Su Shonen Jump +, e anche in lingua inglese su MangaPlus, ha recentemente debuttato Astro Baby, manga scritto e disegnato da Shiro Moriya.

Moriya aveva iniziato a serializzare il suo Soloist in a Cage proprio su Shonen Jump +, nel mese di settembre del 2018, andando però in pausa circa sei mesi dopo per problemi di salute. L'opera, ripresa e conclusa nel 2021, conta in totale tre volumi, ed è stata pubblicata in Italia da Star Comics.

Vi ricordiamo che potete leggere Astro Baby cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, contenenti SPOILER.
 
La città di North Hill è stata posta in quarantena per evitare la difussioe di una misteriosa malattia chiamata "Couper", che provoca la trasformazione delle persone in cannibiali. Il giovane soldato Billy torna nella sua città natale dopo sei anni, per via della donna di cui è innamorato, ma quali orrori lo attendono?
 
Astro Baby: prime impressioni sul nuovo manga di Shiro Moriya (Soloist in a Cage)
 
Nel mondo esiste una malattia capace di rendere gli esseri umani dei cannibali, ma a differenza delle tantissimi storie zombie o simili, il numero degli infetti non aumenta, neanche se dovessero mordere soggetti sani. Si può eradicare, gli esseri umani possono vincere definitivamente. Gli infetti sono stati localizzati in una piccola città sotto eterna quarantena.

L’amore ti fa fare spesso cose apparentemente folli o idiote ma i sentimenti non seguono la ragione, sono ciò che nel bene o nel male ci rendono umani. Billy è innamorato di una donna incinta. Lui non è il padre del bambino ma vuole difenderla, quella donna vive in quel posto orrendo e lui è diventato un soldato per poterle stare accanto.

In tutto questo qualcosa sembra venire sottovalutato, l’origine aliena del virus. La sua evoluzione potrebbe non essere terminata ma trovarsi appena all’inizio.

Con piacere si nota quanto il tratto sia rimasto eccellente come sempre. Pulito, dinamico, espressivo. La lettura scorre piacevole, riuscendo a coinvolgere il lettore nella sua semplicità. Il finale lascia ben comprendere un possibile sviluppo della storia, creando la giusta curiosità nel volerlo proseguire.

Da quando aveva terminato il bellissimo Soloist in a Cage, l’abilità di Shiro Moriya, capace di stregare il lettore con le sue tavole, mancava ai suoi lettori. Astro Baby segna il suo gradito ritorno, è sempre un piacere leggere una sua opera. Forse siamo tornati in una nuova prigione, molto diversa da quella vista nella sua precedente opera, ma siamo sempre alla ricerca dell’amore, l’unica vera libertà.
 
Dopo essere rimasto piacevolmente colpito da Soloist in a Cage, sono veramente felice di assistere al ritorno di Shiro Moriya con questa nuova opera. Se poi si aggiunge un pizzico di cannibalismo e di sci-fi, il gioco è fatto!

Cannibali, già, da non confondere con storie zombie o simili, di cui spesso leggiamo le opere, perché qui, questi cannibali sono leggermente diversi. Non esiste una trasmissione del Couper-29, e di conseguenza un aumento degli infetti, bensì un numero finito di soggetti "contaminati". Tuttavia, non c'è alcuna distinzione tra chi contrae il virus e chi no, e sebbene al momento non esista una cura o un vaccino per debellarlo, la soluzione intrapresa dal governo è stata quella di rinchiudere gli infetti in un'unica zona di totale quarantena.

Il tema della "prigione", appunto, già presente in Soloist in a Cage e caro all'autrice, che qui ritorna in una nuova declinazione, così come l'importanza dell'amore, nello specifico l'amore che Billy prova per una giovane donna che lui stesso ha deciso di proteggere a ogni costo.

Il tutto pare funzionare alla grande, con tanto di soldati addestrati e preparati. Sembra tutto così facile, se non fosse per l'arrivo di un secondo meteorite che decide di sconvolgere tutte le carte in tavola. A partire da quel momento si assiste a un completo cambio di mood della storia, le vicende si fanno più intense con atmosfere più cupe, momenti di azione e... un neonato che parla!

Con i suoi spettacolari disegni, armonici ed estremamente dettagliati, ma allo stesso tempo delicati, Shiro Moriya riesce a rappresentare un mondo distopico e feroce, grazie a un tratto molto piacevole, già visto e ampiamente apprezzato nella precedente opera, e a scene ben tratteggiate. Con queste ottime premesse, non resta altro da fare che attendere l'uscita dei prossimi capitoli e vedere cos'altro ha in serbo per noi l'autrice.
 
Shiro Moriya ritorna con una nuova opera sci-fi. Avendo amato il suo precedente manga, Soloist in a Cage, non potevo non iniziare la lettura. Sono personalmente entusiasta di rivedere i suoi disegni, così dettagliati e fini, e riconoscere il suo tratto nel design dei personaggi.

Il primo capitolo ci catapulta subito nell'azione, in una penisola dove è diffusa una misteriosa malattia (chiamata Couper-29, probabilmente in riferimento al nostro Covid-19) che trasforma gli infetti in cannibali. In quella terra desolata all'estremo nord vive il piccolo Billy che, ingenuamente, denuncia alle autorità i suoi avvistamenti. Essendo un bambino non viene preso sul serio, tranne che da una giovane donna assistente di un famoso scienziato. Un atto che conquista il cuoricino di Billy, e nonostante passino sei anni, i sentimenti che prova per quella donna non sono cambiati: l'amore lo guida in una ferrea vita militare.

Il destino vuole che quella donna, Elly, sia incinta di un altro uomo. Disposto a prendersene cura, si dichiara apertamente e la supporta una volta arrivata in ospedale. Ma non poteva minimamente immaginare che un meteorite sarebbe caduto proprio sopra le loro teste e che...  

Mi piacerebbe scrivere di più, ma preferisco lasciare a voi la sorpresa di leggere le ultime tavole del primo capitolo. Uno sviluppo che mi ha colto alla sprovvista e che mi ha strappato una risata (dopo avermi fatto piangere per mezz'ora). Il secondo capitolo, nonostante l'assurdità della situazione, sa tenere il lettore col fiato sorpreso. Riuscirà Billy a salvare la sua città natale?