Sul sito di AnimeNation Blog la rubrica saltuaria «Ask John» (Chiedilo a John), cerca di rispondere ai più interessanti e curiosi quesiti su anime e manga rivolti dagli utenti. Ecco una questione di interesse generale che riguarda le censure in Giappone:

Domanda

Ultimamente ho cominciato a seguire Sekirei. Essendo un anime ecchi di genere harem, contiene delle scene ricche di fan service, sempre tuttavia accuratamente auto-censurate. L'episodio nove, però, cancella notevolmente questo modo di fare, arrivando a mostrare sullo schermo tre donne che camminano in topless senza che la telecamera venga oscurata.
Sono rimasto sorpreso dal cambio repentino permesso alla serie. Successivamente ho notato un'ampia disparità riguardo ciò che viene o non viene censurato negli anime: per esempio, nell'anime di Ranma ½ non si fanno problemi a mostrare seni al vento, mentre in Kodomo no jikan sono censurate non solo le immagini di ragazze in calzoncini, ma anche parole come vergine.
C'è uno standard unico nell'industria degli anime riguardo cosa è accettato e cosa non lo è per le trasmissioni televisive? Perché alcuni programmi sono pesantemente censurati, mentre altri hanno solo censure leggere?

Risposta

La censura applicata agli anime in Giappone è cambiata nel corso degli anni, probabilmente in risposta ai cambiamenti sociali avvenuti nella società giapponese. Quando gli anime erano ancora un prodotto internazionale di nicchia, tra gli anni 80 e 90, sembravano essere in grado di ottenere il “via libera” senza creare troppe problematiche. Tuttavia, col maggior rilievo mondiale acquistato nell’ultimo decennio, le attenzioni nazionali e internazionali hanno acquistato maggior peso; essi non hanno cambiato i propri standard, ma sono le maggiori televisioni giapponesi ad essere diventate più consce del contenuto delle animazioni trasmesse.
La censura è applicata irregolarmente agli anime trasmessi in patria perché le varie stazioni tendono a voler mantenere i propri e unici standard. Durante gli anni 80 e 90 il nudo grafico era più comune negli anime rispetto ad ora. Le ragazze in topless di Ranma ½ possono esserne un ottimo esempio.

Dall’inizio del 2000, molte trasmissioni di anime in Giappone sembrano essere diventate più caute, probabilmente a causa delle critiche mosse da genitori e spettatori occasionali.
Non si sente spesso parlare delle lamentele degli spettatori giapponesi riguardo il contenuto offensivo degli anime trasmessi, però tali lamentele esistono. La loro censura ha compiuto un passo importante nel 2004, quando Fuji TV ha istituito una politica di pesante controllo degli anime mandati in onda. L’emittente trasmise nell’estate dello stesso anno Gantz ~the first stage~ in versione drasticamente tagliata di tutte le immagini di violenza, e ciò rese il programma inguardabile. La serie si spostò poi per la seconda stagione sul canale AT-X, dove finalmente fu proposta senza censure.

La trasmissione estiva di Girls Bravo ottenne il soprannome di “steamgirls”, “ragazze vapore”, perché Fuji TV chiese che le scene di nudo durante i bagni venissero oscurate aggiungendo del vapore digitale. La seconda serie venne poi trasmessa sul canale satellitare WOWOW, dove andò in onda priva di censure.

Il 2004 può essere ricordato anche per le accuse mosse contro la sigla iniziale di Area 88, accusata di diffondere scene subliminali di nudo femminile, tanto che dovette essere privata delle sequenze incriminate.

Esempi recenti ampiamente conosciuti di censura imposta dalle televisioni giapponesi includono il cambio del colore del sangue occorso nell'episodio finale della trasmissione del 2007 di School Days, la censura di scene potenzialmente offensive, e l'uso del “bip” su parole potenzialmente impressionanti quali “vergine” nella trasmissione del 2007 di Kodomo no jikan, e la trasmissione del 2008 di Kamen no maid Guy, presentato integralmente sul canale satellitare AT-X, ma censurato su altri canali. Infatti, le serie televisive animate sono spesso trasmesse da reti differenti in differenti regioni del Giappone, che determinano individualmente i loro standard di trasmissione. Solitamente canali come AT-X e WOWOW sono meno propensi alla censura degli anime e, raramente, anche i canali terrestri possono fare delle eccezioni.
Per fare un esempio, il sesto episodio della serie del 2007 di Moetan venne cancellata dalla trasmissione sul canale nazionale perché considerata troppo a rischio, mentre la trasmissione in prima visone su Chiba TV fu modificata nelle sequenze di trasformazione delle ragazze. Tuttavia TV Aichi la mandò in onda in versione integrale, ma successivamente la scena non venne nemmeno inclusa nell’edizione DVD.

Riguardo la censura giapponese negli anime, gli standard delle trasmissioni sono simili a quelli americani, sebbene più liberali: nudo gratuito ed esplicito, sessualità aperta e violenza intensa sono i campi in cui comunemente agisce la censura, anche se in America si è anche meno permissivi riguardo questi temi. Nelle trasmissioni americane le empietà sono vietate, mentre il linguaggio sporco, poco permesso in Giappone, è solitamente permesso. Il fumo e le sigarette sono proibite in America, ma accettati in Giappone. Sia le trasmissioni americane che quelle giapponesi hanno, in passato, svuotato più volte la lista di episodi togliendo quelli ritenuti “sensibili” alle circostanze del mondo reale, anche se questo tipo di censura viene motivata dal tatto piuttosto che da motivi legali o politico-finanziari.


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Fonte: AnimeNation Blog.