Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Spazio alla magia nella ribrica di oggi. Senza "puellae magi" però... Pretty Cure All Stars DX, Sailor Moon (il manga originale di Naolo Takeuchi) e Pretear.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Spazio alla magia nella ribrica di oggi. Senza "puellae magi" però... Pretty Cure All Stars DX, Sailor Moon (il manga originale di Naolo Takeuchi) e Pretear.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Pretty Cure All Stars DX
7.0/10
Non si può dire che alla Toei non ci avessero avvertito.
Già l'anno precedente, infatti, grazie a un cortometraggio proiettato in apertura al film relativo a "Yes! Pretty Cure 5 Go Go", ci avevano messo la pulce nell'orecchio, mostrando tutte le guerriere delle cinque serie Pretty Cure disponibili al momento impegnate in una battaglia contro un anonimo comune nemico.
Ecco quindi che, puntuale, l'anno dopo, nel 2009, quel concept viene ampliato e approfondito, sull'onda della serie Pretty Cure di quell'anno: nasce "Pretty Cure All Star DX".
La base è infatti la stessa: un nemico anonimo si presenta a creare scompiglio in città, intento a inglobare fonti d'energia per potenziarsi e annichilire tutto il creato. Contrapporsi al suo attacco è compito delle Pretty Cure, dapprima capitanate da Love/Cure Peach, Miki/Cure Berry e Inori/Cure Pine, le eroine della serie che veniva trasmessa ai tempi dell'uscita del film. Verranno ben presto, tuttavia, raggiunte anche dalle protagoniste di tutte le precedenti serie, che, in un simpatico gioco di strizzate d'occhio ai fan, finiscono per incontrarsi vicendevolmente scambiandosi le location.
L'intero lungometraggio, in realtà, non è che un grosso omaggio ai fan della serie, e non può che essere altrimenti. Le caratterizzazioni dei vari personaggi sono date per scontate ed è necessario aver precedentemente visto le prime cinque serie tv e almeno i primissimi episodi della sesta per riuscire a capirci qualcosa, altrimenti ci si perde nel grande marasma di eroine variopinte, potenziamenti e folletti dai buffi versi.
I punti di forza della saga Pretty Cure sono qui ben sintetizzati tutti quanti: i combattimenti molto vivaci, ricchi di raffiche di pugni e calci, colpi energetici, trasformazioni, mostri giganti, nemici che urlano, si pompano i muscoli e seminano distruzione ovunque passino, eroine che brillano ed emettono sacre luci, dialoghi che sottolineano l'importanza delle piccole cose, del coraggio e dell'amicizia. In particolar modo, è piacevole che il lungometraggio, per quanto mero divertissement per i fan, riesca tuttavia ad avere un forte messaggio portante: quello del "mondo è bello perché è vario", espresso tramite il confronto, fisico e ideologico, fra l'ombroso essere malvagio che brama di inglobare ogni cosa per sottomettere le tante individualità a un'unica entità e le colorate eroine, tutte diverse fra loro, che riescono, nonostante le loro diverse inclinazioni caratteriali, a unirsi nella lotta per un bene comune.
Per il resto, "Pretty Cure All Stars DX" non è che una grande festa dedicata ai fan della serie. Innumerevoli le citazioni a ognuna delle serie, fra la presenza di tutte le trasformazioni e gli attacchi delle varie eroine con relative tracce musicali e quella di tutte le sigle d'apertura delle serie televisive in sottofondo ai vari combattimenti. Emozionante, poi, rivedere anche, tramite un discorsivo flashback dei vari gruppi di eroine, diversi momenti cardine delle relative storie.
Una festa che intrattiene con ottime animazioni, tantissimo colore, belle musiche e un doppiaggio che fa rientrare in campo tutte le voci originali dei vari personaggi, alcune di esse persino sensibilmente migliorate nell'interpretazione, causa trascorrere degli anni e relativa maggiore esperienza, rispetto alle serie televisive di riferimento. L'unico difetto, dal punto di vista tecnico, è il riciclo di diverse animazioni durante i combattimenti, sia dalle sigle d'apertura delle varie serie (ma quanto piace agli autori la sigla della prima serie, che la omaggiano di continuo?), sia dal precedente corto crossover sopra citato.
Visivamente spettacolare, coinvolgente, emozionante e istruttivo, come si confà a un prodotto delle Pretty Cure che da sempre fanno di queste caratteristiche il loro cavallo di battaglia, questo "Pretty Cure All Stars DX" è uno spettacolo che avrà esaltato moltissimo i fan che lo videro al cinema, ancora una volta coinvolti attivamente nell'azione grazie al meccanismo delle Miracle Lights, dei gadget luminosi distribuiti in sala da utilizzare per incitare le guerriere sullo schermo nel momento clou del film. Tuttavia, anche per i fan stranieri che sono costretti a guardarlo in differita e lontani da uno schermo cinematografico, il film si rivela essere una festa a cui farà loro piacere partecipare, a patto, ovviamente, di essere amanti della saga.
Già l'anno precedente, infatti, grazie a un cortometraggio proiettato in apertura al film relativo a "Yes! Pretty Cure 5 Go Go", ci avevano messo la pulce nell'orecchio, mostrando tutte le guerriere delle cinque serie Pretty Cure disponibili al momento impegnate in una battaglia contro un anonimo comune nemico.
Ecco quindi che, puntuale, l'anno dopo, nel 2009, quel concept viene ampliato e approfondito, sull'onda della serie Pretty Cure di quell'anno: nasce "Pretty Cure All Star DX".
La base è infatti la stessa: un nemico anonimo si presenta a creare scompiglio in città, intento a inglobare fonti d'energia per potenziarsi e annichilire tutto il creato. Contrapporsi al suo attacco è compito delle Pretty Cure, dapprima capitanate da Love/Cure Peach, Miki/Cure Berry e Inori/Cure Pine, le eroine della serie che veniva trasmessa ai tempi dell'uscita del film. Verranno ben presto, tuttavia, raggiunte anche dalle protagoniste di tutte le precedenti serie, che, in un simpatico gioco di strizzate d'occhio ai fan, finiscono per incontrarsi vicendevolmente scambiandosi le location.
L'intero lungometraggio, in realtà, non è che un grosso omaggio ai fan della serie, e non può che essere altrimenti. Le caratterizzazioni dei vari personaggi sono date per scontate ed è necessario aver precedentemente visto le prime cinque serie tv e almeno i primissimi episodi della sesta per riuscire a capirci qualcosa, altrimenti ci si perde nel grande marasma di eroine variopinte, potenziamenti e folletti dai buffi versi.
I punti di forza della saga Pretty Cure sono qui ben sintetizzati tutti quanti: i combattimenti molto vivaci, ricchi di raffiche di pugni e calci, colpi energetici, trasformazioni, mostri giganti, nemici che urlano, si pompano i muscoli e seminano distruzione ovunque passino, eroine che brillano ed emettono sacre luci, dialoghi che sottolineano l'importanza delle piccole cose, del coraggio e dell'amicizia. In particolar modo, è piacevole che il lungometraggio, per quanto mero divertissement per i fan, riesca tuttavia ad avere un forte messaggio portante: quello del "mondo è bello perché è vario", espresso tramite il confronto, fisico e ideologico, fra l'ombroso essere malvagio che brama di inglobare ogni cosa per sottomettere le tante individualità a un'unica entità e le colorate eroine, tutte diverse fra loro, che riescono, nonostante le loro diverse inclinazioni caratteriali, a unirsi nella lotta per un bene comune.
Per il resto, "Pretty Cure All Stars DX" non è che una grande festa dedicata ai fan della serie. Innumerevoli le citazioni a ognuna delle serie, fra la presenza di tutte le trasformazioni e gli attacchi delle varie eroine con relative tracce musicali e quella di tutte le sigle d'apertura delle serie televisive in sottofondo ai vari combattimenti. Emozionante, poi, rivedere anche, tramite un discorsivo flashback dei vari gruppi di eroine, diversi momenti cardine delle relative storie.
Una festa che intrattiene con ottime animazioni, tantissimo colore, belle musiche e un doppiaggio che fa rientrare in campo tutte le voci originali dei vari personaggi, alcune di esse persino sensibilmente migliorate nell'interpretazione, causa trascorrere degli anni e relativa maggiore esperienza, rispetto alle serie televisive di riferimento. L'unico difetto, dal punto di vista tecnico, è il riciclo di diverse animazioni durante i combattimenti, sia dalle sigle d'apertura delle varie serie (ma quanto piace agli autori la sigla della prima serie, che la omaggiano di continuo?), sia dal precedente corto crossover sopra citato.
