Redazione: “Siamo finalmente riusciti, in occasione della recente uscita del suo ultimo romanzo "Lo Spirito di Tokyo", a ritrovare il nostro amico Fausto Avaro. Ciao Fausto, è bello risentirsi.”

Fausto: “Ciao Alex, il piacere è mio. Grazie per avermi contattato per questa intervista. Onorato!”

Redazione: “Grazie a te! Intanto, prima di tutto, ti chiediamo se puoi, anche per chi non ti conosce, di descriverti artisticamente e non. Chi è Fausto Avaro?”

Fausto: “Fausto Avaro è un ‘ragazzo’ nato nel 1969 a Pinerolo in Provincia di Torino che nell’Aprile del 1978, come la maggioranza dei suoi coetanei, è stato ‘stregato’ dalla magia dell’anime giapponese ‘Atlas Ufo Robot’ (‘Ufo Robot Goldrake’) e, a seguire, da tutti gli altri robottoni, in particolare quelli creati dal mangaka Go Nagai (es./ ‘Mazinga Z’, ‘Grande Mazinga’, ‘Getter Robot’, ‘Jeeg Robot d’Acciaio’, etc…), che hanno invaso, simbolicamente e pacificamente, la nostra penisola. Da li è partito tutto, nel senso che ho incominciato ad appassionarmi e, nel tempo, sono diventato un collezionista di tutto ciò che riguarda questi giganti d’acciaio: libri originali, fumetti vintage, vinili, manga, ‘robottini’ (es./Soul of Chogokin), disegni originali utilizzati nella realizzazione dei cartoni animati (cel o rodovetri), locandine cinematografiche, DVD e altri articoli correlati. Dal 2013 sono anche impersonator del mio mito in assoluto ovvero Actarus/Duke Fleed il pilota di Goldrake. Come ha scritto Stefano Onori (Attore, Regista, Doppiatore di Lupin III, Gigi la Trottola, l’Uomo Ragno, etc…) nella sua introduzione al mio ultimo libro, questa passione per i cartoni animati è poi diventata passione per la cultura giapponese. Quest’ultima mi ha portato a visitare cinque volte il paese del sol levante e la sua capitale è diventata, per me, meta fissa in ogni viaggio. Mi piace un sacco il cinema, sono presidente di una compagnia teatrale (la ‘Shooting Star’), faccio l’attore e, oltre a scrivere romanzi, mi occupo anche di sceneggiature teatrali. Restate sintonizzati perché il prossimo anno porteremo a teatro un musical che trae ispirazione dai robot giapponesi; con noi la grandissima ballerina e coreografa Martina Bombardieri. Ti ho appena fatto il ‘Bignami’ della mia vita!”

Redazione: “Ci eravamo lasciati con la tua prima fatica letteraria, che poi ha avuto anche un seguito. Ce ne puoi parlare?”

Fausto: “La mia prima fatica letteraria, se così si può definire, è stata ‘Sogni Animati’; in realtà è stata una fatica condivisa in quanto il romanzo è stato scritto a quattro mani con l’amico James Garofalo. Pensa che se ho scritto quel libro è proprio grazie al mio cosplay di Actarus: infatti io e James ci siamo conosciuti al Torino Comics nel 2014 e l’elemento catalizzante del nostro incontro è stato proprio il mio costume dell’eroe spaziale nagaiano.
‘Sogni Animati’ racconta la storia di due nerd di provincia, Fausto e James, che usciti una sera insieme per ‘parlottare’ delle loro passioni comuni (anime giapponesi e manga) senza stressare le proprie mogli, vengono trasbordati, attraverso un varco fanta spazio-temporale, in una dimensione parallela che è quella dei cartoni animati della loro infanzia; qui si troveranno ad aiutare i propri beniamini contro una minaccia oscura e lo faranno ‘pilotando’ dei robottoni quali un Goldrake nero, della cui provenienza non rivelo particolari, e Jeeg Robot.
Il libro, scritto quasi per scherzo, ha avuto, grazie soprattutto al tam tam mediatico, un grande successo che ci ha portato, dopo molte richieste da parte dei lettori, a scrivere due seguiti: ‘Angeli Caduti’ scritto da me e illustrato da Marco Sarro e ‘La Flotta’ scritto da Garofalo. Il primo romanzo (‘Sogni Animati’) è stato introdotto dall’amico doppiatore e attore Fabrizio Mazzotta e il secondo (‘Angeli Caduti’) dal suo collega Ivo De Palma; un grandissimo onore! In realtà il grande successo di questa saga è molto semplice da spiegare: non abbiamo fatto altro che trasporre in un romanzo e nei relativi seguiti il desiderio di tutti i ragazzi cresciuti davanti alla tv negli anni settanza e ottanta: pilotare un robot gigante.”



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Redazione: “Abbiamo più o meno la stessa età, anche se sembra che per te il tempo si sia fermato (invidia). Sei quindi cresciuto con il primo impatto dell'animazione giapponese sulla tv italiana. Possiamo dire, anche da quello che ci hai appena riferito, che l'amore per il Sol Levante è nato allora?”

