
Benché tecnicamente Nausicaä della valle del vento non sia una produzione Ghibli, tuttavia il film è unanimemente considerato come l’opera seminale dello studio di animazione, il primo atto di una straordinaria epopea e il manifesto del Miyazaki-pensiero, la filosofia che ha cambiato per sempre il mondo dell'animazione mondiale. In Nausicaä il dio dell’anime riversa programmaticamente tutti i temi cari alla sua poetica: l’amore per la natura e per a vita, la critica al progresso scriteriato della scienza, il convinto pacifismo, la fascinazione per il volo e per le macchine volanti, il ruolo centrale delle figure femminili. Anche il sodalizio con il compositore Joe Hisaishi (Departures), autore delle colonne sonore di tutti i suoi film, nasce con Nausicaä.
A distanza di trent’anni, in occasione dell’anniversario della nascita dello Studio Ghibli, Nausicaä ha finalmente riacquistato nuova visibilità (dopo essere passato quasi inosservato in una sfortunata messa in onda televisiva ad opera della Rai nel 1987) grazie all’evento di tre giorni (5/6/7 ottobre 2015) che l’ha visto esordire finalmente nelle sale italiane distribuito da Lucky Red. La nuova edizione vanta un restauro audio, un nuovo adattamento dei dialoghi, più fedele all’originale giapponese nella revisione a cura di Gualtiero Cannarsi, e un nuovo cast di doppiaggio, in cui emerge la brava Letizia Ciampa (Il mio vicino Totoro) nel ruolo di Nausicaä.

Mille anni dopo il crollo della grande civiltà industriale, a seguito di un olocausto termo nucleare denominato i Sette Giorni del Fuoco, la terra è ridotta ad un deserto arido e inospitale coperto da una giungla tossica esalante venefici miasmi e in continua espansione, il Mar Marcio. In questo scenario apocalittico, il popolo degli uomini, regredito a uno stadio medievale, occupa sparute oasi di natura fertile, fra cui la Valle del vento, piccolo e pacifico regno guidato da Jihl, padre della coraggiosa Nausicaä. La giovane principessa è molto amata dal suo popolo ed ha due grandi doni: saper cavalcare il vento volando come gli uccelli e riuscire a comunicare con gli animali, in particolare con i temibili insetti Ohm, i giganteschi guardiani del Mar Marcio. Convinta protettrice di ogni forma di vita e caparbia ricercatrice, Nausicaä è molto vicina alla soluzione per "guarire" il Mar Marcio e di conseguenza l'intero ecosistema. Ma il suo regno rimarrà intrappolato nello scacchiere di due grandi potenze belligeranti, sconsideratamente pronte a scatenare un'altra catastrofe, e Nausicaä dovrà fare appello a tutto il suo coraggio e alla sua forza d'animo per ristabilire la pace e riconciliare l’umanità con la Terra, compiendo il destino del suo popolo predetto da un'antica profezia.

Fantasy e fantascienza si fondono nel futuro distopico di Nausicaä, in cui convivono nella stessa scena strumenti tecnologici futuristici e armature di stampo medievale. Sono molteplici le fonti mitologiche e storiche, letterarie e cinematografiche della tradizione occidentale (Dune e i suoi vermi, i Grandi antichi di H. P. Lovecraft, le epiche battaglie tolkieniane, l'Odissea) che convergono nella ricca tessitura grafica e narrativa del film pur senza intaccare l’originalità e la credibilità dell’universo di Miyazaki. Anche attraverso il filtro fantasy il messaggio ambientalista di Nausicaa è forte e chiaro, per la prima volta un anime si concentra su problemi reali e di attualità, come il degrado della natura e la necessità di una pacifica convivenza tra culture diverse. Il risultato è una straordinaria parabola ecologista che non dimentica i traumi nucleari del passato nipponico e lancia il suo monito con la forza della narrazione e la libertà delle creazioni visive. Evitando posizioni eccessivamente manicheistiche, l’autore rivela in diverse scene come non esista una divisione netta tra bene e male. I suoi personaggi, minuziosamente sfumati e sfaccettati, non sono mai esclusivamente buoni o cattivi, e il male in sé non esisterebbe se non come creazione del genere umano stesso che, perennemente dominato da pulsioni e tentazioni, è portato a perpetuare i propri errori. L’eroina miyazakiana, esprimendo quei valori positivi come il rispetto, la solidarietà e la tolleranza, si erge a guida nell’aiutare a comprendere e a rispettare la natura, rappresentata sempre come benevola, spirituale e corroborante.

Nausicaä è uno dei personaggi più amati nel mondo degli anime e manga, da sempre circondato da una specie di alone mistico. La sua genesi passa attraverso un collaudato lavoro sul character design da parte dello stesso Miyazaki in collaborazione con Kazuo Komatsubara, e la sua figura si ispira a due differenti fonti letterarie: da un lato l'omonimo personaggio dell'Odissea, la principessa dei Feaci che salva Ulisse dal naufragio e che ama le arti e la natura; dall'altro un personaggio della letteratura giapponese del tardo periodo Heian (XII sec.) in un capitolo del racconto Mushi mezuru himegimi (La principessa che amava gli insetti). Fra le precedenti incarnazioni possiamo riconoscere alcuni tratti di Clarisse (la gentile principessa de Il castello di Cagliostro), così come di Lana, l'eroina con poteri telepatici in Conan, il ragazzo del futuro (Mirai Shonen Conan), la serie tv del ’79 che precorre molte tematiche affrontate in Nausicaä. Ma la sua importanza storica consiste anche nella totale rivoluzione rispetto ai canoni del genere fantasy: Miyazaki, ribaltando gli stilemi dei film costruiti su protagonisti maschili, considera più adatto e realistico un personaggio femminile.
