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Aminako

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
"Vita da Cavie" è una serie di quattro volumi edita dalla Star Comics. L'autrice Kei Toume nel suo spazio dedicato ai lettori scrive di avere ideato questa storia al di là della sua identificazione con un target o genere anche se emerge da subito l'indirizzo ad un pubblico maturo. E' una storia che suggerisco agli appassionati dei temi di fantascienza raccontati con lente drammatica, asciutta e moderata.

"Vita da Cavie" è la storia di un gruppo di ragazzi che dall'età di tre anni vive in un istituto destinato a studenti dotati di una intelligenza superiore alla media. La vita di questi studenti si sviluppa all'interno di questo spazio ben definito dove ciascuno di loro è chiamato a studiare e assumere degli integratori per mantenere alto il loro livello attenzione alle materie di studio. La motivazione che spinge gli studenti ad impegnarsi è l'aspettativa di ricoprire in futuro dei ruoli di rilievo nella Società proprio grazie alle loro doti fuori dal comune. Gli studenti di questa scuola sono responsabili principalmente della propria educazione, mentre le restanti sfere della loro vita sono controllate dall'istituto che li ospita: la salute, l'alimentazione e soprattutto il rapporto con l'esterno. La scuola è regolata da un sistema di ingressi e di uscite rigido: gli studenti non hanno la libertà di esplorare i confini e sono educati a considerare quel microcosmo il loro posto sicuro. Ciascuno studente della scuola, essendo entrato in tenera età, non ha ricordi limpidi del proprio contesto di origine e negli anni sviluppa una propria idea delle mura in cui è cresciuto.

Il primo volume si apre con due fatti curiosi: il mancato tentativo di fuga di uno studente e l'arrivo dal mondo esterno di una studentessa già adulta. Cosa ha spinto una persona a fuggire? Cosa ha spinto una persona a tornare? Entrambi questi episodi avranno un impatto sugli equilibri fisici e psicologici dei membri del gruppo uniti a loro da legami di amicizia. Sebbene la scuola segua dei protocolli rigidi, non impedisce la creazione di connessioni tra gli studenti e la possibilità di riunirsi. E' proprio il confronto che porterà ciascuno di loro a crearsi una opinione della propria condizione e ad intraprendere delle strade diverse. E' proprio il diramarsi di questi percorsi e la volontà di indagare sui legami che sprona il lettore ad andare avanti nella lettura.

[Attenzione! Da qui in poi possibili spoiler]

La narrazione è asciutta: il lettore è lasciato solo con i fatti e i dialoghi. Non c'è margine per l'introspezione, oserei scrivere che è come se l'autrice non si fidasse di affidare ai lettori il pensiero dei suoi personaggi. Si può cogliere e interpretare ma l'obiettivo principale resta quello di raccontare di una storia dove la vera protagonista è il sistema di questa scuola. I personaggi aiutano a comprendere le dinamiche politico-economiche in cui è inserita questa struttura, ma fino all'ultimo si ha la sensazione che qualcosa sia rimasta in sospeso o non voglia essere esplorata. E questo qualcosa sono i personaggi e i loro sentimenti, coperti da un velo massiccio di pudore. I volti rigidi e le ambientazioni asettiche possono tormentare chi ricerca il colpo di scena.

Ecco cosa mi è mancato:
- se l'obiettivo era raccontare la scuola, mi sono mancate delle scene dove si esprime l'effettivo ruolo di questo istituto nella tratta di questi esseri umani. Il lettore può farsi una idea grazie a qualche scena all'interno dell'infermeria, ma a conti fatti non vengono approfonditi degli elementi che sarebbe stato accattivante presentare nel piatto. In modo particolare, Come avveniva la manipolazione dei ricordi, Che impatto avevano i farmaci, Quali sono i retroscena di una vita quotidiana che scorre nella normalità?
- se l'obiettivo era di raccontare le dinamiche di un gruppo di ragazzi o delle emozioni che saltano fuori nonostante la scuola non le incoraggi, avrei dedicato più spazio ai personaggi. Alla fine della storia il lettore ha una visione limpida delle connessioni tra loro ma non della natura che governa le loro azioni. Mi aspettavo un approfondimento in più rispetto ai percorsi di tutti i personaggi coinvolti nella vicenda.
- non mi ha coinvolta emotivamente. L'autrice invita il lettore ad osservare dei fatti ma non sono certa che sia interessata a generare dei sentimenti forti o delle prese di posizione.

Nel complesso l'ho trovata una miniserie carina dal quale si può cogliere la posizione di denuncia soft verso la tematica della tratta di esseri umani. Avrei dedicato a questa storia qualche volume in più, mi ha lasciato un senso di incompiuto.


