Attraverso il profilo instagram dell'editore Toshokan, riportiamo un comunicato in cui si stabilisce la sospensione (apparentemente definitiva) della pubblicazione del manga La monella Chie (Jarinko Chie) di Etsumi Haruki che si ferma quindi a 6 volumi monografici pubblicati nel nostro paese su un totale di 67 che compongono l'opera in Giappone.
Fonte consultata:
Toshokanit
Chie Takemoto è una ragazza affidabile che lotta per aiutare il padre problematico nel seguire una piccola taverna a Osaka. All'insaputa di suo padre, lei visita di tanto in tanto la madre che lo ha lasciato non molto tempo fa. Ha in programma di cercare di riunirli, ma non fino a quando il padre trova lavoro.
Fonte consultata:
Toshokanit
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Non credo che 30 milioni di italiani si professino esperti di manga, però... Per la cronaca, il mio post precedente sui 60 milioni di CT era ironico (forse non è stata colta l'ironia)...
Scusa, questo sarebbe un fallimento per te? Non è che sul dizionario alla voce fallimento ci sia scritto "non vende un miliardone di copie al primo volume".
Qualche anno dopo = 5 mesi dall'uscita del primo volume monografico.
Va bene che ti fidi della tua memoria ma almeno le informazioni che si controllano in 30 secondi sarebbe bello non inventarsele.
Poi in realtà stiamo ripetendo i discorsi, se abbiamo più commenti che lettori di un manga significa che riteniamo la sua cancellazione un peccato, ma alla fine riteniamo un peccato qualunque cancellazione.
Le vendite sono un dato oggettivo che nascondono un insieme di fatti altamente soggettivi, che la qualità sia uno di questi lo possiamo soltanto augurare.
Per esempio, anche prima della loro uscita, era chiaro che Kaiju 8 avrebbe avuto più successo di Chie, non c’è “fortuna” che tenga. Ma anche Vino di Zucca è statisticamente una serie molto più portata a vendere, ci sarebbe voluto un insieme di fattori incredibile perché Chie avesse venduto di più.
Ovviamente quello esposto è il mio punto di vista e magari il tuo è anche più corretto, ma cercando di non andare troppo OT Kaiju 8 è un esempio valido del mio discorso: ha colto l'attimo migliore (qui la fortuna) per la sua pubblicazione in Italia, ma se avessero annunciato ora la sua pubblicazione quando sta per concludersi in patria, e proprio grazie all'era di internet di cui parli sappiamo come si sta concludendo, in molti probabilmente non l'avrebbero mai iniziato. Se domani annunciassero un nuovo anime di Chie magari l'interesse verso l'opera aumenterebbe, in parole povere possiamo certamente indagare, sondare, ma la certezza non l'avremo mai del tutto, è sempre un "tentare". Puoi non dargli il nome di fortuna ma il succo del discorso rimane.
Sì ma scusa, il racconto che Berserk ci ha messo un po' di tempo a ingranare come lo collego a Chie?
Il fatto che un manga possa metterci del tempo a trovare il pubblico non vuol dire che non fosse un buon titolo e una buona scelta per il mercato italiano.
Se no il lavoro di un editore è quello di sculare e chiunque può farlo perché il successo di un titolo è dovuto a variabili largamente al di fuori del suo controllo.
È un discorso davvero triste, soprattutto con Alberto che ogni tanto viene in live su AC e racconta di quante cose ha imparato sul mercato, a volte prendendo granchi incredibili.
Forse sono stato frainteso. Mica sto giudicando Berserk e One Piece dei fallimenti, sto dicendo che non stava scritto da nessuna parte che le cose sarebbero andate come col senno di poi sono andate. Non c'era certezza manco su Berserk e One Piece.
A posteriori si possono fare tante chiacchiere ma alla fine come fan non possiamo fare altro che comprare ciò che ci piace sperando che i dati di vendita permettano all'editore (che non è un nemico a cui dobbiamo pagare dazio) di guadagnare abbastanza (o di non perdere troppo) per portare avanti i suoi fumetti. ci sono voluti tre editori per vedere la fine di The legend of Mother Sarah che secondo me era manga molto bello e per di più sceneggiato da Otomo nome che gli editori consideravano una garanzia. Ma quante opere non hanno avuto uguale fortuna? Vi ricordate del pirata di "Avanti tutta Coco!"? Aveva delle potenzialità ed era stato scelto per conquistare il pubblico di One Piece ma nessuno lo ha recuperato dopo il fallimento di Play Press. Molti titoli di Goen non vedranno un'editore disposto a recuperarli per 10/20 anni ma alla fine (a parte forse Goen che se l'è cercata) siamo noi che comprando diamo la possibilità all'editore di portare avanti i titoli che riteniamo validi e ad avere quella scorta per non chiudere i titoli "in perdita" Kappa Magazine è durata quasi 15 anni ma se vi ricordate era sempre in fondo alle classifiche di vendita che per un certo periodo pubblicarono. Young - il mensile del fantastico era quasi sempre ultima ma i Kappa hanno portato alla fine tutti i manga ospitati, questo grazie a titoli di successo come Dragon Ball, Ranma 1/2, Ken il guerriero, Lamù... ma se questi titoli avessero venduto meno la storia della Star e del mercato italiano sarebbe stata molto diversa.
Io avrei voluto leggere Chie ma i miei soldi vanno a manga che hanno un attrattiva maggiore per qualità del fumetto/prezzo/edizione che io reputo maggiore. Tutti noi spendiamo in base al nostro portafoglio cercando di far quadrare i conti e il tempo con tutte le altre nostre attività lavoro/sport/impegno civile e sociale.
