Siete pronti? Oggi torna, nel suo solito appuntamento di metà settimana, l'Italian Indie Comics Award e stavolta vi presentiamo Dr. Markman di Stefano Martinuz e Damiano Perrone.
 
Stefano Martinuz è un disegnatore di 19 anni che viene da Brescia, ma che attualmente si è stabilito a Bologna per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Bologna, indirizzo fumetto ed illustrazione. La passione per il disegno è qualcosa che ha sempre avuto fin da bambino e che ha condizionato fortemente la sta strada, ma Stefano ammette di aver iniziato seriamente a disegnare fumetti soltanto arrivato in seconda media. Quel da cui traeva maggiormente ispirazione a quel tempo erano gli anime giapponesi che venivano trasmessi in televisione, così come i manga che leggeva di continuo. Ma la situazione è cambiata totalmente una volta che ha scoperto l'esistenza dei molti fumetti, sia autoproduzioni che ufficialmente pubblicati, che esistono al di fuori del Giappone, innamorandosi perdutamente delle loro varietà e differenza stilistica. Questo non solo ne ha contaminato lo stile ma gli ha fornito nuova linfa vitale per crescere come artista spingendolo nel suo attuale percorso di studio. Per quanto riguarda i suoi riferimenti artistici viste le molte influenze ricevute non sa perfettamente chi poter scegliere, ma si sente in dovere di citare: Barbara Canepa, Alessandro Barbucci, Sara Pichelli, Simone Bianchi, Asaf Hanuka, Matteo de Longis, Roberto Ricci, Loish, Juanjo Guarnido e Joe Madureira. Menzione speciale per i fumettisti italiani che maggiormente ammira: Angela Vianello ed il suo Aeon; Ilaria Catalani e Silvia Tidei per Hadez ed infine Linda Cavallini ed Emanuele Tenderini con Lumina.Le sue opere a fumetti preferite sono Sky Doll, Il Divino, Blacksad, SAM, Sillage… e molte altre, ma preferisce fermarsi qui lasciando il resto alla curiosità dei lettori. 
Damiano Perrone è uno sceneggiatore di 32 anni proveniente da un piccolo paesino nel Sud Italia. Suo padre gestiva una cineteca quando lui era ancora un ragazzino e fu così che rimase abbagliato dalla fantasia delle opere cinematografiche. Ha iniziato a scrivere dopo aver capito che il disegno non facesse proprio per lui, comunque la voglia di raccontare storie rimaneva troppo forte per rimaner assopita. Ha scritto un romanzo noir gotico Achelos, diverse sceneggiature per cortometraggi (con una delle quali vinse il SUN film festival, concorso indetto dalla Seconda Università degli studi di Napoli) e soggetti per video realizzati da lui. Nonostante tutto sentiva ancora un vuoto non indifferente, voleva raccontare grandi storie, come quelle viste al cinema, ma come fare? Ecco che così si avvicinò ai fumetti, prima ai manga classici di Nagai e Miura e successivamente si diresse verso le opere di Moore, Miller e molti altri. Da quel momento ha cominciato ad apprendere e studiare da sé, seguendo blog online dei primi sceneggiatori italiani ed esteri, e facendo molta pratica. È riuscito a pubblicare il suo primo fumetto, Il Marchio, con la Eremon di Roma, lavorando sotto la guida del maestro Rinaldi. Trae ispirazione da qualsiasi cosa, ma non la reputa una scelta volontaria: può bastare un’immagine o una canzone a far innescare il meccanismo giusto per un’idea; si sente ispirato principalmente dai manga anni '80 come Hokuto no Ken, Devilman, I Cavalieri dello Zodiaco, ed adora Sin City, 300, V per Vendetta e Dylan Dog ma cerca di leggere un po’ di tutto quando può.

