Nausicaa della Valle del Vento poster.jpgCorreva l’anno 1982 quando Hayao Miyazaki, all’epoca già affermato animatore, consacrato alla regia con Il castello di Cagliostro (Rupan Sansei - Kariosutoro no shiro, premio Ōfuji Noburō nel 1980), dava alle stampe il seinen manga Nausicaä della valle del vento (Kaze no tani no Nausicaä), per il mensile Animage edito da Tokuma Shoten. Sull’onda del successo della pubblicazione, l’autore decise di trarne un lungometraggio animato, con il supporto del sodale Isao Takahata nelle vesti produttore, il contributo entusiasta di amici ed ex colleghi, e con il finanziamento della stessa Tokuma e della compagnia pubblicitaria Hakuhodo. Il film, che si basava sui primi episodi del manga (successivamente pubblicato fino al 1994 nei definitivi 23 volumi), uscì nel 1984 ed ebbe un tale consenso di critica e pubblico (anch’esso fu insignito del prestigioso premio Ōfuji) da convincere Miyazaki e Takahata a fondare una propria casa di produzione, che fosse svincolata dalle logiche commerciali dell’ambiente televisivo e si focalizzasse sulla realizzazione di film di qualità cinematografica e ad alto contenuto artistico: nasceva lo Studio Ghibli.

Benché tecnicamente Nausicaä della valle del vento non sia una produzione Ghibli, tuttavia il film è unanimemente considerato come l’opera seminale dello studio di animazione, il primo atto di una straordinaria epopea e il manifesto del Miyazaki-pensiero, la filosofia che ha cambiato per sempre il mondo dell'animazione mondiale. In Nausicaä il dio dell’anime riversa programmaticamente tutti i temi cari alla sua poetica: l’amore per la natura e per a vita, la critica al progresso scriteriato della scienza, il convinto pacifismo, la fascinazione per il volo e per le macchine volanti, il ruolo centrale delle figure femminili. Anche il sodalizio con il compositore Joe Hisaishi (Departures), autore delle colonne sonore di tutti i suoi film, nasce con Nausicaä.

A distanza di trent’anni, in occasione dell’anniversario della nascita dello Studio Ghibli, Nausicaä ha finalmente riacquistato nuova visibilità (dopo essere passato quasi inosservato in una sfortunata messa in onda televisiva ad opera della Rai nel 1987) grazie all’evento di tre giorni (5/6/7 ottobre 2015) che l’ha visto esordire finalmente nelle sale italiane distribuito da Lucky Red. La nuova edizione vanta un restauro audio, un nuovo adattamento dei dialoghi, più fedele all’originale giapponese nella revisione a cura di Gualtiero Cannarsi, e un nuovo cast di doppiaggio, in cui emerge la brava Letizia Ciampa (Il mio vicino Totoro) nel ruolo di Nausicaä.
 
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Mille anni dopo il crollo della grande civiltà industriale, a seguito di un olocausto termo nucleare denominato i Sette Giorni del Fuoco, la terra è ridotta ad un deserto arido e inospitale coperto da una giungla tossica esalante venefici miasmi e in continua espansione, il Mar Marcio. In questo scenario apocalittico, il popolo degli uomini, regredito a uno stadio medievale, occupa sparute oasi di natura fertile, fra cui la Valle del vento, piccolo e pacifico regno guidato da Jihl, padre della coraggiosa Nausicaä. La giovane principessa è molto amata dal suo popolo ed ha due grandi doni: saper cavalcare il vento volando come gli uccelli e riuscire a comunicare con gli animali, in particolare con i temibili insetti Ohm, i giganteschi guardiani del Mar Marcio. Convinta protettrice di ogni forma di vita e caparbia ricercatrice, Nausicaä è molto vicina alla soluzione per "guarire" il Mar Marcio e di conseguenza l'intero ecosistema. Ma il suo regno rimarrà intrappolato nello scacchiere di due grandi potenze belligeranti, sconsideratamente pronte a scatenare un'altra catastrofe, e Nausicaä dovrà fare appello a tutto il suo coraggio e alla sua forza d'animo per ristabilire la pace e riconciliare l’umanità con la Terra, compiendo il destino del suo popolo predetto da un'antica profezia.
 