Visivamente spettacolare, coinvolgente, emozionante e istruttivo, come si confà a un prodotto delle Pretty Cure che da sempre fanno di queste caratteristiche il loro cavallo di battaglia, questo "Pretty Cure All Stars DX" è uno spettacolo che avrà esaltato moltissimo i fan che lo videro al cinema, ancora una volta coinvolti attivamente nell'azione grazie al meccanismo delle Miracle Lights, dei gadget luminosi distribuiti in sala da utilizzare per incitare le guerriere sullo schermo nel momento clou del film. Tuttavia, anche per i fan stranieri che sono costretti a guardarlo in differita e lontani da uno schermo cinematografico, il film si rivela essere una festa a cui farà loro piacere partecipare, a patto, ovviamente, di essere amanti della saga.
Pretty Guardian Sailor Moon
4.0/10
Da piccola non avevo mai visto Sailor Moon, se non qualche episodio sparso qua e là. Quindi, appresa la notizia di una nuova pubblicazione del manga in Italia, sono andata a leggermi qualche recensione. Erano tutte ottime, e in fin dei conti l'edizione italiana costava 4.50€ ed era grande il doppio dei manga che ero (e sono tutt'ora) solita prendere allo stesso prezzo. Perché no? mi sono detta, in fondo è un classico, questo è il manga che ha dato inizio al genere Majokko-sentai. Bene, dopo aver letto 12 volumi, 7 comprati e altri 5 presi in prestito, posso dire che non ci siamo. Per niente.
Dunque, la storia inizia con Usagi Tsukino, studentessa delle medie impacciata, pigra e affatto brava a scuola. Una mattina di una giornata particolarmente improduttiva, incontra Luna, una gattina che, scoprirà, può parlare, e che le rivela che lei è nientemeno che Sailor Moon, la bella guerriera della Luna che deve trovare le altre sue compari per proteggere la principessa Serenity. Il tutto ovviamente accompagnato da una misteriosa controparte maschile - personalmente non ho mai, e dico mai, smesso di chiedermi cosa ci trovasse un liceale come Mamoru in una pasticciona come Usagi.
Le premesse ci sono tutte, dico davvero. Solo che la storia, al contrario di molti altri manga, è troppo lunga. Per me, ci si poteva tranquillamente fermare ai cinque/sei volumi; approfondendo come dio comanda la parte sul Dark Kingdom e tagliando tutto il resto.
Perché, in effetti, solo quelli del Dark Kingdom sono nemici effettivi. È come giocare a Super Mario: "Your princess is in another castle" , praticamente sconfitta una serie di nemici ne arrivano altri, così, tanto per mettere dei nemici, e tutto riprende daccapo. Cosa fanno? Cercano di riportare in vita il/la loro re/regina. Come? Rubando le anime degli umani. Puntualmente scoprono dell'esistenza del cristallo di Usagi e, puntualmente, lo vogliono anche loro. Le "epiche battaglie" non sono nient'altro che cinque o sei pagine di "combattimenti" dove le guerriere, qui schierate al gran completo, lanciano attacchi dai nomi improbabili, che falliscono il 90% delle volte, finché, magicamente, Usagi trova "la chiave dentro di sé" e tira tutte fuori dai guai. Raggiungendo, per di più, un nuovo livello di trasformazione. Tutto così per dodici volumi. Praticamente, la storia mi scorreva addosso come acqua fresca, una cosa che detesto, in fondo un manga dovrebbe essere un piacevole svago. Quando c'era un "colpo di scena" mi dicevo "toh, è successo questo e quest'altro", ma niente di più. Niente, dopo il quarto volume, è riuscito a risollevare il mio interesse, e arrivare alla fine di ogni volume era sempre più difficile, ma mi ero detta che se dovevo recensire quest'opera, almeno dovevo averla letta tutta.
E questa è la trama, uno solo dei tre punti dolenti del manga. Il secondo? I personaggi. In genere disapprovo la scelta dei due/tre protagonisti, e qua -oserei dire, secondo il mio modesto parere- l'autrice ha avuto il coraggio e, forse, la superbia, di sceglierne cinque, di protagoniste. E già dal primo volume sapevo che, alla fine, l'unica di cui avremmo saputo vita morte e miracoli sarebbe stata Usagi. Quindi il mio stupore, e disappunto, andando avanti nella serie non ha fatto altro che aumentare esponenzialmente, di pari passo con l'aumento dei personaggi nel manga. E il fatto che gli unici nomi che mi ricordi siano quelli di Usagi, Ami e Rei la dice lunga.
Quindi, alla fine, anche volendo descrivere un pò come sono i personaggi, non lo si può fare, perché questi, di fatto, appaiono solo nelle battaglie. Di Usagi, dirò soltanto che il suo modo di fare, soprattutto all'inizio, mi irritava assai. Tutta un "oh Mamoo!" e "No, Mamoo!". Davvero terribile, l'unica persona capace di essere gelosa di una bambina (che poi sarebbe Chibiusa).
Fortuna che, con il passare del tempo, un pò è cambiata.
Il terzo punto dolente del manga sono i disegni. Le tavole sono pienissime, disordinate e molto, molto caotiche. A volte facevo fatica a seguire i discorsi dei personaggi. I disegni sembrano lasciati quasi in stato di schizzo, per non parlare di come sono disegnati Luna e Artemis. Gli unici disegni che ho apprezzato sono state le pagine a colori all'inizio di ogni albo.
Dunque, in conclusione: la storia non va, i personaggi non vanno; i disegni meno che meno... cosa ne resta? Niente. Ecco perché credo che Sailor Moon vada bene per le bambine delle elementari, forse delle medie- sempre secondo il mio modesto parere.
Se volete potete anche dargli un'occhiata, giusto perché è un classico; personalmente io penso di vendere i 7 volumi in mio possesso, che occupano solo spazio nella libreria.
Sarà anche il capostipite del genere Majokko-sentai, ma ci sono state altre serie molto, molto meglio fatte di questa.
Dunque, la storia inizia con Usagi Tsukino, studentessa delle medie impacciata, pigra e affatto brava a scuola. Una mattina di una giornata particolarmente improduttiva, incontra Luna, una gattina che, scoprirà, può parlare, e che le rivela che lei è nientemeno che Sailor Moon, la bella guerriera della Luna che deve trovare le altre sue compari per proteggere la principessa Serenity. Il tutto ovviamente accompagnato da una misteriosa controparte maschile - personalmente non ho mai, e dico mai, smesso di chiedermi cosa ci trovasse un liceale come Mamoru in una pasticciona come Usagi.
Le premesse ci sono tutte, dico davvero. Solo che la storia, al contrario di molti altri manga, è troppo lunga. Per me, ci si poteva tranquillamente fermare ai cinque/sei volumi; approfondendo come dio comanda la parte sul Dark Kingdom e tagliando tutto il resto.
Perché, in effetti, solo quelli del Dark Kingdom sono nemici effettivi. È come giocare a Super Mario: "Your princess is in another castle" , praticamente sconfitta una serie di nemici ne arrivano altri, così, tanto per mettere dei nemici, e tutto riprende daccapo. Cosa fanno? Cercano di riportare in vita il/la loro re/regina. Come? Rubando le anime degli umani. Puntualmente scoprono dell'esistenza del cristallo di Usagi e, puntualmente, lo vogliono anche loro. Le "epiche battaglie" non sono nient'altro che cinque o sei pagine di "combattimenti" dove le guerriere, qui schierate al gran completo, lanciano attacchi dai nomi improbabili, che falliscono il 90% delle volte, finché, magicamente, Usagi trova "la chiave dentro di sé" e tira tutte fuori dai guai. Raggiungendo, per di più, un nuovo livello di trasformazione. Tutto così per dodici volumi. Praticamente, la storia mi scorreva addosso come acqua fresca, una cosa che detesto, in fondo un manga dovrebbe essere un piacevole svago. Quando c'era un "colpo di scena" mi dicevo "toh, è successo questo e quest'altro", ma niente di più. Niente, dopo il quarto volume, è riuscito a risollevare il mio interesse, e arrivare alla fine di ogni volume era sempre più difficile, ma mi ero detta che se dovevo recensire quest'opera, almeno dovevo averla letta tutta.