Ecco di seguito la trama di Dr. Markman:
 
La vicenda narrata in questo episodio vede come protagonista il giovane Markman, studente di musica e fumatore accanito, che un giorno si risveglia in una cella frigorifera in mutande, solo con una chitarra e senza sapere il perché. Da li il ragazzo comincerà a ricordare mettendosi a suonare il suo fidato strumento musicale, proiettandoci nei ricordi della sua “strana” giornata contornata dai suoi numerosi, ed  alquanto pittoreschi, amici.

Dr. Markman strizza sicuramente l’occhio alla comicità, ma lo fa in una maniera tutta propria legata più al senso dell'assurdo e del bizzarro che permeano tutta la vicenda narrata piuttosto che su singoli siparietti comici. Troveremo quindi varie sfumature di comiche stranezze in questo fumetto rappresentate sia dai comprimari (il demenziale fratello Flavius, l'estremamente violento ma semplice Big Jack, il cinico e pazzo prof di musica, il paziente nano hippy da giardino.. nano da giardino?? Ehm..) che dal contesto onirico generale in cui è ambienta tutta la vicenda, contesto fortemente condizionato dal nostro protagonista, cannaiolo "DOC", che la fa da padrone con la sua distaccata razionalità e calma accettazione del mondo pazzo e variegato che lo circonda. A livello grafico tutto questo è enfatizzato dagli ottimi disegni di Stefano Martinuz che con il proprio tratto morbido e rotondo riesce a rendere alla perfezione le stranezze caratteristiche di ogni personaggio e la torbida ambientazione in cui si svolgono le vicende, facendosi sì che questo primo episodio di Dr. Markman rappresenti un piccolo gioiellino dell'assurdo all'interno del panorama attuale delle autoproduzioni.
 

Come avrete modo di leggere nell'intervista Dr. Markman nasce da uno script originale creato inizialmente per la creazione di una serie web e poi riadattato per l'attuale storia a fumetti dal duo di autori. La lunghezza della storia quindi è già decisa e si attesterà circa sulle 42 tavole (allo stato attuale mancano quindi solamente una decina di pagine alla sua conclusione), ma se l'accoglienza sarà buona questo sarà solo il primo capitolo di una serie di avventure molto più lunga. I due autori inoltre hanno deciso di non fermarsi nè alle barriere linguistiche nazionali, diffondendo la propria storia in altre due lingue (inglese e spagnolo), nè a quelle tecniche, diffondendo il proprio fumetto su tutte le piattaforme web possibili, in modo da dare alla propria opera la maggiore e migliore diffusione possibile per cui il futuro del progetto ora è veramente tutto nelle mani di voi lettori. Date un'occhiata al link a fine articolo e fate sapete loro cosa ne pensate!

Infine ecco l'intervista al nostro duo di autori:
 
Damiano e Stefano, adesso è il turno dell'intervista, come chiediamo sempre: siete pronti?

Prontissimi!

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi?

Stefano: Premettendo che sono ancora in una costante fase di ricerca posso dire che la linea caricaturale è quella che utilizzo per la maggiore, con influenze Disneyane e lasciandomi trasportare al tempo stesso dai maestosi e possenti supereroi dei fumetti americani! Insomma... un bel mestolotto di stili diversi ma che amo alla stessa maniera! Mi faccio quindi influenzare moltissimo da modi differenti di disegnare per poter sperimentare in continuazione cose nuove e migliorarmi dove posso! Per quanto riguarda le tecniche di realizzazione ultimamente uso moltissimo il digitale, con cui mi trovo davvero molto bene, specialmente per quanto riguarda l'inchiostrazione e la colorazione, ma non sono uno che si fa mancare la sacrosanta carta, gomma e matita! Infatti, quando devo realizzare la parte “creativa” della maggior parte delle cose ( come ad esempio accade per Dr. Markman ) uso sempre una matita morbida per le bozze, per lo storyboard e per le matite!
 

Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?

Damiano: Come sceneggiatore fino ad oggi ho avuto la possibilità di lavorare su progetti ideati da me. Il processo creativo è la cosa che adoro più di tutte poiché è dove avviene la magia. Paradossalmente alla genesi umana, lo sceneggiatore crea prima quella che è l’anima ed è solo in un secondo momento che il disegnatore da vita al corpo. Ed è quella creazione di cui difficilmente riesco a stare senza. Per me il raccontare è una ossessione.

