Ecco l'Italian Indie Comics Award ed ecco un nuovo partecipante! Oggi parleremo di Cristiano 'Cryx' Corsani, l'autore di Epic Fail!
 
Cryx, nome d’arte di Cristiano Corsani, è un fumettista nato 46 anni fa a Firenze. Ama il disegno ed i fumetti fin da quando è piccolo, ma con un occhio di riguardo per i cartoni animati, specialmente quelli targati Walt Disney (il suo primo vero amore). Non ha mai seguito alcun tipo di studio artistico, è completamente autodidatta, anzi la sua strada è più particolare avendo seguito studi tecnici/scientifici.

Cryx si fa conoscere sul web grazie al suo blog, aperto nel 2004, nel quale ha cominciato a pubblicare vignette che da subito hanno riscontrato un buon successo, dandogli infatti modo di poter collaborare con alcune riviste e non solo: difatti ha realizzato una tavola al mese per Windnews e per Il Mio Camper, illustrando anche Io Speriamo Che Me La Surfo di Giampaolo Cammarota; inoltre ha relizzato la copertina del libro Il Paese delle Onde di Davide Cavallaro, ed ha collaborato con cartaigienicaweb.

La sua vita artistica ha subito una brusca frenata nel 2006, periodo nel quale decide di abbandonare tutti i suoi progetti paralleli. La seconda nascita di Cryx avviene nel 2012 grazie a Tom’s Hardware, che lo ha contattato memore della sua partecipazione alla selezione Bitcomics di Apogeo, con l’intendo di sperimentare la pubblicazione di vignette settimanali a tema prettamente tecnologico: ecco che nasce Epic Fail, che va avanti, settimanalmente, da ben 3 anni. Come già detto Cryx ha sempre avuto una certa passione per la Disney, e Topolino rimane il suo grande amore, ma senza sottovalutare la passione per la Marvel con l’Uomo Ragno ed Eterni in testa.

Ecco di seguito la trama di Epic Fail:
 
In Epic Fail non c'è una trama. Partiamo così. Epic Fail è semplicemente il titolo delle avventure quotidiani e personali che Cryx si ritrova ad affrontare giorno dopo giorno. Nascono così MACheAVVENTURA, MAC-EVOLUTION, Un Giorno da Sistemista e L’Evoluzione Della Specie, una serie di strisce che raccontano le avventure di un uomo come tanti altri, con problemi dovuti al suo lavoro, alle piccole cose quotidiane e… all’avversità nel comprendere la tecnologia da parte dell’uomo comune.

Epic Fail è dunque una serie di strisce sulla vita quotidiana di Cryx, basate interamente sull’ironia e, qualche volta, sulla sfiga che aleggia su tutti noi. L’evoluzione della Specie, che l'autore ha presentato al concorso è la sue serie preferita, nella quale attinge a piene mani non solo dal suo presente ma anche dal suo passato (con tutte le varie estremizzazioni e "licenze poetiche" del caso), creando una storia che possa abbracciare tutti i “nativi analogici in un’era digitale”, ovvero tutti quei 40enni che si son visti costretti ad andare al passo coi tempi in una società che non aspetta nessuno, analizzando l’evoluzione della nostra società a pari passo con l’evoluzione tecnologica… ma sempre in modo leggero e con uno stile ben capace di intrattenere anche i lettori ben più giovani (che comunque possono rivedersi in certe avventure dell’infanzia), usando come pretesto la sua vita e la sua voglia di raccontarsi, risultando un fumetto particolare che lega strettamente col lettore, non annoiandolo.
 
Il rapporto tra il mondo dei fumetti e Cryx è davvero particolare, è un amore nato presto, assopito a lungo e ripreso per caso, ma sempre con una certa leggerezza, sempre al di fuori di qualsivoglia presunzione. A 35 anni ha voluto semplicemente unire le sue più grandi passioni: disegno, surf e l’informatica, riuscendo in questo modo ad evadere dalla classica routine quotidiana; ma il suo grande sogno rimane quello di diventare un animatore, che dire… probabilmente la sua strada è ancora agli inizi.
 
Infine ecco l’intervista a Cryx:

Cryx, benvenuto! Eccoci al momento della tua intervista: pronto?

- "pronto?"
- ".. attento... via!"
- "cosa?"
- "dicevo: pronto?... attento ... via!"
- "..."
- "fa cagare eh? … ok, penserò a qualcos'altro"


Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?

Mi piace molto lo stile cartoon, con colori "cell shaded". Essendo un autodidatta sono a digiuno di tecniche, ho sempre disegnato con lapis e china. Non amo colorare. Recentemente ho scoperto il digitale e da tempo ormai realizzo tutto direttamente con esso, scoprendo di volta in volta cose nuove e affascinanti! Lavoro su una Wacom Companion 1 con Clip Studio Paint.
 

La tua produzione spazia dalle singole vignette comiche a racconti più complessi e ragionati come “l’evoluzione della specie”, con quale formato ti trovi meglio?

