E se fosse Jump Rookie la migliore innovazione per i manga che si sia vista da un bel po' di tempo a questa parte?
E' ormai dagli anni '90 che il settore dei manga cartacei, in Giappone, è in declino: si può annoverare tutta una serie di fattori a spiegazione della cosa, dall'avvento di Internet, quindi degli smartphone, e fino alla saturazione del mercato, ma non per questo la realtà muta.
I più cinici affermano che sia colpa degli editori, per essersi adagiati sugli allori durante il periodo d'oro e non aver fatto un grande sforzo in termini di innovazione per tenere i manga al passo con i tempi; ma forse anche per rispondere a questo genere di critiche, ecco arrivare quindi l'app Jump Rookie.

Rilasciata dalla casa editrice Shueisha, che ricordiamo da' alle stampe la popolare rivista Shonen Jump, l'app Jump Rookie funziona essenzialmente come una sorta di YouTube per i manga: chiunque può quindi caricare la propria storia online e chiunque sia interessato a cliccarci sopra per vederne i dettagli può leggerla; vi sono anche le tipiche funzioni simili ai "mi piace", "segui" e la sezione dedicata ai commenti.

Come si può ben intuire, i manga che ricevono il maggior numero di like "scalano la vetta" e diventano così più visibili a più lettori, proprio come accade a uno YouTuber; tuttavia, la grande differenza tra le due piattaforme sta nel fatto che ad un Jump Rookie è garantito il 100% delle entrate pubblicitarie generate dall'aver avuto utenti visionare quell'opera.
Una mossa eccessivamente generosa da parte di Shueisha?

Forse, ma potete essere certi del fatto che Shueisha non rimarrà interamente a bocca asciutta, perché se l'app avesse il successo sperato, è evidente che la casa editrice potrebbe così pescare nuovi talenti da un nuovo, ampio bacino già preventivamente testato dal pubblico.
Sono molti i mangaka che hanno espresso il loro entusiasmo per il progetto:
In linea di massima sembra quindi un'idea grandiosa, ma a questo punto non siete curiosi di scoprire come funziona l'app in concreto? Eccone un test di prova: l'interfaccia è molto semplice e s'inizia a leggere manga senza problemi. Per quanto poi Jump sia perlopiù conosciuto per i suoi manga shonen, l'app include anche le sezioni seinen (per giovani adulti), shojo (per ragazze) e josei (per donne adulte).

Le pagine si scorrono verso il basso per essere lette con facilità dallo smartphone, e ciò consente di passare da una storia all'altra con altrettanta immediatezza.
In conclusione, sembra che l'app concretizzi un'idea valida, in teoria; nella pratica però, il suo successo sarà determinato essenzialmente dai suoi utenti, ovvero sia coloro che posteranno contenuti, sia chi inserirà i feedback alle storie.
E voi, che ne pensate?

Fonte consultata:
Sora News 24
E' ormai dagli anni '90 che il settore dei manga cartacei, in Giappone, è in declino: si può annoverare tutta una serie di fattori a spiegazione della cosa, dall'avvento di Internet, quindi degli smartphone, e fino alla saturazione del mercato, ma non per questo la realtà muta.
I più cinici affermano che sia colpa degli editori, per essersi adagiati sugli allori durante il periodo d'oro e non aver fatto un grande sforzo in termini di innovazione per tenere i manga al passo con i tempi; ma forse anche per rispondere a questo genere di critiche, ecco arrivare quindi l'app Jump Rookie.

Rilasciata dalla casa editrice Shueisha, che ricordiamo da' alle stampe la popolare rivista Shonen Jump, l'app Jump Rookie funziona essenzialmente come una sorta di YouTube per i manga: chiunque può quindi caricare la propria storia online e chiunque sia interessato a cliccarci sopra per vederne i dettagli può leggerla; vi sono anche le tipiche funzioni simili ai "mi piace", "segui" e la sezione dedicata ai commenti.

Come si può ben intuire, i manga che ricevono il maggior numero di like "scalano la vetta" e diventano così più visibili a più lettori, proprio come accade a uno YouTuber; tuttavia, la grande differenza tra le due piattaforme sta nel fatto che ad un Jump Rookie è garantito il 100% delle entrate pubblicitarie generate dall'aver avuto utenti visionare quell'opera.
Una mossa eccessivamente generosa da parte di Shueisha?

