Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
In prossimità della trasmissione in TV di Anohana proponiamo un confronto di opinioni su quest'anime. A corollario una recensione sull'OAV Norageki
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
In prossimità della trasmissione in TV di Anohana proponiamo un confronto di opinioni su quest'anime. A corollario una recensione sull'OAV Norageki
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Ci sono anime che fanno commuovere, specie alla fine riescono a far piangere anche i più duri di cuore. 'AnoHana' non è che faccia commuovere, la realtà è che vuole a tutti costi fare scoppiare in lacrime lo spettatore che, come nel mio caso, al contrario rimane alquanto titubante.
La storia si svolge in una calda estate dove un gruppo di amici, un tempo molto uniti, oramai a malapena si salutano l'un l'altro. La motivazione è da ricercarsi nella perdita di uno dei membri di questa combriccola, una ragazzina di nome Menma morta tragicamente in un incidente. Questi ragazzi tramite una serie di circostanze molto particolari, ma a mio parere anche molto sconclusionate, tenteranno di riallacciare i rapporti... o almeno alcuni.
'AnoHana' ha una particolarità di fondo: la forzata vena drammatica. In questi 11 episodi si vedono i personaggi piangere, urlare, affrontarsi, mostrare lati oscuri e anche un po' odiosi di loro stessi, e le modalità con cui lo fanno hanno del ridicolo. Sembra una puntata di 'Uomini & Donne', dove tutti urlano si dimenano si lanciano bestemmie tra di loro, ma in fin dei conti a nessuno, men che meno allo spettatore, può fregar qualcosa. La narrazione oltretutto è a volte troppo rapida e a volte troppo lenta, inoltre in più di un occasione non si riuscirà a comprendere dove vogliano andare a parare i personaggi.
Tecnicamente l'opera risulta decisamente ben fatta specie per i colori che, anche se a volte molto accesi, risultano molto belli. I personaggi risulteranno fisicamente molto diversi gli uni dagli altri, con disegni ben lontani dal classico "stampino". Le animazioni sono abbastanza fluide e anche i giochi di luce rendono a perfezione. Il comparto audio è buono se consideriamo la sigla d'apertura e quella di chiusura, molto orecchiabili entrambe.
Insomma questo 'AnoHana' poteva essere l'anime migliore del 2011, io ci contavo, eppure è risultato essere niente più che uno slice of life appena abbozzato, imbottito di falsi sentimenti umani tirati all'assurdo e di vicende senza senso alcuno. Un vero peccato, ma d'altronde cercare di "costringere" una persona a piangere non è il modo esatto per creare un buon anime e il risultato è abbastanza evidente.
La storia si svolge in una calda estate dove un gruppo di amici, un tempo molto uniti, oramai a malapena si salutano l'un l'altro. La motivazione è da ricercarsi nella perdita di uno dei membri di questa combriccola, una ragazzina di nome Menma morta tragicamente in un incidente. Questi ragazzi tramite una serie di circostanze molto particolari, ma a mio parere anche molto sconclusionate, tenteranno di riallacciare i rapporti... o almeno alcuni.
'AnoHana' ha una particolarità di fondo: la forzata vena drammatica. In questi 11 episodi si vedono i personaggi piangere, urlare, affrontarsi, mostrare lati oscuri e anche un po' odiosi di loro stessi, e le modalità con cui lo fanno hanno del ridicolo. Sembra una puntata di 'Uomini & Donne', dove tutti urlano si dimenano si lanciano bestemmie tra di loro, ma in fin dei conti a nessuno, men che meno allo spettatore, può fregar qualcosa. La narrazione oltretutto è a volte troppo rapida e a volte troppo lenta, inoltre in più di un occasione non si riuscirà a comprendere dove vogliano andare a parare i personaggi.
Tecnicamente l'opera risulta decisamente ben fatta specie per i colori che, anche se a volte molto accesi, risultano molto belli. I personaggi risulteranno fisicamente molto diversi gli uni dagli altri, con disegni ben lontani dal classico "stampino". Le animazioni sono abbastanza fluide e anche i giochi di luce rendono a perfezione. Il comparto audio è buono se consideriamo la sigla d'apertura e quella di chiusura, molto orecchiabili entrambe.
Insomma questo 'AnoHana' poteva essere l'anime migliore del 2011, io ci contavo, eppure è risultato essere niente più che uno slice of life appena abbozzato, imbottito di falsi sentimenti umani tirati all'assurdo e di vicende senza senso alcuno. Un vero peccato, ma d'altronde cercare di "costringere" una persona a piangere non è il modo esatto per creare un buon anime e il risultato è abbastanza evidente.
