Pubblichiamo la segnalazione ricevuta direttamente per e-mail. Il testo, apparso anche sul blog di Rai 4, è una denuncia di Carlo Freccero degli intenti censori verso la rete da lui diretta, in vero una delle poche nuove proposte interessanti gratuite del digitale terrestre.
Il post si chiude con l’appello a sottoscrivere la lettera e inoltrarla al sito di La Repubblica o di scrivere a La Repubblica facendo riferimento a questo articolo, aggiungendo osservazioni e suggerimenti “se vuoi continuare a vedere le tue serie di culto, l’animazione giapponese e a partecipare coi tuoi suggerimenti all’identità di Rai 4”.

Il testo integrale della missiva:
“A pagina 36 di Repubblica del 19/09/2009 Giovanni Valentini nella sua rubrica “Il Sabato del Villaggio” invoca interventi censori nei confronti di Rai 4. Poche pagine più in là prosegue la raccolta di firme in calce all’appello dei giuristi per la libertà di stampa. Sono stato tra i primi ad aderire e firmare l’appello. Ma mi chiedo: “E’coerente invocare la libertà di stampa ed insieme la censura?”. E’ una censura che chiede di espellere dal servizio pubblico i nuovi telefilm e per estensione anime e fiction non tradizionali. Vuole “normalizzare” la rete imponendole lo stile e la programmazione delle reti generaliste. Possibile che ogni volta che c’è un tentativo di rinnovamento, i benpensanti decidano (fortunatamente sino ad oggi senza successo) di stroncarlo sul nascere? Spiace vedere che sia sempre la parte “progressista” la più conservatrice. Ci interroghiamo perchè i giovani votino a destra e votino Berlusconi. Oggi solo la destra detiene l’immaginario e lo spettacolo, perchè finanzia e produce tutti i prodotti di culto delle nuove generazioni. Non è ora di riflettere? La cultura di oggi, l’immaginario della nostra epoca, deve essere a disposizione di tutti, non solo delle televisioni a pagamento. Oggi la fiction è serie e anime, non biografie di santi e di eroi del passato. Lasciamo questi prodotti a chi non condivide l’immaginario contemporaneo globale. Il servizio pubblico deve comunicare e diffondere ciò che è vivo. Non può continuare ad impersonare solo l’archeologia della comunicazione. Se la sua missione è una missione culturale, bisogna ammettere che accanto alle reti generaliste che ripropongono la cultura di ieri, esistano reti nuove che diffondano la cultura di oggi. La televisione sta vivendo una fase di rinascita e sperimentazione, nei confronti di un cinema che stenta a trovare nuove identità. Oggi le serie si traducono in film e non viceversa. Oggi la fiction americana ricostruisce intrecci narrativi complessi, mentre il cinema, per attirare il grosso pubblico, ha spesso sceneggiature elementari. Siamo in molti a condividere il culto per le serie televisive, per l’animazione giapponese, per i videogiochi, per gli scambi di informazione e di contatti in rete, per la convergenza tra mezzi digitali diversi, per un ruolo attivo dello spettatore. Difendiamo la nostra identità, combattiamo l’immaginal divide.
Rai 4
Carlo Freccero
Se vuoi continuare a vedere le tue serie di culto, l’animazione giapponese e a partecipare coi tuoi suggerimenti all’identità di Rai 4, sottoscrivi questa lettera e inoltrala al sito di “La Repubblica” o scrivi a “La Repubblica” facendo riferimento a questo appello, aggiungendo le tue osservazioni e i tuoi suggerimenti”.

Questo l'articolo in oggetto pubblicato su La Repubblica del 19/09/2009 a pagina 36:
IL SABATO DEL VILLAGGIO
Giovanni Valentini.
LA TELEVISIONE SENZA QUALITÀ
LA VOCE della verità si accompagna a un rumore accessorio sospetto, ma gli interessati non vogliono sentirlo.
(da "L'uomo senza qualità" di Robert Musil - Einaudi, 1996 - pag. 343)
«Quattordici milioni e passa di euro, per pagare la sanzione comminata dall'Autorità sulle Comunicazioni per l'incompatibilità dell'ex direttore generale Alfredo Meocci, la Rai riesce a trovarli: ovviamente, a carico dei cittadini contribuenti e abbonati. Ad altri 50-60 milioni all'anno, per interrompere il contratto con Sky e non trasmettere più sulla sua piattaforma i canali satellitari, si può anche rinunciare: idem come sopra. Ma i soldi per introdurre il sistema di rilevazione "Qualitel", già previsto dal contratto di servizio con lo Stato per il triennio 2007-2009, l'azienda di viale Mazzini non vuole proprio tirarli fuori.
E così l'ultimatum lanciato dal presidente dell'Authority, Corrado Calabrò, nell'audizione del 15 luglio scorso davanti alla Commissione parlamentare di Vigilanza, con cui si assegnava alla Rai una proroga di sei mesi per "dare attuazione" al nuovo sistema di "rilevazione, monitoraggio e analisi della qualità" dei programmi entro la fine di agosto, è ormai scaduto. Perciò l'azienda pubblica verrà sottoposta adesso a un'indagine per inadempienza contrattuale, al termine della quale potrebbe essere condannata a pagare fino al 3% del suo fatturato, vale a dire una maxi-multa di circa cento milioni di euro.
Nel contratto di servizio in vigore, sottoscritto con l'ex ministro Paolo Gentiloni nel 2007 e in scadenza alla fine di quest'anno, la Rai s'era impegnata a introdurre il "Qualitel" a garanzia della sua offerta al pubblico, sempre più insoddisfatto e deluso: un antidoto insomma contro la "tv deficiente", volgare e violenta, orientata alla rincorsa dell'audience. Appena insediato in marzo al vertice dell'azienda, il presidente Paolo Garimberti si era subito preoccupato di verificare lo stato di attuazione del progetto. E infine, a metà luglio, era stato Calabrò - come già ricordato - a richiamare formalmente la tv di Stato al rispetto degli impegni assunti, indicando il termine ultimo di agosto.