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alex di gemini

Volumi letti: 4/4 --- Voto 6
Vita da cavie é la storia di una misteriosa accademia, ove i ragazzi vengono allevati fin dalla più tenera età, ove non hanno contatti con il mondo esterno e devono solo studiare, per diventare poi l'elite della classe dirigente del Giappone. Il tutto prendendo strani farmaci. Ma un giorno la placida vita dei quattro protagonisti viene scossa dall' arrivo di Kiriko Inatsu o meglio dal suo ritorno. Questa ragazza era scappata anni prima e ora é stata riacciuffata e, la sua ricomparsa, attizza il fuoco della libertà e dell'evasione nei suoi compagni. Non posso aggiungere altro per non spoilerare. La grafica non é male e il suo essere disneyana ma sporca ha un suo fascino. I ritmi sono ben gestiti, solo in apparenza inutilmente lenti, ma in realtà gestiti alla perfezione e varie volte ho provato il desiderio di non saltare subito alla pagina successiva ma anzi di fermarmi a riflettere. Molto ben descritti i caratteri dei personaggi, specialmente di quelli femminili in primis la dolce e malata Mei, la misteriosa Kiriko e la dottoressa della scuola che sarà piena di sorprese. Ma il tema che più mi ha conquistato é la grande domanda di cosa sia la libertà realmente. I ragazzi sono carcerati privi di famiglia, ma alla fine non saranno pochi a capire che non sia poi così male. O forse il loro giudizio é ottenebrato dal non aver potuto volare e dall'avere quindi le ali tarpate per sempre? Forse. O forse la domanda reale del manga é chiedersi come sia possibile che, chi abbia studiato troppo possa connettersi con la vita reale conclusi gli studi e, addirittura, essere un dirigente. Non si può essere una Emily Dickinson, che non vuole andare oltre il giardino della casa di suo padre, ma si deve essere un Paul Whitman antesignano dell' "on the road?" O sarà solo stando dentro di noi e meditando che si potranno capire certe cose? Non so. In conclusione vita da cavie non è certo un manga leggero, da evitare come la peste per chi vuole solo azione, ma interessante, complice la brevità, per chi è una persona riflessiva.

voto 6


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CrocifissionePop

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
''Vita da cavie'' è una storia di genere thriller scritta e disegnata da Kei Toume ed edita in Italia dalla Star Comics.
L'istituto Soryo ha la particolarità di essere una scuola per studenti illusi e mangiati. Una delle più potenti ed illustri case farmaceutiche detiene il dominio sull'istituto. Gli studenti non hanno alcun accesso al mondo esterno e sin dalla nascita non hanno visto che il cielo all'interno del loro recinto.
L'arrivo per la seconda volta di una ragazza, Kiriko, porterà la lineare e pacifica esistenza dei quattro protagonisti a sconvolgersi, riflettere e sopratutto per le condizioni in cui si trovano, ricordare.

I personaggi sono ben incentrati nei loro ruoli, non si può parlare di stereotipi o canoni ma bensì di pedine, tasselli che nella trama svolgono il loro piccolo ruolo.
Tutta la trama è un piccolo spaccato di vita, di pensiero e di concezione della società odierna e del continuare a stanziare su di una nuvola invece che correre, pensare, agire.
L'autrice rappresenta una piccola società, o meglio una pozza, una ferita di una società, di un intero ammasso di persone che vivono credendo che la realtà che mangiano e che respirano sia la sola ad esistere. Non c'è immaginazione, riflessione, rivoluzione e se non in pochi studenti, nella scuola tutto si muove ed agisce come in un alveare.

La trama se pur di genere thriller non è particolarmente complessa o donata ai colpi di scena ed alle belle sorprese, in quanto al lettore è dato sapere sin da subito i misteri e di come sarà il gran finale.
Tipicamente il genere preclude unicamente il mettere in mostra le proprie capacità di logica, immaginazione e di strutturazione di una trama complessa ed interessante, in quest'opera però il genere preclude il significato e ne trascende il compito e lo usa come strumento per arrivare al proprio scopo, svegliare.
L'autrice infatti, creando diversi personaggi dalle diverse personalità, illustra come ad ogni persona è data la capacità di poter decidere il da fare, come andrà a finire è un compito che unicamente spetta all'esecutore.

Disegno: lo stile di Kei Toume ricorda molto lo stile di Walt Disney, ad una prima occhiata almeno. Incentrato sul tratto e sul disegno abbozzato, l'autrice utilizza unicamente il segno, rendendo realistica ed affascinante l'immagine. C'è una buona resa degli sfondi architettonici e delle immagini urbane, una buona resa degli abiti e delle caratteristiche di ogni personaggio. Uno stile che non potrebbe essere confuso e che si nota ad una prima e distratta occhiata.
Le copertine sono ben colorare ma al contempo iconograficamente noiose in quanto rappresentino i personaggi in modo illustrativo.
Tutta la resa grafica e le scelte artistiche rendono perfettamente la storia ed il suo significato; l'utilizzo di nero in prevalenza al bianco aumenta l'irreale e l'utopica situazione creata su di una realtà fatta di ombre, sfumature, luci.

