Si chiama “人魚 – Ningyo” ed è il cortometraggio del regista,  acclamatissimo da critica e pubblico con il suo"Lo chiamavano Jeeg robot", Gabriele Mainetti presentato ieri in anteprima assoluta alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
Si tratta di un corto con una particolarissima caratteristica: l’ordine e la trama della storia li sceglie lo spettatore! 

Il corto è nato da un’idea di Publicis Italia, realizzato per Renault e prodotto da Think Cattleya, con protagonisti Alessandro Borghi, Aurora Ruffino e la Nuova Renault Scénic.
La sceneggiatura di “人魚 – Ningyo” è scritta da Nicola Guaglianone e racconta la storia di un giovane uomo elegante che mangia sashimi in un ristorante giapponese del centro storico di Roma. Si alza. Esce. È notte. La luce dei lampioni si riflette sui sampietrini in piazza proprio accanto alla famosa Fontana delle Tartarughe. Ed è lì che il giovane uomo vede una donna. Le va incontro e, una volta vicino, si accorge che si tratta di una sirena. La creatura acquatica respira a fatica e gli chiede aiuto. Deve raggiungere il mare altrimenti morirà… E allora un’auto sfreccia a tutta velocità lungo la Via del Mare… Che succederà? E soprattutto, sarà proprio quello il finale della storia scritta da Guaglianone e diretta da Mainetti…? O c’è qualcos’altro di misterioso che si nasconde…?

il trailer
 

L'ispirazione, evidente già dal titolo, deriva dal folklore nipponico. Una ningyo (人魚? lett. pesce-umano, sirena), è infatti uno yōkai del mare. Molte sono le leggende riguardanti queste creature simili alle sirene delle nostre leggende, ed ognuna insegna che le ningyo non devono essere catturate. Se la creatura rimane impigliata nelle reti da pesca, deve essere liberata. L’avvistamento o, peggio, la cattura sono cattivi presagi di sventure e catastrofi, a cui gli uomini rispondevano con lunghe preghiere.

Fonte consultata:
RBcasting.com