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Fantasy e fantascienza si fondono nel futuro distopico di Nausicaä, in cui convivono nella stessa scena strumenti tecnologici futuristici e armature di stampo medievale. Sono molteplici le fonti mitologiche e storiche, letterarie e cinematografiche della tradizione occidentale (Dune e i suoi vermi, i Grandi antichi di H. P. Lovecraft, le epiche battaglie tolkieniane, l'Odissea) che convergono nella ricca tessitura grafica e narrativa del film pur senza intaccare l’originalità e la credibilità dell’universo di Miyazaki. Anche attraverso il filtro fantasy il messaggio ambientalista di Nausicaa è forte e chiaro, per la prima volta un anime si concentra su problemi reali e di attualità, come il degrado della natura e la necessità di una pacifica convivenza tra culture diverse. Il risultato è una straordinaria parabola ecologista che non dimentica i traumi nucleari del passato nipponico e lancia il suo monito con la forza della narrazione e la libertà delle creazioni visive. Evitando posizioni eccessivamente manicheistiche, l’autore rivela in diverse scene come non esista una divisione netta tra bene e male. I suoi personaggi, minuziosamente sfumati e sfaccettati, non sono mai esclusivamente buoni o cattivi, e il male in sé non esisterebbe se non come creazione del genere umano stesso che, perennemente dominato da pulsioni e tentazioni, è portato a perpetuare i propri errori. L’eroina miyazakiana, esprimendo quei valori positivi come il rispetto, la solidarietà e la tolleranza, si erge a guida nell’aiutare a comprendere e a rispettare la natura, rappresentata sempre come benevola, spirituale e corroborante.
 
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Nausicaä è uno dei personaggi più amati nel mondo degli anime e manga, da sempre circondato da una specie di alone mistico. La sua genesi passa attraverso un collaudato lavoro sul character design da parte dello stesso Miyazaki in collaborazione con Kazuo Komatsubara, e la sua figura si ispira a due differenti fonti letterarie: da un lato l'omonimo personaggio dell'Odissea, la principessa dei Feaci che salva Ulisse dal naufragio e che ama le arti e la natura; dall'altro un personaggio della letteratura giapponese del tardo periodo Heian (XII sec.) in un capitolo del racconto Mushi mezuru himegimi (La principessa che amava gli insetti). Fra le precedenti incarnazioni possiamo riconoscere alcuni tratti di Clarisse (la gentile principessa de Il castello di Cagliostro), così come di Lana, l'eroina con poteri telepatici in Conan, il ragazzo del futuro (Mirai Shonen Conan), la serie tv del ’79 che precorre molte tematiche affrontate in Nausicaä. Ma la sua importanza storica consiste anche nella totale rivoluzione rispetto ai canoni del genere fantasy: Miyazaki, ribaltando gli stilemi dei film costruiti su protagonisti maschili, considera più adatto e realistico un personaggio femminile.

"Abbiamo raggiunto un momento in cui il modo di pensare maschile sta raggiungendo un limite. La ragazza o la donna hanno maggiore flessibilità. È questa la ragione per cui un punto di vista femminile è più adatto ai tempi attuali" (Intervista a Miyazaki in Kaboom: Explosive Animation from America and Japan, Sidney, Museum of Contemporary Art, 1994, pag. 129).