Dopo il meritato successo riscosso con "Toradora!", lo staff al completo ritorna con un nuovo anime: "Ano Hi Mita Hana no Namae o Bokutachi wa Mada Shiranai", o più semplicemente conosciuto come "AnoHana". Le aspettative, viste le premesse, erano decisamente alte. Dopo averci stupito con un classica commedia scolastico-sentimentale, disseminata di interessantissimi spunti originali, questa volta gli autori hanno deciso di cimentarsi in una storia dal sapore più malinconico, uno slife of life che punta diritto al cuore.
Preparate i fazzoletti.
Questo breve cammino, gli 11 episodi risultano una scelta azzeccata per una storia che non necessita di inutili fronzoli, ci racconta uno scorcio di vita, una parentesi che si apre sulla vita di questi ragazzi durante il loro passaggio più difficile. Un tragico incidente cambierà per sempre questo tragitto, come un passaggio di boa, li costringerà ad affrontare una morte prematura, quella di una loro compagna (Menma), e a farsi carico di tutte le difficili conseguenze che questo evento causerà. Dovranno fare i conti, ormai liceali, con i sensi di colpa e le insicurezze che il tempo non è riuscito a cancellare.
Jintan, da leader del gruppo, ora passa le sue giornate rinchiuso in casa, a un passo dal diventare un Hhikikomori; Anaru è ossessionata dal suo aspetto estetico; Yukiatsu ha approccio morboso verso il dolore e si traveste di nascosto con gli indumenti di Menma; Tsuruko non è capace di gestire i propri sentimenti e affronta le situazioni con fittizia freddezza; Poppo dopo aver abbandonato la scuola ha intrapreso una serie di lunghi viaggi per fuggire da un ricordo troppo opprimente. E quel legame, che un tempo li univa, si è perso con il passare degli anni.
Ma quando Menma appare, una mattina d'estate, accanto a Jintan...
Un ritmo che segue il tempo dall'inizio alla fine, che non cambia, asseconda lo spettatore con battiti lenti, che ogni tanto accelerano, per poi tornare a quel ritmo che ormai ci sembra familiare. L'anime avanza come una favola molto delicata, che ha paura di fare rumore, e allora con passi molto lenti e brevi si muove in ogni direzione senza che quasi ce ne accorgiamo. Ed è proprio in quei momenti che ti entra dentro, scava attraverso le emozioni più banali, scontate, ma che sanno riempirti il cuore con sincerità. Si avverte una verità di fondo, e tanto basta per lasciarsi andare. "AnoHana" non è un anime pretenzioso, è uno spaccato di vita, una storia qualunque che riguarda tutti. Racconta di un cambiamento drastico che ci mette davanti a scelte difficili, che ci obbliga a progredire, ad andare avanti, perché chi resta indietro viene sopraffatto. Sono quelle paure, quelle insicurezze, con cui ognuno di noi ha fatto i conti. In questo caso l'elemento scatenante è un "fantasma", che innesca un domino di eventi impossibili da fermare. Perché per quanto si provi a rimandare, per quanto si cerchi di nascondersi, alla fine c'è un inevitabile incontro con il quale bisognerà fare i conti. Ed è qui che i nostri protagonisti entrano in gioco, quando quell'"incontro" diventa un passaggio obbligato, se non vogliono rischiare d'impazzire.
Non mancano all'appello diversi momenti comici, che spezzano quel filo malinconico regalando alcuni siparietti decisamente esilaranti. Il tutto gestito con estrema naturalezza, senza che mai la storia risulti pesante, giocando su una tristezza mai fine a se stessa.
Ottima è la realizzazione grafica, decisamente curati e ispirati gli ambienti, con colori netti e intensi. Dove forse risultano leggermente meno "curati" (ma parliamo di un'inezia) alcuni personaggi. Il tutto è accompagnato da melodie d'atmosfera e mai invadenti.
"AnoHana" è una favola molto delicata, capace di suscitare lacrime sincere, qualche sorriso, e diversi momenti di riflessione. Uno scorcio di vita, mai invadente, che saprà regalare delle emozioni molto intense e mai banali.
Preparate i fazzoletti.