In quell'occasione, il presidente dell'Authority riferì puntualmente dei problemi tecnici, burocratici ed economici eccepiti dalla Rai, secondo quanto comunicato dal vice-ministro, Paolo Romani. Ma poi aggiunse testualmente: «Tuttavia l'Autorità ha ritenuto che, nonostante le difficoltà segnalate, la messa in esercizio del nuovo sistema non potesse non intervenire nell'arco di vigenza dell'attuale contratto di servizio»: e cioè, appunto, entro il corrente anno. Lo stesso presidente Calabrò definì "irrinunciabile" l'impegno dell'azienda in questo campo: «Un servizio pubblico che non valorizzi la qualità - si legge nel testo dell'intervento - viene meno alla sua funzione».
Fatto sta che ora la Rai, trincerandosi dietro le difficoltà tecniche e i costi dell'operazione, propone un progetto alternativo in versione ridotta. Ma, a quanto si può capire dalle prime indiscrezioni, non sembra tale da soddisfare le attese del presidente Calabrò e soprattutto gli impegni assunti nel contratto di servizio. E così l'Authority, dopo averlo esaminato nella prima seduta dopo le ferie estive, lunedì 14 settembre, ha deciso di aprire un'istruttoria formale.
Un'altra pesante ipoteca si accende dunque sulla gestione dell'azienda radiotelevisiva, sotto la direzione generale di Mauro Masi. Qui, però, non si tratta più di polemiche politiche, di palinsesti o di talk-show più o meno compiacenti nei confronti del governo e del presidente del Consiglio. La faccenda del "Qualitel", al di là degli impegni contrattuali, attiene alla natura stessa della Rai, alla sua funzione e alla sua responsabilità: una tv pubblica senza qualità è destinata a perdere la propria legittimazione, la propria ragion d'essere.
Al povero telespettatore che paga il canone, può capitare intanto di sintonizzarsi intorno alle 19.30 su Rai 4, la "nuova" rete del servizio pubblico sul digitale terrestre e di imbattersi in un orripilante telefilm americano, intitolato Angel, a base di sesso e violenza, interpretato da personaggi che al momento di entrare in azione cambiano sembianze e si trasformano in vampiri. Sarà pure «una delle serie televisive fantastiche più amate dal pubblico mondiale degli anni Duemila», come recita trionfalmente una locandina pubblicitaria. Ma non ha proprio nulla a che fare con la missione del servizio pubblico. E non c'è neppure bisogno del "Qualitel" per impedire visioni del genere e per di più a quell'ora, nella fascia cosiddetta preserale, mentre i bambini hanno finito i compiti e le mamme stanno trafficando magari in cucina.».
([email protected])
Il post si chiude con l’appello a sottoscrivere la lettera e inoltrarla al sito di La Repubblica o di scrivere a La Repubblica facendo riferimento a questo articolo, aggiungendo osservazioni e suggerimenti “se vuoi continuare a vedere le tue serie di culto, l’animazione giapponese e a partecipare coi tuoi suggerimenti all’identità di Rai 4”.

Il testo integrale della missiva:
“A pagina 36 di Repubblica del 19/09/2009 Giovanni Valentini nella sua rubrica “Il Sabato del Villaggio” invoca interventi censori nei confronti di Rai 4. Poche pagine più in là prosegue la raccolta di firme in calce all’appello dei giuristi per la libertà di stampa. Sono stato tra i primi ad aderire e firmare l’appello. Ma mi chiedo: “E’coerente invocare la libertà di stampa ed insieme la censura?”. E’ una censura che chiede di espellere dal servizio pubblico i nuovi telefilm e per estensione anime e fiction non tradizionali. Vuole “normalizzare” la rete imponendole lo stile e la programmazione delle reti generaliste. Possibile che ogni volta che c’è un tentativo di rinnovamento, i benpensanti decidano (fortunatamente sino ad oggi senza successo) di stroncarlo sul nascere? Spiace vedere che sia sempre la parte “progressista” la più conservatrice. Ci interroghiamo perchè i giovani votino a destra e votino Berlusconi. Oggi solo la destra detiene l’immaginario e lo spettacolo, perchè finanzia e produce tutti i prodotti di culto delle nuove generazioni. Non è ora di riflettere? La cultura di oggi, l’immaginario della nostra epoca, deve essere a disposizione di tutti, non solo delle televisioni a pagamento. Oggi la fiction è serie e anime, non biografie di santi e di eroi del passato. Lasciamo questi prodotti a chi non condivide l’immaginario contemporaneo globale. Il servizio pubblico deve comunicare e diffondere ciò che è vivo. Non può continuare ad impersonare solo l’archeologia della comunicazione. Se la sua missione è una missione culturale, bisogna ammettere che accanto alle reti generaliste che ripropongono la cultura di ieri, esistano reti nuove che diffondano la cultura di oggi. La televisione sta vivendo una fase di rinascita e sperimentazione, nei confronti di un cinema che stenta a trovare nuove identità. Oggi le serie si traducono in film e non viceversa. Oggi la fiction americana ricostruisce intrecci narrativi complessi, mentre il cinema, per attirare il grosso pubblico, ha spesso sceneggiature elementari. Siamo in molti a condividere il culto per le serie televisive, per l’animazione giapponese, per i videogiochi, per gli scambi di informazione e di contatti in rete, per la convergenza tra mezzi digitali diversi, per un ruolo attivo dello spettatore. Difendiamo la nostra identità, combattiamo l’immaginal divide.
Rai 4
Carlo Freccero
Se vuoi continuare a vedere le tue serie di culto, l’animazione giapponese e a partecipare coi tuoi suggerimenti all’identità di Rai 4, sottoscrivi questa lettera e inoltrala al sito di “La Repubblica” o scrivi a “La Repubblica” facendo riferimento a questo appello, aggiungendo le tue osservazioni e i tuoi suggerimenti”.

Questo l'articolo in oggetto pubblicato su La Repubblica del 19/09/2009 a pagina 36:
IL SABATO DEL VILLAGGIO
Giovanni Valentini.
LA TELEVISIONE SENZA QUALITÀ
LA VOCE della verità si accompagna a un rumore accessorio sospetto, ma gli interessati non vogliono sentirlo.
(da "L'uomo senza qualità" di Robert Musil - Einaudi, 1996 - pag. 343)
«Quattordici milioni e passa di euro, per pagare la sanzione comminata dall'Autorità sulle Comunicazioni per l'incompatibilità dell'ex direttore generale Alfredo Meocci, la Rai riesce a trovarli: ovviamente, a carico dei cittadini contribuenti e abbonati. Ad altri 50-60 milioni all'anno, per interrompere il contratto con Sky e non trasmettere più sulla sua piattaforma i canali satellitari, si può anche rinunciare: idem come sopra. Ma i soldi per introdurre il sistema di rilevazione "Qualitel", già previsto dal contratto di servizio con lo Stato per il triennio 2007-2009, l'azienda di viale Mazzini non vuole proprio tirarli fuori.