Edizione italiana: edito dalla Star Comics, ogni volume viene a costare 4,20. L'edizione è buona e tipica d'edicola. Manca la sovra copertina, non ci sono tavole a colori, e la carta è leggera e quasi trasparente. La carta nella resa grafica del volume è positivamente motivo di valutazione, in quanto essendo di mediocre qualità e di grammatura leggera, renda le tavole più luminose ed esteticamente belle. Alcuni dei quattro volumi trovano un maggiore numero di pagine che non interferiscono sul suo costo.

Impressioni personali: un'opera interessante e simbolicamente piacevole in quanto una rappresentazione così metaforica mi era fin ad ora sconosciuta o banalmente trattata. Grazie a quest'opera ho conosciuto questa eccellente autrice, sperando che la sua capacità di scrittura e ideazione creativa continui sulla linea drammatica e a larghe linee rivoluzionaria come in quest'opera.
Nonostante io apprezzi maggiormente storie ed immagini prive di simbolismo ed ingozzate di fantasia, la visione che ha Toume della società e del suo modo molto semplice di trattare una rivoluzione, mi ha fatto piacere e resa contenta dei soldi ben spesi e del tempo ben impiegato.
Un'opera che consiglio ed un'autrice che ben venga con altre interessanti storie, magari sfidandola a trattare generi più immaginifici e sinceri.


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DaisukeKatashi

Volumi letti: 4/4 --- Voto 8
"Sin da quando eravamo bambini, vedevamo lo stesso paesaggio e le stesse persone. C'era un senso di sicurezza immutabile. Quello spazio rappresentava tutto il nostro mondo" - Maki Takano

INTRODUZIONE
Vita da Cavie, o Hatsukanezumi no Jikan, è un manga ideato da Kei Toume, nota in Italia anche per "Kurogane", "A Casa di Momo", gli annunciati "Il silenzio degli innocenti" e "Yesterday o Utatte". Il manga veniva pubblicato su Kodansha a partire dal lontano 2004, ed è stato raccolto in quattro volumi. In Italia è stato pubblicato dalla Star Comics, tra il Dicembre 2007 ed il Gennaio 2009. Il formato della Star è quello classico da 4,20€. Io non credo che Vita da Cavie si possa classificane uno shounen e nemmeno un seinen, è un'opera in sé un po' particolare e difficilmente classificabile.

TRAMA
Il manga "Vita da Cavie" racconta le vicende di un gruppo di cinque ragazzi, i quali studiano all'interno di un particolare istituto esclusivo, l'Istituto Scolastico Privato Soryo. L'istituto è una scuola solo per ragazzi dotati di una intelligenza sopra alla media, e all'interno di questo istituto vengono formati per una futura carriera di rilevanza. In realtà l'Istitituto Soryo è stato istituito come un enorme laboratorio dove gli studenti fungono da vere e proprio cavie per sperimentare i medicinali creati da una nota casa farmaceutica. I nostri personaggi sono: Maki Takano (il protagonista del manga, ragazzo timido, ma che vuole fuggire dall'istituto), Mei Sonokura (ragazza cagionevole di salute e fortemente dipendente dai medicinali), Ryo Arayama (l'uso delle medicine gli ha fornito una notevole sensibilità), Natsume Muroki (amante dei romanzi, è il primo del gruppo a tentare la fuga dall'istituto) e Kiriko Hinatsu (ragazza che darà un repentina svolta alle vite dei quattro studenti). Riusciranno i cinque ragazzi a fuggire dall'Istituto Soryo e riusciranno ad adattarsi ad un mondo mai visto, che ai loro occhi può apparire spaventoso? Ma chi è in realtà Kiriko Hinatsu, e sopratutto da dove viene?

CONSIDERAZIONI
La lettura di questa opera è risultata assai piacevole ed intrigante. La trama preannunciava qualcosa di straordinario, però a mio avviso Kei Toume non è riuscita a sviluppare appieno questo manga, che probabilmente con qualche volume in più e con qualche mistero in più sarebbe risultato veramente eccellente. Sfortunatamente quattro volumi sono pochi per sviluppare per bene una storia di questo calibro. La trama almeno nei primi due volumi è perfetta, ti tiene con il fiato in gola, mentre ho travato gli ultimi due volumi meno accattivanti rispetto ai primi. Il disegno di Kei Toume è veramente ben fatto e curato, tratto assai oscuro, mi è piaciuto molto. In definitiva il manga poteva essere meglio sfruttato, ma le parti di mistero vengono svelate fin da subito, quindi l'interesse alla lettura non è ai massimi livelli. In definitiva il mio voto finale è un 8 tirato.