"Abbiamo raggiunto un momento in cui il modo di pensare maschile sta raggiungendo un limite. La ragazza o la donna hanno maggiore flessibilità. È questa la ragione per cui un punto di vista femminile è più adatto ai tempi attuali" (Intervista a Miyazaki in Kaboom: Explosive Animation from America and Japan, Sidney, Museum of Contemporary Art, 1994, pag. 129).
Nausicaä è una principessa sui generis, una coraggiosa guerriera al servizio della vita, un'eroina moderna, forte e illuminata, capace di una grinta inarrestabile, pronta a donare tutta se stessa in nome di un utopico equilibrio fra uomo e natura. La sequenza finale le conferisce un'immagine di icona angelica anticipata dagli splendidi titoli di testa, ma il ruolo messianico e il lieto fine miracoloso, sebbene di forte impatto emotivo, non contempla tutti i risvolti e la complessità del soggetto originale. Miyazaki impiegò infatti altri dieci anni nella definitiva scrittura dell'intera saga nell'ambito del manga omonimo. Mononoke Hime (La principessa Mononoke), per molti versi è una sorta di remake di Nausicaä, con toni inusualmente più crudi e con un finale più disilluso, e verrà incentrato sulla conclusione che "...non esiste lieto fine nella battaglia tra gli esseri umani e gli dèi adirati della natura" (estratto dal project proposal di Miyazaki per il film Mononoke Hime).

Da un punto di vista tecnico, la proiezione in digitale su grande schermo non nasconde una certa obsolescenza di alcune animazioni, a tratti rigide e macchinose, e di alcuni movimenti meno fluidi rispetto, ad esempio, ai contemporanei lungometraggi della Disney. Ma al di là dei limiti tecnici, Nausicaä è un’opera che trascende il passare del tempo e delle mode, tanto da rappresentare, a distanza di decenni, un'inesauribile fonte di ispirazione. Il film, superbamente assemblato a ogni livello di produzione, rivela la grande sicurezza nei mezzi registici e la forte personalità di Miyazaki, denotando quello stile unico che lo renderà riconoscibile negli anni a venire, capace di fondere magistralmente il registro epico, lo spirito di avventura e il continuo senso di stupore e meraviglia. Una grande attenzione viene prestata agli scenari in cui domina una natura debordante e surreale descritta nei minimi dettagli. Altrettanta cura viene impiegata nel design dei macchinari e degli animali, su cui spiccano i giganteschi insetti Ohm, omaggio all’amico Moebius (Jodorowsky's Dune, Alien).
Memorabile la sequenza introduttiva sui titoli di testa: un emozionante e suggestivo minuto in cui le immagini portano lo spettatore a librarsi dolcemente fra le nuvole sulle ali del mehve di Nausicaä; con un montaggio delicatissimo che alterna inquadrature fisse e movimenti di camera, stacchi e dissolvenze, il regista rivela un sapiente uso del colore e del paesaggio trasmettendo tutta la pace e la serenità interiore della sua eroina nell'approcciarsi alla giungla tossica.
La colonna sonora di Joe Hisaishi, al suo esordio cinematografico, è molto ispirata nei temi ricorrenti e variegata nell'arrangiamento orchestrale, a tratti maestosa e suggestiva a tratti più intima e delicata, con coraggiose escursioni nell'elettronica che donano alle scene più movimentate un convincente effetto futuribile. Nella sequenza finale trova spazio anche un'estratto dalla famosa Sarabanda dalla Suite n.4 in Re minore di Georg Friedrich Haendel, già utilizzata come accompagnamento per Barry Lyndon.

Al secondo film, dopo la rivisitazione cinematografica della serie di Lupin III, Hayao Miyazaki si afferma come maestro indiscusso dell’animazione mondiale, e con Nausicaä nella Valle del vento firma un capolavoro senza tempo che inaugura la straordinaria stagione dello Studio Ghibli: sarà l'inizio di un viaggio indimenticabile.
Uno dei più grandi successi di Miyazaki, sia per popolarità sia per incassi, Nausicaa nella valle del vento alla sua uscita fu presentato dal WWF, a sancire un impegno ecologista che diverrà un marchio di fabbrica dello Studio Ghibli. Durante la sua prima distribuzione cinematografica fu record d’incassi e di spettatori, e ha ottenuto un tale seguito tra i fan da permettergli di diventare un cult costantemente in cima alle top-ten giapponesi per decenni dopo la sua uscita. È considerato uno dei migliori film di animazione giapponese di sempre e ha avuto un'enorme influenza nello sviluppo avvenire di questo specifico genere. A distanza di trent’anni dalla sua prima uscita non ha perso lo smalto del capolavoro e si conferma una pietra miliare indispensabile per ogni appassionato.
Pro
- Adatto al pubblico di ogni età
- Visivamente spettacolare
- Fascino vintage anni ‘80
- Grande senso di azione/avventura
- Personaggi complessi e sfaccettati
- Colonna sonora rimasterizzata
Personalmente lo adoro, tanto da farmi regalare per natale il manga.
Bel film, ma da Miyazaki mi aspettavo di più. Sarà che è pure la trasposizione di solo una parte del manga, ma... secondo me alcuni momenti poteva accelerarli.
i contro li elenco io se volete
ci sono molte incongruenze nella storia, una su tutte il fatto che gli om non possano essere scalfiti da nessuna delle armi in possesso da entrambe gli schieramenti, nonostante carri armati ecc... tuttavia pare che missili usati come arpioni possano altresì non solo scalfire, ma trapassare gli om tuttavia senza uccderli nonostante le dimensioni dei razzi utilizzati a mò di arpione. altre incongruenze sono il fuoco che non brucia, il cambio d' abito improvviso nel finale ecc... un lungo elenco invero.
