Ho acquistato il primo numero di questo manga spinto dalla curiosità, dalla bellezza della copertina e dal fatto che l'autore fosse Daisuke Moriyama. Quest'ultimo è già conosciuto nel nostro bel Paese grazie allo splendido Chrono Crusade, serie di 8 numeri edita dalla Planet Manga, da cui è derivato anche un adattamento animato di 24 episodi (ancora inedito in Italia, nonostante Yamato Video ne detenga i diritti), di cui purtroppo ho potuto vedere solo un paio di episodi...
Tornando a World Embryo, argomento di questa recensione, si tratta dell'opera a cui Daisuke Moriyama sta attualmente lavorando, serializzata a cadenza mensile sulla rivista seinen Young King OURs, arrivata attualmente a quota 3 volumi pubblicati in patria. Qui da noi la serie è edita da J Pop, con l'unico primo volume finora disponibile.
C'è da dire che, per quest'opera, l'autore ha realizzato un radicale cambiamento di registro narrativo, passando dal fantasy/streampunk di Chrono Crusade allo sci-fi di World Embryo. Tutto questo con una semplicità e una naturalezza da non sembrare quasi più l'autore di quella splendida storia d'amore e guerra che fu Crusade, se non per il suo inconfondibile stile di disegno, che nella sua nuova opera non ha mancato di limare e perfezionare, specialmente riguardo il tratto!
Ma passiamo ai fatti, anticipandovi un po' della trama (contiene molti spoilers!): Riku Amami è un ragazzo orfano, che vive con sua zia Shizuru da quando sua madre è morta, un paio d'anni prima. E' comunque un liceale piuttosto ordinario, un ragazzo tranquillo, taciturno, con pochi amici veri, ma che si tiene ben stretti. Un giorno, riceve sul cellulare una email proveniente dall'indirizzo di sua madre, che lui credeva morta: il messaggio recitava "Vieni a cercarmi", e nella foto allegata c'era lei, sullo sfondo dell'ospedale in cui Riku fu ricoverato sei anni prima. Il ragazzo corre a cercarla all'interno dell'edificio (ormai diroccato a causa di un forte incendio), crede di vederla, ma si ritrova testimone di un tentativo di stupro di un gruppo di teppisti nei confronti di un'altra donna. I brutti ceffi credono che il ragazzo li abbia seguiti, essendo quella una zona isolata in cui non passa mai nessuno, e vogliono fargliela pagare. Riku tenta di fuggire ricorrendo a uno stratagemma, che purtroppo fallisce. In suo soccorso, arrivano in quel momento Rena Arisugawa, un'atletica ragazzina, e Youhei Takebe, un suo vecchio amico, che aveva conosciuto proprio in quell'ospedale durante la sua degenza. I due mettono in fuga il gruppo di teppisti, che però non si allontanano completamente, decisi a fargliela pagare. Mentre cercano di chiamare rinforzi, i loro cellulari cominciano a squillare all'unisono. Uno di essi prova a rispondere, ma sente soltanto onde elettromagnetiche. Non ha tempo di rifletterci che si ritrova trasformato in un essere dall'aspetto ripugnante, che divora i suoi compagni e torna ad attaccare Youhei, Rena e Riku. Quest'ultimo, alla sua vista, scappa in preda all'orrore, andandosi a rifugiare in un angolo dell'ospedale. Rena e Youhei sono in realtà molto più di quel che sembrano, e mentre la ragazza tiene occupato il "Kanshu", Youhei decide di inseguire Riku, e trovatolo si fa spiegare perché si trovasse in quel posto. I due vengono intanto raggiunti da Rena, intenta a combattere contro l'essere. Youhei spiega a Riku la situazione: lui e Rena sono in realtà dei "Jinkitsukai", esseri umani predisposti a combattere contro il virus dei Kanshu e che possono assumere una forma di combattimento in grado di contrastarli. Tuttavia, Youhei intima a Riku di NON assitere alla trasformazione in Jinkitsukai (non spiegandogli tuttavia il perché) e gli ordina di andarsi a nascondere. Riku obbedisce, ma un Kanshu lo rintraccia e lo insegue. Il ragazzo si ritrova all'interno della vecchia serra dell'ospedale: un vicolo cieco! Pensa di essere spacciato, quando, caduto a terra, colpisce inavvertitamente una specie di bozzolo, che al suo tocco sprigiona una