Vinland Saga 1 CoverAnnunciato da Star Comics nel corso della conferenza svoltasi al Lucca Comics 2009, Vinland Saga è stato per anni uno dei titoli più attesi e richiesti dagli appassionati. L'opera di Makoto Yukimura, già noto in Italia per l'eccellente Planetes, narra, tra Fantasia, Leggenda e Storia, le vicende di un gruppo di personaggi inseriti nel turbolento contesto dell'Europa dell'undicesimo secolo.
Nel risvolto della sovracopertina è presente una sorta di dichiarazione di intenti dell'autore, che scrive:

«Non conosco esattamente l'etimologia della parola "vichingo", ma so che la radice, "vik", significa "baia".
Abili navigatori, i vichinghi hanno colonizzato gran parte dell'Europa, costruito villaggi, allevato bestiame... ed erano anche dei gran bevitori di birra! Non diversamente dagli altri popoli, cercavano di trascorrere la loro esistenza in pace e serenità, ridendo, piangendo e amando.
Ma i vichinghi erano, soprattutto, noti e temuti come pirati! Molti sono gli aspetti che caratterizzavano la vita di questo popolo, e cercherà di fare del mio meglio per riuscire a mostrarveli».


Tale citazione, utile punto di partenza, serve per ricollegarsi a quanto detto prima: vicende narrate "tra Fantasia, Leggenda e Storia".
Il mangaka fa vivere i suoi personaggi in uno specifico periodo storico, facendo subire loro le conseguenze anche di eventi realmente verificatisi, quali, ad esempio, il Massacro del giorno di San Brizio, e rendendoli protagonisti di un'epoca di battaglie. Inoltre, la lettura stessa del fumetto permette di notare le ricerche effettuate dal mangaka, non solo dal punto di vista degli accadimenti e delle date, ma anche dell'analisi dei popoli, dei loro usi e costumi. Ai due elementi si aggiunge quello leggendario, poiché molti fatti e figure della storia dei normanni/vichinghi sono avvolti nel mistero, citati più nelle epopee e nelle saghe nordiche che in fonti storiche dirette: è il caso dei Jomsvikingar e dei loro comandanti, tra cui nel manga spiccherà Thorkell, guerriero dalla forza sovrumana.
Yukimura amalgama i vari elementi, manipolandoli quando e quanto necessario alla narrazione, creando dunque un insieme sì credibile, ma che richiede di non esser troppo puntigliosi nel valutarlo: gli eventi storici si fondono con quelli letterari, e in essi si muovono personaggi di pura fantasia oppure reinventati.

Chiusa questa premessa, è tempo di parlare più nel dettaglio dell'opera, iniziando dalla sua vita editoriale. La serializzazione di Vinland Saga, iniziata nell'aprile del 2005 sulle pagine di Weekly Shonen Magazine, rivista con periodicità e target di riferimento ben chiari nel titolo stesso, è proseguita, dopo pochi capitoli, sul mensile Afternoon, magazine seinen sempre della Kodansha; precedentemente al cambio di rivista erano già stati editi i primi due volumi, poi ripubblicati con delle variazioni (cambio delle illustrazioni e delle frasi dell'autore in copertina). Ulteriore conseguenza della dilatata periodicità sarà l'aumento qualitativo dei disegni di Makoto Yukimura, visibile soprattutto nelle pagine di inizio capitolo.

Vinland SagaIl primo capitolo, di 88 pagine, quattro a colori fra cui una doppia, ha inizio sin da subito con la rappresentazione di un assedio in territorio franco, con immagini molto crude che non tentano per nulla di edulcorare la violenza dei combattimenti. La situazione di stallo, dovuta alla strategia suicida degli assedianti, sembra interessare il capo di un gruppo di mercenari normanni, un uomo di nome Askeladd, che intravede nella battaglia una possibilità di profitto; invia così il giovane Thorfinn in veste di araldo, dopo uno scambio di battute in una pagina che mostra una delle peculiarità dell'autore, la capacità di bilanciare perfettamente stile e toni drammatici e realistici, in questo caso nel volto serio e colmo d'astio del ragazzo, perfettamente reso anche per mezzo di efficaci giochi d'ombre, con momenti più spensierati e meno compiuti nei dettagli, come ad esempio nelle espressioni quasi caricaturali del suo capo. Questi momenti di ironia, inframezzati ad altri ben più seri, permettono al mangaka di conferire maggior definizione e sfaccettature ai suoi personaggi, nonché di rendere più fluida la narrazione.
Compiuta la sua missione al cospetto del grottesco generale Jabbathe, Thorfinn dà il via all'azione dei suoi compagni, che porterà a una bellissima doppia pagina in cui vedremo le navi vichinghe "navigare" sull'erba; il successivo assalto dei mercenari dimostrerà la loro crudele abilità in combattimento, documentata dall'autore con numerosi disegni cruenti, con particolare attenzione ai due guerrieri sopra citati, Askeladd e Thorfinn, di cui scopriremo man mano nuovi aspetti, e anche il rapporto che li lega...
A questo lungo capitolo introduttivo ne segue un altro di minore ampiezza, che ci introdurrà ad altri personaggi e luoghi, fornendo l'aggancio necessario a dare avvio a un flashback la cui prima parte occuperà i rimanenti tre capitoli del volume.
Veniamo catapultati nel 1002, in Islanda, per vivere gli eventi che stravolgeranno la vita di Thorfinn, ancora bambino. Il tutto inizia con una scena come tante, apparentemente, con dei bimbi raccolti attorno a un anziano signore, per ascoltarne le storie, se non fosse che quel "nonno" è Leif Erikson, l'esploratore, che narra ai ragazzini le sue peripezie e scoperte, parlando loro di Vinland, la terra che dà il nome all'opera.
Yukimura ci offre un affresco di questo pacifico villaggio sommerso dalla neve, fra eventi quotidiani e altri inattesi, fin quando gli effetti del Massacro del giorno di S. Brizio non si propagheranno fino a quelle remote lande...