E questa è la trama, uno solo dei tre punti dolenti del manga. Il secondo? I personaggi. In genere disapprovo la scelta dei due/tre protagonisti, e qua -oserei dire, secondo il mio modesto parere- l'autrice ha avuto il coraggio e, forse, la superbia, di sceglierne cinque, di protagoniste. E già dal primo volume sapevo che, alla fine, l'unica di cui avremmo saputo vita morte e miracoli sarebbe stata Usagi. Quindi il mio stupore, e disappunto, andando avanti nella serie non ha fatto altro che aumentare esponenzialmente, di pari passo con l'aumento dei personaggi nel manga. E il fatto che gli unici nomi che mi ricordi siano quelli di Usagi, Ami e Rei la dice lunga.
Quindi, alla fine, anche volendo descrivere un pò come sono i personaggi, non lo si può fare, perché questi, di fatto, appaiono solo nelle battaglie. Di Usagi, dirò soltanto che il suo modo di fare, soprattutto all'inizio, mi irritava assai. Tutta un "oh Mamoo!" e "No, Mamoo!". Davvero terribile, l'unica persona capace di essere gelosa di una bambina (che poi sarebbe Chibiusa).
Fortuna che, con il passare del tempo, un pò è cambiata.
Il terzo punto dolente del manga sono i disegni. Le tavole sono pienissime, disordinate e molto, molto caotiche. A volte facevo fatica a seguire i discorsi dei personaggi. I disegni sembrano lasciati quasi in stato di schizzo, per non parlare di come sono disegnati Luna e Artemis. Gli unici disegni che ho apprezzato sono state le pagine a colori all'inizio di ogni albo.
Dunque, in conclusione: la storia non va, i personaggi non vanno; i disegni meno che meno... cosa ne resta? Niente. Ecco perché credo che Sailor Moon vada bene per le bambine delle elementari, forse delle medie- sempre secondo il mio modesto parere.
Se volete potete anche dargli un'occhiata, giusto perché è un classico; personalmente io penso di vendere i 7 volumi in mio possesso, che occupano solo spazio nella libreria.
Sarà anche il capostipite del genere Majokko-sentai, ma ci sono state altre serie molto, molto meglio fatte di questa.
Pretear, a una prima occhiata, sembra il classico anime tratto da un otome game, in cui la protagonista è circondata da tutta una serie di bei ragazzi che si "contendono" il suo amore.
La protagonista, Himeno Awayuki, si trasferisce dopo il matrimonio di suo padre nella casa della ricca matrigna, dove non ha vita facilissima. Viene infatti ignorata da tutti, sia a casa sia a scuola, dove circola voce che suo padre si sia sposato solo per soldi. Il suo morale viene però risollevato dall'apparizione di sette cavalieri provenienti da un mondo parallelo che cercano proprio lei. Inizia così una trama un po' fiabesca e un po' majokko durante la quale Himeno dovrà aiutare i sette ragazzi nella lotta contro la misteriosa Principessa che sta cercando di distruggere il mondo di origine dei sette...
E' un po' difficile catalogare Pretear. E' un misto fra un otome game, un majokko e uno shoujo; possiede infatti elementi caratteristici di tutti i generi. I sette cavalieri sono per lo più bei ragazzi, a parte tre di essi che sono solo dei bambini e che aggiungono un tocco "carino" alla storia. Le vicende romantiche si orientano quasi subito verso uno solo dei cavalieri, ma non mancherà qualche sorpresa e qualche colpo di scena nella parte finale dell'anime. C'è anche un vago elemento majokko, essendo la protagonista in grado di trasformarsi con costumi diversi a seconda del cavaliere con cui combatte.
I personaggi nel complesso sono relativamente ben delineati, anche se non tutti riescono ad avere lo stesso spazio nel corso dei 13 episodi. Vengono caratterizzati principalmente la protagonista e i due cavalieri più grandi, essendo i più coinvolti nelle vicende amorose che si sviluppano nella serie. Gli altri restano più sullo sfondo, brillando a tratti. Tutti gli altri fanno semplicemente da sfondo e non risaltano mai.
Dal punto di vista tecnico, Pretear è un anime relativamente ben realizzato, che non raggiunge altissime vette di qualità tecnica ma che si mantiene sempre gradevole alla vista. Il comparto audio non è eccezionale, ma abbastanza in tono con le vicende narrate.
In definitiva assegno a Pretear un 7 e mezzo. Quest'anime ha il pregio di essere meno noioso e scontato di altri anime simili, tuttavia non bisogna aspettarsi nulla di eclatante. Sono 13 episodi da guardare tanto per passare il tempo se si è in cerca di qualcosa di poco impegnativo ma non troppo scontato. Sconsigliato a chi non sopporta le scene sdolcinate e una buona dose di buonismo e carineria.
La protagonista, Himeno Awayuki, si trasferisce dopo il matrimonio di suo padre nella casa della ricca matrigna, dove non ha vita facilissima. Viene infatti ignorata da tutti, sia a casa sia a scuola, dove circola voce che suo padre si sia sposato solo per soldi. Il suo morale viene però risollevato dall'apparizione di sette cavalieri provenienti da un mondo parallelo che cercano proprio lei. Inizia così una trama un po' fiabesca e un po' majokko durante la quale Himeno dovrà aiutare i sette ragazzi nella lotta contro la misteriosa Principessa che sta cercando di distruggere il mondo di origine dei sette...
E' un po' difficile catalogare Pretear. E' un misto fra un otome game, un majokko e uno shoujo; possiede infatti elementi caratteristici di tutti i generi. I sette cavalieri sono per lo più bei ragazzi, a parte tre di essi che sono solo dei bambini e che aggiungono un tocco "carino" alla storia. Le vicende romantiche si orientano quasi subito verso uno solo dei cavalieri, ma non mancherà qualche sorpresa e qualche colpo di scena nella parte finale dell'anime. C'è anche un vago elemento majokko, essendo la protagonista in grado di trasformarsi con costumi diversi a seconda del cavaliere con cui combatte.
I personaggi nel complesso sono relativamente ben delineati, anche se non tutti riescono ad avere lo stesso spazio nel corso dei 13 episodi. Vengono caratterizzati principalmente la protagonista e i due cavalieri più grandi, essendo i più coinvolti nelle vicende amorose che si sviluppano nella serie. Gli altri restano più sullo sfondo, brillando a tratti. Tutti gli altri fanno semplicemente da sfondo e non risaltano mai.
Dal punto di vista tecnico, Pretear è un anime relativamente ben realizzato, che non raggiunge altissime vette di qualità tecnica ma che si mantiene sempre gradevole alla vista. Il comparto audio non è eccezionale, ma abbastanza in tono con le vicende narrate.
In definitiva assegno a Pretear un 7 e mezzo. Quest'anime ha il pregio di essere meno noioso e scontato di altri anime simili, tuttavia non bisogna aspettarsi nulla di eclatante. Sono 13 episodi da guardare tanto per passare il tempo se si è in cerca di qualcosa di poco impegnativo ma non troppo scontato. Sconsigliato a chi non sopporta le scene sdolcinate e una buona dose di buonismo e carineria.
Peccato.
Sostanzialmente credo la Takeuchi dovrebbe fare un monumento agli sceneggiatori dell'anime,perchè manga per bambini ce ne sono di molto migliori,eppure molto meno celebri e celebrati.
Ovvio... sono in totale disaccordo con il voto e la recensione, per Sailor Moon! Le mie buone ragioni le ho date scrivendo io stessa una recensione sul manga di Naoko Takeuchi!! I disegni poi... li trovo davvero davvero particolari!
Pretear non so perchè ma non mi attrae molto e... un 4 a Sailor Moon ?!?! O_o
Flame assicurato!!!
Concordo con hallymay e riporto il vecchio proverbio "zucche e meloni alle loro stagioni" aka "le maschere si vendono a Carnevale"
A parte ciò non posso esprimermi molto visto che a parte il primo numero non ho più avuto tempo di leggere i restanti 11 numeri + Sailor V + Short Stories... però il primo l'ho trovato carino e frizzante, certo va contestualizzato il suo periodo però...
Il film di Pretty Cure lo devo vedere appena mi sarò visto la serie Fresh.
Di Pretear dovrei leggere il manga, ma visto che è stato pubblicato dalla Play Press mi pare, forse è difficile da trovare, ma non saprei, non l'ho mai cercato.
