Tra tutte le serie OAV uscite negli anni ’80, Gunbuster è quella che preferisco. Eravamo nel periodo in cui il marchio Gainax bastava da solo a garantire titoli di ottima qualità. Le tematiche e le innovazioni che propone sono infatti degne della popolare case editrice, e lo rendono un prodotto sopra la media. [...]

Tuttavia, dopo il primo episodio, l’opinione dello spettatore potrebbe essere ben diversa: gli parrà di trovarsi di fronte ad un anime come tanti altri che vede un gruppo di ragazze gareggiare ed allenarsi per diventare piloti di robot e difendere così il pianeta dagli alieni che lo minacciano. E in effetti quella che ci viene offerta è un’ambientazione scolastica, con la protagonista in preda alle proprie incertezze e alle invidie delle compagne. Episodio dopo episodio cresce, e con lei cresce anche il tono della narrazione. Gradualmente scompaiono le tematiche scanzonate del primo OAV e si giunge all’ultimo drammatico episodio, proposto interamente in bianco e nero.

Non ho intenzione di rovinarvi nulla della trama narrata, ma vi garantisco che dal terzo episodio capirete che le cose sono molto più serie di quanto fosse lecito aspettarsi.[...]

L’era dello spazio non inizia nel migliore dei modi per l’umanità, visto che le prime spedizioni vengono intercettate e disintegrate da una misteriosa razza aliena. La Terra è quindi in allerta. Visto il potenziale e forse imminente pericolo vengono istituite scuole in tutto il mondo in cui vengono addestrati giovani ragazzi come piloti di robot. Tra questi i migliori verranno scelti e dovranno sobbarcarsi il destino del pianeta.

La protagonista, Noriko Takaya, è la figlia di un famoso comandante spaziale morto in missione. Inaspettatamente viene selezionata, nonostante inizialmente non sembri all’altezza di altre compagne, e la cosa le porta le invidie e l’ostilità di molte altre ragazze, che la considerano una raccomandata. Dopo lo sconforto iniziale, decide di impegnarsi, e… [continua...]

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