Non ho mai avuto nulla in contrario né pregiudizi sui remake di serie del passato, specie se in grado di rinnovare la fama e l'interesse del pubblico per vecchi titoli aggiungendo al tutto, però, nuovi elementi. Per questo motivo non mi spiego troppo questo remake di Yattaman, di cui ho potuto vedere i primi tre episodi in originale. Lo stile di disegno è stato "aggiornato" e si presenta pertanto più spigoloso e pulito che nella vecchia serie, mantenendo in ogni modo lo stesso character design dei personaggi, variati in dettagli minimi e davvero trascurabili. Anche le tipiche gag, assieme alla struttura e la dinamica degli episodi, sono rimaste invariate, tanto che, se prendessimo episodi dalla vecchia serie e li inframmezzassimo con questi nuovi quasi non ci accorgeremmo della differenza. Le musiche e la sigla, disegnata uno stile particolarmente cartonesco, sono anch'esse reinterpretazioni delle vecchie. Pertanto Yattaman è tornato, e non è cambiato per nulla. Se questo sia un bene o un male, decidetelo voi...
Per chi non lo sapesse, Yatterman, serie del 1977, appartiene al prolifico filone delle Time Bokan Series ideate da Tatsuo Yoshida (Superauto Mach 5, Gatchaman, Kyashan), fondatore dello studio d’animazione giapponese Tatsunoko Production. Yattaman è la seconda incarnazione delle Time Bokan (per la maggior parte inedite qui da noi), ma in Italia probabilmente è la più famosa assieme a Calendarmen.
In Yattaman vediamo un terzetto di ladri e truffatori, il Trio Drombo - vero protagonista della serie - capitanato dalla perfida e affascinante Miss Dronio, più i suoi due sottoposti incapaci, il basso e tozzo Tonzula e lo smilzo e baffuto Boyakki (probabilmente il miglior personaggio non protagonista di tutto l'anime). I tre rispondono direttamente ad un misterioso essere che si fa chiamare Dottor Dokrobei, che ogni volta li invia in missione per recuperare i pezzi della preziosa pietra Dokrostone (sostituita in questo remake dai Dokrorings, anelli capaci di esaudire i desideri di li possiede). Peccato che le informazioni di Dokrobei siano sempre sballate, pertanto dopo la solita sconfitta per mano dei buoni, lo sfortunato trio dovrà subire le atroci quanto improbabili punizioni studiate per loro dal capo. I paladini della giustizia, invece, sono due ragazzi, Ganchan, genio della meccanica, e la dolce Ai-chan. I due sono affiancati da un piccolo e simpatico robottino giallo che si trasforma in un dado da gioco e (per ora) dal robot senziente Yatta-Can, a metà strada tra un enorme cane e un camion dei pompieri...
Nel primo episodio osserviamo l'ultimazione di Yatta-Can e il Trio Drombo inviato a recuperare l'anello posto al dito di una riproduzione della Statua della Libertà, dopo aver racimolato il denaro per la costruzione di una macchina da combattimento grazie alla vendita di alcune fuoriserie sportive contraffate.
Come al solito l'indicazione di Dokrobei si rivelerà sbagliata e i tre saranno miseramente puniti. Da segnalare un omaggio al Mago Pancione.
Nel secondo, l’obiettivo sarà un anello di calamari in oro posto in palio per il vincitore di una gara di abbuffate dal gestore di un chiosco... la fine è scontata: sconfitta con punizione! Come citazione, compaiono tra la folla due membri dei Gatchaman, Ken l’aquila e Pretty Jun il cigno in abiti civili.
La terza puntata è incentrata sul mondo del cinema, e riferimenti e omaggi a film di Hollywood e serie animate si sprecano. Tanto per fare alcuni titoli, Death Note, Gatchaman, Kyashan, Muteking, Lo Squalo, Spiderman, ma ce ne sono altri; c’è anche un regista che sembra un incrocio tra Steven Spielberg e Peter Jackson.
Nel complesso troviamo davvero poche differenze:
- un Ganchan più tonto di com'era in originale e più in linea con i nuovi stereotipi degli anime (Ai-chan è segretamente innamorata di lui che ovviamente neppure se ne rende conto);
- ora è proprio Ai-chan che lancia le ossa-tonico a Yatta-Can;
- manca purtroppo (almeno in questi primi tre episodi) l’inno del Trio Drombo che veniva sempre cantato e interpretato durante la costruzione delle loro assurde macchine da battaglia (ed è un peccato!).
Come per la vecchia serie, la dinamica degli episodi è ripetitiva, ma forse questo era anche uno dei punti di forza del prodotto, come gli atti ripetuti di un'opera teatrale che lo spettatore già conosce, ma che non sono mai uguali grazie all’interpretazione degli attori.
L'animazione è essenziale, con l’aggiunta di alcuni elementi in grafica tridimensionale. Una serie rivolta a nostalgici e a un pubblico di bambini.
Intanto, per chi volesse collezionare i DVD della vecchia serie, sul sito del nostro sponsor si possono trovare i tre cofanetti che la compongono, ora in offerta: Cliccate qui!
Per chi non lo sapesse, Yatterman, serie del 1977, appartiene al prolifico filone delle Time Bokan Series ideate da Tatsuo Yoshida (Superauto Mach 5, Gatchaman, Kyashan), fondatore dello studio d’animazione giapponese Tatsunoko Production. Yattaman è la seconda incarnazione delle Time Bokan (per la maggior parte inedite qui da noi), ma in Italia probabilmente è la più famosa assieme a Calendarmen.

