Quello che vi apprestate a leggere sarà un articolo un po' diverso da quelli a cui siete abituati: non è una recensione, non è un approfondimento, non è un coverage... è uno stato d'animo; per questo siate clementi e chiudete un occhio.
 
Gli occhi di Goku sono argentei!

Dopo averci stuzzicato per mesi dapprima con l'opening e successivamente con poster promozionali, finalmente Dragon Ball Super ci porta nel vivo del Torneo del Potere con un TV Special della durata di un'ora (che in soldoni si traduce nella messa in onda combinata degli episodi 109 e 110 più le annesse pause pubblicitarie) mostrandoci le due cose che maggiormente ci aspettavamo di vedere: la nuova forma/trasformazione di Goku ed il suo preannunciato scontro con Jiren il Grigio, membro dei Pride Troopers dell'Undicesimo Universo. A dire la verità, lo Special non si limita a mostrare quanto sopra citato, ma regala inaspettatamente tantissimi grandi momenti, capaci di far tornare chi vi sta scrivendo queste righe in un 14enne (ed avendo anagraficamente vent'anni in più significa tanto), ma andiamo con ordine.
 
Siccome le varie preview dello Special nelle scorse due settimane (la scorsa siamo stati a digiuno di senzu, visto che ad andare in onda è toccato allo Special di One Piece) ci stuzzicavano con momenti pregni di tensione ed azione, Toei Animation la tocca piano aprendo lo Special con una sequenza comedy impegnata sullo scontro tra Goku e la majokko-wannabe Ribrianne, che per l'occasione dopo l'ennesimo pippone su amore, speranza ecc. ecc. sfoggia una nuova trasformazione che le garantisce tra le altre cose due ali da fatina, antipasto volto a spezzare il pathos che respireremo da lì a breve con il piatto forte e a farci capire che la qualità delle animazioni questa settimana sarebbe stata al top. È infatti il via libera di Belmod, Hakaishin dalle reminescenze clownesche dell'Unidicesimo Universo a scatenare Jiren, sebbene quest'ultimo in un primo momento si limiterà semplicemente a studiare il proprio avversario, proprio come Goku, che partendo da una forma base prosegue attacco dopo attacco intensificando i propri power-up: Super-Saiyan, Super-Saiyan II, Super-Saiyan God (perché il Super-Saiyan III a quanto pare, per le nuove leve è troppo difficile da animare decentemente senza scatenare nel pubblico l'insano desiderio di creare meme virali) ed infine il Super-Saiyan Blue. Jiren è silenzioso, ma non è un problema visto che le sue azioni parlano per lui: il rosso Super-Saiyan God che era riuscito a colpire Beerus un centinaio di episodi fa (letteralmente), da Jiren viene fermato con l'ausilio di una sola falange, l'indice.
 
La reazione del pubblico allo Special TV

Dopo aver compreso che Jiren è "il mortale che ha superato il livello di forza di un Dio della Distruzione" ed averci lasciato a mascella spalancata, per il letale avversario di Goku è tempo di usare le altre nove dita delle mani e passare al contrattacco, spingendo il saiyan a scatenare niente poco di meno che il KaioKen x20 per combatterlo, rivelandosi però inutile. A Goku non rimane che usare il suo asso nella manica: la Sfera Genkidama chiedendo in prestito l'energia a tutti i presenti, e quando vedi che persino Freezer, che decide di aiutarti per sua stessa ammissione ha pessimi ricordi di quella tecnica, e Vegeta no, ti viene voglia di punirlo costringendolo a cucinare, danzare il bingo e rassettare casa per ore ed ore. Tutti sono logicamente perplessi dall'utilizzo di una tecnica che richiede tempo per completarsi, ma ciò che perplime ancor di più è che Jiren sia d'accordo ad aspettare che sia pronta, probabilmente anche lui desidera godersi le tracce della colonna sonora particolarmente ispirate. Questa sicurezza non ci coglie impreparati, Jiren è infatti capace di respingere l'enorme massa di energia senza alcuna difficoltà, e se con Majin-Bu in Dragon Ball Z è stato sufficiente trasformarsi in Super-Saiyan per sferrare il colpo finale, neanche il Super-Saiyan Blue ed il KaioKen x20 sono sufficienti a contrastare l'avversario, così Goku finisce investito dal suo stesso colpo.

Oltre il danno la beffa: qualora Goku fosse rimasto ucciso dall'impatto con la Genkidama, Jiren non sarà comunque squalificato per aver violato il regolamento ed aver ucciso il suo avversario, in quanto si è limitato semplicemente a respingergli contro la sua tecnica; si tratterebbe di suicidio accidentale.
 
Goku VS Jiren

Mentre lo stesso Beerus trema all'ipotesi di aver perso il suo guerriero migliore, a noi viene la pelle d'oca quando in sottofondo un coro lirico e cerimoniale scandisce il ritorno in scena del protagonista, la cui sagoma piena di ferite e con il gi ridotto a brandelli, si alza in un enorme fascio di luce e mostra un furente sguardo dagli occhi argentei. La cerimonia s'interrompe e lascia spazio ad una insert song (l'ultima volta che ne sentimmo una fu in un altro torneo, e contro Goku c'era Hit) a tutto rock, che ci mostra un Goku agguerrito ed arrabbiato come non succedeva dallo scontro con Freezer in quel di Namecc. Al saiyan il Justice Flash di Toppo fa il solletico ed ignorandolo ingaggia un furioso scontro con Jiren sotto gli occhi attoniti di tutti. Era il 2015 quando il mondo scopriva per la prima volta il Super-Saiyan God che si trasformava in Super-Saiyan, che per comodità verrà ribattezzato poi in Super-Saiyan Blue, l'ultima trasformazione di Goku (e Vegeta) a noi nota. In tanti ironizzavamo su quale sarebbe stato il nuovo colore dei capelli di Goku di fronte all'ennesima trasformazione, e se avevate scommesso ci dispiace per voi: perché di base questa trasformazione forse... non è una vera e propria trasformazione.