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Turboo Stefo

Volumi letti: 4/4 --- Voto 8
Tome Kei senza dubbio risalta nei suoi lavori per le atmosfere che riesce a creare, incorniciando perfettamente lo stile narrativo dell’opera, e Vita da Cavie non fa differenza. L’abilità dell’autrice probabilmente nasce dal suo background artistico, che comprende una laurea all’università dell’arte di Tokyo.

Esiste, su un isola al largo del Giappone, un istituto privato che raccoglie i ragazzi più intelligenti e ne segue la crescita sin dalla infanzia. I ragazzi vivono così in un mondo monotono e noioso, senza legami familiari e con qualche amicizia, ma tutto cambia quando per la prima volta arriva una nuova studentessa che svelerà a Maki, turbato da strane sensazioni, la verità sul complesso scolastico.
Dopo qualche piccola sbavatura iniziale, dominata da leggere forzature, la storia prende un ritmo sostenuto che sospinge continuamente il lettore alla prosecuzione nella lettura, svelando continuamente i vari misteri che la compongono. Anche se intuibili, soprattutto nella fase iniziale dove l’autrice si diverte a lanciare tanti piccoli segnali facilmente comprensibili, verso il finale cominceranno a delinearsi dei veri e propri colpi di scena non solo per le inaspettate situazioni che si creeranno, ma anche per alcuni lati caratteriali inaspettati in un paio di personaggi che non fanno altro che approfondire l’ottima caratterizzazione, il punto focale dell’opera. Per valorizzare perfettamente la trama sono necessari dei personaggi adatti che sottolineino e rappresentino l’atmosfera malinconica, quasi fredda e priva di sentimenti, che permea la scuola e il gruppo di protagonisti iniziale riesce perfettamente nell’intento. I quattro amici si concedono qualche dialogo senza troppa enfasi e ben presto si avverte la tristezza di una vita monotona dettata da una crescita attraverso regole ferree che hanno impedito ai sentimenti di trovare spazio, così come il mondo esterno. L’arrivo di Hinatsu è il segno del cambiamento perché grazie alla sua presenza, che risalta immediatamente grazie al suo essere una persona “vera” con sentimenti, i ragazzi scoprono la realtà e iniziano un lento e inesorabile cammino che li cambia, maturano e iniziano a nutrire diverse aspettative e speranze delineando così il carattere di ognuno con nuove e ricche, oltre che inaspettate, sfumature.
La conclusione è forse eccessivamente rapida e anche se riprende perfettamente l’atmosfera malinconica lascia un leggero retrogusto di insoddisfazione.

Il tratto sporco regala un character design morbido e gradevole, anche se alcuni personaggi potrebbero sapere di già visto se si è letto altre opere dell’autrice, e volti inespressivi e rigidi. Ovviamente questo è volutamente nella fase iniziale e ben presto acquisteranno maggiore espressività in modo da sottolineare la loro crescita emotiva, anche se ogni tanto i loro volti tornano ad essere vuoti come memento per il loro passato impossibile da cancellare.
L’ottimo dosaggio di neri e retini riesce a creare la perfetta atmosfera estetica che combacia con quella narrativa, mostrando la scuola in modo neutro e la città con toni più luminosi e un ambiente vivace.

L’edizione della Starcomics offre ad un prezzo economico dei volumetti corposi che sopperiscono alla mancanza di pagine a colori e sovraccoperta con una carta grigiastra dall’elevata grammatura, in questo modo non ci sono invadenti trasparenze e la stampa risulta nitida (nonostante il tratto dell’autrice) e fedele. Peccato per qualche occasione dove l’inchiostro si trasferisce lasciando qualche macchia leggera, sia sulle tavole che sulle dita.

Un'opera malinconica con una storia intrigante che punta molto sui personaggi e la loro crescita, che svela una caratterizzazione eccellente. In tutto questo trova spazio anche una tematica comune ma affrontata in modo diretto, quello dei cambiamenti. Gli stessi protagonisti sono spaventati da quello che potrebbero trovare al di fuori delle familiari mura scolastiche, ma allo stesso tempo ne sono affascinati e bramano quel sapore di vita sconosciuta che li aspetta, mentre altri preferirebbero stare nella solita continuità fuggendo così da ogni paura, cercando di riportare tutto com’era prima.
Consigliato a chiunque cerchi una semplice lettura veloce ma che contiene interessanti metafore e gradevoli messaggi, il tutto condito da un'ottima atmosfera.


