Durante i giorni del Napoli Comicon 2025, il sensei Boichi (Dr.StoneSuper String: Marco Polo's Travel to the Multiverse) è stato protagonista, e ospite della manifestazione per Star Comics, di numerosi appuntamenti che hanno catalizzato l'attenzione del pubblico. Tra questi, un interessante press café, in cui l'autore ha risposto con grande generosità alle domande della stampa, e uno spettacolare showcase live durante il quale ha realizzato tre shikishi, successivamente donati ai presenti in sala tramite un'estrazione.

Noi di AnimeClick eravamo presenti a entrambi gli eventi, e siamo pronti a raccontarvi da vicino la personalità carismatica di un artista che, oltre a parlare della sua ultima opera pubblicata in Italia, Super String: Marco Polo's Travel to the Multiverse, ha aperto una finestra sul proprio mondo: dalla quotidianità del suo lavoro fino ad alcune riflessioni e aneddotti sulla sua vita che hanno strappato applausi e sorrisi al pubblico.
 
Comicon Napoli 2025: showcase di Boichi (Star Comics)
 

Press Cafè


Sensei Boichi, lei è noto per una versatilità straordinaria: dalle storie di fantascienza alle battaglie shonen, dalle opere autoconclusive ai lunghi serial. Come cambia il suo approccio quando lavora a un'opera completamente sua rispetto a quando disegna una storia scritta da un altro autore?

Sono molto felice sia quando creo qualcosa di mio, sia quando collaboro con altri autori. Quando lavoro su un mio progetto, posso sperimentare con lo stile e il genere che voglio esplorare in quel momento. È un processo molto personale. Invece, quando disegno storie scritte da altri, cerco di avvicinarmi al loro gusto e alla loro visione originale. In quel caso, il mio disegno deve rispettare e arricchire il gusto e lo spirito del creatore. Lavorare su opere come quelle di Eiichiro Oda, ad esempio, è stato per me motivo di grande felicità: non solo perché si tratta di autori che ammiro, ma anche perché è un'esperienza preziosa per ogni artista.

Parlando di Super String: Marco Polo's Travel to the Multiverse, a cosa ha prestato particolarmente attenzione nel reinterpretare in graficamente il personaggio di Marco Polo, essendo stato una figura importante storicamente sia per Oriente che per Occidente?

Graficamente l'obiettivo principale era far sì che il personaggio risultasse credibile all'interno del multiverso di Super String immaginato da YLAB, ma se dovessi dare dei riferimenti storici, ho cercato di attenermi alla realtà nella rappresentazione del padre, Niccolò Polo. Per Marco, invece, ho preferito inserire alcuni dettagli simbolici: sulla schiena porta una padella wok e un coltello cinese, entrambi utilizzati come armi. Dettagli che richiamano l'eredità dei suoi viaggi in Oriente, ma allo stesso tempo lo contestualizzano in una dimensione narrativa action e fantastica.
 
Comicon Napoli 2025: press cafè di Boichi (Star Comics)

In merito alla sua carriera, come è stato da coreano entrare nel mercato giapponese e come è stato accolto dagli altri mangaka? Quale consiglio darebbe a un fumettista europeo che sogna di entrare in questo settore e cosa pensa del fenomeno euromanga?

Sono davvero grato di questa domanda ed è anche uno dei motivi per cui per cui sono venuto qui a Napoli.
Entrare nel mercato giapponese è stato uno dei momenti più belli e significativi della mia carriera. Lavorare in un Paese con un sistema editoriale così strutturato e di successo, così come pubblicare su riviste come Weekly Shonen Jump, non rappresenta solo una sfida continua, ma anche un onore.
Per rispondere al fenomeno euromanga, fin dai tempi di Shonen Jump mi sono chiesto: se io, coreano, sono riuscito a entrare in questo mondo, perché non dovrebbero riuscirci anche autori di altri Paesi? Il mio sogno è vedere un giorno un mercato del manga sempre più globale in cui fumettisti e mangaka provenienti da varie parti del mondo possano ritagliarsi il proprio spazio: ieri ho ricevuto questa rivista (Manga Issho) e sono stato davvero felice. È stato il momento migliore della giornata. All'interno c'è una collezione di opere davvero bellissime e fantastiche, e penso che per il pubblico italiano queste opere abbiano un significato particolare. Questa rivista rappresenta il fiore all'occhiello del mio sogno e spero che presto i fumettisti italiani possano arrivare in Giappone, così come i giapponesi sono sbarcati in Italia.