Io credo che Toshokan già al quinto volume avrebbe dovuto dire ai suoi lettori di aiutarla a trovarne altri perché Chie era a rischio ma i dati erano davvero brutti.
Diciamo che nel settore c'è un prima e dopo Goen ma goen non è l'unico fallimento della storia dei manga... Io avrei apprezzato che goen facesse come Toshokan e tagliasse apertamente i manga in rosso dicendolo ai lettori almeno adesso alcuni dei titoli buoni che aveva sarebbero arrivati a conclusione.
Cioè, io fondo una nuova casa editrice, per pubblicare manga, ma invece di fare ricerche di mercato o sondare il pubblico, mi affido solo al "CULO"???
Ma poi, di tutto quello che c'era all'epoca come fantasy, menzionate quello... già Nausicaa per dire..
Il fantasy esiste da millenni nei miti e nelle leggende degli eroi... l'epica il fantasy hanno molto in comune: non mi ricordo più le saghe relative alla chanson de geste scritte da italiani nel medioevo (una di queste ricordo è il primo libro stampato in Italia grazie all'invenzione di Gutenberg e non ad esempio la divina commedia, il decameron o il canzoniere). Comunque si può citare L'Orlando furioso come esempio di opera fantasy ante-litteram
Per le vendite basta confrontare le classifiche di animeclick con quelle reali delle librerie o portali di vendita online, per capire che serie con gradimento simile qui non lo trovano alla stessa maniera nel mondo esterno.
Solo perché in alcuni anni alcune serie sono state citate spesso in live stream o contenuti di influencer / appassionati, non significa che non restino di nicchia.
Purtroppo il mercato del fumetto occidentale è in contrazione a livello di lettori, quindi quello che per me manca è in generale una crescita di interesse nel mezzo, ma lo stesso vale per i libri. Insomma c'è poca propensione generale a leggere perché abbiamo molte alternative a disposizione (TV, videogiochi, internet...) e credo sia quello il tema prima che dividersi tra di noi tra serie, tipo di fumetto e simili.
Ricerche di mercato? Non credo di avere la reale percezione del mestiere di "editore di manga" e penso di essere fin troppo ottimista rispetto alla realtà, ciononostante parlare di ricerche di mercato in un settore composto per la maggior parte da aziende che spessissimo non fatturano manco un milione di euro (questo articolo è dedicato a Toshokan che appunto non arriva manco a 1 milione, bilancio del 2023)... Ma quale budget state pensando abbiano a disposizione per fare "ricerche di mercato"? Quando dice bene hanno un editor... l'editor è la ricerca di mercato e in questo caso ha un nome e cognome: Davide Castellazzi.
Beh vedi per alcuni "ricerche di mercato" significa "mettete un sondaggio su un social" o "scrivete un post dove invitate la gente a mandare una lista di titoli desiderati e poi scegliete quelli più citati".
Metodo a costo quasi zero.
Che poi diano una reale indicazione del mercato... beh....
Ma non è "ricerca di mercato". Non è nulla... Ha matematicamente così tante falle un metodo del genere che a questo punto sarebbe meglio spendere soldi sui gratta e vinci.
per alcuni un pranzo è antipasto, primo, secondo, contorno, dolce
per altri un panino
Rimane un punto interrogativo, ma poi "capolavoro", ma state fuori..
Comunque, beato te che hai letto Assembler e Compiler, non hanno mai avuto una release a volume da noi, solo pubblicato su rivista...
Nausicaa a dire il vero è un fantasy con molti elementi sci-fi, per cui non saprei.. ma comunque, purtroppo DA mi ha deluso parecchio, perchè comunque incuriosiva parecchio, l'originale era scritto e disegnato molto meglio, perchè non era chissà cosa come consistenza.
Spero che almeno allora questi fantomatici editori, abbiano accesso ai dati di vendita "Veri", oltre alle librerie soprattutto le fumetterie! Senno sono solo improvvisati...
Da quello che so io, ogni editore ha i suoi e li custodisce gelosamente proprio per non favorire la concorrenza. Ripeto, la "ricerca di mercato" quando va bene coincide con l'editor. Questa mistica figura che è colui che sceglie i manga (non sempre presente in tutti gli editori, a dire il vero), si spera li scelga con un criterio valido.
In qualche modo comunque fanno. Non sono tutti spiantati questi editori, neanche quelli "nuovi" sono tutti spiantati. Ce ne sono alcuni che hanno ben impostato i piedi per terra, forse Toshokan non è uno di questi "alcuni" ma non sono tutti uguali gli editori.
Basta chiederli ai propri distributori, sono parziali ma comunque sufficientemente attendibili per valutare in proporzione le vendite altrui.
Relativamente, i dati di vendita certificati da GFK e Nielsen sono pubblici.
One Piece in Giappone è pubblicato dal 1997, l'anime dal 1999. In Italia sono stati pubblicati i primi capitoli nel 2000 sulla rivista Express e il primo vero e proprio volume nel 2001, 5 mesi prima dell'anime su Italia 1 (e ad occhio la notizia era conosciuta da più di 5 mesi, almeno all'interno del settore). Diciamo che erano certi al 99% su One Piece con un anime su Italia 1 in programma, con le reazione ai primi capitoli pubblicati in Italia e con i dati dal Giappone (il primo episodio faceva già quasi gli ascolti di Pokemon)
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