Forse, ma potete essere certi del fatto che Shueisha non rimarrà interamente a bocca asciutta, perché se l'app avesse il successo sperato, è evidente che la casa editrice potrebbe così pescare nuovi talenti da un nuovo, ampio bacino già preventivamente testato dal pubblico.
Sono molti i mangaka che hanno espresso il loro entusiasmo per il progetto:
"I manga si stanno evolvendo, a quanto pare. Non vedo l'ora che arrivi quest'nuova era."
Eiichiro Oda, One Piece
"Questo genere di sistema per il quale il proprio lavoro viene immediatamente valutato dai lettori è come un sogno."
Akira Toriyama, Dragon Ball
"E' facile da usare, ma c'è molto più di questo, dietro l'app. Vorrei leggere qualcosa su cui soffermarmi. Per favore, fate del vostro meglio!"
Yoko Kamio, Hana Yori Dango
"Vorrei averla avuto quando ho cominciato io... è la strada più breve per diventare autori professionisti!"
Kyosuke Usuta, Sexy Commando Gaiden: Sugoi yo!! Masaru-san
"Testate il vostro talento. Potreste scoprire di essere dei geni."
Koyoharu Gotoge, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba
Eiichiro Oda, One Piece
"Questo genere di sistema per il quale il proprio lavoro viene immediatamente valutato dai lettori è come un sogno."
Akira Toriyama, Dragon Ball
"E' facile da usare, ma c'è molto più di questo, dietro l'app. Vorrei leggere qualcosa su cui soffermarmi. Per favore, fate del vostro meglio!"
Yoko Kamio, Hana Yori Dango
"Vorrei averla avuto quando ho cominciato io... è la strada più breve per diventare autori professionisti!"
Kyosuke Usuta, Sexy Commando Gaiden: Sugoi yo!! Masaru-san
"Testate il vostro talento. Potreste scoprire di essere dei geni."
Koyoharu Gotoge, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba

Le pagine si scorrono verso il basso per essere lette con facilità dallo smartphone, e ciò consente di passare da una storia all'altra con altrettanta immediatezza.
In conclusione, sembra che l'app concretizzi un'idea valida, in teoria; nella pratica però, il suo successo sarà determinato essenzialmente dai suoi utenti, ovvero sia coloro che posteranno contenuti, sia chi inserirà i feedback alle storie.
E voi, che ne pensate?