un altro contro è la natura "ecologica" del film, come ben sappiamo Miyazaki è un grandissimo ambientalista e non mancano quasi mai tematiche ecologiche, se non fosse che in nausica fanno più danno gli insetti degli uomini, ma infondo è un dettaglio trascurabile, come è trascurabile il fatto che un uomo possa aver il braccio trafitto da da una spada ma tuttavia non perdere alcun sangue se non poche goccie e quindi rimanere abile
altra incongruenza è l' assasinio del re... sti qua entrano nel castello massacrano tutti compreso il re e poi quando appare nausicaa insinuano che son li per trattare in pace... vabhe... ma tuttavia la pecca più grossa resta, ma questa è puramente a titolo personale, la banalità della resurrezione della beniamina... non poteva semplicemente morire martire e far si con la sua morte che gli uomini ed anche gli om, esseri nel bene o nel male senzienti, capiscano la stupidità del massacrarsi tra di loro? che poi vabbè il massacro è unilaterale visto che gli om sono invulnerabili salvo missili che però devono essere usati come arpioni dai primi babbalei che passano se non non funzionano... detto questo non è affatto adatto a tutte le età, sono d' accordo per molti aspetti è un capolavoro di animazione, il fascino vintage non è un pro, grande senso di avventura e azione ... grazie anche nei film di terminator... personaggi complessi e sfaccettati ma anche no... chi cavolo è il tizio che si fa trapassare il braccio dalla spada? da dove viene? perchè viaggia?? cerca il salvatore perchè?? bho che fine fa poi il capitano dei soldati della valle del vento che scompare senza motivo? e i vecchietti ??? la vecchia chi cavolo è?? chi è la madre di nausicaa?? nausicaa poi è il classico personaggio di miyazaki privo di vita, di sentimento entusiasmo, nemmeno il ragazzetto che sembra interessarsi a lei la smuove , a giusto a proposito di profondità dei personaggi non si sa nemmeno come si chiama sto qua... insomma almeno ashitaka che mononoke era una bella figliola se n'era accorto...
a giusto un altra cosa che mi ha fatto molto pensare è l' età dei personaggi... il veleno li dovrebbe uccidere tutti presto invece par quasi che li faccia campare di più, passi che il veleno arriva in misura minore nella valle, ma vien ben detto che il suo effetto è comunque lesivo e porta a morte... a morte dopo i 90 anni però... io non ho ancora capito se la vecchia è cieca perchè ha 90 anni o se è il veleno che l' ha fatta diventare cicata, sembra che se non ci fosse il veleno sti qua campino eternamente giovani e belli... bho... detto questo un magnifico film, ma non osannatelo dicendo che non ha contro... una recensione di questo tipo è superficiale, inutile e vuota, sembra che sia scritta per partito preso...
Anche se a beneficio di dubbio me ne mancano ancora da vedere due o tre.
@Messer_Azzone, considerando che è il secondo film che ha fatto, il primo è stato Il castello di Cagliostro, vuol dire semplicemente che non ti piace nessun film di Miyazaki? not bad
per la prima volta un anime si concentra su problemi reali e di attualità, come il degrado della natura e la necessità di una pacifica convivenza tra culture diverse.
non e' veritiera. Alcuni anime antecedenti a Nausicaa avevano gia' afrontato le tematiche sopracitate con messaggi antimilitaristi (erano gli anni della guerra fredda), ambientalisti, di coesistenza tra popoli e culture diverse. Si pensi a Baldios e Ideon con relativi film cinematografici annessi.
Nusicaa e' un film che certamente ha fatto la storia (si pensi a come viene elogiato assieme al film di Macross in Otaku no Video), tuttavia non diamogli meriti che non ha.
Eccezionale il manga... voto 10. Il film copre solo 1/5 della storia. Chi non lo ha ancora acquistato, lo faccia. Ne vale la pena.
Poi si è "perfezionato come regia" e non m'è più piaciuto.
saluti
Il sintetizzatore, usato come Dio comanda (e questo è decisamente il caso), per me ha degli effetti stratosferici per i film fantasy e/o steam-punk degli anni Ottanta. Se si rifacesse la stessa colonna sonora con l'orchestra classica, l'effetto non sarebbe lo stesso. Per quel che mi riguarda sarebbe decisamente meno d'ambiente...
Non ho mai dimenticato Conan (che ho anche recensito), se e' per questo avrei potuto mettere anche Gundam insieme a Baldios e Ideon, siccome anche Gundam gode di una trasposizione cinematografica antecedente a Nausicaa. Era solo per fornire dei controesempi random all'asserzione di bob.
Detto questo, però, dico che 10 mi sembra un voto esagerato.
Il film è veramente molto bello, però mi rimane la sensazione di un finale un pò frettoloso, per quanto molto bello e commovente. Penso che sia giustificato con il fatto che quando è stato prodotto il manga fosse ancora molto lontano dal suo finale. Trovo che il film sarebbe potuto essere ancora più bello se Miyazaki lo avesse fatto un pò più avanti nel tempo.
Qualche ingenuità qua e la la si trova, inutile farne mistero. E' verissimo che fa molto vintage l'animazione tipicamente anni 80, ma a maggior ragione (lo so, è un pò un contrasto) il film complessivamente ne guadagna, al di là anche di qualche palese pecca tecnica e di un non sempre fluido passaggio al digitale.
Credo che l'opera vada valutata anche in base al contesto in cui è stata concepita.
Non mi trovano concorde tutti i dubbi esposti da "uno che passa..." (messaggio n°4) (anche se ammetto che alcune osservazioni mi trovano d'accordo), alcune tue domande trovano risposta (o la si intuisce) lungo tutto il film.
@ Messer_Azzone: non sono d'accordo neanche con il tuo pessimismo nei confronti di Miyazaki. Non tutti i suoi film successivi sono stati, per quanto belli, allo stesso livello, ma c'è più di un grandissimo titolo tra loro...