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Doll_in_the_Hell

Volumi letti: 4/4 --- Voto 8
"Vita da Cavie" è una miniserie composta da 4 tankbon, edita fra il 2008 e il 2009 dalla Star Comics, e la sua autrice è Kei Tome, già famosa in Italia per lavori come Fugura Memories, e successivamente anche Kurogane e A casa di Momo.
Proprio sentendo parlare dell'autrice in modo molto positivo ho acquistato i 4 tankbon perché volevo leggere una sua opera per farmi un'idea, e fra le trame delle sue opere italiane la migliore mi sembrava quella di "Vita da Cavie".

La trama della storia è già stata ampliamente trattata nelle precedenti recensioni, perciò preferisco buttarmi su un analisi più psicolgica del manga. Prima di tutto, come afferma la stessa autrice alla fine del volume 4 nella postfazione, quest'opera non è definibile sotto nessuna tipologia, e non gli si può appioppare nessuna etichetta di genere. Sarebbe riduttivo chiamare "Vita da Cavie" uno shonen perché ci sono in ballo anche e soprattutto i sentimenti, ma non gli si può dare dello shojuo perché non c'è nessun tipo di storia d'amore rose e fiori, ma non lo si può definire nemmeno un seinen, perché molti temi trattati non sono così "maturi". E se invece vogliamo rinchiudere l'opera in un genere, il discorso precedente ha valenza anche qui: definirlo thriller è un esagerazione, perché non è che ti tenga proprio per ogni pagina con il fiato sospeso, che si possa definire "scolastico" è opinabile perché non si svolge completamente dentro la scuola, e ci sono troppi elementi di contrasto, e definirlo "misterioso" o "drammatico" è un po' troppo vago. Poi sinceramente io lo definirei anche un po' "psicologico" perché essendo una storia abbastanza statica Kei Tome ha lavorato abbastanza sui profili psicologici e sulle loro relazioni sociali, più che sui singoli eventi in sé.

Interessantissimi infatti sono i singoli personaggi:
Kiriko, la studentessa del mistero, torna nella famigerata scuola e sconvolge tutto l'equilibrio e la tranquillità degli studenti svelando la verità sull'istituto. Come ragazza è testarda e impulsiva, è sicura di sé, ma fragile quando si tratta di pensare alle persone a cui vuole bene; se la cava bene nelle situazioni difficili e ha un passato misterioso che si svela via via che la storia prende forma.
Maki, l'unico delle scuola che si ricorda vagamente di Kiriko, è quello che può sembrare un ragazzo semplice e inserito nella sua routine, finchéè non scopre i segreti che ruotano intorno alla sua "vita" nella scuola; è la figura di spicco in tutta la vicenda, e impara man mano a comprendere le cose del mondo di fuori, i sentimenti e il valore della vita grazie a Kiriko.
Mei è invece una ragazza fragile, cagionevole di salute, che ha bisogno di protezione e tranquillità, e con un equilibrio mentale sempre un po' vacillante. Prova affetto nei confronti di Maki, ma nemmeno lei capisce che sentimento sia.
Ryo è un personaggio di per sé secondario, ma comunque importante. Protegge Mei sempre e comunque, e anche lui prova dei sentimenti per lei che però non capisce o non si sa spiegare, è un ragazzo buono e generoso, e soprattutto onesto. Fa di tutto per scappare dalla scuola, ma quando si rende conto che Mei non ne vuole uscire abbandona la via di salvezza per tornare con lei a scuola.
Natsume ha un'avventura un po' a parte dal resto dei protagonisti, perché torna nel mondo reale per volere di sua madre che lo riprende con sé, e inizia una dura riabilitazione alla società che lo porterà però a soffrire e a ricordare man mano il periodo al Soryo.
Nagi è invece un ragazzo solitario, estroverso e particolare. Ha allevato Kiriko perché anche lei scappò dalla Soryo e si ritrovò senza genitori né parenti. Ha un ruolo chiave perché è il discendente del padrone della scuola e della casa farmaceutica.
Altri personaggi che si riveleranno sono dopo i primi 2 tankbon sono il fratello di Nagi, il padre, e la sorella. Anche loro sono psicologicamente instabili, hanno una relazione difficile con il mondo di fuori, e hanno i loro incubi nascosti nel profondo dell'animo.