Questo breve cammino, gli 11 episodi risultano una scelta azzeccata per una storia che non necessita di inutili fronzoli, ci racconta uno scorcio di vita, una parentesi che si apre sulla vita di questi ragazzi durante il loro passaggio più difficile. Un tragico incidente cambierà per sempre questo tragitto, come un passaggio di boa, li costringerà ad affrontare una morte prematura, quella di una loro compagna (Menma), e a farsi carico di tutte le difficili conseguenze che questo evento causerà. Dovranno fare i conti, ormai liceali, con i sensi di colpa e le insicurezze che il tempo non è riuscito a cancellare.
Jintan, da leader del gruppo, ora passa le sue giornate rinchiuso in casa, a un passo dal diventare un Hhikikomori; Anaru è ossessionata dal suo aspetto estetico; Yukiatsu ha approccio morboso verso il dolore e si traveste di nascosto con gli indumenti di Menma; Tsuruko non è capace di gestire i propri sentimenti e affronta le situazioni con fittizia freddezza; Poppo dopo aver abbandonato la scuola ha intrapreso una serie di lunghi viaggi per fuggire da un ricordo troppo opprimente. E quel legame, che un tempo li univa, si è perso con il passare degli anni.
Ma quando Menma appare, una mattina d'estate, accanto a Jintan...
Un ritmo che segue il tempo dall'inizio alla fine, che non cambia, asseconda lo spettatore con battiti lenti, che ogni tanto accelerano, per poi tornare a quel ritmo che ormai ci sembra familiare. L'anime avanza come una favola molto delicata, che ha paura di fare rumore, e allora con passi molto lenti e brevi si muove in ogni direzione senza che quasi ce ne accorgiamo. Ed è proprio in quei momenti che ti entra dentro, scava attraverso le emozioni più banali, scontate, ma che sanno riempirti il cuore con sincerità. Si avverte una verità di fondo, e tanto basta per lasciarsi andare. "AnoHana" non è un anime pretenzioso, è uno spaccato di vita, una storia qualunque che riguarda tutti. Racconta di un cambiamento drastico che ci mette davanti a scelte difficili, che ci obbliga a progredire, ad andare avanti, perché chi resta indietro viene sopraffatto. Sono quelle paure, quelle insicurezze, con cui ognuno di noi ha fatto i conti. In questo caso l'elemento scatenante è un "fantasma", che innesca un domino di eventi impossibili da fermare. Perché per quanto si provi a rimandare, per quanto si cerchi di nascondersi, alla fine c'è un inevitabile incontro con il quale bisognerà fare i conti. Ed è qui che i nostri protagonisti entrano in gioco, quando quell'"incontro" diventa un passaggio obbligato, se non vogliono rischiare d'impazzire.
Non mancano all'appello diversi momenti comici, che spezzano quel filo malinconico regalando alcuni siparietti decisamente esilaranti. Il tutto gestito con estrema naturalezza, senza che mai la storia risulti pesante, giocando su una tristezza mai fine a se stessa.
Ottima è la realizzazione grafica, decisamente curati e ispirati gli ambienti, con colori netti e intensi. Dove forse risultano leggermente meno "curati" (ma parliamo di un'inezia) alcuni personaggi. Il tutto è accompagnato da melodie d'atmosfera e mai invadenti.
"AnoHana" è una favola molto delicata, capace di suscitare lacrime sincere, qualche sorriso, e diversi momenti di riflessione. Uno scorcio di vita, mai invadente, che saprà regalare delle emozioni molto intense e mai banali.
Norageki!
5.0/10
Terminata la visione di un titolo come "Norageki!", una domanda ben specifica scaturisce poi nella mente dello spettatore: possibile che non basti uno staff di tutto rispetto per creare un prodotto non dico di successo, ma almeno valido? Quest'OAV di mezz'ora scarsa è il frutto della sceneggiatura di un certo Dai Sato, autore di successi del calibro di "Cowboy Bebop" ed "Eureka Seven", eppure la trama non spicca né per originalità ma neanche per ritmi narrativi.
Ci si trova di fronte al solito gruppo di persone, in questo caso carcerati, che scoprono di essere stati abbandonate in una prigione del futuro senza una palese via d'uscita: solita storia vista e rivista al cinema ("The Cube") con personaggi anch'essi visti e rivisti (il bravo ragazzo, la femme fatale egoista, la piccola hacker, il militare), che si muovono senza alcun senso all'interno della struttura narrativa. Anzi, buona parte di loro praticamente non fa nulla fino al finale francamente ridicolo nella sua straordinaria banalità. "Norageki!" è mezz'ora di filmato in cui si denota un'incapacità totale a smuovere lo spettatore dall'apatia e a fornirgli una seppur minima emozione; non si chiedeva tanto con così poco tempo a disposizione, ma almeno un minimo di sforzo, questo sì, dato che l'approfondimento psicologico dei vari personaggi non viene neanche vagamente abbozzato e i dialoghi sono al livello di quelli di un videogioco di quindici anni fa.
