No, non siamo nell'America di inizio secolo, parliamo di Giappone, il Giappone dell'epoca attuale.
Cosa accumuna queste due realtà, così diverse e così agli antipodi, direte voi?
Bene, è presto detto: il puritanesimo.
Infatti, dopo il polverone alzato da una dea non più tanto vergine (vi ricordate di Kannagi?), ora tocca la stessa sorte ad un'altro tipo di "dea", la pop idol Aya Hirano, peraltro anche cantante e doppiatrice di successo.
Cos'ha combinato codesta dolce fanciulla di 22 anni per far infuriare i suoi fan più sfegatati?
In un'intervista, rilasciata al programma femminile d'intrattenimento "Goût Temps Nouveau", la Hirano ha candidamente ammesso di preferire gli uomini più maturi (non fraintendete); ha poi aggiunto di aver avuto un'intensa relazione con un ragazzo che la ingannava frequentando più partner contemporaneamente.
La cosa purtroppo non è andata giù ai suoi appassionati fan, dato che secondo loro "Una idol deve incarnare gli ideali degli uomini, e per gli otaku la verginità rappresenta proprio uno di questi ideali". Queste le parole rilasciate da uno dei tanti sostenitori indignati e delusi dal "tradimento" della beniamina.
Ma alla fin fine, che sia dunque soltanto una questione di erba?
Cosa accumuna queste due realtà, così diverse e così agli antipodi, direte voi?
Bene, è presto detto: il puritanesimo.
Infatti, dopo il polverone alzato da una dea non più tanto vergine (vi ricordate di Kannagi?), ora tocca la stessa sorte ad un'altro tipo di "dea", la pop idol Aya Hirano, peraltro anche cantante e doppiatrice di successo.
Cos'ha combinato codesta dolce fanciulla di 22 anni per far infuriare i suoi fan più sfegatati?
In un'intervista, rilasciata al programma femminile d'intrattenimento "Goût Temps Nouveau", la Hirano ha candidamente ammesso di preferire gli uomini più maturi (non fraintendete); ha poi aggiunto di aver avuto un'intensa relazione con un ragazzo che la ingannava frequentando più partner contemporaneamente.
La cosa purtroppo non è andata giù ai suoi appassionati fan, dato che secondo loro "Una idol deve incarnare gli ideali degli uomini, e per gli otaku la verginità rappresenta proprio uno di questi ideali". Queste le parole rilasciate da uno dei tanti sostenitori indignati e delusi dal "tradimento" della beniamina.
Ma alla fin fine, che sia dunque soltanto una questione di erba?
.Io francamente inviterei queste persone a farsi tutti un pò di maria....previa conversione - seppur temporanea alla religione rasta ovviamente - in questo modo è bel legale - credo vedrebbero il mondo con occhi lievemente diversi.
Nessun incitamento, quando si ascoltano alcune cose occorre prendere seri rimedi per salvaguardare la psiche...
Aldilà degli scherzi sarebbe interessante sapere che atteggiamento politico hanno - se lo hanno - questi otaku -
Non nel senso del partito politico che votano ma delle idee e delle culture che seguono e che fra di essi sono diffuse.
Ora, a chi fa piacere che la propria ragazza abbia avuto rapporti con altri nel suo passato? A nessuno, immagino. Quindi è logico pensare che uno non sia proprio contento di sapere che la ragazza amata, e con la quale sta, ha avuto una vita sessuale attiva in precedenza, per quanto ciò sia ragionevole e nella natura delle cose. Non ci si può fare niente. Anzi, la voglia di esclusività è direttamente proporzionale all'importanza che l'altro riveste nella propria vita e al sentimento che si prova nei suo confronti.
C'è però un piccolo problema: la tizia in questione non è la ragazza degli otaku, ma il loro idolo, quindi il comportamento degli stessi non è nella natura delle cose, ma morboso e del tutto distorto.
Tra l'altro la parola <i>idolo</i> viene da <i>eidolon</i>, cioè fantasma, nella sua accezione originaria. Fa riflettere la concordanza tra il significato proprio del termine e il modo in cui gli otaku vedono le loro idol. Illusione e autoillusione.
Ma come diceva M3tal, non c'è nulla di nuovo, basta guardarsi <i>Perfect Blue</i>.
Non c'è che dire, questo è ciò che si intende per "fanatismo". D'altronde essere fanatici comporta l'essere totalmente avulsi da alcuni aspetti della realtà. Come si può pensare che una bella ragazza possa mantenersi vergine? Soprattutto perché, per gli otaku, per persone che non ha mai visto e che non vedrà mai?
Quoto KristianKensei:
vorrei vedere chi si tirerebbe indietro dal fare sesso con l'idol in questione
esternazioni come questa fanno molto pensare... oh bè, affari loro, ma che una ragazza (e per di più molto bella) come la Hirano debba restare "casta e pura" per farli contenti mi fa preoccupare sullo stato di alienazione mentale di queste persone...
quoto Metal e Limbes, quel capolavoro di Kon che è Perfect Blue denuncia in maniera perfetta e implacabile questo particolare comportamento...
Per quanto mi riguarda, ognuno nell'ambito del sesso può avere i gusti che vuole, indipendentemente dall'essere un idol degli otaku o meno. --__--
Ma si puo' essere cosi' idioti, tra l'altro se alla deliziosa signorina Hirano, piaccioni gli uomini maturi potrei avere qualche chances, e che mi volete rovinare la piazza?
Grazie per averlo letto cmq si è troppo lungo è che a volte perdo il filo del discorso e parlo parlo parlo xD xD
@Ryogo:
xD xD
Finito lucca li vedrai è che nn si è portato il compu dietro se ti stai riferendo a quella data persona... xD xD
Guarda io nn aspetto altro per farmi delle risate xD
vabbe al suo posto ci sono io dai xD
Anche se nn sono ovviamente al suo livello Hahaha
Il suo fan numero Toshio si lamenta dicendo:"noi fans vorremmo che l immagine dell incantevole Creamy rimanesse pura e incontaminata come era prima",beccandosi dell antiquato,ed era l 83!!!
In 30 anni gli otaku non sono cambiati di una virgola
Ripensadoci la cosa non è tanto strana,da sempre i cantanti sono l oggetto dei desideri sessuali dei fan e devono fingere la loro vera natura per non perdere pubblico,come le rockstar che fingono di non essere sposate o Tiziano Ferro che finge di essere etero.
Si vede che agli otaku piacciono le vergini caste e pure.
In fondo anche nei manga/anime,harem inclusi, non ricordo una sola ragazza che non sia vergine e alla prima esperienza amorosa...
Come se le Donne debbano sempre rimanere vergini ed immacolate. Quanta ipocrisia manifestata per altro, dallo smanettone di turno che non fa altro che immaginare di sverginarla tra un cleanex e l'altro.
Bah.
La signorina Hirano ha deciso di guadagnare facendo la idol, e quindi di incarnare un tipo di prodotto che piaccia ad uno specifico target (gli otaku).
Questo prodotto, per piacere a quel target, è quindi studiato per avere dei particolari requisiti. La cosa principale per piacere agli otaku, è essere "moe".
Una creaturina "moe" è un esserino puro, innocente, svampito, ma genuino...tipo la Yui di K-ON, per capirci.
Aya Hirano per incarnare questo stereotipo, in ogni sua intervista parla come una bambina di 5 anni, come tra l'altro fanno anche diverse altre sue colleghe (non crederete davvero che quella tutta pucci sia la sua vera voce? Fate le vostre ricerche, e troverete almeno un video in cui parla con un timbro assolutamente adulto e naturale).
E' ovvio quindi, che se si mette a fare dichiarazioni del genere, finisce col perdere una buona fetta del suo tradizionale fandom. E' come se Cristina D'Avena, all'improvviso, si mettesse a fare calendari sexi...non basirebbe molti dei suoi fan di lunga annata?
Aya Hirano ha scelto di vendersi come pupazzino moe, ma ora evidentemente vuole fare il salto professionale (almeno così mi pare di aver letto su Myanimelist), per questo se ne esce con dichiarazioni simili; vuole mirare ad un pubblico più vasto, e da idolo di Akiba diventare un'artista di più largo respiro, ecco perchè probabilmente adesso non le importa più di tanto di "rovinare" la sua immagine di bambolina casta e pura, che finora l'ha resa celebre.
Detto tutto ciò, è una seiyuu che non ho mai apprezzato troppo. Ce ne sono decine che preferisco a lei, penso che il suo grande successo sia dovuto prevalentemente al fatto di aver doppiato Haruhi e al suo bell'aspetto.
intendevo dire "fan di vecchia data"...scusate il lapsus. Lol.
Ai tizi con il cervello ucronico l'unica cosa che rode è il pensiero che altri abbiano avuto il loro - degli otaku - oggetto del desiderio e che la Hirano non si sia conservata intonsa per loro - sempre per gli otaku. La qual cosa, come mi pare si sia convenuto, è del tutto patologica. Dopo i cinque anni, volendo abbondare, anche i bambini capiscono che esiste un mondo che non gira attorno a loro.
Comunque basta andare addosso agli otaku. C'è un mucchio di gente che crede che la Madonna fosse vergine. Ognuno s'illuda come gli pare.
Non c'entra niente l'ipocrisia degli otaku che vorrebbero essere al posto del/i suo/i partner/s, c'entra il fatto che è naturale che ora la ripudino per queste dichiarazioni, dato che cozzano col personaggio su cui ha costruito finora la sua fama. Non sto sostenendo che sia giusto l'atteggiamento degli otaku, ma come consumatori hanno tutto il diritto di non apprezzare più il "prodotto" Aya Hirano, la cui strategia di marketing, come ho detto nel mio precedente post, dev'essere cambiata, altrimenti non si capirebbe perchè darsi la zappa sui piedi con esternazioni del genere. Avrebbe potuto continuare a vivere liberamente la sua vita amorosa ma facendolo in silenzio, per mantenere intatto il suo personaggio. Se ha rotto il silenzio, vuol dire allora che del target otaku non gli interessa più molto ed ambisce ad altre strade professionali.
<i>il punto è che la Hirano è stata pagata finora per alimentare le fantasie di quel pubblico, ostentando virtù di purezza e castità. </i>
False, perché la carica sessuale latente di un personaggio del genere è palese, ed è proprio ciò su cui verte il suo successo. Le idol sono allo stesso tempo tenere bamboline e <q>totem</q> erotici. Le fantasie stimolate dalle idol sono anche sessuali, non solo tipologiche. E' molto perversa come cosa.
Il tuo è uno dei migliori commenti che abbia mai letto da quando sono su Animeclick! Complimenti, quoto tutto.
Sembra quasi, leggendo alcuni commenti, che per alcuni di voi l'otaku arrivi a certi livelli perchè abbia una propria volontà di farlo, che l'essere otaku incallito sia un traguardo da raggiungere.
Qualcuno si è mai chiesto, come ha detto BkBaal, come si può arrivare ad alienarsi e al rifiuto della realtà?
(Preciso fin da subito, per evitare incomprensioni, che qui parlo solo dell'otaku inteso nel senso maggiormente negativo, non della totalità degli otaku)
Certi processi psicologici hanno inizio fin dalla prima infanzia, inconsciamente, tramite l'ambiente familiare. Molto spesso chi ha tendenze asociali ha avuto genitori iperprotettivi, troppo autoritari o addirittura assenti nell'educazione. Può inoltre aver subito dei traumi che poi si sono ripercossi sulla sua personalità, può aver sviluppato una sensibilità troppo accentuata, che lo porta a reagire in modo peggiore rispetto alla maggioranza della gente comune a certe situazioni sfavorevoli.
