Benvenuti ad un nuovo appuntamento dell'IICA... ovvero dell' Italian Indie Comics Award! Oggi, per la seconda volta in questo concorso, vi parleremo di un'opera appartenente al genere yaoi: Samsara, del collettivo Awe!
 
Manuela Soriani è una fumettista nata nel 1979 che viene da Castelmassa, un paesino in provincia di Rovigo. Dopo gli studi di Ragioneria, l'Arte ha chiesto di far parte della sua vita: è diventata allieva di Michela Da Sacco, e, dal 2004, fumettista e illustratrice professionista. Dopo un primo periodo come fumettista per il mercato italiano, inclusi alcuni numeri di Jonathan Steele (di Federico Memola) per le Edizioni Star Comics, ha iniziato un'attività di illustratrice freelancer, soprattutto per clienti dagli Stati Uniti. Attualmente la sua produzione è 100% digitale, ed include libri per bambini (più di 20 solo negli ultimi 5 anni), fumetti e vari progetti personali ed indipendenti, come la sua serie di illustrazioni intitolata Butterflies, oltre che Samsara. Con Mattia Bulgarelli si occupa, dove necessario, della cura grafica dei prodotti editoriali, inclusi lettering, impaginazione, copertine, controllo qualità, e molto altro, offrendo un servizio completo, dalla stesura del testo fino al file di stampa. Dal 2012, sempre in collaborazione con Mattia, insegna disegno e grafica all'istituto ENAIP di Mantova (già IAL Mantova). Si ritiene onnivora e sperimentatrice nelle sue letture ed ama studiare più stili possibili. E' affezionata da tempo a Starfighter, webcomic di Hamlet Machine, amando il modo in cui è disegnato ed in cui riesce a travolgere emotivamente il lettore, traguardo che a suo dire troppi yaoi non riescono a raggiungere.

Francesca Da Sacco è una fumettista/sceneggiatrice che viene da Padova. Disegna da sempre ma per diversi anni ha smesso perché non trovava sbocchi col suo stile decidendo di dedicarsi completamente solo alla scrittura. Ha quindi cominciato a lavorare nel 2001 grazie alle Edizione Orione, nelle vesti di scrittrice di alcune delle loro serie fantasy, dedicandosi successivamente alla sceneggiature di alcune storie de L'Insonne, assieme a Giuseppe Di Bernardo, e di Agenzia Incantesimi, assieme a Federico Memola. Per L'Insonne tra l'altro ha scritto numerosi speciali tra cui La Voce del Sangue, realizzato per sensibilizzare alla donazione del sangue, e Demoni d'amore negato, con cui ha avuto l’onore di ricevere il premio Albertarelli nel 2006. Nel 2008 ha iniziato a lavorare assieme ad Edizioni Arcadia, che ha voluto scommettere su di lei pubblicando due sue graphic novel: Bambole di Carne (con cui è arrivata tra i finalisti del Premio Micheluzzi) e About Death. Nello stesso periodo ha pubblicato I Disabili Quattro, con Marcello Toninelli alla sceneggiatura per poi abbandonare temporaneamente il mondo del fumetto nel 2010 e dedicarsi al più proficuo mondo delle illustrazioni per bambini, dove può attualmente vantare numerose pubblicazioni all'estero (tra cui ricordiamo Meet Heckerty, una serie di application e libri). Nonostante il successo in tale campo Francesca però un anno e mezzo fa, richiamata dalla sua passione per le nuvole parlanti, è tornata stabilmente a disegnare fumetti sfornando opere su opere, tra cui ricordiamo: Monsters (con cui partecipa al concorso in maniera solista), Dusk Dwellers, Samsara e La strada dei passi perduti (attualmente in lavorazione). Per quanto riguarda le opere che maggiormente hanno segnato il suo cammino artistico ricorda che la prima è stata una raccolta del Corriere della Paura, mostrando come già da piccolissima avesse un certo gusto per l’horror. In un secondo momento è arrivata la passione per il fumetto francese ed in particolare per Boucq e le sue storie sceneggiate da Jodorowsky. Per quanto riguarda i fumetti giapponesi ama Jiro Taniguchi, Miyazaki e, soprattutto, Osamu Tezuka, del quale è una infinita adoratrice (con una smaccata preferenza per Black Jack)