E così l'ultimatum lanciato dal presidente dell'Authority, Corrado Calabrò, nell'audizione del 15 luglio scorso davanti alla Commissione parlamentare di Vigilanza, con cui si assegnava alla Rai una proroga di sei mesi per "dare attuazione" al nuovo sistema di "rilevazione, monitoraggio e analisi della qualità" dei programmi entro la fine di agosto, è ormai scaduto. Perciò l'azienda pubblica verrà sottoposta adesso a un'indagine per inadempienza contrattuale, al termine della quale potrebbe essere condannata a pagare fino al 3% del suo fatturato, vale a dire una maxi-multa di circa cento milioni di euro.
Nel contratto di servizio in vigore, sottoscritto con l'ex ministro Paolo Gentiloni nel 2007 e in scadenza alla fine di quest'anno, la Rai s'era impegnata a introdurre il "Qualitel" a garanzia della sua offerta al pubblico, sempre più insoddisfatto e deluso: un antidoto insomma contro la "tv deficiente", volgare e violenta, orientata alla rincorsa dell'audience. Appena insediato in marzo al vertice dell'azienda, il presidente Paolo Garimberti si era subito preoccupato di verificare lo stato di attuazione del progetto. E infine, a metà luglio, era stato Calabrò - come già ricordato - a richiamare formalmente la tv di Stato al rispetto degli impegni assunti, indicando il termine ultimo di agosto.
In quell'occasione, il presidente dell'Authority riferì puntualmente dei problemi tecnici, burocratici ed economici eccepiti dalla Rai, secondo quanto comunicato dal vice-ministro, Paolo Romani. Ma poi aggiunse testualmente: «Tuttavia l'Autorità ha ritenuto che, nonostante le difficoltà segnalate, la messa in esercizio del nuovo sistema non potesse non intervenire nell'arco di vigenza dell'attuale contratto di servizio»: e cioè, appunto, entro il corrente anno. Lo stesso presidente Calabrò definì "irrinunciabile" l'impegno dell'azienda in questo campo: «Un servizio pubblico che non valorizzi la qualità - si legge nel testo dell'intervento - viene meno alla sua funzione».
Fatto sta che ora la Rai, trincerandosi dietro le difficoltà tecniche e i costi dell'operazione, propone un progetto alternativo in versione ridotta. Ma, a quanto si può capire dalle prime indiscrezioni, non sembra tale da soddisfare le attese del presidente Calabrò e soprattutto gli impegni assunti nel contratto di servizio. E così l'Authority, dopo averlo esaminato nella prima seduta dopo le ferie estive, lunedì 14 settembre, ha deciso di aprire un'istruttoria formale.
Un'altra pesante ipoteca si accende dunque sulla gestione dell'azienda radiotelevisiva, sotto la direzione generale di Mauro Masi. Qui, però, non si tratta più di polemiche politiche, di palinsesti o di talk-show più o meno compiacenti nei confronti del governo e del presidente del Consiglio. La faccenda del "Qualitel", al di là degli impegni contrattuali, attiene alla natura stessa della Rai, alla sua funzione e alla sua responsabilità: una tv pubblica senza qualità è destinata a perdere la propria legittimazione, la propria ragion d'essere.
Al povero telespettatore che paga il canone, può capitare intanto di sintonizzarsi intorno alle 19.30 su Rai 4, la "nuova" rete del servizio pubblico sul digitale terrestre e di imbattersi in un orripilante telefilm americano, intitolato Angel, a base di sesso e violenza, interpretato da personaggi che al momento di entrare in azione cambiano sembianze e si trasformano in vampiri. Sarà pure «una delle serie televisive fantastiche più amate dal pubblico mondiale degli anni Duemila», come recita trionfalmente una locandina pubblicitaria. Ma non ha proprio nulla a che fare con la missione del servizio pubblico. E non c'è neppure bisogno del "Qualitel" per impedire visioni del genere e per di più a quell'ora, nella fascia cosiddetta preserale, mentre i bambini hanno finito i compiti e le mamme stanno trafficando magari in cucina.».
([email protected])
Francamente, se pago il canone pretendo di vedere qualcosa di diverso dalle fiction ambientate nel '700 o soprattutto durante la seconda guera mondiale.
Se poi vuole fare tutto ciò perchè metti che un bimbo mentre la mamma è in cucina (ma questo è fermo alle mamme che cucinano? o soprattutto ai tempi in cui i bimbi finivano i compiti solo alle sette?) si becca Angel, si figuri che a quell'ora presto su rai 2 ci sarà la fascia pomeridiana dell'isola dei famosi, e pure lì si trasformano in mostri quando è il momento di entrare in azione.
Ne va della nostra passione e dei nostri interessi!
Io sarei felice di pagare il canone Rai e il decoder DDT per poter vedere un canale decente, almeno UNO in tutta italia!!
Se certe "brave" mamme lasciano il bambino da solo davanti alla tv sono affari loro, non dobbiamo rimetterci tutti!!
Ma a chi devo mandare la email? Al direttore di La Repubblica, alla redazione?
Ditemi e gli intaso la posta per 2 settimane!!
Il DDT è un insetticida (quindi molto diverso dal DTT), però non sarebbe comunque male in una bomboletta maxi, visti quanti parassiti girano in tv.
DTT allora. Adesso me ne ricorderò sicuramente!
Un attacco non deve necessariamente essere una sparata colossale del tipo "chiudete Rai 4". Non funziona più così... ormai l'opinione pubblica viene manipolata in maniera molto più sottile, con stoccate leggere ma mirate a colpire là dove si sa di poter fare più male.
E poi basta fare 2+2.
Prima il delirante attacco sulla pornografia (per un film erotico di culto come Emmanuelle trasmesso alle 2 di notte!) che in calce ha visto tirare in ballo, chissà perchè, anche l'animazione giapponese con la pubblicazione online di immagini a dir poco fuorvianti.