Sono quindi psicologicamente deboli. Se col passare degli anni il problema non è risolto, ma viene addirittura peggiorato da esperienze negative, come il bullismo o la sensazione di essere rifiutato, con perdita di autostima, si può arrivare a odiare e rifiutare la società e il mondo reale e a costruirsi un proprio mondo immaginario ideale. Ecco che si arriva agli otaku, oppure agli hikikomori, ecc.
E non basta poi avere buona volontà per uscirne, come molti pensano (anche se è un elemento molto importante, in quanto il primo a voler guarire deve essere proprio l'otaku), ma c'è necessariamente bisogno di aiuti esterni e di comprensione, che a volte invece mancano.
PS. Ho letto inoltre che alcuni tratti del comportamento degli otaku sono simili a quelli della Sindrome di Asperger (Sheldon Cooper dice niente?). Certo ciò non vale per tutti, ma una parte potrebbe esserne affetta. Se qualcuno ne sa di più a riguardo può confermare o correggere questa ipotesi.
Per quanto in occidente quella parola significa un "appassionato di fumetti e animazione giapponese" sembrando quasi positiva, in Giappone non lo è e, essendo una parola giapponese, non può esistere in un contesto occidentale.
O almeno, io non uso certe parole appunto perchè non mi piace usarle.
Se devo definire un appassionato di fumetti lo chiamo "appassionato di fumetti" perchè otaku è ben altra cosa.
Naturalmente in Giappone esiste chi è "meno otaku" o "più otaku", ma qua non penso che si stesse dicendo che tutti gli otaku devono sparire.
Si stava solo criticano la stupida reazione di alcune persone.
Che magari a causa di queste reazioni questa idol (non la conosco, per questo penso che magari sia brava nel suo lavoro) deve perdere soldi/notorietà per il capriccio di alcuni bambocci che la vogliono solo per sè.
Che poi uno sia otaku perchè lo maltrattano a scuola o ha dei problemi personali non lo metto in dubbio, esistono persone del genere che reagiscono male o che non si sanno difendere, o che non lo vogliono fare, è normale e io non sono nessuno per affermare che sbagliano (al massimo si danno dei consigli).
Ma persone che reagiscono così, con dei capricci... perchè non sono persone mature... mi dispiace ma non le posso sopportare (dal punto di vista della loro mentalità).
Che nessuno fraintenda, eh, io non odio nessuno a priori, anzi, non mi darebbe per nulla fastidio avere un amico otaku (o "sfigato" per usare un termine occidentale) però c'è modo e modo di comportarsi, e questo comportamento non è accettabile (secondo me).
È proprio per questo che ho accostato l'essere otaku all'Asperger. Alcune particolarità dell'Asperger sono:
-Interesse ossessivo per un dato argomento/materia/passione (in questo caso anime/manga e tutto ciò che ci gira attorno)
-Megalomania ed egocentrismo assoluto (rifiutano il mondo reale perchè non li tratta come dovrebbe, tutto deve esistere per compiacerli)
-Tendenza a non rispettare le regole sociali (hanno stili di vita, ritmi e idee lontani dal senso comune)
-Vivono seguendo una routine, ogni cambiamento è fonte di ansia, preoccupazione eccessiva o addirittura di rabbia e aggressività (casa bruciata per i Gundam, Aya Hirano che non è vergine, ecc.)
Ad esempio sono capaci di autoimporsi delle regole, a volte anche senza senso per gli altri, di seguirle costantemente e di imporle agli altri.
non avevo mai sentito il termine Asperger... è usato in America?
Comunque grazie per la precisazione...
La sindrome di Asperger è un disturbo, una sorta di autismo, anche se meno invalidante di questo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger
Non dico che sia una spiegazione per il comportamento di tutti gli otaku, ma forse una parte, anche minima, potrebbe soffrirne.
@Weird: hai ragione, la sindrome d Aspenger è seria, ma a riguardo questo ne parlo sotto.
@Zannabianca:
<i>Ma persone che reagiscono così, con dei capricci... perchè non sono persone mature... mi dispiace ma non le posso sopportare (dal punto di vista della loro mentalità).</i>
Vero anche questo, ma la cosa che hai detto è... altamente paradossale.
A meno che io abbia frainteso ed intendi giudicare la mentalità degli otaku dal punto di vista tuo, va bene. Ma se giudichi solo la mentalità degli otaku in di per sè allora hai sbagliato, serve immedesimazione per questo, comunque ne parlo adesso sotto.
***NOTA: anche se di seguito ci potrebbe essere qualche parola di troppo, <b>NON voglio insultare nessuno, e la mia è pura generalizzazione.</b> Got told.***
Innanzitutto complimenti per la bella ipocrisia da parte degli utenti. ecco i classici commenti ipocriti di questa notizia.
"otaku? buuh..."
"sempre ipocriti..."
"ma guarda quelli, non hanno vita..."
"OMFG AYA HIRANO!!!!!111:D:D:D"
Anche se ho interpretato eccessivamente questi commenti, in realtà sono la maggioranza qui. Dicono semplicemente "fanno schifo, punto" senza nemmeno esibire uno straccio di motivazione per quelle parole, e non pensano neanche da punto di vista degli otaku.
Pensano solo a se stessi ed alla loro mentalità, facendo gli indignati ed ignorando che quelli hanno problemi come la sindrome di Aspenger (forse, non si addice per tutti) e che evidentemente sono stati resi otaku dal punto di vista sociale per colpa di imbranati estroversi che non si fanno i cavoli loro e che non hanno un minimo di sensibilità. Non credo che i commenti mostrino così tanta sensibilità, e credo che molti siano per l'appunto estroversi, che neanche andando a scuola od al lavoro abbiano il coraggio da parlare con le persone... "diverse" da loro, magari che parlano poco. Non hanno spirito di immedesimazione e pensano solo a loro stessi, dando la colpa agli altri dicendo cose insulse tipo "non ha vita, non ha coraggio, non sa accettare la vita, non sa vedere in faccia alla realtà" mentre in realtà ignorano che sono <b>LORO</b> che li portano per quella strada. Quindi sono solo ipocriti.
A riguardo l'ultimo commento che ho postato beh, alcuni discutono solo per Aya Hirano, quindi sono solo aggressivi contro gli otaku come gli otaku sono aggressivi contro Aya Hirano, quindi anche voi siete ipocriti.
E voglio ribadire che non voglio offendere nessuno, la mia è pura generalizzazione.
Voglio indicare di come, la gente... "normale" non fa conto delle persone diverse da loro, ed anzichè fargli domande od aiutarli si limita a dargli pregiudizi ed a lasciarli da soli (perchè così giustamente è anche più facile , eh...)
Esempio: Sarah Scazzi.
Anche se non ne voglio parlare perchè è disgustosissimo fare conto solo di Sarah, siccome ci sono MILIONI di altre donne che vengono violentate, ed alcune ancora peggio; prendiamo come esempio Sarah.
Oggettività: Sarah è morta, l'ha uccisa lo zio.
Ma ora, viene l'opinione generale, che in questo caso, la fonte principale è il TG.
Tg: La povera, piccola, dolce, indifesa, e bella Sarah è stata uccisa dallo sporco, brutto, mostro, necrofilo zio.
Ed è ovvio che la gente va contro a questi commenti.
<b>Ma perchè?</b> lo hai incontrato di persona? Sai al 100% che è stato lo zio? Ti sei immedesimato ne suo pensiero? Ma sopratutto, Credi davvero alle fesserie del tg, ed adotti le loro opinioni come TUE? Qui la questione è delicata, non è facile da discutere.
Lasciamo perdere ora di Sarah. <b>Non ne voglio discutere.</b>
<b>Adattiamo ora la stessa cosa di otaku. Detta in brevissimo, gli otaku hanno connotazione negativa.
Conlusione di questo pensiero, che viene condiviso da quasi tutti?
Basta scrollare sopra.</b>
Ed ora, alle persone "meno ipocrite..."
Beh, detto in breve: <b>impossibile commentare questa notizia.</b>
È vero, sono CONTENTISSIMO che persone come me e ClippyWolf, Zannabianca, RyOGo e gli altri postino nel modo più ragionato possibile, ma seriamente, <b>non si può discutere comunque.</b>
Postando continuamente per opinioni va bene, ma se si parla di otaku, e si tenta di ragionare in una maniera... "universale" è da ipocriti.
<b>L'unico metodo per discutere la notizia in una maniera razionale, oggettiva ed universale è, o diventare otaku, o parlare con un otaku e farci TANTE domande.</b>
Ovviamente quello che ho detto è irragiungibile al 99%; per la prima perchè "gli altri" hanno paura a fare un tuffo in basso sulla scala sociale, ed il secondo perchè (quasi) nessuno sa il giapponese qui, e che non si potrebbe parlare con un otaku.
<b>Infatti, se si continua a discutere così, su cosa ci basiamo, siccome non abbiamo esperienze in prima persona?</b> Alle opere che abbiamo visto? Nah, troppo generiche. E poi ognuno posta come derivazione una cosa derivante dagli stereotipi, oppure uno posta una cosa in base alla sua mentalità, e non con la mentalità di un otaku. Poi altri rispondono ad altri (sempre in aniera soggettiva) e si rischia di perdere il filo.
Concludendo: non ho offeso nessuno, ho solo fatto vedere l'ipocrisia di oggi, e di come questa notizia è incommentabile, perchè non si ha l'ottica e la mentalità adatta per farlo.
Ho postato tutto ciò solo perchè ho notato che la discussione ha cominciato ad alzarsi, e quindi ho scritto questo maxipostone per chiarire tutto e metterlo come punto di riferimento. <b>Non costringo nessuno a fare nulla, sto solo cercando di evitare ulteriore caos.</b>
*sigh* spero che qualcuno lo legga...
Gran bel commento, l'ho letto tutto
Comunque... A parte il fatto che si sta ancora investigando sull'omicidio di Sara Scazzi, e non si sa neanche se lo zio l'ha veramente violentata (ho sentito che lui l'avesse detto per appararire più "cattivo")... comunque certo, io mi immedesimo parecchio.
Anche io da adolescente avevo difficoltà a relazionarmi con la gente, e per questo parlo perchè una situazione simile l'ho vissuta anche io (come ti ho detto in uno dei nostri discorsi) e ripensando al me stesso di una volta mi dico "Meno male che sono cambiato, che sono cresciuto". Quindi riesco ad immedesimarmi...
Adesso riprendiamo il discorso dell'omicidio di Sara Scazzi. Sono anche io d'accordo sul fatto che non bisogna solo basarsi su ciò che dicono i TG, che magari lo zio di quella ragazza è diventato così perchè da piccolo lo picchiavano i genitori o che so io, non lo so e non lo posso sapere. La psiche umana è qualcosa di insondabile, veramente difficile capirla.
Naturalmente si può capire il perchè di un omicidio. Si dice "quello lì ha ucciso quella persona perchè da piccolo la madre lo maltrattava e lo ha fatto impazzire", e quindi si può capire la mentalità del killer.
Ma ciò non toglie che abbia sbagliato. Anche se moralmente lo si può capire, lui ha ucciso, ha tolto la vita ad una persona, non ha rispettato la legge e per questo viene punito. Anche se da piccolo lo maltrattavano, ha sbagliato lo stesso. Si può capire una persona, la si può compatire ma non la si può scusare.
Stessa cosa per gli otaku: il loro comportamento non è accettabile (almeno nella mia mentalità, eh) e ora ti spiego il perchè.
Anche se li posso capire, posso dire "si comportano così per delle ragioni ben valide" ciò non toglie che sbagliano. Giudicano la Aya Hirano solo perchè ha fatto la cosa più normale del mondo.
