Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per il ciclo venerdì Shonen, proponiamo oggi il film Bleach - The Diamond Dust rebellion, il manga Fullmetal Alchmist e la serie TV classica Saint Seiya ovvero I cavalieri dello zodiaco.
Per saperne di più continuate a leggere.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per il ciclo venerdì Shonen, proponiamo oggi il film Bleach - The Diamond Dust rebellion, il manga Fullmetal Alchmist e la serie TV classica Saint Seiya ovvero I cavalieri dello zodiaco.
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Premessa: il nanetto dai capelli bianchi non mi è per nulla simpatico, tipico personaggio non particolarmente interessante per personalità, poteri e ruolo e che finisce col risultare odioso a causa dell’eccessivo screentime di cui beneficia per via della sua incredibile popolarità presso il pubblico di riferimento. Questo secondo film ispirato alla saga di Bleach non è che l’ennesimo tassello della monumentale operazione di fanservice pro-Hitsugaya in atto da un po’ di tempo a questa parte: Memories of Nobody, il precedente lungometraggio, aveva deluso un po’ tutti, quale metodo migliore per riscattarsi se non dedicare un’intera pellicola cinematografica al personaggio più amato dai giovani giapponesi?
Le premesse dunque non erano certo incoraggianti, soprattutto per chi, come me, non ha particolarmente a cuore il decimo capitano, tuttavia devo ammettere che, nonostante la commercialata e il “soggetto” in questione, questo Diamond Dust Rebellion non si è rivelato poi così male. Intendiamoci, non è che ci troviamo di fronte a chissà quale capolavoro: la trama è, se possibile, ancora più sconclusionata di quella del suo predecessore, basti pensare che si basa sulla violazione di uno dei pochi punti fermi stabiliti da Kubo (due shinigami in grado di usare la stessa spada); inoltre, la sceneggiatura pecca spesso d'ingenuità, vedasi la facilità con cui un artefatto di eccezionale importanza viene rubato da tre sbandati, o il fatto che il nostro eroico Toshiro si faccia 80 minuti di film su 90 con un buco nello stomaco ricordandosi solo ogni tanto di essere ferito. Ma suvvia, si parla pur sempre di Bleach, chi cerca un prodotto intelligente e di spessore non dovrebbe nemmeno essere qui a leggere.
Però se la serie TV vi piace e un giorno doveste trovarvi a letto con l’influenza senza nulla da fare e poca voglia di far lavorare i neuroni, questo film potrebbe essere un passatempo gradevole; anzi, memori della bruttezza di Memories of Nobody, potreste addirittura stupirvi per i passi avanti compiuti sia tecnicamente che nell’impostazione della vicenda. L’idea di focalizzarsi su uno dei tanti coprotagonisti della saga invece che compattare in un’ora e mezza la solita storiella da saga filler è di per sé ottima, i personaggi presenti, una volta tanto, non si limitano a comparsate ai limiti del non-sense ma interpretano dei ruoli a loro congeniali, Ichigo riesce a fare un predicozzo sensato e coerente con la propria esperienza di vita, e – addirittura! – alla fine di tutto s'intravede anche una piccola evoluzione da parte di Hitsugaya.
Da un punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a un lavoro più che soddisfacente: l’animazione è fluida e il design complessivamente buono (a parte le due “Sailor Arrancar”, che graficamente non sono proprio il massimo), mentre la colonna sonora ricicla molti brani della serie TV, ma almeno sa scegliere quelli più adeguati alla situazione, ad esempio l’ottima “Invasion” nella battaglia finale.
In definitiva, Diamond Dust Rebellion è un prodotto non indispensabile e senza alcuna pretesa se non quella di far trascorrere ai fan di Bleach 90 minuti all’insegna del disimpegno: un compitino facile facile che è stato portato a termine discretamente e senza annoiare. Il mio voto è un 6 e mezzo, potrebbe sembrarvi poco rispetto a tutto ciò che ho detto ma la mia scala di valutazione si ferma al 7/7,5 per i titoli di questo tipo, per cui consideratelo un risultato più che positivo.
Le premesse dunque non erano certo incoraggianti, soprattutto per chi, come me, non ha particolarmente a cuore il decimo capitano, tuttavia devo ammettere che, nonostante la commercialata e il “soggetto” in questione, questo Diamond Dust Rebellion non si è rivelato poi così male. Intendiamoci, non è che ci troviamo di fronte a chissà quale capolavoro: la trama è, se possibile, ancora più sconclusionata di quella del suo predecessore, basti pensare che si basa sulla violazione di uno dei pochi punti fermi stabiliti da Kubo (due shinigami in grado di usare la stessa spada); inoltre, la sceneggiatura pecca spesso d'ingenuità, vedasi la facilità con cui un artefatto di eccezionale importanza viene rubato da tre sbandati, o il fatto che il nostro eroico Toshiro si faccia 80 minuti di film su 90 con un buco nello stomaco ricordandosi solo ogni tanto di essere ferito. Ma suvvia, si parla pur sempre di Bleach, chi cerca un prodotto intelligente e di spessore non dovrebbe nemmeno essere qui a leggere.
Però se la serie TV vi piace e un giorno doveste trovarvi a letto con l’influenza senza nulla da fare e poca voglia di far lavorare i neuroni, questo film potrebbe essere un passatempo gradevole; anzi, memori della bruttezza di Memories of Nobody, potreste addirittura stupirvi per i passi avanti compiuti sia tecnicamente che nell’impostazione della vicenda. L’idea di focalizzarsi su uno dei tanti coprotagonisti della saga invece che compattare in un’ora e mezza la solita storiella da saga filler è di per sé ottima, i personaggi presenti, una volta tanto, non si limitano a comparsate ai limiti del non-sense ma interpretano dei ruoli a loro congeniali, Ichigo riesce a fare un predicozzo sensato e coerente con la propria esperienza di vita, e – addirittura! – alla fine di tutto s'intravede anche una piccola evoluzione da parte di Hitsugaya.
Da un punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a un lavoro più che soddisfacente: l’animazione è fluida e il design complessivamente buono (a parte le due “Sailor Arrancar”, che graficamente non sono proprio il massimo), mentre la colonna sonora ricicla molti brani della serie TV, ma almeno sa scegliere quelli più adeguati alla situazione, ad esempio l’ottima “Invasion” nella battaglia finale.
In definitiva, Diamond Dust Rebellion è un prodotto non indispensabile e senza alcuna pretesa se non quella di far trascorrere ai fan di Bleach 90 minuti all’insegna del disimpegno: un compitino facile facile che è stato portato a termine discretamente e senza annoiare. Il mio voto è un 6 e mezzo, potrebbe sembrarvi poco rispetto a tutto ciò che ho detto ma la mia scala di valutazione si ferma al 7/7,5 per i titoli di questo tipo, per cui consideratelo un risultato più che positivo.
Fullmetal Alchemist
9.0/10
L'incipit di FMA è ormai celebre: i fratelli Elric, orfani che portano sul loro corpo i segni di una trasmutazione alchemica pericolosa e proibita, vanno alla ricerca della mitica pietra filosofale, l'unico oggetto in grado di riportare i loro corpi alla normalità. Il famoso shounen della Arakawa parte da queste premesse per introdurci nel mondo di Amestris, fatto di alchimia, di segreti militari, basato su fondamenta oscure.
Dal classicissimo viaggio dell'eroe alla ricerca dell'oggetto magico si giunge ad una trama complessa, che vede due fronti impegnati con metodi e scopi diversi (da una parte i fratelli Elric e la loro banda di "emarginati" che contrastano dal basso lo strapotere della dittatura militare, dall'altra i fedelissimi del colonnello Mustang, che intraprendono una lotta strategica per minare il regime dall'interno) a combattere il temibile sodalizio fra i vertici dell'esercito di Amestris in combutta con gli Homunculus, esseri sovraumani - ma non troppo - la cui origine è strettamente legata alla nascita di Amestris stessa.
Una trama decisamente complessa, un mondo costruito nei minimi dettagli, la caratterizzazione della moltitudine di personaggi che compaiono nei volumi, uno studio intelligente della tradizione alchemica che fa sì che ben poco sia lasciato al caso, pur non sovraccaricando il tutto con un eccesso incontrollato di elementi mitici buttati a casaccio per fare scena, sono elementi che contribuiscono a rendere FMA un capolavoro.
A ben guardare, i personaggi si mantengono negli stereotipi del genere (il protagonista sbruffone, il nemico-amico donnaiolo, l'amica d'infanzia esuberante…) ma li rivoluziona, li approfondisce, dà loro un'identità, rendendo ciascuno di loro davvero vivo. Tra gli aspetti notevoli di FMA vi è l'abilità della Arakawa di riuscire a rendere quei personaggi inizialmente nati come comparse degli elementi importanti negli sviluppi della trama, specialmente nella costruzione delle vicende finali.
La mediazione intelligente fra combattimenti (ma anche battaglie campali), lotte politiche, momenti più rilassati e gag divertenti (non ridicole!) rende la narrazione affascinante, coinvolgente, solo leggermente sofferente nel finale un po' precipitoso. Nei volumi conclusivi, infatti, vengono introdotti nuovi elementi in maniera decisamente improvvisa, tentando di chiarire punti fino a quel momento rimasti oscuri in un modo che purtroppo li rende forse ancora meno chiari, e se ne introducono altri che avrebbero meritato un po' più d'attenzione. Inoltre, si vira pesantemente verso la componente "fantasy" del manga, in precedenza meglio diluita con elementi più "politici", o con combattimenti meno mirabolanti e a loro modo più realistici: insomma, se prima l'alchimia era qualcosa di meccanico e in un certo senso vincolata a limiti insuperabili, se umani ed armi potevano avere un ruolo decisivo anche in un mondo di "maghi", se i combattimenti non erano semplici scontri tra superuomini, nelle sue ultime battute la vicenda sfugge al controllo e si arriva proprio al punto di assistere ad una battaglia finale un po' troppo "appariscente".
