Chi l’avrebbe mai detto che Hayao Miyazaki, pluripremiato regista/animatore (Il mio vicino Totoro, Kiki: consegne a domicilio, Il castello errante di Howl, Si alza il vento) avesse avuto un confronto diretto con il potente produttore hollywoodiano Harvey Weinstein (recentemente salito agli onori delle cronache per le sue gesta di predatore sessuale seriale) e avesse avuto avuto la meglio?
 
Hayao Miyazaki


Prima di essere un artista unico nel suo genere, che trascende i mezzi espressivi e le frontiere nazionali, Hayao Miyazaki è un uomo di solidi principi. Ricordiamo che nel 2003 si rifiutò di recarsi negli Stati Uniti per ricevere l’Oscar assegnato al suo film La città incantata, in segno di protesta contro l’intervento armato statunitense in Iraq, nella seconda Guerra del Golfo.

A distanza di anni e alla luce dei clamorosi scandali a sfondo sessuale che hanno coinvolto Harvey Weinstein, è riemersa una vecchia intervista di Hayao Miyazaki al quotidiano inglese The Guardian che rivela un singolare retroscena con protagonisti lo stesso produttore statunitense e il cineasta giapponese, in occasione dell’adattamento americano del film La principessa Mononoke.
 
studio ghibli


Nel 1997 Weinstein, noto come uno dei più agguerriti e potenti produttori di Hollywood, era a capo della Miramax, società acquisita dalla Disney, che a sua volta aveva appena firmato un accordo per la distribuzione de La principessa Mononoke con i giapponesi dello Studio Ghibli. Questi voleva rimaneggiare pesantemente il capolavoro animato per renderlo più commerciale e, per paura che il film venisse deturpato, Miyazaki gli mandò un messaggio in cui gli consigliava di non farlo, accompagnato dall'immagine di una katana (la spada dei samurai) e da un perentorio "Nessun taglio!".

Miyazaki ha precisato in seguito che in realtà il messaggio era stato mandato dal suo produttore, allo scopo di preservare l'integrità della pellicola e persuadere Weinstein. Queste le sue testuali parole:

"Sono anche andato a New York per incontrare quest’uomo, questo Harvey Weinstein, e sono stato aggredito con tutte queste richieste di tagli. Ma l’ho sconfitto!".
 
katana-1.jpg


Tutto questo risale alla fine degli anni '90, quando Weinstein era assolutamente inattaccabile e aveva un potere cinematografico quasi assoluto, ed è una piccola soddisfazione per i fan dello Studio Ghibli applaudire alla vittoria di Miyazaki sulle sue sforbiciate.


Fonti consultate:
vt.co
theguardian