Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
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Puella Magi ★ Madoka Magica
9.5/10
Recensione di SimoSimo_96
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Premetto che, prima di guardare questo anime, nutrivo numerosi dubbi nei suoi confronti: temevo un replay di "Mew Mew" o di "Sailor Moon", in cui la sola differenza fosse il numero di episodi. Mi sbagliavo di brutto; una puntata tira l'altra e l'ho guardato tutto in un pomeriggio, totalmente catturato da quanto aveva da offrire questo capolavoro. Ma ora basta con gli elogi.
Trama: Madoka è una giovane ragazzina delle medie dai capelli rosa, dolce, gentile, onesta e di buon cuore che vive una vita normale con le sue amichette normali. Un giorno fa un sogno, conosce una nuova compagna di classe, incontra una sottospecie di gatto con le orecchie pelose e la sua vita cambia radicalmente. La bestiola le propone, infatti, uno strano accordo.
Malus: il voto suggerirebbe un'opera priva di difetti, ma oggettivamente parlando ci sono alcune caratteristiche che potrebbero non essere apprezzate; non è il mio caso, ma il mondo è bello perché è vario. La storia è di fatto stupenda e perfetta a mio modesto parere, però tratta temi e argomentazioni di enorme complessità, ponendo alle protagoniste domande dalle risposte non semplici; sono discorsi di cui parlerei per ore, ma difficilmente il mio interlocutore sarebbe una ragazzina delle medie, specialmente per i tempi in cui viviamo oggi. Questa cosa non mi ha disturbato affatto, anzi, dal punto di vista del micetto ha anche senso puntare sulle ragazze in giovane età piuttosto che su donne adulte, però, se a qualcun altro disturba, posso comprendere. Un altro possibile difetto può essere costituito dalla resa delle ragazze in termini di design character, non proprio "realistiche". Personalmente la cosa non mi ha dato alcun fastidio, l'ho anzi apprezzata molto, ormai troppo spesso dei disegni belli diventano strumento per nascondere la mediocrità di un'opera di animazione.
Bonus: a conti fatti, i difetti che ho descritto sono in realtà per me motivi di elogio. Avrei talmente tanti pregi da elencare che devo per forza di cose scremarli. La trama, come detto, è perfetta, se aggiungessi altro sarebbe spoiler, e, per un anime come questo, non è ammissibile; la trama va vissuta.
La caratterizzazione dei personaggi è ottima, non perfetta a causa di estremizzazioni a volte un poco forzate, ma comunque comprensibili, se pensiamo che si tratta di ragazzine che tutto d'un colpo si rendono conto di che cosa le circondi. Gli episodi sono gestiti in modo esemplare, costituiti dal giusto equilibrio tra azione e dialogo, sempre con estrema attenzione ai dettagli. I dialoghi mi sono piaciuti tantissimo, dai più semplici ai più profondi; forse ci sono un po' troppe lacrime, ma può darsi sia colpa del mio cuore di pietra.
Il sonoro, tra sigle e colonne, merita solo tanti applausi, era tanto che non avevo la pelle d'oca davanti a una mocciosa che combatte il male.
L'animazione, invece, ho deciso di trattarla per ultima, perché merita più di un paio di righe. Da architetto, anche piuttosto critico e severo solitamente, ho apprezzato tantissimo le ambientazioni, dalle case delle protagoniste con le loro stanze, arredo ovviamente compreso, agli spazi pubblici, che siano le classi della scuola o gli spazi aperti in città. Per uno come me è stato veramente un onore poter vedere finalmente un lavoro così ben curato dal punto di vista degli ambienti architettonici, troppo spesso posti in secondo piano, magari a causa di scarse conoscenze in materia. Le riprese della città, dall'alto, a volo d'uccello o a passo di uomo che fossero, mi sono sempre piaciute molto. Per quanto concerne invece l'ambiente "magico", si tratta di una vera e propria scommessa, secondo me, vinta a mani bassissime; giù il cappello per questa trovata davvero geniale e di cui, onestamente parlando, l'animazione giapponese aveva bisogno.
Questo anime ha, secondo me, molto da dare, più di quanto traspaia dalla copertina e dal titolo (che comunque a me piace), ma va seguito con pazienza e, malgrado tutto, senza troppe pretese. Un mix così ben amalgamato di generi non è facile da trovare, soprattutto se si nasconde dietro l'icona di "nuovo Doremì".
