Attraverso il profilo instagram dell'editore Toshokan, riportiamo un comunicato in cui si stabilisce la sospensione (apparentemente definitiva) della pubblicazione del manga La monella Chie (Jarinko Chie) di Etsumi Haruki che si ferma quindi a 6 volumi monografici pubblicati nel nostro paese su un totale di 67 che compongono l'opera in Giappone.
Fonte consultata:
Toshokanit
Chie Takemoto è una ragazza affidabile che lotta per aiutare il padre problematico nel seguire una piccola taverna a Osaka. All'insaputa di suo padre, lei visita di tanto in tanto la madre che lo ha lasciato non molto tempo fa. Ha in programma di cercare di riunirli, ma non fino a quando il padre trova lavoro.
Fonte consultata:
Toshokanit
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Onestamente era abbastanza pronosticabile.
A parte le serie trainate dagli anime, temo che nessun manga (e manco fumetto occidentale) possa vendere così tanto da sostenere una pubblicazione così lunga (67 volumi) in Italia.
A mio parere l'unico modo per proporre certe storie in Italia è come venne fatto per Golgo 13, ossia una selezione limitata di capitoli e storie in alcuni volumi o cofanetto per i veri appassionati.
Al netto della qualità o meno, il pubblico interessato, come dimostra il numero delle vendite, è davvero ridotto. Poi è chiaro che magari con una casa editrice più grande con un livello di esposizione mediatica maggiore, qualche copia di più forse era possibile, ma non credo si parli certamente di un fattore 10.
Il dato importante da questa notizia per me è soprattutto il numero di copie vendute, cosa che raramente abbiamo, perché da idea di quanto piccolo sia questo mercato di nicchia (serie storiche giapponesi, senza anime storico in italia o in uscita ora). Questo temo scoraggerà molto nuovi progetti simili.
Infine penso debba essere anche un punto di riflessione per chi sopravvaluta l'impatto dei manga durante e post-pandemia come una spinta allo studio vero e proprio di opere storiche.
Di sicuro hanno risposto ai lettori, che sono felici di avere una serie monca.
Io non l'ho presa proprio perché 67 volumi da un editore appena nato, poi con un prodotto particolare ,si capiva come finiva.
I lettori sono contenti di avere una serie monca anche se episodica? A quanto pare si.
Contenenti loro,contenti tutti......
167 coraggiosi, 167 persone romantiche che credevano in un sogno (perché completare una serie tanto lunga e tanto sconosciuta era un pensiero utopico, ma quelle persone non hanno seguito ragionamenti o parole ma solo il cuore quindi alzo le mani e mi complimento con loro)
La domanda rimane: queste serie (come altre) non potranno mai essere pubblicate in Italia? Non avremo mai modo per vederle?
Alla casa editrice auguro il meglio. Una comunicazione trasparente è sicuramente una buona mossa, ma trovare il giusto dialogo con il pubblico penso sia una delle cose più difficili da ottenere.
Era una serie che amavo da morire, per me era proprio un comfort perché c'era tutto quello che voglio adesso in un manga: commedia, personaggi adulti, uno stile di disegno piacevole, slice of life di un Giappone d'epoca Showa vissuto da personaggi adulti (quindi niente adolescenti con cellulari, biscioni e via dicendo). Era un manga che mi dava molto, e che mi avrebbe potuto continuare a dare molto, insegnandomi tante piccole cose di cultura giapponese che poi avrei potuto rivendermi.
E' tra l'altro una serie storica, in Giappone, conosciuta, amata da tutti, facente parte della cultura popolare, ed era un onore averla in italiano, al netto di una traduzione non sempre bellissima. E invece niente, in Italia come al solito i manga vintage vanno solo se sono legati ad anime trasmessi in tv negli anni '80 o solo se sono della triade Tezuka/Ikeda/Nagai, sennò possono anche pubblicare altre cose ma le compro solo io, e non è neanche detto che le cose legate ad anime trasmessi in tv negli anni '80 vadano perché poi il pubblico viene disorientato nel vedere disegni, nomi diversi rispetto al cartone a cui era abituato o a non avere la sigla italiana che si spande dalle pagine mentre legge.
