Il sito giapponese AnimeAnime ha recentemente completato uno speciale in tre parti intitolato “Fansubs e ombre dell’industria degli Anime”, ripreso e tradotto in inglese da T. Ohara per il sito di ComiPress.
Quella che segue è la mia traduzione italiana dell’articolo intero in tre parti, rimontate e adattate. L’autore dell’articolo originale è Romi, che parla ai fan giapponesi del fenomeno fansub in America. La situazione in Europa, anche se in scala sicuramente minore, non appare, però, troppo diversa da quella che il redattore illustra nel suo articolo.
Ecco come lo stesso autore si presenta:
“Ciao! Sono Romi. Attualmente vivo nella costa occidentale degli Stati Uniti. Da quando andavo al college, avevo rapporti con le comunità di appassionati, ed ero solito recarmi a molte conventions di anime. Anime Expo 2003 è stata la prima. Fortunatamente possiedo i requisiti per lavorare in una società che si occupa di anime e manga, e così mi sono messo all’opera per portare la cultura popolare giapponese in nord America.
Le posizioni degli appassionati e degli editori in nord America sono talvolta riportate in modo distorto o esagerato. Informerò gli appassionati giapponesi della reale situazione, in base alla mia esperienza. Le mie fonti d’informazione sono comics journal come ICv2 o Publishers Weekly, pubblicazioni editoriali, così come siti web d’informazione e altro”.
(Nota: Romi rappresenta l’industria dell’animazione).
Lo speciale inizia dalla nascita dei fansub, considera i vantaggi e gli svantaggi che l’espansione di Internet e dei computer ha apportato ai fan di anime e all’industria del settore, ma anche lo “scontro di interessi tra l’industria e i fans, che è il vero cuore di questo problema”.
AnimeAnime ha raccolto una serie di “100 domande sugli Anime e i Manga oltreoceano”, in cui i fan giapponesi hanno espresso la loro curiosità sul fenomeno ‘Anime e Manga’ fuori del Giappone. Ad esempio, una delle domande poste dai fan giapponesi chiedeva della qualità delle traduzioni nei fansub, e s’interrogava circa la competenza dei loro traduttori. Chi ha risposto alle domande è Romi, che in questo speciale si sofferma a commentare il punto di vista e l’operato dei fansubbers e parla di come l’industria dell’animazione sfrutta le opportunità offerte dalla rete.
Speciale: Fansubs e ombre dell’industria degli Anime.
(Autore Romi).
La storia dei fansub.
Prima che i fansubs nascessero, guardando un anime in lingua originale, i fans dovevano seguire la storia rifacendosi a dei riassunti degli episodi. Diversi libretti riassuntivi erano distribuiti tra i fans, che li condividevano e localizzavano l’anime per promuoverlo negli Stati Uniti. Ovviamente, i problemi di copyrights si ponevano già dagli inizi. A quel tempo, pochissimi titoli erano importati negli USA. Qualche anno dopo, i primi anime doppiati o solo sottotitolati furono messi in vendita. Se si era fortunati, certe serie animate, pesantemente adattate, potevano essere mandate in onda in TV. Nessuno poteva sapere se il suo titolo preferito sarebbe mai arrivato negli States. In queste condizioni, i fans volevano vedere le loro serie animate preferite, per mostrarle anche ad altri amici, e conoscere meglio gli anime.
Quando nacque lo studio Gainax, i fans ragionarono su come dei “fans erano diventati professionisti”. Essi importarono perfino un film della DAICON Film (primo studio fondato al college dallo staff della futura Gainax, che creò due film amatoriali intitolati DAICON III, del 1981, e DAICON IV, del 1983). Gainax diede molta influenza e potere ai fans chiedendo loro “Possiamo fare qualcosa?” e dicendo “Creeremo un titolo per partecipare, e lo condivideremo”. Queste azioni incrementarono l’influenza dei fan, e aprirono la strada ai fansubs. I fan furono anche aiutati dalla rapida espansione di Internet e dei computers. Giovani fans amavano gli anime tanto quanto le nuove tecnologie.
Oggigiorno, il modo di fare fansub non è cambiato; ad essere cambiate sono le modalità della loro distribuzione. Inizialmente, i fansubbers prendevano dei Laser Disc e li sottotitolavano, poi registravano il tutto su nastri VHS o S-VHS. Questo spaccio era un serio danno al filmato, perché la qualità delle immagini video era ridotta ad ogni passaggio, limitando il numero di copie che uno poteva fare; poi i videotapes dovevano anche essere spediti per posta. Più di recente i fansubbers hanno iniziato a registrare programmi televisivi su DVD o su hard disk, per poi sottotitolarli e caricarli nel web. Così, la digitalizzazione dei dati sul web ha reso immediatamente scaricabili le copie senza perdita di qualità, il che significa che le copie possono diffondersi senza limiti.
I vantaggi e i problemi di Internet.
Internet ha avuto una grande influenza sul fandom americano. Era duro per i fans incontrare gli altri nella vita reale a causa del problema delle distanze, così essi s’incontravano su Internet, creavano le loro comunità, scambiavano informazioni, e pianificavano conventions. Una larga parte di fans oggi esiste grazie a Internet.
Allo stesso tempo, questo popolare movimento ha anche creato il problema della pirateria. I fans hanno iniziato a caricare wallpapers e altre immagini coperte da diritti d’autore. Oggi, se si cercano immagini di un anime col titolo in inglese, si trova un’enorme quantità di risultati.
I fans devono pensare che questo scambio di immagini del loro titolo preferito sia un mezzo promozionale e contribuisca a farlo conoscere ad altri appassionati; tuttavia, la pirateria è pirateria. I fansubs fioriscono dalla facilità di uso data da Internet. Io credo che Internet abbia molti grandi vantaggi, ma anche dei grandi problemi.
L’operato dei fansubbers.
Perché i fansubbers si dedicano a queste produzioni “illegali”? Cosa credono? I fans che seguono i fansubs non si sentono colpevoli, non sentono di avere la coscienza sporca?
Ecco alcune considerazioni su come i fansubbers difendono il loro operato, sulla loro posizione ‘ufficiale’ e la vera realtà del fenomeno:
1) I fansub non sono creati con lo scopo di trarne profitto economico.
Molti fansubbers spesso insistono che “Noi non lavoriamo per soldi, lavoriamo per i fans, e così contribuiamo anche a promuovere i titoli che traduciamo”. E poi, “Se le licenze di questi titoli vengono acquistati dagli editori, noi blocchiamo immediatamente il lavoro sui fansub”.
Ma basta che i titoli siano circolati per poco, che a causa della loro diffusione e moltiplicazione non potranno più essere recuperati. E rimarranno da qualche parte nel web per sempre.
2) Il lavoro dei fansubbers è di più alta qualità.
Alcuni fansubbers criticano la qualità delle versioni proposte dagli editori nazionali, ma io (Romi) non sono d’accordo. L’adattamento di alcuni gruppi di fansubbers è veramente pessimo come qualità.
Hanno molti errori di traduzione, di grammatica, frasi in eccesso e fuori tempo. La loro qualità è lontanissima da quella delle versioni autorizzate. Alcuni fans diranno “ma certe sono belle”; in ogni caso, alcuni fansubbers fanno un lavoro rozzo, che fa di tutti i fansubs un ostacolo per l’industria dell’animazione.