Pensa a lei, come si può sentire adesso, con un calo di vendita dei suoi cd, o la notorietà abbassata o che so io solo perchè delle persone la odiano perchè ha fatto del sesso.
Anzi, si comportano male anche perchè, nel loro piccolo, sono anche loro ipocriti.
La gente li giudica degli sfigati, dei nerd, delle persone futili? Ebbene, dopo queste esperienze sono ancora capaci di fare la stessa cosa con un'altra persona. Dovrebbero capire la sofferenza di venir giudicati, invece fanno l'opposto, giudicando a loro volta un'altra persona.
<i>Anche io da adolescente avevo difficoltà a relazionarmi con la gente, e per questo parlo perchè una situazione simile l'ho vissuta anche io (come ti ho detto in uno dei nostri discorsi) e ripensando al me stesso di una volta mi dico "Meno male che sono cambiato, che sono cresciuto". Quindi riesco ad immedesimarmi...</i>
La cosa del "crescere = parlare di più" la disapprovo, ma questa è un'altra storia, meglio lasciar perdere qui, discutiamo di altro:
<i>La gente li giudica degli sfigati, dei nerd, delle persone futili? Ebbene, dopo queste esperienze sono ancora capaci di fare la stessa cosa con un'altra persona. Dovrebbero capire la sofferenza di venir giudicati, invece fanno l'opposto, giudicando a loro volta un'altra persona.</i>
Però tutto ciò vale anche per le persone estroverse: ripeto prima, anzichè domandarsi perchè fanno gli ipocriti li criticano e basta. Sono loro a volerli ipocriti.
E poi per gli otaku queste accuse *POTREBBERO* significare a loro un messaggio per dire che il suo stile di vita fa schifo, e che dovrebbe migliorare. Ma hey, come ci si sentirebbe se uno criticasse lo stile di vita di un'altro?
E poi, insultano proprio perchè hanno capito come ci si sente ad essere insulati! Vero che sbagliano ad insultare, ma, come dire, gli altri insultano gli otaku che non hanno nessuno e sono fragili, e perchè fare tanto caso ad un otaku che insulta uno anche se è "normale" ed ha una vita decente, sopratutto migliore della sua? È semplicemente disgustoso!
Quindi la colpa è da attribuire da tutt'e due le parti.
<i>Anche se li posso capire, posso dire "si comportano così per delle ragioni ben valide" ciò non toglie che sbagliano. Giudicano la Aya Hirano solo perchè ha fatto la cosa più normale del mondo.
Pensa a lei, come si può sentire adesso, con un calo di vendita dei suoi cd, o la notorietà abbassata o che so io solo perchè delle persone la odiano perchè ha fatto del sesso.</i>
Vero, ma purtroppo non ci si può fare niente. Tocca rileggere il post che ha fatto Anna Aihara.
E poi la stessa cosa accade anche nelle celebrità di oggi: non mi ricordo chi il cantante che, quando si è scoperto che era involto nell'omosessualità, è scoppiata una gran polemica...
Purtroppo il mondo degli idoli è fatto così, uno non l'apprezza solo per quello che fa, ma anche per quello che è, o per qualcos'altro. Gli idoli sono come castelli di carte, basta levarne una e cade tutto.
Purtroppo è triste questa storia degli idoli, ma questo è un'altro argomento. In maniera breve si potrebbe definire "ipocrisia dei fan", questo avvale per tutti i campi, non solo per i doppiatori. È un pò inutile prendere solo gli otaku qui.
Personalmente ecco cosa mi fa arrabbiare di più: perchè paragonare gli otaku ad altri "criminali"? Per me è disgustosissimo. (ho solo paragonato la cosa di prima alla discriminazione, non al criminale)
Anche se non ne volevo parlare, riprendiamo in esempio lo zio: ha ucciso Sarah. Ha commesso un crimine.
<b>Ed il crimine degli otaku qual'è?</b> offendono, ma come lo fanno? Con le parole, o pure uccidono, passano ai fatti? Fanno cose orribili? <b>danno davvero così fastidio agli altri? o meglio, infliggono danni permamenti, crimini, uccisioni, furti, attentati, o quant'altro?</b>
Non sto dicendo solo a te, ma in generale: inutile paragonale un otaku ad una persona... che... "commette un crimine e sta dalla parte del torto": vero, stanno dalla parte del torto, ma chi feriscono? Se feriscono chi parla allora questa è colpa anche dall'altra parte, perchè sanno che li porebbero insultare ma ci parlano lo stesso. E poi si lamentano che gli otaku offendono. Questa è altra ipocrisia.
Gli otaku abbaiano ma non mordono. Ed è tristissimo sapere che si paragona gli otaku a dei criminali, o spacciatori, o quan't altro solo perchè sono maleducati. Ma non fanno niente di male agli altri! Perchè accanirsi così contro di loro!?
Quindi vero che non dovrebbero essere liberi di insultare tutti, ma un minimo di compassione ci deve essere dalla parte degli "altri". Si ritorna alla questione "perchè sono otaku"?
E davvero ogni tanto ci vorrebbe un bel "stringi i denti", a me basta solo pensarlo per risolvere qualsiasi problema...
Ryogo quoto il tuo commento!
Il tuo comportamento è degno di ogni possibile lode, e sicuramente hai avuto dalla tua la forza che ti ha permesso di resistere a queste pressioni e non essere schiacciato. Ma immagino che, prima di cominciare a lottare, tu abbia attraversato un periodo in cui la tua autostima rasentasse lo zero e tu avessi solo voglia di scomparire. Poi hai trovato un appiglio, le tue passioni, e hai iniziato la risalita aggrappandoti ad esse.
È questo il punto, trovare quell'appiglio, quella piccola luce: alcuni la trovano, altri no, non subito, e vagano anche per anni nel buio completo.
Ho sperimentato anche io la fase del "tanto è tutto inutile", per un certo periodo, poi mi sono fatto coraggio un po' alla volta, e ho cominciato a provarci, anch'io tramite l'aiuto dei manga, della musica, dei videogames, ecc.
Ho notato gli errori che stavo compiendo e mi sono messo pian piano a correggerli.
È per questo non riesco totalmente a biasimare chi la pensa così, perchè SO COME CI ARRIVANO A PENSARLO, nonostante riconosca, a vederlo ora, che è sbagliato e spero che anche loro possano rendersene conto.
"ho sempre schifo di come la gente sparla e giudica senza sapere (soprattutto i giapponesi, loro sono i primi)"
A parte che qui in Italia non mi pare ci sia gente da meno, devo dire che in Giappone c'è almeno un tentativo concreto di portare sotto i riflettori certe problematiche sociali, anche attraverso manga, anime, dorama (Densha Otoko pare aver avuto molto successo e che in molti abbiano cominciato ad aprire gli occhi), mentre da noi non si vede niente di tutto questo.
@Franzelion
Anch'io non sarò mai normale mi sa
PS. Stiamo facendo diventare AnimeClick un sito di consulenza psicologica! XD
E chissà quanti altri in questo sito e con la nostra passione...
Vero, sono ipocrita perchè ho una casa che, anche se non mi soddisfa, sono contento, ho dei genitori che sono ben bilanciati e rispettosi, ma nonostante tutto questo sono ancora messo peggio degli altri. Per sembrare meno ipocrita mi godo i genitori al massimo (rispettandoli, ecc) perchè lo trovo riprorevole criticarli (come tanti adolescenti fanno) mentre ci sono persone che non hanno nemmeno i genitori e li tratterebbero molto bene.
Perchè sono ancora messo "peggio" degli altri? <b>Il problema sono gli altri ed io.</b>
Vero, ho avuto un'adolescenza difficile (ad elementari maestre orrende, compagni che mi emarginavano; idem medie senza maestre) però poi piano piano mi sono accorto che le maestre mi volevano solo rendere forti, e le ho cominciate ad apprezzare. Invece i miei compagni, che mi continuavano a prendere in giro ed io mi deprimevo (per loro) ho imparato a disprezzarli, perchè in fondo non capisco proprio perchè dare importanza a loro se a loro non gli importava nulla di me
Poi la parte più "drammatica" comincia ora: fino a qualche mese fa, ero disperato perchè "volevo evadere da questa vita da sociale" perchè? Perchè mi spaventava l'idea di essere asociale da grande, ed anche perchè ho capito che gli amici servono comunque. Ma, poi, l'illuminazione: (come ha detto Weird) <b>perchè devo cambiare per gli altri? perchè devo cambiare me stesso per un branco di ipocriti che non accettano le mie idee?</b> Una delle cose per essere accettato dagli altri, ho notato oggi è, "diventare più tosti" (che si applica per il 99% delle persone) ma esattamente, cosa tocca fare diventare più forti? Ma certo, è ovvio! Scherzare su tutti, offendere le madri e la famiglia, e fare altre cose "divertenti". Io personalmente per me sono solo str*****e, e non le approvo. Le ho ripudiate. (poi per quello 0.5% ci sono gli adolescenti "estremisti" che vogliono le "prove di coraggio", ecc, mentre ah, santo quell'altro 0.5 di persone che ho incontrato, che mi accettano solo per le MIE decisioni). Alla fine mi sono accorto che non ho una personalità, e me la sono cominciata a costruire. Ed eccomi qui: odio (quasi) tutte le idee che seguono il mainstream, preferisco il principio rispetto a quell'assurdità dell'onore, so cosa sono varie cose come il rispetto, l'ipocrisia, ecc e so cosa approvare secondo quello che voglio. Così mi sono formato degli ideali, solo per me. Ho provato a parlare di più, ma ho fallito. Anzichè ascoltare l'opinione di tutti ho scelto quello che volevo io, ed ho riconosciuto i miei limiti. E mi sono fermato lì, e mi glioro su quel punto di limite. 'Sti cavoli se quando esco da scuola non avrò amici. I rischi li so, so a cosa vado incontro, ho anche preso in mente altre idee, ma questa è la migliore. Riesco addirittura a parlare meglio, anche se poco, con gli altri.
<b>Anche se sembro un'idiota o le mie idee non concordano con quelle degli altri ho scelto quello che volevo IO, sono fiero di questa decisione che ho preso, la voglio difendere con tutte le mie forze perchè ne vale la pena e perchè mi rende felice con me stesso, felice verso ciò che mi circonda ed addirittura verso gli altri.</b>
Scusate per l'enorme poema (perchè ammetto che le storie di RyOGo e degli altri utenti sono molto più onorevoli della mia, ed anzi, meritano la lode) ma voglio solo far notare che oggettivamente, anche se io sono... "peggiorato", (odiare, isolarmi permamentemente ecc) rispetto a migliorare come gli altri, <b>ma "soggettivamente" ho raggiunto l'apice di ciò che volevo essere, che voglio essere e che vorrò essere.</b> Tutto qui. Non come oggi che le classiche parole "migliori" sono "W l'amicizia e la estroversità, M la riservatezza" che seguono solo le idee del mainstream e non si sa nemmeno da dove cavolo sono spuntate fuori. (scusate il commento off-topic, questo più che altro è riservato agli "ipocriti di alto livello")
Vero che ho quasi 17 anni, ma le mie idee le ho già scelte, anche perchè, ridico prima, le ho confrontate una per una. Ora mi rimane solo la "parte pratica" della vita, cioè l'esperienza.
*ahem* riprendendo a noi..
@Ryogo
<i>e fanno la figura dei depressi terminali... "tanto siamo così e non possiamo certo cambiare"... ah certo, comoda la vita così!</i>
Forse sono io che mi sbaglio: spero che tu intenda questo solo per chi non volesse cambiare o per chi ha i mezzi e non li sfrutta.