La vicenda si conclude con un finale che, a mio parere, manca un po' di epicità: la "baruffa" conclusiva è semplicistica, lo scontro con il cattivo finale si risolve in poche scene che mancano di tensione; insomma, se il vol. 26 mi aveva confuso con il grande numero di scazzottate ed effetti speciale dell'ultimo minuto, il vol. 27 ritorna alla scorrevolezza propria della serie, guadagnando in chiarezza ma perdendo qualcosa a livello di tensione ed emozioni. Nonostante ciò, il finale è ben fatto, non è forzato né stride nel contesto della serie, riesce ad essere positivo evitando il patetico: ad esempio, ho apprezzato molto il coraggioso sacrificio finale (coraggioso anche per l'autrice, che si preclude una seconda serie), e le parole sul sentirsi umani; alla fine, l'autrice usa bene qualche pagina per regalarci un dopo-storia piacevole, ma grazie al cielo non stucchevole.
Il disegno è gradevole, non eccelso ma adatto ad uno shounen per il tratto semplice, ma efficace nelle scene d'azione. Le persone sono proporzionate e i tratti somatici piuttosto vari, gli ambienti curati, belle le armi e gli automail.
Per quel che riguarda l'edizione (Panini), per FMA è stata scelta un formato molto classico, senza particolari pregi né difetti. Sconsigliatissima, da parte mia, la riedizione in formato Gold, che non rende bene il disegno e non offre nulla di più rispetto alla prima edizione.
Voto 9, per la trama e perché ci sono molto affezionata. Consigliato a chi… beh, consigliato a tutti: a chi ama l'azione, a chi cerca il colpo di scena, a chi apprezza elementi "fantasy" ben dosati. A chi non ha mai letto manga e non sa da cosa cominciare, a chi ha già letto molto, perché FMA non può mancare nella vostra libreria.
Dal classicissimo viaggio dell'eroe alla ricerca dell'oggetto magico si giunge ad una trama complessa, che vede due fronti impegnati con metodi e scopi diversi (da una parte i fratelli Elric e la loro banda di "emarginati" che contrastano dal basso lo strapotere della dittatura militare, dall'altra i fedelissimi del colonnello Mustang, che intraprendono una lotta strategica per minare il regime dall'interno) a combattere il temibile sodalizio fra i vertici dell'esercito di Amestris in combutta con gli Homunculus, esseri sovraumani - ma non troppo - la cui origine è strettamente legata alla nascita di Amestris stessa.
Una trama decisamente complessa, un mondo costruito nei minimi dettagli, la caratterizzazione della moltitudine di personaggi che compaiono nei volumi, uno studio intelligente della tradizione alchemica che fa sì che ben poco sia lasciato al caso, pur non sovraccaricando il tutto con un eccesso incontrollato di elementi mitici buttati a casaccio per fare scena, sono elementi che contribuiscono a rendere FMA un capolavoro.
A ben guardare, i personaggi si mantengono negli stereotipi del genere (il protagonista sbruffone, il nemico-amico donnaiolo, l'amica d'infanzia esuberante…) ma li rivoluziona, li approfondisce, dà loro un'identità, rendendo ciascuno di loro davvero vivo. Tra gli aspetti notevoli di FMA vi è l'abilità della Arakawa di riuscire a rendere quei personaggi inizialmente nati come comparse degli elementi importanti negli sviluppi della trama, specialmente nella costruzione delle vicende finali.
La mediazione intelligente fra combattimenti (ma anche battaglie campali), lotte politiche, momenti più rilassati e gag divertenti (non ridicole!) rende la narrazione affascinante, coinvolgente, solo leggermente sofferente nel finale un po' precipitoso. Nei volumi conclusivi, infatti, vengono introdotti nuovi elementi in maniera decisamente improvvisa, tentando di chiarire punti fino a quel momento rimasti oscuri in un modo che purtroppo li rende forse ancora meno chiari, e se ne introducono altri che avrebbero meritato un po' più d'attenzione. Inoltre, si vira pesantemente verso la componente "fantasy" del manga, in precedenza meglio diluita con elementi più "politici", o con combattimenti meno mirabolanti e a loro modo più realistici: insomma, se prima l'alchimia era qualcosa di meccanico e in un certo senso vincolata a limiti insuperabili, se umani ed armi potevano avere un ruolo decisivo anche in un mondo di "maghi", se i combattimenti non erano semplici scontri tra superuomini, nelle sue ultime battute la vicenda sfugge al controllo e si arriva proprio al punto di assistere ad una battaglia finale un po' troppo "appariscente".
La vicenda si conclude con un finale che, a mio parere, manca un po' di epicità: la "baruffa" conclusiva è semplicistica, lo scontro con il cattivo finale si risolve in poche scene che mancano di tensione; insomma, se il vol. 26 mi aveva confuso con il grande numero di scazzottate ed effetti speciale dell'ultimo minuto, il vol. 27 ritorna alla scorrevolezza propria della serie, guadagnando in chiarezza ma perdendo qualcosa a livello di tensione ed emozioni. Nonostante ciò, il finale è ben fatto, non è forzato né stride nel contesto della serie, riesce ad essere positivo evitando il patetico: ad esempio, ho apprezzato molto il coraggioso sacrificio finale (coraggioso anche per l'autrice, che si preclude una seconda serie), e le parole sul sentirsi umani; alla fine, l'autrice usa bene qualche pagina per regalarci un dopo-storia piacevole, ma grazie al cielo non stucchevole.
Il disegno è gradevole, non eccelso ma adatto ad uno shounen per il tratto semplice, ma efficace nelle scene d'azione. Le persone sono proporzionate e i tratti somatici piuttosto vari, gli ambienti curati, belle le armi e gli automail.
Per quel che riguarda l'edizione (Panini), per FMA è stata scelta un formato molto classico, senza particolari pregi né difetti. Sconsigliatissima, da parte mia, la riedizione in formato Gold, che non rende bene il disegno e non offre nulla di più rispetto alla prima edizione.
Voto 9, per la trama e perché ci sono molto affezionata. Consigliato a chi… beh, consigliato a tutti: a chi ama l'azione, a chi cerca il colpo di scena, a chi apprezza elementi "fantasy" ben dosati. A chi non ha mai letto manga e non sa da cosa cominciare, a chi ha già letto molto, perché FMA non può mancare nella vostra libreria.
I Cavalieri dello Zodiaco
8.0/10
Creata nel 1985 da Masami Kurumada, la serie di 'Saint Seiya' vanta ancora oggi un grande numero di appassionati, un fascino, quello dei Cavalieri di Athena, mai tramontato.
Evitando di nominare tutti i prequel/spin-off/sequel nati negli ultimi anni, la serie classica si può considerare ancora "valida"?
L'anime fu trasmesso in Italia per la prima volta nel 1990 dal canale Odeon, fu subito grande successo e poco dopo il gruppo Fininvest ne acquistò i diritti e JTV, che spopolava in quel periodo, trasmise l'anime ma solo fino alla saga del Santuario.
Dopo i primi episodi di "insegui i pezzi Lego dell'armatura d'oro", varie rivelazioni e presentazioni, la storia entra nel vivo con la battaglia interna tra Saint nel Grande Tempio: la scalata alle 12 case è la parte che più è rimasta nell'immaginario collettivo. Come carisma e caratterizzazione i Cavalieri d'oro sono ancora oggi insuperati, Kurumada in seguito non è più riuscito a creare avversari di tale fascino. La missione dei Cavalieri di bronzo è quella di sconfiggerli tutti e arrivare nella sala del grande Sacerdote per salvare la Dea Athena da morte certa; impossibile. Eppure ci riescono, tra sacrifici (i personaggi tendono ad andare e tornare dall'altro mondo come nulla fosse) e battaglie sanguinarie. Il sacrificio estremo e la voglia di non mollare mai sembra essere il significato di tutta la serie, ma nella scalata alle 12 case i personaggi principali, e non solo quelli, raggiungono un livello di "emotività" difficilmente rintracciabile in altri anime del periodo. Bene.
Passando oltre, se in <i>Dragon Ball</i> o <i>Naruto</i> si creano episodi "filler" per allungare ulteriormente il brodo, qui si sono inventati un'intera saga. La battaglia di Asgard è tuttavia un piacevole diversivo, ispirato lontanamente alla mitologia nordica con le sue atmosfere wagneriane, contiene in 26 episodi momenti di fascino, e soprattutto personaggi di grande carisma - come Mime.
Abbiamo 15 episodi appena invece per la prima battaglia di Pegasus e soci contro un vero Dio. La saga di Poseidon, o Nettuno che dir si voglia, è invece noiosa come poche, i sei generali dei mari come nemici sono persino inferiori, in carisma, a quelli di Asgard. La storia raggiunge un minimo indispensabile di pathos solo sul finale, quando si scopre il vero artefice della rinascita di Poseidone e si assiste alla vestizione delle armature d'oro di Seiya e compagni.
L'anime si interrompe per cause ignote (per alcuni il basso audience) per 12 anni, lasciando così in sospeso numerosi interrogativi, come l'identità della sorella di Seiya, fino al 2002, quando gli autori decidono finalmente di produrre 'Hades'.
