Il Sindacato degli Insegnanti Coreani, Korean Teachers and Education Workers Union (KTU), noto anche come JeonGyoJo, si è esposto pubblicamente opponendosi alla produzione della prossima serie live-action di Netflix basata sul webtoon Get Schooled. Il 20 maggio scorso il sindacato ha infatti diffuso un comunicato intitolato “La violenza non è vera educazione”, esortando Netflix e il team di produzione a interrompere la realizzazione del drama, chiedendone addirittura la cancellazione a causa delle preoccupazioni per la rappresentazione della violenza e del sistema educativo.
La critica mossa dal KTU si concentra sulla rappresentazione sensazionalistica dei conflitti tra studenti, genitori e insegnanti, con l’accusa al webtoon originale di dipingere i docenti come figure passive e prive di autorevolezza. Secondo l’organizzazione, la narrazione finisce per glorificare la violenza nelle scuole e screditare dunque la professionalità degli insegnanti.

Get Schooled, manhwa di Yongtaek Chae e Garam Han, serializzato su Naver Webtoon a partire dal 2020 ed edito in italia da Renoir Comics, racconta la storia di Hwa-jin Na, un agente del Teacher Protection Bureau del Ministero dell’Istruzione, incaricato di intervenire nelle scuole più problematiche del Paese. In seguito all’entrata in vigore di una legge che proibisce ogni forma di punizione corporale, le scuole sono diventate sempre più difficili da gestire, e così Hwa-jin, armato di un forte senso della giustizia e metodi brutali, è pronto a tutto pur di ristabilire l’ordine, anche ricorrendo alla forza.
Proprio in merito a ciò, il sindacato nel suo comunicato dichiara: "Il problema dell’adattare Get Schooled in un drama è che legittima la violenza, rappresentando un personaggio sostenuto dal governo che aggredisce gli studenti con il pretesto di proteggere i diritti degli insegnanti [...] questo non solo indebolisce la fiducia nella risoluzione democratica dei conflitti all’interno delle scuole, ma distorce anche gli sforzi per costruire un ambiente educativo rispettoso dei diritti umani e per rafforzare l’istruzione pubblica."
L'organizzazione sottolinea ancora una volta che “la violenza non è vera educazione” e condanna ogni forma di violazione dei diritti degli studenti, anche se giustificata come tutela degli insegnanti. Inoltre, pur riconoscendo il valore della libertà creativa rispetto alla realizzazione del live-action prodotto da Netflix, il sindacato ha invitato gli autori e le persone coinvolte nel progetto a riflettere sul peso della propria responsabilità sociale e sull’impatto che le loro opere possono avere sul pubblico.
Oltre alle critiche mosse dal sindacato degli insegnanti coreani, la serie webtoon ha attirato ulteriori critiche anche per il modo in cui vengono rappresentati alcuni gruppi, tra cui donne e persone di colore, spesso associati a figure antagoniste. Jong-chan Hong (La Giudice, Mr. Plankton), regista della serie in produzione, affiancato da Nam-gyu Lee (Behind Your Touch, Radiant) alla sceneggiatura, ha riconosciuto tutte le criticità sollevate attorno all’opera originale e ha dichiarato che l’adattamento televisivo affronterà i temi trattati con maggiore sensibilità e attenzione.
Fonte consultata:
Anime News Network
La critica mossa dal KTU si concentra sulla rappresentazione sensazionalistica dei conflitti tra studenti, genitori e insegnanti, con l’accusa al webtoon originale di dipingere i docenti come figure passive e prive di autorevolezza. Secondo l’organizzazione, la narrazione finisce per glorificare la violenza nelle scuole e screditare dunque la professionalità degli insegnanti.

Get Schooled, manhwa di Yongtaek Chae e Garam Han, serializzato su Naver Webtoon a partire dal 2020 ed edito in italia da Renoir Comics, racconta la storia di Hwa-jin Na, un agente del Teacher Protection Bureau del Ministero dell’Istruzione, incaricato di intervenire nelle scuole più problematiche del Paese. In seguito all’entrata in vigore di una legge che proibisce ogni forma di punizione corporale, le scuole sono diventate sempre più difficili da gestire, e così Hwa-jin, armato di un forte senso della giustizia e metodi brutali, è pronto a tutto pur di ristabilire l’ordine, anche ricorrendo alla forza.