Fonte consultata:
Sora News 24
E' certamente un modo rapido per farsi conoscere e forse anche meno costoso per i giovani mangaka.
Con sta storia del 100% delle entrate al mangaka la rende sicuramente una piattaforma molto interessante sia da parte dei mangaka che da parte dei consumatori.
Se ciò non dovrebbe essere un male in realtà non è da escludere minimamente che d'ora in poi ogni mangaka esordiente dovrà passare tramite quella piattaforma e l'editor lo considererà solo ed esclusivamente nel caso faccia un determinato successo. Vista la quantità elevatissima di contenuto sarà ancora più difficile emergere e l'app essendo pubblicitario diverrà letteralmente alla portata di TUTTI incrementando notevolmente il numero di novizi che danno 10/10 alla prima cosa che vedono solo perchè è appunto la prima.
A questo punto non ci sarà più alcun tipo di richio preso da parte dell'editor, nessuna opera autoriale o un peletto più particolare riuscirà ad emergere nella vagonata di roba "clickbait" e l'editor sicuramente non potrà dire di no ai guadagni facili e sopratutto sicuri investendo praticamente tutto solo ed esclusivamente su queste opere.
Qualunque forma di nicchia o perlomeno manga di qualità ma dal mediocre successo verranno completamente ignorati per via dell'incremento estremo di opere "stupide" ma di successo che ruberanno tutto il budget disponibile dell'editore.
I mangaka seinen senza una fanbase solida già ora non hanno alcuna speranza di emergere e negli anni vedremo costanti cali.
Senza contare il riscontro diretto mangaka-utenza, con le tonnellate di haters che girano e vagonate di mangaka scrausi che gli viene sbattuta in faccia la realtà (che il mondo non li vuole), prevedo pure un raddoppio del numero di suicidi.
Ottimista, eh? Come se su YouTube non ci fosse roba interessante...
È vero ma sarà tutto in proporzione... non è che il mercato tradizionale funzioni tanto diversamente... si spargono la voce e fanno nascere i fenomeni...
Dai... pensi che le case editrici non sappiano che ci sono anche lettori di un certo tipo? Fanno e faranno altri tipi di investimenti indirizzati ad un preciso settore di mercato, non è che si aspettano i numeri di One Piece da ogni titolo...
Il paragone che fai con YouTube è azzeccatissimo: io su YT ci vivo praticamente da quando è nato e ti posso assicurare che i vari canali idioti da milioni e milioni di iscritti che ho visto nascere e crescere non mi hanno mai impressionato o invogliato ad iscrivermi. Avverrà una selezione naturale. L'idea è se non altro democratica, anche se per me ammirare delle tavole disegnate attraverso uno schermo e non sul caro vecchio foglio di carta ingiallito è fuori discussione. Non esiste, per me non è leggere.
Hai un visione delle cose leggermente catastrofica...
Di certo non si può pretendere che gli indie siano al livello dei manga commerciali... ma è altrettanto vero che non sempre i manga commerciali riescono a presentare gemme nascoste che magari, anche se non commerciali, troverebbero una propria nicchia di appassionati disposti a supportare l'opera, senza contare la possibilità che tra le tante opere semi-amatoriali, si nascondano dei professionisti che hanno avuto sfortuna con gli editori in grado di dire la loro.
Sono queste le piattaforme che danno libertà ai creativi... Ed è vero che spesso vengono pubblicati anche prodotti di scarsa/scarsissima qualità... ma se questo è il prezzo da pagare per permettere a tutti di esprimere la propria creatività personalmente penso valga la pena.
Steam al momento permette la pubblicazione di giochi a tutti... è vero che viene pubblicata ogni giorno tantissima merda... ma è altrettanto vero che tramite crowdfunding e altre piattaforme come gog sono ancora tanti gli indie di alta qualità che fanno successo e che non sarebbero stati scoperti in nessun altro modo (e magari anche loro hanno iniziato con prodotti non proprio entusiasmanti).
Sono d'accordo ad eliminare prodotti che copiano altri prodotti, ma non sta a me stabilire se un gioco è brutto... stesso discorso vale per i manga.
Kickstarter, parteon ed altri esistono anche in giappone, molti manga vengono pubblicati tramite editor dopo aver avuto la loro fama tramite il web.
Su youtube la gente ci campa con le pubblicità, ma un manga a confronto è un lavoro immane estremamente più lento e meno remunerativo e per quanta pubblicità o pubblico possano avere un mangaka NON RIUSCIRÀ MAI A TIRARE AVANTI soltanto tramite questa nuova piattaforma. Forse ci riesce giusto giusto un'eventuale pewdiepie di jump rookie ma a quel punto passa sicuramente alla pubblicazione su carta.
Se non fai il passo di essere tra gli X più famosi in assoluto il tuo manga non verrà pubblicato e non vai da nessuna parte. Ricordiamoci che con un gioco indie avuto un minimo di successo potresti guadagnare qualcosina, con i manga senza pubblicazione non vai da nessuna parte. Le pubblicità funzionano fino ad un certo punto, i guadagni sono troppo pochi.
Se prima bastava impegnarsi e convincere gli editor (e fortuna) ora l'unico modo di campare diventerà il bait ossessivo.
