Riportiamo dal sito ufficiale del Far East Film Festival 17 i primi annunci di titoli nippo-coreani. Torna il regista di Eien no Zero, Takashi Yamazaki, con la prima parte di un lungometraggio ispirato al manga di Hitoshi Iwaaki Kiseijū (L'ospite indesiderato, titolo dalla travagliata storia editoriale in Italia, che l'ha infine condotto sulla sponda GOEN).
 

Oltre alla proiezione di Parasyte - Part 1 (in prima visione per un Festival internazionale), Udine svelerà probabilmente qualcosa su Parasyte - Part 2. Ma vi lasciamo al comunicato stampa, con altre chicche dall'Estremo Oriente:
 
Cos’hanno in comune uno sci-fi horror giapponese, una romantic comedy cinese e un noir sudcoreano? La risposta è fin troppo facile: hanno in comune il Far East Film Festival di Udine, che sta curando le ultime rifiniture dell’edizione 17 e che, con questo notevole tris di anteprime internazionali, sta appunto cominciando a scoprire le sue carte!
Se i raggi del Sol Levante hanno già fatto sentire il proprio calore, dato che il FEFF 2015 sarà inaugurato il 23 aprile dal super concerto di Joe Hisaishi (biglietti polverizzati nell’arco di un giorno e mezzo di prevendita!), il Giappone brilla ovviamente anche sul piano cinematografico: sarà proprio Udine, infatti, a presentare l’attesissimo Parasyte: Part 1 di Yamazaki Takashi (International Festival Premiere)!
Ben noto al popolo fareastiano per aver firmato i due Always – Sunset on Third Street e per aver stravinto l’Audience Award 2014 con il melodramma bellico The Eternal Zero (registrando la media voto più alta nella storia del FEFF), Yamazaki Takashi affronta ora il bestseller manga di Hitoshi Iwaaki: un autentico fumetto cult, molto conosciuto anche in Italia (RW Edizioni), brillantemente capace di fondere fantascienza, horror e guizzi di black comedy.
Parasyte: Part 1 descrive la bizzarra battaglia tra Shinichi, un teenager ombroso, e Migi, il parassita alieno che si è impossessato della sua mano destra, attualizzando l’evergeen di Don Siegel (L’invasione degli ultracorpi) e rispecchiando, in qualche modo, anche le nostre paure più attuali e profonde: impossibile non pensare all’ebola e al terrore di una contaminazione… Come andrà a finire? Ma soprattutto: è pronto o no, Parasyte: Part 2? La risposta, forse, potrà darla direttamente il FEFF!
Di tutt’altro segno, invece, l’adorabile e irriverente Women Who Flirt, che segna il ritorno del mitico Pang Ho-Cheung ai territori di Love in a Puff e Love in a Buff (visti a Udine tre anni fa). Angie e Marco, due vecchi amici praticamente cresciuti assieme e legati da un forte cameratismo, si ritrovano a lavorare per la stessa azienda. Tutto scorre liscio, come sempre, ma quando Marco confessa ad Angie di aver trovato una fidanzata, il castello crolla e i veri sentimenti della donna salgono a galla: riuscirà a sabotare la nuova coppia e a dichiarare apertamente il proprio amore? Battute, equivoci, ritmo, risate. E, occhi aperti, non perdetevi l’esilarante extra dopo i titoli di coda!  
Affettuoso habitué del Festival udinese fin dalla quarta edizione (You Shoot, I Shoot), e autore dell’eccentrico FEFF trailer per la decima, Pang Ho-Cheung è ormai uno dei più affermati e talentuosi maestri del panorama asiatico, in grado di spaziare tra generi e stili (dal comico allo splatter) con una versatilità che rasenta il virtuosismo…
A chiudere il tris d’assi, ecco infine lo scuro e solenne Gangnam Blues di Yu Ha, un affascinante gangster movie, tanto duro quanto stiloso, che farebbe la gioia di Martin Scorsese. Ambientata nella Seoul degli anni Settanta, dove la corruzione politica s’intreccia con la criminalità, è la storia di due amici d’infanzia che finiscono per trovarsi protagonisti di una spietatissima guerra metropolitana. La zona meridionale della città, il quartiere di Gangnam, si sta rapidamente trasformando in un’area di sviluppo e le speculazioni imperversano: quale sarà il punto d’arrivo di tutte queste nerissime traiettorie?
Tra scontri feroci e un progressivo (implacabile) clima di tensione, Gangnam Blues è sicuramente destinato a lasciare il segno. E la vitalità del nuovo cinema coreano, ancora una volta, farà parlare di sé!


Fonte consultata:
FEFF sito ufficale