Pluto coverNon nascondo il fatto che Naoki Urasawa è uno dei mangaka che preferisco, nonostante 20th Century Boys, dopo un inizio splendido, negli ultimi numeri si sia, secondo la mia opinione, un po’ perso. Di Urasawa amo il modo che ha di rendere reali le storie che racconta, creando personaggi realistici e psicologicamente complessi, in grado di dare una grande profondità alle vicende. Si dimostra anche un grande sceneggiatore in grado di creare trame complesse e articolare, con spunti spesso molto originali, a volte geniali. Infine è abilissimo a mettere su carta le proprie idee, rese in modo perfetto da tavole abilmente studiate e realizzate, la cui lettura risulta scorrevole e coinvolgente, grazie anche a una sapiente gestione dei testi, spesso essenziali e mai troppo prolissi.
E pensare che la sua carriera iniziò con Yawara, in Italia Jenny la ragazza del Judo, opera sicuramente molto apprezzata, soprattutto in Giappone, ma che difficilmente avrebbe fatto pensare che il suo ideatore sarebbe diventato uno dei più stimati e premiati autori di seinen manga.

L’idea che porta alla creazione di Pluto nasce dalla voglia di raccontare una storia ambientata nel mondo di Astroboy, senza tuttavia sfociare in un classico remake, ma dando vita a un personaggio nuovo e facendolo muovere nel mondo ideato da Osamu Tezuka. Sia il tratto che l’ambientazione vengono in gran parte riadattati: la storia diventa più matura e il target più adulto, eppure tale rielaborazione riesce a mantenere molti degli assiomi e delle tematiche che avevano caratterizzato e reso tanto popolare il mondo immaginato da Tezuka. Ci troviamo alla fine davanti a un manga totalmente nuovo, indirizzato sopratutto al pubblico che con Astroboy è cresciuto, ma che nel frattempo probabilmente ha mutato i propri gusti e cerca ora prodotti più sofisticati ed elaborati. Naoki Urasawa ci offre un giallo/thriller intelligente e curato, ambientato in un mondo in cui uomini e macchine convivono, e dove quest’ultime sono spesso indistinguibili dagli umani, sia come aspetto, che come comportamento e intelligenza.
Gesicht, il protagonista, è un robot, uno dei più avanzati teologicamente. E’ felicemente spostato, la sua sembra una normalissima famiglia umana. Come investigatore si trova a indagare su una strana serie di omicidi: uno dei robot più amati e popolari del pianeta è stato trovato distrutto, il responsabile sembra aver ucciso anche un umano e in entrambi i casi aver firmato gli omicidi con una strana simbologia. Non si sa se il responsabile sia un umano o un robot, ma bastano i semplici dubbi e alcuni indizi a far temere un nuovo caso simile a quello di otto anni prima, l’ultima volta in cui un robot uccise volontariamente un umano. Dalle indagini e dai successivi crimini risulta evidente uno scenario inquietante: l’assassino sta eliminando i robot più avanzati e potenti mai costruiti, e fra questo c’è anche il protagonista, e un ragazzino di nome Atom...

Pluto 3Il primo numero è veramente affascinante: l’autore ci fa conoscere il protagonista e la sua personalità complessa, praticamente umana. Nel suo caso è anche l’aspetto a renderlo indistinguibile dall’uomo, nella maggior parte dei casi i robot hanno sembianze meno raffinate e quindi risultano ben identificabili, eppure dimostrano, chi in modo più limitato, chi in modo più sviluppato, una sensibilità estremamente sviluppata e alcuni sentimenti spesso rari anche negli umani. Se come tematica, questa, è sin troppo utilizzata in libri e opere cinematografiche e prende spunto, oltre che da Tezuka, da maestri della letteratura come Asimov, Urusawa riesce a tratteggiare i suoi personaggi in modo unico, umanizzandoli grazie a poche frasi e immagini.
La trama sembra abbastanza misteriosa e intrigante: già il primo volumetto riesce a insinuare sospetti nel lettore e a far nascere il timore che alcuni del personaggi incontrati a breve ci potranno lasciare. Le cose non sono mai dette in modo esplicito, caratteristica questa gratificante visto che il lettore arriva alle soluzioni dopo una breve riflessione, pertanto le sente maggiormente “sue”.