Goku non è in sé: il suo corpo si muove da solo, i suoi riflessi sono innaturali e Whis che è un po' la Wiki dello show, ci spiega che il nostro eroe ha manifestato un nuovo potere denominato Ultra Istinto: il corpo di Goku ha superato i suoi limiti ed ha canalizzato l'energia distruttiva della Sfera Genkidama dentro di sé entrando quasi in uno stato d'incoscienza guidato dal solo istinto combattivo. Riusciamo a razionalizzare la cosa solo a posteriori, visto che siamo troppo impegnati a gioire delle splendide e fluide animazioni, oltre che dalla moderna regia delle inquadrature, che da questo episodio in poi, stabilirà nuovi standard per il franchise, visto che l'ultima volta che avevamo visto combattimenti così ben coreografati è stato al cinema, guardando uno dei tanti film dedicati all'opera di Akira Toriyama. Se da una parte c'è da stupirsi che un mortale riesca a padroneggiare un potere così difficile da controllare per un Dio, dall'altra c'è da preoccuparsi perché questi è soltanto provvisorio; ed infatti dopo aver inferto a Jiren un solo colpo, l'energia sprigionata da Goku si esaurisce e viene scaraventato via dal Grigio. In un attimo, a sorpresa, Hit, l'Assassino Mercenario del Sesto Universo, si palesa per approfittare della distrazione di Jiren, che però non mostra alcuna apertura e riesce a parare il suo pugno, anticipandoci chi sarà la preda successiva nell'episodio 111 in onda la prossima settimana. Poco distante nella sequenza finale, assistiamo ad uno splendido ed inquietante primopiano di Freezer che stagliato tra luce ed ombra s'appresta apparentemente a dare il colpo di grazia a Goku ricordandosi di una situazione analoga avvenuta sempre (guarda caso) su Namecc.
 
Goku scatena l'Ultra Istinto contro Jiren
 
Mentre guardiamo la nuova ed energica sigla di chiusura, 70cm Shiho no Madobe (che su per giù dovrebbe suonare come "Da una Finestra Quadrata di 70cm2") dei RottenGraffty, che ripercorre alcune delle tappe e degli incontri fondamentali di Goku nell'arco delle tre serie animate che ci hanno condotto qui, abbiamo tutti capito che Freezer intende "ricambiare" il favore che gli fece Goku, donandogli parte del suo ki, e non certo per bontà d'animo e debiti di gratitudine. Il letale tiranno spaziale si è dimostrato ad oggi un ottimo stratega ed una figura ambigua, oltre ad aver manifestato interesse nel poter sovrastare le figure degli Dei della Distruzione. Lo abbiamo visto particolarmente solleticato dall'idea di scoprire di più a proposito dell'Ultra Istinto di Goku, e palesemente vuole le sue odiate scimmie tra i piedi ancora per un po' proprio per questo motivo. Non di meno possiamo facilmente ipotizzare che Goku abbia ancora in serbo delle sorprese per noi: lo stesso Whis non riesce a giustificare razionalmente il calore emesso nello stato di trance dal corpo di Goku, e che potrebbe essere l'anticamera di una nuova trasformazione che permetterà al guerriero saiyan cresciuto sulla Terra, di sfoggiare un nuovo potere (e chissà, magari anche un nuovo colore di capelli), anche perché allo stato attuale della situazione, nessuno degli altri guerrieri in gioco sembrerebbe essere in grado di arrestare l'avanzata di Jiren, al punto da essersi fermati dal lasciarsi coinvolgere in battaglie collaterali solo per assistere al suo scontro con Goku. A questo proposito, è curioso segnalare come alcuni degli altri Dei della Distruzione coinvolti nel Torneo del Potere non risultino impensieriti dalla performance del Pride Troopers dell'Undicesimo Universo (Mosco e Quitela su tutti). Che abbiano in serbo qualche arma segreta?
 
 
A Dragon Ball Super sono state imputate tante critiche e tanti difetti, il più delle volte meritate, non fraintendete queste mie parole; però quando vediamo episodi come questo, mi è impossibile non tornare con la memoria al me stesso di tant'anni fa, che correva a casa di ritorno da scuola ed accendeva la TV su Italia1 per scoprire cosa sarebbe successo ai suoi eroi oggi. Questo TV Special è la riprova che Toei, Toriyama e lo staff della Dragon Ball Room possono fare molto di più a dispetto di quanto di solito Super è stato in grado di offrire fino ad oggi, perché è riuscito a regalarci tensione, dramma, azione, colpi di scena, commedia, un bellissimo character design, animazioni fluide e dettagliate, una colonna sonora ispirata, evocativa ed epica e ultimo, ma non meno importante, la consapevolezza che quanto visto fino ad ora si tratti solo di un giro di boa per qualcosa di molto, molto più grande all'orizzonte che deve ancora accadere.

Perché nell'immaginario collettivo Dragon Ball è un crescendo costante ed un continuo raggiungere e superare i propri limiti; io oggi ho di nuovo 14 anni, ed i miei limiti voglio superarli tutti.