Nella giornata di venerdì 1 novembre, nei locali dell'Area Pro presso Auditorium San Romano in Lucca, si è svolta la conferenza stampa (Press Café) dedicata a Takeshi Obata, notissimo mangaka e coautore di opere popolarissime anche nel nostro paese, come Death Note e Bakuman (titoli realizzati in coppia con lo sceneggiatore Tsugumi Ohba). La conferenza, su precisa richiesta del maestro Obata, si è sviluppata secondo modalità precise e rigorose: il relatore ha interpellato a turno gli inviati stampa dei diversi media presenti, invitandoli a porgere al maestro le proprie domande, tra l'altro precedentemente inviate all'Ufficio Stampa della manifestazione perché potesse venire realizzata una scaletta e realizzata una traduzione accurata dei quesiti da sottoporre all'illustre ospite. Non è stato possibile, sempre per volere di Obata, effettuare riprese video o fotografie dell'evento.
Chi scrive ha preso parte alla conferenza, della quale riporta di seguito una trascrizione il più possibile fedele. All'evento ha presenziato, realizzando tra l'altro un cappelletto iniziale, Marco Pellitteri, direttore editoriale di Tunué: «Per sottolineare l'importanza del maestro Obata, la cui popolarità è legata in Italia soprattutto a Death Note e Bakuman, vorrei mettere in luce due fattori. Uno, in relazione a Death Note, è l'aspetto dell'influenza sulle pratiche sociali, della condivisione tra i fan (si legga mondo del cosplay, fanzine sul web, mondo di Internet); l'altro la capacità di Takeshi Obata di coniugare l'inquietudine dei contenuti di una storia come Death Note e lo stile grafico, facendoli combaciare. I fan hanno discusso sui temi e sugli elementi grafici e stilistici, mettendo in evidenza la concomitanza dei due aspetti. Death Note dalle mie ricerche è uno dei manga su cui si sono scritte più tesi universitarie, in Francia, Germania, e, naturalmente, anche Italia.»

Vi lasciamo adesso ai numerosi quesiti posti dagli addetti ai lavori e alle risposte di Obata.

Domanda: Cosa pensa delle edizioni italiane delle sue opere?

Obata: Mentre disegnavo Death Note non avrei mai immaginato che le mie opere potessero venire pubblicate anche in Italia. Quando ho saputo dell'edizione italiana, ho provato una sensazione di piacere e felicità. Mi hanno informato del fatto che, nella giornata di ieri (31 ottobre), son state vendute 600 copie dei miei manga a Lucca.

In Hikaru no Go molti dei personaggi principali hanno dei nomi legati alla luce. Il protagonista di Death Note è Light. Esiste una continuità in questo?

Mi dispiace per il suo entusiasmo, ma Higaru no Go e Death Note sono opera di sceneggiatori diversi, quindi non esiste una simile connessione.

Lei ha lavorato con diversi sceneggiatori. In che modo lo stile di scrittura di ciascuno ha influito sull'impostazione delle sue tavole?

Non esiste una differenza legata alla sceneggiatura, ma ai generi. Hikaru no go è una storia realistica, mentre Death Note è un'opera con elementi fantastici. Per disegnare Death Note mi ha aiutato molto viaggiare: mi ha influenzato molto il mio viaggio a Roma.

Come è nato il duo Obata-Ohba? C'è stata un'intesa rapida?

Siamo andati subito d'accordo. La sceneggiatura mi ha colpito subito.

Death Note e Bakuman sono molto diversi. Quale dei due è stato più complicato da realizzare?

Sono due mondi molto diversi, con una sceneggiatura molto differente. Quando ho letto del Death Note sono riuscito a immaginare subito quel mondo, e la sagoma di Ryuk.

Ho una curiosità. Da Death Note sono stati tratti diversi film live action. Si è parlato anche di un remake americano. Vorrebbe che la storia restasse d'ambientazione giapponese, o preferirebbe una versione americana? Che regista gradirebbe?

Mi piacerebbe che rimanesse come nell'originale. Per la versione americana, ne guadagnerebbe il budget, e sarebbe una cosa positiva. Per gli attori possono decidere come meglio credono. Non mi dispiacerebbe Johnny Depp.

Qual è il personaggio che più ha amato disegnare? E quello che le è stato più antipatico?

Mi sono divertito a disegnare gli shinigami in Death Note. Non trovo tanto antipatica Misa Amane, ma mi ha disorientato, perché è un personaggio femminile, ed io non capisco le donne.

Bakuman parla del lavoro di mangaka. Quanto quello che ha raccontato nella storia corrisponde al suo lavoro quotidiano?

Per quanto riguarda Bakuman è proprio come nella mia vita... soffrivo mentre lo disegnavo.

C'è la possibilità che lei torni a sceneggiare un suo fumetto?

Mi piace molte disegnare, non ero bravo a sceneggiare, a immaginare una storia...

Come è venuta l'idea di scegliere per Death Note come protagonista un anti-eroe?

L'idea viene da Ohba, non da me. Quando ho letto la storia mi sono meravigliato che il protagonista fosse il cattivo. La cosa mi ha divertito.

Come si inserisce Hikaru no go nella sua crescita artistica e professionale?

Con Hikaru no go ho potuto approfondire la qualità del mio disegno, è stata una crescita nelle mie conoscenze.



Nel frattempo allo stand di animeclick.it:
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