Salve ragazzi, anche oggi l' Italian Indie Comics Award vi fa compagnia in queste fredde giornate invernali! Stamane vi presentiamo Weird Stories - Momon di Leonardo Carboni.
 
Leonardo Carboni è un disegnatore di 25 anni proveniente da Ascoli Piceno e da una famiglia in cui la passione per l'arte è viva da generazioni. Suo nonno infatti era un pittore e non poche volte è capitato che Leonardo andasse nel suo studio per vederlo dipingere, cimentarsi a sua volta coi colori e la tavolozza e riportare a casa barattoli di colori e miriadi di pennelli con cui imbrattare il tavolo di casa con somma gioia dei suoi genitori. Nella sua infanzia però non c'era solo l'arte pura e già da piccolo Leonardo era un grande appassionato di cartoni animati desideroso di diventare da grande un "disegnatore di cartoni", sogno che con il passare del tempo si è naturalmente evoluto nella sua attuale aspirazione: voler fare il fumettista a tempo pieno. Si è quindi iscritto a 19 anni al corso di Fumetto della Scuola Internazionale di Comics di Pescara, terminandolo tre anni più tardi. Successivamente ad esso ha partecipato al concorso “Pazzi per il Fumetto” (e alla relativa mostra pubblica), ha partecipato al concorso “Ridisegna lo Studio Ghibli” e ad ulteriori mostre tenutesi nella sua zona. Quest’estate ha insegnato fumetto a ragazzi dai 12-13 anni, esperienza che ha deciso di ripetere tuttora, e si è dedicato alla sua prima opera per il pubblico, Weird Stories - Momon che ha presentato attualmente al nostro concorso.

Come riferimento artistico non riesce ad indicare un solo determinato autore che possa averlo ispirato nel suo cammino, ma piuttosto una serie di artisti che in qualche modo lo hanno influenzato: come i mangaka Takeshi Inoue e Boichi (oltre che in maniera minore Tite Kubo) e gli autori occidentali Olivier Coipel, Joe Madureira, Jim Lee, Alessandro Barbucci ed Alessandro Vitti.

Ecco di seguito la trama di Weird Stories – Momon:
 
La protagonista è Julie, una ragazza italiana che un giorno riceve la telefonata di un notaio irlandese che la informa di aver ereditato un castello per via della dipartita di un vecchio pro-zio. Ciò che dimora in questo castello però non fa parte della normalità e la nostra cara protagonista se ne renderà presto conto!  Chi e cosa incontrerà sconvolgerà completamente la sua esistenza per sempre e le farà vivere un'avventura totalmente inaspettata, un'avventura che toccherà svariate strade: da quella che la porterà all'amore, a quella che, forse, la ucciderà..

Weird Stories quindi parla di Julie, la cui vita cambierà completamente con il suo arrivo nella sua nuova casa nella strana Smiley Town, e del suo Momon (dove in realtà quest'ultimo si chiama Simon, e Momon è semplicemente il soprannome da lei affibiatogli), un ragazzo non particolarmente ordinario che la salverà da una spiacevole situazione. Quest'opera ha il difficile compito di abbracciare più generi narrativi, partendo da quello sentimentale, grazie allo stretto rapporto che nascerà tra i due protagonisti, arrivando a quello fantasy, ampiamente introdotto in questo primo capitolo con la presentazione di tutto il cast iniziale di personaggi, e non solo. Nel continuo della vicenda avranno infatti ampio spazio leggende metropolitane, storie che provengono dal folklore popolare e ovviamente non mancherà l’horror. Per quanto riguarda i disegni invece Leonardo utilizza un'interessante stile mash-up tra lo stile italiano e quello giapponese che gli permette di usare in maniera sapiente il chiaro-scuro in modo da far risaltare la cupezza presente nella storia senza però appesantire troppo i toni dei personaggi che mantengono intatta la propria freschezza e lo spigliato brio che li contraddistinguono in questa vicenda.
 

Weird Stories al momento ha solo un capitolo, parliamo quindi di un’opera ancora all’inizio, ma che promette di sorprendere e di accompagnare i propri lettori per ancora molto tempo. L’autore infatti ha in programma di strutturare il fumetto suddividendolo in tre volumi o archi narrativi, dove ognuno di essi presenterà una storia alternativa che si ricongiungerà al filone narrativo principale mostrandoci un quadro generale esaustivo e chiaro, dove ogni tassello verrà messo al suo posto.

Ecco l'intervista all'autore:
 
Benvenuto Leo al nostro award, è il momento di intervistarti: pronto?