Il DX delle Pretty Cure in effetti è il meno spettacolare degli altri crossover che l'hanno seguito, più che altro perchè non c'è quello che è attualmente il mio gruppo preferito, cioè le Heartcatch! Ma, tutto sommato, concordo con Kotaro (MIRACOLO!)
È comunque un lungometraggio divertente e con un certo appeal grafico e sonoro. Io l'ho apprezzato nonostante sia a digiuno quasi totale delle prime due serie delle PC.
Pretear invece mi manca, ma conto di recuperarlo, anche se non in tempi rapidissimi. E la recensione - ben scritta - di Minako conferma almeno in parte i miei dubbi su questa serie.
Pefettamente d'accordo. (mi riferisco al commento n°5)
@GeassOfLelouch
Dalle mie parti (PV) lo diciamo in dialetto! Eheh! Una cosa tipo "Süc e melòn a la so stagiòn".
;)
- 4 a Sailor Moon?! O.o A parte che Sailor Moon è un classico, ma questo l'ha già detto il recensore, non trovo corretto il fatto che critichi così tanto i disegni: cioè, è proprio l'autrice di sua volontà a dare questo aspetto grafico così "grezzo e caotico" ai suoi disegni (se notiamo il panorama fumettistico di quegli anni molte autrici di Shoujo si distinguevano per tratti "non carini", per fare un altro esempio Moyoco Anno) e questo fa diventare i suoi disegni molto particolari... Però bisogna tenere conto che Sailor Moon ha rivoluzionato letteralmente il fumetto e l'animazione (dato che l'anime porta il nome di quel Kunihiko Ikuhara) perchè per la prima volta non mostra una ragazzina che è in pericolo e viene l'eroe a salvarla... No! L'eroe è la ragazzina direttamente (anche se negli anni '70 c'era già stato Cutie Honey di Go Nagai, che non ha rivoluzionato il genere quanto Sailor Moon...)... Ok, talvolta va in suo aiuto Tuxedo Kamen, ma non è stata una grande rivoluzione femminile nel campo fumettistico degli anni '90?
In conclusione: Sailor Moon è una perla di tutto rispetto e come tale deve venire rispettata...
-Pretear ce l'ho in Lista da mesi, ma... quei bei ragazzoni negli Screenshots sono la nuova versione dei Sette Nani...? O.o
Sailor Moon è stato serializzato da Kadonsha sulla sua rivista per il pubblico delle scuole elementari (ancora più piccolo del pre-adolscente). Non sarebbe neanche stato giusto dare a dei bambini imput che non avrebbero mai potuto capire e quindi sarebbero stati fini a se stessi. Pochi anni di differenza quando si è bambini porta a concetti e logiche di comprensione che, aumentano esponenzialmente giorno dopo giorno, ma è anche vero che, diminuiscono allo stesso modo andando indietro con la fascia di età.
Giudicare una serie per bambini con lo le mire di un adulto è un gioco al massacro,
scontato nel 99% dei casi. Noi abbiamo quasi tutti scoperto il manga in un età senziente,
e quindi con la ricerca e la passione che un bambino non ha ancora sviluppato.
Io non sono un fan particolare di Sailor Moon, ne mi importa del voto che sia stato dato. Ma mi sembra più che altro motivato da un aspettativa ingiustamente troppo "elevata", che si è infranta contro quello che è in realtà un prodotto pensato per le scuole elementari
Non conosco le altre serie, non sono neanche un grande fan del majokko, ma ho letto volentieri le recensioni proposte. Mi esalta in particolare l'idea delle Miracle Lights di cui parla Kotaro (certo, alla mia età sembrerei un deficiente, ma mi ci vedo proprio ad esaltarmi per i combattimenti... beh, passiamo oltre...).
Un Sailor Moon senza Hotaru/Saturn? Giammai!!
Comunque, sono in parte d'accordo con la recensione su Sailor Moon (tranne che per i disegni, quelli anche se caotici mi sono piaciuti davvero tanto, sono proprio il mio genere), ma avendo visto l'anime da bambina e avendolo adorato non potrei mai e poi mai dare un voto così basso al manga ^^'
Comunque concordo con i commenti di Hallymai (spero di averlo scritto giusto XD), quindi non starò a ripetere cose già dette ^^
Devo essere sincera, non ha entusiasmato neanche me, concordo col fatto che sia stato troppo sbrigativo, ma i disegni, ragazzi, sono vecchissimi, ci si deve abituare! A me riportano indietro nel tempo, anche se non ho un'età così avanzata.
Diciamo che non ti azzanno, Aki97, perchè posso capire
Non posso che confermare quanto ho scritto nella mia recensione, Pretear è carino, ma nulla di più. Non vi aspettate chissà che.
Personalmente posso capire in parte la recensione su Sailor Moon, nel senso che anche io avrei gradito molto un approfondimento maggiore sul Dark kingdom. Ho sempre detto che SM lo adoro fino alla terza serie, poi per me cala un po'. Un 4 è un voto molto basso, io personalmente, forse a causa di motivi affettivi, non riesco a non dargli un voto alto. E' un manga che nel bene e nel male ha fatto storia, quando va recensito va certamente contestualizzato. Sì, è un manga per ragazzine alla fin fine, non ci si può aspettare introspezioni e trame troppo elaborate, però nel suo è nettamente superiore a tanti manga successivi. Forse chi ha scritto la recensione non è riuscita a liberarsi da mille aspettative che avrà avuto, data la fama dell'opera. In ogni caso complimenti al recensore che ha espresso la sua opinione in modo pacato, anche se controcorrente.
Detto questo,del manga ho fatto un assaggio qualche tempo fa...e l'ho trovato molto poco appetitoso.Quel poco che ho letto mi ha dato un'impressione di abbozzo non completo.Come hanno gia detto altri anch'io sono dell'avviso che per quanto la Takeuchi abbia avuto l'idea ispiratrice sono stati gli sceneggiatori dell'anime a sfruttarla al meglio.
E prima che qualcuno dica "eh,ma per l'epoca il tratto della Takeuchi era perfetto",vorrei ricordare in quegli stessi anni dall'altra parte del Pacifico quel simpatico fenomeno da barzelletta di Rob Liefeld si faceva i dollaroni con le sue tavole a base di anatomie sballate...
Pero' oggi nessun appassionato di fumetti americani difenderebbe Rob Liefeld sulla base della sua popolarita' o perche' il suo stile di disegno era oggetto di svariate imitazioni;vorrei ricordare che almeno secondo me non esiste un tipo di disegno che peggiora perche' "invecchia".Un tratto brutto nasce brutto e rimane brutto,una tavola ben riuscita continuerà a fare il suo effetto anche a distanza di decenni.
Ripeto: il mio giudizio sul manga di Sailor Moon e' basato su un paio di volumetti letti,e quindi e' ovviamente incompleto e soggetto ad eventuali critiche.Ma se dovessi dire che i primi volumi mi hanno lasciato un'impressione positiva mentirei.
Su Pretty Cure All Stars, la recensione dice tutto. E' un film assai carino e spettacolare, ma è appunto un regalo per i fans che hanno seguito con passione le serie televisive, senza averle viste non ci si capisce granché, ma se si è fan si va in sollucchero. Peccato solo che film del genere perdano tantissimo, se visti fuori dal grande schermo cinematografico per il quale sono progettati (un giorno, in Giappone, capiterà che io sia al cinema a vedere uno di questi film, e allora mi sgolerò gridando "Yuke! Yuke! Purikyua!" mentre agiterò un gadget scintillante, mwahahah!).
E ora, wall of text comin'... (Soundtrack: "Moai", by Mato Grosso, A.D. 1995)
Si rassicurino gli utenti, non ho commesso seppuku nè ho ucciso l'autrice della recensione, ah ah
Tra le stroncature di Sailor Moon, anzi, questa è una delle più pacate e argomentate e, dal momento che, mi pare di capire, l'autrice è d'età piuttosto giovane ma non troppo, tutto torna. Se il 97 nel nickname indica l'anno di nascita, è comprensibile che, non avendo conosciuto in prima persona il boom di Sailor Moon, ci si sia create delle aspettative troppo alte.
Chiaramente, la mia opinione al riguardo è diametralmente opposta, io adoro e rispetto questo manga e ne accetto anche i difetti, cercando di contestualizzarli. Da quando è uscito in Italia l'ho riletto tipo 3 volte, senza contare le volte che l'ho letto in giapponese, e ogni volta lo amo sempre di più.