Il richiamo al Maestro e al suo personaggio più popolare mi aveva fatto temere un’opera commerciale, sono quindi felicissimo nel constatare come le mie paure fossero infondate. Certo, come detto, appaiono, a tratti solo di sfuggita, personaggi illustri come Atom e Black Jack, ma la loro presenza si dimostra per ora discreta, un semplice omaggio a Tezuka; è chiaro che Urasawa non cerca una scorciatoia per attirare l’attenzione sul suo prodotto, che se continuerà su questo livello, sarà uno dei più interessanti da me letti negli ultimi anni.

Un manga sicuramente da leggere.

A garantirsi il privilegio di portare in Italia questa opera è stata Panini Comics, che già ha pubblicato altri due lavori di Naoki Urasawa, 20th Century Boys e Monster. Aggiudicarsi un titolo di tale spessore dovrebbe motivare un editore a offrire un’edizione molto curata e attenta alle esigenze degli appassionati. I primi annunci sembravano andare in questa direzione: pagine a colori e un prezzo superiore alla media, che lasciava presagire una migliore scelta dei materiali.
Invece l'edizione di Panini Comics è tale da mettere in discussione l'acquisto del manga, da far venire voglia al lettore di lasciarlo sugli scaffali della libreria di fiducia, rinunciando probabilmente a un piccolo capolavoro, ma avendo la soddisfazione di non far si che guadagni con un lavoro realizzato in modo mediocre.

Pluto 4Il volumetto si presenta con un formato e una sovraccopertina stardard per i seinen targati Planet Manga.
Dalla copertina si può notare il prezzo di vendita, ben 7,50 euro, che appare piuttosto ingiustificato visto che il manga probabilmente venderà bene e non sembrerebbe esserci motivo di portare il prezzo a quello di titolo di nicchia. I materiali poi, come vedremo, sono inferiori a quelli usati dalla concorrenza, che riesce tra l'altro ad arrivare sul mercato con un prezzo sensibilmente inferiore. E' vero, sono presenti alcune pagine a colori, ma non giustificano comunque la spesa.
Sfogliandolo si può notare come le pagine non scorrano in modo regolare: soprattutto le prime soffrono di un problema di brossura che crea delle ondulazioni nella parte interna della pagina: oltre a essere fastidiose, fanno temere per la tenuta del volumetto.
Le prime pagina sono, come detto, a colori. Altri editori hanno abituato i lettori a godersi le tavole a colori su carta patinata o almeno di qualità tale che la stampa venga adeguatamente valorizzata. Invece la carta è la stessa del resto del volumetto, e vedremo come già non risulti del tutto adeguata per il bianco e nero. A peggiorare la situazione ci sono poi altri problemi: la stampa risulta sfuocata e con un’eccessiva saturazione dei rossi e dei neri.
Nelle pagine in bianco e nero fortunatamente i disagi diminuiscono: la stampa è abbastanza buona e i retini sono resi in modo più che sufficiente. La carta è giallastra e abbastanza sottile, ma confrontandola con quella di alcuni volumetti originali giapponesi che ho a casa, devo ammettere che è in pratica identica. La tinta giallastra non è necessariamente un difetto, visto che permette una lettura per gli occhi più rilassante, tuttavia qui pare esageratamente gialla e, pur personalmente non amando la carta troppo bianca, avrei preferito una tonalità simile a quella usata, per esempio, da Flashbook Edizioni.

L'adattamento sembra adeguato, ma premetto che non ho i mezzi per poter giudicare: di certo non ho notato nella lettura punti oscuri o dialoghi che mi hanno creato problemi.

Nonostante tutto, ho acquistato e seguirò il manga: il primo numero mostra grandissime potenzialità, è affascinante e mi è davvero piaciuto, come posso pensare di interrompere la sua lettura? Per quel che mi riguarda dovrò accontentarmi, non esistono altre opzioni per godermelo, amando leggere i manga solo su carta e volendo averlo in italiano per farlo assaggiare agli amici.
Di certo mi rode avere un primo numero con i problemi illustrati e sicuramente accetterei di buon grado un’iniziativa, come quella recentemente proposta da Star Comics con One Piece 51, atta a sostituire i volumetti con una versione rivista e corretta.
A parte questo, spero di vedere in un prossimo futuro un miglioramento almeno nella rilegatura. L’editore, da noi contatto, garantisce che il secondo numero non soffrirà dei problemi riscontrati in questo primo volumetto. Speriamo... ne riparleremo il prossimo mese.