Concludo consigliando la visione a tutti, magari anche in compagnia dei genitori, se siete molto giovani; sarebbe l'anime ideale per far capire loro che questo tipo di televisione ha molto da offrire. Il 9,5/10, premesso che 10 credo non lo darò mai, è dovuto al finale, bellissimo ma leggermente troppo "pirotecnico" o "universale" per i miei gusti.
Trama: Madoka è una giovane ragazzina delle medie dai capelli rosa, dolce, gentile, onesta e di buon cuore che vive una vita normale con le sue amichette normali. Un giorno fa un sogno, conosce una nuova compagna di classe, incontra una sottospecie di gatto con le orecchie pelose e la sua vita cambia radicalmente. La bestiola le propone, infatti, uno strano accordo.
Malus: il voto suggerirebbe un'opera priva di difetti, ma oggettivamente parlando ci sono alcune caratteristiche che potrebbero non essere apprezzate; non è il mio caso, ma il mondo è bello perché è vario. La storia è di fatto stupenda e perfetta a mio modesto parere, però tratta temi e argomentazioni di enorme complessità, ponendo alle protagoniste domande dalle risposte non semplici; sono discorsi di cui parlerei per ore, ma difficilmente il mio interlocutore sarebbe una ragazzina delle medie, specialmente per i tempi in cui viviamo oggi. Questa cosa non mi ha disturbato affatto, anzi, dal punto di vista del micetto ha anche senso puntare sulle ragazze in giovane età piuttosto che su donne adulte, però, se a qualcun altro disturba, posso comprendere. Un altro possibile difetto può essere costituito dalla resa delle ragazze in termini di design character, non proprio "realistiche". Personalmente la cosa non mi ha dato alcun fastidio, l'ho anzi apprezzata molto, ormai troppo spesso dei disegni belli diventano strumento per nascondere la mediocrità di un'opera di animazione.
Bonus: a conti fatti, i difetti che ho descritto sono in realtà per me motivi di elogio. Avrei talmente tanti pregi da elencare che devo per forza di cose scremarli. La trama, come detto, è perfetta, se aggiungessi altro sarebbe spoiler, e, per un anime come questo, non è ammissibile; la trama va vissuta.
La caratterizzazione dei personaggi è ottima, non perfetta a causa di estremizzazioni a volte un poco forzate, ma comunque comprensibili, se pensiamo che si tratta di ragazzine che tutto d'un colpo si rendono conto di che cosa le circondi. Gli episodi sono gestiti in modo esemplare, costituiti dal giusto equilibrio tra azione e dialogo, sempre con estrema attenzione ai dettagli. I dialoghi mi sono piaciuti tantissimo, dai più semplici ai più profondi; forse ci sono un po' troppe lacrime, ma può darsi sia colpa del mio cuore di pietra.
Il sonoro, tra sigle e colonne, merita solo tanti applausi, era tanto che non avevo la pelle d'oca davanti a una mocciosa che combatte il male.
L'animazione, invece, ho deciso di trattarla per ultima, perché merita più di un paio di righe. Da architetto, anche piuttosto critico e severo solitamente, ho apprezzato tantissimo le ambientazioni, dalle case delle protagoniste con le loro stanze, arredo ovviamente compreso, agli spazi pubblici, che siano le classi della scuola o gli spazi aperti in città. Per uno come me è stato veramente un onore poter vedere finalmente un lavoro così ben curato dal punto di vista degli ambienti architettonici, troppo spesso posti in secondo piano, magari a causa di scarse conoscenze in materia. Le riprese della città, dall'alto, a volo d'uccello o a passo di uomo che fossero, mi sono sempre piaciute molto. Per quanto concerne invece l'ambiente "magico", si tratta di una vera e propria scommessa, secondo me, vinta a mani bassissime; giù il cappello per questa trovata davvero geniale e di cui, onestamente parlando, l'animazione giapponese aveva bisogno.
Questo anime ha, secondo me, molto da dare, più di quanto traspaia dalla copertina e dal titolo (che comunque a me piace), ma va seguito con pazienza e, malgrado tutto, senza troppe pretese. Un mix così ben amalgamato di generi non è facile da trovare, soprattutto se si nasconde dietro l'icona di "nuovo Doremì".
