“Chi uccide un bambino spegne il sorriso di una fata” (Iqbal Masih)
E’ una storia vera di pochi anni fa, anche se sembrano passati decenni... coinvolge persone vere, bambini, adulti che li sfruttarono, adulti che non li seppero proteggere perché “era scritto”, adulti che cercarono di proteggerli, un bambino che volle essere bambino e non più un fabbricante di tappeti, adulti che lo ammazzarono, perché dovevano dare l'esempio. Perché “è scritto”... e altri ne erano già morti.
È scritto anche che vi è il dovere di ricordare, pure nei modi diversi dalle statue. Nei modi che i bambini meglio comprendono. Con il disegno.
Il nome di quel bambino è, era, Iqbal Masih: vissuto e morto per dodici dollari.
La storia è scritta da Antonio Scavone e disegnata da Matteo Principe in uno stile che si rifà ai manga giapponesi. Il 18/19 ottobre 2009, nel corso della manifestazione Sarno a Fumetti, l’opera sarà presentata pubblicamente e, grazie al patrocinio dell'Unicef, sarà distribuita anche nelle scuole per portare all’attenzione dei nostri giovani il valore della libertà dell’infanzia.
Una storia vera, bella e triste, di un bambino che voleva essere solo un bambino.
Il 16 aprile del 1995, il giorno di Pasqua, Iqbal Masih venne assassinato mentre si trovava nella sua città natale, Muridke, nella zona di Chapa Kana, vicino a Lahore. Aveva dodici anni. Il processo che vide imputati gli esecutori materiali dell’omicidio non chiarì del tutto i dettagli della vicenda, sebbene apparve certo che il suo assassinio fosse opera di sicari della “mafia dei tappeti”.

È scritto anche che vi è il dovere di ricordare, pure nei modi diversi dalle statue. Nei modi che i bambini meglio comprendono. Con il disegno.
Il nome di quel bambino è, era, Iqbal Masih: vissuto e morto per dodici dollari.
La storia è scritta da Antonio Scavone e disegnata da Matteo Principe in uno stile che si rifà ai manga giapponesi. Il 18/19 ottobre 2009, nel corso della manifestazione Sarno a Fumetti, l’opera sarà presentata pubblicamente e, grazie al patrocinio dell'Unicef, sarà distribuita anche nelle scuole per portare all’attenzione dei nostri giovani il valore della libertà dell’infanzia.
Una storia vera, bella e triste, di un bambino che voleva essere solo un bambino.
Il 16 aprile del 1995, il giorno di Pasqua, Iqbal Masih venne assassinato mentre si trovava nella sua città natale, Muridke, nella zona di Chapa Kana, vicino a Lahore. Aveva dodici anni. Il processo che vide imputati gli esecutori materiali dell’omicidio non chiarì del tutto i dettagli della vicenda, sebbene apparve certo che il suo assassinio fosse opera di sicari della “mafia dei tappeti”.
Mi piace un sacco l'idea di distribuire l'opera nelle scuole.
Bene che anche in Italia si riesca a comunicare con i fumetti... è davvero una cosa bellissima.
spero QUESTO progetto ottenga il successo dovuto..
Ottima la distribuzione nelle scuole e anche lo stile mi piace molto...
I disegni non mi sembrano così scandalosi, anzi!
Dal Giappone ci arrivano vagonate di manga disegnati più da altre parti del corpo che dalle mani e molto spesso facciamo l'errore o abbiamo fatto l'errore di comprarli (io di sicuro!).
Poi la forma "à manga" credo sia appunto affascinante per attirare di più l'attenzione: è semplice ma al tempo stesso sufficientemente chiara e comprensibile.
Forse questa è la volta buona che anche in Italia chi di dovere si rende conto del valore delle produzioni a fumetti, ancora erroneamente considerate roba da bambini.
Speriamo che venga distribuito anche con una guida che inviti al boicottaggio degli ancora troppi prodotti che sfruttano la manodopera infantile.
sofferenze a chi ha tolto la vita del bambino (e altri).
Anche io credo che ricordare faccia bene.
Seppur è stato già visto in TV ma la gente tende a
dimenticare subito, anche perchè di stimoli esterni
ne riceviamo tanti.
Invece rispolverare vecchie vicende è una cosa concreta
per tenere viva la lotta alla criminalità, specie se senza
morale e assassina come quella dei tappeti.....