luce che manda in polvere il mostro. Riku prova a prendere in braccio il bozzolo, e senza neppure accorgersi come, si ritrova nel suo letto. Lì per lì pensa sia stato tutto un sogno, dato che non riesce a ricordare nulla di quanto accaduto, ma alla vista del bozzolo accanto al suo letto si convince di non aver sognato. Non potendone parlare a nessuno, tenta comunque di comportarsi normalmente, uscendo e recandosi a scuola. Passa però tutta la mattinata a cercare di ricordarsi cosa ha visto la sera prima, senza riuscirci. Finché, ripensando al bozzolo che aveva trovato, si ricorda improvvisamente tutto, e corre a casa sua! Arrivato, trova sua zia Shizuru in preda al terrore, perché il bozzolo si muove da solo. Riku e Shizuru provano a prenderlo, finché non cade nelle mani del ragazzo, al cui tatto sprigiona di nuovo la luce che lo aveva salvato nella serra. Riku rimuove le fasce che compongono il bozzolo, e al suo interno ritrova nientemeno che una bambina piccola, di massimo due anni, uguale a sua madre! Con l'unica eccezione che quest'ultima possiede anche un paio di strane orecchie da gatto sulla testa. Cosa sarà questa bambina? E' un essere umano, oppure un Kanshu? E perché questi ultimi, pur essendo degli zombie senza volontà propria, sembrano volerla avere a tutti i costi? E cosa sono i Jinkitsukai? Perché Rena e Youhei hanno questo potere, e come l'hanno ottenuto? Come fanno gli umani a diventare Kanshu? E perché tutti quelli che hanno a che fare con i Kanshu dopo un po' ne dimenticano irrimediabilmente l'esistenza? E da dove provengono le onde elettromagnetiche che trasformano gli umani in mostri?
Queste risposte le avrete se e solo se, ovviamente, deciderete di leggere questo manga, che sinceramente è riuscito a catturarmi sin dai primissimi capitoli, e che credo possa rivelarsi un valido esponente del suo genere!!
L'edizione italiana che la J Pop ci riserva è, come da tradizione per questa casa editrice, eccezionale. Un bel volume di circa 200 pagine, rilegato solidamente, con sovraccoperta e copertina personalizzata con bozze dell'autore e scenette umoristiche, carta di ottima qualità, traduzioni scorrevoli e ben 8 pagine a colori!!! E, cosa importante, NIENTE pecette!
Certo, come tutti i volumi della J Pop costa 5.90€, ma per un'edizione del genere vale tutti i soldi che costa. E poi, essendo un manga di cui penso verranno pubblicati massimo uno o due numeri all'anno, credo si riesca ad ammortizzarne tranquillamente il prezzo.
Insomma, un ottimo acquisto per tutti gli amanti della fantascienza e dell'azione, senza rinunciare a una buona caratterizzazione e introspezione dei personaggi, che al momento è appena accennata, ma dai diversi atteggiamenti che ogni personaggio assume durante tutto il volume, si nota fin troppo che si tratta di personaggi dalla personalità ben delineata e non semplici stereotipi!
In conclusione, un commento spassionato: sarà che ho un debole per tutte le eroine con i capelli lunghi e bruni, ma Rena è semplicemente adorabile!
Di seguito, alcune tavole del manga. Cliccateci sopra per ingrandire! Altre tavole e immagini le potrete trovare nella scheda del manga sul sito dell'editore J POP.
Tornando a World Embryo, argomento di questa recensione, si tratta dell'opera a cui Daisuke Moriyama sta attualmente lavorando, serializzata a cadenza mensile sulla rivista seinen Young King OURs, arrivata attualmente a quota 3 volumi pubblicati in patria. Qui da noi la serie è edita da J Pop, con l'unico primo volume finora disponibile.
C'è da dire che, per quest'opera, l'autore ha realizzato un radicale cambiamento di registro narrativo, passando dal fantasy/streampunk di Chrono Crusade allo sci-fi di World Embryo. Tutto questo con una semplicità e una naturalezza da non sembrare quasi più l'autore di quella splendida storia d'amore e guerra che fu Crusade, se non per il suo inconfondibile stile di disegno, che nella sua nuova opera non ha mancato di limare e perfezionare, specialmente riguardo il tratto!
