Nella scena di apertura del quinto episodio dell’anime horror splatter Highschool of the Dead, nonché nella versione cartacea a cui l’anime è ispirato, appare uno zombie, che mentre vaga e ondeggia in maniera “artistica” per l’aeroporto, viene eliminato con un colpo secco alla testa da due tiratori scelti. I due poliziotti lo liquidano crudamente come: “un attore dall’orribile ghigno, venuto a Tokonosu per le riprese di un film”.

E fin qui nulla di strano, poiché in questo anime di zombie se ne eliminano a palate in quasi ogni scena utile, ma la grande offesa per i coreani consiste nel fatto, che lo zombie assomiglia moltissimo all’attore Bae Yong Joon idolo e patrimonio nazionale: i tratti del viso, gli occhiali, l’acconciatura e persino lo stile d’abbigliamento sono molto simili, il riferimento è palese, anche se il nome non viene mai menzionato.

Corea VS HOTD

L’artista è molto conosciuto anche in Giappone per via del grande successo del dorama Winter Sonata, trasposto nel 2009 in una versione animata di altrettanto seguito, nella quale il protagonista maschile è doppiato da Yon-sama.

Gruppi nazionalisti non sono nuovi a proteste contro produzioni animate giapponesi, ricordiamo il clamoroso caso di Hetalia e il più recente caso di Senkou no night raid. Solitamente, per evitare incidenti diplomatici, le richieste vengono assecondate: così il primo anime era stato cancellato dai palinsesti televisivi nel 2008 su pressioni coreane, per tornarvi solo di recente; mentre del secondo era stata omessa la trasmissione del settimo episodio su pressioni cinesi.

Vi saranno conseguenze anche per High school of the dead?
In questa occasione i cugini coreani accusano i produttori di “essere andati troppo oltre” e di aver “mostrato odio contro la Corea”, e ancora che “appare evidente la corea-fobia del mangaka e della produzione dell’anime, che deve dimostrare invece la fierezza dell’animazione giapponese”.

Intanto nella penisola sono stati trasmessi quattro episodi dell’anime e si sta decidendo sul da farsi riguardo all’ incriminata quinta puntata.

Ma qual è la chiave di lettura di questa scena? Un'offesa gratuita alla Corea o piuttosto l’amara constatazione che l’epidemia non risparmia nemmeno i ricchi e famosi, insomma una piaga democratica che non fa distinzioni di sorta?