Ciao a tutti e benvenuti a questo nuovo appuntamento con l'Italian Indie Comics Award! Oggi parleremo di Rats, opera a cura di Alessandro Giampaoletti e Gabriele Luzi.
 
Alessandro Giampaoletti è il disegnatore dell'opera e viene da Jesi (AN). Ha iniziato a disegnare ai tempi delle elementari, soprattutto “a causa” del suo amore per il videogame Rayman, ma ha riscoperto seriamente questa passione per il mondo del fumetto soltanto sei anni fa, quando ha deciso di entrare alla Scuola Internazionale di Comics. Negli ultimi tre anni ha partecipato ad alcuni progetti autoriali, come ad esempio il terzo volume del ciclo di storie intitolato “Da una lapide”, mentre da un anno a questa parte si sta dedicando mente e corpo al progetto di Rats assieme a Gabriele. L'artista che più di altri ha influenzato il suo modo di disegnare è Josè Luis Munuera (disegnatore che lavora prevalentemente per il mercato francese), ma ne ama anche molti altri come Carlos Meglia, H. Ramos e Sean “cheeks” Galloway. Il suo fumetto preferito (dopo Rats) è  “I Kill Giant”.

Gabriele Luzi è invece lo sceneggiatore di Rats, anch’egli marchigiano in quanto originario di Ancona ma residente nella sua provincia. Gabriele si è diplomato nella Scuola Internazionale di Comics nel 2011 e già nel 2012 riceveva la menzione speciale al Lucca Project Contest con un progetto intitolato “Meraviglia” (nato dalla collaborazione con Eleonora Carlini): un evento che ha assolutamente dato quella spinta che mancava alla sua vita, dando quella carica in più ai suoi sogni tale da fargli decidere di poter trasformare la propria passione in un vero e proprio lavoro. Adora le storie di A. Jodorowsky, che ha studiato in maniera molto approfondita negli ultimi due anni, e di Carlos Trillo, autori che hanno pesantemente influenzato il suo modo di raccontare e di caratterizzare i personaggi. E' inoltre un'appassionato di Frank Miller, a cui ha “rubato” trucchetti del mestiere, come la metodologia nell'appuntarsi le idee e l’abilità nel saperle riordinare. Il suo fumetto preferito è Peter Pan di Regis Loisel, ma adora da morire anche Tales of Sand di Jim Henson (il creatore dei Muppets).

Ecco di seguito la trama di Rats:
 
Zak è un adolescente costretto dalla nascita su una sedia a rotelle a causa di una rara malattia. A scuola, durante una semplicissima lezione di scienze, incontra Mur, una cavia da laboratorio con cui il ragazzino si fonde  accidentalmente, dando vita ad un mutante con due coscienze ben distinte. Nel corso della storia Zak scoprirà che  dietro alle “Pommeroy Industries”, multinazionale del cibo biologico e fondatrice della città di Skillman, in realtà si cela una macchina di morte destinata a minacciare l'incolumità dei cittadini. Il mutante sarà l'unico in grado di fermare un destino che sembra già scritto..

Rats è un fumetto di stampo supereroistico che ricorda molto le classiche vicende raccontate nei cartoni animati anni '90 e le rivisita in chiave più attuale e sperimentale sia a livello di disegno che di contenuti.
I disegni infatti sono una particolare sintesi tra la scuola americana e quella europea, sintesi che ben si amalgama con i contenuti della storia rendendoli fruibili sia ad un pubblico più adulto e smaliziato sia ad un pubblico più giovane ed amante delle novità. Zak inoltre parte come un protagonista atipico, un semplice ragazzino disabile che vive spensieratamente la propria vita pur essendo confinato sulla sedia a rotelle, un personaggio certamente non facile da proporre ad un pubblico giovane eppure descritto così bene dagli autori che non si può non immedesimarsi in lui e simpatizzare per le sue vicende. Mur invece è un topo che abbandonando la vecchia trasposizione di creatura tamarra atta all'insegnamento delle arti marziali (chi non ricorda il caro maestro Splinter?), rispolvera la propria carineria richiamando un altro topo più famoso, quello di Ratatouille, in un contesto insolito e più borderline che sicuramente stimolerà ed incuriosirà anche i lettori più esigenti.
 

