Tokyo grandangolo
 
"Se New York è una mela, Tokyo è un melograno. [...] Perchè snocciola chicchi d'un rosso succoso a ogni cambio della metro.
Tanti piccoli semi, ognuno con una forma simile eppure distinta, incastrati tra branchie di legno. Sono città nella città, collegate da una lunga collana di rotaie.
Basta spaccare il guscio per scoprirle, una a una, separate da linee invisibili di confine."

 
Tokyo Orizzontale- Laura Imai Messina- Ed.Piemme
 
 
Roppongi
 
Cartina

Se dico Roppongi a quasi tutti la prima immagine che verrà in mente è "vita notturna". Per anni infatti questo quartiere è stato il fulcro della movida di Tokyo, dedicata soprattutto agli stranieri in cerca di forti emozioni. Ancora adesso è il fulcro di nottambuli spesso chiassosi e ubriachi, grazie ad un'ampia proposta di bar, discoteche, night club, ristoranti ed altre forme di intrattenimento, tra cui gli hostess club e i cabaret, sponsorizzati per strada da numerosi buttadentro in cerca dell'ennesimo pollo da spennare.
Ma da una decina di anni a questa parte Roppongi ha anche un'anima diurna: grazie ad un'opera di restyling infatti è diventata un punto di riferimento per gli amanti dell'arte (soprattutto moderna) con quello che è stato ribattezzato il "Triangolo Roppongi" formato dal National Art Center, dal Roppongi Hills' Mori Art Museum e dal Tokyo Midtown's Suntory Museum of Art. Scoprite con me i due volti di questo quartiere e decidete poi voi se vi interessa più il lato solare o quello dark....
 
Roppongi simbolo

Roppongi si trova all'interno della zona sud ovest di Tokyo, detta Minato. Roppongi fu chiamato così per la prima volta intorno al 1660: pare infatti che qui, durante il periodo Edo vivessero 6 daimyo e che tutti avessero nel loro nome un kanji contenente la parola "albero". Da qui venne perciò il nome "roppongi" che significa appunto "sei alberi". Pur essendo da secoli luogo di traffici e sebbene qui nel 1626 venne fatta cremare la moglie dello shogun Tokugawa Hidetada, fino al periodo Meiji fu un'area non eccessivamente popolata.

Le cose cambiarono quando nel 1890 la Terza Guardia dell'Esercito Imperiale Giapponese fu inviata di stanza in una zona non lontana da Roppongi: questo trasformò l'area, attirando moltissimi commercianti che vedevano nella massiccia presenza di soldati un'ottima fonte di guadagno.
Distrutta una prima volta nel 1923 a causa del terremoto del Kanto e una seconda per i raid aerei della Seconda guerra mondiale, risorse dalle sue ceneri grazie anche all'esercito statunitense che, assieme agli ufficiali del governo instaurato temporaneamente dagli Alleati, occuparono varie zone strategiche della capitale, tra cui appunto Roppongi. Alcune grandi basi, tra cui Hardy Barracks, furono collocate lì intorno e quindi l'area fu prontamente invasa da negozi, bar, ristoranti e case chiuse.
 
Roppongi vita notturna

Poi arrivarono gli anni della disco music e Roppongi, fiutata l'aria, si fece un nome fra residenti e stranieri per le sue discoteche, che attiravano molta dell'alta società di Tokyo. Contemporaneamente presero sede qui numerose ambasciate e aziende straniere, facendo di questo quartiere il ritrovo per eccellenza degli stranieri residenti in Giappone.
Ma come tutte le cose belle, lo splendore terminò bruscamente con lo scoppio della famosa "bolla economica" nel 1989, che portò alla chiusura di numerosi club. Fu grazie al magnate Minoru Mori che Roppongi rinacque nuovamente: dopo 17 anni di duro lavoro, nel 2003 fu inaugurato il complesso urbano delle Roppongi Hills, una sorta di città nella città, secondo le intenzioni del signor Mori.

Pur essendo diventato un quartiere più sicuro e vivibile, non bisogna dimenticare che fino a pochi anni fa Roppongi era fortemente controllato dalla Yakuza che gestiva o possedeva la maggior parte dei club e dei bar. Recentemente però, pur conservando una certa influenza, essa ha preferito spostare i suoi interessi verso altri quartieri e attualmente molti locali sono in mano a uomini di origine cinese ed africana (soprattutto nigeriana).