Sul lato tecnico vi è il solito trionfo della grafica 3D degli ultimi tempi, con una parte minore di 2D per una confezione che non stona anche grazie a un'apprezzabile chara design realizzato da Musaru Gotsubo, celebre per "Samurai Champloo", e all'alta definizione capace di mascherare con la sua magica tecnologia le magagne di un'abbondante uso del cell-shading.
Da artisti del genere e da uno studio di animazione qual è la Sunrise c'era da aspettarsi sicuramente molto di più da parte di chi, come il sottoscritto, ama il genere fantascientifico. "Norageki!" non offre nessuna potenzialità inespressa, anzi! Sembra tanto un titolo sfornato puramente per fini commerciali, per andare incontro alla sempre pressante richiesta del mercato giapponese del Blu-Ray. Siamo di fronte insomma al solito pacchetto colorato con tanto di fiocco luminescente preparato ad hoc con il solo scopo di mascherare un contenuto già logoro nella sua ovvietà.
Ci si trova di fronte al solito gruppo di persone, in questo caso carcerati, che scoprono di essere stati abbandonate in una prigione del futuro senza una palese via d'uscita: solita storia vista e rivista al cinema ("The Cube") con personaggi anch'essi visti e rivisti (il bravo ragazzo, la femme fatale egoista, la piccola hacker, il militare), che si muovono senza alcun senso all'interno della struttura narrativa. Anzi, buona parte di loro praticamente non fa nulla fino al finale francamente ridicolo nella sua straordinaria banalità. "Norageki!" è mezz'ora di filmato in cui si denota un'incapacità totale a smuovere lo spettatore dall'apatia e a fornirgli una seppur minima emozione; non si chiedeva tanto con così poco tempo a disposizione, ma almeno un minimo di sforzo, questo sì, dato che l'approfondimento psicologico dei vari personaggi non viene neanche vagamente abbozzato e i dialoghi sono al livello di quelli di un videogioco di quindici anni fa.
Sul lato tecnico vi è il solito trionfo della grafica 3D degli ultimi tempi, con una parte minore di 2D per una confezione che non stona anche grazie a un'apprezzabile chara design realizzato da Musaru Gotsubo, celebre per "Samurai Champloo", e all'alta definizione capace di mascherare con la sua magica tecnologia le magagne di un'abbondante uso del cell-shading.
Da artisti del genere e da uno studio di animazione qual è la Sunrise c'era da aspettarsi sicuramente molto di più da parte di chi, come il sottoscritto, ama il genere fantascientifico. "Norageki!" non offre nessuna potenzialità inespressa, anzi! Sembra tanto un titolo sfornato puramente per fini commerciali, per andare incontro alla sempre pressante richiesta del mercato giapponese del Blu-Ray. Siamo di fronte insomma al solito pacchetto colorato con tanto di fiocco luminescente preparato ad hoc con il solo scopo di mascherare un contenuto già logoro nella sua ovvietà.
AnoHana cercherò di guardarlo tutto ora che lo daranno in tv e di farmi un opinione.
Devo solo decidere come fare:
A: guardare "AnimeMorning" e poi andare a dormire
B: dormire, svegliarmi, guardare "AnimeMorning" e poi tornare a dormire
Non voglio rientrare nella solita diatriba pro e contro anohana che da questa estate va avanti e che sinceramente penso abbia stufato un po' tutti..presto lo faranno in italiano e anche chi nn ama I fansub potra' farsi una sua opinione,posso solo augurare buona visione a tutti
Per quanto riguarda norageki,bhe se volete vedervi un oav carino avrete capito che non e' questo il titolo giusto...limbes vi ha suggerito ieri qualcosa di molto meglio!
Ano Hana non è brutto. Però è come se ogni cosa fosse fatta unicamente per colpire sul lato drammatico, il che non dev'essere per forza un male, ma qui risulta spesso molto forzato.
Ovviamente, secondo me.
Mi dispiace non potermi schierare da nessuna parte riguardo Ano Hana
Rimedierò appena possibile.