Nel primo episodio osserviamo l'ultimazione di Yatta-Can e il Trio Drombo inviato a recuperare l'anello posto al dito di una riproduzione della Statua della Libertà, dopo aver racimolato il denaro per la costruzione di una macchina da combattimento grazie alla vendita di alcune fuoriserie sportive contraffate.
Come al solito l'indicazione di Dokrobei si rivelerà sbagliata e i tre saranno miseramente puniti. Da segnalare un omaggio al Mago Pancione.

La terza puntata è incentrata sul mondo del cinema, e riferimenti e omaggi a film di Hollywood e serie animate si sprecano. Tanto per fare alcuni titoli, Death Note, Gatchaman, Kyashan, Muteking, Lo Squalo, Spiderman, ma ce ne sono altri; c’è anche un regista che sembra un incrocio tra Steven Spielberg e Peter Jackson.
Nel complesso troviamo davvero poche differenze:
- un Ganchan più tonto di com'era in originale e più in linea con i nuovi stereotipi degli anime (Ai-chan è segretamente innamorata di lui che ovviamente neppure se ne rende conto);
- ora è proprio Ai-chan che lancia le ossa-tonico a Yatta-Can;
- manca purtroppo (almeno in questi primi tre episodi) l’inno del Trio Drombo che veniva sempre cantato e interpretato durante la costruzione delle loro assurde macchine da battaglia (ed è un peccato!).
Come per la vecchia serie, la dinamica degli episodi è ripetitiva, ma forse questo era anche uno dei punti di forza del prodotto, come gli atti ripetuti di un'opera teatrale che lo spettatore già conosce, ma che non sono mai uguali grazie all’interpretazione degli attori.
L'animazione è essenziale, con l’aggiunta di alcuni elementi in grafica tridimensionale. Una serie rivolta a nostalgici e a un pubblico di bambini.
Yatterman Opening
Yatterman 2008 Opening
Yatterman 2008 Opening
Screenshots dall'anime










Intanto, per chi volesse collezionare i DVD della vecchia serie, sul sito del nostro sponsor si possono trovare i tre cofanetti che la compongono, ora in offerta: Cliccate qui!
viva la tatsunoko!!!!!!!!!!!!!!!!
Del resto Yattaman era bello per quello, perche' cambiare!
Ragazzi, erano anni che pregavo perche' producessero una nuova serie di Yattaman, ed ora eccola qua' in tutto il suo splendore!!!
Ho visto solo il primo episodio, e ho avuto le stesse impressioni.
Non c'è stato tentativo di introdurre nuovi elementi, si è ripresa la vecchie serie e si è aggiornato lo stile.
Per me è un bene, non so quanto sarebbe stato il caso di sconvolgere la formula che ha reso famoso questo anime.
Personalmente preferisco veri remake, tipo Kotetsushin Jeeg o Polymar Holy Blood, che almeno aggiungono nuovi elementi, a operazioni come questa. Il risultato, comunque, non è male: è IDENTICO al vecchio Yattaman. Ecco perché nella recensione ho scritto "... Yattaman è tornato, e non è cambiato per nulla. Se questo sia un bene o un male, decidetelo voi..."
[No, stesso fanservice, nulla di castigato!
Comunque, Antonio, veramente bello il collegamento che hai fatto col teatro! Io la penso esattamente come te. Uno spettacolo teatrale (che sia lirica, prosa, balletto...), ad ogni rappresentazione, non è mai uguale a se stesso. Puoi rivedere la medesima opera mille volte (replica su replica), ma ogni singola volta vivrai un'esperienza diversa e proverai un'emozione unica. L'analogia teatro-anime è pertinente. Anzi, mi è ritornato in mente il discorso sul teatro giapponese delle "ombre", teatro da cui avrebbero avuto origine gli anime. Ma che argomento interessante (appena posso, devo fare una piccola ricerca)!!!
p.s.
"Castigare" Miss Dronio sarebbe una crudeltà. Lei deve rimanere "sfacciata" e perfida come è sempre stata, altrimenti "Yattaman" non sarebbe più "Yattaman"!
PA-PA-PA-PAAAA!
PA-PA-PA-PAAAA!
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