Laura Carboni è fumettista/illustratrice. Vive a Taranto ed ha sempre disegnato sin dall'età di quattro anni. Ha studiato da restauratrice di dipinti ed opere lignee con l'intenzione di entrare in una cooperativa del settore, ma l'occasione di un lavoro d'illustrazione per un'enciclopedia di medicina e pronto soccorso le ha fatto prendere una strada inaspettata facendole intraprendere la carriera da illustratrice, che l'ha poi portata naturalmente verso il fumetto. Fino a quel momento aveva disegnato fumetti solo per hobby, ma fatta la sua scelta iniziò a pubblicare su varie fanzine con discreto successo (la sua fanzine yaoi [K2C]-Outside aveva una tiratura di 500/1000 copie a numero, vendute solo nel circuito fieristico). Nel 2000 uscì, per la Echo Communication, il suo primo albo monografico yaoi dal titolo "Like U". Subito dopo, decise di fare prove per la Edizioni Cioè, che a quei tempi realizzava "Isa e Bea Streghe" e fu presa nell'organico dei fumettisti di questa serie e contemporaneamente continuava con la sua fanzine e con altri lavori su commissione. Superò le prove per Monster Allergy, e avrebbe dovuto disegnarne alcuni numeri, ma la serie venne conclusa bruscamente dall'editore proprio in quel periodo. Fortunatamente data la sua esperienza con "Isa e Bea Streghe", venne contattata per disegnare il fumetto delle Winx e, subito dopo, quello delle Pixies. Mentre lavorava a questi fumetti della casa editrice Rainbow, disegnava anche yaoi per RUSH Mag della Drama Queen, casa editrice coreana, nonchè per la Yaoi Press, casa editrice americana di boys love. Ha realizzato numerosissime opere per collaborazioni occasionali, ed ha all'attivo due artbooks ("Yaoi Gothic" per la Yaoi Press e "Lemongrass" per la Fireangels Verlag), due fumetti yaoi ("Roulette" per la Drama Queen, "Love Circles" per la Yaoi Press), una doujinshi pubblicata in Giappone su Sherlock Holmes, il mini fumetto porno gay "Fast Friends" (per la Bruno Gmunder) e varie covers di libri di m/m romance americani. Terminata la sua esperienza con la Rainbow decise di dedicarsi solamente a dipinti ad acquerello, ma questo durò solamente fino al suo incontro online con Manuela Soriani che spronandola a riprendere a disegnare ed introducendola alle altre ragazze del collettivo Awe le fece tornare la voglia di applicare la propria arte alle nuvole disegnate. Le viene quindi affidata una vita di Samsara dal titolo "Book of Lies", mentre porta avanti un side-project molto divertente e sempre a tema BL, creando per l'occasione il Team ShiTsuki. Nel frattempo è ormai tornata in attività come freelance e lavora per committenti d'oltreoceano alla realizzazione di fumetti per bambini. Influenze fondamentali per la sua formazione artistica sono quelle del grande Osamu Tezuka (Black Jack, Tetswan Atom, MW sono le sue opere preferite), Jiro Taniguchi (L'uomo che cammina), Ryoko Ikeda (Lady Oscar, Caro fratello), James O'Barr ("Il corvo") . Appassionata di cinema, considera quest'arte una grande ispirazione per la regia ed i tagli scena dei fumetti, ma ama troppi film e registi per poterli elencare tutti in questa sede.

Anna Koprantzelas è una fumettista di Verona nata nel 1987. Durante e dopo il Liceo classico si è appassionata all'arte, prima su carta con acquerelli ed acrilici ed in seguito in digitale. All'inizio si ispirava ad anime e manga, poi ha iniziato a ricercare uno stile più realistico e personale. Samsara è la sua prima grossa esperienza nel campo del fumetto, prima di questa si era dedicata solo a vari progetti personali di illustrazione, tra i quali Midnight's Dream e Red String of Fate. In campo artistico ha sempre amato Van Gogh per via del suo stile pieno di passione, mentre le sue maggiori fonti di ispirazione nel campo dell'illustrazione digitale sono Linda Bergkvist, di cui adora il realismo dei disegni, e Loish, di cui ama il modo in cui usa il colore. Nel campo del fumetto invece apprezza particolarmente le illustrazioni di Adam Hughes.

Ilaria Serra vive a Cagliari e lavora in proprio nel campo dell'informatica, lei gestisce le traduzioni in italiano e l'editing dell'opera.. Da sette anni, gestisce siti internet che trattano di anime e manga, ed è proprio grazie a questo hobby che ha iniziato a editare, come autodidatta, con l’obbiettivo di fare, un giorno, editing dei fumetti come lavoro a tempo pieno.