Tentativi sono stati fatti, ma mai sono andati a buon fine (di tutte le serie vintage "inedite" pubblicate che avevano un sequel, questo non è mai stato proposto) o si è continuato con altre opere di questi autori. Il mio ojisan giapponese interiore, che vuole leggere questo tipo di manga, non ne è affatto contento, specie perché ora Chie mi devo smazzare a recuperarlo in giapponese: 67 volumi da cercare qua e là nelle librerie dell'usato, tutti scritti nel dialetto del Kansai, quando potevo comodamente averlo nella mia lingua. Non so con chi devo prendermela, ma grazie, eh
Questa è una serie lungha e di nicchia, c'era da aspettarselo. Il rischio è alto con questi manga lunghi.
Capì subito che si trattava de La monella Chie.
Un manga oggettivamente ostico per il mercato italiano basato sulla cultura della regione del Kansai e con uno stile di disegno molto particolare.
È stato un azzardo pubblicare un manga del genere che può piacere solo ad una piccolissima nicchia amante del Giappone.
Comunque è naturale che acquisire titoli lunghi significa per l'editore proporre un'opera che potrebbe seriamente non venir portata a termine, lo sanno bene e sanno che questo si rifletterà su future proposte simili, ma non cambia nulla.
Nel mondo dei telefilm siamo pieni di serie troncate dalla produzione per decisioni economiche o di visualizzazioni.
Concordo che almeno non si sono nascosti dietro pseudo "congelamenti" come l'editore più amato.
L'ultima edizione bunkoban (2019-2023) è in 34 volumi e dovrebbe essere ancora tutta disponibile o quasi.
A 880 yen a volume è anche significativamente più economica dell'edizione italiana (sul fatto che ti tocchi il dialetto del Kansai purtroppo c'è poco da fare).
Buono a sapersi, grazie.
Toshokan nasce su solide basi economiche dietro hanno la Giunti Editote secondo gruppo editoriale in Italia per fatturato.
Wikipedia
"La Giunti Editore è una casa editrice italiana fondata a Firenze nel 1956. La società ha sede nella Villa La Loggia, in via Bolognese e uffici affiliati a Milano. Giunti S.p.A. è un gruppo comprendente vari marchi; nel suo insieme si colloca al secondo posto tra i gruppi editoriali italiani per fatturato."
Purtroppo La Monella Chie è un manga impossibile per il mercato italiano.
Se proprio credevano di arrivare alla fine vista la lunghezza dovevano pubblicarlo ogni quindici giorni in pratica due volumi al mese.
67 volumi al mese sarebbero stati circa cinque anni e mezzo un tempo troppo lungo.
È sempre triste quando una serie si interrompe ma non li biasimo e li ringrazio, per averci provato e per l’onestà nell’aver confermato apertamente la sospensione a differenza di altri editori.
Mi spiace ovviamente per i 167 coraggiosi che hanno dato fiducia all'editore.
Detto questo spero che i prezzi sia più flessibili
Chie è un grande manga. 5, 67 0 100 cambia poco quando è un classico, un capolavoro.
Un titolo che ha intrattenuto, cresciuto, intere generazioni in Giappone. Ha la stessa fama o quasi di un Doraemon, Gegege no Kitaro, Golgo 13 ecc.ecc. un simbolo della terra e della cultura del Sol Levante, sia il manga che l'anime.
Non aver venduto ed aver incontrato l'indiifferenza TOTALE del lettore italiano significa semplicemente che nel nostro paese non si capisce un beata min... di fumetti! E a sentire leggere forum social blog ecc.ecc ci stanno tantissimi esperti otaku!!! Come è possibile un risultato così misero ?!
Non dovrei sorprendermi così tanto, basta leggere anche i commenti qui, su animeclick, tanti veggenti, intuitori del futuro.
I classici vengono interrotti e la spazzatura va avanti.