Poi un articolo senza nè capo nè coda su La Padania in cui si invoca il "servizio pubblico" a mandare in onda prodotti 'locali' piuttosto che la solita robaccia giapponese (e qui c'è un vago riferimento a un altro articolo uscito qualche tempo fa).
Ora l'articolo di Valentini che invita Rai 4, sempre trincerandosi dietro a questa boiata del "servizio pubblico" a togliere dal palinsesto la serie Angel.
E domani... che cosa succederà?! Pensi che i soliti 'benpensanti' non faranno la fila per criticare i contenuti di un Code Geass?!
Dando per scontato che tu sappia come la Rai non sia gestita da gente competente... mettiti nei panni di un dirigente Rai che ogni giorno si ritrova in rassegna stampa frasi del tipo "Rai 4 ti conquista con il porno", "Rai 4 è sinonimo di tv senza qualità", "mostri, sangue e sesso su Rai 4 all'ora del tè". Che faresti?!
A tutto ciò aggiungi che la partita delle nomine Rai è ancora aperta...
Semplice tagliare le gambe a Rai 4 vuol dire rimetterla nella carreggiata delle TV generaliste, eliminare il rischio che un direttore di rete troppo autonomo si rivolga a un target specifico di persone riuscenda a creare un blocco duro di audience.
E a tutti noi piace la tv generalista vero?
Il fatto che sia repubblica a fare questo genere di attacchi sembra tanto il cane che si morde la coda, vedasi la risposta di Michele Placido ai giornalisti alla presentazione del suo ultimo film.
La verita è che la Rai è scossa da una violenta tempesta in questi mesi - senza scendere nei particolari - una tempesta che ha per oggetto il controllo di Rai 3 e del mondo digitale.
Freccero è un superstite di un'altra epoca,non necessariamente migliore ma sicuramente superiore per quanto riguarda la qualita della Rai,e anche di Mediaset, che cerca di sopravvivere e di portare in porto la barca di Rai 4 che fà tanta ma proprio tanta ombra a parecchie persone in Mediaset.
Comprendo che a Valentini possa non piacere Angel,ma sarebbe sorpreso da come si comporterebbe il "Qualitel" rispetto a questo o altri programmi...
Chi rimane alzato fino a certe ore per vedersi "certi programmi" ( ^____^) non lo fà per "l'orgia di "sesso & violenza" che vi compare...Quello lo trasmettono altrove.
Insomma dobbiamo chiarire a Valentini...ma non solo a lui...D'altra parte Rai 4 è uno scrignetto bellissimo,ve lo ho detto che trasmette Sugo!! Guardatevi gli anime ma guardatevi anche il resto della sua programmazione.
piuttosto che preoccuparsi di questo vedano di appianare i problemi del digitale terrestre qui prendo 50 canali sui centinai pubblicizzati (inclusi quelli criptati)
e poi per dio mi sapete dire perché nessuno sa che sulle nuove TV c'è il parental control? fare un po di mente locale e dare informazioni sull'utilizzo di questo strumento? possibile che non ci sia neanche un genitore in Italia in grado di usarlo?
A quanto pare, si.
Premesso che la televisione non dovrebbe mai essere 'diseducatrice', non si può far finta di non sapere che la televisione al pomeriggio è guardata da persone di tutte le età, di tutti i generi, di tutte le estrazioni sociali. Ma se io a 20 anni mi ritrovo a casa alle 18:00 che cosa devo fare?! Devo vedere per forza Spongebob solo perchè da qualche altra parte c'è un bambino 'non protetto' davanti a un teleschermo?
L'unica cosa buona di questa trappola chiamata Digitale Terrestre è la moltiplicazione dei canali. Su quelli dedicati ai pargoli (e ce ne sono un fottio tra DTT e Satellite) vadano le cose per i pargoli, sugli altri che trasmettessero programmi adatti ad altri tipi di pubblico (anziani, donne, motociclisti, ragazzi...).
E poi... andiamo, stiamo parlando di Angel... mica di True Blood. Ecco, se mandassero True Blood alle 18:00 allora sì che ci sarebbe di che mazzolarli per bene!
Come pure chi losegue a capo fitto.
Non si richiede una CENSURA ma la POSSIBILITA' per il pubblico di esprimere la SODDISFAZIONE circa la programmazione della rete.
La minuscola parte occupata dal giudizio sul telefilm " Angel " - che non ho mai visto personalmente - serve solo da spunto per far capire che, anche il giornalista - quale abbonato rai - VORREBBE ESPRIMERE IL SUO GIUDIZIO circa i programmi.
se poi alla maggioranza piace il telefilm, tramite l'opzione QUALYTEL, la rete potrà saperlo, ed il caro giornalista - abbonato si ritroverà da solo a cambiare canale; mentre gli altri utenti si godono il telefilm.
ripeto che quell'articolo NON E' UN INCITAMENTO ALLA CENSURA. Concordo che l'ultima parte sia stata posta male, ma il senso globale dell'articolo è DATECI IL QUALYTEL, DATECI LA POSSIBILITA' DI ESPRIMERE UN GIUDIZIO SULLA PROGRAMMAZIONE.
quante volte è capitato, se non si ha nulla di meglio da fare, di scegliere per il MENO PEGGIO tra i vari programmi di una serata ? ciò significa in ogni caso AUDIENCE, ma il pubblico potrebbe non gradire così tanto il programma, quanto i dati di AUDIENCE vorrebbero far credere. E qui entra in gioco QUALYTEL.
Il pubblico da casa potrebbe esprimere un voto di preferenza - soddisfazione sulle offerte di programmazione delle varie reti.
Il meccanismo di " Ascolti Auditel = Introiti Pubblicitari " è oramai datato. appunto perchè tra due offerte orripilanti, il pubblico sceglierà la meno peggio; ma tale offerta " meno peggio ", potrebbe comunque rimanere una schifezza a tutti gli effetti.
Carlo Frecciero ha la coda di Paglia.
si può soltanto ipotizzare che stia tentando di riversare acqua al suo mulino, poichè, essendo l'applicazione QUALYTEL piuttosto dispendiosa per la rete, si potrebbero d'un tratto trovare con pochi fondi, tolti dalla Rai alle nuove offerte ancora non andate in onda. Così da sopperire al multone in arrivo.
