«Cyberpunk is about expressing (often dark) ideas about human nature, technology and their respective combination in the near future.»
(Il cyberpunk si occupa dell’espressione [spesso buia] di idee che trattano l’uomo, la tecnologia e la loro rispettiva combinazione nel prossimo futuro).

Illusivemind


Ghost in the Shell - cover mangaIl nome Masanori Ota probabilmente non dirà niente ai più; ciò nonostante stiamo parlando di uno fra i mangaka più famosi a livello internazionale, creatore dell’opera originale dalla quale derivò l’universo anime/manga cyberpunk Koukaku Kidoutai (squadra mobile corazzata, o squadra mobile del guscio), meglio noto nel mondo come Ghost in the Shell. Quanto appena detto potrebbe sembrare una contraddizione, ma l’incongruenza è presto spiegata: Masanori Ota è in realtà il vero nome di Masamune Shirow.
A partire dal 1989, su Young Magazine Kaizokuban dell’editore Kodansha, venivano serializzati gli undici capitoli che compongono appunto il manga Ghost in the Shell, che nell’Ottobre del 1991 venne edito in volume unico sempre da Kodansha. Nella postilla che apre il volume, Shirow, oltre a evidenziare i meriti del cyberpunk nello svecchiamento dell’ambiente fantascientifico, introduce l’elemento che a suo avviso potrebbe dare la svolta radicale all’avanzamento tecnologico: la nanotechnology, che è difatti l’elemento onnipresente nell’aspetto scientifico pur vasto del manga, ambientato nella città di New Port City, Giappone 2029, nel quale l’avvento massiccio di questo ramo della scienza ha portato alla totale ibridazione fra essere umano e macchina. Nel mondo ipotizzato, tra robot e androidi impiegati in ogni settore produttivo, amministrativo e privato, non solo impianti artificiali e arti meccanici sono divenuti di uso comune, ma la conversione in corpi e soprattutto cervelli totalmente cibernetici è diventata la prassi indispensabile per l’integrazione sociale e per usufruire delle risorse messe a disposizione dai nuovi mezzi informatici (il net, o cyberspazio) e tecnologici (connessione diretta a dispositivi di memoria esterna e fra cervelli stessi). In tale scenario l’unica differenza che intercorre (fino a un determinato punto della trama) tra uomo e macchina è il Ghost. Ma cosa si intende con Ghost?

Con il termine Ghost viene identificata l’anima, lo spirito, vista non nel senso religioso usualmente attribuitole, bensì in un’accezione scientifico-informatica, cioè la volontà, la coscienza e i processi neurali tipici di ogni singolo essere umano o di un sistema con un certo livello di complessità; tuttavia, in alcuni passaggi Shirow lascia intendere, del Ghost, anche un’altra sfumatura, ovvero quella di sesto senso e di voce che sussurri dall’interno dell’Io (una sorta di demone socratico). Il Ghost è il punto chiave a partire dal quale si sviluppa gran parte della riflessione filosofica dell’opera: se il corpo può essere interamente convertito in una macchina (Shell, solo un guscio), che cosa definisce realmente il concetto di esistenza, che cosa è realmente la vita?

Dentro il contesto sopraesposto si muove la Sezione 9 Pubblica Sicurezza, squadra speciale della Polizia che si occupa della risoluzione di crimini e terrorismo informatici. Fra i sette membri operativi il ruolo più rilevante e ricoperto dalla figura del maggiore Motoko Kusanagi, una donna cyborg con corpo e cervello completamente cibernetici (tranne che per alcuni tessuti neurali), protagonista dell’intera opera. Ghost in the Shell - MaggioreLa Sezione 9, oltre agli agenti ordinari e a diversi androidi, si avvale anche di sette carri armati senzienti – cioè dotati di IA avanzate prive di alcune limitazioni di programma presenti per motivi di sicurezza nelle IA canoniche – dalla forma aracnoide, denominati Fuchikoma, i quali fungono da supporto operativo ai membri della squadra.Le vicende del manga si dipanano tra diverse indagini che svelano più dettagliatamente la situazione socio-politica del Giappone, gli intrighi di potere, gli interessi privati ed economici, in certi casi internazionali, presenti anche nel futuro ipotizzato da Shirow; tuttavia la storia principale si sviluppa attorno all’investigazione relativa al nome in codice “Signore dei Pupazzi” (il Marionettista), hacker di classe A e autore di diversi crimini informatici, che si introduce in profondità nella mente delle sue vittime superandone le barriere difensive, arrivando alla zona Ghost dei cervelli cibernetici e “riprogrammandone” memoria e volontà per i propri fini – procedura definita “Ghost hacking”.

Ghost in the Shell, benché possa sembrare un manga piuttosto impegnativo per i temi trattati, per la complessità di alcuni passaggi polizieschi e per certe riflessioni, alterna a questi lati più maturi gag e scene più comiche realizzate in deformed, cioè alterando volontariamente la fisionomia e le proporzioni dei personaggi per accentuarne particolari reazioni emotive. Ciò rinfresca molto la lettura e contribuisce a dare quel senso di cyberpunk leggero con il quale lo stesso Shirow inquadra la sua opera. Inoltre, le tavole abbondano di sue note a margine, le quali descrivono dettagliatamente tipologia e funzionamento di armi e macchinari, procedure tecniche avanzate, teorie scientifiche e sottintesi di trama, cercando così di descrivere e legittimare un contesto più organico e credibile, oltre che aumentarne la comprensione anche a chi non abbia una conoscenza fantascientifica o tecnica approfondita.

Tuttavia, nonostante i lati più scanzonati appena citati, l’opera, per la violenza e le scene di sesso esplicite, è però riservato a un pubblico maturo, come riservate a un pubblico adulto sono i due volumi successivi e le trasposizioni animate.

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