Concludo consigliando la visione a tutti, magari anche in compagnia dei genitori, se siete molto giovani; sarebbe l'anime ideale per far capire loro che questo tipo di televisione ha molto da offrire. Il 9,5/10, premesso che 10 credo non lo darò mai, è dovuto al finale, bellissimo ma leggermente troppo "pirotecnico" o "universale" per i miei gusti.
Attack on Titan: Junior High
7.0/10
"Attack on Titan: Junior High" è una divertente parodia de "L'attacco dei giganti" portata in Italia da VVVVID nella stagione autunnale del 2015. Essendo una serie rivolta perlopiù a un pubblico molto giovane, non è stato possibile inserire in questa la stessa violenza e crudeltà dell'opera originale, tuttavia sono riusciti ugualmente a mantenere intatto il ruolo di antagonisti dei giganti.
La storia è sempre ambientata all'interno delle tre mura, ma i fatti si svolgono nella nostra stessa epoca. In questo caso vi sono due moderne scuole: una destinata all'istruzione dei giganti e una a quella degli umani. Questi ultimi, però, temono i giganti e nutrono un profondo odio nei loro confronti, perché la maggior parte di essi passa il tempo rubando e mangiando il pranzo degli studenti umani. Di fronte a un simile affronto, però, c'è una persona in particolare che non intende passarci sopra, ovvero il protagonista.
In poche parole, si tratta di una serie scolastica con qualche elemento soprannaturale in cui vengono estremizzate le personalità di tutti i personaggi. L'unico a non essere particolarmente diverso è Eren, in quanto anche nella serie originale è una testa calda che non si ferma di fronte a nulla e non perde mai l'occasione di manifestare il suo odio per i giganti. Al suo fianco troviamo i suoi due inseparabili amici. La prima è Mikasa, una ragazza molto seria, ma priva del suo classico aspetto minaccioso e che lascia spazio solo alla sua parte più tenera grazie allo stile molto chibi dei personaggi. Il secondo invece è Armin, un ragazzo timido e di salute molto cagionevole sempre avvolto dalla sua calda coperta. Questi tre ragazzi, assieme al resto della classe, tenteranno più volte di avere la loro vendetta nei confronti dei giganti, ma, sfortunatamente per loro, gran parte delle missioni si concluderanno sempre negativamente.
L'opening, così come molti eventi della storia, sono stati riciclati e modificati in modo da renderli perfettamente compatibili con l'atmosfera dolce e simpatica che si percepisce in questa serie. La sigla di apertura, infatti, mantiene lo stesso ritmo della famosa "Guren no Yumiya" dei Linked Horizon, ma sono stati aggiunti dei suoni in più in modo tale da addolcirla un po'.
Si tratta senz'altro di una serie di scarsa importanza, creata al solo scopo di sfruttare il successo dei giganti per divertire un po' il pubblico, ma bisogna ammettere che proprio per la sua semplicità è riuscita a raccogliere molti consensi tra i fan della serie originale. Consiglio questa serie a chiunque voglia farsi qualche risalta, specialmente ai fan de "L'attacco dei giganti".
La storia è sempre ambientata all'interno delle tre mura, ma i fatti si svolgono nella nostra stessa epoca. In questo caso vi sono due moderne scuole: una destinata all'istruzione dei giganti e una a quella degli umani. Questi ultimi, però, temono i giganti e nutrono un profondo odio nei loro confronti, perché la maggior parte di essi passa il tempo rubando e mangiando il pranzo degli studenti umani. Di fronte a un simile affronto, però, c'è una persona in particolare che non intende passarci sopra, ovvero il protagonista.
In poche parole, si tratta di una serie scolastica con qualche elemento soprannaturale in cui vengono estremizzate le personalità di tutti i personaggi. L'unico a non essere particolarmente diverso è Eren, in quanto anche nella serie originale è una testa calda che non si ferma di fronte a nulla e non perde mai l'occasione di manifestare il suo odio per i giganti. Al suo fianco troviamo i suoi due inseparabili amici. La prima è Mikasa, una ragazza molto seria, ma priva del suo classico aspetto minaccioso e che lascia spazio solo alla sua parte più tenera grazie allo stile molto chibi dei personaggi. Il secondo invece è Armin, un ragazzo timido e di salute molto cagionevole sempre avvolto dalla sua calda coperta. Questi tre ragazzi, assieme al resto della classe, tenteranno più volte di avere la loro vendetta nei confronti dei giganti, ma, sfortunatamente per loro, gran parte delle missioni si concluderanno sempre negativamente.