Inoltre, i fan più intransigenti tendono a disapprovare i cambiamenti di certe particolarità giapponesi in una storia o una situazione, specialmente questo avviene per le commedie. Per le scene che i fans non capiscono a causa di differenze culturali, non c’è altra scelta che cambiarle.
I fansubbers, invece, includono note di spiegazione in tali scene, e pensano di fare qualcosa di gran qualità. I fan che vedono l’anime e non capiscono il giapponese, come possono avere la conferma che le note di chiarimento siano corrette? La fiducia che i fans ripongono nelle spiegazioni date nei fansubs comporta molti rischi.
3) I fans giapponesi vedono gli Anime gratis. Perché noi non possiamo fare lo stesso?
Gli anime non sono gratis in Giappone. Sono gli sponsor e gli introiti pubblicitari che rendono possibile la trasmissione televisiva di programmi in chiaro. I fans devono pagare per assistere a trasmissioni TV via satellite e via cavo di molti programmi. I costi di produzione degli anime sono pagati dai profitti derivanti dalle loro edizioni in DVD e dal merchandising collegato ai titoli, e ci sono molti distretti in Giappone in cui molti anime non sono trasmessi. Chi vive in quelle zone è costretto a comprare o farsi prestare i DVD, proprio come fanno i fans negli Stati Uniti.
4) Gli editori spesso rilasciano versioni solo doppiate, oppure essi adattano e cambiano i contenuti.
I titoli di certi episodi vengono cambiati, le immagini rimontate, e la versione sottotitolata non è disponibile. E' necessario adattare il prodotto originale al proprio mercato (soprattutto i titoli per bambini) e interessare la più grande fetta di pubblico, anche se casi del genere sono in diminuzione ora. Gli editori sanno che i fan odiano le modifiche, e alcuni di loro mettono in commercio versioni integrali per i più esigenti. In precedenza, le società più sensibili al problema avevano anche provato a pubblicare versioni solo sottotitolate, nonostante il successo di tale iniziativa non fosse assicurato. Ma le versioni doppiate hanno venduto molto più di quelle solo sottotitolate, perché la maggior parte dei consumatori americani le preferiva. Oggigiorno, gli anime sono venduti in DVD, e i fans possono beneficiare sia del doppiaggio che dei sottotitoli fedeli, perciò questo problema è stato risolto.
5) Gli editori usano i fansubs come strumento per vagliare il mercato.
Alcune società negano questa convinzione nella maniera più assoluta. Se i fansubs sono in aumento, come possono gli editori sperare in buone vendite sui titoli più popolari? Ho sentito che ci sarebbe una regola non scritta secondo cui i fans compreranno comunque la versione ufficiale della loro serie fansub preferita, ma nessuno può garantirlo.
6) Gli editori non pubblicano i titoli nemmeno molto tempo dopo che hanno acquistato le licenze.
Che dire della regola secondo cui “Se la licenza del titolo è stata acquistata, i fansubbers interrompono la sua distribuzione”?
Alcuni distributori hanno fretta di acquistare le licenze per contrastare i fansubs. Comunque, essi spesso prendono troppi titoli, e non possono farli uscire tanto semplicemente. Poi, molti fansubs continuano ad uscire anche dopo che il titolo è stato acquistato. Come ho già detto, una volta diffusi, non possono essere mai più recuperati.
7) Nessun fansubber è mai stato perseguito.
Nessuna causa è mai stata intentata, ma ciò non significa che i fansubs siano leciti.
Quello di intentare causa ai fansub è un rischio economico che molti editori non possono permettersi di correre. Essi preferiscono usare il loro budget, il loro tempo e il loro personale per acquistare più titoli, localizzarli e promuoverli piuttosto che spendere le proprie risorse in azioni legali. Ancora, quindi, devo dire che i fansubs danneggiano l’industria.
Argomenti del genere circolano in Internet tutti i giorni. Il danno fatto all’industria dell’animazione è un problema che è molto difficile da capire per i fans, e questi argomenti spesso degenerano in ‘flames’. In molti casi, gli stessi fans sono sostenitori dei fansubs. Io posso anche capire le loro ragioni, e mi rattrista veder litigare sui forums sostenitori dei fansub e accusatori…
Da tanti anni, questa ‘guerra’ va avanti senza arrivare a nessuna conclusione…
La posizione ufficiale e il futuro dell’industria dell’animazione.
Nel 2006, sono rimbalzate delle voci circa il fallimento (peraltro non avvenuto) del distributore di anime Central Park Media. Un mio amico è stato anche licenziato dalla società di distribuzione per la quale lavorava. Egli era all’opera su alcuni titoli di successo, così rimasi molto sorpreso dal suo licenziamento. Il fatto che perfino importanti distributori stiano riducendo il loro staff, mandando a casa personale molto capace, prova che il settore non naviga in buone acque.
La causa è semplice: la riduzione delle vendite di DVD sta riducendo i profitti degli editori di anime.
Il mio amico mi ha parlato dell’effetto che i fansub hanno sulle società di distribuzione di anime in nord America e la ragione dietro il crollo degli editori. Di seguito le sue ragioni:
“In passato, i distributori di anime erano sempre in grado di notificare avvisi ai distributori di anime pirata e i loro siti web. Comunque, i fansubs sono proprio un brutto affare, perché questi files video sono distribuiti tramite IRC e siti web difficili da identificare.
Perseguire i fansubbers porta via tempo e non offre guadagno. Non possiamo chiedere risarcimenti economici ai fansubbers perché essi non ricavano denaro dalla loro attività. In più, provare ad arginare tali attività su Internet è molto difficile.
La posizione ufficiale dell’industria dell’animazione verso i fansubs è: i fansubs sono illegali e ci danneggiano. I fansubbers insistono che se i titoli sono ufficialmente acquistati dall’editore, essi fermeranno la distribuzione di tali titoli; sicuramente, non sempre questo accade. Per esempio, ‘Ghost in the Shell S.A.C.’ era stato annunciato in collaborazione tra società giapponesi e statunitensi, ma i fansubs dell’anime sono stati ugualmente distribuiti. Se tutti i fansubbers avessero rispettato la regola etica che vanno dichiarando, i fansub di ‘Ghost in the Shell’ non sarebbero esistiti.
Alcuni fans comprano anche i DVD delle serie seguite in fansubs, ma sono una minoranza.
La crisi del mercato di anime in DVD ha molte cause, come anche il calo delle vendite, più in generale, di film in DVD. Troppi titoli escono ogni mese, e i loro prezzi sono molto alti. Non credo che i fansub siano l’unica causa del crollo delle vendite di anime in DVD, ma in questo essi giocano un ruolo molto importante.
Io penso che gli editori debbano prendere delle misure più aggressive per proteggere i propri prodotti. E’ nel loro diritto”.
Io (Romi) penso che la sua opinione debba essere rispettata, e ho trovato un articolo che sostiene le sue ragioni: “American Information Company Beginning to Record Top Fansub Titles”.
