Qual è la prima cosa che viene in mente ad ognuno di noi, parlando di scuole giapponesi? Sicuramente, escludendo bizzarri professori alla Koro sensei o il mitico Eikichi Onizuka e club di vario genere(da quello di musica leggere di K-ON! a quelli sportivi alla Haikyuu!!), il primo pensiero va all'uniforme scolastica. Certo, questa non è sicuramente una prerogativa delle scuole giapponesi, ma le tante commedie scolastiche l'hanno trasformata in un oggetto da mito, quasi la seconda pelle di molti personaggi.
Riuscireste a credere che in realtà molti studenti siano pronti a rinunciare a questa "seconda pelle" in cambio di soldi?
 
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E' in crescita, infatti, il numero di studenti e studentesse giapponesi che raggiunto il diploma preferiscono mettere all'asta online le loro divise scolastiche per fare qualche soldo, invece che tenere da parte un ricordo così importante della loro gioventù. 
 
In particolare un'app di vendite di seconda mano, mercari, ha subito recentemente un'enorme crescita del suddetto prodotto, fatto che ha scatenato non poche reazioni online in Giappone, ecco qui alcuni commenti (molto "troll" in alcuni casi) per esempio:
 
"Ho LOLlato quando ho visto tutte quelle uniforme scolastiche all'asta su mercari"

"Stanno vendendo le loro uniforme scolastiche su mercari?! I loro genitori devono essere in lacrime"

"Ma le persone che compreranno dalle ragazze diplomate su mercari potranno avere anche il loro indirizzo di casa, vero?"

"Anche sta stanno vendendo le loro uniformi, non è buona norma includere pure le loro mutandine nel pacco?"

"Quelle dall'Accademia Tokiwagi sono a un prezzo piuttosto alto!"

"Si potrebbe lanciare un nuovo business comprando uniformi nuove e rivendendole come usate su mercari"

 
 
 
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Molte delle uniformi vengono innocentemente postate sull'app con lo scopo di rivenderle a studenti che non possono permettersene una di prima mano o a cosplayer, ma il discorso è ben diverso per quelle che vengono vendute a prezzi esorbitanti che superano anche alcune centinaia di euro. Queste, infatti, sono chiaramente rivolte a un'altro tipo di clientela, quella degli uomini fan delle JK (diminutivo per joshi kosei, liceali in giapponese). Il business delle JK non è niente di nuovo sotto il sole in Giappone, ma solo recentemente è diventato un fenomeno sotto gli occhi di tutti, con non poche critiche che vedono la questione come un problema crescente.
 
Il Giappone ha già alcune tradizioni ormai ben consolidate riguardanti la divisa scolastica e il diploma: i diplomandi, per esempio, staccano il secondo bottone (quello più vicino al cuore) della giacca della loro uniforme e la regalano alla ragazza di cui sono innamorati. Proprio il diploma è il momento per molti di loro per dichiararsi alla ragazza che amano e viceversa per le studentesse, in quanto così evitano le imbarazzanti conseguenze di un rifiuto.
Anche la corsa a trarre un profitto dalle uniformi diventerà una tradizione assodata? Solo il tempo saprà dicerlo.

Fonte consultata:
Rocket News 24