(e i loro tappeti non li comprererò mai.....).
Però mi domando quanto realmente possa avere una diffusione questa iniziativa, o se sarà distribuita solo in una manciata di scuole...
Il disegno, anche se non mi attira personalmente, lo trovo più che adatto alla fruizione dei più giovani, ed è questo l'importante.
Mi auguro che si diffonda il più possibile per far riflettere la gente su quale m***a di mondo viviamo e smuovere un pò le coscienze.
Non esiste proprio limite allo schifo e alla vergogna.
Siamo convinti che il fumetto sia una parte energica e vitale della nostra cultura, nonostante gli sforzi di chi cerca di sminuirlo considerandolo un arte “minore”. Purtroppo la valorizzazione didattica dell'arte fumettistica stenta ancora ad entrare nel sentire comune, ed è raro che i bambini ed i ragazzi in età scolare si vedano proporre il fumetto in una prospettiva alternativa all'usuale mezzo di svago. Con il fumetto manga dedicato alla storia di Iqbal Masih abbiamo un'occasione irripetibile per raggiungere e sensibilizzare un'ampia fetta di pubblico sul tema dei diritti negati all'infanzia, diritti calpestati ogni giorno nel sud del mondo come nei paesi occidentali.
Inoltre, la distribuzione del fumetto nelle scuole ci permetterà anche di raccogliere fondi per sostenere i progetti umanitari che l'associazione sta realizzando da 8 anni in centroamerica (web: www.nuovaofficinaonlus.com).
Sono davvero contento di leggere i vostri commenti, tutti favorevoli, il che ci lascia ben sperare per l'esito della nostra iniziativa, e invito tutti coloro che hanno voglia di darci una mano o anche solo un suggerimento, un consiglio, a contattarci sul nostro sito o al mio indirizzo e-mail: [email protected]
Mi fa piacere che abbia cambiato decisamente genere, questo gli fa onore, rappresentare una storia cosi' crudele, e soprattutto senza lieto fine.
Intanto benvenuto (mi permetto di fare gli onori di casa, ma senza arroganza sia chiaro sono uno degli ultimi arrivati, giusto per educazione
C'è poco da fare, a me questi disegni paiono proprio brutti.
Ti faccio i miei complimenti più sinceri per l'iniziativa, davvero degna di lode, spero vivamente che abbia il successo che merita...
Riguardo al messaggio di asd rispetto senz'altro la sua opinione, ma è appunto la "sua" opinione. Fatto sta che il disegno manga piace tanto ai giovanissimi, forse perchè la maggior parte dei mangaka sono giovani e, appartenendo alla stessa generazione dei lettori, lavorano con un'attenzione particolare all'attualità e riescono a creare storie che si adattano al momento storico in cui sono calate.
Anche io che sono cresciuto leggendo il Corriere dei Piccoli, l'Intrepido, il Monello, Tex Willer, Zagor, Diabolik, ecc., non sono un amante di questo genere, ma appartengo ad una generazione che si è formata in tutt'altro periodo/contesto sociale, storico e culturale.
Credo che ogni espressione artistica sia figlia del momento storico in cui nasce e purtroppo il "momento" che viviamo non è dei più felici!
bhà, non saprei, ma gli italiani non mi ci sembrano portati...
Una cosa è un disegnatore come ad esempio Andrea Accardi, che incorpora elementi nipponici nel suo stile di disegno mantenendo uno stile proprio e personale, una cosa è scimmiottare, imitare a tutti i costi uno stile che per forza di cose non potrà mai e poi mai essere fedele all'originale.
È come la Nutella, ce n'è una sola, tutte le altre imitazioni fanno sorridere, nel migliore dei casi.
Per la Nutella, quella si è una sola perchè è il nome di una cosa, il manga racchiude più cose, la Nutella sta a Dragon Ball come la crema di nocciole sta ai manga per farti un esempio..
PREGHIAMO PER I BAMBINI CHE ANCORA OGGI VIVONO NELLE FABBRICHE A LAVORARE PER UN PEZZODI PANE , PREGHIAMO SOPRATTUTTO PER TUTTI QUEI BAMBINI CHE NON SANO COS'è UN GIOCO MA CONOSCONO FUCILI E BOMBE .
il nostro mondo è meraviglioso (come cantano i negramaro) ma le persone che lo abitano sono veramente schifose !
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