Secondo tale articolo, i fansubbers dicono di seguire la regola secondo cui se un titolo è acquistato da un editore non lo distribuiscono; però, nella classifica dei primi 50 anime diffusi tramite files Torrent troviamo ‘Naruto’, ‘Bleach’, ‘One Piece’, ‘Dragon Ball’ e ‘Escaflowne’, che pure sono già stati acquistati e trasmessi negli States.
Fonti:
ComiPress
'Fansubs and the Gloom of the Anime Industry - Part 1'
'Fansubs and the Gloom of the Anime Industry - Part 2'
'Fansubs and the Gloom of the Anime Industry - Part 3'
AnimeAnime
Quella che segue è la mia traduzione italiana dell’articolo intero in tre parti, rimontate e adattate. L’autore dell’articolo originale è Romi, che parla ai fan giapponesi del fenomeno fansub in America. La situazione in Europa, anche se in scala sicuramente minore, non appare, però, troppo diversa da quella che il redattore illustra nel suo articolo.
Ecco come lo stesso autore si presenta:
“Ciao! Sono Romi. Attualmente vivo nella costa occidentale degli Stati Uniti. Da quando andavo al college, avevo rapporti con le comunità di appassionati, ed ero solito recarmi a molte conventions di anime. Anime Expo 2003 è stata la prima. Fortunatamente possiedo i requisiti per lavorare in una società che si occupa di anime e manga, e così mi sono messo all’opera per portare la cultura popolare giapponese in nord America.
Le posizioni degli appassionati e degli editori in nord America sono talvolta riportate in modo distorto o esagerato. Informerò gli appassionati giapponesi della reale situazione, in base alla mia esperienza. Le mie fonti d’informazione sono comics journal come ICv2 o Publishers Weekly, pubblicazioni editoriali, così come siti web d’informazione e altro”.
(Nota: Romi rappresenta l’industria dell’animazione).
Lo speciale inizia dalla nascita dei fansub, considera i vantaggi e gli svantaggi che l’espansione di Internet e dei computer ha apportato ai fan di anime e all’industria del settore, ma anche lo “scontro di interessi tra l’industria e i fans, che è il vero cuore di questo problema”.
AnimeAnime ha raccolto una serie di “100 domande sugli Anime e i Manga oltreoceano”, in cui i fan giapponesi hanno espresso la loro curiosità sul fenomeno ‘Anime e Manga’ fuori del Giappone. Ad esempio, una delle domande poste dai fan giapponesi chiedeva della qualità delle traduzioni nei fansub, e s’interrogava circa la competenza dei loro traduttori. Chi ha risposto alle domande è Romi, che in questo speciale si sofferma a commentare il punto di vista e l’operato dei fansubbers e parla di come l’industria dell’animazione sfrutta le opportunità offerte dalla rete.
Speciale: Fansubs e ombre dell’industria degli Anime.
(Autore Romi).
La storia dei fansub.
Prima che i fansubs nascessero, guardando un anime in lingua originale, i fans dovevano seguire la storia rifacendosi a dei riassunti degli episodi. Diversi libretti riassuntivi erano distribuiti tra i fans, che li condividevano e localizzavano l’anime per promuoverlo negli Stati Uniti. Ovviamente, i problemi di copyrights si ponevano già dagli inizi. A quel tempo, pochissimi titoli erano importati negli USA. Qualche anno dopo, i primi anime doppiati o solo sottotitolati furono messi in vendita. Se si era fortunati, certe serie animate, pesantemente adattate, potevano essere mandate in onda in TV. Nessuno poteva sapere se il suo titolo preferito sarebbe mai arrivato negli States. In queste condizioni, i fans volevano vedere le loro serie animate preferite, per mostrarle anche ad altri amici, e conoscere meglio gli anime.
Quando nacque lo studio Gainax, i fans ragionarono su come dei “fans erano diventati professionisti”. Essi importarono perfino un film della DAICON Film (primo studio fondato al college dallo staff della futura Gainax, che creò due film amatoriali intitolati DAICON III, del 1981, e DAICON IV, del 1983). Gainax diede molta influenza e potere ai fans chiedendo loro “Possiamo fare qualcosa?” e dicendo “Creeremo un titolo per partecipare, e lo condivideremo”. Queste azioni incrementarono l’influenza dei fan, e aprirono la strada ai fansubs. I fan furono anche aiutati dalla rapida espansione di Internet e dei computers. Giovani fans amavano gli anime tanto quanto le nuove tecnologie.
Oggigiorno, il modo di fare fansub non è cambiato; ad essere cambiate sono le modalità della loro distribuzione. Inizialmente, i fansubbers prendevano dei Laser Disc e li sottotitolavano, poi registravano il tutto su nastri VHS o S-VHS. Questo spaccio era un serio danno al filmato, perché la qualità delle immagini video era ridotta ad ogni passaggio, limitando il numero di copie che uno poteva fare; poi i videotapes dovevano anche essere spediti per posta. Più di recente i fansubbers hanno iniziato a registrare programmi televisivi su DVD o su hard disk, per poi sottotitolarli e caricarli nel web. Così, la digitalizzazione dei dati sul web ha reso immediatamente scaricabili le copie senza perdita di qualità, il che significa che le copie possono diffondersi senza limiti.
I vantaggi e i problemi di Internet.
Internet ha avuto una grande influenza sul fandom americano. Era duro per i fans incontrare gli altri nella vita reale a causa del problema delle distanze, così essi s’incontravano su Internet, creavano le loro comunità, scambiavano informazioni, e pianificavano conventions. Una larga parte di fans oggi esiste grazie a Internet.
Allo stesso tempo, questo popolare movimento ha anche creato il problema della pirateria. I fans hanno iniziato a caricare wallpapers e altre immagini coperte da diritti d’autore. Oggi, se si cercano immagini di un anime col titolo in inglese, si trova un’enorme quantità di risultati.
I fans devono pensare che questo scambio di immagini del loro titolo preferito sia un mezzo promozionale e contribuisca a farlo conoscere ad altri appassionati; tuttavia, la pirateria è pirateria. I fansubs fioriscono dalla facilità di uso data da Internet. Io credo che Internet abbia molti grandi vantaggi, ma anche dei grandi problemi.
L’operato dei fansubbers.
Perché i fansubbers si dedicano a queste produzioni “illegali”? Cosa credono? I fans che seguono i fansubs non si sentono colpevoli, non sentono di avere la coscienza sporca?
Ecco alcune considerazioni su come i fansubbers difendono il loro operato, sulla loro posizione ‘ufficiale’ e la vera realtà del fenomeno:
1) I fansub non sono creati con lo scopo di trarne profitto economico.
Molti fansubbers spesso insistono che “Noi non lavoriamo per soldi, lavoriamo per i fans, e così contribuiamo anche a promuovere i titoli che traduciamo”. E poi, “Se le licenze di questi titoli vengono acquistati dagli editori, noi blocchiamo immediatamente il lavoro sui fansub”.
Ma basta che i titoli siano circolati per poco, che a causa della loro diffusione e moltiplicazione non potranno più essere recuperati. E rimarranno da qualche parte nel web per sempre.
2) Il lavoro dei fansubbers è di più alta qualità.
Alcuni fansubbers criticano la qualità delle versioni proposte dagli editori nazionali, ma io (Romi) non sono d’accordo. L’adattamento di alcuni gruppi di fansubbers è veramente pessimo come qualità.
