
Si tratta della sintesi di un’intervista che Suzuki ha rilasciato nel marzo del 2008 alla rivista giapponese CUT, che assume particolare valore soprattutto in questo momento, alla vigilia del lancio del film nelle sale italiane.
Un estratto dell'intervista a Toshio Suzuki:
Quand’è che ha deciso di realizzare Ponyo? Poco dopo Howl, giusto?
E’ stato durante l’inverno del 2005 e la produzione è iniziata nell’ottobre 2006. Un giorno Miyazaki mi ha chiesto consigli per il suo prossimo film e gli ho proposto di realizzare una pellicola per bambini: “Che ne dici di qualcosa come “Iya Iya En”?” (Nota: libro illustrato per bambini scritto da Rieko Nagakawa e illustrato da sua sorella Yuriko Yamawaki. La storia è ambientata in un asilo e in tutto il Giappone ogni asilo ne possiede una copia, che viene rimpiazzata ogni anno).
Penso sia il libro più venduto in Giappone. Io l’ho letto quando andavo a scuola e mi è piaciuto molto, così come anche Miyazaki, che lo conosce da quando era giovane. Ad ogni modo, abbiamo discusso del fatto che sarebbe stato bello trarne un film. Il libro però era stato pubblicato molto tempo fa e già qualcuno si era offerto di trasporlo, ma l’autore non aveva accettato. Durante la produzione di Totoro, discutevamo su chi avrebbe potuto scrivere i testi del tema portante del film. Io e Miyazaki abbiamo urlato all’unisono: “Rieko Nagakawa!”. E così è stata lei a scrivere Sanpo e ne siamo stati molto felici.
Dopodiché, abbiamo aperto il Ghibli Museum e abbiamo deciso di realizzare dei cortometraggi. Miyazaki propose “Iya Iya En” e io chiesi l’autorizzazione a Nagakawa. Quindi lo producemmo, ma si trattava di uno solo degli episodi contenuti nel libro, quello intitolato “Kujira-tori” (Caccia alla balena ndr). Stavolta invece Miyazaki era deciso a trasformare l’intera storia in un lungometraggio e ha cominciato a lavorarci.
A proposito del tema portante di Totoro, molti dei lettori potrebbero pensare che sia facile convincere qualcuno a scrivere il testo di una canzone, se a chiederlo è il Maestro Miyazaki. Tuttavia io non penso sia così, perché a quel tempo io stesso non conoscevo bene il marchio Ghibli.
E’ vero, Nagakawa infatti non ci conosceva e non fu semplice convincerla ad accettare.
Intende dire che a quel tempo Miyazaki e Ghibli non avevano un potere contrattuale, giusto?
Esatto.
E quindi Ponyo è iniziato come una trasposizione di “Iya Iya En”?
E’ così, in effetti non ne avevo mai parlato…
Non importa, vada avanti!
Miyazaki è una persona che è sempre stata influenzata molto dai posti in cui ha vissuto o da quelli che ha visitato. Per esempio dopo essere stato a Yakushima ha creato Nausicaa, e l’idea di Kiki gli è venuta dopo essere stato in Svezia. Inoltre, alcuni film Ghibli sono ambientati nei pressi di Tama (un sobborgo nella zona ovest di Tokyo), un luogo che però ci ha ormai annoiato.

Nessun problema, continui!
Mi ha detto: “Non c’è ragione di trasformare una storia su un asilo in un film”. Io gli ho chiesto “Cosa vuoi dire?” e mi ha risposto “Voglio creare un vero asilo nella nostra società!”. In quei giorni infatti molte persone del nostro staff avevano avuto dei bambini e alla fine avevamo creato un asilo all’interno della ditta. All’epoca lo storyboard di Miyazaki per l’originale progetto di “Iya Iya En” era alle fasi iniziali, quindi lo abbandonammo. Il nostro asilo, quello vero, verrà inaugurato ad aprile. E’ stato costruito accanto all’atelier “Nibariki” di Miyazaki (letteralmente “2 cavalli”, nome che si rifà al modello di una delle auto del regista, una Citroen 2 cavalli, appunto). Infatti per più di dieci anni ha desiderato costruirne uno; anche sua moglie è venuta a dirmelo: “E’ un sogno che Miyazaki ha coltivato a lungo, la prego lo aiuti”. E io mi ci sto dedicando, ma allo stesso tempo mi domando: “Ma che sto facendo?”.
Miyazaki sembra davvero amare i bambini. Questo forse ci permette di capire meglio Ponyo . Nella storia un pesce vuole diventare una bambina e sembra essere il tipico film in cui viene rappresentata la vita di ogni giorno dei bambini e dei loro genitori, non è così?