Ma se invece intendi "non cambiare= vita comoda" in senso assolutamente generale, beh, è bruttissimo da dire, ed anche ipocrita. Mi incavolo tantissimo su questa cosa. (non scrivo niente qui per abbreviare e perchè non sono sicuro su cosa intendi, se in senso generale oppure no).
<i>e per questo quando vedo queste persone che NON VORREBBERO ESSERE MESSE COSì MALE e si piangono addosso mi verrebbe da dirgli "stringi i denti" e prenderle a pugni, non con cattiveria, ma per svegliarle...</i>
Alt: caso di ipocrisia gravissima.
Anche se non so interpretarlo, lo farò comunque,<b>anche se forse ho io che ho frainteso ed ho sbagliato a capire.</b> Voglio solo mostrare di come gli otaku sono in una situazione oggettiva ben differente dalla nostra, perchè mentre noi ci siamo riusciti ad alzare perchè abbiamo trovato una via libera (illuminazione, focalizzazione su noi stessi) loro sono intrappolati in una sorta di "doppia morsa": Come ho fatto io a sollevarmi? Semplice, ho scartato "gli altri" ed ho scelto me. <b>Ma gli otaku vogliono sia migliorarsi ma sia essere normale con gli altri, ma non ci riescono, per svariate ragioni. SIccome non possono cambiare gli altri non riescono ad approvare la loro idea di libertà, beh, quella è l'idea che vogliono. Che fare?</b> e qui spunta la instabilità degli otaku.
Ripeto: forse sono io che ho frainteso, ma *secondo me* mentre noi avevamo una via libera, gli otaku hanno tutt'e due le vie ostruite, e purtroppo noi non possiamo criticare i LORO ideali. Mi sembra brutto criticare su questo. (ovviamente forse mi sono sbagliato, magari non tutti gli utenti che sto rispondendo hanno avuto focalizzazione od illuminazione come via di fuga).
Mentre per noi la cosa sembra ovvia per gli altri potrebbe essere tutta un'altra cosa.
@Zannabianca
<i>"a cosa del "crescere = parlare di più" la disapprovo, ma questa è un'altra storia" --> magari ne riparliamo poi.</i>
Descritta prima, nella mia storia.
<i> tutti dobbiamo fare la nostra parte per avere relazioni positive con gli altri esseri umani che ci circondano. Da una parte nessuno deve maltrattare chi è più debole, ma dall'altra ci deve essere la stessa compartecipazione, senza essere egocentrici. Bisogna mettere in compartecipazione i proprio caratteri, rispettare le altre persone e sopportare i suoi difetti.</i>
Prendiamo in esame il punto di questa questione. Gli otaku non collaborano. Basta prendere in mente quello che ha detto Ryogo.
<b>Ma ora, usando la parolina magica "Immedesimazione" facciamo finta che gli otaku collaborano. Ma c'è cambiamento dall'altra parte? Non credo proprio.</b>
Ed è così, i pregiudizi delle persone normali avranno sempre la dominanza sul caso comune, e questo gli otaku sono abbastanza intelligienti a capirlo. Non credo proprio che se collaborano, <b>lì in giappone (quotando le parole di Ryogo della superficialità) li aliutino.</b>
E poi il loro insultare <b>POTREBBE</b> essere il loro messaggio di dire aiuto: vero che è rozzo, ma sfido chiunque a dire "aiuto, sono asociale ed ho problemi, mi potresti aiutare per favore?" nella maniera più diretta come l'ho scritta io, A TUTTI. (<b>e si ritorna alla questione della doppia morsa</b>) E dubito tantissimo che qualcuno l'aiuterebbe.
Cioè: pure gli otaku sono intelligienti e si adattano: non vogliono la socialità? Per andare a fare compere si organizzano e vanno quando c'è meno gente dove c'è meno gente. (konbini)
<b>E poi, anche gli otaku hanno senso di giustizia, idee, e tutto, solo che sono ben diverse dalle nostre (come le mie idee sull'onore, del "diventare grandi", ecc) e per noi vediamo quelle cose nell'ottica sbagliata, sia perchè ci sarà sempre il minimo pensiero della nostra mentalità, sia perchè seguiamo idee del mainstream, sia perchè non abbiamo la mentalità loro.</b>
Quindi detto in breve quello che hai detto e giusto oggettivamente, ma in questo caso tutto cambia, per gli otaku non c'è soluzione.
(chiudo dicendo che non sto proteggendo gli otaku perchè anche loro hanno torto, sto solo dicendo che qui la situazione di ragionamento è troppo indiretta ed anzichè pensare al "punto 1, punto 2, punto 3" si pensi solo all'inizio ed alla fine).
@Weird
<i>PS. Stiamo facendo diventare AnimeClick un sito di consulenza psicologica! XD</i>
Personalmente mi rende felice parlare di queste cose con gli altri, perchè si parla e si ragiona ad un livello umano e non di pregiudizi nè di status.
Ovviamente la cosa che mi rende triste è che solo l'1% degli utenti partecipa a questa discussione. Il restante 99% "si gode la vita".
"Vero, sono ipocrita perchè ho una casa che, anche se non mi soddisfa, sono contento, ho dei genitori che sono ben bilanciati e rispettosi, ma nonostante tutto questo sono ancora messo peggio degli altri. Per sembrare meno ipocrita mi godo i genitori al massimo (rispettandoli, ecc) perchè lo trovo riprorevole criticarli (come tanti adolescenti fanno) mentre ci sono persone che non hanno nemmeno i genitori e li tratterebbero molto bene."
Io non trovo niente di ipocrita in questo, anzi odio quel luogo comune che dice "hai la casa, hai la famiglia, non muori di fame, quindi devi essere felice e pensare a chi ha meno di te".
Sono cose importanti, certo, e anche a me dispiace per le persone a cui è stato privato questo, ma ciò non rende meno importanti i problemi che le persone possono incontrare nella loro vita sociale.
La vita deve avere un certo equilibrio tra tutte le varie componenti per essere una vita realmente felice.
Riguardo agli ideali, fai bene a seguire quelli che credi siano giusti per te, anche se fossi l'unico a pensare in un dato modo. Tu sei te stesso, non sei gli altri, perciò non devi adeguarti al loro pensiero, se non lo condividi.
"santo quell'altro 0.5 di persone che ho incontrato, che mi accettano solo per le MIE decisioni"
Ci fosse anche una sola persona al mondo ad accettarti, quella basta!
Avessi avuto io a 17 anni la stessa sicurezza che hai trovato tu, purtroppo ci ho messo un tantino in più Il fatto è che ho avuto il primo periodo negativo alle medie, col solito bullismo psicologico di quell'età, poi alle superiori una fase di relativa serenità (o forse mancanza di consapevolezza, nonostante alcuni problemi ce li avessi, ma tendevo a voltarmi e a non rendermene conto realmente: Grande Errore!!!), gli ultimi anni di scuola il crollo, per via di un concatenarsi di eventi negativi e di riflessioni personali.
"Voglio solo mostrare di come gli otaku sono in una situazione oggettiva ben differente dalla nostra, perchè mentre noi ci siamo riusciti ad alzare perchè abbiamo trovato una via libera (illuminazione, focalizzazione su noi stessi) loro sono intrappolati in una sorta di "doppia morsa": Come ho fatto io a sollevarmi? Semplice, ho scartato "gli altri" ed ho scelto me. Ma gli otaku vogliono sia migliorarsi ma sia essere normale con gli altri, ma non ci riescono, per svariate ragioni. SIccome non possono cambiare gli altri non riescono ad approvare la loro idea di libertà, beh, quella è l'idea che vogliono. Che fare? e qui spunta la instabilità degli otaku."
Quoto. Ma lo scegliere se stessi è anche aiutato dal trovare persone disposte ad accettarti, come dimostra il tuo apprezzamento per quello 0,5% di persone lo ha fatto. Tu hai accettato te stesso, e grazie a questo hai fatto accettare ad altri la tua persona. Alla fine una persona cerca sempre e comunque il contatto la gente, cerca sempre gli "affini". Questo perchè l'uomo è un animale tendente alla socialità.
"Personalmente mi rende felice parlare di queste cose con gli altri, perchè si parla e si ragiona ad un livello umano e non di pregiudizi nè di status.
Ovviamente la cosa che mi rende triste è che solo l'1% degli utenti partecipa a questa discussione. Il restante 99% "si gode la vita"."
Ma anche a me rende felice, non fraintendermi! È solo che siamo sempre in un sito che parla di manga e anime...
Era solo una battuta comunque.
<i>anzi odio quel luogo comune che dice "hai la casa, hai la famiglia, non muori di fame, quindi devi essere felice e pensare a chi ha meno di te".</i>
Beh, io penso il contrario, è riprorevole pensare che si hanno le risorse ma non si usano mentre altre persone non ce l'hanno ma le userebbero (comunque hai ragione tu, serve equilibrio, d'altronde per gli altri mica li piango sempre, li rispetto "pensandoli" ogni tanto).
Anche se qual la cosa è difficile, perchè la fregatura è doppia: prendiamo per esempio, io che ho una casa.
Se io la uso, è da ipocriti, perchè non è bello dormire tranquillamente in un edificio mentre gli altri dormono all'adiaccio od in capanne di legno.
Ma, se faccio il contrario, cioè non la uso, anzichè essere nobile sono ancor più ipocrita, perchè ho una risorsa da usare ma non la uso, mentre gli altri la vorrebbero usare ma non ce l'hanno
Sto solo dicendo che chiunque è ipocrita, purtroppo nella vita il "giusto" non esiste soggettivamente, ma nemmeno oggettivamente. (d'altronde, chi è perfetto? )
<i>Tu sei te stesso, non sei gli altri, perciò non devi adeguarti al loro pensiero, se non lo condividi.</i>
<b>Ma il mio punto è esattamente questo: non è adeguare le mentalità altrui: dico solo di rispettare la mentalità degli altri mettendo, in disparte *SOLO PER UN ATTIMO* la propria mentalità.</b>
Prendiamo, (siccome l'otaku è un esempio troppo indiretto) un criminale che ammazza. Anche se quello che dico sembrerà idiota, tocca rispettarlo (NELLA SUA MENTALITA', perchè dal punto di vista suo è lui che l'ha voluto ammazzare). Non si può dire "ha sbagliato", perchè è troppo generico, si tende a contare la sua mente come zero.
Poi certo: POI segui la tua mente e dci "è un mostro, ha sbagliato", qusto è ovvio. Ed ancor di più, ha un grave torto vedendo la cosa da un punto di vista oggettivo.
Ma dire "ha sbagliato" è troppo generico. La stessa cosa vale per gli otaku: anche se insultano, è brutto dire "sbagliano" senza immedersimarsi nella loro mente.
E poi quello che hai detto, <i>perciò non devi adeguarti al loro pensiero, se non lo condividi.</i> è il problema della discussione: *FORSE IN QUESTO CASO* io no, ma gli altri sì. <b>Tutti *dovrebbero* mettere per un istante la loro mentalità da parte per capire gli altri, ma invece fanno solo conto della loro mentalità ignorando quella degli altri, non la condividono ma sono così sfacciati che non la rispettano nemmeno (anzi, in questo caso nemmeno capire). In breve: superficialità pura.</b> Ed ecco come noi o gli otaku siamo finiti qui
<i>Ci fosse anche una sola persona al mondo ad accettarti, quella basta!</i>
Beh, ovvio l'ho solo postato perchè la "classica idea comune" di oggi dell'amicizia si basa sul presupposto "Teletubbies", cioè andare d'accordo con tutti e fare amicizia.
CI sono ancora oggi professori che dicono "parlano di più" oppure i miei dicono "esci di più", anche se, come dico prima, il mio limite l'ho raggiunto. (si ritorna al concetto della superficialità )
E scommetto che ho tutto questo solo perchè sono timido, se sarei uno con lo stesso carattere ma che anzichè essere timido e leggermente indeciso essere cupo ma deciso nessuno avrebbe detto niente!