Tecnicamente la serie si colloca ben al di sopra di tutte le produzioni Toei di quel periodo e lo sarà anche negli anni successivi, con animazioni di ottima qualità, e se escludiamo alcuni terribili episodi filler nella prima trentina di episodi (i cavalieri di acciaio!?) in seguito la storia ritorna sui binari giusti.
Il doppiaggio italiano, a cura di Enrico Carabelli, è ancora oggi argomento di discussione, dove, a differenza di quello originale, sentiremo questi ragazzini di 15 anni parlare in modo poetico e citare inutilmente Dante ("Vuolsi colsì colà dove si puote ciò che si vuole"), una ciofeca. Per carità, bravissimi tutti i doppiatori dell'epoca, a partire dall'indimenticabile Ivo De Palma, ma è proprio l'adattamento a essere un disastro totale, con un'infinità di errori e incongruenze nei dialoghi, oltre al fatto che i protagonisti nascono già con il nome della loro costellazione, ma che coincidenza! L'anime è da vedere assolutamente in originale quindi, così come dovrebbe davvero essere.
A 25 anni suonati quella dei Cavalieri risulta agli occhi della nuova generazione una storia idiota, dato che alla fine si basa sempre sul principio vecchio come il mondo del "salva la principessa in pericolo" per 100 episodi e questo è forse il suo limite. I vecchi fan, pur conoscendone ormai tutti i suoi difetti, rimarranno sempre fedeli a questa serie che tanto hanno amato da piccoli, ma gli altri, con le solite eccezioni, finiranno per ignorarla o non apprezzarla appieno. La versione animata ha inoltre dalla sua la monumentale colonna sonora di Seiji Yokoyama e l'eccezionale character design di Shingo Araki (Lady Oscar), ma Masami Kurumada non è riuscito nell'intento di creare una storia immortale e adatta a tutte le epoche.
Evitando di nominare tutti i prequel/spin-off/sequel nati negli ultimi anni, la serie classica si può considerare ancora "valida"?
L'anime fu trasmesso in Italia per la prima volta nel 1990 dal canale Odeon, fu subito grande successo e poco dopo il gruppo Fininvest ne acquistò i diritti e JTV, che spopolava in quel periodo, trasmise l'anime ma solo fino alla saga del Santuario.
Dopo i primi episodi di "insegui i pezzi Lego dell'armatura d'oro", varie rivelazioni e presentazioni, la storia entra nel vivo con la battaglia interna tra Saint nel Grande Tempio: la scalata alle 12 case è la parte che più è rimasta nell'immaginario collettivo. Come carisma e caratterizzazione i Cavalieri d'oro sono ancora oggi insuperati, Kurumada in seguito non è più riuscito a creare avversari di tale fascino. La missione dei Cavalieri di bronzo è quella di sconfiggerli tutti e arrivare nella sala del grande Sacerdote per salvare la Dea Athena da morte certa; impossibile. Eppure ci riescono, tra sacrifici (i personaggi tendono ad andare e tornare dall'altro mondo come nulla fosse) e battaglie sanguinarie. Il sacrificio estremo e la voglia di non mollare mai sembra essere il significato di tutta la serie, ma nella scalata alle 12 case i personaggi principali, e non solo quelli, raggiungono un livello di "emotività" difficilmente rintracciabile in altri anime del periodo. Bene.
Passando oltre, se in <i>Dragon Ball</i> o <i>Naruto</i> si creano episodi "filler" per allungare ulteriormente il brodo, qui si sono inventati un'intera saga. La battaglia di Asgard è tuttavia un piacevole diversivo, ispirato lontanamente alla mitologia nordica con le sue atmosfere wagneriane, contiene in 26 episodi momenti di fascino, e soprattutto personaggi di grande carisma - come Mime.
Abbiamo 15 episodi appena invece per la prima battaglia di Pegasus e soci contro un vero Dio. La saga di Poseidon, o Nettuno che dir si voglia, è invece noiosa come poche, i sei generali dei mari come nemici sono persino inferiori, in carisma, a quelli di Asgard. La storia raggiunge un minimo indispensabile di pathos solo sul finale, quando si scopre il vero artefice della rinascita di Poseidone e si assiste alla vestizione delle armature d'oro di Seiya e compagni.
L'anime si interrompe per cause ignote (per alcuni il basso audience) per 12 anni, lasciando così in sospeso numerosi interrogativi, come l'identità della sorella di Seiya, fino al 2002, quando gli autori decidono finalmente di produrre 'Hades'.
Tecnicamente la serie si colloca ben al di sopra di tutte le produzioni Toei di quel periodo e lo sarà anche negli anni successivi, con animazioni di ottima qualità, e se escludiamo alcuni terribili episodi filler nella prima trentina di episodi (i cavalieri di acciaio!?) in seguito la storia ritorna sui binari giusti.
Il doppiaggio italiano, a cura di Enrico Carabelli, è ancora oggi argomento di discussione, dove, a differenza di quello originale, sentiremo questi ragazzini di 15 anni parlare in modo poetico e citare inutilmente Dante ("Vuolsi colsì colà dove si puote ciò che si vuole"), una ciofeca. Per carità, bravissimi tutti i doppiatori dell'epoca, a partire dall'indimenticabile Ivo De Palma, ma è proprio l'adattamento a essere un disastro totale, con un'infinità di errori e incongruenze nei dialoghi, oltre al fatto che i protagonisti nascono già con il nome della loro costellazione, ma che coincidenza! L'anime è da vedere assolutamente in originale quindi, così come dovrebbe davvero essere.
A 25 anni suonati quella dei Cavalieri risulta agli occhi della nuova generazione una storia idiota, dato che alla fine si basa sempre sul principio vecchio come il mondo del "salva la principessa in pericolo" per 100 episodi e questo è forse il suo limite. I vecchi fan, pur conoscendone ormai tutti i suoi difetti, rimarranno sempre fedeli a questa serie che tanto hanno amato da piccoli, ma gli altri, con le solite eccezioni, finiranno per ignorarla o non apprezzarla appieno. La versione animata ha inoltre dalla sua la monumentale colonna sonora di Seiji Yokoyama e l'eccezionale character design di Shingo Araki (Lady Oscar), ma Masami Kurumada non è riuscito nell'intento di creare una storia immortale e adatta a tutte le epoche.
"Il doppiaggio italiano, a cura di Enrico Carabelli, è ancora oggi argomento di discussione, dove, a differenza di quello originale, sentiremo questi ragazzini di 15 anni parlare in modo poetico e citare inutilmente Dante ("Vuolsi colsì colà dove si puote ciò che si vuole"), una ciofeca. Per carità, bravissimi tutti i doppiatori dell'epoca, a partire dall'indimenticabile Ivo De Palma, ma è proprio l'adattamento a essere un disastro totale, con un'infinità di errori e incongruenze nei dialoghi, oltre al fatto che i protagonisti nascono già con il nome della loro costellazione, ma che coincidenza! L'anime è da vedere assolutamente in originale quindi, così come dovrebbe davvero essere."
Prepariamoci ai soliti troller della domenica.
Sul secondo film di bleach ho poco da dire, anche se non mi pare giusto tutto questo accanimento sul protagonista che potrà essere uno dei personaggi più criptici, freddi, senza cervello della serie ma che grazie al cielo è l'unico a ragionare in questi 90 minuti. Purtroppo in tutti i film di bleach ci sono parecchie contraddizioni come quella detta già della zampakuto ma comunque trovo che il prodotto fosse un poco superiore al 6, sopratutto se si prende in considerazione i restanti 3 film a mio parere molto peggiori. comunque recensione che in gran parte quoto.
Su FMA poco da dire sulla storia in sè, ma purtroppo l'edizione manga mi perde punti perché i volumetti sono tra quelli meno resistenti della mia collezione (ho la prima eh..). nonostante abbia anche cose più vecchie, 2-3 FMA sono scollati .__.' inoltre come già detto la serie gold è uno spreco di soldi e solo questo farebbe calare il voto a questo manga! comunque considerando la storia ed anche il disegno che comunque è semplice, facile da capire/interpretare e pulito.
Ed infine che dire su Saint Seiya, io ci sono cresciuta e non potrò mai essere obbiettiva, poi essendo sagittario mi inorgoglisce tanto ancora oggi
La recensione dice tutto, molto completa anche sull'analizzare la questione doppiaggi che secondo me è troppo polemica.
Insomma l'adattamento c'è, ma vogliamo mettere a quell'epoca un ragazzo qualsiasi di 16 anni -un esempio- che sente citazioni di Dante? penso che l'adattamento può andare e che in Italia ne abbiamo sentite di peggiore e che comunque i doppiatori sono comunque stati eccezionali.
I cavalieri dello zodiaco ho visto solo la serie fino alla fine delle 12 case(e qualche episodio di un altra saga di cui nn ricordo il nomeXD)
E infine son d'accordo con la recensione si fullmetal alchemist...un grande manga di cui hanno fatto una prima serie animata ,che anche se si discosta dall'originale,a me piacque molto,specialmente il film che conclude il tutto...mentre della nuova serie mi devo vedere gli ultimi episodi che avevo rimandato fino alla lettura dell'ultimo volume...comunque una serie ben realizzata,con un brutto errore all'inizio..i ricordo che tipo nell'ep 3 per un Po si vede Ed col braccio sinistro meccanico,anziché il destro-.-
Grandissima opera peroXD
Riguardo al commento sul doppiaggio italiano...
penso che l'adattamento può andare e che in Italia ne abbiamo sentite di peggiore
Ad esempio?
Ma quoto sulla bravura dei doppiatori (meno sulla scelta delle voci)
Ahahah, sulla recensione di okoi ne discussi con lei in privato tempo fa!