L'opening, così come molti eventi della storia, sono stati riciclati e modificati in modo da renderli perfettamente compatibili con l'atmosfera dolce e simpatica che si percepisce in questa serie. La sigla di apertura, infatti, mantiene lo stesso ritmo della famosa "Guren no Yumiya" dei Linked Horizon, ma sono stati aggiunti dei suoni in più in modo tale da addolcirla un po'.
Si tratta senz'altro di una serie di scarsa importanza, creata al solo scopo di sfruttare il successo dei giganti per divertire un po' il pubblico, ma bisogna ammettere che proprio per la sua semplicità è riuscita a raccogliere molti consensi tra i fan della serie originale. Consiglio questa serie a chiunque voglia farsi qualche risalta, specialmente ai fan de "L'attacco dei giganti".
Attirato dalla particolarità della premessa, che lasciava senz'altro presagire una trama piuttosto strutturata, e dall'indubbia bontà dell'edizione Magic Press, mi sono avvicinato a quest'opera con più di qualche aspettativa, pur non conoscendo le opere precedenti di Kei Toume.
Per quel che riguarda la trama c'è poco d'aggiungere a quello già scritto nella sinossi: una malattia incurabile non meglio specificata (a metà tra l'ematofagia, una grave forma di anemia e non meglio precisabile disturbo ossessivo-compulsivo) affligge i membri di una sfortunata famiglia, i cui componenti provano un insopprimibile bisogno di bere sangue umano. A partire da questa condizione di disagio, il suddetto nucleo famigliare ha dovuto sopportare periodi turbolenti, in seguito ai quali il protagonista è stato affidato agli "zii". Le vicende narrate prendono il via dal nuovo incontro tra i due fratelli Takashiro, che dovranno fare i conti con il loro malessere nella vita di tutti i giorni. Fondamentalmente la serie è incentrata tutta sulla descrizione della quotidianità dei due fratelli (in particolare del protagonista) e del rapporto di dipendenza che si viene a creare tra loro. Per i primi tre o quattro volumi la narrazione scorre bene, con l'intreccio che viene sostenuto dalla relativa originalità della premessa e da un ritmo compassato che permette un'analisi piacevolmente articolata della psicologia dei personaggi primari e secondari. Proseguendo, tuttavia, la trama mostra i suoi limiti, faticando a cambiare marcia quando è ormai chiaro che sia rimasto ben poco da dire sulla situazione degli sfortunati fratelli. Anche i personaggi secondari, seppur ricoprano ruoli tutt'altro che irrilevanti, non riescono mai ad incidere nella narrazione, nonostante una caratterizzazione curata, per quanto non originalissima: questo difetto non permette di dare all'intreccio un respiro più ampio.
Il risultato è che l'opera mi è parsa, diciamo così, "divisa in due": la prima parte interessante, piuttosto originale e profonda, mentre la seconda, monotona e scontata, utile solo a posporre immotivatamente il finale, per altro non brillantissimo. Indicativa in questo senso, appare l'introduzione di un personaggio secondario negli ultimi volumi, di cui, anche sforzandosi, è difficile comprendere l'utilità narrativa: entra ed esce di scena nel giro di (relativamente) poche pagine, con poco da dire e quasi nulla da fare.
Lo stile grafico della Toume, seppur non eccezionale, è sicuramente adatto al genere: rozzo e graffiato, descrive perfettamente le anatomia fragili dei vari personaggi, esprimendone compiutamente il profondo disagio psicologico. Detto questo, non sono state poche le volte in cui mi è capitato di riscontrare imperfezioni nel disegno degli sfondi, per la verità sempre piuttosto essenziali: nulla di tanto fastidioso da inficiare il giudizio globale, ma abbastanza negativo da dover essere citato (a mio parere) come lieve difetto.
Indovinata la scelta d'impiegare i retini con parsimonia; espediente, questo, che rafforza l'incisività delle linee.
In conclusione, consiglierei il manga solo agli estimatori dell'autrice e a quanti fossero disposti alla lettura di slice of life globalmente ben disegnato, ma caratterizzato da ritmi molto lenti, in cui l'elemento di maggior interesse è l'approfondimento psicologico dei due protagonisti.