Hanno molti errori di traduzione, di grammatica, frasi in eccesso e fuori tempo. La loro qualità è lontanissima da quella delle versioni autorizzate. Alcuni fans diranno “ma certe sono belle”; in ogni caso, alcuni fansubbers fanno un lavoro rozzo, che fa di tutti i fansubs un ostacolo per l’industria dell’animazione.
Inoltre, i fan più intransigenti tendono a disapprovare i cambiamenti di certe particolarità giapponesi in una storia o una situazione, specialmente questo avviene per le commedie. Per le scene che i fans non capiscono a causa di differenze culturali, non c’è altra scelta che cambiarle.
I fansubbers, invece, includono note di spiegazione in tali scene, e pensano di fare qualcosa di gran qualità. I fan che vedono l’anime e non capiscono il giapponese, come possono avere la conferma che le note di chiarimento siano corrette? La fiducia che i fans ripongono nelle spiegazioni date nei fansubs comporta molti rischi.
3) I fans giapponesi vedono gli Anime gratis. Perché noi non possiamo fare lo stesso?
Gli anime non sono gratis in Giappone. Sono gli sponsor e gli introiti pubblicitari che rendono possibile la trasmissione televisiva di programmi in chiaro. I fans devono pagare per assistere a trasmissioni TV via satellite e via cavo di molti programmi. I costi di produzione degli anime sono pagati dai profitti derivanti dalle loro edizioni in DVD e dal merchandising collegato ai titoli, e ci sono molti distretti in Giappone in cui molti anime non sono trasmessi. Chi vive in quelle zone è costretto a comprare o farsi prestare i DVD, proprio come fanno i fans negli Stati Uniti.
4) Gli editori spesso rilasciano versioni solo doppiate, oppure essi adattano e cambiano i contenuti.
I titoli di certi episodi vengono cambiati, le immagini rimontate, e la versione sottotitolata non è disponibile. E' necessario adattare il prodotto originale al proprio mercato (soprattutto i titoli per bambini) e interessare la più grande fetta di pubblico, anche se casi del genere sono in diminuzione ora. Gli editori sanno che i fan odiano le modifiche, e alcuni di loro mettono in commercio versioni integrali per i più esigenti. In precedenza, le società più sensibili al problema avevano anche provato a pubblicare versioni solo sottotitolate, nonostante il successo di tale iniziativa non fosse assicurato. Ma le versioni doppiate hanno venduto molto più di quelle solo sottotitolate, perché la maggior parte dei consumatori americani le preferiva. Oggigiorno, gli anime sono venduti in DVD, e i fans possono beneficiare sia del doppiaggio che dei sottotitoli fedeli, perciò questo problema è stato risolto.
5) Gli editori usano i fansubs come strumento per vagliare il mercato.
Alcune società negano questa convinzione nella maniera più assoluta. Se i fansubs sono in aumento, come possono gli editori sperare in buone vendite sui titoli più popolari? Ho sentito che ci sarebbe una regola non scritta secondo cui i fans compreranno comunque la versione ufficiale della loro serie fansub preferita, ma nessuno può garantirlo.
6) Gli editori non pubblicano i titoli nemmeno molto tempo dopo che hanno acquistato le licenze.
Che dire della regola secondo cui “Se la licenza del titolo è stata acquistata, i fansubbers interrompono la sua distribuzione”?
Alcuni distributori hanno fretta di acquistare le licenze per contrastare i fansubs. Comunque, essi spesso prendono troppi titoli, e non possono farli uscire tanto semplicemente. Poi, molti fansubs continuano ad uscire anche dopo che il titolo è stato acquistato. Come ho già detto, una volta diffusi, non possono essere mai più recuperati.
7) Nessun fansubber è mai stato perseguito.
Nessuna causa è mai stata intentata, ma ciò non significa che i fansubs siano leciti.
Quello di intentare causa ai fansub è un rischio economico che molti editori non possono permettersi di correre. Essi preferiscono usare il loro budget, il loro tempo e il loro personale per acquistare più titoli, localizzarli e promuoverli piuttosto che spendere le proprie risorse in azioni legali. Ancora, quindi, devo dire che i fansubs danneggiano l’industria.
Argomenti del genere circolano in Internet tutti i giorni. Il danno fatto all’industria dell’animazione è un problema che è molto difficile da capire per i fans, e questi argomenti spesso degenerano in ‘flames’. In molti casi, gli stessi fans sono sostenitori dei fansubs. Io posso anche capire le loro ragioni, e mi rattrista veder litigare sui forums sostenitori dei fansub e accusatori…
Da tanti anni, questa ‘guerra’ va avanti senza arrivare a nessuna conclusione…
La posizione ufficiale e il futuro dell’industria dell’animazione.
Nel 2006, sono rimbalzate delle voci circa il fallimento (peraltro non avvenuto) del distributore di anime Central Park Media. Un mio amico è stato anche licenziato dalla società di distribuzione per la quale lavorava. Egli era all’opera su alcuni titoli di successo, così rimasi molto sorpreso dal suo licenziamento. Il fatto che perfino importanti distributori stiano riducendo il loro staff, mandando a casa personale molto capace, prova che il settore non naviga in buone acque.
La causa è semplice: la riduzione delle vendite di DVD sta riducendo i profitti degli editori di anime.
Il mio amico mi ha parlato dell’effetto che i fansub hanno sulle società di distribuzione di anime in nord America e la ragione dietro il crollo degli editori. Di seguito le sue ragioni:
“In passato, i distributori di anime erano sempre in grado di notificare avvisi ai distributori di anime pirata e i loro siti web. Comunque, i fansubs sono proprio un brutto affare, perché questi files video sono distribuiti tramite IRC e siti web difficili da identificare.
Perseguire i fansubbers porta via tempo e non offre guadagno. Non possiamo chiedere risarcimenti economici ai fansubbers perché essi non ricavano denaro dalla loro attività. In più, provare ad arginare tali attività su Internet è molto difficile.
La posizione ufficiale dell’industria dell’animazione verso i fansubs è: i fansubs sono illegali e ci danneggiano. I fansubbers insistono che se i titoli sono ufficialmente acquistati dall’editore, essi fermeranno la distribuzione di tali titoli; sicuramente, non sempre questo accade. Per esempio, ‘Ghost in the Shell S.A.C.’ era stato annunciato in collaborazione tra società giapponesi e statunitensi, ma i fansubs dell’anime sono stati ugualmente distribuiti. Se tutti i fansubbers avessero rispettato la regola etica che vanno dichiarando, i fansub di ‘Ghost in the Shell’ non sarebbero esistiti.
Alcuni fans comprano anche i DVD delle serie seguite in fansubs, ma sono una minoranza.
La crisi del mercato di anime in DVD ha molte cause, come anche il calo delle vendite, più in generale, di film in DVD. Troppi titoli escono ogni mese, e i loro prezzi sono molto alti. Non credo che i fansub siano l’unica causa del crollo delle vendite di anime in DVD, ma in questo essi giocano un ruolo molto importante.
Io penso che gli editori debbano prendere delle misure più aggressive per proteggere i propri prodotti. E’ nel loro diritto”.
Io (Romi) penso che la sua opinione debba essere rispettata, e ho trovato un articolo che sostiene le sue ragioni: “American Information Company Beginning to Record Top Fansub Titles”.