Stefano: ''Fare fumetti'' per me significa avere la possibilità di dar vita a delle idee, storie, emozioni che in qualche maniera rischierebbero di restare“nascoste” all'interno della nostra testa. Non è quindi solo il concetto di fare fumetti, ma anche fare illustrazioni, vignette, degli sketch, fare semplicemente del disegno uno strumento utile per poter esprimere un qualcosa, o anche semplicemente per divertirsi! Io amo leggere i fumetti e mi piace poterli guardare, osservare, sfogliare e, ehm.. anche annusare! ( chi non l'ha mai fatto eddai! ). Lo ammetto, non sono un grandissimo lettore di libri, ne ho trovati veramente pochi che fino ad ora siano stati in grado di appassionarmi durante la lettura... invece per quanto riguarda i fumetti, beh per me è tutt'altra cosa! Non so per quale preciso motivo...sarà perchè mi piace vedere fisicamente cosa accade ad una storia, sarà che amo osservare accuratamente tutti i dettagli di un fumetto, i colori, le matite , tutte le varie tecniche usate dagli autori, sarà che amo affezionarmi ai personaggi così come son disegnati, sarà che percepisco un'aura magica ogni volta che ne osservo uno che mi incuriosisce, ma state certi che se mi lasciate in una qualsiasi fumetteria dovrete trascinarmi a forza per farmi uscire dal negozio!
 

Cos’è che vi piace del vostro lavoro come fumettisti? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate e una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.

Damiano: Non riesco a trovare difetti. Riuscire a vivere facendo questo sarebbe la realizzazione di un mio desiderio. Invento storie quando mangio, quando dormo e a volte anche quando mi parlano gli altri (ma fortunatamente non ancora quando faccio sesso) per cui per me sarebbe il lavoro più naturale del mondo. Come in tutti gli ambienti c’è competizione, invidie e gelosie ma io non riesco a vederle… io vedo solo arte. E quando so di una nuova realtà editoriale o di un lancio di qualcosa di nuovo sul mercato mi rallegro perché in fondo è creatività che si sprigiona.

Stefano: Anche se sono ancora uno studente considero l'attività del disegno come attività lavorativa, e per me essa è qualcosa di veramente importante, praticamente vitale. Ciò che mi piace del fare fumetti è il fatto di riuscire a trasformare un'idea che hai in mente in qualcosa di concreto, di vivo, e riuscire a raccontare una storia senza limiti o paletti di nessun genere. Nel mio percorso “Dr. Markman” è il primissimo progetto che sono stato in grado di realizzare e di cui sono particolarmente soddisfatto e affezionato! Ed anche collaborare penso sia un'ulteriore marcia in più che ti fa apprezzare quel che fai.. Condividere il lavoro con Damiano è stato un po' come lavorare con un amico che conosci da tanto tempo, perciò oltre alla fatica e al sudore c'è sempre il modo di divertirsi! La cosa che odio di più invece è il tempo. Detesto il fatto di non avere mai il tempo per potermi dedicare a tanti progetti o a tante iniziative diverse. Questo è quello che odio di più in assoluto, il fatto di non avere abbastanza tempo per fare tutto e farlo soprattutto bene!
 

Com’è nata la vostra opera? Quali sono i vostri piani per essa?

Damiano: Dr Markman nasce nel 2012 come idea per una serie web. L’evoluzione degli eventi porta però l’autore Damiano Perrone a virare verso altre sponde ovvero quelle del suo cassetto dove il progetto rimane chiuso per circa due anni. La cosa cambia dopo l’incontro con il giovane e talentuoso illustratore Stefano Martinuz che, credendo nel progetto, decide di partecipare come coautore dedicandosi alla sua completa realizzazione grafica. L’intento iniziale era quello di far conoscere il progetto ad un pubblico vasto e, per questo motivo, è stato tradotto anche in inglese e in spagnolo.