Ciao a tutti!!  Sono prontissimo a qualunque domanda.. sono carico!

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?

Il mio stile di disegno è stato spesso accostato al manga con la solita frase "vabbeh ma tu disegni manga, non c'è mercato qui in Italia per quelli come te", ma date le tante influenze che ho avuto, non mi sono mai sentito di disegnare in stile manga al 100%; il mio stile è più un ibrido e, sinceramente, preferisco la cura dei dettagli, per questo motivo disegno soprattutto in modo realistico, ma in fin dei conti non ho mai smesso di evolvere il segno e probabilmente si evolverà anche quando avrò 70 anni! Magari vedrò il dettaglio di un giovane autore che farà qualcosa di interessante e, per me, nuovo ed allora la prenderò, la farò mia e la unirò a ciò che avrò appreso fino a quel momento.

Mi è sempre piaciuto poter lasciare le mie opere a matita e magari colorarle direttamente, ma mi piace ancor di più inchiostrare e solitamente uso i pennarelli insieme al fidato pennello a punta fine. Per quanto riguarda il colore, invece, ammetto di saper colorare solo in digitale.. ho totalmente dimenticato la manualità che avevo da piccolo con gli acrilici e gli acquerelli ma lentamente sto riprendendo a conoscere il colore tradizionale (che a mio avviso è molto più difficile del digitale). Può sembrare che se fai un errore col colore tradizionale non si possa recuperare ma non credo sia così, anche se per ora rimane solo una mia convinzione, dato che quando sbaglio nel metodo tradizionale non ce la faccio mai a recuperare il disegno, col digitale basta tornare indietro nella "storia".
 

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Per me fare fumetti è esaudire ciò che la mente cerca di raggiungere, fantasie che non si possono vivere realmente, storie che solo la mente può partorire.. credo fermamente che sia Arte allo stato puro. Trasforma visivamente ciò che nasce dalla tua testa, neanche un libro ha tali poteri e allo stesso modo neanche la pittura può arrivare a questo livello (ovviamente è un pensiero personalissimo e non condivisibile); sostanzialmente credo che il Fumetto sia Vita. Sarà banale, perchè di tante cose si dice così, però viviamo in un mondo dove una delle pochissime cose certe, che ci è realmente concesso, è sognare, e credo che il Fumetto sia l'Arte migliore che possa trasporre quei sogni in "realtà".

Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

Restringere il campo ad un' unica cosa che mi piace del mio lavoro è difficile.. posso dire che sicuramente non avere turni lavorativi che ti limitano con altri impegni o con gli hobby è molto positivo (ahahah). Soprattutto mi piace confrontarmi con gli altri autori, rimango estasiato nel vedere i grandi maestri, affermati e non, all'opera, non posso fare a meno di guardarli disegnare, anche solo uno schizzo nel fumetto che hai appena comprato, però sono molto timido quindi mi limito sempre a ringraziarli e a far loro i complimenti e non sempre le parole che vorrei dir loro realmente mi escono dalla bocca... scusate, dovrò ancora lavorarci su! ahahahah.. Le fiere di fumetti sono un'altra cosa che amo, mi piace molto andarci perchè sono una totale e completa fonte d'ispirazione.
Una cosa che odio, invece, è sicuramente quanto ancora quest'Arte sia sottovalutata e poco apprezzata, non c'è niente da fare, pensi che certe cose siano superate ma poi ti imbatti nell'innominabile di turno che dice "sono solo fumetti.." e ci si sente proprio devastati e incompresi, soprattutto se tali commenti magari arrivano da persone intelligenti. Una cosa invece, che non mi fa piacere, più che odio, è la spietata concorrenza e rivalità maligna che si crea proprio tra aspiranti fumettisti.. siamo tutti sulla stessa barca in tempesta e qualcuno crede che buttare in mare qualcun altro sia positivo per loro e per tutti noi, non capirò mai quest'atteggiamento.
 

Com’è nata la tua opera?  Quali sono i tuoi piani per essa?

Momon è nato veramente per caso, un paio di anni fa.. nella mia testa vorticavano così tante idee, già più o meno costruite, scritte e disegnate, che questa è arrivata come un fulmine a ciel sereno, non è che mi servisse ma d'altronde ogni cosa buona, arriva di soppiatto e fa un po' come si pare! Non ha fatto altro che entrare di prepotenza e dirmi: "No! Adesso lavori su di me e zitto!" e sinceramente non ho potuto obiettare.. ahahahah
Fin dall'inizio il mio piano era quello di procedere nella via dell' autoproduzione, nel caso in cui non avesse già riscosso l'attenzione di una casa editrice (si, ero fin troppo speranzoso), che prima o poi si verificherà... vorrei raggiungere il numero di capitoli che mi sono prefissato di includere nel primo volume ma temo che uscirà fuori abbastanza corposo quindi, forse, tale evenienza accadrà prima.


Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Ciò che amo di Momon è quella vena leggera con cui parte, volutamente, che poi si evolve, neanche tanto lentamente, in qualcos'altro. All'inizio magari lo inquadrerete come un fumetto prettamente comico ma vi toccherà ricredervi perchè presto la storia prenderà una piega seria e l'atmosfera scanzonata dei primi due capitoli verrà, se non sostituita, accompagnata da un tono più dark, più action ovviamente e, cosa che adoro particolarmente, anche romantico poichè di base la storia è d'amore. Non bisogna dimenticarsi che Momon è il co-protagonista di questa storia, la sua reale natura ve la lascio solo immaginare per ora. Quello che differenzia la mia opera da altre simili è assolutamente il mio personalissimo filtro, tutto ciò che leggo o vedo viene immagazzinato e tirato fuori a seconda dei miei canoni quindi, sebbene questa storia d'amore e mostri, possa essere già "vista e rivista" (soprattutto nei pezzi iniziali) non lo è di certo e se avrete un po' di pazienza e mi seguirete, lo vedrete e capirete voi stessi.
 

Ci anticipi magari qualche elemento della narrativa horror, del folklore, che vedremo nel tuo fumetto?

Se avete letto la prima versione del 1° capitolo sapete che ci sarà anche il mostro di Frankenstein che nella 2° versione non ho fatto in tempo a presentare nel primo capitolo, lo vedrete più avanti! Poi ovviamente il lupo mannaro, ma questi sono classici. Ho ripreso anche la leggenda del Golem, un gigante d'argilla costretto ad obbedire agli ordini di un "padrone", ma qui avrà un ruolo leggermente diverso. Infine potrei dirvi che sono un patito della letteratura di Lovecraft quindi questo potrebbe essere un ulteriore indizio su ciò che troverete

Come sono nati i tuoi protagonisti?

Momon doveva essere fin dall'inizio un vampiro, essendo personalmente un appassionato di queste creature, quindi il difficile è stato scegliere il suo "look", ne ho fatti diversi infatti è cambiato dalla prima alla seconda versione perché non mi convinceva ancora.. mentre Julie doveva essere colei che "subiva" la chiamata all'avventura senza però farsi troppi problemi: la sua personalità è particolare, condivido con lei aspetti del mio carattere... ovviamente anche Momon ha degli aspetti simili ai miei e anche altri personaggi hanno delle caratteristiche, paure, pregi o difetti che ho preso da me o da persone che conosco, rigirandoli in modo tale che facessero più ridere ma senza ridicolizzarli.
Che cosa ne pensi del mondo dell'autoproduzione?

E' un mondo vasto e pieno di possibilità! Non parlo soltanto dal punto di vista di un autore alle prime armi che si vuole affacciare al mondo del fumetto ma parlo proprio del panorama che ti si profila, ci sono tantissimi artisti, tantissimi fumetti davvero validi, basti vedere ad esempio quanto di anno in anno si sia riempita la Self-Area al Lucca Comics. È sicuramente un mondo da prendere in considerazione, l'autore è coinvolto a 360° nel proprio progetto, ovviamente c'è più lavoro dietro e più responsabilità ma immagino che il senso di bellezza nel trovare il proprio fumetto, finalmente, stampato e apprezzato da lettori e colleghi autori non ha prezzo.. è una cosa che devo ancora provare sulla mia pelle!

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Ringrazio ancora voi per la splendida opportunità che mi avete dato, che date a tutti noi artisti emergenti e per questa splendida iniziativa! Ringrazio tutti gli amici che mi hanno spinto a credere in questo progetto, perchè gran parte del merito va a loro, tanti sono stati i momenti di sconforto ma se non avessi avuto il loro appoggio, prima, poi quello di tutti coloro che si sono appassionati alla mia opera, non avrei continuato.. quindi un GIGANTESCO grazie va a tutti loro, siete veramente tosti! Ciao a tutti e spero di continuare a vedervi presenti e numerosi sulla mia pagina per seguire le gesta di Julie, Momon e di tutti gli altri!
 
 

Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!