Prendersela stavolta con i lettori è davvero ingiusto.
Va bene, ma mica furono i manga il problema di Comic Art, eh... Comic Art organizzava la fiera di Roma che al tempo si chiamava Expocartoon, per esempio. Pubblicava Comics, BD e anche fumetti argentini (l'Eternauta). Anzi, le pubblicazioni occidentali erano di gran lunga più numerose dei manga.
Di contro a me non dispiace neanche l'idea di un editore che incorre in rischi certi e in inciampi quasi certi.
L'impresa teoricamente dovrebbe essere fatta così, assumendosi dei rischi (anche delle perdite).
Mi spiace per chi seguiva la serie ovviamente. Era chiaramente roba per (pochi) intenditori.
ma se lo sapevamo in tanti come non faceva a saperlo l'editore?
hanno ammesso che la stoppano e quindi non ho capito bisogna fargli un applauso?
lo avesse fatto star comics ci sarebbero altri toni qui dentro
Se conduci una linea editoriale su tutti rischi (autori taiwnesi e vietnamiti, titoli giapponesi di totale nicchia) e non uno o due allora c'è un problema....
Lo so. Lo dici a me? Il costo era pure alto! Vanno fatte delle scelte, però. E bisogna scegliere bene.
Mostrami un link che riporta la clamorosa (perché di clamorosa si trattava) uscita italiana di questo manga. Un pò come Golgo 13 (che non se lo è filato nessuno!).
Qui viene fatta ogni mese una lista di uscite manga, ed è bella lunga: tu pensi che il 60% meriti la pubblicazione?
...e mi auguro vada avanti.
Che Toshokan con Chie abbia fatto il passo più lungo della gamba siamo d'accordo, ma qualcuno deve pur farlo, ogni tanto, ed è bene che ci siano editori che provano a fare qualcosa di diverso, invece che isekai/fantasy n°999999 o BL n°999999.
Il titolo magari poteva essere proposto a monte in un'edizione con meno volumi, ma intanto è un bene che ci abbiano almeno provato.
E non calcoli tutto questo?Avrà pure le spalle coperte, ma non c'era pubblicità, in molti non conoscono il manga, cioè accusi i lettori di non comprare, ma loro non avevano di sicuro scelto un manga di "richiamo".....insomma,non so se mi spiego....mi chiedo se i calcoli se li sono fatti su 67 volumi da pubblicare.......se i lettori sono contenti di avere una serie monca, ripeto,sono contento per loro, ma se lo avesse fatto planet, star Comics o altro, qui volerebbero parolacce e altro.....
Lo vuoi pubblicare? Va benissimo ma devi esserne convinto al 100% altrimenti lasci stare.
Quindicinale due anni e mezzo e concludi in tempi umani la pubblicazione.
@Goonie
Potrei anche concordare ma in questo caso Chie è un manga molto ostico per il pubblico italiano per ovvi motivi.
Ancora nessuno ha trovato il coraggio di pubblicare Tsurikichi Sanpei conosciutissimo grazie all'anime immagina quanto sia stato azzardato pubblicare Chie.
@GreenArrown
Concordo al 100% o si pubblica un manga difficile credendoci oppure è meglio lasciare stare.
Mi dispiace tanto per Chie ma oggettivamente è stata una follia pubblicarlo.
Mah.
Se proprio si vuol muovere una critica all'editore è quella di non aver proposto l'opera con un progetto più realistico, tipo
"Pubblicheremo i primi 5-10 volumi perchè vogliamo far conoscere all'Italia quest'opera storica e quest'autore. Se le vendite si dimostreranno all'altezza valuteremo di continuarla".
Ovviamente ci sarebbero state critiche all'insegna del "ah ma se non pensano di completarla allora non la inizio nemmeno" ma non onestamente non gli si sarebbe potuto dire nulla.
Ma in fondo questa era la situazione anche senza "ufficializzarla".
Personalmente firmerei per un approccio del genere per una serie come Golgo 13 (no, le 2 antologie di 6 volumi non mi hanno sfamato).