Ma ora mi ripeterò pubblicamente: concordo con tutti i pregi ma assolutamente non con i difetti: trovo che l'ultimo numero sia amalgamato alla perfezione tra chiarezza, scorrevolezza, azione, epicità ed emozione. Anzi, è stato forse il volume conclusivo più emozionante che abbia mai letto.
Ci ho riflettuto sopra intere giornate, giungendo alla conclusione che FMA non potesse avere finale migliore, anche se qualcuno di noi (me compreso) magari se l'aspettava un po' diverso.
Fin dall'inizio del manga (e lo dico perchè lo sto rileggendo da capo in questi giorni) l'autrice ha sempre avuto le idee chiarissime in testa, sia per la trama che per i contenuti.
Il messaggio che voleva dare si era mantenuto discretamente ambiguo nel corso della serie, ma giunti al finale non si può non pensare "nessuna ambiguità, era stato tutto pensato nei minimi dettagli".
Insomma, l'Arakawa ha messo la degna ciliegina sulla torta che ci si aspettava, rendendo il manga un'opera incredibilmente intelligente, realistica ed "umana", regalandoci un'opera a mio avviso priva di difetti e che trascende il target impostato inizialmente (shonen) per sfociare nel seinen.
Per quanto mi riguarda, merita il massimo dei voti, perchè non si poteva fare di meglio.
Fullmetal Alchemist è un ottimo manga, però poteva anche essere meglio.
L'anime di Saint Seiya è ottimo, uno dei migliori mai visti, ma è vero che l'adattamento di Saint Seiya italiano è pessimo, già dal titolo "I Cavalieri dello Zodiaco", ma il peggio sono proprio i dialoghi elaborati, a tal proposito riporto una divertente interpretazione presa da Nonciclopedia:
"dialogo tratto dall'anime originale:
- Seiya: "È fortissimo! Come faremo a batterlo?"
- Hyoga: "Tienilo occupato, utilizzerò un metodo che mi ha insegnato il mio maestro!"
versione italiana:
- Pegasus: "Maledizione, il microcosmo di Docrates supera il macrocosmo universale. Battere Docrates sarà un'utopistica speranza. Possiamo costringere Docrates alla resa ma, eufemisticamente parlando, sarà piuttosto complesso. Crystal, hai tu qualche strategia a riguardo?"
- Crystal: "Accidenti Pegasus, Docrates è un gigante, la sua potenza rasenta quella di una furia divina incarnata in un corpo di roccia non scevro di bruta forza, se l'aver vinto avversari forti ci ha a nostra volta fortificati, sconfiggere un così possente colosso, dalle proporzioni titaniche, come Docrates, ritengo sia oltre ogni umana speme. Ma si, certo, quando mi allenavo col mio maestro mi disse che l'unico modo di sconfiggere i giganti è quello di congelar loro le gambe! Renderò ghiaccio i sui polpacci e brina le sue giunture. Distrai la sua rozza mente e nel frattempo io, concentrerò tutta la forza della galassia nei cristalli di ghiaccio scaturenti dai miei palmi, grazie alla meditazione in movimento appresa tra le desolate lande spazzate dal vento del nord."
(dal mio punto di vista ovviamente) ù_ù
* bleach non m'interessa granchè e men che mai il film in questione
* Fullmetal Alchemist è tra gli anime che mi stanno più sulle balle in assoluto, secondo solo a Ranma! XD
Fortuna che non sono solito recensire opere che non ho completato, altrimenti il mio sarebbe stato senz'altro il voto più basso di tutto il database di AC.
* Discorso analogo per i Cavalieri dello Zodiaco.
Ero un bambino la prima volta che li seguii ciononostante non sono mai riuscito a farmi coinvolgere da questa serie, già a quei tempi la trovavo "infantile" e noiosa.
Ma so che sono in molti ad amarla e rispetto i gusti altrui
E soprattutto con queste ultime due esternazioni mi aspetto pollici rossi come se piovesse
Evidentemente, è ciò che gli è arrivato ed ha così tratto le sue conclusioni, rispettabilissime. Tutta la recensione è impostata su una certa linea di valutazione, anche coerente nel complesso.
Io però non la vedo come TWINKLE, a me quel doppiaggio ancora oggi regala emozioni, e in certi momenti ha dato anche più spessore ad un anime che da un punto in poi si ripete come svolgimento e trama.
Voglio aggiungere solo una mia personale osservazione.
Non è la prima recensione o opinione su "Saint-Seiya" che noto puntare il dito contro gli effetti del tempo e sulla ipotetica obsolescenza contenutistica di questa serie animata.
Ok, sono passati quasi 30 anni. E allora? Tutto invecchia.
I CDZ restano un classico, del manga e dell'animazione, perchè hanno segnato generazioni intere di lettori, di spettatori e di coloro che i manga e gli anime li fanno... essendo stata questa un'opera fonte di ispirazione per molti artisti a venire.
Classico sottintende passato, ma non per forza superato, anzi...
"Creata nel 1985 da Masami Kurumada, la serie di 'Saint Seiya' vanta ancora oggi un grande numero di appassionati, un fascino, quello dei Cavalieri di Athena, mai tramontato.
Evitando di nominare tutti i prequel/spin-off/sequel nati negli ultimi anni, la serie classica si può considerare ancora "valida"?
L'anime fu trasmesso in Italia per la prima volta nel 1990 dal canale Odeon, fu subito grande successo e poco dopo il gruppo Fininvest ne acquistò i diritti e JTV, che spopolava in quel periodo, trasmise l'anime ma solo fino alla saga del Santuario."
la serie è stata trasmessa in prima tv il 26 marzo del 1990 su odeon,solo un annetto dopo vedremo in tv i restanti 62 episodi,grazie alla granata press avremo dopo un paio d'anni uno dei primi manga in italia e i 4 film,per la serie di hades abbiamo dovuto aspettare il 14 settembre 2008 su italia 1 il sanctuary,il 17 febbraio 2009 il meikai e per la fine del mondo prevista dai maya l'elisio,un pò prima ci fanno assaggiare il tenkai hen.
fininvest acquistò subito i diritti,girandoli ad un insieme di reti locali a cui c'erano le varie odeon e 7 gold che trasmisero la serie,causa contenuti violenti.
"L'anime si interrompe per cause ignote (per alcuni il basso audience) per 12 anni, lasciando così in sospeso numerosi interrogativi, come l'identità della sorella di Seiya, fino al 2002, quando gli autori decidono finalmente di produrre 'Hades'."
non fu l'audience il motivo,kurumada si dedicò anima e corpo ad altre serie,"stranamente uguali" a saint seiya,logico poi che i nipponici si affezionarono a ben altro...
fin quando durò saint seiya durò un merchandising a dir poco mostruoso di profilo mondiale,il posto fu lasciato libero a dragon ball,sappiamo tutti come è andata...
"Il doppiaggio italiano, a cura di Enrico Carabelli, è ancora oggi argomento di discussione, dove, a differenza di quello originale, sentiremo questi ragazzini di 15 anni parlare in modo poetico e citare inutilmente Dante ("Vuolsi colsì colà dove si puote ciò che si vuole"), una ciofeca. Per carità, bravissimi tutti i doppiatori dell'epoca, a partire dall'indimenticabile Ivo De Palma, ma è proprio l'adattamento a essere un disastro totale, con un'infinità di errori e incongruenze nei dialoghi, oltre al fatto che i protagonisti nascono già con il nome della loro costellazione, ma che coincidenza! L'anime è da vedere assolutamente in originale quindi, così come dovrebbe davvero essere.
A 25 anni suonati quella dei Cavalieri risulta agli occhi della nuova generazione una storia idiota, dato che alla fine si basa sempre sul principio vecchio come il mondo del "salva la principessa in pericolo" per 100 episodi e questo è forse il suo limite. I vecchi fan, pur conoscendone ormai tutti i suoi difetti, rimarranno sempre fedeli a questa serie che tanto hanno amato da piccoli, ma gli altri, con le solite eccezioni, finiranno per ignorarla o non apprezzarla appieno."
i problemi di sempre,naturalmente,però non sono proprio quelli i problemi,cito sempre lo stesso esempio:
nel labiale de palma può secondo voi dire "colpo delle stelle cadenti di pegasus" alla velocità di uno scioglilingua inudibile? oppure "pegasus ryuseiken" che chi vede una serie,non significa niente,per le prime volte,a meno che non esce tanto di traduzione audio come avveniva per i colpi di kenshiro e cosa rappresentano?
se nel labiale originale la battuta dura 3 secondi,anche quella italiana dura 3 secondi,ovvero il famoso "anello" che viene prima doppiato,dal nipponico all'inglese,di più facile consultazione,e poi in italiano provvede l'adattatore e il dialoghista a rendere meglio nella nostra lingua,tra sinonimi e contrari,il significato che meglio si adatta al labiale,per cui non esageriamo con l'aulico,che forse è stato una spinta maggiore per sottolineare meglio vocaboli e suoni che presi singolarmente,significano pochissimo,inoltre una cosa è la traduzione di un manga,l'altra l'anime,di cui deve prendersi spunto la trama principale da portare avanti,isabel viene rapita in entrambe le lingue!!!
e ci vogliono tanti dindini per il ridoppiaggio auspicato dai fan "puristi"che vanno avanti prima col leggio del manga per poi dire "non è vero,andava detto così",nel 1989 se parlavi di manga in sala doppiaggio ti rispondevano "si mangia?"