<i>Il fatto è che ho avuto il primo periodo negativo alle medie, col solito bullismo psicologico di quell'età, poi alle superiori una fase di relativa serenità (o forse mancanza di consapevolezza, nonostante alcuni problemi ce li avessi, ma tendevo a voltarmi e a non rendermene conto realmente: Grande Errore!!!), gli ultimi anni di scuola il crollo, per via di un concatenarsi di eventi negativi e di riflessioni personali.</i>
Idem per me le medie sono le più difficili psicologicamente!
Wut? Problemi alle superiori? Vero che anch'io ho qualche problemino ancora o sono indeciso su qualcosa (anche se mi sono stabilizzato), ma lo voglio trascurare pechè lo ritengo superfluo o perchè "non c'è soluzione".
<i>Tu hai accettato te stesso, e grazie a questo hai fatto accettare ad altri la tua persona. Alla fine una persona cerca sempre e comunque il contatto la gente, cerca sempre gli "affini". Questo perchè l'uomo è un animale tendente alla socialità.</i>
Ma è proprio questo il punto! Ricomincio da capo.
Mentre noi ci siamo sollevati basandosi su di noi o facendo "sacrifici" sulla vita sociale, agli otaku fa schifo la loro posizone sociale, e vorrebbero migliorare. Ma ridico prima, sono intrappolati nella doppia morsa: da una parte la loro introversità che li rende timidi e che non sanno esattamente come comportarsi con gli altri (in parte idem per me ), dall'altra i pregiudizi della gente che si basano sopratutto sulla superficialità e sugli stereotipi.
Quindi è ovvio che sono disperati: tu come ti sentiresti se vuoi migliorare ma non puoi, sia perchè "è colpa tua" e sia perchè la gente ti guarda solo per quello che hai, o ti guarda senza pensare te ma allo stereotipo.
Forse noi non impazziamo per la socialità perchè forse per noi è una sorta di... "semi-optional". <b>Ma per gli otaku è importante, ma non la riescono a raggiongere per varie ragioni, e ridico prima, hanno cervello per farlo.</b>
Ecco perchè ho qutato Ryogo:
<i>e per questo quando vedo queste persone che NON VORREBBERO ESSERE MESSE COSì MALE e si piangono addosso mi verrebbe da dirgli "stringi i denti" e prenderle a pugni, non con cattiveria, ma per svegliarle...</i>
Personalmente questa qua la approvo tantissimo, ma, come ho detto prima, servono per svegliare persone che hanno mezzi o stituazioni ma non ne approfittano.
<b>Ma gli otaku hanno già deciso, come noi, la loro idea di vita, ma rispetto a noi non la possono applicare per varie ragioni sociali che a loro stanno a cuore, e quindi dirci ciò fa aumentare la loro disperazione dovuta ad un'idea di stare in trappola, senza che nessuno analizzi la situazione, tanto da convertire il loro desiderio in odio da chi ce l'ha.</b>
Certo, la loro idea potrebbe essere troppo, ma hey, ridico prima: è la LORO idea. E tale deve essere rispettata DALLA LORO MENTALITA'.
Poi certo, ridico prima, la questione è infinita perchè non importa quanto implichiamo, far finta che ciò accada, ecc... ma gli otaku sono intrappolati dai pregiudizi.
Da noi ovviamente non vale perchè, almeno il lato buono di ciò, che il fenomeno otaku in In italia non è *COMUNEMENTE* "famoso".
Ecco perchè a noi è tanto facile parlarne, mentre in realtà è complicato.
<i>Ma anche a me rende felice, non fraintendermi! È solo che siamo sempre in un sito che parla di manga e anime...
Era solo una battuta comunque.</i>
Beh, il mondo è bello perchè è vario! e no, non ti ho frainteso :s mi riferivo semplicemente ai "superficiali". (anche se l'ho estratto da una battuta pur sapendolo, sorry)
Quello che hai detto è giustamente sensato e ragionavole, ma il problema a cui voglio puntare, è proprio questo.
Vero, ridico che quello che hai detto va bene, e probabilmente ora sparerò qualche cavolata... ma scriverò lo stesso.
Stiamo sempre parlando dopotutto! Prendiamo in esempio tutti stereotipi senza pensare ad una persona in sè.
Ora, prendiamo in esempio ME, che si può definire alquanto... dentro la questione (perchè, caratterialmente e mentalmente *FORSE MI AVVICINO
POCHINO* all'otaku), ma fuori dallo steretotipo allo stesso tempo, ed applichiamo quello che hai detto tu.
<i>Ne sono uscito sì con le mie forze, ma non evitando gli altri, ma cercando, tra gli altri, i punti in comune, quando c'erano...</i>
Detta in brevissimo senza espandermi troppo: io non ho trovato questi punti in comune, e certe volte non si può avere l'occasione di parlare per colpa dei riflessi. Per colpa dei riflessi.
Riflessi.
Prendiamo ora una mia situazione reale: come te, ho fatto (o meglio, ho cercato di fare) *piano piano* un passo avanti nella scala sociale, e come primo obiettivo, ho cercato di... "parlare con degli sconosciuti"
Ho cercato persone dei miei stessi interessi, ed ho provato a parlarci (come hai detto tu, quando c'erano i punti in comune). <b>Ma non ci sono riuscito. Perchè? Non erano la paura, timore o paura di fare brutta figura. Solo riflessi.</b>
Vero, erano paura e timore. Ma come ho detto prima, non è che ci ho provato una sola volta ed ho detto "oh che peccato, non ci son riuscito, addio vita sociale": ci ho riprovato più volte, ed alcune erano anche molto "fruttose" perchè erano proprio di interessi vicini: <b>ma non sono nemmeno riuscito ad aprire bocca neanche una volta, per colpa dei "riflessi", che agiscono come muri invisibili.</b>. Infatti ho pure sconfitto le cose di timore e di paura, li ho pure eliminati dalla mente per non farci caso! Ma sono sempre rimasti quei dannati riflessi.
La definizione che voglio dare di riflesso è qualcosa che, non importa quanto cerchi di allontanarla o di dimenticarla, riappare sempre davanti, come se quella cosa fosse "genetica" anche se sembra caratteriale e si potesse cambiare. Forse avrai qualcosa anche tu che, (anche se non è un sentimento nè un pensiero, anche solo un'abitudine) non importa come la pensi, accade solo una cosa? (certo, forse quello che ho detto non vale perchè potrebbe valere solo per me )
<i>insomma è vero che l'otaku ha problemi a relazionarsi, ma non meno di altre persone, ed è questo che deve capire, e non piangersi addosso.</i>
Vero, ma gli manca l'esperienza in prima persona: quando mai uno gli ha provato compassione per loro? Non c'è nessuno che gli fa capire che sbagliano!
E ritornando alla cosa di svegliarsi, beh, è questo il mio punto: vero che hanno torto su queste cose e che non si svegliano, ma come ti ho detto ci sono i "riflessi" che li bloccano. Certe cose le potrebbero superare ma altre no.
<i>ma non è più facile ammettere di essere te l'1% che ha qualcosa che non va e di conoscere poco già te stesso, figuriamoci gli altri?</i>
Molto spesso questa frase significa cambiamento: certe persone si gettano nel panico alla parola cambiamento (se sopratutto solo LORO che devono cambiare): Pure io avevo paura di cambiare, ma, anche se alla fine sono cambiato, effettivamente "non sono cambiato affatto": di solito l'incognita del cambiamento non siamo noi stessi e basta, ma noi stessi per gli altri. (cosa ovviamente generica e discriminatoria)
<i>La differenza ABISSALE tta una volta e ora, è che se si vuole conoscere gente nuova c'è internet, una volta non c'era manco
quell'appiglio...</i>
Vero, per gli otaku è uno spreco, ma per me
1) anche se non ci crederai io invidio *certe cose* della comunità dove c'eri tu, non dico che sia (od era la migliore, per te) la migliore ma oggi è cresciuta in un senso negativo (che secondo me mi "penalizza", in un certo senso) idem di internet; e
2) anche se io implicassi che sia un otaku, beh, non la farei. Sempre per la questione della casa: vero che è un'ottima cosa per sfogarsi, ma io non lo trovo degno usarlo se non si ha vita sociale. Non voglio apparire come quello "che scappa dalla realtà e passa svariate ore in chat, costruendosi una vita solo virtuale". E non lo faccio più in effetti, per non essere ipocrita. In effetti sto a casa e non parlo (quasi) con nessuno, ma sono contento che abbia un bilancio regolare da ambedue le vite. Poi certo, se magari uno E' DAVVERO COSI' DISPERATO lo potrebbe usare, MA CON MODERAZIONE E CON BILANCIO. (nella mia opinione)
<i>Se per te un "stringi i denti" è arroganza perchè pensi che voglia imporre il mio pensiero, in realtà è ciò di cui avrei avuto bisogno e che nessuno ebbe il coraggio di fare, nonostante qualcuno adatto ci fosse per farlo...</i>
No, non ho mai criticato il tuo pensiero <b>in se</b>! Lo approvo pure! Ho solo criticato <b>il suo uso</b>. Nel caso tuo avrebbe funzionato perchè come hai detto tu serve. Ma anche perchè te ne potevi accorgere, e potevi andare avanti. (e ne hai fatto anche meno, complimenti) ma per certi, come me, appare la sorta di "muro" e mi fanno sentire più in trappola queste frasi. Quel muro si chiama "riflesso" ed è collegato ai "limiti" invalicabili. È come se io avessi riconosciuto il limite, e di quel limite ho fatto un'idea mia, ma gli altri la criticano! È brutto, no?
Ovviamente puoi prendere tutto questo come una cavolata, perchè abbiamo lo stesso verso ma andiamo in due direzoni diverse: mentre tu attribuisci la colpa agli otaku io alla società, mentre tu dai dell'accusa agli otaku per la loro "dormita" io la giustifico perchè il problema risiede altrove, mentre tu dici che si possono svegliare io dico che non possono perchè c'è la stramaledetta incognita X che gli impedisce di andare avanti. Non sto rispondendo solo per averla vinta, ho solo interpretato quello che hai detto tu in un'ottica diversa. Non costringo nessuno ad accettare la mia idea.
Magari ti voglio far riflettere solo al riflesso (ecco perchè ho scritto quel poema): anche se, per te quel limite è valicabile, per altri non lo è. Lo dico perchè ho avuto esperienze personali, e non solo mie. Veramente, anche se tu dirai che tutto è invalicabile ci sono alcune cose che alcune persone non attraverseranno mai, e queste cose non sono uguali per tutti.
Poi certo, ciò non significa che tocca arrendersi: basta solo vedere quel limite, lavorarci sopra e renderlo perfetto. Basta solo guardare me: non sono bravo nè ad iniziare discorsi nè a continuarli, e quindi parlo pochissimo. Volevo valicare quel limite, e per me è invalicabile. Ma ci ho lavorato sopra: mi sono reso conto che parlare quelle pochissime volte od rispondere quando qualcuno mi parla sia più che sufficiente (per me). È limitato, ma l'ho sfruttato al massimo. Personalmente per me questo limite è invalicabile, ma mi piace anche se non è perfetto. D'altronde, nessuno è perfetto in tutto
"Ma ridico prima, sono intrappolati nella doppia morsa" --> mi spiace ma io questa la considero solo una scusa. Perchè alla fine molte persone si danno anche delle scuse, per non poter uscire con gli altri, per non poter relazionare... "Non posso perchè sono così", "Non ho vie di possibilità", ecc.
Sono scuse dettate appunto dalla paura.
