Free BooksRiportiamo un estratto dell'intervista, ottenuta in esclusiva da Manga Forever, al nuovo direttore editoriale di Free Books, Alessandro Bottero.
Fra le numerose domande proposte selezioniamo quelle che riguardano i titoli orientali.

Nelle varie risposte viene tracciata la nuova rotta dell'editore che in un recente passato si è dedicata anche a diversi manga, manhwa e manhua, pubblicando anche titoli piuttosto popolari come Grey, Mahoromatic, The Wild Kingdom e Il Grande Catsby.

Ti occuperai anche della linea orientale della casa editrice?

Se per “occuparsi” intendi scavare nel mercato orientale, allora la risposta è: non direttamente. C’è chi si interessa in prima persona del settore, individuando titoli e proponendoli. D’altronde ognuno ha le sue competenze, e un buon dirigente sa che il segreto di un lavoro fatto bene è non invadere le competenze altrui. Se una persona conosce meglio di me il mercato orientale, sarei stupido a non dargli ascolto.
A questo proposito allargo volentieri il discorso agli altri che costituiscono il team Free Books, ossia Andrea Destro, esperto di fumetto orientale, e già collaboratore di Yamato ed altre case editrici del settore, e Francesco Spreafico, ottimo conoscitore del mondo dei comics anglofoni e non solo. Si tratta di due persone assolutamente di prim’ordine, che danno prestigio alla casa editrice. Personalmente, poi, mi avvarrò della competenza e della professionalità di Giorgio Messina, come “complice” in alcuni progetti che si prospettano estremamente interessanti.

Comunque, visto che MangaForever è sempre attento alle produzioni di marca orientale, ecco due parole in più su Andrea Destro. Inizia collaborando con la Rock’n’Comics di Pavia, per la quale pubblica i quattro volumi della serie F.A. Fenomeno Anime. Successivamente ha lavorato sia per la DeAgostini (I Cavalieri dello Zodiaco, Dragonball, Dragonball Z) che per la Yamato s.r.l. (I Cavalieri dello Zodiaco, I Cinque Samurai, Bakuretsu Hunter-I Cacciastregoni, e molte altre). Nel tempo libero da manga, manhua e manwha, anime, cartoni animati, sushi, akido, kendo, e mille altre cose è quasi arrivato alla laurea in Giurisprudenza presso la Facoltà di Pavia. E se non vi basta sicuramente sa fare anche qualcos’altro.

Stessa domanda per il fronte orientale: quali titoli verranno conclusi?

Vale la stessa risposta. Se i numeri di copie vendute di Bottero-san contro il Drago Incantato sono bassi, sarei un pazzo a continuare a pubblicarla. Pazzo perché i passivi che accumulo, alla fine ammazzano il resto della casa editrice.
Lo so che sembro cinico e maleducato, e capisco benissimo che chi abbia 5 numeri di Bottero-San, voglia poter leggere anche il 6 e il 7, così da avere la storia completa. Ma se Bottero-San è in passivo, e ogni numero che stampo mi procura perdite il mio dovere è di smettere di pubblicarlo.
Non esiste nessun “dovere di terminare una cosa iniziata”. Non esiste in editoria, in musica, in TV, al cinema.
Poniamo che il secondo film di Harry Potter fosse stato un flop colossale. Forse che la casa di produzione sarebbe stata obbligata a fare anche il terzo, il quarto e il quinto?
Poniamo che un autore X scriva un romanzo, prima puntata di una serie. L’editore lo pubblica e le vendite fanno schifo. L’editore (di libri) è forse obbligato a pubblicare anche i libri successivi? No.
Se vuole lo fa. Ma non c’è nessun obbligo.

E dire “ma così l’immagine della casa editrice ne risulta danneggiata”, è una sciocchezza.
I conti non si pagano con le immagini. Io preferisco una casa editrice che dica “Non posso proseguirlo, perché è in passivo. Mi spiace. Ci ho creduto, ho fatto il possibile, ma oltre un certo limite non posso andare”, e così riesce a restare in vita e a propormi altre cose che altrimenti non vedrei, ad una casa editrice che apparentemente blandisce i lettori pubblicando in passivo, perché questa chiuderà, e non potrà più presentare altre cose.