Ognuno di questi personaggi ha un'importanza fondamentale per concludere la storia, che si svolge velocemente senza trastullarsi più del dovuto e senza l'inserimento di parti inutili e insignificanti. La storia è interessante, dà un senso di pace alla fine, quando tutto è finalmente finito e ognuno ha intrapreso la sua strada, e soprattutto è soddisfacente perché dà ottimi spunti di riflessione sulla società attuale, sul valore della vita umana ai giorni nostri e sull'importanza dei sentimenti in ogni momento della vita. I disegni di Kei Tome, poi, sono particolarissimi, e sicuramente ben fatti, originali e con una carica espressiva molto alta.

Tirando le conclusioni ritengo "Vita da Cavie" un'ottima serie, coinvolgente e per niente scontata, che consiglio appieno a chiunque è alla ricerca di un manga veramente particolarissimo ed elaborato al meglio. Il mio voto sarebbe un 7 abbondante, ma do un 8 perché sicuramente una seconda rilettura farà uscire fuori altri aspetti che magari ad una prima lettura non si notano e anche perché le copertine di ogni tankbon sono veramente belle. Kei Tome per me è promossa a pieni voti.


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oberon

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
Cominciando a leggere questo manga, si ha la sensazione di aver beccato la tipica storia azzeccatissima, con un incipit accattivante e dalle altissime potenzialità, che non mancherà di dispensare colpi di scena e passaggi entusiasmanti.
In realtà chi conosce l'autrice, sa bene che non c'è da aspettarsi una narrazione serrata tipica di un thriller classico, o chissà quali shock, cliffhanger e roba simile. Infatti anche qui Kei Toume esprime, come sempre, quel che ha da dire procedendo con pacatezza e garbo.

L'idea è semplice: un istituto scolastico d'élite che raccoglie sotto la propria ala protettrice studenti destinati, una volta concluso il proprio percorso formativo, a ricoprire alte cariche e ruoli di comando nella società. L'istituto è rigorosamente isolato dal resto del mondo, ed ai suoi studenti è precluso ogni contatto con l'esterno.
La verità non tarderà a palesarsi con la comparsa della bella e misteriosa Kiriko, una ragazza che sembra spuntata fuori da un giorno all'altro, ma nella quale solo Maki, il protagonista (?), nota qualcosa di familiare.
Questi esprime inizialmente i propri dubbi ai sui pochi amici e, riuscendo a stabilire un contatto con la schiva Kiriko, viene infine a conoscenza della vera natura della scuola: sostanzialmente un grosso laboratorio gestito da una multinazionale farmaceutica, in cui gli studenti assolvono al ruolo di banali cavie, alle quali viene azzerata la memoria mediante la somministrazione quotidiana di farmaci. L'imperativo per i cinque studenti diviene, quindi, riuscire ad evadere da questa struttura.

Purtroppo, ad essere sinceri, si notano da subito molte lacune e forzature nella struttura di base; ad arrovellarsi un minimo il cervello, si giunge presto alla conclusione che tutta questa impalcatura proprio non potrebbe reggersi in piedi, fa acqua da tutte le parti. Ma chiudendo un occhio (pure entrambi), e dando per buona la premessa che fa da palcoscenico alle vicende di queste "cavie", si può pian piano apprezzare quella che probabilmente la cosa migliore di questo titolo. Kei Toume si dimostra infatti bravissima, come sempre, a partorire personaggi molto umani e credibili, dalle psicologie variegate, in grado di stabilire facilmente con il lettore un certo legame empatico. I maschietti ad esempio non ci metteranno più di un paio di capitoli ad affezionarsi alla fragile Mei, o ad ammirare la risoluta Kiriko.

Gradevolissimo inoltre il tratto di Toume, così genuino e gradevole nella sua calcolata imprecisione, ma che ben si piega all'espressività dei personaggi dal chara così familiare al lettore più smaliziato.

L'edizione Star è senza infamia né lode: volumi corposi, di formato medio/ampio ben squadrati e dall'alta sfogliabilità. Carta e qualità di stampa discreta; solita lieve trasparenza e i soliti aloni da trasferimento di inchiostro da una pagina all'altra. Nessuna sovraccoperta o pagine a colori, per un prezzo comunque onesto di 4.20€ a volume.

Concludendo, il manga nel complesso si lascia leggere volentieri, con un narrazione lineare che procede svelando, forse, un po' troppo presto i retroscena dell'istituto e il background formativo degli altrettanto importanti personaggi secondari.
Si giunge quindi "rilassati" ad un finale agrodolce in linea col resto della storia, senza svolte particolarmente eclatanti o sbalorditive, che forse lascia un po' di amaro in bocca se ci si ferma un attimo a considerare quanto la storia sia stata poco approfondita in rapporto alle sue grandi potenzialità.
Un'occasione per metà sprecata, ma che merita comunque di essere letta.