in tempi moderni e attuali,è LOGICO che la frangia purista ha ragione,ma non mi sembra vedere un dragon ball,un daitarn o un georgie ridoppiati ad anni di distanza...ma questo discorso vale SOLO se TUTTA la serie classica e hades fosse stata doppiata in epoca attuale,invece,ci si attacca sulla serie di hades per dividere ad anni di distanza un lavoro che per forza di cose andava ultimato così come era cominciato (hai voglia a chiamarlo scempio linguistico,è meglio dire ci sono scelte discutibili,quando si traduce,possono essere differenti i punti di vista...)
il problema è uno solo e fondamentale.
la frangia dei fedeli al doppiaggio storico ha sbagliato a mitizzare de palma,margarina e soci,diversamente anche l'elisio sarebbe stato già messo in onda senza tanti complimenti,bisognava dare meno visione a queste "stanze dei bottoni",quindi più lavoro e meno chiacchiere da riempire quasi 4 anni di vuoto mediatico e sberleffi da chicchessia.
la frangia dei puristi che ama l'originale è mitizzata anch'essa,dagli stessi fedeli al doppiaggio storico,i quali,scornandosi a più riprese,e portando avanti tese atte ad essere smentite in "pasto" ai soliti fa ridere i puristi ed esalta le teorie di verità assoluta dei medesimi.
diciamo che il male di questa serie è che in italia ha trovato negli ultimi anni,specie sul web,una situazione incolmabile chiamata divisione dei fan,dovuta a tutto questo,colpe equamente distribuite,dall'altra dare un contentino alla vecchia guardia dei fan,far ridere ogni cosa di saint seiya i neofiti e la nuova generazione di fan di questa serie che pretendono la cancellazione di ciò che è stato,a vantaggio di qualcosa che chiedono e non vedranno.
è logico poi trovarsi,come dico io,come gemini,avere due differenti entità in un unico corpo,l'edizione italiana e il fedele all'originale,un casino irrefrenabile ormai da 10 anni suonati a questa parte,la scissione dei fan è un motivo tra tanti,ma il vero problema è aver innalzato a "maestri" questi "signori" che si coprono di importanza di sapere le loro verità su serie,messe in onda e quant'altro sia dalla sponda ds che da quella purista.
è ora,quindi,che i fan "veri" della serie di entrambi gli schieramenti decidano di godersi per sempre la serie,visto che ormai sono della tesi che "ognuno ama i cdz o il ss che si merita".
con cosa son d'accordo nella versione originale? beh i nomi rientra tra questo discorso...
comunque twinkle,ottima recensione!
Secondo me quando si critica il lavoro di adattamento su questo titolo, non si considera un aspetto importante nonchè fondamentale ad esso collegato: quando fu realizzato era un'altra epoca rispetto ai giorni nostri dove si esige giustamente un lavoro certosino a livello di adattamento mantenendo inalterati, nomi, luoghi, tecniche e quant'altro. In quei tempi non era così, vi erano molte più libertà di scelta da parte degli staff che ne curavano la produzione per il nostro paese. Giusto o sbagliato che fosse questi discorsi possiamo farli oggi, non vent'anni fa. Certo, quasi tutti noi che abbiamo seguito i Saints da ragazzini notavamo delle stranezze come ad esempio cavalieri che portavano il nome dell'armatura-costellazione che ancora dovevano conquistare, ma lì poi entrava il contesto dell'anime a far presagire come quei personaggi potessero essere dei predestinati ad un cammino ben delineato. La magia regalataci da Carabelli e staff chissà, risiede anche in questo.
Il doppiaggio in sè poi così come allora, se non più di prima, riesce ad emozionarmi ogni qualvolta mi capita di sentirne qualche spezzone. Uno dei migliori cast in assoluto!
Io finora l'ho ignorata.
Full Metal Alchemist lo conosco nella versione anime e mi ha fatto un'impressione ottima, il 9 ci sta tutto. Ho anche intenzione di vedere Brotherhood prima o poi. Bleach invece l'ho sempre ignorato e non e' nei miei piani a breve o medio termine.
Finisco con i dovuti complimenti ai recensori.
Lo stile di disegno di Hiromu Arakawa niente di che, però a me piace los tesso molto pulito e chiaro negli scontri.
Non capisco come faccia la gente ancora a dire che Naruto, Bleach o OP gli sono superiori..., oggettivamente parlando è una balla colossale. L'unico battle shonen che potrebbe competere con lui è Hunter X Hunter ma altri non ne vedo.
Il fatto è che FMA è imbattibile anche per via della sua coerenza, tutto è spiegato e tutti i poteri sono gestiti allap prfezione senza perdersi come OP, Naruto, e Bleach.
Molto originale anche come plot ed impostazione, è un battle shonen che non risente minimamente di DB, tanto che se non ci fosse stato quest'ultimo FMA sarebbe nato lo stesso, ed inutile dire che è superiore anche a DB e Saint Siya.
Parlando di Saint Seiya... lo vidi da bambino ma sinceramente non è che ricordi molto dell'anime, però ho letto recentemente tutta la PE, che dire...coerenza 0, vince chi ha il power up più grosso e non si sa come sti cavalieri le prendono sempre e poi vincano sempre loro non si sa come. I disegni fanno abbastanza pena, il character design dell'anime supera pesantemente quello del manga non c'è molto da dire. Uno shonen old school da leggere per curiosità come ho fatto io, ma è ben lungi dall'essere un capolavoro, una pietra miliare del genere certo, ma non un capolavoro sono due concetti ben diversi.
PS:
già il termine Saint fu cambiato per un motivo "teologico", inoltre non so se qualcuno potrà confermarlo, ma ho sentito che l'anime fu tradotto dalla versione francese "Les Chevaliers du Zodiaque"! è possibile?
Di Full Metal Alchemist invece ho visto la serie Brotherood, che ha la stessa trama del manga, e a mio parere risulta una delle serie più riuscite degli ultimi dieci anni.
La trama di fondo è molto bella, gli sviluppi sono coinvolgenti e l'ambientazione da Europa di Inizio secolo è stupenda.
Per full metal alchemist non c' è molto da dire. Concordo pienamente con il voto e lo ritengo un ottima opera, breve e incisiva in rapporto ad altre nel suo genere.
Se parliamo invece di Bleach-the Diamond Dust Rebellion ad oggi lo considero il film migliore ispirato a questa serie nonostante si concentri su quello che, in fin dei conti, è un personaggio secondario. Nonstante questo non so se sarei arrivato a dargli 6 e questo la dice lunga su quanto apprezzi questi film che, a mio parere, non riescono mai a raggiungere nemmeno la piena sufficienza (anche se questo la sfiora). Comunque rimane su tutt' altri livelli di quell' immane schifezza che ci hanno propinato come quarto film.
I cavalieri dello zodiaco sono una delle opere con cui sono cresciuto e avranno sempre un posto nel mio cuore. Sul doppiaggio non mi pronuncio visto che non conosco l' originale (mi aspettavo l' intervento fiume di Demone dell' Oscurità lol) tuttavia avendolo rivisto in più tarda età volevo fare un precisazione su quanto detto da SeiyaJJ. E' vero che tutte le opere invecchiano ma alcune lo fanno meglio di altre. Con tutto l' affetto che gli porto i cavalieri non sono tra queste. La loro trama estremamente classica e lineare, a mio parere, li allontana enormemente dal gusto di oggi ed è quindi normale se le nuove leve di appassionati storcono il naso.
Come al solito comlimenti a tutti i recensori
Avevo 12 anni e il mio personaggio preferito era Crystal; a scuola, ovviamente, si replicavano le gesta della serie TV, con tanto di colpi e urla nei corridoi.
Ho ancora i modellini di tutti i cavalieri d'oro in bella vista su una mensola, cosa di cui vado fiero, pur suscitando l'incredulità di alcuni "ignoranti" in materia.
POLVERE DI DIAMANTI!
1) voci anonime e sconosciute, particolari senza dubbio, ma a doppiare gli anime non è arte loro!
2) le poche voci famose e conosciute sono riciclate all'infinito su più personaggi, basta vedere la scheda di wikipedia apposita
3) doppiato di cacca, alcune frasi erano visibilmente fuori sync, e se non sbaglio un paio di battute non sono state doppiate, del tipo che il personaggio muoveva la bocca ma non parlava! O_o
4) tutte le voci, a parte le 3 o 4 principali, sono state cambiate rispetto al primo film, assurdo, una tra tutte la Pacotto su Inoue, sostituita da chissà chi!
Guardatelo se siete amanti dell'orrido!!
Comunque ottime recensioni
Riguardo a Full Metal Alchemist, mi pare avessi già fatto i complimenti a Okoi in passato, sennò glieli rinnovo. Bella recensione per un bellissimo manga, che mi ha sempre tenuto sulle spine, esaltato, commosso e divertito. Lo presi per caso, ci ho messo un pò ad abituarmi alla trama, ma in breve si è trasformata in una delle mie letture preferite. Non vedo l'ora di scendere a Palermo per le vacanze di Natale così da rileggermelo tutto daccapo e poi eventualmente farci a mia volta una bella recensione.
Sui Cavalieri, il mio caso è un pò "borderline", perchè avendo iniziato a interessarmi alla serie seguendo praticamente prima il manga e poi vedendo l'anime nella sua interezza (prima del manga ne avevo seguite puntate sparse: un paio contate ai tempi di Odeon TV che praticamente non valgono e qualcuna sparsa su Italia 1 nel 2000, che però vedevo raramente per via della scuola), mi son ritrovato ad amarli tutti e due ma per motivi differenti, con un maggior occhio di riguardo per il manga, perchè è tramite la lettura di questo che mi è scoppiata la passione.