I temi trattati invece richiamano i vecchi temi della contaminazione transgenica e sperimentazione su umani, ma vengono trattati in maniera più moderna associandoli ad una spietata industria e collegandosi alla reale situazione di sperimentazione indiscriminata che circonda effettivamente le nostre vite in questa età moderna dove il confine tra il lecito e non lecito è più dato dall'economia che dalle persone. Temi spinosi, solamente accennati per non appesantire la narrazione, ma che vogliono invogliare il lettore a riflettere.. non saremo forse tutti noi delle cavie proprio come i protagonisti della storia?

Ecco infine l’intervista al duo di autori:

Ragazzi! Benvenuti all'IICA, è il turno della vostra intervista: pronti?

Siamo nati pronti (cit.)

Con quale stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi?

Alessandro: Il mio stile è tendente al cartoon ma cerco di mantenere dei tratti realistici soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni. Come tecnica ora preferisco il disegno diretto a matita con colorazione digitale.

Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?

Alessandro: Per me significa molto, quasi tutto, spero un giorno di poter vivere di soli fumetti. Il fumetto permette di raccontare storie, di creare mondi all’interno di un foglio e penso che pochi altri strumenti ti possono permettere di farlo.

Gabriele: Leggo fumetti fin da piccolissimo e sogno di fare il “fumettista” da sempre. Adoro raccontare storie, creare mondi e dare vita a personaggi e lo faccio perché mi diverte parecchio. I posti che creo sono anche quelli in cui la mia mente si rifugia quando sente il bisogno di staccare dalla routine quotidiana.


Cos’è che vi piace del vostro lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate ed una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostri lavoro.

Alessandro: La parte più bella del fare i fumetti è la fase di costruzione della tavola, perché è lì che va in scena tutta la storia, si prendono le decisioni concordate con lo sceneggiatore e si “gira il film” all’interno del foglio. La parte invece che ritengo più noiosa è quella dell’impaginazione grafica e del lettering. Una cosa che amo del mondo dei fumetti è la varietà stilistica che si può trovare attraverso i diversi mercati del fumetto. Una cosa che odio è che purtroppo non c’è una valorizzazione di questo lavoro, soprattutto qui in Italia, anche se devo ammettere che qualche passo avanti è stato fatto.

Gabriele: Parto dalla cosa che più detesto e cioè avere tutte le idee belle in ordine, una voglia indescrivibile di scrivere soggetto e sceneggiatura ma la consapevolezza che senza un piccolo ma fondamentale tassello la storia si inceppa. Ecco quello mi fa arrabbiare tanto! Spreco ore ed energie, mi spremo come un limone per farmi venire quell'idea brillante che sbloccherebbe tutto e poi, dopo giorni veramente duri, scopro che il tassello tanto desiderato era sempre stato lì, sotto al mio naso. Adoro invece quando si giunge al momento di sceneggiare. Posso passare anche una giornata intera a scrivere pagine e pagine di sceneggiatura senza accorgermi del tempo che scorre. E' accaduto così per RATS e per un altro progetto che vedrà la luce nel 2016. Per quanto riguarda il mondo del fumetto preferisco parlare delle cose che mi piacciono. Su tutte l'aria che si respira tra gli autori delle auto produzioni, molti di cui umili (almeno quelli che ho avuto il piacere di conoscere), sognatori e super professionisti.

Com’è nata la vostra opera?  Quali sono i vostri piani per essa?

Alessandro: L’opera è nata grazie all’incontro con Gabriele Luzi, sceneggiatore della storia. Avevo bisogno di uno sceneggiatore per una nuova storia cosi la Scuola di comics mi ha messo in contatto con Gabriele il quale a sua volta era alla ricerca di una nuova storia da poter auto-produrre. E così è nato “RATS” una storia di tre volumi, (primo dei quali già stampato). L’ideale sarebbe poi di raccogliere i tre volumi in un cartonato in versione deluxe e,  perché no, proseguire magari con un secondo capitolo!

Gabriele: Alessandro sopra ha descritto bene ciò che è accaduto. Sono sempre alla ricerca di seri e talentuosi disegnatori che abbiano il desiderio di partecipare al progetto.  Il soggetto di RATS, che in principio non si intitolava così, era chiuso in un cassetto da diverso tempo. Il protagonista, un giovane foto reporter sempre fusosi accidentalmente con un topo, era destinato ad altre avventure. Dopo aver conosciuto Alessandro e aver capito quale fosse il suo stile (e il suo potenziale)  ho deciso di stravolgere quella che in principio era stata pensata come storia breve.