Secondo tale articolo, i fansubbers dicono di seguire la regola secondo cui se un titolo è acquistato da un editore non lo distribuiscono; però, nella classifica dei primi 50 anime diffusi tramite files Torrent troviamo ‘Naruto’, ‘Bleach’, ‘One Piece’, ‘Dragon Ball’ e ‘Escaflowne’, che pure sono già stati acquistati e trasmessi negli States.
Fonti:
ComiPress
'Fansubs and the Gloom of the Anime Industry - Part 1'
'Fansubs and the Gloom of the Anime Industry - Part 2'
'Fansubs and the Gloom of the Anime Industry - Part 3'
AnimeAnime
negli USA c'è molta gente che tira troppo la corda...davvero troppo...
Se il fansub non esistesse le vendite dei dvd non cambierebbero perché le persone hanno un certo stipendio che devono usare innanzi tutto per sopravvivere quindi tra alimentari, tasse, bollette, spese varie alla fine non rimane molto per il proprio hobby, il fansub risolve in parte il problema per gli animefans, infatti, permette di vedere tutto quello che viene prodotto e in seguito investire i propri risparmi nella serie che si reputa migliore. Ovviamente ci saranno anche quelli che vivono di solo fansub (comportandosi da “carogne”) ma penso siano una minoranza visto che i veri fans non resistono senza avere la propria serie preferita originale in DVD con cofanetto, extra,…
Serve sempre un capro espiatorio. Una grande azienda non dirà mai "abbiamo sbagliato il modo con cui abbiamo proposto questa serie" oppure "abbiamo applicato un prezzo troppo alto per il target al quale è indirizzato questo prodotto".
Ma basterebbe vedere i dati di download sui tracker dei vari gruppi di fansubber per scoprire che sono cifre insignificanti rispetto a quelle raggiunte dai DVD commerciali.
Non ci vuole un genio del marketing. Basterebbe scendere un attimo nel mondo reale, quello delle persone di reddito medio-basso (concetto che ai benestanti "geni del marketing" è piuttosto alieno), per rendersi conto che chi non compra i DVD non lo fa perchè può scaricarsi il fansub, ma perchè non li comprerebbe comunque per mancanza di denaro.
E poi, oltre che al numero di copie distribuite, il fansub non potrà mai essere un ostacolo al prodotto ufficiale perchè, maggiore fedeltà o meno, un prodotto sottotitolato non potrà avere la diffusione di uno doppiato.
Certo che, se tutti i gruppi di fansubber si adeguassero alla stessa etica ed evitassero di subbare materiale licenziato nel proprio paese, certe aziende dovrebbero trovarsi altri capri espiatori per i propri fallimenti.
quando avrò un vero stipendio potrò pensare che ogni tanto può valere un pochino la pena di comprare dvd originali.
forse^^
scherzi a parte tanti anime senza fansub/piratamento non li avrei mai visti, mi riferisco in particolare alle serie classiche come dunbine ideon ecc.figurati se spreco soldi per una serie di un paio di decenni fa e che non inizia per g e finisce per oldrake^^
>Non sono molto d'accordo con il discorso di Romi... credo che ci siano diversi errore nel suo modo di ragionare, lui considera il Fansub un antagonista delle Case di produzioni Anime questo cosa è lontanissima dalla realtà e come dire che il battito di ali di farfalla possa provocare un Uragano... i gruppi fansub sono composti da appassionati che non lucrano col fansub, sti pirati infami passano ore ed ore su prodotti spesso di scarsa qualità (raw oscene) per cercare di rendere possibile impossibile sottraendo tempo e denaro a se stessi, per poi essere definiti Pirati!...
Vorrei sapere come fanno questi santi ad intaccare minimamente il mercato anime? al limite aprono gli occhi ai vari importatori che spesso non capiscono una mazza di novità ed aiutano nella scelta di prodotti validi, mentre spesso il manger della nostra animazione con loro grafici e gadget vari scelgono pordotti che magari sulla carta hanno tutti i numeri giusti ( costa poco ) ma che poi non trova riscontro nel pubblico di appassionati e non.
Altro errore e credere che la pirateria sia colpa dei fansubber, gli animesub si trovano facilmente in rete anche dopo che i fansubbers ritirano il prodotto dai loro server ok... ma la stessa cosa vale per le serie anime Tradotte, dopo qualche tempo uno le trova facilmente sul mulo. spesso si trovano anche i Dvdrip con extra e copertine... è questo non credo sia colpa dei fansubber!
In sintesi credo che sia il solito discorso sulla pirateria, che si è sempre fatto sulla Musica, Films, ecc. adesso è il turno delle case di produzioni Anime che piangono miseria.
Come in tutte le cose è una questione di soldi, vogliono più soldi e dato che mancano le idee raschiano il barile della pirateria.
A mio avviso questo articolo è importante ed è utile per capire la pessima situazione dell'Italia.
Il testo è scritto da un americano che ha la certezza che prima o poi gli anime belli e buoni vengano trasmessi su qualche canale TV. Questo è vero per i grandi paesi dove c'è un commercio Tv altamente sviluppato. In Italia nn c'è la concezione di spendere fondi in anime in quanto si è diffusa l'opinione che i cartoni sono solo per ragazzi.
Anche io a volte sono contrario a certi fansubber per il loro comportamente poco "ortodosso", ma ringrazioo infinitamente altri che hanno diffuso tante bellissime serie in Italia ( essendo un appasionato di gundam nn avrei mai potuto vedere tutto nulla di questo anime (o pochissimo) )
Gli anime è vero saranno illegali ma a mio avviso portano un grande beneficio alle case editrici !! Spesso il vero appassionato si sofferma anche sulla casa produttrice e esprime dei giudizzi in funzione dell'opera.
Parliamoci chiaro, su una persona guarda un anime-funsubbato e poi nn gliene frega più nulla è come il ragazzo che si guarda il cartone animato sulla rete televisiva giusto per passare il tempo ! Difficilemnte questo ultimo andrà a spendere soldi in gadjet o cose simili !!
Se invece diviene un appassionato spenderà volentieri dei soldi per la sua serie preferita, vero magari nn comprando i DVD ma comprando dei gadjet o i manga correlati alla serie.
A mio avviso i fansubber sono e saranno il futuro dell'animazione giapponese.
Voi direte ma come fanno poi a campare i creatori dell'anime ? La risposta è semplice con gli articoli correlati e manga diffusi in tutti i paesi con maggior successo.
Se le case osservassero l'afflusso di alcune serie in determinati stati e proponessero di pubblicare la serei stessa e i gadjet avvini probabilmente ci guadagnerebbero molto.
Alla fine di tutto ringrazio tutti i fansubber che senza essere retribuiti e donandoci molto del loro tempo ( sempre più prezioso oggi giorno ) per la possibilità di vedere ciò che ci sarebbe impossibile nel nostro paese.
Mi auguro che l'Italia ricresca anche sotto questo piccolo aspetto e apra di più i suoi orizzonti
Sono opinioni sue che la non-vendita dei DVD sia dovuta al fansub mi lasciano perplesso.
