Lo scorso 26 gennaio Shigeichi Negishi, noto come uno degli inventori del karaoke, è morto per cause naturali. Aveva 100 anni. Solo in questi giorni la famiglia ha diffuso la notizia. Negishi fu il primo a creare l'apparecchio per il Karaoke nel 1967, anche se non ne depositò mail il brevetto.
La sua "Sparko Box" arrivò sul mercato per la prima volta nel 1967 ed è stato riconosciuto come il primo apparecchio per karaoke dalla All-Japan Karaoke Industrialist Association. Fu anche il primo dei cinque inventori giapponesi che hanno ideato in modo indipendente macchine per il karaoke fra il 1967 e il 1971.
Ma cosa vuol dire il termine Karaoke? Kara significa vuoto e oke è l'abbreviazione di okesutura, una lettura giapponese della parola "orchestra", quindi orchestra vuota o senza orchestra.
 

Un altro uomo è stato spesso accreditato per aver inventato la macchina per il karaoke: si tratta di Daisuke Inoue, un musicista giapponese, che lanciò sul mercato il karaoke 8 Juke nel 1971. Ma fu Negishi, che lavorava in un'azienda che assemblava dispositivi elettronici di consumo come radio a transistor e a cui piaceva cantare durante programmi televisivi e radiofonici, che nel 1967 ebbe l'idea di collegare insieme un microfono, un altoparlante e un registratore e riprodurre una registrazione strumentale di una canzone. Dopo aver testato un prototipo con una traccia strumentale, portò l'idea a casa sua per una prova. Capendone il potenziale commerciale, nel 1967 la "Sparko Box" fu lanciata sul mercato, collocando circa 8.000 dispositivi in varie località del Giappone, compresi i ristoranti. Tuttavia la macchina, all'inizio fece fatica ad affermarsi e Negishi abbandonò l'attività del karaoke nel 1975.
 

Diventò popolare alla fine del periodo di rapida crescita economica e parte integrante della vita giapponese con la bolla speculativa. Secondo il "Karaoke White Paper 2020", la dimensione del mercato dell'industria del karaoke nel 2019, quindi prima della crisi sanitaria, era di circa 151,3 miliardi di yen per le consumazioni legate a questo passatempo, di circa 379,8 miliardi di yen per le sale karaoke e di circa 45,6 miliardi di yen per i bus turistici, le sale banchetti e le sale dei centri di socializzazione dei quartieri, per un mercato totale di circa 576,5 miliardi di yen. Inoltre, se si sommano le vendite dei produttori di software, 70 miliardi di yen, la distribuzione dei contenuti, che ammonta a 272,7 miliardi di yen, e gli altri diritti d'uso, si può stimare che il mercato totale del karaoke sia di circa 1.000 miliardi di yen (7,5 miliardi di euro).

Fonte Consultata:
TheJapanTimes