Proprio così. La storia è molto semplice, mescola un antico racconto con “La sirenetta”. Una giovane pesciolina sta nuotando e si ritrova con la testa incastrata in un vaso. Non riesce a tirarla fuori e viene quindi portata a riva dalla corrente. A trovarla è un bimbo di 5 anni, che l’aiuta e i due si innamorano. E come continua la storia? E’ come “Urashima taro” (leggenda orientale su un pescatore che salva una tartaruga dalle acque e viene perciò ammesso nel regno subacqueo ndr.). Considerando che la storia è molto semplice, ci stiamo concentrando sullo stile per arricchirla e rendere il film più complesso.
Segue su Sentieri Selvaggi…
Possiamo integrare questa segnalazione con un'altra giuntaci dalla sempre gentilissima Alessandra Tieri dell'Ufficio Stampa di Lucky Red: il mensile Ciak, noto organo d’informazione e critica cinematografica, pubblicherà nel suo numero in edicola dal 3 marzo, un'intervista a Hayao Miyazaki realizzata in Giappone dal giornalista Marco Giovannini.
L'intervista con il regista è stata realizzata nella forma di una vera e propria lezione di cinema, e certamente avrà notevole eco nei prossimi giorni.
Giovannini ha anche avuto la possibilità di visitare lo Studio Ghibli, pertanto, come confidatoci da Alessandra, la rivista conterrà diversi altri articoli sulla cosiddetta “Disney d’Oriente>”, e la recensione di Ponyo, nelle sale dello Stivale dal 20 marzo, che ha ottenuto da Ciak un giudizio ben lusinghiero.
io comunque certe cose non le sopporto, quando sento definire lo Studio Ghibli “disney d’Oriente” è veramente fastidioso e riduttivo, lo Studio Ghibli è lo Studio Ghibli è basta! (altro che disney...)
Bisogna essere obiettivi .
E questo vale sia per l'anima del film che per i disegni... Ovviamente ormai anche Miyazaki e soci si sono adeguati ai tempi e hanno iniziato ad usare la computer grafica nei loro lavori (anche se in minima parte), ma quando questi strumenti non c'erano ancora il confronto era crudele per la disney.
Con tutto il rispetto, ma la Disney ha iniziato a fare animazione eccelsa quando ancora i giapponesi giocavano a fare i samurai. Per avere un film giapponese animato che potesse competere con la tecnica di animazione Disney si è dovuto aspettare Akira...
Non condivido se si tratta dello Studio Ghibli, perchè basta aver visto Porco Rosso o anche solo il vecchissimo Lupin e il Castello di Cagliostro per avere dei seri dubbi...
Ormai la Disney come casa d'animazione tradizionale non esiste quasi più, fanno tutto col computer e alla gente va' bene così...
Che soddisfazione però vedere mia madre commossa ogni volta che guarda La Città Incantata, lei che è fanatica della Disney...
Comunque ho paura che Ponyo non mi piacerà molto, come con Il Castello Errante di Howl, bello ma non mi ha entusiasmato...
Slan, devi capire che definire Miyazaki il Disney d'oriente è stupido perché un autore con i suoi anni e la sua carriera non può ancora essere paragonato ad altri. Come vedi, il talento di Walt Disney non è messo in discussione: è proprio il paragone ad essere infelice.
Saluti
Essere definiti "la Disney d'oriente" è sbagliato per questo motivo, per via di come lavorano stilisticamente e come sceneggiature.
Seb
Ammiro sia lo studio ghibli che la disney vecchia (per me la disney, come ho già detto e ridetto, è morta da un pezzo MA chissà che con The princess and the frog non resusciti) (ovviamente aspetto di vederlo prima di giudicare, confido molto nei registi, anche se la trama non mi attira neanche un po')
Io preferisco i lavori di Miyazaki. è questione di gusti.
inoltre credo che la bellezza di un film si associ anche ai ricordi della propria infanzia e ad altre cose... qui in italia nessuno è cresciuto a pane e miyazaki (totoro arriva qui solo a maggio di quest'anno!). è come se dicessero che enzo d'alò è il disney italiano (chiunque ti guarderebbe così ò_O )
La stessa disney, si e' oramai venduta alla computer grafica, e va bene che ho gusti diversi, ma non riesco a trovare un film disney che possa reggere il confronto anche con un Miyazaki in tono minore, come il suo ultimo lavoro.
Poi, certo Slan, il paragone che porti (solo) adesso è già più comprensibile ma lo stesso mi pare piuttosto azzardato dato che anche sotto questa diversa ottica i punti di contatto sono pochi.