La seconda, la battuta breve è faticosissima, devi scegliere perfettamente i tempi, i ritmi… Insomma è difficile! La storia lunga ti da più margine e per me che non ho il dono della sintesi, è più congeniale.
Di fatto il libro è il primo esperimento lungo. Ho sempre fatto roba breve perché pubblicavo su riviste cartacee e web. Ci avevo provato mesi prima con una storia da 30 pagine, giusto come prova generale, e poi mi son buttato contro tutti. La redazione di Tom's non era molto d'accordo con questo formato, ma io sono andato avanti lo stesso e alla fine ha funzionato, molti lettori si mi hanno seguito.

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Evasione. Relax. Divertimento. Mi piace il mix tra arte visiva e scritta.

Cos'è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

Qui devo puntualizzare: non è un lavoro. Faccio fumetti per hobby, nel tempo libero. E' un bellissimo modo di passare il tempo. Meglio che guardare la tv!
Le scadenze le odio ma allo stesso tempo mi danno la forza per andare avanti. Voglio dire: se non avessi ogni sabato da pubblicare le mie due tavole per Epic Fail probabilmente rimanderei continuamente. Allo stesso tempo è uno stress riuscire ogni settimana a trovare un’ idea che funzioni.
 
 
Cosa si prova ad essere il protagonista della propria storia?

La cosa è molto buffa, perché io sono un gran timido, non amo essere al centro dell'attenzione… non sono tipo da "karaoke". Avere un avatar che più o meno ti assomiglia - in meglio perché io sono molto più brutto - è un "filtro". Tu racconti te stesso, ma allo stesso tempo non sei te stesso e sebbene la maggior parte delle cose che racconto sono vere , seppure siano in qualche modo "romanzate", non provo imbarazzo nel raccontarle, anzi è abbastanza liberatorio!
Sai la cosa buffa? Quando qualche amico ha letto il libro e ha riconosciuto qualcuno o si è riconosciuto, beh, quello ha causato un leggero imbarazzo.



Da dove nasce la tua voglia di raccontarti?

È tutto molto casuale. Ho sempre disegnato vignettine buffe, o presunte tali, senza parlare di me direttamente, anche se tutte le cose nascono sempre da un’esperienza personale.
Nel caso specifico di questa serie era un modo come un altro per raccontare il rapporto conflittuale con la tecnologia. Poi ci ho preso gusto, devo dire.


Quanto influenza ha lo scrivere fumetti sul tuo lavoro di tutti i giorni? Quante ore ti ruba scrivere le tue pagine di fumetto settimanali?

Non influisce sul lavoro (disegno a casa nel tempo libero) e sulla produttività. In realtà vorrei fare tante cose, ma ho poco tempo libero, del resto produrre 2/3 tavole settimanali è molto costoso. Pensare alla storia è la cosa più lunga, a parte "folgorazioni" che ti arrivano e le disegni a botta.
Ci sono ad esempio cose che penso per settimane o mesi prima di cominciare ed una volta che mi sono fatto un'idea la scrivo brutalmente su notepad, ma in modo sconclusionato che solo io capisco. Successivamente cerco di fare una sorta di storyboard su un quadernetto, roba di pochi minuti, giusto per avere un'idea del ritmo (anche qui parliamo di una roba altamente incomprensibile, quasi quasi anche per me).
Infine passo alla produzione: di solito prima squadro la tavola, sempre in digitale, poi cerco reference, lavoro molto con il 3d per gli ambienti e passo al disegno "matita", ink e colore, con testi alla fine; la fase produttiva di ogni tavola oscilla tra le 4 e le 10 ore a seconda della difficoltà.
 

Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?

Per caso. Puramente per caso. Nessun piano, vado avanti alla giornata evolvendo ogni giorno. Ho un sacco di idee che mi frullano in testa e poco tempo per realizzarle. Purtroppo non posso togliere tempo al mio lavoro vero (quello con cui pago le bollette e il mutuo) perché il fumetto non costituisce per me una fonte di reddito. Ho in testa alcune storie che mi piacerebbe realizzare di genere e stile completamente diverso da quello fatto finora. Mi piace mettermi in gioco e cambiare, continuamente, l'abitudine mi annoia. Vorrei sperimentare il 3d e l'animazione.

Quale storia/battuta ti ricordi ancora oggi con affetto? Raccontaci qualche backstage del tuo fumetto!

Sì ce n'è una su tutte: questa vignetta ha segnato lo spartiacque tra le vignette asettiche della prima fase di Epic Fail e la seconda fase, quella attuale, quella di L'evoluzione della specie, dove racconto di me ed ha funzionato .. eccome se ha funzionato. Mostro altre due vignette tanto per darti un’idea, questa vignetta, uscita subito dopo e anche quest'altra.
Per quanto riguarda il backstage… seppure cerchi di camuffare i comprimari nei miei fumetti, alla fine sono riconoscibili, ho sempre il terrore che qualcuno mi scopra!
Proprio nel libro racconto di un certo "Lo Russo" il cui account scolastico riuscii ad hackerare con la tecnica del phishiing ... farò uno strappo alla regola ... è vero! Ma l'oggetto delle mie attenzioni non fu "Lo Russo". Non posso dire altro!
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Perché è fatta con la passione, col cuore, perché racconta di me, perché l'ho realizzata sputandoci l'anima! E spero che tutto ciò possa trasparire dalle tavole.

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!
Ciao a tutti e seguite Epic Fail sul mio blog o sulla mia pagina facebook!
 
 
 Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!