Quando il Paese del Sol Levante incontra l'Italia, è sempre una festa.
E ogni volta che l'espressione artistica del Giappone arriva nel nostro, di Paese, lo fa incantando gli sguardi, strappando sorrisi, catturando un pubblico entusiasta.
 


E' accaduto una volta di più sul palco allestito per l'edizione 2017 di Lucca Comics & Games, che ha visto esibirsi diversi ospiti giapponesi principalmente nella serata di sabato 3 novembre: al calar della sera, il suono di shamisen vibra all'improvviso nell'aria. E poi gli fa eco un basso, batteria, chitarra e tastiere, fusi insieme in sonorità antiche e moderne al tempo stesso.
Sono gli Urushi, conosciuti anche come Samurai rock band, e d'altronde le loro melodie dal ritmo accattivante ricordano atmosfere dei tempi andati, ma richiamano al tempo stesso anche la colonna sonora delle scorribande di ninja come Naruto.
Per l'appunto, antico e moderno in chiave rock, in un pizzicare di corde pazzesco e frenetico, dove le note corrono e si rincorrono e saltano allegre, coinvolgenti, e anziché su un palco sembra quasi di vedere gli strumentisti alle prese con una corsa a cavallo fra le distese verdi del Giappone, o balzare rapidi tra le sue lussureggianti foreste. Trasmettono energia vibrante, gli Urushi, attraverso un suono coinvolgente che attira a sé e rilassa lo spettatore al tempo stesso.
Si tratta di una band di cinque componenti: Keisho Ohno allo shamisen, uno strumento tradizionale di origine cinese ma largamente diffuso nel Giappone antico, quindi Kazunori Koga alla chitarra, Mamoru Motooka alle tastiere, Tsunetaka Takahashi al basso e Akira Kobayashi alla batteria.
 
Urushi Samurai Band.jpg


Poi il palco si fa buio, e vi appare un enorme orso di peluche color cioccolato.
E' il segnale che gli Urushi passano il testimone ai Morrigan, band visual kei formata nel 2015. Lo stile è, per l'appunto, quello che richiama un look esteticamente curato nel minimo dettaglio, elaborato e ricco di fronzoli, di svariati strati di trucco dark accostato a pelli diafane e capelli biondo platino.
La musica, invece, è quella che va dal punk gothic rock all'heavy metal e all'elettrico sperimentale, tipico di questa branca caratteristica della musica giapponese lanciata da pionieri come i celeberrimi X Japan, a loro volta influenzati da artisti quali David Bowie o i Kiss.
I Morrigan accendono il palco con stoccate violente che Setsuna infonde alla batteria e la voce roca del cantante Aryu che si unisce alle note più profonde del basso di Kuloe.
Alla chitarra, Pitty si fa notare invece anche per le affusolate dita che accosta più volte contro le labbra, a richiamare ulteriormente l'attenzione di un pubblico di fan (e non) in entusiasta delirio.
 
Morrigan sul palco.jpg


E poi, purtroppo, accade anche ciò che non ci si augura mai durante l'energia sprigionata da un concerto live: un blackout spegne la voce alla strumentazione, lasciando tanto gli artisti quanto gli spettatori al buio, in un silenzio improvviso e spettrale.
E' il bello e il brutto della diretta, e mentre lo staff di Lucca Comics si da prontamente da fare per ripristinare il tutto, i Morrigan si godono comunque il sostegno dei fan che li incitano accorati. E' un momento, per quanto imprevisto, durante il quale gli artisti scendono da vicino per incontrare il pubblico, vicino più che mai davvero, malgrado le differenze di lingua e di cultura.
L'orso di peluche fa un paio di giravolte sul palco con Pitty, poi giunge il momento del commiato, e dei ringraziamenti.
 
Morrigan e OchaCaffè.jpg

(Nella foto, i Morrigan sono con DJ Shiru di OchaCaffé)

Per il pubblico, però, non è ancora tutto finito: possono mancare le luci, l'attrezzatura elettrica e persino gli allestimenti sul palco, eppure artisti come i Takarabune sono in grado di esibirsi ugualmente e festosamente al 100%.
Perché le voci di questi danzatori tradizionali non hanno bisogno di amplificazione, e i loro tamburi si animano semplicemente al tocco della mano, ed è così che lo spazio antistante il palco music di Lucca trascende il qui ed ora, e diventa sede di un autentico matsuri nipponico, di quelli che hanno luogo per le strade, tra la gente, in cerca dell'autentico spirito del Giappone.
Ed è così che il pubblico di Lucca si raccoglie a cerchio, nella semi-oscurità, attorno a questi danzatori vestiti di cremisi che sprigionano un'energia fuori dal tempo, che urlano incitando a ballare tutti assieme, a lasciarsi coinvolgere, ad entrare nell'atmosfera dell'Awa Odori di Tokushima, famosissimo festival che si svolge ogni anno nel cuore del Paese e dell'estate nipponica.
 
Takarabune Lucca Comics 2017.jpg

Tra giravolte, salti, mani e piedi che paiono quasi vorticare di vita propria, ecco la danza popolare che all'improvviso si fa un varco tra la gente, ed in fila indiana si accoda lungo la via delle mura di Lucca.
E mentre il suono dei tamburi si affievolisce allontanandosi, ci rendiamo conto, non senza un certo stordimento, che per quanto incredibile sia, non ci siamo mossi da Lucca: siamo stati testimoni di un incredibile festival nel festival.
Ed è una sensazione che non ci abbandonerà tanto presto, specialmente ricordando il motto con cui è noto il matsuri di Awa Odori nel mondo:

 
"Sciocco chi danza, e sciocco chi guarda! Ma essendo sciocchi entrambi, tanto vale divertirsi insieme ballando, no?!"
 


Fonti consultate:
Lucca Comics & Games 1, 2, 3
Sito ufficiale Takarabune

Si ringrazia Sintetico82 per le fotografie della serata