Ma passiamo ai fatti, anticipandovi un po' della trama (contiene molti spoilers!): Riku Amami è un ragazzo orfano, che vive con sua zia Shizuru da quando sua madre è morta, un paio d'anni prima. E' comunque un liceale piuttosto ordinario, un ragazzo tranquillo, taciturno, con pochi amici veri, ma che si tiene ben stretti. Un giorno, riceve sul cellulare una email proveniente dall'indirizzo di sua madre, che lui credeva morta: il messaggio recitava "Vieni a cercarmi", e nella foto allegata c'era lei, sullo sfondo dell'ospedale in cui Riku fu ricoverato sei anni prima. Il ragazzo corre a cercarla all'interno dell'edificio (ormai diroccato a causa di un forte incendio), crede di vederla, ma si ritrova testimone di un tentativo di stupro di un gruppo di teppisti nei confronti di un'altra donna. I brutti ceffi credono che il ragazzo li abbia seguiti, essendo quella una zona isolata in cui non passa mai nessuno, e vogliono fargliela pagare. Riku tenta di fuggire ricorrendo a uno stratagemma, che purtroppo fallisce. In suo soccorso, arrivano in quel momento Rena Arisugawa, un'atletica ragazzina, e Youhei Takebe, un suo vecchio amico, che aveva conosciuto proprio in quell'ospedale durante la sua degenza. I due mettono in fuga il gruppo di teppisti, che però non si allontanano completamente, decisi a fargliela pagare. Mentre cercano di chiamare rinforzi, i loro cellulari cominciano a squillare all'unisono. Uno di essi prova a rispondere, ma sente soltanto onde elettromagnetiche. Non ha tempo di rifletterci che si ritrova trasformato in un essere dall'aspetto ripugnante, che divora i suoi compagni e torna ad attaccare Youhei, Rena e Riku. Quest'ultimo, alla sua vista, scappa in preda all'orrore, andandosi a rifugiare in un angolo dell'ospedale. Rena e Youhei sono in realtà molto più di quel che sembrano, e mentre la ragazza tiene occupato il "Kanshu", Youhei decide di inseguire Riku, e trovatolo si fa spiegare perché si trovasse in quel posto. I due vengono intanto raggiunti da Rena, intenta a combattere contro l'essere. Youhei spiega a Riku la situazione: lui e Rena sono in realtà dei "Jinkitsukai", esseri umani predisposti a combattere contro il virus dei Kanshu e che possono assumere una forma di combattimento in grado di contrastarli. Tuttavia, Youhei intima a Riku di NON assitere alla trasformazione in Jinkitsukai (non spiegandogli tuttavia il perché) e gli ordina di andarsi a nascondere. Riku obbedisce, ma un Kanshu lo rintraccia e lo insegue. Il ragazzo si ritrova all'interno della vecchia serra dell'ospedale: un vicolo cieco! Pensa di essere spacciato, quando, caduto a terra, colpisce inavvertitamente una specie di bozzolo, che al suo tocco sprigiona una luce che manda in polvere il mostro. Riku prova a prendere in braccio il bozzolo, e senza neppure accorgersi come, si ritrova nel suo letto. Lì per lì pensa sia stato tutto un sogno, dato che non riesce a ricordare nulla di quanto accaduto, ma alla vista del bozzolo accanto al suo letto si convince di non aver sognato. Non potendone parlare a nessuno, tenta comunque di comportarsi normalmente, uscendo e recandosi a scuola. Passa però tutta la mattinata a cercare di ricordarsi cosa ha visto la sera prima, senza riuscirci. Finché, ripensando al bozzolo che aveva trovato, si ricorda improvvisamente tutto, e corre a casa sua! Arrivato, trova sua zia Shizuru in preda al terrore, perché il bozzolo si muove da solo. Riku e Shizuru provano a prenderlo, finché non cade nelle mani del ragazzo, al cui tatto sprigiona di nuovo la luce che lo aveva salvato nella serra. Riku rimuove le fasce che compongono il bozzolo, e al suo interno ritrova nientemeno che una bambina piccola, di massimo due anni, uguale a sua madre! Con l'unica eccezione che quest'ultima possiede anche un paio di strane orecchie da gatto sulla testa. Cosa sarà questa bambina? E' un essere umano, oppure un Kanshu? E perché questi ultimi, pur essendo degli zombie senza volontà propria, sembrano volerla avere a tutti i costi? E cosa sono i Jinkitsukai? Perché Rena e Youhei hanno questo potere, e come l'hanno ottenuto? Come fanno gli umani a diventare Kanshu? E perché tutti quelli che hanno a che fare con i Kanshu dopo un po' ne dimenticano irrimediabilmente l'esistenza? E da dove provengono le onde elettromagnetiche che trasformano gli umani in mostri?