Vinland Saga MapInteressanti gli extra presenti a fine volume, che consistono in: una mappa del Nord Europa con indicate le località teatro delle azioni dei personaggi; una dettagliata piantina e uno scorcio dell'esterno della casa di Thors, padre di Thorfinn; dei simpatici yonkoma che hanno come protagonista "l'intrepida vichinga" Ylva, simili a quelli cui Yukimura ci aveva abituato in Planetes

Come già accennato, l'autore si dimostra abile su diversi stili, riuscendo a narrare con eguale naturalezza feroci battaglie e scene anche spensierate di vita quotidiana, attraverso un disegno più o meno dettagliato, a seconda delle esigenze; basti vedere, a tal proposito, nell'ultimo capitolo del primo volume, il nettissimo contrasto fra l'attacco inglese in Northumbria e la mega-zuffa dei ragazzini islandesi, due battaglie ben diverse: una resa in maniera quasi documentaristica e l'altra con piglio ironico, accostate senza soluzione di continuità.
Splendidi i fondali e i paesaggi, sia di terra che di mare, e molto puntuale la resa degli interni da parte di un disegnatore che sa come sfruttare i retini, senza esagerare, rendendo cupe alcune scene e quasi luminose altre.
Per i personaggi viene seguito lo stesso schema, con una maggiore cura dei dettagli, specie del viso, in momenti più carichi di pathos, di tensione; la gamma di espressioni facciali è estremamente variegata, e i volti ben differenziati tra loro e riconoscibili.
Il dinamismo delle scene di combattimento è reso perfettamente mediante l'utilizzo di espedienti basilari, quali l'uso di linee concentriche o parallele che seguano la direzione del movimento, senza generare confusione.

Vinland Saga

Edito come bimestrale all'interno della collana Action, Vinland Saga, giunto in Giappone all'ottavo volume, ha ricevuto un buon trattamento da parte di Star Comics, con una bella edizione, valida nel rapporto qualità-prezzo: l'albo, di dimensioni 13x18, consta di 224 pagine, quattro a colori, sovracoperta, al costo di 4,90 euro, a fronte dei prezzi ben più alti cui siamo avvezzi per edizioni simili.
Il volumetto, brossurato, appare abbastanza flessibile, senza mostrare problemi per la leggibilità. La sovracoperta, ben stampata ma forse non abbastanza consistente, scivola un po' durante la lettura, non presentando comunque particolari difetti. Il lato interno è completamente bianco, e nell'aletta in terza di copertina è riportata una frase dell'autore, la stessa citata all'inizio della recensione.
Le prime quattro pagine a colori sono ben rese, mentre nelle ultime quattro sono presenti gli extra dell'albo. La qualità complessiva della stampa, invece, non va di molto oltre la sufficienza, per via di una non perfetta resa di parte dei retini, che provoca fastidiosi artefatti su alcune tavole, per la precisione delle vere e proprie griglie più o meno visibili: a tal proposito è emblematica la terza vignetta di pg. 90, punto del volume in cui il difetto è più evidente.
Quanto al testo, la traduzione non presenta punti oscuri o ambigui e le note inserite sono utili a chiarire il significato di alcune parole, ad esempio i nomi delle navi (Langskip, Knarr, Drakkar); le onomatopee sono state tradotte, e i numeri delle pagine sono presenti quando indicati nei volumi nipponici. Poche le imperfezioni, con due errori di lettering e una parola non tradotta a pg. 42 (おのれ, ovvero onore, in breve un modo poco elegante di rivolgersi a qualcuno).

Per concludere, all'avviso di chi vi scrive, Vinland Saga è una delle opere più interessanti tra le nuove pubblicazioni; un manga che inizia bene e che migliorerà col tempo, e che gode inoltre di una buona edizione, che potrebbe essere ottima qualora migliorasse la stampa. Consigliato.