Ecco di seguito la trama di Samsara:
 
Il Samsara è, secondo il buddismo, il circolo delle rinascite in cui siamo intrappolati e da cui dobbiamo cercare di uscire, migliorando le nostre esistenze, per ambire al Nirvana. Prendendo spunto da questo Samsara è prima di tutto una storia d'amore di due anime gemelle, destinate a stare assieme ma divise dal fato. I nostri due protagonisti, Mason e Lasse, si cercano infatti attraverso vite differenti, come se sentissero il bisogno di completarsi l'uno con l'altro, ma pur attirandosi come magneti, a causa di ostacoli e imprevisti, faticano ogni volta a rimanere insieme...

Come già accennato nell'introduzione Samsara è uno yaoi, ovvero una storia d’amore tra due uomini, ma come potrete aver capito dalla trama la relazione tra i nostri due protagonisti non si struttura in maniera canonica ma prende una forma unica nel suo genere. Con la scusa della reincarnazione infatti le autrici hanno la possibilità di introdurre molte storie al lettore, cambiando contesto ed ambientazione ma tenendo immutati i personaggi, favorendo una profondità nella caratterizzazione dei protagonisti mai avuta in nessun altra opera del genere. Questo fumetto infatti vuole raccontare un amore, trascinandovi in una relazione che va oltre il razionale, che supera qualsiasi possibile vincolo fisico, emotivo e storiografico. Samsara non parla solo di come Lasse e Mason si mettono assieme, ma anche di come vengono divisi, non parla solo dei loro successi ma anche dei loro errori, narrandovi la storia di un amore speciale, capace di trascendere gli errori di una vita per recuperare e maturare nella vita successiva. Un'amore vivo e profondo che noi tutti vorremmo nelle nostre vite e che le autrici ci propongono in questa loro visione tutta particolare che sicuramente consigliamo a tutte le appassionate del genere, e non, interessate ad una prospettiva diversa dalle canoniche storie d'amore convenzionali.
 

Il progetto Samsara ha più vite, proprio come i suoi protagonisti, e si estende in vari campi e vari media: dal proprio sito personale (in lingua inglese per approciare meglio l'utenza straniera), al proprio Patreon (dove potrete trovare la storia esclusiva Book of Lies) fino al proprio profilo Facebook in italiano. Questa sua grande espansione è ovviamente legata alla forza e coesione delle sue autrici che si sono unite sotto lo pseudonimo Awe (che in inglese significa “meraviglia, stupore"), inserendo nel loro progetto tutto quello che hanno imparato professionalmente, e non, in tutti i loro anni precedenti. Manuela e Francesca sono le ideatrici originali della storia (Manuela si occupa di sfaccettare in profondità gli scopi ed il carattere di Lasse mentre Francesca fa la stessa cosa però con Mason) e si occupano rispettivamente di disegnare la storia principale, fare PR del gruppo, colorare la storia di Book of Lies (tutto questo Manuela), inventare le storie, scrivere i testi e fare il lettering (tutto questo Francesca). Anna invece si occupa principalmente della colorazione, di ognuna delle “vite free”, oltre che di alcune illustrazioni libere e di Book of Lies, mentre Laura infine gestisce essenzialmente le piattaforme a pagamento, anche lei dando una mano nella colorazione ma disegnando anche per la serie free. Un team rodato che proprio ora ha deciso di puntare su un traguardo molto importante, ovvero far partire il 2 maggio una campagna crowdfunding su kickstarter per avere finalmente la versione cartacea di Samsara da presentare alla prossima edizione del Lucca Comics. Se volete quindi sfruttare questa occasione non solo per conoscere l'opera per votarla al concorso ma anche per finanziarla quando aprirà la campagna siete i benvenuti, il team Awe vi accoglierà con calore, sia in questa vita che in tutte le future e le passate (?).

Ecco infine a voi l’intervista alle autrici:

Benvenute ragazze all' Italian Indie Comics Award! Facciamo partire l'intervista: pronte?

AWE: Pronte ai posti di comando, Signore!!

Con che stile preferite disegnare? Quali tecniche usate?