"è come se ogni cosa fosse fatta unicamente per colpire sul lato drammatico, il che non dev'essere per forza un male, ma qui risulta spesso molto forzato.
OVVIAMENTE, SECONDO ME."
Questa "paranoia" che la regia sia + o - "volutamente" forzata per commuovere deve sparire. Anohana come Clannad nasce SOLO per questo intento. Fate una prova, togliete i flashbacks da questi 2 anime e ditemi cosa rimane. Non è un elemento di contorno o utile a corroborare la trama, no. Una funzione specifica che non a casaccio compare nei momenti di maggiore empatia con i personaggi.
,
Purtroppo ci sono particolarità troppo estremizzate a mio parere, che rovinano l'atmosfera altrimenti perfetta di questa serie, ma tutti sappiamo che per quanto ci si sforzi una recensione rimane un punto di vista personalissimo.
Per ciò che riguarda Norageki, beh lo ho già pronto nell'HD, appena finito di visionare altre 2 serie passerò a questo d'altronde è un oav di mezz'ora.
AnoHana lo vedrò sicuramente su Rai4, quindi vedrò tra 11 settimane se sarò del partito Rieper o in quello Kappei (o, come credo io, nel mezzo).
Norageki mi sembra una di quelle operazioni atte a nascondere la scarsa originalità della storia e i contenuti superficiali con una estetica diversa dal solito, in questo caso il cell-shading, almeno questa è l'idea che mi sono fatto leggendo le recensioni di Ironic e GianniGreed.
Norageki! potrebbe interessarmi, ma vedo ha ha una media disastrosa. È anche vero che le recensioni sono molto poche...subirmelo non subirmelo?
Mah... non posso proprio concordare con la recensione di Rieper, invece appoggio in pieno quella di Kappei, per me è stato uno degli anime migliori del 2011, dolce, romantico e drammatico, con dei disegni spettacolari.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati e originali, solo Poppo viene un po' snobbato.
Non mi capacito quindi dell'insufficenza.
L'altro anime non lo conosco quindi non posso dire nulla a riguardo..
Sottoscrivo le parole di Ais. Specialmente per il "grottesco", epiteto che non mi era ancora venuto in mente da usare per anohana, ma direi che calza (e io aggiungerei pure narm!!!!! XD)
così è deciso, l'udienza è tolta
eheheheh
(scherzo
Mery chan stessa cosa di sopra XD, come ho già detto le recensioni non possono mai essere completamente neutrali, e poi guarda non è che gli abbia dato un 3 un 2 o addirittura un 1, gli ho dato 5 perchè si tratta pur sempre di un anime con le sue qualità, gradite o non.
Il mondo è bello perchè è vario e perchè c'è una infinitesimale quantità di pareri e gusti, sennò sapete che noia?
C'è davvero tutta questa voglia di farlo piangere? A me non pare, tanto che io non ho versato mezza lacrima (e io sono una a cui piace piangere, che se c'è da piangere lo fa).
Non abbiamo forse tutti affrontato drammi (certo, spero in misura minore) come quelli dei personaggi? Non cerchiamo tutti di scappare da qualcosa che ci fa male? Non cerchiamo di mostrarci freddi davanti a qualcosa che in verità ci colpisce? Non abbiamo sensi di colpa che ci tormentano anche dopo anni e anni? Non ci sentiamo insicuri per il nostro corpo o la nostra personalità?
Se voi non vi sentite così beh, vi invidio.
AnoHana riesce ad entrare nel profondo e lo fa nel modo più naturale possibile, andando a toccare proprio quei punti che sono comuni a tutti.
ma come detto sono curioso di vederlo per potermi dare un idea .....
(cit.)
Eheheheh
@rieper ti quoto in pieno...
Forse non hai capito che la critica non è diretta al fatto che Anohana sia drammatico, non c'è nulla di male nel raccontare una storia triste, ma è il modo in cui la si racconta che viene criticato. Il fatto che tale aspetto sia tanto enfatico da estremizzare il lato patetico fino a divenire artificioso e stucchevole.
Il che è ben diverso.
Ma che c'entra il "parere personale"? è come dire "secondo me Excel Saga ha delle scene forzate atte a far ridere lo spettatore". è pensato per quello cosi come è pensato Anohana a far commuovere.