Freccero non sta cercando di arginare la " censura pwnatrice " richiesta dal Giornalista; invece con questa lettera, esprime benissimo l'intento di ritardare l'attuazione del Progetto Qualytel, così da pararsi il culo di fronte a possibili cancellazioni delle serie future - DA PARTE DELLA RAI STESSA -.
Gridare " AL LUPO AL LUPO ", oppure " oddio me levano CODE GEASS, anche se forse è doppiato come no schifo", solo alla GIUSTA richiesta di attuare il Progetto QUALYTEL, è da sconsiderati.
Il progetto era in cantiere da molto più tempo di Cede Geass e soci, e IMHO dovrebbe esistere la possibilità per gli abbonati di esprimere un proprio giudizio ineffabile sull'offerta di programmazione. Il dispositivo Auditel è vecchio e deve essere cambiato.
In ultimo, prima di fiondarsi a capo fitto sulle proposte di un blogger che cerca di tirare acqua al suo mulino ( quale Freccero - in questo caso - ); sarebbe opportuno leggere per intero l'articolo.
Concordo nuovamente che la parte su Angel è ENORMEMENTE MAL POSTA, ma non è una richiesta di CENSURA.
Forse non servirà, ma l'e-mail a Repubblica la devo proprio scrivere.
Detto ciò, sicuramente non è colpa di Freccero se il Qualitel non è in vigore, ma il fatto che se la prendono ad esempio con Angel al posto di, che so' , Squadra Speciale Cobra 11 (che inizia sempre senza pubblicità dopo il seguitissimo X Factor) che comincia sempre con degli incidenti simili a quelli di Burnout, me lo fa' sembrare l'ennesimo attacco alla scelta coraggiosa tra le tante attuate dal direttore di rete.
Quindi anch'io temo che i benpensanti possano bloccarci le serie anime, la stampa le ha già diffamate (ma GAINAX e Sunrise non possono denunciare Libero.it e LA Padania?), e con questo sistema potrebbero impedirci di vederle per partito preso, per questo ritengo che l'appello di Freccero sia più che giusto.
L'attacco gratuito alla rete di Freccero è completamente fuori luogo. Valentini è libero di non apprezzare il sopracitato telefilm senza però screditarlo taciandolo, tanto per cambiare, di essere la nuova causa dei traumi infantili.
Signor Valentini, queste argomentazioni ci hanno stufato, smettetela di parcheggiare i figli davanti alla tv e poi di lamentarvi. Se mai mi leggerà (ne dubito) la saluto con una frase di Guido Clericetti :
<i> I bambini non "lasciamoli" giocare, ma "facciamoli" giocare </i>
Forse non si è accorto che non siamo più nel 1980?! L'offerta televisiva si è ampliata e diversificata enormemente. Prendiamo solo il caso della Rai: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai 4, la futura Rai 5, Rai Storia, Gulp, RaiSat Cinema, RaiSat Premium, RaiSat Extra... e via dicendo (sicuramente ne dimentico qualcuno).
Con questa premessa chiedo sempre all'egregio Valentini... mi definisca "servizio pubblico". O, ancora meglio, mi dia una definizione di 'programma di qualità'. Super Quark? La storia siamo noi? Don Matteo?
Bene... Valentini lei praticamente sostiene che tutti questi canali, avendo la 'condanna' di essere parte integrante del 'servizio pubblico', pur essendo per la maggior parte TEMATICI e quindi dedicati a pubblici DIVERSI e SPECIFICI, dovrebbero trasmettere tutti le stesse identiche cose.
I tempi cambiano Valentini, e la televisione con essi. Mi sembra che lei invece sia rimasto fermo al palo. Si aggiorni!"
Questo il testo della mail che ho appena inviato a La Repubblica. Con buona pace di tutti i 'benpensanti'.
ma questo vede la tv o pensa di essere a messa?
Ho sempre stimato La Repubblica, sempre attenta all'attualità, alle nuove tendenze, ai nuovi costumi, insomma mi è sempre sembrato un quotidiano fuori dal coro di giornalisti incapaci di informare, e sono tuttora indignato per la multa ricevuta per aver semplicemente fatto il vostro lavoro: domandare.
Però leggendo il Suo articolo, in cui invoca il Qualitel come proporrebbe la legge, c'è qualcosa che non mi torna...
Ad esempio, perchè scandalizzarsi tanto se una parte del fatturato di un'azienda pubblica sarà multato? Sono sempre soldi che entreranno nelle casse dello Stato, e quindi cambierà ben poco a noi italiani, è poca cosa rispetto alla multa che paghiamo per mantenere Rete 4.
Tralasciando l'utilità effettiva del Qualitel , perchè essere così contrari a una diversificazione del palinsesto televisivo? Lei cita il telefilm "Angel", eppure subito dopo X Factor inizia subito una fiction sconsigliata ai bambini quale è Squadre Speciale Cobra 11, piena di omicidi e incidenti stradali, il tutto su Rai Due, che ha un ascolto senza dubbio più alto rispetto a Rai4, soprattutto dopo il seguitissimo reality canoro.
Ah, un'ultima cosa: ormai i tempi in cui i bambini finivano i compiti alle 19 mentre le mamme cucinano sono passati, a quell'ora i bambini sono spesso a fare qualche sport imposto dai genitori perchè lavorando ENTRAMBI non possono tenerlo a casa, mi chiedo se Lei se ne sia mai accorto...
Distinti Saluti
(Lettera firmata)
So che Freccero non chiede l'eliminazione di questo tipo di prodotti, ma si può tranquillamente arrivare al ragionamento qui sopra se si dice che questi titoli, solo perchè ambientati nel passato, non possono più dire niente al publbico giovane contemporaneo.
- Siamo i poliziotti/carabinieri/squadra speciale/chuck norris contro i cattivi di turno ( rispettivamente trafficanti/mafia/contrabbandieri/tutto ciò che si muove).
- Siamo un prete/suora/attivo religioso che si muove attivamente in Italia nel periodo della seconda guerra mondiale/qualsiasi guerra.
- Siamo una fanciulla dell'800/700/600 che cerca di ottenere la sua libertà ed emancipazione sociale/matrimonio con bel principe (o adesso con quel mitico "amori conturbanti" siamo passati anche alle regioni dell'oriente dei giorni nostri!)