Nausicaä è una principessa sui generis, una coraggiosa guerriera al servizio della vita, un'eroina moderna, forte e illuminata, capace di una grinta inarrestabile, pronta a donare tutta se stessa in nome di un utopico equilibrio fra uomo e natura. La sequenza finale le conferisce un'immagine di icona angelica anticipata dagli splendidi titoli di testa, ma il ruolo messianico e il lieto fine miracoloso, sebbene di forte impatto emotivo, non contempla tutti i risvolti e la complessità del soggetto originale. Miyazaki impiegò infatti altri dieci anni nella definitiva scrittura dell'intera saga nell'ambito del manga omonimo. Mononoke Hime (La principessa Mononoke), per molti versi è una sorta di remake di Nausicaä, con toni inusualmente più crudi e con un finale più disilluso, e verrà incentrato sulla conclusione che "...non esiste lieto fine nella battaglia tra gli esseri umani e gli dèi adirati della natura" (estratto dal project proposal di Miyazaki per il film Mononoke Hime).
 
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Da un punto di vista tecnico, la proiezione in digitale su grande schermo non nasconde una certa obsolescenza di alcune animazioni, a tratti rigide e macchinose, e di alcuni movimenti meno fluidi rispetto, ad esempio, ai contemporanei lungometraggi della Disney. Ma al di là dei limiti tecnici, Nausicaä è un’opera che trascende il passare del tempo e delle mode, tanto da rappresentare, a distanza di decenni, un'inesauribile fonte di ispirazione. Il film, superbamente assemblato a ogni livello di produzione, rivela la grande sicurezza nei mezzi registici e la forte personalità di Miyazaki, denotando quello stile unico che lo renderà riconoscibile negli anni a venire, capace di fondere magistralmente il registro epico, lo spirito di avventura e il continuo senso di stupore e meraviglia. Una grande attenzione viene prestata agli scenari in cui domina una natura debordante e surreale descritta nei minimi dettagli. Altrettanta cura viene impiegata nel design dei macchinari e degli animali, su cui spiccano i giganteschi insetti Ohm, omaggio all’amico Moebius (Jodorowsky's Dune, Alien).

Memorabile la sequenza introduttiva sui titoli di testa: un emozionante e suggestivo minuto in cui le immagini portano lo spettatore a librarsi dolcemente fra le nuvole sulle ali del mehve di Nausicaä; con un montaggio delicatissimo che alterna inquadrature fisse e movimenti di camera, stacchi e dissolvenze, il regista rivela un sapiente uso del colore e del paesaggio trasmettendo tutta la pace e la serenità interiore della sua eroina nell'approcciarsi alla giungla tossica.
La colonna sonora di Joe Hisaishi, al suo esordio cinematografico, è molto ispirata nei temi ricorrenti e variegata nell'arrangiamento orchestrale, a tratti maestosa e suggestiva a tratti più intima e delicata, con coraggiose escursioni nell'elettronica che donano alle scene più movimentate un convincente effetto futuribile. Nella sequenza finale trova spazio anche un'estratto dalla famosa Sarabanda dalla Suite n.4 in Re minore di Georg Friedrich Haendel, già utilizzata come accompagnamento per Barry Lyndon.
 
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Al secondo film, dopo la rivisitazione cinematografica della serie di Lupin III, Hayao Miyazaki si afferma come maestro indiscusso dell’animazione mondiale, e con Nausicaä nella Valle del vento firma un capolavoro senza tempo che inaugura la straordinaria stagione dello Studio Ghibli: sarà l'inizio di un viaggio indimenticabile.
 
Uno dei più grandi successi di Miyazaki, sia per popolarità sia per incassi, Nausicaa nella valle del vento alla sua uscita fu presentato dal WWF, a sancire un impegno ecologista che diverrà un marchio di fabbrica dello Studio Ghibli. Durante la sua prima distribuzione cinematografica fu record d’incassi e di spettatori, e ha ottenuto un tale seguito tra i fan da permettergli di diventare un cult costantemente in cima alle top-ten giapponesi per decenni dopo la sua uscita. È considerato uno dei migliori film di animazione giapponese di sempre e ha avuto un'enorme influenza nello sviluppo avvenire di questo specifico genere. A distanza di trent’anni dalla sua prima uscita non ha perso lo smalto del capolavoro e si conferma una pietra miliare indispensabile per ogni appassionato.