Quanto al voto numerico, voglio precisare che un 6 e mezzo sarebbe stato sicuramente più indicato.
Due parole in conclusione per elogiare l'edizione Magic Press, che vanta bellissime sovraccoperte e carta bianchissima.
Per quel che riguarda la trama c'è poco d'aggiungere a quello già scritto nella sinossi: una malattia incurabile non meglio specificata (a metà tra l'ematofagia, una grave forma di anemia e non meglio precisabile disturbo ossessivo-compulsivo) affligge i membri di una sfortunata famiglia, i cui componenti provano un insopprimibile bisogno di bere sangue umano. A partire da questa condizione di disagio, il suddetto nucleo famigliare ha dovuto sopportare periodi turbolenti, in seguito ai quali il protagonista è stato affidato agli "zii". Le vicende narrate prendono il via dal nuovo incontro tra i due fratelli Takashiro, che dovranno fare i conti con il loro malessere nella vita di tutti i giorni. Fondamentalmente la serie è incentrata tutta sulla descrizione della quotidianità dei due fratelli (in particolare del protagonista) e del rapporto di dipendenza che si viene a creare tra loro. Per i primi tre o quattro volumi la narrazione scorre bene, con l'intreccio che viene sostenuto dalla relativa originalità della premessa e da un ritmo compassato che permette un'analisi piacevolmente articolata della psicologia dei personaggi primari e secondari. Proseguendo, tuttavia, la trama mostra i suoi limiti, faticando a cambiare marcia quando è ormai chiaro che sia rimasto ben poco da dire sulla situazione degli sfortunati fratelli. Anche i personaggi secondari, seppur ricoprano ruoli tutt'altro che irrilevanti, non riescono mai ad incidere nella narrazione, nonostante una caratterizzazione curata, per quanto non originalissima: questo difetto non permette di dare all'intreccio un respiro più ampio.
Il risultato è che l'opera mi è parsa, diciamo così, "divisa in due": la prima parte interessante, piuttosto originale e profonda, mentre la seconda, monotona e scontata, utile solo a posporre immotivatamente il finale, per altro non brillantissimo. Indicativa in questo senso, appare l'introduzione di un personaggio secondario negli ultimi volumi, di cui, anche sforzandosi, è difficile comprendere l'utilità narrativa: entra ed esce di scena nel giro di (relativamente) poche pagine, con poco da dire e quasi nulla da fare.
Lo stile grafico della Toume, seppur non eccezionale, è sicuramente adatto al genere: rozzo e graffiato, descrive perfettamente le anatomia fragili dei vari personaggi, esprimendone compiutamente il profondo disagio psicologico. Detto questo, non sono state poche le volte in cui mi è capitato di riscontrare imperfezioni nel disegno degli sfondi, per la verità sempre piuttosto essenziali: nulla di tanto fastidioso da inficiare il giudizio globale, ma abbastanza negativo da dover essere citato (a mio parere) come lieve difetto.
Indovinata la scelta d'impiegare i retini con parsimonia; espediente, questo, che rafforza l'incisività delle linee.
In conclusione, consiglierei il manga solo agli estimatori dell'autrice e a quanti fossero disposti alla lettura di slice of life globalmente ben disegnato, ma caratterizzato da ritmi molto lenti, in cui l'elemento di maggior interesse è l'approfondimento psicologico dei due protagonisti.
Quanto al voto numerico, voglio precisare che un 6 e mezzo sarebbe stato sicuramente più indicato.
Due parole in conclusione per elogiare l'edizione Magic Press, che vanta bellissime sovraccoperte e carta bianchissima.
L'unica cosa prima di farlo vedere ai vostri genitori assicuratevi che siano di mentalitá aperta altrimenti vi mandano in psichiatria senza passare dal via..XD
Effettivamente 9.5 è oggettivamente troppo alto come voto. A mia discolpa, ho recensito il giorno dopo aver visto la serie e quindi ero ancora carico di hype!! Ripensandoci adesso credo darei 8/8.5
Comunque parlando della Magic Press, ma sta pubblicando qualcosa? Ricordo che a parte gli hentai aveva detto che avrebbe sempre proposto qualcos'altro, aveva iniziato con Chrono Crusade poi Master Mosquito e poi? Mi son perso io qualcosa o ha smesso?