Passiamo a tre opere a cui ha lavorato recentemente: Last Supper (one-shot di Detective Conan, scritto da Gosho Aoyama), lo spin-off Dr. Stone, Dr. Stone Reboot: Byakuya, e The Marshal King, la sua opera più recente, pubblicata al momento su Manga Plus. Potrebbe parlarci di come si è approcciato a ciascuna di queste?

Per quanto riguarda l'approccio a queste opere, c’è una bella differenza. Nel caso di Dr. Stone, ho cercato di seguire lo stile che Riichirō Inagaki aveva impostato, cercando di applicare tutto ciò che avevo imparato da lui, mentre per lo spin-off ho voluto dare un'impronta che fosse più mia. Per quanto riguarda, invece, The Marshal King, ho cercato di mettere insieme non solo tutto quello che ho imparato dallo Shonen Jump e da altri artisti, ma anche da altre opere e piattaforme. Ogni nuova opera è una nuova sfida, come nel caso di Super String, che è stata serializzata in due forme diverse: cartacea e come webtoon verticale a colori. In questo caso, ho dovuto condurre varie ricerche su come preparare le tavole, come ad esempio scegliere una certa inquadratura orizzontale per il manga e una verticale per il webtoon, sia nel creare le scene che poi nelle illustrazioni.
 
Comicon Napoli 2025: press cafè di Boichi (Star Comics)

Cosa ne pensa del successo degli anime in Italia, favorito dalle piattaforme di streaming, e delle differenze in Dr.Stone tra manga e anime, anche se queste differenze sono piccole?

Per quanto riguarda il successo degli anime, credo che sia un fenomeno naturale. Il manga ha lo scopo di intrattenere, e la sua grande varietà di generi riesce a soddisfare tutti i gusti, permettendo ai lettori di scegliere tra tante storie.
Rispetto alla differenza tra manga e anime in Dr. Stone, credo che l'anime abbia molte caratteristiche uniche che sono estremamente utili per imparare e sperimentare, elementi che cerco poi di integrare nei miei disegni.


Nelle sue opere il worldbuilding è sempre molto curato e importante. Quali sono le sue fonti di ispirazione? Che tipo di ricerca fa e quali opere – anche al di fuori del mondo del fumetto – lo influenzano?

Se prendiamo come esempio Super String, ho cercato di riversare tutto ciò che ho imparato dalla mia esperienza artistica, dalle opere che ho studiato e dagli autori che ammiro. Per Dr. Stone, invece, mi sono basato sulle conoscenze acquisite durante il mio percorso universitario, in particolare in ambito scientifico e fisico, mentre in Marshal King, mi ispiro alla cultura italiana, nello specifico agli "spaghetti western" e ai film di Sergio Leone, e quando lavoro alla serie, mi capita spesso di ascoltare le colonne sonore di Ennio Morricone per entrare meglio nel mood dell'opera. Insomma, le fonti cambiano a seconda del genere e del progetto: ogni opera ha il suo universo, e ogni universo richiede ispirazioni diverse.

Nel suo ultimo fumetto compaiono sin da subito numerose creature e mostri. Come affronta il creature design?

Ho avuto l'opportunità di disegnare creature fantastiche, ma anche in questi casi parto sempre da una base umana, soprattutto per quanto riguarda l'anatomia. A livello visivo e concettuale, mi ispiro a film come "Predator" e "Alien", così come utilizzo come leitmotiv quello delle creature abissali.
 


Showcase

 

Tony (TimeWalker): Di solito preferisce lavorare in digitale o con metodi tradizionali?

Boichi: In passato ero solito disegnare in analogico — ad esempio, tutta l'opera di Sun Ken Rock è stata realizzata con metodi tradizionali. Ma dopo la pandemia ho deciso di passare al digitale utilizzando un tablet della Wacom e Clip Studio Paint: principalmente ora lavoro così.

Tony: Com'è nata l'idea di coinvolgere il sensei Boichi nel progetto Super String?

Sanghyuk Lee (manager di YLAB STUDIOS): Super String fa parte del nostro multiverso narrativo, un ecosistema ampio in cui si intrecciano personaggi, creature e ambientazioni diverse, ognuno con una propria identità. Per un progetto così complesso, sapevamo di aver bisogno di un artista con una grande esperienza e così quando ho parlato con lo sceneggiatore, abbiamo pensato che Boichi fosse l'autore e l'artista giusto per questo ruolo. Il fatto che il sensei si occupasse dei disegni non è derivato solo per il suo talento, ma anche perché condivide il desiderio di far crescere e sviluppare l'industria del fumetto e del manga.

Tony: Quali strumenti utilizza di solito nel suo lavoro?