Il problema è che quando si parla di un autore di una certa stazza (storica e qualitativa) i paragoni rischiano di essere sempre forzati ed inutili. Soprattutto nel nostro caso, usare proprio Disney suona come esempio comparativo valido a rimarcare uno stato d'inferiorità (non cerchiamo di negarlo suvvia).
Inferiorità, che come già ho detto appare stonata davanti ad un tizio come Miyazaki (piaccia o meno).
Personalmente non ho mai troppo amato le produzioni dello zio Walt (parlo proprio di quelle con lui al timone) ma mai mi sognerei di svalutarne l'importanza storico/cinematografica cercando confronti inutili ed artificiosi.
Ah, e scrivo tutto ciò senza sentirmi un ultrà di Miyazaki.
Saluti
[Ciao, ti va di mandarmi la tua email? - Antonio.]
Miyazaki è un genio.
Davvero molto interessante questa intervista, aspetterò pazientemente la recensione e lo speciale di Ciak dato che mi son sempre piaciuti gli articoli di questa rivista.
Poi Miyazaky san... è una leggenda!!
Visto che a Mitaka al suo "Ghibli" ci sono stato già 3 volte
"Il fatto che un concetto così semplice non riesca ad essere compreso mi lascia davvero perplesso, e direi anche preoccupato..."
certe frecciatine sono inutili, mi preoccupa invece che certe persone pretendano il consenso dalla gente, "pretendano" in quanto avevo capito benissimo il tuo intevento ma non per questo mi pare che lo debba condividere, non ti sembra
"E' inutile poi barcamenarsi con inutili sofismi perchè è altrettanto soggettivo affermare che non esistono opere disney al pari di quelle della ghibli"
infatti se leggi bene il mio intervento ( tu che imputavi a me di non aver fatto altrettanto con il tuo xD ) era un esempio per dimostrare che non si può parlare soggettivamente su questioni in cui bisognerebbe solo essere il più obiettivi possibile..
non voglio aprire flames, penso solo che in certi casi occorra essere un po' più aperti alle opinioni altrui senza sentenziare liberamente...
Se è questione di popolarità vince di sicuro la disney, ma miyazaki non è da meno, soprattutto perchè lavora con ciò che gli detta la fantasia, non con quello che il pubblico vuole vedere.
è una questione troppo soggettiva, e un appassionato si offende facilmente anche perchè sembra sempre che tutti vogliano ricordargli la superiorità (che non c'è) dei lavori americani. Anch'io ho dovuto prendere un calmante quando ho visto tre film in computer grafica agli oscar nella categoria film d'animazione...però effettivamente è così che tutti li chiamano. che ci posso fare?
Qui si può commentare, e il commento implica per forza una visione soggettiva della cosa.
C'è della gente che chiama il maestro "disney giapponese" per il motivo che dice slan, ma ce n'è altra che lo dice intendendo un confronto infelice (e ricordatevi che spesso chi recensisce i suoi film nei giornali neanche ha visto i suoi film!), altri ancora lo dicono apposta per sollevare questi polveroni.
Oh santo piripillo....
Comunque, ragazzi, sfatiamo il luogo comunque che i film in computer grafica siano più facili da fare, perchè non è assolutamente vero, e uno che non sa disegnare a mano non sa disegnare nemmeno al computer. Vorrei poi ricordare che alla fine i lavori di animazione a mano si risolvono in una gigantesca e alienante catena di montaggio dove decine e decine di intercalatori lavorano come muli. Infine tenete presente che gli ultimi lavori di Miyazaki ricorrono tutti alla colorazione digitale, ovvero uno dei motivi per cui visivamente sono così suggestivi...
Sul fatto che non siano facili da fare lo sappiamo tutti credo, siamo appassionati di animazione (ma informati su come funziona il software della Pixar), sono convinto tuttavia che la colorazione digitale non abbellisca particolarmente le opere Ghibli, perchè quelli sarebbero capaci di ricreare gli stessi colori anche a mano, al costo di metterci molto più tempo per terminare un film.
Detto ciò, ognuno ha i suoi gusti, a me i film Disney non hanno MAI fatto impazzire, quelli Ghibli mi piacciono, ma preferisco altre produzioni...
Ognuno ha le sue idee, ma che bello vedere certa gente entusiasta delle produzioni Ghibli quando fino a un minuto prima osannavano solo lo Zio Walt...
Si tratta di Arte contro Commercio (e parlo delle ultime produzioni, i Classici Disney sono dei capolavori senza tempo, Fantasia su tutti).
ripeto che è questione di gusti, non di cosa c'è dietro.
Se la mettiamo così ci sono un sacco di film costati milioni che hanno richiesto anni e anni di lavoro per poi fare flop.
Non ho mai detto che i film in computer grafica siano più facili da realizzare.
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