Fausto: “Grazie Alex per il complimento sull’età ma gli anni passano anche per ‘noi’ esuli del pianeta Fleed (risata!). Hai detto bene, l’inizio di tutto è stato proprio il 4 Aprile del 1978 con la messa in onda sul secondo canale Rai dell’anime di Goldrake. L’effetto è stato dirompente sulla mia vita e psiche. Ringrazio il fato di avermi dato la possibilità di entrare in questo ‘mondo’ popolato, perlopiù, da eroi senza macchia e senza paura con dei sani e fondamentali valori. Li definirei dei samurai moderni.”

Redazione: “Come è nata l'idea di scrivere un libro su Tokyo? Di cosa parla esattamente?”

Fausto: “Dopo aver scritto i primi due libri a tema ‘fantascientifico’, prima di cimentarmi nella elaborazione del volume conclusivo della saga di ‘Sogni Animati’, avevo intenzione di dedicarmi nella scrittura di un romanzo ‘reale’, con un protagonista ‘vero’ e vivente nei giorni nostri, che rendesse omaggio alla città di Tokyo e che, nel contempo, trasmettesse dei principi spirituali che, come molti sapranno, sono molto vicini alla cultura orientale. Per darvi un’idea sui contenuti del racconto vi leggo ciò che è scritto nella quarta di copertina del libro che si intitola, non a caso, ‘Lo Spirito di Tokyo’: Un libro che non vuole essere soltanto uno straordinario omaggio alla capitale nipponica, ma soprattutto il racconto di una grande avventura che vi porterà, accanto al protagonista, a crescere spiritualmente e a vedere il mondo sotto una nuova ed esilarante prospettiva. Un romanzo per chi ha amato Tokyo dopo averla visitata e per chi, al contrario, l'ha sempre voluta scoprire e non ha ancora avuto la possibilità di andarci. Un avvincente storia ‘interattiva’ che prende per mano il lettore conducendolo nei suggestivi e meravigliosi luoghi, dove si svolgono le vicende.’ Ovviamente non mancano i riferimenti agli anime e
manga nipponici.”

 



Redazione: “Quali sono i luoghi della capitale che ti hanno maggiormente affascinato?”

Fausto: “Tutti! Tokyo è una città fantastica e visitandola si passa da un’emozione all’altra. Sicuramente una delle ‘cose’ che mi ha colpito di più è la Tokyo Tower che vedevo nei cartoni quando ero piccolo; era uno dei primi obbiettivi che i cattivi di turno attaccavano nei loro raid contro la terra. Vederla dal vivo è qualcosa di indescrivibile. Ovviamente la ‘statua’ gigante del Gundam RX 78 che risiede a Odaiba (ancora per poco vista l’intenzione di rimuoverla nel 2017 come ho letto su uno dei vostri articoli) non mi ha lasciato indifferente. Ma attenzione, vorrei fare questa precisazione, il fatto che ci siano sul mio libro dei riferimenti sugli anime non vuol dire che questo sia un romanzo ‘di nicchia’ scritto esclusivamente per soli nerd od otaku, anzi tutt’altro: è per tutti! Gli elementi fondamentali della storia sono infatti le ambientazioni ‘tokyesi’ è il protagonista con la sua crescita interiore. Vorrei dire altre cose ma mi trattengo in quanto non voglio rovinare le sorprese che si troveranno i lettori mano a mano che procederanno nello sfogliare il mio libro. Ringrazio Stefano Onori per aver scritto una prefazione meravigliosa; una grande emozione condividere le pagine del libro con lui.”
 
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Redazione: “Cosa ne pensi dell'ormai famoso servizio delle Iene che ha fatto molto discutere?”

Fausto: “Non mi piace polemizzare quindi mi limiterò nel dirti solo questo: prima di parlare ed esprimere dei giudizi sarebbe bene informarsi adeguatamente sull’oggetto della disquisizione. Mi viene in mente l’immagine di colui che esprime un parere negativo su un film uscito al cinema che non ha ancora visto; prima vallo a vedere e poi, se è il caso, esprimiti! Chi è dentro e studia spiritualità e metafisica sa che quando si giudica non è una cosa bella!”


Redazione: “Io e i miei amici di AnimeClick portiamo tutti gli anni persone in Giappone che per noi resta un gigantesco "parco giochi" per appassionati di anime e manga. Restiamo comunque sempre scettici verso chi ci chiede consigli per vivere e lavorare lì a causa della grande differenza culturale. Tu che ne pensi?”

Fausto: “La penso come voi. A mio avviso visitare un paese è un’altra cosa che viverci e lavorarci. Il popolo nipponico è molto ‘inquadrato’ e un italiano, con il suo modo di vivere, forse non si troverebbe così bene. Resta comunque il fatto che il Giappone, anche se pieno di contraddizioni, è una terra meravigliosa; io lo andrei a visitare tutti gli anni!”


Redazione: “Dove possiamo trovare il tuo libro?”

Fausto: “Lo potete trovare un po’ dappertutto. Si può ordinare in libreria oppure acquistare on-line nei vari siti commerciali (LaFeltrinelli.it, IBS.it, Rizzolilibri.it, Amazon.it, Lampidistampa.it, libreriauniversitaria.it, libroco.it, etc…)



Redazione: “Un saluto dagli amici di Animeclick e speriamo di incontrarci presto a qualche bella fiera! I Love Tokyo!”

Fausto: “Un saluto a voi e a tutti gli amici di Animeclick; ciao ragazzi e grazie, grazie, grazie!”