Tornando al film, effettivamente la traduzione è sembrata, in alcuni punti, un pò troppo "barocca", ma alla fine ho trovato ci stesse, vista la realtà in cui è ambientata la storia, un futuro solo temporale che è in realtà una sorta di ritorno al medioevo, conseguenza delle devastazioni di una guerra moderna.
Un futuro non certo fantascienfico in caso di una guerra globale ai giorni nostri, tra armi altamente distruttive e una sempre maggiore informatizzazione che rischia di riportarci assai indietro nel tempo in caso di conflitto informatico/digitale...
Che voto do quindi al film dopo quanto scritto? 9.
E' un capolavoro sotto molti punti di vista, ma ha le sue pecche.
E' un film che trovo imperdibile, avvincente, coinvolgente, che mi ha tenuto con gli occhi incollati al grande schermo per tutta la sua durata (nonostante la mia stanchezza in quei giorni di programmazione al cinema, ndr).
Un film che a tutti consiglio caldamente di vedere almeno una volta!!!
Quello che non capisco è perché lui e i suoi "esimi" colleghi hanno dovuto ritradurre tutto stando, a quanto pare, attenti più che mai a non sconvolgere il significato della lingua d'origine, col risultato di produrre dialoghi troppo pomposi o all'opposto aluanto squallidi e banali, e spesso anche sconnessi, come la frase (che ora non posso citare perché non ho una buona memoria) che Ashitaka pronuncia al cinghiale impazzito all'inizio de "La principessa Mononoke", chi l'ha visto saprà di cosa parlo. Per non parlare poi degli stessi termini che tornano puntualmente in quasi tutti i dialoghi, tipo nonnino, nonnetto, energico/a (rivolto di solito ai bambini) e tanti altri stupidi termini che stonano perhé nella nostra lingua hanno un'altra sfumatura o sono più adatti ad altri contesti. Io credo fermamente ce la lingua italiana sia capace di prendere i termini giapponesi e trovare, nella vastità del nostro dizionario, forse anche più di un sinonimo adatto al contesto e soprattutto gradito all'ascolto dei telespettatori. I bambini o gli adolescenti, che sono quasi sempre i protagonisti in questi film, non hanno quel linguaggio qui in Italia, io non conosco giovani così ostentatamente carini e coccolosi che si riempiono la bocca di termini obsoleti carichi di ingenuità, riverenza o quant'altro. Sicuramente in Giappone c'è una cultura diversa e non è assurdo che i genitori siano molto più attenti all'educazione dei figli insegnandogli certe maniere ma ripeto, nel momento in cui certi prodotti arrivano in un Paese come il nostro non è possibile che il nostro linguaggio venga relegato al ruolo di traduttore automatico alla Google, snaturando tutti i dialoghi di questi bei film. E' certamente possibile rispettare le volontà del regista pur usando le adeguate costruzioni grammaticali e i giusti sinonimi, senza per questo dover necessariamente ledere alla trama. E sono un po' triste, infine, nell'attesa del prossimo capolavoro al cinema. Chissà come l'hanno ridotto... T.T
Comunque il film dimostra veramente molte lacune, e sono evidenti anche a me che non ho ancora letto il manga. In particolare dico solo che la musica in alcuni punti mi è sembrata strana, quasi finta, e i personaggi non sono approfonditi abbastanza. Ma su questi argomenti vi siete già in parte espressi.
Ovviamente quoto la recensione, anche se l'incompiutezza dell'opera un po' si sente, si vede che il finale è un tantino accelerato ed alcuni personaggi avrebbero dovuto essere più approfonditi, a cominciare da Kushana (della quale ho letto la storia in rete); il che mi induce a ripetere qui una domanda che avevo fatto nell'altro topic ed alla quale non ho avuto risposta, probabilmente perché avevo commentato in ritardo a causa di un guasto al pc: l'edizione attualmente disponibile del manga è valida oppure, come ho letto da qualche parte, ci sono parecchi refusi, almeno nel primo numero?
L'edizione è valida tranquilla (e anche molto bella esteticamente con quella sua carta color ocra che ne valorizza i disegni). La panini del numero uno, che presentava qualche errore come detto a suo tempo, ne ha fatto anche una ristampa corretta per cui quella che trovi ora in commercio dovrebbe essere senza più alcuna pecca.. ed è un peccato morale lasciarla lì sullo scaffale della fumetteria per ogni appassionati di Miyazaki che si rispetti
Sulla "brava Letizia Ciampa", di cui parla la recensione, io sono invece rimasta un pochino perplessa: niente da dire sulla sua bravura, ma la voce mi è parsa leggermente infantile rispetto all'aspetto del personaggio... Ma questo potrebbe dipendere dalla discrepanza che a volte c'è, negli anime, fra età ed aspetto dei personaggi: quanti anni ha Nausicaa?
Poi ho un'altra domanda un po' spoilerosa, su un dettaglio che non ho capito molto bene dalle notizie lette in rete: Kushana (troppo disgraziata, poveretta
@ Darcia:
Ok, grazie, allora Nausicaa potrebbe essere un ottimo regalo di Natale, magari associato al DVD!
Ma c'è un modo per riconoscere le eventuali copie difettate ancora esistenti?
Mandate in pensione Cannarsi per favore.
Ricordo la versione della rai con i mostro-tarli (ohmu o vermi-re), proiettata se non erro due volte, la prima di tre "episodi", la seconda per intero (di sabato pomeriggio) ... fu uno spettacolo, mi rimase impresso quello "strano" e bellissimo film! Ed ora, dopo quasi trent'anni abbiamo finalmente abbiamo anche in Italia una edizione vera di Nausicaä!
Nausicaä è bellissimo, non il miglior film di Miyazaki ma comunque un caposaldo. Concordo in linea di massima con le critiche mosse alla storia, meno a quelle sulle animazioni perché trattasi di opera del 1984, non da paragonare alle moderne animazioni computerizzate ma bensì ai prodotti dell'epoca.