MANU: Con il mio stile! È una commistione di influenze, soprattutto americane e giapponesi. Sono sempre rimasta fedele al mio stile, sebbene sia maturato attraverso gli anni. È sempre riconoscibile, in particolare i volti e la regia della tavola sono rimasti sempre molto simili a quelli che avevo 15 anni fa, seppur maturando attraverso gli anni. Lavoro solo in digitale, senza alcun pentimento o nostalgia per il tradizionale. Nella pulizia del digitale ho trovato il mio vero io artistico.

FRA: In Samsara non disegno (a parte un paio di occasioni). Se posso parlare di uno stile di scrittura, il mio ha come particolarità la ricerca di dare grande importanza ai sentimenti, all'emotività dei personaggi, al fine di instaurare un legame con il lettore.

ANNA: Come segnalato precedentemente nella mia biografia mi piacciono molto i lavori di Adam Hughes, infatti il mio stile di disegno si avvicina al suo. In genere però mi piace variare, andando dal realismo a uno stile più vicino a quello dei manga. Lavoro principalmente in digitale, tranne per qualche momento di nostalgia in cui riprendo in mano inchiostro, copic e acquerelli.

LAURA: Uso “stili in prestito” solo per lavoro e solo quando lo chiede il committente, ma quando disegno per me stessa uso il mio personale, uno stile “Fusion” nato dal manga influenzato pesantemente dai miei studi di anatomia. Ho sempre lavorato col tradizionale: matita/pennello/china su carta o cartoncino Fabriano. Al momento di colorare sceglievo se scansionare, e farlo digitalmente, o andare di acquerelli. Da un anno a questa parte ho una tavoletta grafica che mi ha permesso di sperimentare col digitale, rendendomelo indispensabile soprattutto sul lavoro.

 

Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?

MANU: Il fumetto per me è il media più espressivo per raccontare una storia. È come fare il regista e l'attore contemporaneamente. È estremamente soddisfacente e liberatorio. Lavoro anche nel campo dell'illustrazione da anni, ma il fumetto mi risveglia una sensazione di "potenza" che mi fa sentire bene.

FRA: Secondo me il fumetto è il giusto compromesso tra un libro e un film. Fare fumetto significa unire la magnificenza delle immagini di un film con la bellezza e profondità delle parole di un libro. Sintetizzarle in vignette, alla fine, non è che un processo di raffinazione.

ANNA: Poter esprimere una storia attraverso le immagini, ma allo stesso tempo rivelare la profondità dell’animo dei personaggi attraverso le loro parole e pensieri. Tramite il fumetto si possono esprimere concetti profondi e importanti come nei libri, ma allo stesso tempo c’è l’immagine che da vita e mostra per davvero ciò che accade nella storia, senza bisogno di usare per tutto le parole.

LAURA: E’ megalomane affermare che col fumetto diventi creatore di vite di carta? Si infonde carattere, movimenti, atteggiamenti, espressioni, azioni. In poche parole, si infonde la vita ad un groviglio di linee, gli si da corpo e personalità. Non c’è niente di più appagante ed emotivamente coinvolgente per un artista, credo. Non per niente i personaggi sono spesso considerati come figli!

 

Cos’è che vi piace del vostro lavoro come fumettiste? E cosa no? Raccontateci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

MANU: La parte che preferisco del mio lavoro come fumettista è avere in mano la regia della tavola (cioè inquadrature, atmosfera, recitazione dei personaggi). La parte che odio di più è il tempo necessario per ottenere tutto questo. Fare una pagina di fumetto mi richiede circa tre volte il tempo necessario per fare una illustrazione!

FRA: Come sceneggiatrice, la cosa che più mi piace è vedere le mie parole che, grazie al disegnatore, si trasformano in immagini. Cosa non mi piace: il poco spazio che mi lasciano sempre per il lettering!!!

ANNA: Mi piace scegliere e mettere insieme i colori di nuove ambientazioni e mondi. Usare il colore per caratterizzare cioè che il lettore vede. Per esprimere ciò che quella pagina vuole esprimere. Spesso però richiede troppo tempo. Mi piacerebbe averne di più per rifinire le immagini come vorrei.

LAURA: Il fumetto spinge oltre i limiti la mia vena creativa, mi sfida ed è elettrizzante. Per interpretare una sceneggiatura ci sono milioni di vie, ma quale sarà quella più efficace? Ecco la sfida che amo. Per realizzare un fumetto ci vuole effettivamente troppo tempo e tanto lavoro e, per quanto si possa essere veloci, non si sarà mai veloci a sufficienza per stare al passo con la mente, ed è questo ciò che non amo.