Proprio in merito a ciò, il sindacato nel suo comunicato dichiara: "Il problema dell’adattare Get Schooled in un drama è che legittima la violenza, rappresentando un personaggio sostenuto dal governo che aggredisce gli studenti con il pretesto di proteggere i diritti degli insegnanti [...] questo non solo indebolisce la fiducia nella risoluzione democratica dei conflitti all’interno delle scuole, ma distorce anche gli sforzi per costruire un ambiente educativo rispettoso dei diritti umani e per rafforzare l’istruzione pubblica."
L'organizzazione sottolinea ancora una volta che “la violenza non è vera educazione” e condanna ogni forma di violazione dei diritti degli studenti, anche se giustificata come tutela degli insegnanti. Inoltre, pur riconoscendo il valore della libertà creativa rispetto alla realizzazione del live-action prodotto da Netflix, il sindacato ha invitato gli autori e le persone coinvolte nel progetto a riflettere sul peso della propria responsabilità sociale e sull’impatto che le loro opere possono avere sul pubblico.
Oltre alle critiche mosse dal sindacato degli insegnanti coreani, la serie webtoon ha attirato ulteriori critiche anche per il modo in cui vengono rappresentati alcuni gruppi, tra cui donne e persone di colore, spesso associati a figure antagoniste. Jong-chan Hong (La Giudice, Mr. Plankton), regista della serie in produzione, affiancato da Nam-gyu Lee (Behind Your Touch, Radiant) alla sceneggiatura, ha riconosciuto tutte le criticità sollevate attorno all’opera originale e ha dichiarato che l’adattamento televisivo affronterà i temi trattati con maggiore sensibilità e attenzione.
Fonte consultata:
Anime News Network
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Adulti che non riescono a distinguere la realtà da un prodotto d'intrattenimento.
No, basta mettere il solito disclaimer: questo è un prodotto di fantasia e i comportamenti qui rappresentati non vanno imitati.
Legalmente sarebbero inattaccabili, perché se non capisci che si tratta di un opera d'intrattenimento è colpa tua.
Ma infatti penso sia quello l'obbiettivo:
Probabilmente si punta ad un disclaimer di un paio di secondi, non skippabile, ad inizio di ogni episodio e doppiato.
Se vediamo il Giappone sin dagli anni Cinquanta ci sono state varie polemiche sui contenuti dei manga shounen da parte di varie associazioni di genitori e insegnanti persino contro Astro Boy.
Da quello che ho letto in numerosi articoli e sentito da youtuber coreani la scuola in Corea del Sud è durissima con una quantità di ore e una quantità di compiti senza paragoni con nessun altro Paese al mondo.
Non a caso
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/corea-del-sud-la-scuola-contro
https://m.youtube.com/watch?v=TCnHMOxDVZc&pp=ygUVUGVyc2kgaW4gY29yZWEgc2N1b2xh0gcJCbAJAYcqIYzv
Non ho letto il webtoon ma dalla trama credo che quest'opera vuole sfogare un fortissimo disagio.
Se il modello educativo è solido (e sano) non possono certo bastare un fumetto o una serie televisiva a destrutturalo di senso e di vigore.
Quindi le cose sono due, o il sistema è strutturalmente compromesso al punto che basta una rappresentazione immaginaria a farlo crollare come un castello di carte, oppure tale rappresentazione ha messo il proverbiale dito nella piaga, costringendo qualcuno ad una evidente excusatio non petita.
In ambo i casi la colpa non è certo di una rappresentazione della realtà, semmai della realtà stessa che ha influenzato quella rappresentazione.
L'automatismo per cui una rappresentazione distorta e violenta di un concerto sociale influisca sullo stesso come una sorta di demiurgo è la classica spia di quei circhi scaricabarile che sperano di nascondere le crepe del proprio edificio sociale in rovina.
Per i casi più estremi si può sempre ricorrere al metodo Onizuka.
In Estremo Oriente, in compenso, c'è l'esatto opposto: alla prima innocente trasgressione, magari non ti prendi le botte ma diventi un teppista irrecuperabile. E se sei neurodivergente, ti bullizzano o hai problemi in famiglia, chissenefrega (questo succede anche qui, spesso e volentieri).