 2
riko akasaka

Volumi letti: 4/4 --- Voto 5
Ho comprato questo manga perché ne avevo letto un capitolo su KM e mi aveva colpita.
L'idea generale la ritengo molto valida: degli studenti che pensano di frequentare una scuola molto esclusiva scoprono in realtà di essere cavie e decidono di scappare alla ricerca di una vera vita. Peccato che il manga non riesca a convincere; innanzitutto il modus operandi della "scuola" risulta poco credibile, un gruppo di persone di una casa farmaceutica compra bambini indesiderati non registrati all'anagrafe per usarli come cavie (testare farmaci e vedere le reazioni che comportano nell'età evolutiva, questo si deduce perché non ci sono cavie adulte) cerca di dar loro una vita il più possibile normale per una migliore attendibilità degli esperimenti e poi, come per magia, dopo il diploma superiore queste cavie vengono rilasciate nel mondo reale coi ricordi manipolati, liberi di vivere come meglio credono. Quindi al lettore è richiesta una notevole dose di fantasia per credere questo: loschi figuri che per tornaconto personale privano della dignità umana dei bambini degradandoli a topi di laboratorio a fine ricerche invece di sbarazzarsi dei corpi (cosa facilissima visto che non hanno vere identità) si complicano la vita per reinserirli nella società.

Altro dettaglio che renderebbe un po' ingenua l'amministrazione della "ditta" è il fatto che le donne che vendono figli per ingenti somme non dovrebbero essere messe al corrente di che fine fanno i loro pargoli, una fuga di notizie in un'attività del genere sarebbe pericolosissima per gli affari, invece qui è tutto in trasparenza e succede che se una madre cambia idea riesca pure a recuperare la prole senza grossi problemi.

Ulteriore sforzo d'immaginazione la richiede la prima fuga di Kiriko: una bambina di 5 anni così geniale da scappare costruendo bombe artigianali per distogliere l'attenzione delle guardie è già impossibile da credere che poi riesca a raggiungere il centro cittadino da sola dal posto disperso in cui si trovava... altro che navigatore satellitare!
Avrei fatto volentieri a meno anche dei poteri ipnotici di Nagi, riuscire a ipnotizzare le persone per mesi... credo che si potesse pensare a qualcosa di meno assurdo per spiegare come due minori senza documenti fossero riusciti a sopravvivere nel mondo reale.

Comunque la storia si lascia leggere e trovo piacevoli i personaggi di Kiriko, Maki e Nagi, resta il rimpianto perché penso che il manga avesse delle grosse potenzialità come trama e non sono state sfruttate al meglio.


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Hadrill

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
Vita da Cavie segue un filone ben noto all'immaginario manga, quello della scuola prigione e degli allievi che studiano un piano di fuga.
Qui le atmosfere sono meno violente, rispetto ad altri titoli dello stesso genere, ed anche la narrazione è meno concitata, lasciando ampio spazio alla riflessione e all'emergere dei sentimenti dei singoli personaggi, nello stile che è una firma di Kei Tome.
Una storia molto bella, avvincente, realizzata con la consueta cura grafica di Kei Tome.
Da leggere.


 1
gummok

Volumi letti: 4/4 --- Voto 6
Vita da cavie è un manga che ha degli ottimi spunti ma che non riesce a travolgere chi legge nel complesso l'opera. Kei Tome ambienta il manga in una scuola "speciale" e nel primo volume, decisamente il migliore dei quattro, fa subito capire che quello che potrebbe sembrare un normale thriller scolastico ha invece qualcosa di particolare, una storia inquietante e non banale. Già dal titolo si capisce che dietro la facciata qualcuno agisce per un secondo fine che rimane celato nella fase iniziale. Sempre nel primo volume si delineano le relazioni tra i vari personaggi in modo abbastanza approfondito. La lettura del primo volume mi ha invogliato a proseguire la lettura di questo manga che però a mio parere è calato di livello negli ultimi due numeri. Le basi iniziali sono solide ma il modo con cui si arriva al finale denota un po' di fretta nel chiudere l'opera, si parte con qualcosa di approfondito per terminare in modo un po' superficiale rispetto a quanto ci si possa aspettare.
I disegni sono ottimi mentre la versione Star Comics lascia un po' a desiderare per quanto riguarda la qualità.


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Tacchan

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
<i>Kei Tome</i> è un autrice che ha già avuto modo di farsi conoscere in Italia: sotto l'etichetta <i>Star Comics</i> sono stati pubblicati <b><i><a href="http://animeclick.lycos.it/manga.php?xtit=Kurogane">Kurogane</a></i></b>, il volumetto autoconclusivo <b>Fuguruma Memories</b> e l’incipit di <b>Acony</b>, sulle pagine di <i>Kappa Magazine</i>.

