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daitarn 3

E ora per chi vuole alzare a palla il volume delle casse del pc...



Vince quindi Daitarn 3 (Muteki kōjin Daitān 3, letteralmente: "Daitarn 3, l'Invincibile uomo d'acciaio"), che dal lontano 1980 (anno della sua prima comparsa sulle tv italiche) ancora oggi trova un suo bel posto nei cuori di tutti i bimbi di allora e anche di qualche generazione dopo. Le ragioni del suo successo sono tante e le lasciamo alla bella recensione di micheles, il nostro super esperto di robottoni anni 70.
Yoshiyuki Tomino batte quindi i robottoni naganiani visto che al secondo posto, nonostante la sua travagliata storia televisiva nel nostro paese, troviamo anche il suo Gundam, la sua opera più famosa che in Giappone è ormai culto.
Fa invece un po' tristezza a noi vecchi dinosauri, ma in effetti pare anche logico visto l'età media dell'utenza, che al terzo posto ci sia l'opzione "Non mi piacciono i robottoni" e fa quindi rivalutare il quarto posto di Goldrake, che sarà stato pure l'inizio di tutto ma non è praticamente più stato avvistato sulle tv nazionali da tempo.

Al di là comunque di questo sondaggio resta una memoria collettiva di più di una generazione... una memoria che ancora oggi a 40 anni, mentre siamo chini sul pc o tra le scartoffie di un 740, ci porta lontano con la fantasia, a immaginarci in una futuribile cabina di pilotaggio a vivere esperienze come questa del video.


Per chi fosse interessato alla grandezza dei robottoni, visti i dubbi palesati nei commenti, segnalo l'articolo a riguardo sul sito del Doc Manatthan, mentre, per quanto riguarda il vincitore, vi lascio, come dicevo, con la recensione di micheles, da cui ho eliminato gli spoiler, in caso qualche giovane virgulto voglia scoprire da dove derivano le belle serie di oggi come Gurren Lagann:

"Daitarn 3" è uno dei più celebri rappresentanti dell'anime robotico anni settanta. In Italia la sua popolarità tra i fan di una certa età è grandissima. Probabilmente dopo "Goldrake" e "Mazinga" è il primo nome che viene in mente, assieme a "Jeeg Robot d'acciaio" e davanti a molti altri robot come "Danguard", "Daltanious" e "Vultus V". Per il grande pubblico "Daitarn" è anche più famoso di "Gundam", complici le molte repliche sulle televisioni private. I motivi del suo successo sono molteplici. Sicuramente la realizzazione tecnica è ottima, visto che si trattava di una serie ad alto budget della Sunrise. Il mecha designer è Ookawara Kunio, il cui nome è ricordato come il primo ad avere ricevuto ufficialmente il titolo di mecha designer in una serie anime, per "Gundam", realizzato l'anno successivo, ad opera dello stesso regista di "Daitarn", Yoshiyuki Tomino. Il chara design a opera di Norio Shioyama ("Combattler", "Vultus", "Trider", "Votoms") è ottimo e direi che il motivo principale del successo nostrano di questa serie è proprio il fascino del protagonista Haran Banjo e la bellezza delle sue aiutanti Beauty e Reika. Si trattava tra l'altro di una serie piuttosto maliziosa per l'epoca, paragonabile alla prima serie di Lupin; le forme generose di Beauty si facevano certamente ricordare.
La sigla italiana è eccezionale, sicuramente una delle migliori sigle di quei tempi e le voci dei doppiatori italiani erano perfette.

L'atmosfera scanzonata e auto-ironica della serie è molto piaciuta: finalmente un robot che non si prendeva sul serio! Il Daitarn è uno dei pochi robot con una faccia (è una caratteristica di molti super robot tominiani) ed è in grado di cambiare espressione, esibendo in varie occasioni delle smorfie irresistibili. A questo va aggiunta la presenza di avversari tipicamente bislacchi che spesso e volentieri fanno sorridere, visto che più o meno tutti i comandanti dei Meganoidi hanno qualche mania caratteristica. Con le macchiette umoristiche coesistono comandanti Meganoidi con storie personali tristissime, come tipico del robotico d'epoca.
Tutta la serie si gioca sull'azione frenetica, con fughe, inseguimenti e combattimenti molto spettacolari, sia a mani nude (Banjo è una versione "supereroistica" di James Bond) sia con armi varie; naturalmente i combattimenti più spettacolari sono quelli robotici e la formula di Banjo "E ora, con l'aiuto del Sole vincerò!... Attacco solare!... Energia!" è divenuta leggendaria per un'intera generazione di italiani.
Tra i meriti di "Daitarn" infatti va segnalato anche quello di essere il primo anime a utilizzare formule di rito, un trucco che ebbe enorme successo e viene usato ancora oggi specialmente nel majokko. Va anche ricordata la sequenza di trasformazione del Daitarn come una delle più lunghe, spettacolari e meglio realizzate di quegli anni, è forse la più famosa dopo quella dell'agganciamento di Goldrake. Il Daitarn è anche uno dei robot più grandi (120 metri) e questo contribuiva non poco alla spettacolarità delle sue imprese.

daitarn 3 mosaico


Dei tre super robot di Tomino pre-Gundam - "Raideen", "Zambot" e "Daitarn" -, Daitarn è di gran lunga quello più famoso in Italia. "Raideen" non è mai stato trasmesso da noi, ma chi ha avuto modo di visionarlo si rende subito conto che il "Daitarn 3" lo omaggia nel design: la barbetta da faraone egizio di Daitarn è presa pari pari da Raideen, così come la capacità di cambiare espressione. Non solo questo: Raideen è stato il primo robot ad avere un attacco finale, e l'attacco solare di Daitarn è una spettacolarizzazione di quello di Raideen. "Daitarn 3" omaggia anche "Zambot 3", nel numero e nel design; l'attacco solare di Daitarn è evidentemente il complemento dell'attacco lunare di Zambot.
Il pubblico italiano ha senz'altro preferito il solare e scanzonato "Daitarn 3" rispetto al lunare e drammatico "Zambot 3", complice anche una realizzazione tecnica molto superiore. Va comunque evitato un facile schematismo: come tipico dell'epoca, serio e faceto convivevano nelle stesse serie, e così come "Zambot 3" aveva anche un lato umoristico, specialmente nella prima parte della serie, così anche "Daitarn 3" ha un lato serio e drammatico, specialmente nel finale.
Un voto oggettivo alla serie, visto il successo riscosso in Italia all'epoca della sua prima uscita, e vista anche l'influenza sul robotico successivo - tanto per fare un nome illustre, "Gurren Lagann" deve moltissimo a "Daitarn 3" - dovrebbe aggirarsi sul nove, anche se qualcuno potrebbe considerarla una serie da dieci e qualcun altro da otto. La media corrente di AnimeClick è 8,7. Tuttavia in qualità di semplice appassionato assegnerò un voto soggettivo molto più basso (7,5), a costo di incorrere nelle ire dei fan, perché ho sempre odiato i personaggi esibizionisti e chiassosi quali Haran Banjo.
Il Daitarn ha il vanto di essere stata la prima "americanata" vista in una serie giapponese; io, che sono sempre stato un religioso osservante dell'ortodossia nagaiana, all'epoca non lo apprezzai molto. Invece sono sempre stato un fan del brillantissimo maggiordomo Garrison, un signore di età avanzata che aveva stile a profusione. A mio avviso, è lui il personaggio più indovinato, non certo Banjo.

Ringraziando tutti per la partecipazione, vi ricordo ancora una volta che per info, suggerimenti o mandarmi a quel paese potete scrivere a:

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