Queste risposte le avrete se e solo se, ovviamente, deciderete di leggere questo manga, che sinceramente è riuscito a catturarmi sin dai primissimi capitoli, e che credo possa rivelarsi un valido esponente del suo genere!!
L'edizione italiana che la J Pop ci riserva è, come da tradizione per questa casa editrice, eccezionale. Un bel volume di circa 200 pagine, rilegato solidamente, con sovraccoperta e copertina personalizzata con bozze dell'autore e scenette umoristiche, carta di ottima qualità, traduzioni scorrevoli e ben 8 pagine a colori!!! E, cosa importante, NIENTE pecette!
Certo, come tutti i volumi della J Pop costa 5.90€, ma per un'edizione del genere vale tutti i soldi che costa. E poi, essendo un manga di cui penso verranno pubblicati massimo uno o due numeri all'anno, credo si riesca ad ammortizzarne tranquillamente il prezzo.
Insomma, un ottimo acquisto per tutti gli amanti della fantascienza e dell'azione, senza rinunciare a una buona caratterizzazione e introspezione dei personaggi, che al momento è appena accennata, ma dai diversi atteggiamenti che ogni personaggio assume durante tutto il volume, si nota fin troppo che si tratta di personaggi dalla personalità ben delineata e non semplici stereotipi!
In conclusione, un commento spassionato: sarà che ho un debole per tutte le eroine con i capelli lunghi e bruni, ma Rena è semplicemente adorabile!
Di seguito, alcune tavole del manga. Cliccateci sopra per ingrandire! Altre tavole e immagini le potrete trovare nella scheda del manga sul sito dell'editore J POP.
Ho visto la cover del terzo volume e fa presagire davvero degli interessanti sviluppi!
Qui sembra che la recensione di DarkBahamut_87 stia raccogliendo adepti per questo World Embryo!
Gli Utenti che passano per AnimeClick.it sono già predisposti verso manga e anime, e comunque tra successo o meno si parla di centinaia, se non migliaia di utenti, non quelche unità o decina.
Insomma, un contributo come sito lo si dà, però lo si fa tra appassionati. Posocco voleva IMHO dire che non sono gli appassionati a creare i grandi numeri, ma il lettore occasionale, che tende a seguire le mode più che la vera qualità, e che sui siti di informazione nemmeno ci passa
Poi non mi sembra che Posocco abbia detto che i siti d'informazione non li frequenta: altrimenti non potrebbe parlarne né in bene, né in male
Solo una cosa: nessuno "ha messo in bocca" a nessuno parole non dette.
La mia frase "… siti come AnimeClick.it non possono contribuire granché al successo di una serie" = la sua frase "Per quanto la qualità dell’informazione circolante in internet sia cresciuta, questa continua a non riuscire a raggiungere il grande pubblico – quello che può decretare la sopravvivenza o il fallimento di una serie o, addirittura, di una casa editrice".
Precisando, il mio commento era da intendersi in difesa delle comunità come la nostra, almeno in Italia, ma ce ne sono di enormi nel mondo che hanno la loro buona influenza sul fandom, che vengono un po’ troppo sottovalutate dagli editori della carta stampata. Internet in generale viene sottovalutato (anche se sembra che le cose comincino a cambiare e diversi editori stranieri abbiano iniziato a proporre manga sul web in pay-per-view o tramite il pagamento di un canone). Inoltre, nessuno di questi è nato per pubblicizzare direttamente un’unica serie o i titoli di un’unica casa editrice. Se per grande pubblico s’intende quello raggiunto dalla grande distribuzione ben pochi editori, internet o meno, riescono ad arrivarci, dovendo spesso far marcia indietro proponendo le proprie scelte di “nicchia” (termine fin troppo abusato per giustificare quei titoli che non sfondano) solo nel circuito delle fumetterie. Solamente questo.
Saluti.
Detto ciò, la ringrazio per i chiarimenti e per essere intervenuto e le auguro un buon proseguimento nel suo lavoro!
Antonio Perra.
Comunque mi fa piacere vedere che il mio metro di giudizio non mi ha ingannato, riguardo questo manga... Sono contento che stia piacendo a tutti!!
^^
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