 

Com’è nata la vostra opera? Quali sono i vostri piani per essa?

AWE: Samsara è nato poco più di un anno e mezzo fa, da discorsi tra Manuela e Francesca. Volevamo ricominciare a creare arte assieme, dopo tanti anni in cui ci eravamo quasi perse di vista. Ci siamo però rese ben presto conto che in due non ce l'avremmo mai fatta, vista la mole di lavoro necessaria per pubblicare una pagina a colori a settimana, quindi abbiamo chiesto aiuto dapprima ad Anna e poi, pochi mesi fa, a Laura. 
I piani per Samsara: continuare a lavorarci come collettivo, ancora per parecchi anni. Abbiamo una decina di storie già abbastanza definite, di cui solo 5 in pubblicazione, e ogni pochi mesi ce ne vengono in mente altre... :D
L'obbiettivo finale sarebbe trasformare Samsara in un lavoro, attraverso il Patreon dedicato ed i lettori affezionati.
Quando i sistemi di sostentamento per gli indipendenti, come Patreon per esempio, prenderanno più piede e i fumetti indipendenti saranno fonte di reale guadagno allora le pagine mensili aumenteranno, dandoci la possibilità di prendere meno lavoro reale per dedicarci completamente alle nostre storie che adesso continuano ad avere la loro lavorazione relegata durante le nottate e i week end, sempre troppo brevi.

Una novità carina in arrivo per i nostri sostenitori patreon è una nuova vita Horror/Erotica disegnata da Laura, che garantirà emozioni davvero forti (in ogni senso possibile!)

 

Manuela ha scritto questa lettera aperta (che vi invitiamo a leggere) contro l'attuale realtà del mondo dell'editoria e sappiamo che voi, come tantissimi altri autori, avete passato esperienze come la sua... Affermate quindi che l'autoproduzione sia una realtà, in fin dei conti, migliore rispetto all'editoria tradizionale?

MANU: Quello che avevo da dire sulla realtà editoriale con cui mi sono personalmente scontrata è già scritto nella mia lettera aperta (wow, è già passato un anno!) Le autoproduzioni, che sono il massimo punto di interesse del mio tempo libero, sono realtà immensamente piccole ma ricolme di calore. Se non è la fama quella che stai cercando come autore, ma un pubblico onesto, affezionato, che ti porta la fetta di dolce o il disegno omaggio in fiera, che ti scrive un commento gentile anche se il mondo va di fretta, se è questo che stai cercando, come autore di una storia, allora si, varrà sempre la pena di investire tempo e denaro propri in autoproduzioni! Anche se poi devi lavorare il doppio fuori, per poterti pagare le spese per portare avanti la tua battaglia personale. Ma le cose stanno cambiando, sai? Siamo sempre di più, noi professionisti tagliati fuori dal mercato pop, perché non ci sono più soldi, nessun editore si vuole addossare il rischio… per cui coloro che ci provano sono sempre più preparati, indipendenti e con una grande bagaglio di esperienza alle spalle. Continuerò sempre a dire che siamo il futuro.

LAURA: Ho lavorato per 15 anni sotto editori, prima per le Edizione Cioè poi per la Rainbow ed era una vessazione continua, mi facevano sentire sempre sostituibile e non indispensabile, sempre vessata telefonicamente, chiamavano fino a sei/sette volte al giorno per controllarmi ma quando ero io che avevo bisogno di materiale/scadenze/le mie meritate paghe, sparivano, si davano alla macchia, dovevo inseguirli. Quando dalla edizioni Cioè sono passata alla Rainbow, l'editore della prima mi ha chiamato minacciandomi di azioni legali, di non pagarmi, etc etc... e bada bene... Non avevo firmato NESSUN contratto con loro. Mi pagavano a numero di fumetto di Isa e Bea Streghe, e gliene ho fatti un mare che continuano ad essere ristampati. Morale della favola, mi devono soldi che non mi daranno mai, la paga di almeno due numeri del fumetto ed erano 30 pagine circa l'uno. Passata alla Rainbow, ho disegnato le Winx poi le Pixies. Arriva la crisi e smettono di pagare, ma a pretendere i lavori erano puntuali. Ho smesso, sono andata via, sono andata in blocco d'artista per una depressione e scoramento interminabile, fino allo scorso Aprile. Ed ho ricominciato da freelancer. Liberatorio, mi rispettano, mi coccolano, si prendono cura di me. Un rapporto meraviglioso e alla pari, nessuno vessa nessun'altro, nessuno pretende e nessuno offende. Scambio equo e alla pari...