Sicuramente la mia opinione sarà viziata dal fatto che ne amavo l'anime da bambino e che ho potuto constatare coi miei occhi cosa ha rappresentato, notando le differenze con ciò che c'era prima e le innovazioni che ha portato, ma queste innovazioni ci sono comunque, e vanno considerate. Una recensione di una colonna portante come questa andrebbe fatta tenendo conto del motivo per cui è considerata importante e cercando di analizzarla in rapporto al tempo in cui uscì, sennò si fa la fine di quelli che dicono "No, che brutto Ken il guerriero perché in ogni episodio ci sono sempre teppisti con la cresta da punk"
Per quanto riguarda molti dei difetti imputati nella recensione, in un certo senso ci sono, ma possono essere giustificati o smontati in vari modi.
E' vero che, rispetto al cartone animato, i comprimari hanno meno spazio, ma non è vero che sono poco sviluppati. Quel che hanno da dire lo dicono, compiono un loro percorso interiore e il lettore si rende perfettamente conto dei loro sogni, dei loro problemi, delle loro situazioni familiari (soprattutto nella quarta saga e nella raccolta delle short stories che, anche se pubblicate in separata sede, fanno parte della storia). Il punto è che, rispetto all'anime dove hanno più autonomia, nel manga ogni personaggio cresce in funzione di Usagi/Sailor Moon e dunque è facile pensare che sia lei a spiccare più degli altri, quando questi in realtà non hanno minore spazio.
Per quanto riguarda i disegni, io li adoro, ma la cosa è soggettiva, possono piacere come no. E' tuttavia uno stile unico al mondo, che si evolve tantissimo col passare dei volumi dimostrando, insieme all'ambientazione, come il manga di Sailor Moon sia un fantastico viaggio negli anni '90, dai primi in cui l'influenza degli anni '80 era ancora palpabile stilisticamente agli ultimi in cui ormai ci si è affrancati completamente dalla decade precedente crendo uno stile e una società nuovi.
Riguardo ai combattimenti che sono molto veloci, è vero e innegabile, ma ci si ricordi che Sailor Moon è uno shojo, che la Takeuchi è la prima donna a disegnare di combattimenti in stile sentai e che dunque non c'era un dettame da seguire per storie di questo tipo, ma anzi è stata lei a crearlo.
Si può obiettare che si potevano copiare i combattimenti degli shounen, ma sarebbe stato molto difficile con uno stile tipicamente shojo come quello della Takeuchi e, in ogni caso, i combattimenti disegnati da un Kurumada non sono meno dinamici né tanto diversi da quelli di Sailor Moon, sono solo più lunghi.
Per quanto riguarda il "si poteva fermare con la saga del Dark Kingdom", sì, è possibile, anzi, in origine, era proprio così che le cose sarebbero dovute andare. Però poi ci sarebbe persi tutto, perchè Sailor Moon è un universo narrativo che continua a espandersi saga dopo saga in maniera coerente, creando una cosmologia passata, presente e futura che aggiunge sempre nuovi tasselli alla mitologica epopea della principessa della Luna e delle sue guerriere protettrici. Impossibile (per quanto, sì, se la saga fosse finita col Dark Kingdom sarebbe ugualmente stata una bella conclusione, soprattutto pensando alla serie animata) concepire un Sailor Moon senza Chibiusa, senza le guerriere del sistema solare esterno, senza Nehellenia, senza Helios, senza Galaxia. Sono tutti tasselli importantissimi di un'unica storia.
Condivido, tuttavia, l'opinione dell'autrice e di molti nei commenti, quando dicono che "è un manga che potrebbe andare bene per le ragazzine delle elementari", poichè sì, il target primario è quello, indubbiamente. Solo che l'autrice è riuscita a creare un manga che vada bene per diversi tipi di pubblico, inserendo ad esempio nella storia una quantità immane di riferimenti culturali che sono visibili solo a un lettore adulto e che pongono la storia su un piedistallo molto più alto, con una chiave di lettura totalmente differente e molto più ampia. Insomma, uno ci vede quello che ci vuole (o che ci riesce a) vedere, senza problemi, perchè la storia è stata fatta apposta così.
Che ci siano manga migliori di Sailor Moon è indubbio e possibilissimo. Che ci siano majokko sentai migliori di Sailor Moon, allo stato attuale, no. Leggere per credere, tutti i manga del genere che stati pubblicati (in Italia, almeno), escludendo Wedding Peach che come dico sempre "bara", non hanno la stessa forza di Sailor Moon, perchè si sono limitati a copiare, in positivo o in negativo, alcune delle sue caratteristiche, senza mai raggiungere la stessa carica innovativa, la stessa intensità o lo stesso, indubbio, stile del "fratello maggiore".
L'autrice della recensione ha però ammesso che fra i nomi di personaggi che ricorda c'è quello di Ami, quindi io per il momento sono a posto, ah ah
Oddio Kotaro, mi fai una domanda difficile. Diciamo che da quel che ho potuto capire dei tuoi gusti, non te lo consiglierei ad occhi chiusi, anzi. L'elemento bishounen è molto forte e presente, così come quello "dating-sim". Però a me non ha disturbato troppo. Io ti consiglierei di dare un'occhiata ai primi 2 o 3 episodi, con la consapevolezza che verso la fine la trama ha un risvolto leggermente più "maturo" con un colpo di scena tutto sommato apprezzabile che riguarda un personaggio "insospettabile" o quasi. E' anche per questo che come anime mi è piaciuto, tutto sommato tenta di fare qualcosina di più di altre produzioni simili dando un minimo di "movimento" alla trama.
Se i primi episodi tutto sommato non ti fanno venir voglia di bruciare lo schermo, continua. Se proprio vedi che ti fa orrore, lascia stare.
Ah e grazie per i complimenti alla recensione!
{Ora però voglio sapere chi è stato a proporla in rubrica sapendo di rischiare di risvegliare la bestia che dorme in Kotty-sama - che si manifesta in maniera sempre pacifica ma prolissa, anche se io lo trovo sempre piacevole da leggere. Io, naturalmente, punto tutto quello che ho su micheles
Dissentirei solamente sull'opinione soggettiva dei disegni di Sailor Moon: nel senso che se non si riconoscono i disegni della Takeuchi per lo meno come buoni, posso solo suggerire all'autrice della recensione di cambiare hobby.
Coincidenza di opinioni anche su Precure All Stars, che per chi apprezza il brand risulta davvero molto divertente
Di Pretear ricordo solo il primo episodio trasmesso molti anni fa come promo su MTV... Peccato sia stata un'altra vittima dell'affair Shin Vision. Oggi come oggi me lo vedrei.
Ais: no comment sulle tue illazioni.
Sailor Moon ho visto le prime 2 serie in prima tv ma non mi fecero impazzire troppo simili a i cavalierei e i 5 samurai che avevo visto solo qualche anno prima quindi tutta la vita gli originali ehh parere da maschio ovviamente per le femmine sicuramente sarà stato rivoluzionario all'epoca! Delle Pretty cure mi sono sempre tenuto alla larga ho visto solo qualche episodio della prima serie e mi è bastato eheheh Pretear - La Leggenda della Nuova Biancaneve non lo conosco invece!
Se lo trovo in giro lo proverò, allora, e ti dirò le mie impressioni. Il fatto che sia un anime piuttosto corto può essere un punto a suo favore nel caso non mi piaccia.
@ Ais Quin
La bestia dormiente in realtà sta ancora dormendo, ci vuole ben altro per farmi arrabbiare
@ Swordman
Il disegno della Takeuchi però è molto particolare. Non a tutti possono piacere i corpi eccessivamente magri, i volti spesso abbozzati o le dita delle mani stile rami degli alberi malefici del bosco di Biancaneve. Io adoro lo stile della Takeuchi, starei ore a guardare incantato le pagine a colori del manga, ma capisco che a qualcuno possa non piacere.
@ Mikoto
Parliamone, allora
Il manga ha i personaggi-tappezzeria, però l'anime ha troppi filler. Conciliare le due cose è difficile, considerando che questo è il primo manga del genere che è stato prodotto, non credi?