Il fatto è che è pensato male^^ Un buon anime per commuovere non ha bisogno di scendere a compromessi e mezzucci come scene di isteria igniustificata e pianti collettivi, parti patetiche a gogò che rasentano il nonsense e tricchetti vari. Anohana abusa di tutto ciò in modo plateale fin dal primo episodio^^ Nell'ultimo poi, è un continuo pianto senza fine talmente ridicolo e senza senso...mmm io mi sono trovato a ridere più che a piangere, se devo essere sincero^^
ps. per fortuna che c'è poppo, con le sue camicie cangianti U_U
Per me Ano Hana, e con questo concludo, è uno di quei casi in cui il fine "non" giustifica i mezzi perchè se l'obiettivo è far commuovere ci sono un numero più che generoso di modalità per adempire a quest'ultimo. Piagnistei, urla, attacchi isterici sono la norma in situazioni come quelle trattate in Ano Hana ma le modalità scelte dall'opera, a mio parere, sono idealizzate ed estremizzate al punto da risultare francamente patetiche.
Ecco ho finito per ripetere ciò che ha già detto Onizuka...scusami Oni. Su ragazzi il 5 febbraio potrete godervelo doppiato in italiano! E magari me lo rivisiono pure io XP
PS: "Una tomba per le lucciole" non fa lo stesso identico lavoro?
A mio modesto parere, è uno dei titoli meglio riusciti della sua stagione. Nel caso la storia vi faccia così pena, la sufficienza la raggiungerebbe solo per il comparto grafico. In questa occasione, non me la sento di dire 'de gustibus', perché a tutto c'è un limite.
Norageki! non mi attira minimamente.
Complimenti ai recensori.
Piuttosto potevi paragonarlo a lavori americani con fantasmi come "Ghost" e "Ghost Wisperer"
Per AnoHana ha ragione chi dice che o si ama o si odia... io ricado nella prima categorizzazione ^^
Concordo che gli ultimi 2 episodi fanno un uso snervante dell'elemento "pianto", richiamando continuamente e ossessivamente l'empatia creatasi con l'utente, ma ciò non implica che sia una bella "favola" sulla storia di un gruppetto di amici con le loro relazioni amorose e di "a lei piace lui, ma a lui..".
Ciò che mi ha colpito di più però è l'elemento chiave del "ritrovarsi" dopo anni e dopo che molte situazione fra gli amici sono cambiate... a tutti voi sarà capitato col tempo di perdere amicizie per i più disparati motivi, e a molti sarà capitato di rimpiangere quei "bei vecchi tempi che spesso non tornano" in cui tutti si rideva e scherzava insieme...
e questo elemento cruciale me lo fa valutare positivamente
Il grande demone celeste di Ac e' un po' trolloso ultimamente
Il tuo discorso sul genere è, oltre che pressapochista, meramente giustificatorio in un'ottica da scaricabarile. Dicendo che anche altri hanno lo stesso elemento o che è normale che vi siano certi elementi in un genere non tieni conto del fatto che vi si possa ricorrere, agli stessi, in gradi differenti, e l'anime in questione innegabilmente ne abusa. Per non contare il fatto che vi sono per ogni anime aspetti eventuali da tenere da conto come ti ha mostrato la risposta di kary, e che vi sono altri elementi da considerare come ha suggerito metal.
è un copione che và rispettato per dare quella precisa emozione a chi lo guarda
Allora ammetti implicitamente che è un'opera mediocre e ruffiana^^
@Dartes
la sufficienza la raggiungerebbe solo per il comparto grafico
Non voglio polemizzare, ma è un modo di ragionare che non condivido. A parer mio una serie con una trama insufficiente ma supportata da una buona realizzazione tecnica rimane insufficiente. Mentre una serie con una buona trama e anche realizzazione tecnica ne risulta avvalorata. Fare il contrario vorrebbe dire giudicare l'opera dai dettagli invece che dalla sostanza.
@ironic
Adesso ogni discussione un attimo accesa è automaticamente da condannare come flame?? XD Che noia
Nono, la responsabilità me la prendo eccome! Quale anime si avvicina al "genere anohana" che NON abbia fatto uso di determinate soluzioni registiche?
La qualità dell' opera non spetta a me decretarla. Ribadisco, far passare degli elementi, appartenenti ad un genere specifico come deterrente è scorretto.
Comunque, stiamo entrando in una logica circolare che ci porterà a ribadire sempre i medesimi concetti^^
"non me la sento di dire 'de gustibus', perché a tutto c'è un limite" ma...scusa che significa che se a me non piace un anime gli devo mettere lo stesso 8-9-10 come voto per par condicio? Ma che discorso è? Da quando la libertà di espressione e di valutazione è andata a farsi benedire?XDXD Che poi tra le altre cose tu dovresti valutare ciò che ho detto nella recensione e non il voto che non vale una gomma da masticare usata, visto che è a discrezione di chi recensisce.