Il mio caso è particolare: da ex studente di liceo classico da sempre appassionato di mitologia greca e attualmente orientalista, non potevo che amare una storia che condensasse le due cose in maniera per me mirabile.
Non sono d'accordo coi detrattori dello stile di Kurumada, che, è vero, è volutamente retrò anche per l'epoca in cui Saint Seiya fu pubblicato per la prima volta (in cui giravano opere come Hokuto no Ken che decisamente a livello di disegno sono tutt'altra cosa), ma è proprio una caratteristica sua, a livello di disegno, di trama e personaggi, e bisogna accettarla come tale piuttosto che denigrarla perchè non si confà ai canoni moderni. A me lo stile di Kurumada piace, nel suo essere schematico e statico, è molto personale ed espressivo, inoltre i disegni delle armature, dei cosmi, delle architetture, degli attacchi, degli elementi culturali come sculture o mandala li ho sempre trovati bellissimi. Poi lo stile si evolve molto nel corso della storia, è innegabile che i disegni del primo numero non sono quelli dell'ultimo, e se prendete B't X migliorano ancora.
E' vero che, di base, la storia si fa ripetitiva, ma i combattimenti non sono mai uguali fra loro, gli avversari sono sempre ben caratterizzati e imbastiscono dei bei confronti, sia a livello fisico con le loro tecniche sempre diverse, sia a livello ideologico, con gli eroi di Atena. Io personalmente non mi sono mai annoiato con Saint Seiya.
Riguardo all'anime, per quanto sia tecnicamente eccelso (i disegni di Araki, gli sfondi, la colonna sonora... :Q___), lo reputo inferiore al manga nella composizione della trama: troppi filler ridicoli (Docrates, Morgana, il Cavaliere della Fiamma, il Cavaliere del Ghiaccio, i Cavalieri d'acciaio
Sull'adattamento italiano, è vero che praticamente è un'altra storia, per certe cose, rispetto a Saint Seiya. Personalmente non gli perdono di aver tolto tutti i riferimenti al buddismo, di fatto ammazzando il personaggio di Shaka, e non so come abbiano fatto per certe scene della serie di Ade (perchè aspetto che finisca per vederla tutta, essendomi perso le trasmissioni tv) dove certi concetti sono fondamentali per inquadrare il personaggio. Ma erano altri tempi, la cosa regge, è epica, i doppiatori son bravi e i dialoghi sono coinvolgenti, quindi considerando anime e manga come due cose separate come di fatto è, viste le molteplici differenze, ci può stare, a parte che a volte continua a generare ancora più incongruenze (vedi la faccenda di "Arles") e che eccetto i protagonisti c'è un riciclo assurdo di doppiatori per cui ogni personaggio ha una voce diversa ogni volta che compare in scena, e questo, per quanto bravi siano i doppiatori, non si fa.
Non sono un fan sfegatatissimo della serie che vive solo per questa e si strappa i capelli per lei, ma è un'opera che mi è sempre piaciuta, sin da quando l'ho conosciuta, e che è stata fondamentale nel mio percorso di lettore di manga.
Per me, a differenza di Twinkle, Saint Seiya è un'opera immortale, per l'impatto che ha avuto sulla cultura manga-anime-videoludica del tempo e per l'impegno dell'autore che ha sintetizzato in un manga innumerevoli elementi culturali di tutto il mondo, ma proprio per questa sua impronta così culturale, unita ad un disegno old-fashioned, capisco che possa deludere o non interessare i più giovani, che magari cercano storie più cool o disimpegnate. Saint Seiya invece, lo si deve vivere, non lo si può leggere passivamente aspettandosi una storia di sole botte tipo Bleach o Dragon Ball, ma bisogna entrare nel meccanismo e accettare i numerosi riferimenti culturali, magari ricercandosi da altre parti quello che si trova nel manga.
Complimenti comunque per la recensione, Twinkle è molto bravo e spero di leggere ancora altri suoi lavori.
@ Nyx
Infantile? Saint Seiya?
@ Demone dell'oscurità
Invero l'audio di Ken il guerriero quando leggeva gli ideogrammi delle mosse nell'anime italiano si inventava le cose e straparlava
Un giorno recupererò tutta la serie e cercherò di analizzarla con sguardo più consapevole, lasciando da parte il discorso adattamento. Probabilmente non mi esalterà allo stesso modo, ma sarà un esperimento interessante.
Dunque, Bleach come serie non è malaccio (anche se l'esorbitante numero di episodi non è stata una grande idea)... In ogni caso ho intenzione di visionare questo film.
Fullmetal alchemist....che dire è stato il primo manga che ho seguito seriamente e che mi ha appassionato, lo considero un must e sono abbastanza d'accordo con la recensione.
Saint Seya...ommiodio. Da piccolo ne rimasi inorridito, sia dallo stile di disegno che da quello narrativo. "Cavalieri" in armature ridicole, sbrillucicose e più colorate di arlecchino...poi vabeh i gusti sono gusti.
Belle recensioni quelle d'oggi, complimenti agli scrittori!
Io sono tra quelli che lo guardarono da piccolo su Odeon, con la mitica sigla italiana di Massimo Dorati (non quella tuzzettara di Giorgio Vanni..), e all'epoca figurarsi se facevo caso ai nomi sballati, alla storia incomprensibile del sacerdote, ai terribili cavalieri d'acciaio..lo guardavo e basta.
Ma la recensione di SS è scritta nel 2011 per gli spettatori del 2011.
Riguardo alla presunta "vecchiaia precoce" che questa serie si porta dietro, sono i dati a dirlo. Più volte hanno tentato di resuscitare il brand ma senza successo (l'ultima nel 2008), ai giovani non piace inutile girarci intorno e questo è un suo pesante limite, a differenza di che so, Heidi o LupinIII dove il cambio generazionale di appassionati avviene senza problemi e anche tra 50 anni andranno sempre in onda e usciranno in edicola. I Giapponesi già 10 anni fa lo avevano capito e hanno tirato fuori il The Lost Canvas, più adatto ai gusti odierni.
Il "caso Kotaro" è unico ma abbastanza semplice, ha visto l'anime dopo il 2000, e dopo aver letto il manga (quindi con tutte le incongruenze del caso) ma vi si è appassionato lo stesso, questo perchè da bravo figlio anni '80 non ha avuto alcun problema a rientrare nei gusti di quel periodo ma ripeto, Saint Seiya a differenza di altre serie anni '80, in mano ad un dodicenne è quasi indigeribile, e con il passare del tempo non potrà che peggiorare (ironico e paradossale, dato che tecnicamente supera Dragon Ball e Ken il Guerriero di 5 volte).
Rimane una delle serie più importanti di sempre, interessante il post di demone dell'oscurità ma una serie stravolta è una serie stravolta, nel 1989, nel 2005, nel 1456, non mi importa, se girassi un film ambientato a Roma di certo non mi andrebbe giù se in Giappone la chiamassero Kokorì City, se i personaggi non avessero un nome proprio, iniziassero a parlare con l'accento del Kansai ecc.. che poi gli adattamenti più fedeli c'erano (Ken ok, aveva 7 doppiatori, ma con i nomi e i dialoghi siamo lì..).
Su FMA concordo su tutto, raro caso di manga universale, adatto a maschi, femmine, adulti e adolescenti, ricco di colpi di scena, bellissimo.
Su ciò che riguarda Bleach preferisco tacere, ottime recensioni le altre due comunque.:)
Spero che quello sia un altro wall of text preparato in anticipo quello di Kotaro o se è scritto "a braccio" complimenti
Sui Cavalieri ammetto che è molto tempo che non li rivedo in video (l'ultima occasione è stata l'Inferno di Hades trasmeso in TV) e forse una nuova visione non sarà possibile.
Rimarranno comunque un bel ricordo d'infanzia (mi rimase impressa la battaglia con Virgo) e non (la visione completa l'ho fatta più da grandicello) ma anche per la lettura del manga che quando fu pubblicato dalla Star mi diede molte soddisfazioni
Sulla databilità dei saint Seya avrei da ridire. Si, è un anime degli anni 80 pero' ha uno stile unico (conoscete qualche opera che gli assomigli?). Mentre in Hokuto no Ken troviamo il post-nucleare, un tema abbastanza sfruttatto, e la leggenda della scimmia combattente aveva già avuto qualche trasposizione, i Saint Seya non riesco a ricondurli a un genere che allora era già presente. Dicasi lo stesso per la ost, inclassificabile, un misto di classica, rock-opera,... disco?
Ah ah! No, stavolta l'ho fatto di getto
@ Twinkle
Hai ragione. Il fatto è che già in origine la serie soffre di "vecchiaia precoce", perchè stilisticamente è molto più affine alle serie degli anni '70 piuttosto che a quelle dei suoi tempi, dove lo stile preponderante su Jump era quello di Hokuto no Ken (Sakigake! Otoko Juku, Le bizzarre avventure di Jojo, Ginga Nagareboshi Gin...) e dove Dragon Ball, ben più scanzonato, mieteva successoni. All'epoca però piacque e ottenne successo perchè gli eroi incrollabili che vincono sempre contando sulla forza dell'amicizia e della giustizia dimostrandosi veri uomini, i combattimenti lirici e passionali, le morti piene di pathos ai tempi erano gli standard e piacevano molto, e Saint Seiya ci sguazza, tanto più che offriva una grafica rivoluzionaria e personaggi di grandissimo carisma sfruttabili in millemila oggetti di merchandising.