- Siamo una famiglia del c@77o che fa la sua vita normale, con i suoi problemi normali, però siamo tanto speciali e ci vogliamo TUTTI tanto bene nonostante la figlia se la faccia col nipote, il bambino abbia incendiato la scuola e il padre sia stato licenziato perchè si drogava mentre puliva le scale dopo aver cambiato 4 lavori.
Fino a quando una serie (anime e non) non porterà come messaggio "Noi siamo i buoni, dovete comportarvi come noi" andrà sempre incontro soltanto a critiche per quanto riguarda le reti pubbliche. Secondo me, un concetto del genere andava bene fino al dopoguerra, posso capirlo anche se non lo condivido, ma adesso basta! Alla fine non capisco cosa ci sia di difficile a usare il Parental Control come dice Dedrimar. Basta un codice con il telecomando e tutto è risolto!
E magari la mando anche all'Authority (a cui ho già scritto altre volte ma non mi hanno risposto mai... il Moige almeno una volta mi hanno risposto! una sola ^^)
Ah, perché finora il "servizio pubblico" ha valorizzato la qualità?
Con reality come l'isola dei famosi e programmi indecenti e stupidi sparsi per l'intero palinsesto? LOL
Comunque, è proprio, tristemente, vero che più passa il tempo e più ripiombiamo nel medioevo.
La cosa più assurda però è che, queste iniziative stupide e retrograde, provengano perlopiù dalle cosiddette frange progressiste (a cui mi vergogno sempre più di far parte).
P.S.
Non che la destra sia messa meglio, eh (vedi la vecchia legge Gasparri).
io adoro queste serie anime ...
Cioè sono serie anime che pretendono ? !|
-.-
"<i>L'intervento di Valentini è duro ma è nulla rispetto a quanto scrive sopra a proposito di quel che stanno combinando in casa Rai e soprattutto proprio nulla in confronto a quel che è Angel.( deve aver visto proprio qualche episodio pesantino,ce ne sono alcuni)</i>"
Pesantino qualche episodio di Angel...? Non so, io ho già visto tutte e 5 le stagioni, <b>le cui prime in italiano hanno già l'audio censurato</b>, e non ricordo nemmeno un episodio veramente pesante a livello di violenza. E' sempre tutto molto contenuto. Ok che ci sono i vampiri, ma, andiamo, non c'è paragone con serie o film <i>veramente</i> violenti.
Il primo che mi viene in mente di vampiri, in cui sono presenti violenza e sesso <b>reali</b>, è ad esempio "<b>I Racconti della Cripta - Il Piacere del Sangue</b>", e chi l'ha visto saprà di cosa parlo... ma chiaramente c'è anche di molto peggio.
In Angel non si vedono mai cose del genere, è il tema dell'azione quello dominante (ma anche altri), quindi il signor Valentini con il suo ultimo paragrafo, tra cui: "<i>Angel, a base di sesso e violenza</i>", dimostra di essere uno dei tanti che parla e scrive giusto per farlo. Ovviamente un po' di violenza c'è, ma il livello è comunque minimo, mentre di sesso non c'è praticamente nulla (qualche rara scena di intimità, ok, ma il massimo che si è visto è una schiena nuda). Disinformazione pura!
Già me l'hanno tolto dalla prima serata del giovedì sera, che stavo rivedendo molto volentieri e che pregustavo di godermi prima di Gurren Lagann e Code Geass, ci mancherebbe che ora me lo tolgano anche dal day-time (che a proposito è alle <b>18:30</b>, cioè all'orario di Studio Aperto, e non alle 19:30 come scrive il giornalista, che si vede proprio che è informato), dato che tra poco dovrebbe proseguire la seconda stagione e pensavo di registrarla per vedermela più tardi... anche se mi farebbe più piacere se tornasse il giovedì sera prima dei due Super Anime in arrivo da dopodomani...
PS: dite a Valentini che il Medioevo è passato da un pezzo !!!
Scrivigli tu, no? Noi (o almeno, io e qualcun altro) l'abbiamo già fatto...
Che ipocrisia nelle parole di quel giornalista, l'informazione odierna ormai non esiste più.
E spero che raitre resista e anno zero vada avanti.
Grazie RAI!
Continuate a buttare i soldi in X-Factor e L'Isola dei Famosi che quello si che è "TV DI QUALITA'" (ironico, specifico che è meglio...)
Pagare il canone per quelle schifezze è davvero assurdo... Per me la RAI potrebbe anche sparire dalla TV che non è un male
Cose simili sono già successe in passato e bisogna fare in modoche non si ripetano.
Frccero santo subito !
E' l'ennesima prova infatti che in Italia per fare il giornalista devi solo saper un minimo scrivere e non raccontare i fatti così come stanno.
Ad esempio invoca il Qualitel ma non spiega che divolo è. Io mi chiedo quante delle persone che hanno letto l'artico abbiano compreso di che cosa l'autore del pezzo stia parlando.
Tralasciando poi il suo discutibilissimo giudizio personale su Angel e sorvolando sull'elementare stereotipo della mammina in cucina posto furbescamente da Valentini a rinforzo dei propri pregiudizi, quello che mi da fastidio e che mi fa pensare male è che nell'ottica di un vago articolo sulla tv spazzatura l'unica rete che viene citata direttamente è Rai 4 (APPENA NATA) - la quale oltretutto non è un canale generalista e non è rivolta allo stesso target delle tre principali reti Rai - e che l'unico programma preso ad esempio negativo è un suo telefilm (che il Signor Valentini avrà guardato si e no cinque minuti).
Insomma se non è un attacco diretto questo a Rai 4 io sono Babbo Natale.
E i papà dove sono? E le mamme allora sono tutte idiote e non riescono a staccarsi 10 secondi dai fornelli per cambiare canale o sequestrare il telecomando?
Ma andiamo, è ridicolo!
E poi, Angel non è affatto solo sesso e violenza, ma che cavolo di serie si è guardato questo qua?
Che squallore, davvero stavolta Repubblica ha toppato alla grande.
Il qualitel spiegalo cos'è, stai facendo informazione e allora informa... e informati anche tu prima di scrivere, angel non è a base di sesso e violenza.
Nel 2010 ancora con la tv babysitter, qualcuno spieghi al giornalista cos'è il parental control.
Se anche repubblica attacca rai4 allora avranno cambiato "direzione" dopo le vicende passate...
Effettivamente la violenza c'è anche se non esplicita, Ricordi del protagonista e sulle sue vittime e come le aveva torturate.