 
Roppongi Hills
 
Cartina Roppongi Hills

Inaugurato nel 2003, Roppongi Hills è quella che viene definita una città nella città, secondo un concetto di sviluppo urbano contemporaneo molto popolare in Giappone; è cioè una sorta di microcosmo artificiale costituito da uno o più edifici che racchiudono negozi, strutture ricreative, uffici, ristoranti, alberghi e abitazioni. Al centro spicca la Mori Tower che con i suoi 238 metri per 54 piani è uno dei grattacieli più alti della città. Al suo interno si trovano uffici, negozi, ristoranti e due notevoli attrazioni turistiche: il Tokyo City View e il Mori Art Museum.
 
Mori tower

Il Tokyo City View è uno dei punti migliori per osservare la capitale dall'alto: realizzato tutto in vetro, permette una panoramica a 360°; inoltre se le condizioni meteorologiche lo permettono, è possibile accedere allo Sky Deck, una terrazza all'aperto per godere della vista senza niente che si frapponga fra noi e la metropoli. Il Mori Art Museum invece, situato al 52esimo piano dell'edificio, è famoso soprattutto per le mostre di arte moderna, con particolare attenzione alle nuove idee artistiche provenienti da tutto il mondo. Spesso possono essere presi biglietti che permettono l'ingresso ad entrambe le strutture.
 
Mori art museum entrata

Altre aree di interesse alle Roppongi Hills possono essere il Mori Garden, una piccola oasi di verde tra i grattacieli, subito dietro la Mori Tower, che all'interno di un tipico giardino giapponese possiede anche un certo numero di alberi di ciliegio che lo rendono un bel posto per godersi l'hanami fra la fine di marzo e l'inizio di aprile.
 
Roppongi scultura ragno

C'è poi il Ragno "Maman" in ferro battuto, enorme scultura di Louise Bourgeois, artista francese scomparsa nel 2010; con i suoi oltre 30 metri di altezza e 33 m di larghezza è fra le sculture più grandi del mondo. Infine c'è la sede della tv Asahi, una delle reti televisive private del Giappone: l'ampio atrio è aperto al pubblico e presenta una mostra dei programmi in corso e un negozio che vende merchandising marcato Asahi.

 
Tokyo Midtown
 
Roppongi Tokyo midtown

Analogo alle Roppongi Hills è Tokyo Midtown: inaugurato nel 2007, offre anch'esso strutture residenziali, commerciali e di svago. Il fulcro di questa città nella città è senza dubbio la Midtown Tower che con i suoi 248 metri è uno degli edifici più alti della capitale.
Gli ultimi piani sono occupati dall'hotel Ritz Carlton, uno degli alberghi più lussuosi di Tokyo; se volete provare l'ebbrezza di una vista mozzafiato senza dover accendere un mutuo, sappiate che i ristoranti e i bar del Ritz Carlton sono aperti anche ai clienti non alloggiati nella struttura.
 
Suntory museum of art

Interessante per gli appassionati d'arte è il Museo Santory che ospita cinque o sei mostre all'anno, che di solito si concentrano su un particolare stile o su un tema collegato all'arte tradizionale giapponese. Inaugurato nel 1961, il museo è stato trasferito qui con l'apertura di Tokyo Midtown nel 2007; il suo vanto è quello di riuscire a portare la gioia e la bellezza dell'arte nella vita quotidiana.
Se preferite lo shopping in un ambiente lussuoso progettato usando tutte le tonalità del legno, luci soffuse e un ampio camminamento centrale che si estende attraverso tutta la struttura di quattro piani, allora il centro commerciale Galleria è quello che fa per voi.

Ovviamente non può mancare lo spazio verde: il parco Hinokicho è un giardino in stile giapponese che appartiene alla città ed è stato costruito sul suolo di un'antica villa di un signore feudale. Anche qui non mancano un certo numero di alberi di ciliegio che fioriscono fra fine marzo e inizio aprile.

 
National Art Center Tokyo
 
Centro Nazionale delle arti di Tokyo

A chiudere il Triangolo Roppongi dedicato all'arte, c'è il National Art Center (o Kokuritsu Shin-Bijutsukan): è il più grande museo d'arte del Giappone e ospita sia alcune collezioni permanenti che altre temporanee. Inaugurato il 21 gennaio 2007, è nato al posto di un centro di ricerca dell'università di Tokyo, da un progetto dell'agenzia per gli affari culturali e l'istituzione indipendente amministrativa. Realizzato dall'architetto Kisho Kurokawa, dispone di una superficie di circa 50.000 metri quadrati, disposti su quattro livelli: al suo interno ospita una collezione di circa 600 pezzi, concentrata in particolar modo su pitture del XX secolo e di arte moderna.