Poi, diamine, non è che tutte le persone che non hanno relazioni sociali sono così per colpa di qualche bullo delle medie. Non bisogna generalizzare.
Certo, è possibilissimo che molte persone sono così per colpa dei bulli ma non tutte.
Ci si fanno troppi pensieri, troppe seghe mentali, e alla fine ci si sente inferiori (o superiori) al resto della gente e se ne sta fuori. Si preferisce stare a casa da soli a sentire la musica, a vedersi un film o a crogiolarsi nei fumetti che tanto li fanno evitare di pensare.
Io per esempio ero una di quelle persone che non ha mai avuto particolari problemi con il resto della gente (se non alle medie, ma io... insomma, me la prendevo troppo ed era un po' colpa mia, almeno da come la vedo ora). Al liceo mi isolavo da solo, nessuno mi isolava, me la prendevo per una stupida battuta e nel mio cervello quella battuta era simbolo di odio o di presa in giro verso me stesso. Alla fine è la propria mente che fa tutto.
Poi sono maturato e mi sono reso conto che era tutto diverso da come credevo io, che intorno a me c'erano persone validissime, bravi amici, ecc.
L'unica cosa è credere ed avere fiducia in se stessi e incredibilmente ci si fa vedere diversi dagli altri.
Non so come spiegarlo diversamente...
Ma l'ho detto appena adesso! La paura è un conto, i "riflessi" sono altri! Come ho già detto ho provato a sconfiggere queste "paure" piano piano, ma non ci son riuscito, perchè ho capito che non erano paure ma i riflessi che avevo scritto.
Ed implicando che sto sbagliando e che ciò è paura anzichè riflesso: qual'è la scelta giusta? Tentare di cambiare gli altri anche se non si sa cosa fare (od in questo caso, già provato in tutti i modi in una velocità adeguata) ed anzichè scegliere quello che mi rende felice e me stesso scegliere una strada che non adotto io e che mi rende triste (dalla mentalità che adotto ora)? Personalmente per me c'è differenza tra seguire le idee del mainstream e sentirsi se stessi. Io non ho adottato quest'idea solo perchè sono senza alternativa: l'ho scelta perchè mi piace. Se sarei rimasto senza idee e comunque triste avrei comunque pensato ad altre idee
Si sta rischiando di mischiare paura con riflessi (ovviamente pensiero in maniera generica)
E poi se davvero disapprovi la mia doppia morsa: descrivimi, anche solo UNO, di procedimento RAGGIUNGIBILE dove gli otaku possano diventare sociali in modo che gli altri facciano il primo passo anzichè gli otaku (ovviamente implicando che gli otaku siano deboli), ovviamente pensando che centinaia di milioni di persone li discriminano.
Come ridico di questo discorso io ho le idee diverse agli altri, anzichè dell'idea "non ti piace la tua vita? Migliorala"; io condivido il pensiero di scovare il problema alla radice e che il problema è di come la società sia altamente discriminativa e che si limita a gettare fango anzichè limitare a capire. Tocca per forza buttare in mezzo alla società ed ovviamente fare il promo passo, sennò nada.
Ovviamente per me, siccome ripudio questa realtà, ci dò contro, come dire "non mi accettate così? Bene, mica posso cambiare per un branco di ipocriti.".
Ovviamente mi tengo questa idea per me e necessariamente non mi escludo dalla società, se qualcuno mi chede qualcosa ci rispondo. Ed ovviamente, sono della teoria "vivi e lascia vivere" ed anche se non condivido le idee degli altri, le accetto o le rispetto. (sempre se LORO rispettano le MIE idee)
Ovviamente anch'io stavo generalizzando. Ma la cosa delle "seghe mentali" beh, non si ha quasi niente, quindi secondo te è da fessi pensare ed a elaborare teorie, anche se sbagliate? Io così ci sono uscito. E scommetto che anche gli altri ci sono usciti usando il cervello.
Le ultime due frasi che hai detto sono state chiarissime. Solo che pure io ho fiducia in me stesso, ma la mia idea è diversa. Non si può dire che è sbagliata solo perchè gli ideali sono diversi!
Guarda che non ho detto che la tua idea è sbagliata, ho solo chiarito alcune cose.
Sai che non ho mica capito cosa intendi per "riflesso"?
"Personalmente per me c'è differenza tra seguire le idee del mainstream e sentirsi se stessi." --> Non è che devi scegliere tra due cose:
1) diventare come gli altri senza ascoltare se stessi;
2) ascoltare se stessi e restare isolati.
Non è assolutamente così, e te lo dice uno che ci è passato.
Uno può avere degli amici ed essere se stessi. Io non è che da quando esco e mi diverto con i miei amici ho perso timidezza e vergogna, sono diminuti ma non li ho perduti... Nessuno mi ha mai detto "Se non sei come noi, con noi non ci esci", anzi, io penso di essere quello più diverso nel nostro gruppo, eppure non mi sembra di avere particolari problemi.
Bisogna solo trovare le persone giuste.
Si può essere se stessi e avere relazioni sociali ma bisogna venirsi incontro a vicenda, in una specie di compromesso che si fa di tacito assenso.
Come dico spesso per me l'uomo è un animale sociale, ha bisogno di stare insieme ad altri della sua specie.
Poi, per carità, esistono le persone che non vogliono amici nè una compagna ma vogliono vivere da soli.
Sai quante persone ho sentito dire "A me non piace stare con gli altri perchè non amo la società", e intanto poi giocano con i videogiochi o leggono i fumetti che arrivano da quella società che tanto odiano.
Se uno vuole starsene da solo, per sempre, se veramente quello è il suo desiderio deve avere il coraggio di andarsene ad abitare da solo, in una montagna, senza rotture della società... altrimenti uno che parla così ma intanto rimane nella società, nella casa dei genitori, a leggere fumetti e libri è solo uno che non ha il coraggio di affrontare la realtà e ha paura di avere degli amici.
(E' un discorso generale, naturalmente, non mi sto riferendo a nessuno, ci mancherebbe altro)
Tolto questo...
"descrivimi, anche solo UNO, di procedimento RAGGIUNGIBILE dove gli otaku possano diventare sociali in modo che gli altri facciano il primo passo anzichè gli otaku (ovviamente implicando che gli otaku siano deboli), ovviamente pensando che centinaia di milioni di persone li discriminano." -->
Allora, gli "otaku" non è che adesso sono le persone più odiate al mondo, che tutti odiano e nessuno vuole sulla Terra... Non sono dei "poverini" da commiserare (commiserare una persona non lo trovo molto bello).
Comunque... io non posso descrivere nessun "procedimento" perchè non è una formula di matematica, la esegui ed ecco la soluzione, non è una legge da seguire... è soggettivo per ogni persona perchè ogni persona asociale è diversa e ogni persona che sta accanto a lui è diversa da altre persone.
A me per esempio è bastato "farmi forza", avere il coraggio di uscire un po' di più coi alcuni dei miei compagni di scuola, ed ecco che sono diventati i miei fratelli nella vita, e tutto ciò che mi si era messo in testa è sparito. Questo perchè avevo accanto a me delle persone abbastanza comprensibili.
Quindi è impossibile descrivere un procedimento come se fosse una formula matematica, la vita è imprevedibile e non la si può "descrivere", prevedendo dei risultati.
Eppoi perchè dici che devono essere gli altri a fare il primo passo? Perchè non lo può fare chi è interessato, il primo passo?
"è di come la società sia altamente discriminativa e che si limita a gettare fango anzichè limitare a capire." --> questo perchè la psiche umana, anche se esistono delle lauree, è difficilmente sondabile, non è possibile sapere cosa ha in testa una persona (almeno con la tecnologia moderna). Si può "provare" a capire ma non capire una persona.
Per il caso del criminale che hai tirato fuori prima... Certo, bisogna capire il perchè ha fatto quello che ha fatto, ma come già detto la psiche umana è difficilmente sondabile, non si arriverebbe più ad una vera giustizia, perciò ci si sofferma solo su ciò che è successo realmente e si da una giusta punizione.
Da questo deriva che la giustizia allora è e sarà sempre imperfetta, ed è così perchè la giustizia è fatta dagli uomini che sono imperfetti.
"non mi accettate così? Bene, mica posso cambiare per un branco di ipocriti." --> nessuno dice che per relazionare devi cambiare. Puoi anche non farlo, o puoi farlo in minima parte, se vuoi (io lo considero rispettoso verso l'altra persona fare un cambiamento minimo), e lo farà anche chi relaziona con te.
"Ma la cosa delle "seghe mentali" beh, non si ha quasi niente, quindi secondo te è da fessi pensare ed a elaborare teorie, anche se sbagliate?" --> non ho mai detto che è da fessi, altrimenti mi sarei dato del fesso da solo. Ho solo detto che vengono spontanee, e offuscano la realtà che c'è all'esterno.
Qualcuno forse non sa che il Giappone dietro la sua ordinata e candida apparenza nasconde un mercato dell'erotismo e del porno estremo che non conosce eguali sul pianeta.
Informatevi su cosa sia l'eroguro o altri generi estremi che non cito per non venire bannato e vedrete che gli otaku giapponesi non vi appariranno più come prima.
Altrochè Italia.
<i>Sai che non ho mica capito cosa intendi per "riflesso"?</i>
Ma è appunto questo il riflesso: non lo puoi vedere, perchè varia in persona ed in persona, con effetti diversi. Si ritorna sempre alla storia della psiche: c'è questo "limite" che non si può superare, ma più che fatto caratteriale si tratta di fatto biologico, come se fosse immutabile.
A riguardo la cosa del compromesso ammetto che certe volte non mi regolo, ma come dico prima si tratta dei "riflessi", che magari tu non hai avuto ma io sì.
Beh, che c'entra, pure io approvo questo: l'uomo ha sempre bislogno di socialità. Non mi dico esattamente "escluso dalla società" ma diciamo che sono una parte "passiva": cntribuisco poco ma ci sono ancora dentro, prima ho detto che non ho chiuso tutti i contatti.
So che per entrare nella società tocca adeguarsi a certe regole, questo è ovvio, ognuno non gli può fare come gli pare. Ma personalmente io non approvo certe di queste regole, e quindi non ne prendo parte completamente, tutto qui.
Ed, almeno io, come ho detto prima, ho bilanciato ambedue le mie vite.
Il fatto dove tu dici "non esiste alternativa esatta" dimostra il mio punto: lo dico dopo.
<i>Eppoi perchè dici che devono essere gli altri a fare il primo passo? Perchè non lo può fare chi è interessato, il primo passo?</i>
Personalmente è un'idea mia, e di come la società anzichè essere egoista dovrebbe accettare tutti per le loro idee, ed allo stesso possono avere le loro benedette regole. Comunque, leggi sotto:
<i>questo perchè la psiche umana, anche se esistono delle lauree, è difficilmente sondabile, non è possibile sapere cosa ha in testa una persona (almeno con la tecnologia moderna). Si può "provare" a capire ma non capire una persona.</i>
<b>>Questo.</b> A dir la verità il tuo punto è sbagliato: tutto ciò si applica ad un range piuttosto limitato di persone.
Ora, voglio indicare del perchè supporto la comunità del passato: (o di un passato remoto) prima non c'erano i pregiudizi di oggi, e la comunità era più unita (e non significa che tutti ricevevano qualcosa, ma almeno era più unita di oggi).
Purtroppo invece oggi più la società si industrializza e si urbanizza, e più l'individuo pensa di cavarsela da solo. Ma segue le idee di un mainstream, sopratutto con l'unione in gruppi, ed anzichè pensare agli altri vede il mondo solo con la sua mentalità, e di solito si scorda delle altre persone, sopratutto di quelle più lontane. I pregiudizi e l'aumento delle classi sociali ed i giudizi su di essi hanno sconfitto, in una maniera maggiore, il pensiero umano oggettivo e la capacità di vederlo dentro anzichè fuori. Si pensa sempre di più ai problemi quotidiani ma propri anzichè quelli di tutti.