LAURA: Lavoravo alle Pixies per la Rainbow, attraverso la Editing di Laura Scarpa. La Rainbow taglia i fondi, decide di fare una gara d'appalto al ribasso, vince la RedWhale che promette pagine complete, colorate perfino, a 21 euro l'una. La Red Whale viene da me e mi dice "Disegneresti per noi?" "Per lo stesso prezzo ovvero 25 euro colore compreso?" "Sì!" "Preferisco andare a lavare le scale che guadagno di più!"
Ops... io scrivevo e mi sono persa tutto il resto, comunque ecco... forse sono stata troppo cruda. O forse troppo poco. se serve la mia esperienza è questa.

FRA: E vogliamo parlare dei cosidetti agenti, che ti mettono nel loro portfolio autori e invece di lavorare per te e per i tuoi interessi, cercano di venderti agli editori, facendo gli interessi degli editori? Ovvio che è sempre bello vedere il proprio nome sotto una etichetta famosa, ma di fatto preferisco creare qualcosa "come dico io" e autopubblicarmi, prendendomi i rischi e i meriti, senza scendere a compromessi. È vero: nasciamo da esperienze molto negative, ma non vogliamo dare un’impronta amara all’intervista!

 

Cosa ci dite degli inizi della vostra opera, così nuova e differente da tutte le altre di questo genere?

MANU: All’inizio la narrazione di Samsara è stata un trauma per i nostri lettori. I capitoli di Samsara sono lunghi 5 pagine. La nostra avventura nel mondo dei webcomic partì con 5 pagine della vita “Risveglio/Awakening”. Dopo quelle pagine, mettemmo online 5 pagine della Vita “Prigioniero/Prisoner” e poi, successivamente 5 pagine di “Radici/Roots”. La gente non sapeva più che cosa stava leggendo! Non era immediatissimo che i personaggi erano sempre Lasse e Mason in altre vite, per cui avevano un’impressione frammentata e confusa della storia. Continuavano a seguirci sulla fiducia, ma se consideri la lentezza delle uscite settimanali, prima di rivedere i Lasse e Mason di Awakening i nostri poveri lettori dovettero aspettare 10 settimane, due mesi e mezzo. Con calma, accumulando pagine su pagine, mentre le vita si mescolavano e davvero frammenti delle une nelle altre il quadro è risultato completo. Possiamo anche dire che abbiamo una sinossi approssimativa di altre 4 Vite possibili per i nostri due protagonisti, che però dovranno aspettare anni prima di vedere la luce, per evitare proprio che le Vite già in corso restino ferme troppo a lungo, anche perché tendiamo a fermare il capitolo in cliffhanger.

FRA: Io invece ho un aneddoto divertente, una ragazza ai tempi cominciò a commentare in maniera “un po’ antipatica”, dicendo tipo “ma io volevo vedere sesso! Non uomini che piangono!”… io le ho risposto in modo divertente, abbiamo cominciato a chiacchierare ed ora ci segue assiduamente!!

 

Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

AWE: La cosa più bella di questa opera è il dover rappresentare epoche e luoghi completamente diversi l'uno dall'altro. E' una sfida continua, ma è anche il miglior pregio di Samsara. Possiamo spaziare dal realistico, al fantascientifico, al fantasy, al noir. Tutto è permesso e questo ci consente di far volare la nostra immaginazione per creare cose sempre differenti. Vogliamo stupire noi stesse, oltre al nostro pubblico :)
Proprio per questo, i lettori la dovrebbero votare! Lasciatevi stupire e travolgere da questa storia, riconoscetevi nei personaggi che vivono innumerevoli esistenze ma, allo stesso tempo, rimangono fragili umani.

 


Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

AWE: Per concludere vorrei davvero ringraziare alcune persone che in questi mesi ci stanno aiutando con il progetto, completamente a titolo gratuito, con passione e disponibilità meravigliose (si occupano del sito, di grafica, di video, di adattamenti, impaginazioni di traduzioni e chi più ne ha più ne metta): Fairy Calime, Ivano, Gino, Ivano, Ilaria Serra e Anna Carboni.
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!