Gli avessi dato 2 o 3 potevo quasi capire ma diamine gli ho dato un voto che di certo non intacca il valore (se c'è) dell'opera. Se ti senti offeso beh mi spiace ma non puoi di certo costringermi a dargli un voto che non rispecchia il mio pensiero oltretutto non mi sembra di aver detto chissà cosa XP.
Tu cerchi di usare un metro di giudizio Inapplicabile a titoli di questo tipo. Se parliamo di trama allora okay, se parliamo di caratterizzazione dei personaggi, va bene, ma la componente "drammatica" è a sorreggere il tutto e far trasformare un "mediocre" [cit.] slice of life in un' opera strappalacrime apprezzata dal pubblico in modo esponenziale.
Il fine è quello raggiunto? si
Per quanto concerne la mia persona no, perchè non mi ha commosso nemmeno per un secondo ma mi ha suscitato un forte senso di ilarità.
In ogni caso non parlare di caratterizzazione dei personggi o della loro psicologia e di drammaticità come se le due cose fossero del tutto slegate. Anzi sono connesse tra loro.
Ti faccio un esempio che mi viene in mente dal primo episodio:
SPOILER!!!!
il padre di Jintan arriva correndo nella stanza del figlio e gli urla: Jinta!!!! Menma è morta!!!!!!! Rimarrei di stucco e traumatizzato a vita pure io, caspita!! Quando mai un padre riferirebbe una notizia riguardo un argomento così delicato, a suo figlio, in un modo così eclatante e plateale?? Ovvio che sia fatto apposta e senza ritegno per creare pathos. Una soluzione davvero rozza.
FINE SPOILER!!!
Come vedi dalla deviazione dello schema pulsionale del personaggio si crea il pretesto per la scena drammatica ingiustificata. E questo è l'esempio meno evidente
PS: Anohana è anche un esempio perfetto di come anche 11 episodi siano troppi quando hai poco da dire. Verso la fine sembra che la tirino per le lunghe. Forse se fosse stato solo un oav avrebbe reso molto meglio. (forse)
PS2: boh, sarò rinco, ma sot discorso me pareva de averlo già fatto? @_@
Beh dai da uno come onizuka a cui è piaciuto Sky Crawler (anche se un 6 me lo ha strappato alla fine), vuoi che gli sia piaciuto AnoHana ???
Certo va da considerare l'elemento di far continua pressione sui tasti del dispiacere e pianto che NON si può protrarre per tutta la seconda metà del penultimo episodio e per tutta la durata dell'ultimo episodio...
Che mi sia piaciuto comunque è innegabile ma questo fattore me lo fa cadere da 10 a 9 o 8.... persino io che ho visto il 10 e l'11 insieme a metà dell'11 (e piangevo dalla seconda metà del 10) quando tutti scoppiavano a piangere disperandosi, l'ho trovata una situazione forzata e non necessaria (potevano farlo a turno lungo tutta la serie).
Però ripeto che m'è piaciuto molto anche per la tematica del "ritrovarsi dopo che i rapporti si erano più o meno bruscamente interrotti" oltre alla contestualizzazione della vicenda e al comparto grafico e sonoro che mi hanno appagato appieno la vista e l'udito ^^
Caratterizzazione e trama sarebbero da analizzare se fossero il fulcro di anohana, non un pretesto. Esci da questa logica (Corpo? xD) e riguardati anohana da "interessato". Come dice metal, il voto basso gli viene attribuito per altri fattori.
Insomma, mi stai dando ancora una volta ragione, se trama e caratterizzazioni sono pretesti per far piangere un po' di spettatori dalla lacrima facile mi dici cosa c'è di profondo, geniale o encomiabile in tutto ciò da ritenere anohana anche solo una serie buona? E' una serie mediocre, non si spinge più in la di un intrattenimento scadente e ruffiano^^ E non ribattere più con l'argomento del "genere" che, come vedi, non attacca e tu hai bellamente glissato, sulle mie risposte.