Il mio pensiero non è completo ma si applica al range più vasto di persone, non tutte.
Concludendo: se si applica ciò detto fino ad ora, il tuo discorso che entrambi le parti devono collaborare crolla come un castello di carte, <b>perchè se si prende in esame come oggetto del riscatto in questione: la società giapponese, essa è molto più "rovinata" e più rotta, persino alla società di oggi che ho descritto io: ecco perchè, *IN QUESTO CASO*, gli otaku non hanno vie, non importa quanto si impegnano.</b>
E crolla, a questo punto, anche il discorso di Ryogo: non importa quanto gli altri cerchino di diventare come gli altri, e di conseguenza, anche di stare dalla parte del torto: <b>l'altra parte, la società giapponese, non li accetterà mai. Ed implicando che gli otaku siano dalla parte del torto e dovrebbero fare il primo passo, come dici tu, ci saranno due parti di torti diverse: il male1, gli otaku che sono discriminatori ed ipocriti che ripudiano la società ed il male2, la società che è discriminatoria ed ipocrita e che discrimina gli otaku.</b>
Poi certo: se si prende in questione l'Italia quello che avete detto ha senso es potrebbe applicare (anzi si è già applicato) ma per il giappone non vale, perchè la società è altamente inefficiente.
Ed ovviamente quello che ho detto non vale per tutti ma si applica al gruppo più vasto di persone.
Quindi è ovvio che gli otaku hanno torto in sè,<b> ma accusarli che non si riscattano socialmente, quando la società è ipocrita perchè non li accetterà mai e non c'è modo trovare un'alternativa allora è da ipocriti, perchè non si può esigere qualcosa se non c'è nemmeno una via aperta!</b> (noi invece l'abbiamo avuta, ma solo perchè la nostra società è un pochino più tollerante)
Difenderli non fa bene, ma le vostre accuse si annullano automaticamente a questi pensieri.
Ovviamente se ho scritto una cavolata oppure pensate che sia colpa degli otaku in primis allora vi risfido: trovatemi una maniera di come gli otaku si possano riscattare con la società giapponese. Basta solo pensare alla società giapponese e...
Come ha detto Teo il giappone è pieno di porcate, e di conseguenza pieno di maniaci sessuali e pervertiti. Ma anche di gente comune che è ipocrita. Anche se hanno torto nella mentalità giapponese esistono i... "torti diversi" e si tenderà a discriminare chi non ha gli stessi torti.
<i>Puoi anche non farlo, o puoi farlo in minima parte, se vuoi (io lo considero rispettoso verso l'altra persona fare un cambiamento minimo), e lo farà anche chi relaziona con te.</i>
Già fatto: prima ero ancora peggio, e sono migliorato molto, o come ho detto prima, al massimo--- Per me basta questo.
sai, sarò io che sono stupido ma ho un po' di difficoltà a capire il tuo discorso...
Allora per riflesso intendi quella cosa che succede senza che ce ne accorgiamo?
Per esempio il fatto di rispondere "No" ogni volta che qualche esterno chiede di uscire a questo "otaku"... lui dice di no per il riflesso, anche se in realtà vorrebbe? E' questo il riflesso?
"Ma personalmente io non approvo certe di queste regole, e quindi non ne prendo parte completamente, tutto qui." --> se hai voglia di dirmelo, quali "regole" non approvi?
"di come la società anzichè essere egoista dovrebbe accettare tutti per le loro idee, ed allo stesso possono avere le loro benedette regole." --> se è per questo anche gli esclusi dalla società, se non fanno il primo passo, per me sono un po' egoisti... visto che non vogliono darsi da fare e intanto vogliono pure fare parte della società.
Che poi, la sicetà, questa è una parola che secondo me non la stai usando a dovere.
Tu parli di "società" e di "otaku", come se gli otaku venissero odiati dalla società. La società non è qualcosa che esiste veramente e, stranamente, prende tutti, persino quelle persone che non ne vogliono, o non riescono, a farne parte.
La società non è qualcosa di astratto, è composta da persone, ognuna differente da un'altra persona e così via.
E non è che tutti odiano gli asociali. Guarda un po', già noi di Animeclick che facciamo parte di questa "società", che alla fine è la vita in comune con altre persone, non odiamo gli asociali e, dentro Animeclick, ci saranno persone che non le odiano ma non le sopportano, che hanno giudizi diversi, che non gli interessano, ecc.l
Non credo proprio che in Giappone TUTTE le persone odino gli otaku, anche perchè fanno parte della società stessa anche se loro non se ne accorgono.
Questo del "La società mi odia e mi ripudia" per me non è altro che una di quelle seghe mentali di cui parlavo prima. Quando queste persone matureranno, capiranno che in realtà non è così. Ne sono sicuro al 100%.
"A dir la verità il tuo punto è sbagliato: tutto ciò si applica ad un range piuttosto limitato di persone." --> a meno che tu non sia lo psicologo più bravo della terra in possesso di una macchina che legge le menti che proviene dal futuro, non penso sia sbagliato dire che la psiche umana è insondabile. O no?
"prima non c'erano i pregiudizi di oggi, e la comunità era più unita" --> no, no è impossibile. La comunità moderna è migliore da quella del passato. E dire che prima non c'erano dei pregiudizi è altamente sbagliato. Non per il fatto che non accetto il tuo pensiero, ci mancherebbe, ma solo per una "correttezza" storica. Un tempo si bruciavano le persone in piazza pensando che fossero streghe perchè magari andavano a letto con un paio di persone in più o non piacevano al resto del "villaggio" dove abitavano. Non erano accettati gli omosessuali e si faceva tutto per evitare di andare all'inferno. C'erano i matrimoni fatti dai genitori anche se i figli non volevano e tutti sparlavano di tutti.
La società di oggi si è migliorata, fortunatamente, e per come la vedo io ha subito un percorso di evoluzione che non è ancora finito (come ogni cosa in questo universo).
Tu avresti preferito vivere in un posto dove non potevi fare chissàcosa senza essere giudicato da tutti e bruciato in piazza?
"l'aumento delle classi sociali" --> le classi sociali in sè ormai non esistono più. Esiste solo chi è povero da far schifo, chi è povero, chi se la cava, chi è ricco ma non troppo, chi è straricco da far schifo.
"gli otaku non hanno vie, non importa quanto si impegnano." --> se un "otaku" verrebbe malmenato a scuola, basterebbe che denunciasse la cosa alla polizia e ai mass-media e subito verrebbe aiutato, non è che gli dicono "no tu sei otaku e non ti aiutiamo perchè sei fuori dalla società". Quindi alla fine queste cose del "sono senza vie perchè tutti mi odiano" sono solo frutto di troppi pensieri.
"Teo il giappone è pieno di porcate, e di conseguenza pieno di maniaci sessuali e pervertiti." --> come in ogni posto esistente su questo universo. Bisogna smetterla, veramente, di associare uno stato a un crimine:
1) Giappone --> paese dei suicidi e dei porno hentai;
2) Italia --> paese di mafiosi;
3) Romania --> paese di papponi e di prostitute;
4) USA --> paese di obesi
e via così. Bisogna veramente smetterla con questi luoghi comuni, perchè sono offensivi e ignoranti.
Il riflesso. Come lo hai detto tu, solo che può essere anche caratteriale. Come quando io voglio aprire bocca ma non ci riesco: è un riflesso. E non lo decido io!
<i>a meno che tu non sia lo psicologo più bravo della terra in possesso di una macchina che legge le menti che proviene dal futuro, non penso sia sbagliato dire che la psiche umana è insondabile. O no?</i>
EH? Non ho mai criticato la tua idea! Ho solo detto che quello che hai detto si applica ad una cerchia minore di persone. Volevo solo dire di come, la maggior parte delle persone, non avrà nemmeno questo pensiero dove la mentalità è incomprensibile, perchè una delle cose a cui penserà sono "chissà cosa c'è stasera per cena" od "uff, domani devo andare al lavoro". Solo superficialità ed egoismo. (principalmente)
<i>le classi sociali in sè ormai non esistono più. Esiste solo chi è povero da far schifo, chi è povero, chi se la cava, chi è ricco ma non troppo, chi è straricco da far schifo.</i>
<i>Tu avresti preferito vivere in un posto dove non potevi fare chissà cosa senza essere giudicato da tutti e bruciato in piazza?</i>
Eh? Non COSI' indietro! e poi che c'entra? Pure io dico che la società ha fatto passi avanti, ma secondo te, la crescita è perfetta? Sto solo dicendo che ci sono effetti collaterali con questa modernizzazione, e non li approvo. Così come approvo alcuni cambiamenti positivi che si hanno fatti fono ad ora.
<i>le classi sociali in sè ormai non esistono più. Esiste solo chi è povero da far schifo, chi è povero, chi se la cava, chi è ricco ma non troppo, chi è straricco da far schifo.</i>
Non quelle classi sociali. DIco solo spaccature in termini di interessi o comportamenti.
<i>e via così. Bisogna veramente smetterla con questi luoghi comuni, perchè sono offensivi e ignoranti.</i>
Vero, pure io li disapprovo, ma stavo ragionando in una maniera "soggettivamente popolare".
Dopo questo basta.
Anche se stiamo discutendo di otaku, la questine si è un pò trascinata su di me.
Anche se io ribatto quello che hai detto, tu ribatti su quello che ho scritto, e basta. E sbagli.
Come ho detto prima, ho messo parti della mia vita come esempio, non come argomento di discussione. Inoltre ho risposto solo alle idee di cui io disapprovavo, ma solo per postare la mia opinione, non per fare dibattiti.
Tutto ciò che hai scritto tu, e Ryogo, e Clippywolf, e gli altri, già lo so.
Ma se io dico "gli altri sono ipocriti perchè esigono cambiamenti" od altre cose sono idee mie. Inutile che mi fai ragionare, perchè le cose le ho già pensare, ma le idee che ho adottato sono altre. Quella è una delle mie idee e non si pò cambiare non importa come. È mia, se è sbagliata non importa perchè sono io che scelgo e per me è giusta, e come ho detto, accetto le mie responsabilità.
Se tu rispondi alle cose che ti avrei scritto, (od anche solo ai chiarimenti che ti ho scritto adesso) avresti risposto idee tue. Ma io già le so queste idee, io ci ho ragionato a lungo ho preso in mente varie idee, come quelle che avete messo voi. Ma io alcune non le approvo, e rispondo secondo la mia opinione, ed inizia il loop.
Allora, prima di tutto: che cavolo c'azzecca il titolo della notizia con il suo contenuto???
Gli otaku non sono contro il sesso, semplicemente non vogliono che la loro idol sia "violata".
Secondo: la notizia è vecchissima, perché riportarla adesso? Se siete scandalizzati per come hanno reagito gli otaku dovreste vedere il putiferio che ne è nato dopo.
Senza contare i seguenti insulti, minacce di morte, pianti di Aya ecc... Poi con la notizia del tumore di Aya sembravano essersi calmati un po', per poi tornare subito ad attaccarla per le sue tette, dandole anche della prostituta...