Con questo non dico che Angel sia una schifezza, non avrei guardato tutte e 5 le stagioni e maledetto il canale quando hanno deciso di troncarlo ( l'ho seguito quasi in diretta con gli USA ), ma questo telefilm non è fatto per soli bambini.
Come già detto, certi giornalisti e genitori sbagliano e considerano la TV come una babysitter.
Angel è un bollino giallo, a mio avviso, e basta semplicemente la presenza di un adulto per spiegare gran parte delle scene.
Perchè non si lamentano di certi telefilm od altro dove si vedono personaggi fare i bulletti senza aver alcun timore dell'essere puniti
adesso va di moda la moralità, magari per attaccare l'avversario di sempre(vedrete che cavolate salteranno fuori con italia2)
Mi dite dove Valentini ha parlato di "anime", se non più in generale di "animazione" ?
Per quanto ne sappiamo leggendo quell'articolo questo Valentini potrebbe "semplicemente" odiare Angel e basta.
Finora hanno trasmesso a ciclo continuo solo la prima stagione di Angel...
@Exia
Purtroppo ho visto coi miei occhi come mia zia andando a lavorare consigliava alla figlia di vedersi il Grande Fratello e altro... per fortuna mia cugina ha capito quanto sua madre sia imbecille... (ma i reality se li vede per non essere esclusa dal resto della classe e apprezza Amici, vabbè per l'età ci può anche stare)
Però potrebbe esserci anche un'altra spiegazione. Siccome Freccero e Valentini dovrebbero conoscersi bene (non mi pare la loro visione politica sia distante, anzi), potrebbe essere la solita tattica del "parliamone male purchè se ne parli". Non neghiamo che a noi, solo a sentir parlare di censure, vien voglia di andare a vedere il programma. E anche questa è buona pubblicità. Repubblica continua la sua campagna moralista, Freccero continua a difendere i poveri giovani oppressi e strumentalizzati, e tutti sono contenti.
Piuttosto, visto che gli anime li faranno in replica anche la domenica mattina, saranno integrali solo il giovedì sera?
Certa gente non dovrebbe nemmeno pensare di farlo, il giornalista.
Se son riusciti a collegare Emmanuelle a Code Geass e Gurren Lagann... allora tutto diventa possibile.
Angel è solo un pretesto, il capro espiatorio. Oggi è Angel, domani sarà Rome, dopodomani potrebbe essere Code Geass.
Allora secondo loro, tutti i canali dovrebbero non trasmettere nulla fino alle 23????
Rompono sempre e censurano tutto, ma i telefilm e i programmi italiani non hanno mai problemi, a parte "così fan tutte", e anche i telegiornali che trasmettono a quelle ore? Morti, stupri, omicidi, suicidi, crisi, incidenti e poi donne mezze nude.....
Però fargli vedere quelle cose va bene, che ipocrisia....
I canali per adulti fanno cose da adulti a tutte el ore, i canali per bambini fanno cose per bambini a tutte le ore, tutti gli altri non devono trasmettere nulla????
Che cavolate....
Poi lasciano i bambini davanti al televisore....
Piuttosto controlla i tuoi figli cosa fargli vedere....
Poi fanno un canale per i bambini piccoli, senza violenza ne pubblicità ma non gli va bene comunque.....
Poi se i loro figli fanno festini di sesso e droga a 14 anni, non importa, l'importante è che non vedano cose violente....
Questa gente può andare solo in un posto....
Nell'articolo mi pare che gli anime non siaìno stati citati.
E' incredibile comunque come in più di trent'anni non sia cambiato nulla. Ancora si accusano i telefilm americani e gli anime giapponesi. Che tristezza.
Ma infatti Buffy quando andava in onda durante il giorno, su Italia 1, era censurato, e anche la prima stagione di Angel, su Mediaset, andò in onda in seconda serata, lontana da occhi indiscreti...
La replica prevede solo Gurren Lagann, non Code Geass...
Per me è una stupidaggine.
@Reborn-san
E' inutile e sbagliato costruire dibattiti (persino denigratori nei toni di alcuni) su pure "possibilità".
@Ibra gear second
Perchè ?
Perchè automaticamente tu associ agli "anime" un discorso di cattiva qualità ?
Cosa ti induce a ritenere che per il giornalista l'animazione giapponese sia un prodotto di qualità ?
Perchè ritieni che rappresenti al 100% l'opinione pubblica ?
Se in passato ha fatto affermazioni di questo tipo ok altrimenti state solo costruendo castelli in aria.
Un'ultima cosa, giovedì, si spera che inizi questa serata anime made in Rai, ma alle 22:45, su un canale digitale terrestre che ancora non copre completamente tutta Italia, ci saranno davvero bambini pronti a guardarlo e genitori pronti ad inorridire per qualsiasi ammiccamento dei personaggi o combattimenti tra robot sicuramente meno cruenti di tantissimi telefilm in onda ogni settimana sui canali in chiaro?
Io penso di no
P.S. se non ricordo male la fascia protetta termina proprio alle 22:30, quindi voglio vedere a cosa si attaccano per criticare Code Geass e TTGL (se mai ci sarà qualcosa da criticare)
Personalmente non vedo questo rischio almeno nel breve - medio termine (probablmente neanche nel lungo...)
Il giornalista fa il suo discorso e vabbè, poi per dare forza alle sue tesi porta ad esempio, in maniera del tutto pretestuosa, e criticandola la programmazione della "nuova" Rai 4 dimenticando le tantissime fetenzie fatte dalle "vecchie" reti e dimostrandosi anche ignorante in materia televisiva.
E giustamente (sottolineo) Freccero si erge a difesa della rete che supervisiona e che io apprezzo.
Scriverò senz'altro a Repubblica facendo notare la cosa
Come ho scritto e come altri hanno detto è "lecito" avere il timore di vedere il progetto anime in rai arenarsi. Qual è il tuo problema dunque, non capisco?