Poi vabbè, le solite polemiche inutili per colpevolizzare questo o quel media, quando basterebbe un semplicissimo disclaimer...
Se qualcuno pensa che la violenza possa essere una soluzione in ambito educativo c'è un problema e va affrontato; un'opera di intrattenimento può essere una base per degli spunti interessanti ma - appunto - qui il messaggio sembra proprio che il prof figo che mena sia la risposta a situazioni scolastiche complesse. Non ha senso...
Nessuno si merita ceffoni. La violenza non è MAI la risposta.
Di certo nel mondo degli unicorni rosa che vomitano arcobaleni è così, ma non in quello reale purtroppo.
Ma appunto che solo ceffoni rimangano: mai più di uno o due, e MAI sotto i dieci anni di età.
La violenza no. Ma un po' di severità, quando serve, sì. Basta buonismi inutili. E ci sono volte, purtroppo, in cui la violenza può diventare l'unica via d'uscita...
Ma qui si sta andando off topic. Non conoscendo l'opera in questione, non sono in grado di dare giudizi in merito, ma la mia opinione in merito alla news non cambia: un bel disclaimer e che la smettano di rompere.
Bastasse mettere un disclaimer per tutti i problemi culturali, invece no.
Ho abbastanza anni per aver visto la cultura mutare prima esaltando antieroi, poi rendendo più fighi proprio dei criminali. Non è indifferente.
Le opere di intrattenimento o cultura riflettono la società, o la influenzano?
Ambo le cose.
Queste polemiche sono cicliche perché è una questione antica.
Non è un messaggio sbagliato di una singola opera che devia una società, ma un accumulo similare. Specie se spingi editor, e bravi scrittori, e premi, e pubblicità verso quel messaggio. E ci saranno sempre persone più influenzabili, ma spesso sono solo la partenza per normalizzare distorsioni a salire.
Il manhwa parte da un presupposto interessante: far provare sulla persona cosa lui fa provare agli altri.
Se è violento, saranno violenti (visto che sono diversi gli insegnanti) se compi atti di bullismo, sarai bullizzato, se sei razzista ti faranno capire cosa sia il razzismo.
Quando tali studenti comprendono cosa stavano facendo allora capiscono la lezione cambiando atteggiamento.
Gli insegnati sono persone che detestano ogni forma di violenza, di razzismo e altro. Sono persone che si spaventano quando vedono i ragazzi picchiarsi e si preoccupano per loro, ma se si mostrassero deboli anche solo per un secondo davanti a loro non avrebbe senso tutto quel lavoro.
Quando lo leggi comprendi chiaramente il messaggio: razzismo, bullismo, violenza, etc sono sbagliati e chi commette tali gesti è una persona, una potenziale vittima come chi subiva.
Ma in realtà già quando era su Webtoon c'era un messaggio del genere ad inizio di ogni capitolo.
Poi avendo letto la serie fino ad un certo punto, non mi sono scandalizzato tanto nei contenuti. Anche perchè finisce abbastanza in fretta le idee su come "correggere" gli studenti disgraziati e su quello che vuole dire.
Esattamente quello che ho pensato io. Ma dovrei leggermi l'opera per farmi un'opinione vera. Tuttavia, conoscendo questo tipo di opere, immagino sia semplicemente uno "shounen" (per usare i termini conosciuti) situato in una scuola fittizia, in una Corea fittizia.
Capisco le frustrazioni degli insegnanti, ma bisogna anche, appunto, insegnare, la differenza tra immaginazione e realtà. Sono abilità psicologiche che si insegnano tramite le ore di letteratura. (In Europa, almeno. Vivo in Corea, ma per ora non ho avuto occasione di essere coinvolta con le loro scuole. Cosa che cambierà tra meno di 10 anni, quando dovrò mandarci mio figlio. ♡ )
HALLELUJAH!!! 👏🏻👏🏻👏🏻
E non mi riferisco solo alla Corea o esclusivamente al sistema educativo.
Si cominciò ridendo con "nepe" al posto di "pene" ed ora la censura è all'ordine del giorno.
Che orrore!
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