Stefano: “Dr. Markman” è nato, dal mio punto di vista, ovvero dal punto di vista del disegnatore, in maniera abbastanza semplice. Per semplice non intendo che realizzarlo sia stato facile, ma intendo dire che la proposta di realizzarlo è stata molto spontanea e senza alcun tipo di pressione. Ricordo benissimo il periodo in cui, un tizio sconosciuto di nome Damiano, tramite facebook, mi chiese se avessi il tempo per dar vita ad un suo progetto personale. Inizialmente quello che avevo in testa in quel periodo era “devi studiare per la maturità, non avrai tanto tempo per altri progetti, perciò sarebbe meglio non accett-----BOOOOM!!! Cominciai a disegnare gli strampalati personaggi della storia un po' ovunque, a scuola, in giro, a casa dopo aver studiato... insomma, non so per quale strano motivo, ma mi ero già affezionato a quei pazzoidi di personaggi “Dr.Markman”. Non riuscivo proprio a farne a meno. Pensate che in quel periodo stavo già realizzando un piccolo progetto che ho deciso di accantonare per potermi dedicare, con il massimo delle forze, a questo meraviglioso e nuovissimo fumetto e capirete il mio livello di attrazione per quest'opera! Così dopo numerose perplessità e dubbi personali decisi di accettare la proposta e buttarmi in questa nuova avventura. Proposi quindi gli sketch dei personaggi, le varie ambientazioni, e tutto quello che potesse essere utile per dar vita a questo fumetto che di normale non ha veramente nulla! Ora come ora stiamo pubblicando “Dr. Markman” su varie piattaforme online come Tapastic, Facebook, Twitter e Comixtoon, per vedere in che modo gli appassionati di fumetti reagiscono alla lettura di una storia veramente ma veramente strana e chissà, magari un giorno lo troveremo a bazzicare in qualche fumetteria! Chi può dirlo! Quello di cui siamo sicuri però è che ci siamo impegnati veramente molto per dar vita a questo progetto e speriamo davvero tanto che possa essere apprezzato nella stessa maniera in cui lo apprezziamo noi!
 

Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Damiano: Dalle mie parti si usa dire: “Ogni scarrafone è bell a mamma soje “.  Parlare di un mio progetto soprattutto in termini di giudizio non mi risulta mai facile. Sono troppo implicato emotivamente per essere oggettivo. L’unica cosa che mi sento di dire è che Dr Markman è di sicuro qualcosa di strano. E per quanto riguarda i motivi per cui dovrebbero votarlo beh…lascio la parola ai lettori.

Stefano: “Dr Markman” per me è come un figlio, è stato il primissimo fumetto realizzato in cooperazione e compagnia! Ovviamente sono di parte e non c'è nulla che io non ami di questo progetto! Dai personaggi, che ripeto, sono uno più svitato dell'altro, dalla storia e dal modo in cui viene narrata ( eh si, perchè “Dr. Markman” è molto particolare anche da questo punto di vista! ) e da tutto ciò che circonda il viaggio del nostro protagonista e dei suoi amici! Perchè votare Dr.Markman? Beh.. molto semplice... perchè se non lo fate Markman vi fisserà male, Flavius scoppierà in lacrime rintanandosi in un angolino e Big Jack... beh Big Jack sta già prendendo nota di tutti quelli che andrà a menare di brutto. Non sapete di chi sto parlando?! E che aspettate! Votate “Dr. Markman”!!!
 

Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!

Damiano: Ringrazio in primis voi per l’opportunità, salutando i lettori con un grande abbraccio e con la speranza di riuscire sempre a fare bene per non deludere le loro aspettative.

Stefano: Un grandissimo saluto a tutti quanti! Un grazie enorme ad Italian Indie Comics Award per averci dato questa enorme e bellissima opportunità! Ciao a tutti SVITATI!!
 
 

Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!