Boichi: È passato molto tempo dall'ultima volta che ho disegnato su carta. Oggi, tra gli strumenti che utilizzo maggiormente per realizzare i disegni ci sono Clip Studio e diverse applicazioni di grafica in 3D.
 
Comicon Napoli 2025: showcase di Boichi (Star Comics)

Tony: Com'è stato lavorare col sensei Boichi?

Sanghyuk Lee: Sono sempre stato un suo fan e sono molto contento di aver lavorato al suo fianco. Durante la produzione ci sono stati momenti molto belli e da questa collaborazione è nata una sincera amicizia.

Tony: Com'è nato il suo interesse per il manga e quali sono stati i suoi principali riferimenti artistici?

Boichi: Ho iniziato a disegnare all'età di due anni un po' per caso, ma solo in adolescenza mi sono approcciato ai manga. I riferimenti artistici sono molti, ma uno su tutti è Shin'ichi Sakamoto, da cui ho ancora molto da imparare. L'ho incontrato qui a Napoli e per me è stata una grande emozione: lo considero il numero uno tra gli artisti giapponesi e la sua opera Masurao è una delle mie preferite. Un altro autore che mi ha influenzato molto è Masakazu Katsura.

Tony: Che impressioni ha avuto del Comicon? Ha qualche aneddoto da raccontare?

Sanghyuk Lee: Napoli mi ha colpito molto. È una città meravigliosa, il cibo è delizioso e le persone gentili e calorose. Il Comicon ha tantissime potenzialità e punti di forza ancora da sviluppare, e sono davvero felice di essere qui accanto al maestro Boichi. Vederlo durante i firmacopie è stato emozionante anche per me. Dopo aver avuto modo di conoscere questo evento, mi piacerebbe contribuire in futuro allo sviluppo del Comicon qualora ce ne fosse la possibilità.
 
Comicon Napoli 2025: showcase di Boichi (Star Comics)

Tony: Tra i tanti personaggi di Super String: Marco Polo's Travel to the Multiverse, ce n’è uno a cui è particolarmente affezionato?

Sanghyuk Lee: È difficile scegliere! Nei quattro volumi che compongono l'opera prendono vita tantissimi personaggi, ma se devo decidere, nei prossimi capitoli fa il suo ingresso un robot di nome Katau. Sia disegnarlo che progettarlo è stata una bella sfida per Boichi, perché si tratta di una figura imponente, ma ci piace: dopotutto, agli uomini piacciono i robot!

Cristian Posocco: Come rappresentante del Comicon, cosa significa accogliere un autore del calibro di Boichi e assistere a tutto questo entusiasmo?

Tony: È un'emozione indescrivibile. Boichi, per me, è una delle forze trainanti del manga di oggi. Lo seguo da anni con grande ammirazione e vederlo qui al Comicon mi ha letteralmente pietrificato.

Boichi: L'Italia occupa un posto speciale nel mio cuore. Chi conosce le mie opere sa quanto spesso vi inserisca elementi della cultura italiana o personaggi legati a questo Paese. Ero già stato in Italia in passato, ma è la mia prima volta a Napoli. Essere qui, ospite del Comicon, è un grande onore. È un'esperienza che porterò con me per sempre.
 
Comicon Napoli 2025: showcase di Boichi (Star Comics)

Cristian Posocco: Sanghyuk Lee, ci potrebbe anticipare gli argomenti che tratterà nel panel di domani al Comicon?

Sanghyuk Lee: Nel panel di domani parlerò dell'evoluzione del webtoon, di che cosa si tratta e delle sue prospettive future, soprattutto alla luce della mia esperienza come rappresentante della YLAB e del multiverso narrativo di Super String. L'opera su cui ci concentreremo è Marco Polo's Travel to the Multiverse, una serie interessante perché pubblicata contemporaneamente in due formati e mercati molto diversi: in Giappone come manga sulla rivista Weekly Shonen Sunday di Shogakukan in Giappone, e in Corea in formato webtoon sulla piattaforma LINE.

Tony: Com'è stato lavorare a questo progetto?

Christian Posocco: Lavorare a questo progetto è stato entusiasmante fin dal principio, proprio per il suo carattere innovativo. Il coinvolgimento di Boichi, di cui siamo tutti suoi fan, ha subito catalizzato l'attenzione, ma è importante sottolineare anche il ruolo dello sceneggiatore, molto noto in Corea, così come l'enorme realtà che è in patria Super String Universe. Portare in Italia un'opera con questa caratura globale e internazionale si sposa perfettamente con quella che è la nostra visione attuale. Siamo davvero orgogliosi di ospitare una nuova opera del sensei nel nostro catalogo.