A mio parere un film che tutti i cinefili, appassionati o meno di animazione giapponese e non, dovrebbero guardare, per apprezzarlo ma anche per criticarlo, perché comunque merita di essere visto.
Dunque ok, se chi conosce bene la storia dice che l'adattamento è stato grottesco ne prendo atto!
Fra l'altro, ora che ci penso meglio, anche "Mar Marcio" mi era parso un po' strano: mi aspettavo da un momento all'altro di vedere la valle inondata da una gigantesca massa di acqua inquinatissima, magari piena di carcasse di pesci morti, invece niente!
Comunque dato che Nausicaa ha solo 14 anni la voce della Ciampa era adatta, come pensavo era l'aspetto un po' più adulto a trarre in inganno!
Io personalmente l'ho trovato scorrevole con un registro linguistico adatto ai vari personaggi.
Che il sintetizzatore sia usato bene non lo nego affatto, che possa far atmosfera idem, ma... in certi punti mi è sembrato TROPPO artificiale. E teniamo conto che è una colonna sonora rimasterizzata.
Ma vabbè, son gusti personali, avrei preferito una miscela di stili sonori differenti.
Non ce ne dovrebbero essere in giro se non usate. Per essere sicura basta che guardi all'interno del volume dove ci sono i credits e controlli che sia segnato come prima o seconda ristampa (se lo trovi incelofanato in fumetteria invece è sicuramente a posto).
saluti
@ Darcia:
Grazie! Dunque se invece lo trovo in fumetteria non incellophanato leggo se si tratta di prima o seconda ristampa? Perché non mi fiderei del tutto, dato che quando c'era quella fumetteria che acquistava i miei volumi usati al 50% del loro valore (a patto che li barattassi con manga nuovi e non con denaro) quei volumi erano in stato talmente buono che li vendeva per nuovi!
Non so se visualizzerete l'immagine, ma questa rimane una delle cose più incredibili che abbia mai visto.
A parte questo, ho riportato quell'espressione proprio perché mi era sembrata la cosa più letteraria di tutto l'adattamento (ovvero niente di che visto che la frase «Non sarete mai più spaventi della morte» - o qualcosa del genere - è perfettamente comprensibile). Una scelta anacronistica? Non lo so, visto che il giapponese non lo conosco. Ma Nausicaä è un film con un'ambientazione steam-punk, con un futuro "medievalizzato". Pertanto non mi suona strano che una principessa come Kshana possa parlare in maniera più forbita rispetto agli altri. E francamente chi se ne importa di come parliamo oggi e di quello che pensa un bambino: se in originale si usa un'espressione desueta, così dev'essere anche nella traduzione. E non è una questione di "google translator", ma al contrario di un adattamento attento alle sfumature dell'originale.
Anch'io ho trovato molte scelte di Cannarsi ardite e spesso meccaniche, ma non nego di essere rimasto colpito, sempre positivamente, dalle argomentazioni che produce quando gli viene posto un quesito in merito. Nel desolante mondo della traduzione dei prodotti audiovisivi (e non solo), in cui pure le cose semplici (quelle appunto nella lingua di oggi) vengono tradotte a cavolo, vedere tanta dedizione e riflessione non può che farmi piacere. Il risultato non sarà perfetto al 100 %, pace. Ma non si può negare che il lavoro dietro non ci sia.
Le sue argomentazioni servono solo ad accontentare il suo ego a quanto pare, perché le sue scelte rimangono incomprensibili per molti. Ma tu pensi veramente che il cervello della gente, presa magari dall'estasi per un'opera così bella che è rara al giorno d'oggi, si soffermi a pensare al genitivo!? Dai, per favore.
Ma chi sta dicendo il contrario? Ribadisco: «E francamente chi se ne importa di come parliamo oggi e di quello che pensa un bambino: se in originale si usa un'espressione desueta, così dev'essere anche nella traduzione».
Cannarsi nel forum dove scrive ha riportato alcuni stralci del commento audio (che sentiremo nel DVD/BD) fatto al film da Hideaki Anno e Kazuyoshi Katayama (assistente alla regia).
Anno:
Certo che però anche Miya-san… in un film come questo ne ha usate di battute difficili.
Katayama:
Be', anche il signor Oshii disse una cosa del genere.
O ancora:
Anno:
Le battute sono tipo quelle dei drammi storici.
Katayama
Creano un'atmosfera particolare.
Quindi le cose sono due. O Cannarsi si inventa quello che dicono questi due, oppure in Nausicaä ci sono delle battute "sostenute".
Esatto, il volume non mente mai
(Cmq scandandaloso il tuo fumettaro >_<'')
Non si tratta del mio attuale fumettaro, ma di una fumetteria che iniziò ad andare male da quando, col cambio generazionale e la concorrenza di altre fumetterie, non ebbe nuovi arrivi per parecchio tempo (poi ripresero ad ordinare volumetti nuovi, ma intanto io avevo trovato un'altra fumetteria molto conveniente a 10 minuti da casa mia e quell'altra con la nuova gestione non era più la stessa); comunque io non ho mai rischiato di vedermi rifilare un volumetto usato per nuovo, dato che compravo sempre e solo le uscite del mese.
P.S. @mandelin a me Mar Marcio piace !
A me sembra che gli adattamenti di Cannarsi stiano semplicemente tirando fuori lo scarso livello di preparazione lessicale del pubblico italiano, nonché la sua abitudine al doppiaggese, con un italiano assolutamente non parlato e molto libresco nella sintassi, con costruzioni alla "soggetto+predicato+complementi". Chi abbia guardato un po' di film e telefilm in inglese, si sarà reso conto di come anche nei buoni prodotti in quella lingua si parli un qualcosa di più spezzato, non libresco, con continue dislocazioni. Che poi sono sempre queste ultime, oltre al lessico ricercato, che fanno gridare allo scandalo negli adattamenti di Cannarsi. Se imparassimo ad ascoltarci un po' di più, ci accorgeremmo che nella vita di tutti i giorni non parliamo con la struttura "soggetto+predicato+complementi", ma dislocando spesso e volentieri i complementi (quasi sempre l'oggetto) all'inizio della frase. Cannarsi fa semplicemente questo (a spiazzare forse è la combo con un vocabolario ricercato - e sì, quello di Mononoke hime lo è, ma chi ha una buona cultura capisce tutte le parole dalla prima all'ultima, chi non ce l'ha magari ha imparato qualcosa).