Ripeto che secondo me non è vero che i personaggi fanno tappezzeria. E' indubbio che siano stati concepiti in funzione di Usagi, e che è sempre lei a svolgere i combattimenti risolutivi, ma questo è un cliché di questo genere di opere (in Saint Seiya è sempre Seiya a scontrarsi col nemico finale e a batterlo, con l'aiuto di Atena o con l'unione del suo cosmo con quello degli amici, nei telefilm dei Power Rangers il Red Ranger ha sempre una posizione privilegiata rispetto ai compagni e dei poteri specifici che loro non hanno). Le altre guerriere, comunque, hanno il loro spazio. Ognuna di esse ha almeno un capitolo a saga dove vengono approfonditi gli aspetti della sua vita quotidiana e del suo carattere e dove ognuna di esse sconfigge (o combatte con) uno dei sottoposti del boss di turno, come le varie sorelle Ayakashi, le Witches 5 o il Trio Amazzonico. Se poi nella battaglia decisiva il loro ruolo è quello di donare energia a Usagi affinchè lei possa battere il boss, beh, come detto, è cliché del genere.
Nell'anime, invece, ci sono numerosi episodi di riempimento che permettono a ognuna delle guerriere di essere sviluppata in maniera più approfondita, ma poi si cade nel "no, è noioso, ci sono troppi filler ripetitivi"... decidiamoci un pò
Hai mai letto altri manga di questo genere successivi a Sailor Moon? Se gli dai un'occhiata, noterai che in Tokyo Mew Mew le altre guerriere di supporto alla protagonista non hanno un approfondimento perchè la storia è incentrata praticamente solo sugli intrallazzi amorosi della guerriera principale, che in Mew Mew à la mode è già tanto se si vedono in un paio di vignette nel corso di tutto il manga, o che in Mermaid Melody ti crea sette sirene di cui tre sono solo disegnate sullo sfondo e di cui il lettore conosce solo il nome e il colore dei capelli. Sailor Moon, che ti riesce a riempire un intero volume di short stories dedicate a giro ad ognuna delle sue guerriere comprimarie, al confronto è una divinità, ed essendo il primo, è chiaro chi è in torto e chi ha ragione.
@ Micheles
Sono d'accordo anch'io sul fatto che storie del genere vengano meglio in forma animata, poichè più dinamiche e generalmente meglio raccontate, grazie agli episodi riempitivi che possono approfondirne meglio tutto il cast. Tuttavia, il manga di Sailor Moon ha una sua ragione di esistere proprio per il fascino pionieristico che emana, per il suo essere uno shojo manga, disegnato come uno shojo manga, che però ti parla sia d'amore che di battaglie, e per il suo modificare di continuo lo stile di disegno man mano che si entra negli anni '90.
Riguardo alle altre serie per l'infanzia degli anni '90, che cosa hai in mente?
@ Kazuyaryuzaki
Ti sei perso la terza serie, peggio per te
Dipende io ti posso rispondere per gli shonen d'azione come Ken o i cavalieri dove secondo me manga e anime si completano, dove il manga è superiore a livello di storia e compatezza, l'anime lo è ovviamente a livello di dinamicità e musica, quindi a mio parere sono complementari, comunque in generale spesso è superiore il manga alla controparte animata quanto il sogetto originale è il cartaceo!
Su Sailor Moon dalla terza serie in poi ho provato a vedere qualche puntata quando veniva trasmesso la sera su rete 4 ma non mi diceva più nulla, preferisco recuperare il manga come ben sai ehehh
Niente, sei tu l'esperto. Ma mi immagino che alla fine degli anni ottanta-inizio anni novanta ci fossero molte serie per bambine delle elementari (ovviamente non majokko sentai) e il manga di Sailor Moon sarebbe da paragonare con quelle serie. Qual era il livello medio? Io ne so troppo poche per avere un quadro preciso.
Dipende dai singoli casi, ma in generale la penso come te. Molto spesso il manga è più coerente a livello di storia (cosa che accade con Saint Seiya e anche con Sailor Moon, in cui l'anime ha stuprato letteralmente la storia della quarta saga, per esempio, o in cui certe cose della prima e della seconda sono narrate meglio) e l'anime è più bello perchè più dinamico. Nel caso dei majokko sentai generalmente l'anime riesce meglio per via dei combattimenti colorati e dei filler (tant'è che Pretty Cure l'han fatto direttamente prima come anime, prodotto dalla Toei sulla scia dei telefilm piuttosto che su quella di Sailor Moon, e solo dopo come manga, ed è scarsetto in questa veste), ma nel caso specifico di Sailor Moon trovo che le due produzioni si completino a vicenda.
@ Micheles
All'epoca c'erano tanti majokko "normali" o tante storie d'amore su carta per bambine delle elementari (mi viene in mente Himechan no ribbon, o ancora Miracle Girls o Mizuiro Jidai). Non credo che rispetto a loro Sailor Moon sia meno valido, perchè è tutt'altro genere, andrebbe confrontato con i suoi eredi ed epigoni, e allora lì vedi com'è superiore.
P.S.: Nessuno sta calcolando la mia recensione, cattivi, buuuuu
e infatti io disprezzo anche Tokyo Mew Mew per l'utilizzo dei personaggi tappezzeria, non mi piace il Seiya-centrismo in Saint Seiya e solitamente tendo a odiare i protagonisti onnipotenti quando i comprimari fanno solo da sfondo. Per quanto riguarda Mermeid Melody, è vero quello che dici, però almeno l'autrice usa tre sirene e non solo Luchia . La giustificazione "è il primo eccetera eccetera" secondo me non regge poi più di tanto. Quello che dici lo posso accettare per quanto riguarda i combattimenti, ma ti parlo proprio di caratterizzazione. Onestamente un capitolo a saga per il semplice power up è una cosa deprimente e il ritmo molto veloce con cui vengono narrati i capitoli non aiuta per niente. Poi tutte che accettano di diventare guerriere Sailor così perché "è così che deve andare". Credo che le più penalizzate da tutto questo siano Ami e Makoto, poverine. Poi le storie brevi... capirai che approfondimento si ha sulle altre guerriere, visto che Chibiusa occupa un volume intero solo per lei, nonostante sia stata ampiamente usata nella storia principale e delle altre l'unica che possiamo conoscere meglio è solo Sailor Venus come sempre. Nonostante queste grandi pecche SM resta comunque un bel manga, però è indubbio che gran parte del suo successo lo deve all'anime.
Stiamo parlando del primo Majokko con le protagoniste che combattono della storia dei manga : è chiaro che non tutto sia perfetto ma state comunque cercando il pelo nell'uovo. I personaggi non sono così poco caratterizzati come scrivi... ci sono interi episodi dedicati ad ognuno sia nell'anime che nel manga, specialmente le inner. Sailor Moon è il capo stipite di un genere, non si può dare 4, proprio no.
Ok, mal comune, mezzo gaudio, ah ah
Può piacere o non piacere, ma non è che sia fatto male, perchè, appunto, le altre guerriere hanno tutte un capitolo dedicato dove vengono approfondite, anche se la cosa si vede meglio nel cartone animato per forza di cose.
Per quanto riguarda l'accettare di diventare una guerriera senza porsi dei dubbi, non è detto che debbano per forza farlo tutte. Alcune di esse, i loro dubbi li hanno avuti all'inizio (Usagi, Minako), altre li avranno lungo la storia (Ami, ma tutto sommato un pò tutte durante la quarta serie), altre non li avranno, così come non li hanno avuti le eroine di serie majokko sentai successive o molti eroi dei telefilm. Non è per forza una discriminante. Conta che Sailor Moon è, come detto su, una storia principalmente per ragazzine, e a loro interessavano l'azione e le love stories, non le turbe psicologiche delle protagoniste
Che Sailor Moon debba (gran) parte del successo al cartone animato è palese, ma non per questo il manga è scarso, anzi, come detto, determinate cose della storia vengono molto meglio nel manga piuttosto che nell'anime (quarta saga su tutte).
Su Mermaid Melody, è vero, le protagoniste sulla carta sono tre, ma lo spessore di Hanon (cretinetta che va dietro a ogni ragazzo che vede) e Rina (finta-figa che se ne sta sulle sue giusto il tempo di un paio di capitoli e poi scompare nell'anonimato) è tale che quasi non ti accorgi della loro esistenza, a differenza delle altre guerriere Sailor su cui, a giro, l'autrice si sofferma sempre. Tra l'altro il loro approfondimento è concentrato unicamente solo su pseudo-storie d'amore più o meno melense trattate in maniera superficiale, mentre il grosso del focus è sempre sulle lagne di Lucia che si strugge per Kaito. Direi che alle guerriere Sailor è andata meglio, almeno loro vivono le loro vite avendo degli hobby e dei sogni e non per sbavare dietro al primo che vedono
Se intendi a livello manga boh, può anche darsi.