In Giappone, dove nascono millemila manga e anime al minuto, i gusti si evolvono rapidamente, e quindi già dopo cinque anni il successo di Saint Seiya tramontò, tant'è che poi furono Dragon Ball Z, Yu Yu Hakusho e Sailor Moon a prendere il suo posto, ma, Dragon Ball Z a parte, si tratta in entrambi i casi di serie che devono qualcosa di più o meno grande all'opera di Kurumada, così come moltissimo gli deve il Bleach che tanto furore fa oggi.
Logico che un giovane di oggi, abituato a serie molto più "tranquille", veloci, scurrili, "fighe" e disimpegnate, possa non trovare godibile un'opera dove l'azione è ridotta a scene abbastanza statiche, i personaggi non sono "fighi" per i canoni di oggi e invece che darsele di santa ragione cianciano (usando paroloni desueti che non capisce, nella versione italiana) di filosofia, religione, orientalate, destino, giustizia e tutto il resto.
Può dispiacere noi vecchi fans, ma c'est la vie. Per questo penso che Saint Seiya possa piacere di più agli adulti piuttosto che ai bambini, visto che è un'opera più impegnata e da capire invece che di sole mazzate.
Come giustamente tu dici, un "adulto" che sappia contestualizzare l'opera, probabilmente l'apprezzerà molto di più di un bambino di oggi che vuole solo vedere quando se menano.
Per quanto riguarda Lost Canvas, lo leggevo ma l'ho abbandonato perchè era una copia-carbone con un decimo del carisma della serie originale ed era troppo incentrata sui Gold Saint, che non ho mai amato molto. Ne penso abbastanza male, dato che trovo che aggiornare Saint Seiya per renderlo più fighetto e farlo piacere ai giovani d'oggi sia una forzatura abbastanza eretica, allo stesso modo dei vari spin off fighetto-fuffosi di Ken il guerriero. Preferisco di gran lunga quando l'opera viene continuata a distanza di anni dall'autore originale, alzandone il target per rivolgersi ai vecchi fans dell'opera prima ormai cresciuti ma senza snaturarla, come è accaduto con Otoko Juku, Captain Tsubasa, Kinnikuman o Ginga Nagareboshi Gin. O magari anche con lo stesso Saint Seiya Next Dimension, anche se questo è presto per dirlo.
quanto al discorso del successo della serie,è stato a dir poco imperante nel secondo quinquennio degli anni 80 in giappone,pochi riuscivano ad eguagliarlo,in merchandising e produzione.
in italia credo sia stato fondamentale anche il tanto criticato doppiaggio storico,visto che è quello che ha dato una prima impronta affettiva alla serie,viene raggiunto solo dal manga edizione granata press,che per quanto mal tradotto fosse,comunque dava per la prima volta una visione del tratto kurumadiano in tutto il suo essere,con tutti i pregi e difetti che ne comportava,evidenziandone i contenuti nascosti dei personaggi cardine e senza perdersi troppo in filler come docrates e morgana,di cui sono d'accordo con le vostre opinioni,per non parlare di asgard,effettivamente l'unico filler degno di nota,serie che poteva essere benissimo decurtata di una ventina di episodi,avrebbe acquisito un valore maggiore dello stragrande successo che comunque ha avuto.
e se ne parliamo a distanza di 25 anni,significa che i beniamini in armatura "picchiano" ancora forte sul pubblico,regalando immense emozioni!
P.S.: La questione del doppiaggio italiano di Saint Seya è praticamente senza fine. Ogni volta nascono nuove discussioni...
Non temere sono informatissimo, a quale "seconda giovinezza" ti riferisci? Ai modellini (che comprano solo gli ultra-venticinquenni) e al The Lost Canvas (che NON è Saint Seiya)? No. La recensione non prende in esame il franchise dei cavalieri ma solo e unicamente la serie tv classica di Saint Seiya e se essa resiste o no al passare del tempo come altre stanno dimostrando.. dei pupazzetti Bandai che vendano tanto o no personalmente in questa sede mi frega poco.
potremmo dire che saint seiya piace a moltissimi ma in maniera nettamente diversa e divisa,per gusti,critica,affezione e quant'altro si possa dire,ma difficilmente ne troveremo unanimità di giudizio.
ma forse,se vogliamo analizzare meglio la questione,nemmeno kurumada si aspettava tutta questa "fedeltà" a quest'opera,senza contare le millemila discussioni nel mondo che si aprono sul web su questa serie,diciamo che l'italia,in questo è un paese tra tanti a testimonianza del successo mondiale,in più...ci ha aggiunto altra benzina su un fuoco già perennemente acceso di suo,diciamo che cadute di appeal su questa serie ne ho viste a malapena,le cadute le ho viste sui fan,che hanno cambiato bandiera diverse volte e con una coerenza il più delle volte stridente con l'opera che si offre in maniera così gratuita in "pasto" alle solite divisioni,rasentando l'esagerazione...ricordiamoci che è sempre un semplicissimo cartone animato,nulla più.
Fra le opere presentate, quelle che stuzzicano il mio interesse sono Fullmetal Alchemist e Bleach (soprattutto se ai disegni c'è Tite Kubo di cui sono diventato fan di recente, dopo la visione di Aoi bungaku).
Per quanto riguarda saint seiya, è un anime di cui sono ancora affezionata perchè, insieme a sailor moon, è stato uno dei "cartoni" della mia infanzia.
Sinceramente, la prima parte della storia non la trovavo molto entusiasmante ma l'ho rivalutato molto nella parte compresa tra la saga delle 12 case fino a quella di Nettuno.
Invece una situazione inversa è successa con la serie di Hades, se l'inizio mi sembrava interessante, i seguiti ,cioè la parte dell'inferno e dell'elisio, mi hanno fatto calare l'interesse verso questo anime.
Full metal alchemist l'ho conosciuto nel periodo in cui ho scoperto gli anime che non mi era affatto dispiaciuto tanto che, in seguito, ho deciso di prendere il manga( ho impiegato molto tempo a completarlo tutto^^")
Devo dire che quest'ultimo mi è piaciuto molto e, come storia, lo considero superiore rispetto all'anime(mi riferisco alla prima serie non Brotherhood).
Saint Seiya lo vidi da ragazzino su Junior TV e a quei tempi mi piaceva abbastanza ma valutandolo adesso lo trovo davvero pessimo,discutono tutti su doppiaggio e adattamento ma quello è il problema minore:è proprio il soggetto che è quello che è,oltretutto sviluppato in maniera altamente ripetitiva.
(felice di vedere qui la mia rece di FMA, costruita pian pianino, completata poi da un finale che aspettavo praticamente da quando ho cominciato a leggere manga... grazie
@ Nyx
Infantile? Saint Seiya?
Si, mica stiamo tirando in causa MPD Psycho, bensì un anime in cui dei cavalieri (ispirati ai segni dello zodiaco) si piacchiavano, per altro in modo poco convincente. All'interno della storia si trovano sviluppi "profondi" ok li troviamo in tante altre opere "stupide"... ma il concetto di base mi sembra piuttosto infantile.
Dei loro combattimenti (non che li abbia visti tutti) non ce n'è stato uno che mi abbia colpito. Probabilmente è colpa dello stile e del contesto che o lo si ama o lo si odia. Io faccio parte della seconda categoria.
Se è solo il fatto che parla di gente che si picchia a renderlo infantile, non sono d'accordo
Comunque non è questo Saint Seiya, quella dei cavalieri in armatura che picchiano altri cavalieri in armatura per salvare la loro dea rapita dal cattivo di turno è soltanto la facciata, la scusa per imbastire confronti ideologici e culturali, oltre che gran bei discorsi su generosità, onore, fratellanza, virilità, perdono, giustizia, che sono valori universali. Il target è, traslando, lo stesso di Otoko Juku e Ken il guerriero, quello adolescenziale. Insieme a Otoko Juku, peraltro, è uno dei pochi shonen del genere pubblicati sul Jump dell'epoca che vanno "ragionati" dato che offrono moltissimi spunti culturali che vanno oltre le botte e le armature scintillanti.
Ma a ognuno la sua opinione...
I dati auditel di Mediaset dicono il contrario, sarà forse per colpa di una recitazione che non convinceva nemmeno lo stesso De Palma, dell'adattamento che ormai non è più al passo coi gusti di oggi, o entrambe le cose... ma è così, e l'auditel parla da sè...
Ovviamente no! Adoro i titoli di lotta!
Il mio anime preferito è Hokuto no Ken che (a mio avviso) era decisamente più "maturo" parlando dei contenuti extra combattimenti. Fu uno dei due titoli in assoluto a farmi piangere!
Adoro Baki The Grappler, l'Uomo Tigre, Otoko Juku etc etc etc.
Non è quindi la lotta a farmi mal pensare dei CDZ ma il contesto che proprio non sono riuscito ad apprezzare....boh...forse neanche a capire.
Può darsi che il concetto di partenza mi abbia già maldisposto.
il film di Bleach non è che mi abbia fatto impazzire più di tanto, come tutti i movie tratti da anime di solito (sono quasi sempre filler più o meno inutili come i film di DB, Inu yasha, CdZ, Naruto, ecc)... trama normale e colpi di scena, per il resto caratterizzazione, animazioni e quant'altro li conosciamo già dalla serie regolare... voto: 6/7
del manga di FMA ho letto solo i primi 2/3, ma devo dire che, sebbene abbia seguito entrambe le serie anime e non mi abbiano preso più di tanto (la seconda è molto meglio), la sua lettura era molto più piacevole e coinvolgente rispetto all'anime che guardavo mentre facevo altro al pc ^^"
Voto: 8
ai CdZ beh ho un forte ricordo d'infanzia (li guardavo su Odeon/Junior Tv e poi su Italia 1) e ricordo mi piacevano un sacco da bimbetto... Alla messa in onda di 6/7 anni fa ricordo che mi ero fermato alla serie di Asgard perchè proprio non mi piaceva... da rivedere tutto con calma
Voto: 9 (fino alla saga delle case)
complimenti ai recensori!