Il voto basso viene attribuito a seconda di chi da il voto^^ Comunque, se vuoi sapere altro su come la penso leggi la mia recensione, anche perchè sarebbe troppo lungo continuare a discutere qui^^
Ha si, una cosa, il paragone con excel saga mi sembra fuorviante, intanto perchè l'umorismo è un tipo di intrattenimento diverso, ma anche perchè una serie comica potrebbe non far ridere se l'umorismo è ostentato e forzoso.
[mi stai dando ancora una volta ragione, se trama e caratterizzazioni sono pretesti per far piangere un po' di spettatori dalla lacrima facile]
Ma se tu li consideri "Ingiustificati"!!!!!!!!!!!!!!!
Comunque, se dobbiando andare avanti a dire sempre le stesse cose possiamo anche chiuderla qui, anche perchè non hai risposto a nessuna delle mie domande o osservazioni^^
mi dici cosa c'è di profondo, geniale o encomiabile in tutto ciò da ritenere anohana anche solo una serie buona? E' una serie mediocre, non si spinge più in la di un intrattenimento scadente e ruffiano
Ed ecco che si riparte con le "solite" domande inutili e provocatorie del "dimostrami che Dragon Ball ha contenuti"...
Ragazzi non facciamo i bambini scadendo nel banale e non siamo monotoni se una serie non ci è piaciuta chiedendo all'altro "fammi vedere che ce l'hai più lungo" quando questa soddisfazione non gliela darete mai.
Come a me è piaciuto AnoHana (sebbene abbia quest'arma a doppio taglio del sentimentalismo portato allo stremo = pregio e difetto insieme), Haibane Renmei mi ha fatto pena con scarso intrattenimento e storia confusa (me lo trascinavo, voglia di vederlo zero), poi uno può vederci dentro quel che vuole.
Idem per Sky Crawlers che m'ha lasciato ben poco se non, quasi, una perdita di tempo... Sono gusti XD
Perché m'è piaciuto Evangelion allora? Perchè a volte "mi piace farmi" trip mentali su certe serie (ed era la prima che vedevo sul genere) e con altre no.
Non facciamo sempre i filosofi drammatici che si girano la frittata o i possessori della verità (che come si sa sta nel mezzo) su misura e fai da te.
PS: Oni non ce l'ho assolutamente con te
SPOILER
personaggio sconvolto che entra in una stanza all' improvviso
fine SPOILER
in un anime DRAMMATICO?
rimanendo fedele alla tua prima versione, eh.
Excel Saga fornisce lo stesso sentimento primordiale (ridere ≠ piangere..o forse no
@GeassOfLelouch
io al contrario
Haibane si potrebbe accostare piu' ad Aria.
Non mi sembra mica di essermi espresso così male...
Phew..ho trasceso?
C'è chi si mette a ridere incredulo per poi disperarsi, chi ride compiaciuto (Light Yagami?), chi spacca armadi e porte, chi si lascia andare inerme e senza fiato, chi scoppia in un pianto disperato, chi si vorrebbe togliere la vita, chi è indifferente o se ne frega, chi corre in giro per il paese a raccontarlo a tutti, ecc...
Non penso tutti reagiscano allo stesso modo... ognuno lo fa in base ai rapporti con la persona, la loro intensità, il grado affettivo, la sua indole, la sua condizione psicofisica, personale e sociale fino a poco prima, ecc
Certo che, fra Madoka e Anohana, la talpa di rai4 all'interno di AC.it ha fatto proprio un lavoretto di "hype" coi controfiocchi...
Complimenti ai recensori!
Noto con dispiacere che non ci intendiamo.
L'elemento voto è, a mio parere, comunque rilevante; anche se, ovviamente, è la recensione in sé ad essere la sostanza del discorso da te esposto. Ognuno è libero di esprimere le proprie idee: mai mi permetterei di discutere su questo. Solamente ritengo che il comparto grafico valga tanto quanto la narrazione e, a tal proposito, avrei dato maggiori meriti al titolo in questione. Tutto qui.
Se ti senti offeso beh mi spiace ma non puoi di certo costringermi a dargli un voto che non rispecchia il mio pensiero oltretutto non mi sembra di aver detto chissà cosa
Perché mai dovrei sentirmi offeso?
Ma, soprattutto, nessuno ha intenzione di farti cambiare opinione a riguardo. Sappi che il diritto di espressione che tu tanto esalti racchiude anche quello di replica, ossia ciò che mi sono limitato far valere. Detto ciò, è solo un modo differente di vedere le cose: tu non ritieni che basti il lato tecnico per fare di una serie animata un buon titolo, io sì - non in tutti i casi, ovviamente.
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