Come vi trovate a lavorare insieme? Avete mai avuto problemi?

Gabriele:  Mai avuto contrasti o litigi. Il confronto c'è sempre, ma è costruttivo. Chiedo sempre il parere ad Alessandro quando scrivo una scena di RATS. Dopo un anno di lavoro e più di 30 tavole ormai siamo in sintonia. Per fare un esempio, l'altro giorno avrei dovuto passargli la sceneggiatura della tavola 19, l'ultima del secondo volume di RATS. Ancora prima di inviargliela lui si era portato avanti con il lavoro, impostando il layout in maniera quasi identica a come avevo modificato la sceneggiatura. Ci siamo meravigliati entrambi 

Alessandro: Confermo! Grande sintonia e continua collaborazione. Le nostre capacità si completano nella gestione del progetto. Dalla pubblicità del prodotto fino alla stampa finale.
 
Gabriele, un evento sicuramente importantissimo per te è stata la menzione al Lucca Project Contest, avvenuta grazie all'opera tua e di Eleonora Carlini, Meraviglia. Che ricordi hai di quei momenti?

Gabriele: La menzione speciale vinta con Meraviglia è stata una piacevolissima sorpresa, perciò la soddisfazione è stata doppia! Ricordo ancora quando Eleonora (la Co-creatrice del progetto) mi comunicò di essere tra i 15 finalisti (su 120 partecipanti)...saltai dalla gioia per tutta casa alle undici di sera! Per noi essere tra i migliori era già una grandissima vittoria. Poi arrivò anche la menzione speciale. Mi porto nel cuore quei ricordi che sembrano già lontanissimi ma ancora vividi nella mia mente. Spero che un giorno io ed Eleonora torneremo a lavorare sul progetto, magari per un editore interessato.

Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Alessandro: La nostra storia è un mix di fantascienza e azione, adatta ad un pubblico di ragazzi ma che strizza l’occhio anche ai più grandi e a chi desidera un fumetto più “ricercato” a livello di stile e narrazione. Per chi cerca intrattenimento e suspance ad ogni pagina consiglio vivamente la lettura della nostra opera.. leggetela e votateci!

Gabriele: Credo che RATS sia andato a rispolverare un genere per ragazzi che a cavallo degli anni '80/90' regnava incontrastato tra i cartoni animati ed era molto apprezzato (pensiamo agli Street Sharks, X-Men o alle Tartarughe Ninja). La nostra storia è ricca di colpi di scena che costringono la trama a continui cambi direzione. Quindi mi rivolgo sia ai nostalgici del genere sopra citato sia ai lettori che sono perennemente alla ricerca di opere a fumetti  capaci di coinvolgere ed appassionare : Votateci!
 

Come già detto del resto Rats è un'opera che ha quasi due anime, che si rivolge ad un pubblico molto variegato, quindi qual è il vostro obiettivo ultimo con quest'opera?

Gabriele: È vero, RATS si rivolge principalmente ad un pubblico giovane ma sta appassionando anche i più grandi. Come avrai potuto notare amiamo i colpi di scena e i turning point, due degli ingredienti base del nostro fumetto.
Per quanto riguarda la critica sociale hai colto nel segno. Ora come ora tutti noi siamo, più o meno inconsapevolmente, delle cavie su cui vengono sperimentate le cose più disparate. Pensiamo agli esperimenti sociali, agli esperimenti emozionali o agli esperimenti sugli animali da parte delle multinazionali della cosmesi. Pensa che anche quando si fa una semplice ricerca su internet si è "vittime" di più di 300 esperimenti, non è forse inquietante? L'argomento è più vasto e articolato di quanto si possa credere, noi ci siamo solamente divertiti ad insinuare il dubbio nel lettore.


Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Ringraziamo voi di Animeclick.it per averci permesso di essere inseriti nella lista delle opere che ambiscono a questo prestigioso riconoscimento quale è l'Italian Indie Comics Award e mandiamo un saluto a tutte le Cavie che si sono unite alla nostra colonia e che continuano ad unirsi ed apprezzare RATS.
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!

Lo Staff dell' Italian Indie Comics Award.