Certo ha qualche difetto (ad esempio l'estrema lentezza della narrazione), ma mi venga un colpo se non è una delle migliori opere dell'autrice!
Dilettanti allo sbaraglio...
Nessuna meraviglia, qua la gente mette i voti in maniera poco obbiettiva...
Può piacere o meno,ma indubbiamente è un anime che ha portato delle innovazione,partendo da un concetto di fondo saturo. Per me vale un 9 pieno, avendo il pregio di non risultare scontato a differenza di tante opere idolatrate.
A parte che ho visto molte recensioni in cui si dava 10 come se fosse un capolavoro immortale (per opere che al massimo si meritavano 7 o 8 a voler essere buoni)...Anche tenendo conto che le recensioni utenti sono spesso molto soggettive, mancano comunque di obbiettività. Non entro nel merito di Madoka Magica perché non l'ho visto, ma troppo spesso mi pare che le persone tendano a sopravvalutare o sottovalutare in maniera fin troppo marcata diverse serie.
Ma per fortuna che la gente mette i voti in maniera soggettiva.
Sul fatto che ci siano votazioni esagerate lo trovo anche io vero, spesso dovuto magari al fatto che le recensioni vengono scritte forse troppo a caldo. Ma d'altra parte visto che tutti possiamo scriverle queste recensioni è giusto secondo me che siano soggettive, altrimenti avremmo tante recensioni tutte uguali.
Non mi sto lamentando che le recensioni siano soggettive, mi sto lamentando che i soggetti che scrivono quelle recensioni manchino spesso di un minimo di obbiettività e senso critico!
ho scritto io la recensione che leggi di Madoka Magica. come detto sopra, ripensandoci darei 8/8.5. è altresì vero però che a recensire sono persone non sempre esperte, anzi quasi mai, e questo comporta che si dia importanza a singoli aspetti a seconda dei punti di vista. una recensione priva di senso critico e obiettività è comunque un pensiero di qualcuno e come tale va rispettato, non necessariamente condividendolo. non è che le persone di cui lamenti non hanno senso critico, semplicemente hanno un senso critico diverso dal tuo.
Beh no, una persona che da 10 a certi manga/anime/opere mi fa dubitare molto sul suo senso critico. E non mi riferisco a te, anche perché, come ho detto, non ho visto Madoka Magica (magari potrebbe anche meritare quel voto!). Era un discorso più in generale, vedo spesso dare 10 un po' a casaccio (ovviamente non solo qua, ci mancherebbe), e mi chiedo se quelle persone leggessero alcuni "veri" capolavori che voto gli darebbero, 15?
A parte che non credo nemmeno quasi esistano manga o anime che si meritano un 10 tondo, per quanto c'è qualche opera che rasenta la perfezione.
Personalmente su questo concordo con te. Spesso sottolineo che 10 probabilmente non lo darò mai.
poco realistico il Chara Designe? alla faccia del poco realistico... ed è un pezzettino di sigla
ma anche no... il difetto più grosso è che Aoki Ume sia stata messa nel dimenticatoio, relegata ad un angolino nelle sigle di coda
l' altro difetto è che osa poco in termine di yuri, quello è davvero poco realistico; ti piace diglielo! male che vada ti tira uno schiaffo
difetto serio è l' essere troppo complicato.
nonostante l' idea geniale di trasformare il genere majokko in un mondo cupo e oscuro, tutto è reso in maniera troppo complessata, non che sia sbagliato, ma secondo me potevano osare di più e complicare meno.
e comunque guardatevi hidamari sketch e se trovate le scan del manga di madoka magica leggetelo, quello di Aoki Ume non la porcheria che ha fatto uscire la planet
"non proprio realistiche" significa sostanzialmente "teste enormi su corpi esili", uno stile moe matitato che a me piace sinceramente, ma che, parlandoci chiaro, è puro fanservice. per il resto direi che concordo su quanto hai scritto.
è un opera che non ho letto ma mi fa subito mal pensare leggere dello stile grafico di Kei Toume "seppur non eccezionale".
magari in questo manga era ubriaca, ma lo stile grafico della Toume è eccezionale sotto tutti i punti di vista e chi dice il contrario o non capisce un tubo o è cicato
una che disegna così... mi ci bacerei i gomiti io...
a si? dove sono le tette ????????
Ma infatti, ad avercene artiste come lei!!