Rai 4 oggi è un laboratorio ma è rivolto ad un pubblico giovane, aperto alle nuove tecnologie e all'animazione giapponese così come ai telefilm americani. Adesso come adesso, considerando che il DTT è ancora in fase iniziale è un canale che raccoglie ascolti relativi. Quando però il DTT sarà effettiva realtà per tutti allora sarà un canale STRATEGICO, un canale su cui mettere le mani, da controllare. Le critiche alla sua programmazione io le vedo, indipendentemente dal discorso sugli anime, come uno dei primi sintomi di questa necessità sempre più impellente di doverci mettere politicamente, le mani sopra prima o poi.
sai in quanti cartoni vengono presentate trasformazioni dei personaggi per affrontare i nemici, ti cito solo uno One Piece ( e se non ci arrivi indico pure gl'utilizatori dei frutti Zoo Zoo ). Se poi al giornalista non piace perchè nella metamorfosi ci perde in bellezza, sono gusti suoi , ma per la serie dev'essere così.
Secondo te le decisioni vengono sempre prese in base al 100% dell'opinione pubblica o dai dirigenti ? ( guarda caso Angel non è stato interrotto perchè non piaceva, anzi ha un folto gruppo di pubblico in tutto il mondo ). Perciò mi pare normale preoccuparsi.
Ad anche se l'autore dell'articolo non vuole attaccare gl'anime io m'indigno lo stesso per i suoi commenti al telefilm in questione.
Non capisco cosa c'entrino le trasformazioni in generale ?
Altro castello in aria.
Angel è stato interrotto o spostato di orario ?
Certo che puoi indignarti (rispettando il pensiero altrui), ma ripeto che tutto questo discorso con gli anime non c'entra nulla.
Io non ci vedo tutto questo attacco a RAI 4 che ci vedi tu, sarebbe stato molto facile fare un articolo criticando (anime compresi) vari elementi del palinsesto del canale tv, e non un breve trafiletto su una singola serie tv, o meglio più che sulla serie sull'orario in cui viene trasmessa.
Il resto dell'articolo parla di RAI, cioè di TUTTI i canali non del 4 in particolare.
E sinceramente che il palinsesto globale della RAI sia criticabile, così come il sistema auditel, mi trova d'accordissimo.
Posso concordare con chi sottolinea come nel discorso generale il riferimento finale a Rai4 sia in parte fuoriluogo con il resto dell'articolo, anche come puro esempio di "qualità" del palinesesti RAI, ma da qui ad avere una processione di animefan a lutto mi sembra che ce ne passi.
Comunque veramente indignato su come criticano sempre sto canale. Rischia di fare la fine di Rai futura.
In pratica questo "giornalista" ha attaccato Rai4 ed ora si minaccia di togliere Angel?!
A parte il fatto che a me Angel non interessa, ma sono comunque contrario a questa censura...Ricordo che una volta ad Arena il programma di Giletti, c'era il Moige che insisteva sul mandare in onda solo programmi adatti anche ai bambini. Una ragazza si è alzata e ha detto "Ma non potete semplicemente cambiare canale?!" E difatti non si può semplicemente cambiare canale?! o.O
Se il genitore vede il programma è indatto al figlioletto cambia canale!!! Su Sky, c'è anche la pubblicità in questi giorni, ci sono ben 19 canali dedicati ai piccoletti...
Perchè?! Perchè mi chiedo io?! Devono costantemente rompere le scatole in questo modo, non sanno pià cosa scrivere?! Non sanno più come impiegare i pomeriggi?! Andate a farvi una passeggiata!!! Così vi schiarite le idee!!!
Al di là del mio sclero, cosa bisogna spedire per aiutare freccero?! o.O
Ora si parla di Rai 4, ma è solo il capro espiatorio del momento, abiamo gia discusso in passato di notizie, di articoli simili, cambiava solo il soggetto tipo italia1; ma il problema di fondo rimane sempre lo stesso, non c'è nessuno che voglia veramente dare un po di freschezza, portare innovazione su canali ormai obsoleti.
Su Rai4 sembra ci stiano provando a inserire programmi dedicati ad un target giovane e moderno, però la sospensione e ripresa di alcune serie, potrebbe dar comunque fastidio, speriamo ora che si tratti veramente di un caso e che anime come Gurren Laggan e Code Geass vengano trasmessi nella loro interità.
Nell'articolo poi si parla di telefilm, in questo caso Angel, quindi non vengono attaccati gli anime, non vi è certezza che il progetto salti del tutto, io dico che però questa gente è capace di tutto quindi non rimarrei sorpreso se bloccassero tutto.
Qualche canale decente mi piacerebbe che ci fosse...speriamo in bene...
Ps Angel e Buffy non mi sembrano poi cosi violente visto poi che ci sono cose peggiori come il grande fratello, uomini e donne, i simpson e altro ancora che viene regolarmente trasmesso in orari in cui i ragazzi italiani possano seguire e poi alle 19,30 gli italiani vedono i simpson e non angel.
Più che altro avrei un'altra curiosità sempre sul DTT...quanti canali si dovrebbero vedere in chiaro, ora come ora con un decoder standard? Quindi niente dgtv o simili...
Perchè se è vero che se Dedrimar ora ne prende 50, io che ne prendo 7 devo frustare l'installatore che è appena vanuto a rifare l'antenna...
Mi chiedo allra, possibile che con tutto quello di cui si dovrebbe parlare, l'unico esempio che un giornalista del secondo quotidiano più importante d'Italia, riesce a fare è Angel, ossia un semplice telefilm non italiano?
TV di qualità pretendono, eppure sono sempre lì a rifilarci le repellenti fiction, programmi obsoleti con la polvere sulle spalle e i disgustosi reality.
Questi si che sono da censurare. Questa è la TV spazzatura.
Programmi di una volgarità immane e diseducativi come peggio non esiste.
La censura (in tutti i suoi aspetti) è la morte della Televisione.
Impedisce di godersi al meglio la programmazione, e se viene adottata è solo per meri interessi economici.
Perchè secondo loro i "bambini" si scandalizzano un casino se in un cartone ci si fà una carezza e non se in prima serata vengono trasmessi i giri panoramici sulle "curve" delle concorrenti dell'isola dei famosi.
Se alle 19 e 30 i bambini hanno appenafinito i compiti, alle 21 che fanno? Si girano i pollici aspettando le 23 per andare a nanna? Mah
Non me ne intendo di programmazione, ne di censura ne di tutte le cose che riguardano la pratica amministrativa di una televisione e le difficoltà che palesemente ci si ritrova ad affrontare nella dirigenza, ma la verità è che esiste tanta ipocrisia.
E poca serietà, come ben dimostrato dalla inadeguata citazione del giornalista dell'articolo.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.