Terzo: quoto CippyWolf, dovete smetterla di pensare che tutti gli otaku siano la feccia della società. Sì, ci sono quelli malati seriamente (tipo chi brucia la casa perché la madre gli ha buttato via i modellini di Gandam) ma bisogna piantarla di generalizzare. Ma tanto ormai lo so che i commenti di molti utenti sono fatti alla CDC: esce un nuovo anime e tutti a dire "Che schifo" "E' la solita roba" "E' sempre il solito ecchi" "E' moe" (puntate viste: 0, ma tutti sanno già com'è) oppure quando esce una notizia che coinvolge gli otaku giapponesi eccoli tutti a dire "Che schifo gli otaku, dovrebbero morire tutti". Perciò ringrazio CippyWolf per il bel commento, ma a giudicare dai commenti successivi al suo l'hanno letto in pochi e l'utenza media di AnimeClick continua a navigare nella sua superficialità.
Ryogo cercavi un commento di un fan di Aya? Eccomi qua, scusa il ritardo
Allora, ecco cosa ne penso della notizia.
Come ha detto qualcuno qui sopra (non ricordo chi, troppi commenti) gli otaku hanno sputato nel piatto in cui hanno mangiato per tanti anni. La verità è l'esatto opposto. E' Aya ad aver sputato nel piatto in cui ha mangiato. Pensateci: Aya non sarebbe da nessuna parte se non fosse per la miriade di suoi fan otaku, tutto il suo successo lo deve a loro, e adesso li ricompensa così?
Quando ha iniziato la sua carriera da idol sapeva bene in cosa consisteva: l'idol è una figura costruita per vendere, devi saper sia fingere che recitare (in senso buono, non devi prendere in giro, devi dare alla gente quello che vuole).
In parole povere (semplificando all'ennesima potenza) le è stato detto "Se vuoi diventare un'idol devi avere una figura che richiesta, in modo che possa vendere, quindi devi apparire come una ragazza pucciosa e pura".
<b>Nota bene</b>: devi apparire, non devi essere.
Lei, nella sua vita privata, è libera di fare quello che vuole, ci mancherebbe, ma in pubblico deve mostrare la figura di "bambola" che si è costruita, se distruggi questa figura distruggi anche la tua carriera di idol.
Quindi, secondo me, ha sbagliato non a fare quello che ha fatto, ma a renderlo pubblico. Ancora mi chiedo perché mai l'abbia detto...
Questo per spiegare il punto di vista degli otaku. Sei un'idol, devi essere un'idol, se ditruggi la tua immagine è ovvio che dici addio a tutti quelli innamorati della tua immagine.
Per quanto mi riguarda della sua vita privata mi importa poco o niente, sono e rimarrò un suo fan per il suo ottimo lavoro da seiyuu, da cantante, da attrice ecc... e per la sua personalità (che non credo sia costruita). Poi vabbè, è anche una gran bella ragazza
L'ho vista quella reazione, che idoli gli otaku!! Potete offenderli quanto volete, ma hanno un orgoglio da far invidia a chiunque
per quanto riguarda l'idol io sono uno di quelli che ascoltano canzoni casuali, magari l'opening o l'ending di un anime casuale, e poi da li cerca altre canzoni dello stesso gruppo, ma non sono mai stato fan sfegatato di qualche gruppo/cantante quindi non so cosa si prova quando il proprio idolo viene distrutto...
Non conosco i dettagli della vicenda, ma penso che in effetti che Aya Hirano (di cui non sono una grande fan, comunque) abbia tutto il diritto di fare ciò che le pare nella sua vita privata, ma che, dato il suo status di idol, avrebbe fatto meglio a mantenere la sua vita privata, appunto, nel privato, anzichè fare certe dichiarazioni ad una rivista.
Senza volermi soffermare sulle sfumature del termine otaku (preferisco evitare di dire idiozie XD), considerando l'importanza enorme che la Hirano, come ogni idol, ha per i suoi fans, e considerando il fatto che, diversamente da una normale attrice o cantante, un idol è famosa per come appare, e deve di conseguenza mantenere un certo comportamento (in pubblico, si intende) che poi è quello stabilito dal contratto, a cui ha deciso di aderire, non mi sento in diritto di criticare i suoi fans per la loro reazione. Io personalmente non reagirei così, ma è anche vero che non ho mai raggiunto un tale livello di divinizzazione di un mio idolo, quindi non posso giudicare.
ryogo gli otaku non vivono finzione, tu definisci la loro vita finzione, ma la vita tracciata dalle nostre condizioni socio-politiche-economiche sarebbero la realtà?
poi non generalizziamo come se fossero un male da sradicare! non tutti urtano la libertà degli altri e quindi non sono problematici per nessuno e per questo non vanno visti come malati...hikikomori è malato! otaku invece prende accezzioni negative in base a certe condizioni, ad esempio viene per lo più visto come fanatico ai limiti dell'immaginabile almeno questo dovrebbe essere la visione di alcuni giapponesi, ma anche loro non hanno una considerazione unica ma sono sempre soggette alla propria esperienza in ogni caso.
Sai, credo che non ne verremo mai a capo su questa storia.
E' un circolo vizioso.
La gente discrimina gli otaku perchè sono strani e perchè puzzano o gli otaku sono strani e puzzano perchè la gente li discrimina?
Credo che siano comuni entrambi i casi, almeno fin quando non intervisterò a fondo una grossa fetta di otaku...
E riguardo quanto hai detto all'inizio, a questo punto tutti vivono una finzione, è tutta un'illusione, gli otaku hanno solo scelto un tipo di finzione diversa.
Non vorrei fare discorsi in grande ma se la mettiamo così, l'amore è finzione allo stesso modo di com'è la passione per queste cose, si tratta solo di ingannare se stessi, ma in modo diverso.
Comunque forse TU eri accettato per le tue passioni, ma non sono stati tutti fortunati come te, e poi la discriminazione arriva più in Giappone che in Italia per essere otaku (che qui una persona "normale" non sa neanche cosa significhi...)
@Revil.rosa: <i>per quanto riguarda l'idol io sono uno di quelli che ascoltano canzoni casuali, magari l'opening o l'ending di un anime casuale, e poi da li cerca altre canzoni dello stesso gruppo, ma non sono mai stato fan sfegatato di qualche gruppo/cantante </i>
Ahahah, sono proprio come te
Riguardo alla finzione, la mia ragazza è vera, la tocco con mano e la bacio, un cuscino pure... ma qui andremmo a giustificare qualsiasi dissociazione dalla realtà condivisibile...
@Ryogo
<i>Riguardo all'eterno OT... beh, BkBaal, per me il nocciolo della questione è che appunto sei solamente a una "prima fase" dell'accettazione della realtò, per questo ora la vedi così.</i>
Stavo solo dicendo che la mia "crisi" si era chiusa, poi mi capita tutt'ora di affrontare situazioni che non riguardano il mio carattere "formato", ma le affronto comunque, magari cambiando un pochino con delle cose che mi appaiono idiote ma in realtà sono importanti. Poi come me, te, e tutti gli altri apparirà la sia maledetta che benedetta incognita X che potrebbe sia cambiare piccoli cambiamenti che cambiare la vita in maniera radicale, questo lo so!
<i>ma comunque non certo come limiti, sei fatto così, lo accetti (ottimo) ma forse è ora di agire in altro modo.</i>
La stessa cosa che ho detto io, fermarsi al limite e migliorare il punto di culmine o girarci attorno! Poi questo discorso non vale perchè (secondo la mia opinione) si tratta pur sempre di soggettività o questione di ottica...
(E qui ammetto che ho fatto confusione con i miei discorsi, ho mischiato le mie idee personali con le implicazioni del mainstream che ho fatto senza distinzioni. )
Infatti il mio punto non è di supportare i pregiudizi, ma bensì: <b>perchè esistono?</b>
Perchè
1)come hai detto tu,
<i>Nel primo caso, alcune ragazze spinte da un sentimento quasi moe, provarono ad avvicinarsi agli otaku, ma vedendo che non solo erano brutti ma puzzavano da far schifo e parlavano solo di cose incomprensibili ai più e che schifano quei pochi che riescono a capirle, hanno lasciato perdere. In Italia le ragazze perbene hanno cercato qualche storia con qualche testa calda, e si sono ritrovate stuprate. Così è meglio?</i>
La stessa cosa che dicevo anche io! I mass media, come hai detto tu, influenzano troppo... e
2) come ho detto prima a Zannabianca, necessariamente il 90% delle persone pensa solo a se stesse, magari che stanno in tempi di crisi e non hanno tempo per le cose profonde, e magari che fanno? Accendono la tv, credono alle cavolate dei mass media o supportano solo le idee superficiali che sentono in giro.
Infatti una cosa che odio della società di oggi: la libertà di pensiero ha subito una troncatura maggiore dovuta ai mass media, e tanto di più a questa maggioranza di persone.
Ridico prima che non devi accettare quest'idea, perchè noi rientramo nel 10% dei "profondi e svegli" che non credono alle idee superficiali... tutto qui. Forse ho sbagliato percentuali, ma come hai detto prima i mass media influenzano molto, quindi almeno la maggioranza delle persone ci va appresso.
@Xxx aka Skorpion
<i>Quando ha iniziato la sua carriera da idol sapeva bene in cosa consisteva: l'idol è una figura costruita per vendere, devi saper sia fingere che recitare (in senso buono, non devi prendere in giro, devi dare alla gente quello che vuole).</i>
^Questo.
Come ho detto prima a Zannabianca, questi sono i rischi del mestiere per varie idol, persone famose, attori ecc... se vogliono intraprendere questa professione, non solo devono pensare ai rischi che si vogliono intraprendere, ma anche di accettarsi le proprie personalità, per qualsiasi cosa. Poi è un business complesso comunque
E poi come ha detto Skorpion se sapeva davvero pianificare bene poteva fare la doppia vita, d'altronde non credo che esista un... "paparazzi otaku"... (anche se qui ritona in testa l'ipocrisia degli otaku)
@Revil-Rosa
<i>a me infastidiscono i ragazzini che si auto-definiscono otaku come fosse una cosa bellissima e vanno in giro a urlarlo ai quattro venti non sapendo neanche cosa significa...</i>
Ahaha! (meglio non estendermi troppo qui )
@Franzelion
<i>La gente discrimina gli otaku perchè sono strani e perchè puzzano o gli otaku sono strani e puzzano perchè la gente li discrimina?</i>
Come ho detto prima supporto l'idea degli "otaku", appunto per puntare il fatto che i mass-media od idee del mainstream colpiscono nella MAGGIOR parte gli otaku. Ecco perchè prima dicevo che "non c'era l'ambiente adatto" per svilupparsi. Non sto facendo discriminazioni, ma perchè c'è questo pensiero? Perchè la maggior parte delle persone lo approva, otaku inclusi, ecco un'altra limitazione. Vero che gli otaku possono quanto vogliono a non vedere i poregiudizi, ma ovviamente se parlano con una persona non sanno se è "onesta" o no.
Poi come dico prima la societa è (secondo me) a fare il primo passo, perchè come dire : la società è più sociale, gli otaku "non sanno" parlare, quindi che cavolo ti costa abbandonare i pregiudizi per vedere la cosa in un'ottica unica e fare uno sforzo anche molto minimo? Tu fai uno sforzo minmo, aiuti, e la parte opposta contraccambia. (anche se qui "la società" in generale si può definire "manipolata" dai mass media e dal mainstream)
Poi come ha detto Franzelion è questione di ottica, ecco perchè la discussione non ha fine. E come ha ridetto una frase mia, l'unica maniera per discuterci è parlare con uno di essi. (od alternativa sconsigliata, andare a vivere in giappone e diventarne uno )
Puoi sempre fingere di esserlo
Quante ne ha subite... Anche se fosse una prostituta che problem c'è... Io la amo per le canzoni, per la carriera per la sua bravura eccetera... La sua vita privata non dovrebbe toccare la sua vita professionale. Trovo che sia un'assurdità. Solo 24 anni, ne ho sentite di tutti i colori.
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