Non ricordo la frase esatta, ma più o meno era così: «La sabbia, giù al fiume, si era finiti ad esaurirla». Non c'è niente che non vada, c'è una dislocazione del complemento oggetto (che va all'inizio della frase ed è poi ripreso col pronome - il -la di esaurirla) e l'uso di una perifrasi desueta (finire a). Potrebbe benissimo essere: «La Nutella, lì nel mobile, se l'è mangiata tutta quanta».
Nel compilare la scheda mi sono sforzato di trovare dei "contro" in Nausicaa, ma sinceramente dal mio punto di vista non ne ho trovati. Per me è un film di animazione impeccabile: originale, appassionante, visionario, ricco di suggestioni, unisce bellezza estetica e contenuti significativi. Forse il miglior film di Miyazaki. Di certo un'alchimia rara da cui traspare tutto il suo slancio creativo e il suo talento in fieri come regista, animatore, e coordinatore del coacervo di artisti che è riuscito a mettere insieme. Le "ingenuità" e le piccole incertezze passano decisamente in secondo piano di fronte all'importanza e all'influenza che questo film porta con sé.
Il commento di Stejap67 coglie bene il senso dell'aver inserito i limiti vintage fra i pregi. E' un film che riflette profondamente la sua epoca anche negli aspetti realizzativi, un manuale della vecchia scuola.
Akira, mi sono espresso male, volevo sottolineare quanto il tema ambientalista, come centrale e topico nel film, fosse una scelta pionieristica da parte del regista.
Darcia, in effetti nell'analisi ho cercato di inquadrare il film come opera indipendente la cui visione non dovesse passare necessariamente dalla lettura del manga che, per quanto più ricco ed esaustivo narrativamente, rimarrebbe comunque un'esperienza da valutare separatamente. Il finale, secondo me, ha una sua logica e una sua compiutezza nell'economia della storia, il deus ex machina non sarà il massimo dell'originalità ma non me la sentivo neanche di attribuirgli un difetto particolare.
Abcb, a me risulta che la fondazione dello Studio Ghibli risalga al 1985, quest'anno ricorrerebbe il trentesimo anniversario, e che il primo film ufficiale sia Laputa.
Quanto al doppiaggio, era l'unico aspetto ancora perfettibile della vecchia versione e mi sembra che si sia migliorati decisamente.
Interessante la digressione di Antoine sull'adattamento.
Tornando alla recensione, sulla quale non mi sono ancora espresso, devo dire che è scritta davvero bene, un buon saggio per tutti. Il 10 è però un voto eccessivo. Innanzi tutto quest'opera prende spunto da un manga e quando questo succede, di solito, si riscontrano tagli o altre mancanze nelle opere relative per la tv o il grande schermo. Io il manga non l'ho letto ma pare evidente che questo lavoro di Miyazaki abbia degli alti e bassi e dei punti lenti oppure con la trama oscurata. Ad esempio il soldato titano, secondo me è trattato in maniera un po' sbrigativa e quando finalmente appare si scioglie subito. Sarebbe stato interessante, a livello cinematografico, inserire qualche scena in più e dei dialoghi che spiegassero almeno la loro origine e perché distrussero mezzo mondo. Ci sono poi alcuni punti troppo lenti secondo me, come la sequenza iniziale in cui la Principessa trova il guscio del mostro tarlo (com'era simpatico questo nome XD) o quella in cui lei finisce in quell'ambiente sotterraneo nascosto. Queste in particolare sono magari soltanto delle sensazioni personali, però c'è almeno un altro scivolone che vorrei riportare all'attenzione. Verso la fine, quando Nausicaa libera il piccolo Ohm (se ho sbagliato a scrivere scusate) cambia il colore del vestito senza apparente spiegazione, da rosa a celeste. Anche solo per un errore grossolano come questo non credo si dovrebbe regalare un 10 incondizionato, poi ripeto che la pellicola non ti tiene proprio incollato alla schermo dall'inizio alla fine. Cioè, se questo ha 10 allora cosa dovrebbero avere poi gli altri suoi film come "Laputa" o "Il castello errante di Howl"?
Per Nausicaa condivido i difetti, in particolare "alti e bassi e dei punti lenti oppure con la trama oscurata." Pur non concordando pure io sulla conclusione, ancor più dopo aver letto il manga, la recensione di Bob è comunque molto, ma molto, bella!
Complimenti Bob!
Ciao!
Tacchan
Mi sa che proprio non ci intendiamo. Se il prodotto originale ha un linguaggio ricercato e desueto, così deve essere anche nella versione tradotta (che sia inglese, italiana, francese, tedesca o che so io). L'opera vive per se stessa, con la struttura, la carica stilistica e i contenuti che gli ha dato il suo autore. Una traduzione deve rispettare tutte queste cose, non andare incontro al livello del pubblico (quindi se per esempio in Mononoke si usano costruzioni e parole giapponesi desuete - visto che è ambientato nel Giappone feudale - che risultano tali anche per lo spettatore nipponico, lo stesso si dovrebbe ottenere in italiano). Non mi pare, invece, che Ponyo, chiaramente rivolto ad un pubblico di bambini, presenti paroloni strani e frasi incomprensibili.