<b><i><a href="http://animeclick.lycos.it/manga.php?xtit=Vita+da+Cavie">Vita da Cavie</a></i></b> (Hatsukanezumi no Jikan) è un seinen che potrebbe essere classificato come thriller scolastico. I quattro volumetti aprono e chiudono velocemente la storia, senza lasciare spazio a grandi divagazioni, cosa di per se positiva, anche se sinceramente mi sarei aspettato qualcosa di più dopo l'ottimo spunto iniziale.

E' ambientato in una scuola d’elite, dove vengono selezionati solo i migliori, destinati a coprire poi posizioni di rilievo nella società nipponica. Gli studenti, prelevati già all'infanzia dalle rispettive famiglie, vivono, studiano e passano le loro intere giornate in questa struttura, senza avere contatti con il mondo esterno, in modo da poter avere un miglior rendimento ed essere totalmente concentrati nello studio.
Questa è perlomeno la versione ufficiale, ma c'è qualcosa di strano e qualche studente inizia ad avere qualche sospetto sulla propria reale condizione. <b>Cosa nasconde la scuola?</b> E chi è quella nuova ragazza che, in qualche modo, risulta così familiare ad uno dei protagonisti? Perchè il suo viso, nonostante sia nuova, gli è così familiare? Eppure lui ha sempre vissuto all'interno di questo istituto...

<b>Il primo volumetto parte alla grande</b>, il mistero della scuola viene lentamente a galla e viene condiviso con un piccolo gruppo di amici, che decidono di lasciarla. Questa prima parte, raccontata nei primi due volumetti, è davvero ottima, molto affascinante. Molto appassionante anche la fuga, con la scuola che non intende certamente lasciar correre la cosa.
Il terzo volumetto tuttavia risulta meno convincente: ci si concentra sulle relazioni fra i personaggi e sui dubbi che la loro nuova condizione suscita: meglio vivere nell'illusione che li ha cullati per tutta la loro esistenza, o darsi da fare per costruirsi da se una vita, come fuggitivi, in una realtà molto più dura, dove sono soli e devono ripartire quasi da zero?

<b>Il problema è che, svelato il mistero, la trama perde di mordente</b>. La situazione diventa un po' stagnante e la fine inizia a sembrare un po' prevedibile. Poco importa che vi siano un paio di colpi di scena, non riescono a ridestare in modo adeguato l'interesse del lettore.
Fortunatamente l'autrice decide di non allungare eccessivamente il manga e con il quarto volumetto offre una fine "scolastica", che chiude in modo coerente le vicende, ma che sembra quasi un 'finiamola qui perchè non c'è altro da raccontare'.

Vita da Cavie rimane un manga che vi consiglio, diverso da solito e ben disegnato.
Peccato, perchè dopo i primi due volumetti che mi avevano davvero appassionato mi aspettavo qualcosa in più, ed è sempre dura dover ridimensionare un prodotto sul quale avevi riposto grandi speranze. Questo non vuol dire che abbia una brutta fine, anzi, sono felice che gli sia stata data una fine definitiva, senza lasciare questioni in sospeso, anche se questa arriva in modo troppo semplice e abbastanza indolore: nonostante non tutto fili al meglio per i protagonisti, mi aspettavo che gli intrighi avessero una soluzione più turbolenta e, a dire il vero, sono arrivato a leggerla in modo un po' troppo distaccato visto che il mio coinvolgimento è, nel corso degli ultimi due volumetti, decisamente calato.

L'edizione Star Comics si limita a fare il suo dovere, puntando più sul contenimento del prezzo che sulla qualità. Alla fine ve lo porterete a casa per intero con soli <b>15 Euro</b>. Se vi piace il genere, dategli una letta.

alexiel

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alexiel

Volumi letti: 3/4 --- Voto 8
Manga stupendo. Disegni convincenti, dal taglio duro, forte, come la trama. Una scuola misteriosa, una ragazza strana, un gruppo di amici che sembra l'unico barlume di normalità in mezzo a persone che sembrano robot. La trama ancora una volta non è un fenomeno di originalità, ma è sviluppata benissimo (a mio parere) e i personaggi anche se un pò troppo "esagerati" sono bellissimi, ben caratterizzati e in un certo modo spassosi. Non vedo l'ora che arrivi gennaio per leggere l'ultimo volume!

-Shin-

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-Shin-

Volumi letti: 3/4 --- Voto 9
Amo il genere thriller e in questo manga è riportata molto bene. L'alone di mistero che gira attorno a questa fantomatica scuola si fa sempre più fitto, il dubbio che mi tormenta e che vorrei tanto sapere quale sarà la fine. Complimenti a Kei Tome, per tutti quelli che amano il mistero lo consiglio vivamente. Ha una sola pecca: il disegno un pò scarso.