Mi piacciono i cartoni, e voglio vederne. E per vederne, non ho altra scelta che affidarmi al fansub, visto che le edizioni ufficiali selezionano per me i titoli, scartandone alcuni che mi piacerebbero ma che non avrebbero posto sul mercato, hanno costi e tempi che non posso sostenere.
Pertanto usufrusco dei fansub, e ricambio la cosa spendendo comunque nel settore, in DVD, manga e gadgets vari. E ovviamente cercando di tirare dentro alla passione altri conoscendi, allargando il giro...
Tirando le somme concludo dicendo k nn è giusto crocifiggere i fansubber a favore di case distributrici pigre e piu attaccate al merchandising ke all'anime stesso...fortuna k c sono i fansubber senno penseremmo agli anime rifacendoci a mazinga o pollon cm fanno i nostri genitori...totalmente ignari dell'evoluzione compiuta dal sol levante in questi anni
SEE YA SPACE COWBOYS
è vero ke molti gruppi possono avere capacita di traduzione e adattamento appena sufficiente , magari nn ricontrollano quello ke scrivono etc vedi strafalcioni in italiano banali,
pero cazzo(e scusate la parola) se uno osserva gli adattamenti fatti per un pezzo, dbg e naruto, a confronto le trad del fansub sono oro puro..nn parliamo delle censure ke in usa stanno peggio ke da noi...
su one piece censuravano i sorrisi!
I SORRISII!!!!!!! OHHH MA CHE I BAMBINI USA SON TUTTI SDENTATI? O CE UN COMPLOTTO DA PARTE DELLA LOBBY DENTISTI AMERICANI...
bottiglie da viola a giallo...boh...
parti completamente ridisegnate vedi pistole...sostituite da pistole a tappo spade da martelli idioti...
mi chiedevo ma poi nella versione dvd ci son entrambe le versioni audio video? cioe compri due volte la stessa cosa?
e queste censure poi su tv penso a pagamento?
e come diceva qualkuno inutile dire ke poi si potranno scaricare anche dopo essere stati licenziati...
succede cmq anche con le versioni localizzate..
xche io nn dovrei scaricarle? ok è illegale ma... mi devo limitare di brutto e vedere merdaset o quei 10 titoli che escono in italia... e che cmq per prezzi eccessivi nn potrei cmq comprare tutti... massimo 2-3 serie....
gli editori sono veramente convinti di fare soldi cosi?
alla fine come diceva qualcun'altro... i dvd che compro sono sempre quelli ma cosi mi limito e vedendo fansub no....
nn so se sono chiaro ma spero di si
MA le edizioni in TV sono STORPIATURE (vedi naruto et similia), e le versioni in dvd hanno prezzi esagerati; per non parlare del fatto che secondo me è assurdo che 1 dvd di un anime superbo abbia lo stesso prezzo di uno di infima qualità, e dov'è finita la legge di equilibrio tra domanda e offerta?
La verità è che le case di distribuzione pigliano un titolone ogni 6 mesi e 4 o 5 schifezze (che costano poco) per far vedere che hanno un catalogo bello pieno (o presunto tale dato che a volte non rilasciano sul mercato neppure tutto quello che comprano).
Io voglio + QUALITA' - quantità !!!
Bisogna che si facciano delle scelte più mirate al mercato italiano,inutile considerare i fans come dei carrelli della spesa da riempire di pessimi prodotti e poi lamentarsi che questi ultimi non comprano!Le vendite dei gadget sono aumentate,le action figures stanno conoscendo un periodo di splendore mai visto (Serie come Evangelion,che ne sforna sempre di più belle,GITS,i SOUL OF CHOGOKIN,ecc)
alle fiere del settore si vede sempre più gente in cosplay...il fenomeno anime funziona,ma non bisogna intasarlo di robaccia.Altrimenti si resta col becco asciutto.Prima spendevo quasi un milione di vecchie lire tra artbook,VHS,Laserdisc e gadget...ora mi compro tante cose dal giappone,perche pagare una statuina dei SaintSeiya qui 150euro e lì (con dogana e spedizione sui 60 euro,x me fa la differenza).E il solito discorso,guadagnarci va bene,ma rubare no!
I fansubbers, invece, includono note di spiegazione in tali scene, e pensano di fare qualcosa di gran qualità. I fan che vedono l’anime e non capiscono il giapponese, come possono avere la conferma che le note di chiarimento siano corrette? La fiducia che i fans ripongono nelle spiegazioni date nei fansubs comporta molti rischi."
E dopo questo paragrafo ho capito che non dovevo prendere seriamente le sue parole. Infatti con tale messaggio si è fatto vedere veramente per quello che è: un'idiota. Beh, certo, un'idiota importante, ma le cose non cambiano. Detto questo ringrazio Antonio per la traduzione e vi metto qui di seguito qualche commentino mirato su particolare idiozie dette da questo tale Romi:
"Ma basta che i titoli siano circolati per poco, che a causa della loro diffusione e moltiplicazione non potranno più essere recuperati. E rimarranno da qualche parte nel web per sempre."
Scusami, ma se sono un fansubber è proprio questo che voglio: che il mio lavoro duri nel tempo e venga riconosciuto dagli altri.
"Gli editori usano i fansubs come strumento per vagliare il mercato.
Alcune società negano questa convinzione nella maniera più assoluta."
Alcune società infatti stanno fallendo, chissà come mai... Se l'industria tenesse più sottocontrollo i fansub potrebbe rendersi conto che come strumento di mercato son sicuramente più utili delle solite e inutili statistiche..
"Alcuni distributori hanno fretta di acquistare le licenze per contrastare i fansubs. Comunque, essi spesso prendono troppi titoli, e non possono farli uscire tanto semplicemente."
Esattamente. E magari è proprio per questo che certi fansubber continuano lo stesso il loro lavoro fino a quando non vedono la serie sugli scaffali? Se tutte le case facessero come la dynit (che annuncia e pubblica subito dopo) l'industria avrebbe eliminato già da tempo questo "inconveniente"...
"La posizione ufficiale dell’industria dell’animazione verso i fansubs è: i fansubs sono illegali e ci danneggiano.""
Infatti tutti possiamo notare come i fansub di naruto o di fma abbiano notevolmente danneggiato i rispettivi possessori dei diritti...così danneggiati che il manga di entrambi è sempre primo in classifica nelle vendite del mese, così danneggiati che s'è avviato un giro di merchandising che muove cifre assai discrete, così danneggiati che la panini si è messa a produrre le carte di entrambi (e arrivare ad importare le carte collezionabili è proprio l'ultimo passo di una strategia di marketing che da molti buoni frutti)...e queste considerazioni in america valgono il doppio.
Dulcis in fundo una piccola perla per chi piace leggere dietro alle parole:
"Quello di intentare causa ai fansub è un rischio economico che molti editori non possono permettersi di correre."
Interessante, anche se detto da lui non c'è un granchè da fidarsi...
sayonara
PS: cancellate pure il primo commento, che non so bene come ma si è mangiato tutte le mie frasi quotate ^^'
Quando riportate una citazione, evitate di racchiudere le frasi tra "<" e ">", perché poi non vengono visualizzate correttamente per via delle istruzioni html;)
usate piuttosto le classiche virgolette "..."