MTV trasmetteva gli anime il martedì sera. Ha iniziato nel 2000 ed è andato avanti così fino al 2010, la gente sapeva che il martedì sera c'erano gli anime la sera, non c'era bisogno di controllare le guide TV, perchè così l'emittente ci aveva abituato per anni. Invece Italia 1, come diavolo spera che Dr. House mantenga buoni ascolti come una volta se lo sballottola da un'emittente all'altra, con giorni diversi, orari diversi, interruzioni e riprese confusionarie (poi c'è stato il cambio del doppiatore per via della morte di Di Stefano, ma vabbè).
Comunque tornando in OT, non è detto che Saint Seiya non piaccia più a questa nicchia di mercato, e la sola utenza di AnimeClick, mi spiace dirlo, non è assolutamente affidabile in tal senso.
Ma allora boh, forse scrivo in aramaico antico..meglio essere sintetici
1)Leggi la primissima frase della recensione
2)Sono io stesso appassionato di "Action Figures" (contento?), ne ho la camera piena, quindi li ho chiamati pupazzetti non certo per denigrarli
3)Vabè su Episode G meglio stendere un velo pietoso, se per te quello è SS, problema tuo, Next Dimension.. lasciamo perdere
4)Ho dato 8 a Saint Seiya
5)Tutta quella roba che hai elencato (il pachinko!!?) è per vecchi nostalgici, non per nuovi appassionati, che di fatto non esistono
6)Ho dato OTTO a Saint Seiya (meglio ripeterlo, magari ti è sfuggita sta cosa dato che sembro il cattivo che lo critica)
7)"il doppiaggio è stato proprio uno dei fattori decisivi per il successo della serie." e quindi? l'adattamento è orrendo ed errato lo stesso.. e perché all'estero non ne ha avuto alcun bisogno per avere successo?
8)Ho dato 8 a Saint Seiya
Poi oh, come dice Kotaro a ognuno la sua opinione
E sul palinsesto ballerino, da fan di Gundam, ne ho subite anch'io di cotte e di crude...
5)Tutta quella roba che hai elencato (il pachinko!!?) è per vecchi nostalgici, non per nuovi appassionati, che di fatto non esistono
Beh, a me subbato sta intrippando da matti, in italiano no, quindi posso essere considerato un nuovo appassionato?
...qualcuno attenta alla salute del mio povero vecchio cuore di fan della serie...!!!
dea atena,hai operato un miracolo....
scherzi a parte,il mio intervento vuole soffermarsi su un altro particolare.
margarina e i suoi leggendari scagnozzi capitanati da tagliatiraboschi (tomomot per gli amici) hanno davvero LORO commesso gli scempi,rovinando,coi loro palinsesti assurdi,serie storiche,ritenendo simpson e dragon ball cartoni per universitari e heidi e suo nonno la risposta nipponica ad "uno mattina" e luca giurato.
quindi COME SI FA a pretendere che i dati auditel siano "mietitori di nuovi fan e neofiti" delle serie citate?
hypnodisk e antonio ci hanno ben visto,in questo discorso.
il successo della serie,tuttora evidente nel sol levante compete egualmente con gundam,dragon ball,one piece e sailor moon,dove ormai manca,di produzione,solo la tazza del cesso personalizzata,eppoi si potrà dire che il merchandising possibile e impossibile,è stato fatto.
io credo che i fan di saint seiya,o cavalieri dello zodiaco, siano usciti solo dalla visione,in successione di: odeon tv-italia 7-junior tv-k2.
non che gli altri non siano fan della serie,come ho precisato,ad ognuno ormai va il suo personale saint seiya o cavalieri dello zodiaco,basta scegliere e si va come una spada!!!
può non piacere,ma la serie è arrivata da noi con quel doppiaggio iniziale,che ha dato una sua valida impronta e un suo appeal,e molti,tra cui i detrattori,lo ricordano bene,per non parlare di chi è a favore,ma ormai la questione è cosa nota.
il dettaglio che forse fatica più ad emergere è quello di continuare a chiedersi il perchè di tale successo,di un'opera a prima vista semplice,ma non dimenticate che le opere più semplici sono quelle che poi sfondano meglio,per quanti filler e similari ci possono inserire intorno,la sostanza non cambia,più che qualità della serie,cosa anch'essa evidente,si trasforma in "fedeltà alla serie",fedeltà non nel senso del doppiaggio,ma di affezionarsi sempre più come accade ad altri titoli famosi.
dimenticavo un particolare...simili shonen...difficilmente se ne vedranno più così,sarà sempre un continuo riciclo proveniente da queste grandi e semplici idee!
Alcuni che hanno il nome della costellazione in latino e altri che hanno il nome originale... ma Pegasus sembra si chiamasse Pegasus ancor prima di diventar cavalier di Pegasus! Povero Cassios, non poteva vincere... doveva diventar cavalier di Cassios...
E pessime le censure quando tingon di verde tutto nel momento in cui qualcuno sanguina!
Per il resto bella serie
Una serie in cui ci sono pianti disperati, personaggi che vincono urlando "tu non sai cos'è l'amore!", che ripetono frasi fatte, sentimentalismi portati all'estremo, eroismi totalmente esagerati... però mi piace un sacco!
Molto bello il manga di FMA, su cui ho poco da dire
Comunque filler ci sono anche in Saint Seiya: specialmente
E a che ora avresti seguito Hades? Durante la settimana si lavora, di pomeriggio idem, una fascia serale non esiste più da tempo (e non gliela concedono mica), e l'unica opzione valida era appunto la domenica mattina, dove chi è adulto riesce a vedersela senza grossi problemi.
O forse inizialmente era trasmessa in lunch time? Se così fosse, vuol dire che (si parla di Hades) non ha retto nemmeno per quei 13 episodi, che sono pochissimi per Mediaset... e da quando Mediaset trasmette qualcosa inferiore ai 50 episodi? (Devo ricordare come Margaria era interessato a ToraDora se avessero annunciato a una seconda serie o vi fidate sulla parola?)
su hades sono state seguite strategie diverse dalle solite,quindi credo che abbia poco senso chiedersi il perchè di meno di 50 episodi e dello share,visto che quegli episodi erano stati acquistati ormai da troppo tempo.
quanto al discorso degli ascolti mi sembra tutto alla fine di poco conto,io fossi stato in mediaset non avrei mai fatto passare e censurare saint seiya in mediaset,lo avrei lasciato alle tv tematiche oppure a quelle locali come già accade per altri titoli "sanguinolenti" come kenshiro.
inoltre il successo i beniamini in armatura,lo ribadisco se lo sono costruiti nel nostro paese con la trasmissione da odeon a k2,non certo a mediaset,hanno rivissuto una seconda giovinezza (a mio avviso una prima vecchiaia per i tagli e censure) proprio per giustificare poi la messa in onda di hade,altro errore,in cui non si è trasmessa tutta insieme,ma con un ritardo di ben 8 anni. (periodo tra il 2000 e il 2008)
lo stavano tappando grazie a mediaset extra e poi per i soliti motivi puristi in cui prevale lo share su tutto,al sesto episodio bloccano la serie trasmessa per intero dall'inizio.
è inutile chiedersi il perchè,lo ripeto,il vero scempio viene dall'ingestibilità di tutti gli anime classici da parte di mediaset nell'ultimo decennio,per non parlare dell'ultimo casino combinato proprio con mila e shiro.
11,quasi 12 anni di deiezioni mediatiche disumane di palinsesto,a che pro? solo per far soldi?un discorso che forse qualche anno fa,andava bene,ma fino ad un certo punto,comunque...meglio comprarsi i dvd o vederli in canali tematici a questo punto,mediaset è una vetrina dove il lavavetri non passa almeno da 10 anni ormai...
non sono affidabili,e se si portano avanti teorie basate su una tv generalista ormai poco credibile per avvantaggiare programmi di bimbiminkia o bimbeincalore (qualche nome? vespa,la d'urso,de filippi,chiambretti,eccetera...)siamo proprio messi male,ed è anche sbagliato,dall'altro lato,avvantaggiare sempre i soliti discorsi legati ai vecchi anime night di mtv e a quelli attuali di rai 4,dove emergono "intellettuali" che parlano solo che quelli trasmessi sono "titoli di qualità" mentre quelli "anni 80" sono "titoli ovvi,semplici e ripetitivi",ricordo a questi signori che senza questi titoli ovvi e perennemente replicati,e con un merchandising mondiale da urlo,nemmeno sarebbero stati ideati i successivi nei decenni successivi,"intellettualmente scelti e trasmessi" da mtv e rai 4,sono una grande realtà,su questo non abbiamo nessun dubbio,ma molti tendono a chiudersi a questo tipo di affermazioni,sminuendo il valore di ciò che è stato,e la cosa da una parte mi intristisce,visto che nel campo degli anime,e delle opere nipponiche in genere,bisogna tenere conto di tutti i generi presi in considerazione,altrimenti si ragiona "per partito preso",da cui il discorso fatto ieri,se non ricordo male,da hypnodisk.
diamo la possibilità ai neofiti ad avvicinarsi a titoli solitamente definiti "vecchi e messi da parte",non facciamo come da bimbi davanti ad un minestrone dicendo "mi piace-non mi piace-mangio-non mangio".
affermiamo,ma con grande libertà!
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