In ogni caso sono curioso dell’articolo, le scelte prese (e non prese) dalle case editrici italiane sono sempre state un enigma per me (e immagino per molti altri), un approfondimento sulla questione sarebbe di sicuro interessante.
Non è che il compratore deve basare le sue scelte di acquisto su cosa conviene o meno all'editore.
L'editore deve prendere in considerazione le abitudini di acquisto e farsi i propri calcoli, se non vuole o non ne è in grado ci sono migliaia di altri lavori, non si è obbligati a pubblicare manga!
Questa cosa di colpevolizzare il lettore è veramente assurda e una brutta abitudine diffusissima in Italia, dove non si è mai nel torto perché c'è sempre la scusa XYZ (leggevo giusto oggi che si incolpava la pirateria per i risultati della nazionale di calcio).
Mi piace chi rischia, avrà sempre i miei soldi. Sono quello che comprava Berserk e non lo conosceva nessuno!!! Era quello che comprava Sanpei Shirato e non lo conosceva nessuno. Paradossalmente erano questi di nicchia.
Chie è un classico, un capolavoro del Giappone fumettistico. Lo conoscono i bisnonni, nonni, genitori e figli!!! Non è assolutamente di nicchia, ma addirittura commerciale!!!
Cioè voglio dire, è puro Giappone 100%. Un pò come Maison Ikkoku... non vi è una contaminazione occidentale ed è per questo che bisognava leggerlo.
Poi, che proprio per questo motivo diventi ostico per noi occidentali, si, ti do ragione. PERO', c'è un PERO': in Italia non siamo strapieni di conoscitori del Giappone? Pensa quanti otaku esistono!!! Pensa quanti maestri ed esperti si professano!!! Un'opera così dunque non avrebbe dovuto avere ostacoli nella diffusione. Eppure...
Per Sanpei è assurdo, come assurdo è Carletto, Gegege no Kitaro, ecc.ecc.
Sono riuscito a completarlo, ma non ci scommettevo affatto. Anche il mio fu un grande azzardo.
In ogni caso preferisco chi da' un comunicato chiaro e certo sul destino di qualcosa. Purtroppo questo dato, che dovrebbe essere il minimo, diventa il proverbiale fiammifero che sembra un sole accecante nelle tenebre generali del costume menefreghista.
Io sto aspettando da anni (e non in senso figurato) cose che sono state annunciate. Per non parlare di serie sparite come se non fossero mai esistite senza che si udisse anche un minimo accenno di avviso (non dico di scuse che sarebbe già pretendere troppo).
Leggere manga è un hobby, nemmeno troppo economico peraltro, uno non si può aspettare che tutti si sobbarchino la responsabilità di spendere soldi in serie che al 99% rimarranno monche.
Anche io!
Per il resto, dai su, non lamentarti troppo, ti stanno per pubblicare Arion, saremo si e no 10 a comprarlo. Sono sicuro che lo porteranno a termine ^-^!!
Si tratta sì di un classico, ma di un classico per il Giappone.
Qui in Italia lo conoscono solo veri appassionati della storia del manga, come te immagino.
Per la maggior parte degli appassionati manga italiani non è paragonabile a Ken il guerriero o l'uomo tigre, perché quelli sono classici pure per il pubblico italiano, perciò funzionano da noi, mentre opere mai arrivate prima, pur della stessa epoca, no.
Poi bisogna vedere cosa s'intende per "otaku", dato che la maggior parte delle vendite manga in Italia è trainata dai titoli popolari del momento con anime. Solitamente di tratta di ragazze/i adolescenti o comunque giovani che non solo non vengono intercettati solitamente da questi annunci più "storici", ma che comunque preferiscono degli stili grafici o storie più contemporanee e vicine a loro.
Secondo me il target di questa edizione de "La Monella Chie" è quasi da storico del manga e di questi ce ne sono davvero pochi in Italia. Magari qualche influencer "otaku" ha contribuito alle vendite in questi ultimi anni, con titoli meno recenti, ma si tratta di fumetti con anime arrivati già in Italia oppure molto famosi sul web, ad esempio Rocky Joe o Initial D, anche se più brevi.