Sarebbe interessante, a tal proposito, l'intervento di un rappresentante dell'editoria italiana di Anime...
dv'è finito infinite ryvius?? e molti altri.
trovo che si, alcune crew nn siano veramente professionali, ma c sn dei gruppi che a mio parere superano e di molto i sottotitoli ufficiali, x stile ma anche per fedeltà all'anime stesso. le note sul bordo non sn un problema, anzi. chi nn le capisce nn conosce le basi della cultura giapponese, qndi è colpa sua se nn sa godere a pieno del prodotto.
le industrie c perdono? a me sinceramente nn importa. io sn una mucca da mungere e loro non sono niente per me. i prodotti sn pochi e spesso anche d qualità scadente. per non parlare del prezzo, che nn è affatto bilanciato col prodotto in sè..
Non dico che cio' che Romi abbia scritto sia sbagliato, ma a tirare l'acqua al proprio mulino ci vuole poco.
Bisognerebbe che certi articoli li scrivesse qualcuno che si trova nel mezzo,che non ha interesse a vedersi i fansub e che non ha nulla a che fare con case di distribuzione o comunque societa' che hanno a che fare con gli anime.
Come al solito la colpa e' sempre sua: il dio denaro.
Secondo l'autrice avrebbero fatto bene nel "Castello di Cagliostro" a cambiare il nome di Lupin in Wolf, e altre cazzate immani che se venissero solo azzardate in un fansub provocherebbero immani ire dell'utenza.
Tutto ciò lascerebbe da pensare ad una persona che lascia passare gli errori e scelte grossolane di traduzione, bene, veniamo a quando analizza il lavoro dei fansub.
Qui (http://www.animeanime.jp/100/100-15.html) prende di mira la qualità di traduzione dei fansubbers, portando degli esempi di errori di traduzione.
Il testo è in giapponese, però potete trovare la parola "Lohengrin".
Viene da Gundam Seed (armi dell'Archangel) e lei dice che nei fansub viene scritto "Long grin". Questo come esempio di "cattiva traduzione" (negli altri due esempi lei stessa commette errori madornali, ma lasciamo stare...)
Questo per me è un atteggiamento di parte e ipocrita nei confronti del lavoro dei fansubbers.
Romi poi cita solo i fansubbers americani, mettendo per assunto che loro non fanno errori di traduzione. I tappi alle pistole e il leccalecca a Sanji però li hanno messi, e sarebbero accettabili!
Se Romi venisse in Italia e guardasse (e capisse) gli errori che vengono fatti nelle nostre tv, altro che fansub!
Romi non valuta assolutamente che nel mondo ci siano altre lingue oltre al giapponese e all'inglese. Per lei il fansub potrebbe morire quando gli anime verranno rilasciati in contemporanea in america e Giappone.
Per quanto mi riguarda, è come un trattato sui benefici del buco di ozono. Fatto male, argomentato peggio e con motivazioni di parte pregiudiziali.
Il fansub italiano, per i gruppi che io conosco, è molto serio e rispetta i diritti delle serie acquistate.
A me piace molto Full Metal Alchemist. Prima che uscisse in Italia l'anime e il manga mi ero guardato in inglese i primi 3 episodi, e sono diventato un fan di questo anime. Ma, anche se mi piace, non comprerò mai i DVD originali (almeno per adesso), perchè troppo costosi per le mie povere tasche da studente liceale. Io non ho nessuna serie scaricata con i diritti italiani e, anche se l'avessi, questo non frenerebbe l'acquisto dei DVD. Io non li compro solo per esigenze di soldi, infatti se trovo qualcosa che mi interessa a basso prezzo (sui 10 euro) lo prendo senza esitare, anche se avessi l'intera serie scaricata sul computer.
Gli editori devono sempre trovare la colpa dei loro insuccessi in altre cose. Perchè non si prendono qualche responsabilità, una volta tanto? La colpa delle scarse vendite dei DVD non è data dalle fansub.
Detto questo, ritengo che in questo quadro manchino le figure principali, alle quali evidentemente non è mai riconosciuta la dovuta considerazione; quelli che sono tranquillamente sfruttati sia dagli editori, sia dai fans: gli autori materiali di anime e di manga (e qui il discorso si può estendere al fenomeno delle scanlations)!
Editori e produttori si arricchiscono sul lavoro degli autori, spesso sottopagati, e solo quelli che hanno raggiunto una certa fama e importanza possono permettersi di imporsi -sempre entro certi limiti- all'editore e avere uno stipendio che permetta loro di vivere degnamente. La maggior parte, che si tratti di mangaka o animatori, che fanno sessioni di lavoro mostruose, estenuanti, ricevono un compenso davvero esiguo in confronto al ricavato che poi ottiene l'editore/ produttore, il cui investimento finanziario è in molti casi alleggerito anche dall'appoggio degli sponsor.
E poi ci sono i fan, quelli che magari idolatrano una serie, che ammirano tantissimo un autore, ma che poi ragionano così:
"Non m'importa nulla degli editori, mi scarico i fansub e tanto compro i gadget e i manga della serie".
Ma è anche una questione di contratto e di diritti: non sempre parte degli introiti di gadgets e correlati vanno direttamente agli autori dell'opera. Quindi, non può bastare comprare questi prodotti secondari. Se gli editori falliscono, le serie rimangono incompiute (qualcuna può anche passare ad un altro editore, ma non è troppo facile e immediato), e gli autori perdono il loro lavoro. Se gli editori e i produttori non guadagnano abbastanza, cercheranno di ridurre i costi. E abbiamo già visto, negli ultimi 10 anni almeno, un calo nella qualità dell'animazione (eccezion fatta per poche serie ad alto budget o miniserie OAV), anche perché da molti anni -proprio per ridurre i costi- i produttori di anime hanno cominciato a rivolgersi a studi esteri, cinesi e coreani (ma sicuramente si pensa già all'India) privi della giusta esperienza e professionalità per realizzare un prodotto di qualità. In tutto questo discorso, quindi, in genere sono gli autori la parte più debole.
Sicuramente, in questa catena, c'è chi guadagna troppo. Non c'è vera concorrenza tra editori, perché lo stesso titolo viene venduto in esclusiva ad un solo editore. Quindi, l'unica versione possibile, fino alla scadenza della licenza, è quella che quel determinato editore propone al pubblico, che non ha possibilità di scelta. Se un autore e il suo editore originale avessero la possibilità di vendere all'estero contemporaneamente lo stesso titolo ad almeno due editori nazionali diversi, i fans potrebbero scegliere la proposta migliore. Anche nel prezzo.
Certo, in questo discorso la parte perdente sarebbero gli editori esteri, che allora peserebbero maggiormente i loro acquisti e grazie alla vera concorrenza, punterebbero su edizioni migliori. Il successo di un editore rispetto ad un altro si svelerebbe anche nella fiducia del suo pubblico, negli anni. Anche i prezzi al pubblico dei DVD sono molto allineati tra i diversi editori. E sarebbe bene un controllo dell'antitrust. Il prezzo è mediamente 24 euro, indipendentemente dalla durata del contenuto. E questo è sbagliato. Penso, poi, alle cosiddette complete editions che propongono alla fin fine un episodio per soli 2-3 euro; ed evidentemente gli editori riescono ad avere il loro profitto anche a quei prezzi. Non oso immaginare il guadagno su un DVD appena uscito e venduto a 25 euro. I conti non tornano...