Se riferito in generale allora dissento, direi che My-Hime versione anime lo surclassa in ogni aspetto: personaggi caratterizzati + schema narrativo fresco e moderno (NON odioso tokusatu) + disegni e musiche ben più curati (Hirokazu Hisayuki & Yuki Kajiura).
Che Sailor Moon possa essere l'inventore del sentai mono probabile (ma definirlo una creazione del tutto originale è falso visto che nasce come progetto aborrito di remake di Cutey Honey), che questo lo faccia diventare il migliore esponente del genere avoja.
Era ora!
Mi riferivo alle versioni manga. Questo My-Hime non l'ho mai sentito nominare (mea culpa), illuminami.
L'aspetto tecnico comunque ha ben poca importanza, non è certo questo a determinare cosa sia il miglior prodotto di un genere e Sailor Moon non è certo il miglior titolo del suo genere per via dei disegni o delle animazioni del cartone animato (allora il miglior majokko sentai mai creato dovrebbe essere una qualsiasi serie X delle Pretty Cure, che come animazioni, luci e colori è uno spettacolo continuo
Per quanto riguarda Sailor Moon mi trovo molto in disaccordo io amo l'anime e il manga un po' meno ma 4 non lo avrei mai dato
Per quel che riguarda il confronto anime-manga di SM, anche secondo me il manga non è da meno alla serie animata, almeno per alcuni aspetti.
E ribadisco che SM va contestualizzato nel periodo in cui è uscito, per cui fu una vera rivoluzione. Basta vedere il commento di KazuyaRyuzaki: per un ragazzo quel tipo di storia non era una novità...ma per le ragazze eccome! Prima per lo più avevi eroine maghette come Creamy o Emi (per carità, bellissime serie, io adoravo Creamy) alle prese con problemi relativamente "leggeri", oppure eroine tragiche e sfigatissime come Candy o Georgie maltrattate da tutto e tutti che si struggevano per il bellone di turno. E improvvisamente ecco arrivare Usagi, forse un po' tonta e paurosa, ma che si arma di coraggio e va a combattere i nemici per salvare il mondo. Il cambiamento è stato radicale. Da lì in poi, vagonate di imitazioni, almeno per il genere. My Hime non lo raggrupperei con SM, dal poco che ho potuto vedere mi è parso ben più sullo shonen.
E sì, come tutti potete vedere sono ancora viva e vegeta (eheh)
In primis devo dire che sono sorpresa, si è alzato un polverone molto più piccolo di quanto mi aspettassi. E io che pensavo di non poter leggere i commenti per tutto quello che mi avrebbero tirato contro! :')
In secondo luogo, vorrei fare un appunto a quelli che dicono "sì i difetti, ma quattro a SM non li si può proprio dare!" perchè no? Solo perchè è il "capostipite" di un genere? Se un manga non mi è piaciuto e ho trovato dei difetti - a mio parere- gravi che non sono compensati da nient' altro se non dal fatto che sia una colonna portante o un manga rivoluzionario, non vedo perchè dovrei dargli la sufficienza.
@Kotaro: felice che ti sia piaciuta la recensione
PS. spero davvero di non guadagnarmi la fama della "cinica che distrugge i cari anime/manga della nostra infanzia T-T*
Per concludere il commento: "...secondo me non esiste un tipo di disegno che peggiora perchè "invecchia". Un tratto brutto nasce brutto e rimane brutto,una tavola ben riuscita continuerà a fare il suo effetto anche a distanza di decenni." pollicione in su per Shinichi!
Esattamente. Diciamo le cose come stanno, che poi se le dico io che sono maschio e le ragazze invece gli fanno le recensioni con voto 4 la cosa è paradossale, ah ah
Condivido tutto il tuo discorso. Purtroppo, in un'epoca dove il majokko sentai o cose simili a lui si sono standardizzate, è difficile comprendere, per chi non l'ha vissuta direttamente, l'innovazione portata da Sailor Moon.
@ Aki97
Deformazione professionale
Come detto, io non trovo che sia sbagliato o oltraggioso non apprezzare un classico, ma aldilà di questo penso che vadano rispettati cercando di capirne i lati positivi e il perchè occupano il posto che hanno nella storia del loro medium espressivo, ma mi rendo conto che non sempre è una cosa facile da fare.
Posso consigliarti di guardare l'anime di Sailor Moon, dove praticamente tutti i difetti che imputi al manga (comprimarie poco partecipi, disegni, combattimenti di breve durata) sono stati corretti, ma poi c'è il rischio che ti lamenterai dei troppi filler e di come belle parti della storia del manga sono state rovinate dalla resa animata
In generale sono una persona abbastanza paziente, i filler non mi danno fastidio, tranne quando ti spezzano l'arco narrativo sul più bello e.e
Quali sono, secondo il tuo parere di "Diffusore del verbo di SM", le parti migliori dell'anime e, invece, quelle uccise brutalmente?
L'unica cosa che io ho contestato è che mi pare tu abbia recensito SM con la mentalità ben legata al presente, senza contestualizzare il manga. "Sembra destinato alle bambine delle elementari, forse delle medie" ma infatti il target era più o meno quello delle medie. Le stesse protagoniste all'inizio vanno alle scuole medie.
E sia chiaro, non te ne faccio mica una colpa: sei stata abituata ad un certo tipo di opere, non è facile contestualizzare un'opera che si è conclusa proprio nell'anno in cui tu sei nata. Inoltre magari avevi troppe aspettative dovute alla sua fama, che come dico sempre io, sono il modo migliore per rovinare la fruizione di qualsiasi opera.
Quindi non prendere il mio dissenso come una critica a te, anzi, solo come una diversa chiave di lettura del manga. Fra l'altro per certi versi io concordo con te, sia per quanto riguarda la storia (per me dopo la terza serie sia manga che anime calano molto) sia per alcuni personaggi che anche a mio parere sono offuscati dalla presenza di Usagi e non hanno grandissimo spazio.
@Kotaro: Sì, non deve essere facile, per chi ha conosciuto principalmente prodotti successivi, capire lo stacco netto. L'unica eccezione precedente per noi bambini dell'epoca era stata Lady Oscar, che però è un genere del tutto diverso ed era destinato ad un altro tipo di pubblico. Per le ragazzine c'erano cose come Candy o Creamy.
Le prime tre serie in animazione sono molto belle. Certo, alcune cose della storia sono state modificate rispetto al manga, a volte in meglio e a volte in peggio, ma sono molto belle. La quarta serie animata è stata praticamente riscritta da zero (e in peggio, poichè praticamente è incentrata quasi tutta su Chibiusa e anche la stessa Usagi viene messa da parte), mentre la quinta è stata modificata in molti dettagli rispetto al manga ma è molto bella da vedere. La più bella in assoluta, però, è la terza, che personalmente preferisco al suo corrispettivo manga (anche per motivi affettivi, ma non solo), seguita a ruota dalla prima che, sia pure con diverse modifiche, è riuscita a mantenere quell'atmosfera da fiaba romantica che aveva l'originale manga.
Diciamo che, se hai già visto altre opere successive dello stesso genere (Mew Mew, Mermaid Melody o Pretty Cure), più o meno potrai intuire come sarà l'anime di Sailor Moon, ma magari sarà un'esperienza piacevole nonostante tutto
Il fatto è che leggevo recensioni di un sacco di ragazzi/e anche molto più grandi di me, quindi forse mi sono fatta un'idea un po' distorta di come doveva essere la trama... anzi, ora che ci ripenso forse i voti erano alti proprio perchè chi ha recensito l'opera faceva parte della generazione che ha conosciuto dal vivo la "rivoluzione" di SM
Comunque, non dubito che possa aver fatto un bel lavoro come manga "rivoluzionario" - anzi, sono io la prima che fa fatica a mandare giù le protagoniste troppo "gne gne", oppure quelle a cui non ne va mai bene una o che sono troppo poco "indipendenti". E questo non è un insulto a nessuno, eh!