Ad ogni modo io penso che il problema principale sia la quantità di volumi, dato che altre realtà (es. Coconino) sono riuscite a portare opere molto di nicchia anche tra gli appassionati di manga. Troppi volumi significa una spesa complessiva molto alta che non molte persone si possono permettere e/o rinunciano a seguirle.
In generale pure il fumetto storico italiano sta facendo enorme fatica rispetto a decenni fa, quindi non mi sorprende che un titolo inedito giapponese di alcuni decenni fa abbia avuto un cattivo riscontro. Questo non toglie nulla alla sua qualità od al piacere di leggerlo.
Sono d'accordo.
ma se una serie non m'interessa non la compro per sostenere il coraggio di una casa editrice
sostenete i musei non le case editrice per cortesia
Però essendo J-Pop ho ragionevoli probabilità di successo.
Ma conviene anche al compratore: se lo compra, continua. Se no, viene interrotto.
In questo caso, TUTTI hanno detto, ancor prima che uscisse "Tanto non lo completano, non lo compro". Se lo compravano, magari veniva completato. Non è uno di quei casi dove non è stato completato perché l'editore è fallito/sparito e quindi anche tutti i suoi altri manga sono stati interrotti, o dove i giapponesi ti han ritrattato i diritti e non l'hai potuto completare, qui si tratta chiaramente solo di scarse vendite, che potevano essere aumentate se l'editore (impegnandosi a pubblicizzarlo meglio o a renderlo più vendibile) e il lettore (impegnandosi a comprare i volumi quando uscivano) ci avessero messo del loro, perciò la colpa è di entrambi, chi ne abbia di più non è importante.
Alla fine, è un manga episodico la cui trama di fatto si è già esaurita (
12!
Vedi in Giappone escono ogni mese circa 300 manga nuovi, parlo di nuovi. Se mi chiedessi quanti di questi meritano la pubblicazione ti risponderei tutti. Sono storie e in ogni storia ci può essere qualcosa che ti sorprende, una situazione, un personaggio, un'idea...qualunque cosa. Una delle cose più belle degli esseri umani è la loro capacità di creare e provare perfino sentimenti per quelle creazioni.
Per La monella Chie è veramente un peccato, ma la strada per pubblicare queste opere d'arte è far capire che lo sono, chiedere sovvenzioni, interventi statali, fare in modo che le biblioteche ne acquisiscono una copia, etc. L'arte è arte.
Non è impossibile, si deve trovare la giusta strada e percorrerla.
Doraemon è un’icona nazionale con serie animate infinite e montagne di film, Kitaro pure ha avuto una cosa come sei adattamenti animati, anche di recente, e anche Golgo ha avuto un anime “ai suoi tempi”, un altro un decennio fa, e svariati film e live action (oltre ad essere nel Guinness dei primati che pure gli dà un’importanza diversa).
Di Chie invece non si è fatto nulla negli ultimi trent’anni, tolte un paio di riedizioni (e credo un gioco di hanafuda per PS2?). Sicuramente se ha avuto due riedizioni vuol dire che è un manga apprezzato e che ha un buon numero di fan in madrepatria, ma andarlo a paragonare a dei colossi come quei tre mi sembra eccessivo, a meno che non mi manchi qualche informazione chiave.
Basta vedere gli altri editori che pubblicano manga vintage in Italia, la formula migliore è questa per velocizzare le uscite e ridurre i costi.
Detto questo, penso che anche così non sarebbero riusciti a concluderla per tutti i motivi già elencati:
1) troppo lunga (anche con una foliazione maggiore la serie sarebbe stata comunque molto lunga, fra i 20 e i 30 volumi);
2) troppo vecchia;
3) sconosciuta ai più, senza nemmeno poter contare sul fattore nostalgia dei più maturi;
4) tratto bruttino.
Parliamoci chiaro, è stata una follia fin dal principio.
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