La traduzione (di un libro come di un audiovisivo) non può essere uno di quei simpatici manuali for dummies. Semplificare un'opera perché il pubblico non ci arriva è una libertà che nessun traduttore dovrebbe prendersi (e non si tratta solo di "cultura alta": non seguo la serie, ma ricordo che ci furono moltissime lamentele per l'adattamento italiano dei primi episodi di The Big Bang Theory, dove furono semplificati o rimossi moltissimi riferimenti alla cultura nerd, privando così il prodotto doppiato della sua carica stilistica).
Verso la fine, quando Nausicaa libera il piccolo Ohm (se ho sbagliato a scrivere scusate) cambia il colore del vestito senza apparente spiegazione, da rosa a celeste.
Il vestito cambia colore a causa del sangue dell'Ohm... e diventa azzurro, facendo così avverare la leggenda quando Nausicaä cammina sui tentacoli "d'oro".
Parlando d'altro, anch'io come altri ho qualche perplessità sul fatto che il film sia adatto a tutte le età. Nel cinema dove l'ho visto io c'erano alcuni bambini evidentemente annoiati, ma altri soprattutto spaventati. Alcuni - molto piccoli, sui tre-quattro anni - addirittura piangevano... Da un lato è colpa dei genitori che dovrebbero informarsi meglio, dall'altro - come credo di aver già scritto altrove - i trailer della Lucky Red fanno schifo e non fanno capire niente del film. Ti dicono solo che è bellissimo e che è del rinomato Hayao Miyazaki. Grazie, come se tutti i film di Miyazaki fossero destinati allo stesso tipo di pubblico!
La tua insinuazione secondo la quale ti saresti «ritrovata senza alcun motivo sbattuta fuori dal forum Ghibli» è assolutamente falsa. Per la cronaca, nessuno ti ha mai applicato alcun ban dal forum sopraccitato, né definitivo né provvisorio; tantomeno può averlo fatto Gualtiero Cannarsi, in quanto, a differenza di quanto hai erroneamente presunto e scritto, il succitato utente non fa e non ha mai fatto parte dello staff del forum.
Se non riesci più ad eseguire il login al forum con successo, i casi sono due: o hai dimenticato i dati necessari all'accesso, oppure è a causa di un qualche problema tecnico del forum; non sarebbe una novità, anche altri utenti hanno segnalato di aver avuto problemi di questo genere sul forum.
Per tentare di risolvere il problema, avresti potuto provare a loggarti più volte, magari facendo passare del tempo tra un tentativo e l'altro, oppure avresti potuto tentare di contattare qualcuno dello staff, magari creandoti un nuovo account provvisorio e andando a richiedere assistenza nell'apposita sezione tecnica del forum, "Report errori"; invece hai preferito andare a scrivere false insinuazioni, con annesso vittimismo, altrove. Sei pregata di non reiterare tale comportamento.
Comunque, ci tengo a precisare che nessun membro della community, incluso Gualtiero Cannarsi, ha mai avuto desiderio di bandirti dal forum, quindi puoi tornare tranquillamente a scriverci quando vuoi.
P.S. Per favore, nel caso a Sonoko non capitasse di leggere questo messaggio, qualcuno la avvisi della presenza dello stesso.
Grazie.
- Veneranda Anziana / Signora madre / Sorellona principessa (bruttarelli forte... e appesantiscono, appesantiscono, appesantiscono...);
- Abbigliata di un azzurro capo (vestita d'azzurro, no?);
- che luogo arcano (PS lo dice Nausicaa, una bambina, nella foresta);
- ho il cuore che mi palpita tanto (mi batte forte il cuore?);
- mi perturba le correnti e non riesco a volare bene (Antani?);
- sono d'accordo giacché così sono stato salvato anch'io (mamma mia... quanta legna);
- faremo quanto secondo ci è stato detto dalla principessa (naniiiiii?);
- io desidero soltanto la risoluzione dell'enigma. Vorrei accertarmi di ciò (il Maestro Yoda ha fatto un salto a casa del Sommo Yupa);
- è una valle niente male, nevvero? (nevvero lo usava, forse, Manzoni)
- sotto le nuvole c'è un tremendo turbinare di miasmi (mio nipote di 10 anni mi ha detto: "ma che è?");
- voglio farti tornare alla tua propria nazione (tua propria?);
- le mie a lungo arrugginite ambizioni si fanno appuntite (questa credo sia inedita in Italia... nemmeno Manzoni :/ );
- ha stupefatto anche me ("sorpeso" era troppo banale);
- chi lo abbatterà ne avrà gran fama (riecco Manzoni);
- mi si è ingraziosita (anche qui... "si è fatta più graziosa" era troppo banale);
- una vita non più spaventa degli insetti e del mar marcio (sto cercando una grammatica del XVI secolo per capirne la costruzione);
- al giusto biasimo le orecchie volgo (Beh... Dante starà godendo).
- tralascio le frasi dove abbondano costruzioni obsolete con "financo", e termini fuori luogo come "solerte" per "svelto" e "bizzarro" per "strano"... che possono andar bene se pronunciati dal protagonista di Sleepy Hollow... ma in Nausicaa non c'entrano una fava.
Io credo ci sia modo e modo per rendere in italiano un "linguaggio ricercato"... e questo adattamento non mi sembra il modo giusto.
Ovviamente, trattasi soltanto della mia modesta opinione.
Commento un po' le tue frasi e non perché io sia un fan di Cannarsi, ma perché sono un fan della lingua italiana. Tutta. Da Dante "insino a' giorni nostri". E pensare che debba sempre essere più impoverita - anche laddove se ne possa fare un ottimo sfoggio (come nell'adattamento di film dove l'ambientazione palesemente richiede un linguaggio più elevato, anzi, più arcaico, che sono due cose diverse) - in nome dell'incomprensibilità da parte dell'italiano medio, be', questo mi dà un certo fastidio.