Poi, chissà, alla fine è quasi sempre questione di "de gustibus" ahah
Ho visto tutti gli anime da te citati, e le Pretty Cure regnano sovrane ù_ù
(Non riuscivo a farmi andare giù nè il modo assurdo di "combattere" -per quanto "innvoativo"- delle sirene nè, in generale, le Mew Mew, anche se quella gialla che diventava una scimmia era la mia preferita
Personalmente io ho apprezzato molto prima e terza serie dell'anime, le altre molto meno. Di recente ho in parte rivalutato la quinta. In generale tutte le serie hanno molti episodi più o meno simili che possono annoiare, con a tratti momenti davvero emozionanti o epici. C'è di certo più spazio dedicato alle altre guerriere, questo sì.
@ Aki97
Come giustamente hai notato, le recensioni con votazioni alte molto probabilmente arrivano da persone che han conosciuto Sailor Moon da piccoli e hanno potuto vivere sulla loro pelle il passaggio da "maghette che si trasformavano in idol o aiutavano la gente e orfanelle sfigate" a "ragazze che si trasformano per combattere e salvare il mondo dai demoni" e che perciò ne riconoscono più facilmente l'importanza e il valore. Chiaro che poi c'è anche gente che Sailor Moon non l'ha amato da piccolo e non lo ama nemmeno ora, oppure che crescendo lo ha rivalutato in peggio. A ognuno il suo, insomma, e io personalmente lo amavo da bambino e lo amo ancor di più ora a 25 anni (Ami is love, fumetto o cartone animato che sia
Comunque, io ho conosciuto il mondo dei manga/ anime abbastanza tardi in effetti, forse mi ci vorebbe una cultura dei "classici"
Rivoluzione femminile? Loro?
Fatti una cultura anime, e vedi che la rivoluzione avvenne molto, molto prima...
E non trovo la sigla in bianco e nero di Sally la Maga...
Cutie Honey come anime femminista? °-°
-non è uno shojo, anzi, fu forse il primo anime ecchi, tanto che l'anime anni settanta fu tolto dai palinsesti subito per le proteste dei genitori
-è un cyborg
-non ha poteri magici
-la trama è molto più poliziesca e non c'è ombra di magia
-è molto dissacratorio e infinitamente meno "positivo" rispetto a Sailor Moon
-Tutti e tutto ci prova con Cutie Honey per portasela a letto (e nel manga la cosa accade SEMPRE, volente o nolente - ebbene sì)
Insomma Go Nagai non c'entra nulla con Sailor Moon, la stessa Takeuchi non l'ha mai citata tra i suoi spunti per la creazione del manga (lei ha preso spunto dai sentai, per cui andava pazza). Poi Cutie Honey venne "ripescata" negli anni novanta per una nuova serie che ricalcasse il sentimentalismo tipico di Sailor Moon... infatti fa schifo quell'anime, perché hanno fatto Cutie Honey senza... Cutie Honey.
2)Non è per niente un anime femminista Cutie Honey. Sailor Moon è stata la prima eroina pensata per le donne a combattere come negli shounen, per questo piaceva anche ai maschietti (ricordate Vera Slepoj?). Inoltre è stato uno dei primissimi anime a parlare esplicitamente di omosessualità in chiave però di emancipazione, non per pruriti o interessi di vendita più o meno espliciti (per citare Naoko Takeuchi "volevo mostrare ai lettori tramite Haruka e Michiru che l'amore può nascere anche tra persone dello stesso sesso")
In Cutie Honey tette e sederi abbondano, il manga poi è un hentai fatto e finito. Dove sarebbe l'emancipazione se tutto è pensato per eccitare i maschietti?
Princess Knight non me lo ricordo minimamente. Se dobbiamo parlare di ciò che ha significato per la mia generazione (di 25-30enni) Sailor Moon, come anime è del tutto ininfluente, perchè fra me e le mie amiche nessuna di noi si ricorda di averlo mai visto da ragazzina.
Le ragazzine dell'epoca avevano prodotti come appunto Candy, Georgie, oppure le maghette alla Creamy. Ed ecco che arriva Sailor Moon, che era uno stacco netto.
Per voi non è un'icona di rivoluzione femminista una ragazza PROTAGONISTA di un anime di azione (genere notoriamente maschile)?
Non è un'icona femminista una ragazza che con i suoi gadget e le abilità motorie sconfigge nemici che nessun suo collega maschio riesce a battere, neanche con le abilità ninja?
Non è una serie iconica una dove buoni e cattivi sono rappresentati da DONNE?
Non è una serie iconica una dove la ragazza protagonista è una bomba sexy che fa cadere ai suoi piedi come cretini tutti gli uomini PUR NON PROVANDOCI CON LORO?
"Insomma Go Nagai non c'entra nulla con Sailor Moon, la stessa Takeuchi non l'ha mai citata tra i suoi spunti per la creazione del manga (lei ha preso spunto dai sentai, per cui andava pazza)."
È risaputo eccome, invece, che Toei nei primi anni 90 ha voluto fare un remake animato di Cutey Honey, ma incomprensioni varie (probabilmente con Dynamic Planning) lo hanno portato ad aborrire il progetto, commissionando comunque alla Takeuchi il compito di inventare una storia molto simile per un progetto multimediale anime/manga. Il fumetto di SM effettivamente con CH ha ben poco con cui spartire (e infatti probabilmente sarà per questo che l'autrice non vi fa riferimento nelle influenze), ma i debiti della prima serie tv di SM nei confronti di quella classica di CH sono più che palesi.
Vogliamo parlare della sequenza di trasformazione (in CH lei è nuda integrale, in SM il concetto è medesimo solo che mascherato dalla silhouette)?
Vogliamo parlare della struttura dei canovacci identici (Usagi/Honey va in giro a cazzeggiare, e finisce in un locale/negozio dove sotto mentite spoglie agiscono emissari di Dark Kingdom/Phanter Claw)?
Vogliamo parlare di Usagi che dopo la trasformazione si presenta con un "sono Sailor Moon, la combattente della Luna" e di Honey con il suo "sono Cutey Honey, la combattente dell'amore!"?
Vogliamo parlare di Honey che assume le sembianze di chi vuole, e di Usagi che nella prima serie può fare lo stesso (già dalla seconda non usa più questo potere, evidentemente Toei ha capito che era il caso di darle più indipendenza dalle sue origini)?
Vogliamo parlare dei mostri femminili del Dark Kingdom che ricalcano, per estetica, quelli di Phantom Claw?
"-Tutti e tutto ci prova con Cutie Honey per portasela a letto (e nel manga la cosa accade SEMPRE, volente o nolente - ebbene sì)"
Non è affatto vero
@Kotaro: ok, pensavo ti riferissi in generale, non solo al manga. Non avendo letto nessun altro sentai mono non posso escludere tu abbia ragione. My Hime te lo consiglio di brutto, dovrebbe esserci la scheda qui su animeclick
@Minako:
"Se dobbiamo parlare di ciò che ha significato per la mia generazione (di 25-30enni) Sailor Moon, come anime è del tutto ininfluente, perchè fra me e le mie amiche nessuna di noi si ricorda di averlo mai visto da ragazzina.
Le ragazzine dell'epoca avevano prodotti come appunto Candy, Georgie, oppure le maghette alla Creamy. Ed ecco che arriva Sailor Moon, che era uno stacco netto."
Eh sì, mi sembra giusto che l'importanza storica di SM la riconduciamo alla storia di noi spettatori italiani e non a quella dei giapponesi...
Dato che qui si parla di recensioni italiane e che il recensore che ha dato 4 è italiano e ha ammesso di essersi creata aspettative dopo aver letto altre recensioni italiane, ho posto l'accento su quello che SM ha significato per noi italiane del periodo. Che cosa c'è di strano? Dell'importanza generale di SM ne hanno già parlato in abbondanza Kotaro ed altri. Non vedo perchè ripetere cose già dette.
Non erano allora femministe quelle che definivano tale Moana Pozzi? Dov'è finito il mitico Girl Power?
Noto che sugli altri punti non hai avuto altro da ridire.
Sarò cieco io allora nel vedere tutte le eroine di Sailor Moon come bombe sexy e non come ragazze acqua e sapone...
Edit: comunque ho editato la frase sulla bomba sexy, forse letta così ha un altro significato. Honey non è una donna di facili costumi e non ci prova con nessuno, sono tutti gli altri che invece le fanno il filo senza riuscirci. Un po' come Fujiko di Lupin.
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