Penso che i responsabili del calo delle vendite siano in primo luogo proprio gli editori stessi, con le loro politiche editoriali e scelte di titoli spesso discutibili. I fansub possono certamente incidere sul calo delle vendite, ma neppure troppo, in quanto se l'edizione è meritevole viene in ogni caso acquistata dagli interessati. Dagli spettatori occasionali, non sarebbe in ogni caso acquistata. Molti non la comprerebbero ugualmente. Anzi, senza la pubblicità dei fansub, molti non saprebbero neppure dell'esistenza di molte nuove serie. Però, proprio grazie allo sviluppo delle tecnologie, che permettono di creare copie sempre più perfette, quasi di qualità DVD, qualcuno potrebbe lo stesso cedere alla tentazione di accontentarsi della versione scarica in Internet, gratis, invece di investire soldi in una pur buona edizione ufficiale. E anche questo è sbagliato.
Ma io non ho dato dell'idiota a nessuno... ti stavi riferendo a me?
Riguardo al discorso in generale credo che qui siamo tutti d'accordo sul fatto che gli editori lucrano un po' troppo sui proprio prodotti, perciò proviamo a cercare qualche soluzione prendendo ad esempio l'ambito musicale (ambito ben conosciuto per le manovre dei suddetti loschi individui...che avendo già il materiale prefatto hanno ancor meno motivazioni per il loro operato). Cosa è stato fatto per arginare il fenomeno della pirateria e finanziare i meritevoli artisti produttri di splendida musica?
1- Si è cominciato a vendere online ad un prezzo infieriore 2- Alcuni artisti hanno incominciato a vendere da soli la propria musica
Dal mio punto di vista qui da noi entrambe le proposte son poco fattibili, ma a queste si potrebbe compensare con un iniziativa tanto semplice quanto utile, il paypal. Infatti se tutti questi artisti giapponesi meritano davvero i soldi per il loro operato tanto vale darglieli direttamente dalle nostre stesse mani (senza far conto su dubbi intermediari come avviene ora). Basterebbe un semplice sito fatto in inglese e chissà quanto potrebbero incassare al mese i suddetti artisti...infatti per quanto ne so io ci sono moltissimi servizi in rete che sono quasi interamente sovvenzionati da questo tipo di donazioni indi non vedo perchè non si possa fare lo stesso in un ambito leggermente diverso.
Mettiamo però subito in chiaro una cosa: anche dare i soldi agli autori per ciò di cui usufruiamo gratuitamente grazie ai fansubber non ci esime dall'essere afferrati dal lungo braccio della legge. Infatti anche se questa opzione sarebbe eticamente e moralmente giusta (e farebbe felice la cosciena di molte persone che non si possono permettere direttamente l'acquisto) alla fine non lo è sul lato pratico, perchè i diritti delle opere non sono degli autori, ma degli editori. Ma non stiamo qui a disquisire ulteriormente, tanto il problema non si pone neanche dato che ne passerà di tempo prima che un mangaka giapponese faccia personalmente un sito in inglese per avere le donazioni...
Dunque cosa ci rimane?
Fare esattamente quello che stiamo facendo ora, alla faccia di tutti quelli che vogliono continuare a lucrare sulle nostre spalle imponendoci falsi moralismi, proprio come questa Romi.
sayonara
In ogni caso, acquistando/ scaricando direttamente file video e audio dal web non si può avere l’edizione che molti titoli meriterebbero, con extra vari, booklet, cover DVD stampate presso tipografie, gadget allegati, ecc... ci si dovrebbe accontentare di edizioni orribili fatte in casa, non diverse da quelle copie piratate che a volte si trovano in vendita sulle spiagge. E questo, per un collezionista, il vero destinatario dei DVD, è inammissibile. Ci si lamenta già delle pur minime mancanze, figuriamoci così...
Un po’ come per libri e e-book; vuoi mettere la gratificazione di avere materialmente il volume tra le tue mani?
Poi, penso anche alla manovalanza, cioè gli animatori che vengono sempre più sfruttati e sottopagati dai produttori di anime, che da tanto ormai hanno iniziato una corsa al risparmio davvero deleteria per tutto il settore. Anche tutti questi animatori dovrebbero aprire un sito paypal o vivere di elemosina per il duro lavoro che fanno?
L’unica soluzione giusta può essere quella di maggior onestà da parte di tutti, soprattutto dalla parte più forte, quella dei produttori/ editori: qualche Ferrari in meno e più soldi a chi lavora! Ma mi rendo conto che questa è pura utopia -___-
Per Eternity: ovviamente, mi riferivo a masaru.
Belle cagate che ho letto in questo articolo, ma del resto questo Romi ha solo paura di finire sulal strada perche' non riesce a lucrare troppo sui DVD di anime e quindi scaricare la colpa sui fansubbers!
Non esite alcune prova che chi segue fansub, poi non compra i DVD o viceversa, il mercato a mio avviso e' semrpe stato costante da entrambe la parti, se la vendita di DVd diminuisce la causa e' come quella di musica a film, la qualita' delle produzioni e' costante diminuzione perche' il mercato e' saturo!!!!
Semplice prendersela con il fansub quando le cose van male, come le majors prendersela con il p2p se i loro film/cd musicali fanno cagare con prezzi esorbitanti!
Inoltre e' falso il contrario quando dice che i fansub sono adattati male, essendoci diverse versioni dello stesso anime uno ha sempre la scelta di seguire il fansub migliore!
Come la penso io?
Che si meritano di fallire se non sanno scegliere i titoli giusti (elfen lied e' stato un best sellers per esempio), e si buttano a pesce solo perstroncare il fansub!
Poi, ma questa e' mia opinione personale, io sono dalla parte di chi dice che un anime, come un film, non dovrebbe mai essere doppiato ma apprezzato in lingua originale con i sottotioli per sentire la recitazione come in natura era stata concepita!
Mchan
(Anidojo fansub)
Saluti
non gli conviene economicamente a loro e quindi e sbagliata.
Quindi cosa cambia scaricarli o meno?
Di sicuro non è colpa loro se il mercato dei DVD è in continua discesa...
Mi suona sempre di più come una soluzione di comodo cercare sempre e comunque le responsabilità al di fuori delle proprie azioni.
Se è illegale il fansub, e su questa questione non è mai stata fatta molta chiarezza, è illegale punto e stop.
Lo so che magari sembrerà a molti un'idea assurda ma mi sono sempre chiesta perchè non si realizzino due edizioni di una serie in questo modo: una in lingua originale con i soli sottotitoli, che includa più episodi, a un prezzo ridotto (tipo 12 euro) e una doppiata ad un prezzo superiore (tipo 20 euro). Così uno può scegliere. Personalmente preferisco la lingua originale e non vedo perchè io debba pagare il lavoro dei doppiatori visto che non mi interessa. Ho comprato la serie Strawberry Egg proprio perchè costava pochissimo in quanto solo sottotitolata (anche se devo dire che c'era qualche errore!). Se fosse stata prodotta al consueto prezzo non ci avrei mai pensato. A proposito.. qualcuno sa niente dei dati di vendita di questa edizione e se hanno intenzione di agire in questo modo con altre serie?
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