Come ho già detto secondo me "Hitsuji no uta" è una delle sue migliori opere, solo che è profondamente drammatica, pessimista e decadente. Chiaro che chi non ama opere del genere penserà "ma che schifo di storia", quando invece non è così, almeno non per chi riesce ad andare oltre la superficie delle cose.
Mami Tomoe.... la mia preferita tra l'altro
ehm... e dove la vedi nuda, con le mutande al vento, in bikini o altre posizioni sensual/erotiche tali da farti fare :O !!!!! in tutto l' anime??? il il massimo di fan su mami è stato quando le staccano la testa... ma quello non è fanservice... forse nella sigla alla trasformazione di Madoka, ma poi??????? hai le idee confuse sul fanservice mi sa... perchè un personaggio con le tette non è fanservice, bisogna sbatterle in faccia allo spettatore per essere fancervice è in madoka magica non ce ne sta... se lo hai visto te lo sei inventato.
bhe io per ripicca me lo vado a comprare e me lo leggo e e me lo faccio anche piacere... ma come cavolo si fa a dire che non ha un disegno eccezionale la copertina di quel manga è spettacolare!!!!????!!!!
ma siccome non volevo credere a quello che stavo leggendo mi son andato a vedere delle scan di questo manga... e sono del tutto in disaccordo, il disegno non è per nulla rozzo, ne essenziale, ne spigoloso, anzi è curato bello, artistico, forte e caratterizzante e devo dire più delle altre opere della kome che ho letto... dove sono questi graffi??? dove sta la spigolosità??? qua il disegno è talmente essenziale che vengono disegnati persino i segni del controsoffitto con un tratto sapiente e capace, dove sta questa rozzezza??? qua abbiamo una capacità artistica espressiva, di alta qualità, i visi sono vivi il tratto per nulla graffiato acentua la naturalezza dei corpi con una grossolanità da far invidiare dei calligrafi... ma sul serio che manga hai guardato per dire ste cose??? ma qua non si tratta nemmeno di pareri... posso capire se mi dici non mi piace, ma dire che ha un disegno rozzo, essenziale, non adeguato... ma stiamo scherzando???
cioè bho sono tavole spettacolari...
- il voto è effettivamente basso (ai tempi mi sembra i mezzi voti non si potessero mettere, altrimenti sarebbe stato un 6,5), ma io sono un tipo stretto di manica, quindi quando dico che un fumetto è da 6, significa che la lettura vale complessivamente il tempo che le si dedica. Avrei potuto dargli 7, ma ero rimasto troppo negativamente colpito dal finale e in generale dalla seconda parte della narrazione, a mio parere tutt'altro che perfetta.
- Uno stile grafico "eccezionale" è, sempre a mio parere, quello di autori come Samura, Inoue e Nihei (per dirne tre). La Toume in questo manga sfoggia un tratto sicuramente essenziale, piacevolmente grezzo, che, ribadisco, si adatta perfettamente alla narrazione. Non ho mai scritto che è inadeguato, anzi. Non direi, però, che siamo anche solo vicini agli standard dei tre autori sopra citati.
- Una recensione è sempre inficiata da standard valutativi soggettivi: essendo il fumetto una materia artistica e non scientifica, si fatica ad avere metri di misura condivisi. Personalmente sarei felice se questa recensione portasse altra gente ad informarsi sull'opera: che la pensi o meno come me è poco rilevante. Anzi: pareri differenti sono stimolanti.
Ma dai, dare solo 6 (ma anche 6,5) ad un'opera del genere significa non capire un tubo, altro che criteri valutativi soggettivi...Che poi alla fine della fiera mi vai a dare un voto così basso solo per colpa del finale!! È come se dessi 5 a Claymore perché non ho gradito troppo il finale. Ridicolo!
la materia artistica non è soggettiva, se uno disegna male vuol dire che disegna male, se disegna bene vuol dire che disegna bene, i mezzi di misura ci sono tutti... uno può dire che caravaggio non gli piaccia, ma non che pitturi da schifo, anche dire che il disegno della Koume è grezzo è infondato ed ingiustificato hai passato tre quarti del paragrafo a dire praticamente che il disegno è brutto come il manga e per tanto è adeguato al manga...
guarda una recensione può anche avere un giudizio soggettivo, ma andare a sparare le sciocchezze che hai detto quello davvero non è soggettivo.
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