- Veneranda Anziana / Signora madre / Sorellona principessa (bruttarelli forte... e appesantiscono, appesantiscono, appesantiscono...);
* altri modi per tradurli? Questi sono palesemente tradotti perché non c'è altro modo di renderli. E mi pare di aver già spiegato che, per esempio, "Signora madre" è un'espressione che ha sempre fatto parte della lingua italiana (solo che non ci siamo più avvezzi, visto che non parliamo più in modo ossequioso alle madri). Riguardati Cenerentola e fai un sobbalzo al bruttarello e pesante "Signora madre" che la protagonista rivolge a Lady Tremaine. Ah, personalmente ritengo molto tenero il "Sorellona principessa" delle bimbe... Ha insieme il rispetto che devono alla figlia del loro sovrano e l'affetto spontaneo dei bambini piccoli.
- Abbigliata di un azzurro capo (vestita d'azzurro, no?);
* È una profezia, un tono poetico mi sembra quanto di più appropriato.
- che luogo arcano (PS lo dice Nausicaa, una bambina, nella foresta);
* Arcano ha una precisa connotazione semantica, che ben si sposa a quella scena. Nausicäa non è una bambina, ma una principessa di quattordici anni, sveglia e colta.
- ho il cuore che mi palpita tanto (mi batte forte il cuore?);
* gusti personali
- mi perturba le correnti e non riesco a volare bene (Antani?);
* è una frase perfettamente comprensibile...
- sono d'accordo giacché così sono stato salvato anch'io (mamma mia... quanta legna);
* fammi capire, basta un "giacché" per ottenere un effetto legnoso? Buono a sapersi, io l'ho usato fin da quando avevo quindici anni (e può darsi che l'abbia utilizzato anche in qualche recensione qui su AnimeClick. E no, non è perché uno si sente figo. Semplicemente ci si costruisce un buon vocabolario e lo si usa, senza nemmeno pensarci).
- faremo quanto secondo ci è stato detto dalla principessa (naniiiiii?);
*questa è strana: ma era proprio così? Io invertirei quanto e secondo.
- io desidero soltanto la risoluzione dell'enigma. Vorrei accertarmi di ciò (il Maestro Yoda ha fatto un salto a casa del Sommo Yupa);
*non capisco la critica.
- è una valle niente male, nevvero? (nevvero lo usava, forse, Manzoni)
*Io ricordo distintamente un "Nevvero, fratellone?" nell'episodio del ballo - uno dei primi - di Utena, pronunciato da Nanami. Evidentemente Manzoni va di moda. E anche i fratelloni e le sorellone (ma ai tempi di Mtv nessuno si lamentava di quest'uso...).
- sotto le nuvole c'è un tremendo turbinare di miasmi (mio nipote di 10 anni mi ha detto: "ma che è?");
*Embè, chi l'ha detto che la frase deve essere a prova di bambino di 10 anni? Tu potresti anche spiegarglielo... (io avrò avuto una decina d'anni quando ho imparato che significa miasma, grazie all'adattamento di Inuyasha, quando lo davano su Mtv. Parlo della prima serie).
- voglio farti tornare alla tua propria nazione (tua propria?);
*tua propria è perfettamente corretto, è solo un po' desueto (oggi credo lo si trovi solo nel linguaggio burocratico); basta cercare "proprio" sul vocabolario online della Treccani, ci sono diversi esempi.
- le mie a lungo arrugginite ambizioni si fanno appuntite (questa credo sia inedita in Italia... nemmeno Manzoni :/ );
*la frase ha un andamento poetico e così l'immagine; ma non funziona a tuo dire? Le "ambizioni appuntite". Io la trovo una figura interessante e presumo che fosse espressa così anche in originale (e questo non significa che è una traduzione senza adattamento: presumo che sia proprio una figura pensata da Miyazaki e che quindi anche in giapponese non sia comune parlare di "ambizioni appuntite").
- ha stupefatto anche me ("sorpeso" era troppo banale);
*stupefatto ha una connotazione leggermente superiore a sorpreso, bisogna vedere se anche in giapponese è utilizzato un termine che non significhi semplicemente "sorprendere".
- chi lo abbatterà ne avrà gran fama (riecco Manzoni);
* riecco un odio spropositato per qualsiasi andamento vagamente poetico delle frasi.
- mi si è ingraziosita (anche qui... "si è fatta più graziosa" era troppo banale);
* si equivalgono, qual è il punto?
- una vita non più spaventa degli insetti e del mar marcio (sto cercando una grammatica del XVI secolo per capirne la costruzione);
* non c'è bisogno di una grammatica del Cinquecento... chi sostiene di non capire la frase, fa solo lo gnorri.
- al giusto biasimo le orecchie volgo (Beh... Dante starà godendo).
*Vabbè...
- tralascio le frasi dove abbondano costruzioni obsolete con "financo", e termini fuori luogo come "solerte" per "svelto" e "bizzarro" per "strano"... che possono andar bene se pronunciati dal protagonista di Sleepy Hollow... ma in Nausicaa non c'entrano una fava.
*Ah sì? E perché in Nausicäa non c'entrano una fava? (Sei toscano pure tu?). Mi pare che Nausicäa abbia un'ambientazione "in costume" tanto quanto Sleepy Hollow.
Possibile che si debba sempre più ridurre i confini della lingua italiana ai pochi (non di rado sbagliati o usati per lo meno a sproposito) vocaboli oggi di uso comune?
Certo comprendo le difficoltà di chi oramai parla prevalentemente con inglesismi, uso della k e abbreviativi e sigle varie che niente hanno a che fare con la nostra lingua.
Concordo che i dialoghi non siano del tutto "scorrevoli", ma mi pare che l'ambientazione del film giustifichi un linguaggio un pò "retrò" (se così vogliamo dire) a cui non siamo oramai (anche per nostra colpa e "ignoranza", intesa come non conoscenza, da ricordare) più abituati...
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