Lo scrittore giapponese, ma naturalizzato britannico, Kazuo Ishiguro, ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura per il 2017. L'annuncio è arrivato direttamente dall'Accademia Reale Svedese.
 
Kazuo_Ishiguro_Nobel_2017


Sono andate di nuovo deluse le speranze di chi si attendeva il riconoscimento del Nobel alla letteratura per Haruki Murakami, come è stata delusa anche la speranza di noi italiani per vedere riconosciuti i meriti dell'ottimo Claudio Magris (rumors lo davano fra i possibili vincitori)

Kazuo Ishiguro, però, resta un'ottima scelta. Nato nel 1954 a Nagasaki, la seconda città colpita da un'arma nucleare alla fine della Seconda Guerra Mondiale, agli inizi degli anni sessanta si trasferì con tutta la sua famiglia in Inghilterra, nazione di cui ha assunto anche la cittadinanza ed in cui ha posto le sue radici di uomo e scrittore, mai dimentico però, nè per i temi, nè soprattutto per lo stile delle sue origini. Un autore che si muove a cavallo fra oriente e occidente. In una delle sue prime opere note al pubblico, " Un Artista del Mondo Fluttuante" ( 1986), il racconto della vita di Masuji Ono, un anziano pittore che si trovava a riflettere sul Giappone del dopoguerra, diventa una presa di coscienza su quali fossero state le conseguenze del Nazionalismo Giapponese, a cui, in gioventù, il pittore, all'apice della fama, accecato dalla gloria, si era legato. Sono state però altre due opere a consacrare la fama di Kazuo ishiguro presso il grande pubblico internazionale ovvero  "Quel che resta del giorno", ( Booket Prize 1989), e Non lasciarmi (2005), racconti che dimostrano la sua capacità  di muoversi attraverso tematiche fra loro molto differenti. Ambedue i volumi sono stati trasformati in film,  il primo con la regia di James Ivory  e l’altro diretto da Mark Romanek. Il suo ultimo libro uscito nel 2015, dopo 10 anni di silenzio, ha spiazzato tutti "Il Gigante Sepolto" è una storia fantasy nel quale si mescolano folletti ed elfi. Orsi e cavalieri. Una saga medievale che a molti è parso un plagio/omaggio a Tolkien e Martin, anche se lo stesso Kazuo Ishiguro ci tenne a smentirlo. In un’intervista a Leonetta Bentivoglio pubblicata a suo tempo su Repubblica, Ishiguro affermò di essere stato influenzato, invece, dal western e dai film sui samurai:

Non ho letto Tolkien né George R. R. Martin, ma so tutto sul cinema di Sergio Leone e di John Ford. Amo anche i film di Kurosawa e di Kobayashi”.

 

Ishiguro succede al contrastato, davvero contrastato, anche per il curioso comportamento tenuto dall'artista,  Nobel per la Letteratura attribuito a Bod Dylan lo scorso anno.

Tutti i libri di Ishiguro sono stati pubblicati in Italia da Einaudi.

Fonti Consultate:
Repubblica
IlPost