 
Tokyo Tower
Tecnicamente la Tokyo Tower non si trova a Roppongi ma nel quartiere confinante di Minato. Con i suoi 315 metri è la seconda più alta struttura artificiale del Giappone; ispirata alla Torre Eiffel di Parigi, svetta nei cieli di Tokyo con i suoi caratteristici colori bianco e arancione dal 23 dicembre 1958, giorno della sua inaugurazione.
Da allora si stima che siano state più di 150 milioni le persone che sono salite fino in cima ad essa. I visitatori hanno a dispozione due piattaforme di osservazione: l’Osservatorio Principale, di due piani, posizionato all’altezza di 150 m e l’Osservatorio Speciale, più piccolo del precedente, a 250 m.
 
Roppongi boulevard e tower

Nata per fare da supporto ad un'antenna, dopo che la NHK, la stazione di radiodiffusione pubblica giapponese, iniziò le trasmissioni televisive nel 1953, alla fine diventò il principale polo per la trasmissione dei segnali per le maggiori televisioni giapponesi, quali la NHK, la TBS e la Fuji TV anche perché con il boom delle telecomunicazioni il governo iniziò a credere che in pochi anni tutta Tokyo sarebbe stata occupata dalle nuove torri. Per evitare questo, si varò la proposta di costruire un’unica grande torre in grado di trasmettere il segnale in tutta la regione del Kanto. Inoltre una torre simile sarebbe stata anche un ottimo simbolo dell'ascesa del Giappone nell'olimpo delle potenze mondiali.

L’altezza della torre fu determinata dalle esigenze che avevano le stazioni televisive per trasmettere in tutta la regione del Kanto; per progettare la torre fu scelto Tachu Naito, noto architetto di grattacieli che basò il suo lavoro sulla Torre Eiffel. Naito però tenne conto delle esigenze geologiche dell'arcipelago e progettò una struttura all’avanguardia capace di resistere ai terremoti con un'intensità doppia rispetto al grande terremoto del Kanto del 1923 e a tifoni con una velocità del vento fino a 220 km orari. I lavori andarono avanti da giugno del 1957 a dicembre del 1958, impiegando ogni giorno 400 operai e riciclando parte dei rottami dei carri armati americani danneggiati nella guerra di Corea.
 
Roppongi con vista Tokyo Tower

Purtroppo negli ultimi anni i suoi 333 metri non sono stati sufficienti per per supportare adeguatamente l’intera copertura del territorio con il digitale terrestre e quindi si è provveduto a costruire la Tokyo Sky Tree, terminata il 29 febbraio 2012.
L'effetto novità della nuova torre ha oscurato un po' la Tokyo Tower, che mantiene però il suo fascino sia tra i turisti che fra gli innamorati, che la considerano meta ideale per un incontro romantico. Da ricordare inoltre che la punta dell’antenna è stata danneggiata l’11 marzo del 2011 a seguito del terremoto del Tohoku e per questo, dopo gli interventi di manutenzione, la sua altezza originaria di 333 metri è stata ridotta a 315.

Curiosità

1) La Tokyo Tower ha due mascotte di nome Noppon. Sono due fratelli: il maggiore indossa una salopette blu mentre il minore una rossa; furono ideati il 23 dicembre 1998 per celebrare il 40° anniversario dalla costruzione.
 
Mascotte Tokyo Tower

2) Nella primavera del 1987, la Nippon Denpato, l'azienda proprietaria della torre, per frenare il calo di visite e ristabilire il suo ruolo di importante attrazione turistica e simbolo di Tokyo ha invitato la lighting designer Motoko Ishii a studiare un nuovo tipo di illuminazione. Furono perciò sostituite le vecchie lampadine e installati 176 proiettori all'interno e intorno alla struttura.
Inoltre esse variano anche a seconda della stagione: dal 2 ottobre al 6 luglio sono usate lampade a scarica che rivestono la torre di in un colore arancione, mentre dal 7 luglio al 1 ottobre, le luci sono sostituite con lampade ad alogenuri metallici illuminando la torre di un colore bianco. Questo perché, come ha dichiarato la stessa Ishii, l'arancione è un colore caldo e aiuta a compensare il freddo invernale, mentre il bianco è un colore freddo che aiuta durante i caldi mesi estivi.

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Fonti consultate:
Wikipedia
JapanGuide
WikipediaTokyoTower
TheJapaneseDreams