Aggiungiamoci inoltre che ora che i manga saranno "gratis" un minimo di calo dei guadagni delle edizioni cartacee avverrà di sicuro, aumentando ulteriormente la soglia minima per vedere la propria opera in fumetteria.
Forse non sarà così drastico per i manga che vedremo noi ma secondo me sarà un'insieme di tante cose che renderà estremamente più difficile la via del mangaka.
Infine vorrei sfatare il mito sui videogiochi indie. Quelli che fanno successo sono quasi sempre dei falsi indie, alla fine sono solo piccoli team di svuluppo ma con parte delle persone stipendiate e/o che in qualche momento delo sviluppo hanno un grosso publisher alle spalle. Di indie venuti fuori da indiegogo per "culo" tramite quei portali e passaparola praticamente non se ne vedono o se li cagano in 4 gatti. Inoltre spesso e volentieri quelli più famosi son quelli che cavalcano il successo di altri.
La scena dei videogiochi indie esiste dagli anni 80 e anche prima e non è mai cambiata di una virgola solo che prima di minecraft la gente non se ne accorgeva, si è solo aggiunta la vagonata di letame inutile.
È proprio perchè ho un minimo di esperienza in questo campo che ho letteralmente paura di queste cose applicate ai nostri cari giappi che sappiamo benissimo non avere la capoccia dura ed il menefreghismo nel sangue come noi occidentali e che si suicidano o perlomeno vanno in depressione con niente.
Il futuro è questo, a prescindere da ogni cosa.
Insomma è interessante, utile, ma a livello internazionale non ha quasi nessuna rilevanza a differenza di riviste come Jump. Non mi meraviglierei se molti futuri e promettenti autori optassero per la scelta "classica" di pubblicazione che per questo nuovo mezzo. Infondo gli autori cercano soprattutto popolarità in un contesto mondiale, e quest'app non sembra offrire, adesso, una simile prospettiva.
considerando che i manga sono fatti per i giapponesi non direi, io lo trovo un buon modo per jump di trovare nuovi talenti e magari se un opera la ritengono valida, o magari piace molto ai lettori, potrebbe essere messa su carta e approfondita con una serie o l' autore potrebbe essere spronato a produrre altro che una volta pubblicato gli porterebbe notorietà e magari qualcuno all' estero poi potrebbe portarlo in giro per il mondo così l' autore potrebbe diventare il nuovo toriyama.
il futuro è sicuramente incerto da prevedere, ma una cosa è certa ed è presente, questo strumento aiuterà la shueisha a scovare ed arruolare nuovi talenti per il futuro
Appunto, hai centro la questione fondamentale, il vantaggio è soprattuto per l'azienda che mette a disposizione il servizio e l'app più che per gli autori che desiderano divenire famosi a livello internazionale e costruirsi una reputazione in quanto mangaka più che soddisfacente. Partendo dal presuposto che molti autori giovani si stiano interessando al mercato internazionale risulta più che ovvio che molti di questi scartano subito la scelta di affidarsi a quest'app poiché non molto conveniente se paragonato, invece, al percorso classico che ti permette una via del successo molto più sicura e reddittizia se hai talento e produci opere soddisfacenti e capaci di vendere.
L'app è utile perlopiù per l'azienda, per l'utente giapponese e che conosce la lingue, ma per un autore che cerca fama globale non molto.
Come ho già scritto è un progetto utile, però non molto di come può sembrare di primo acchito.
e questa app è un opportunità in più di mettersi in mostra. questo è come la penso io naturalmente poi non nego che l' utilità sia soprattutto per l' azienda che ha bisogno naturalmente di trovare talenti, perchè quelli che ha ora non sono certamente eterni e la shueisha ha bisogno di ricambi e manga da vendere.
il nuovo talento avrà poi tutte le possibilità di sfondare in giappone e nel mondo, ma a ogni cosa il suo tempo.
L'interesse verso una immediata pubblicazione è una caratteristica di autori che si possono qualificare perlopiù come "normali", però se lo scopo dell'app è quello di scovare giovani talenti allora il discorso è completamente differente.
I giovani talenti non hanno molto interesse in un semplice pubblicazione con una percentuale di guadagno, i giovani talenti sanno di essererlo e reputano la propria opere come capolavoro, pertanto per loro una pubblicazione immediata è il minimo, il vero risultato desiderato è il successo commerciale nel mercato mondiale, cioè l'essere riconosciuti da tutti che si è davvero un gran talento e avere una grande fonte di redditto.
L'idea su cui si basa il progetto è ottima, ma i limiti linguistici a cui viene sottoposta l'utenza è un fattore che un autore un pochino furbo considera nella propria equazione "come avere molto successo" secondo i propri parametri.
Intanto bisogna vedere se ci siano degli investitori che riconoscano questi giovani talenti come tali, e immagino che difficilmente si possano eludere dei compromessi (artistici e commerciali) con le case editrici. Per arrivare poi ad essere riconosciuti da tutti e avere una grande fonte di reddito devi farti una gavetta, partire in qualche modo. E non si può negare che questo nuovo sistema (che a me lettore non entusiasma affatto) dia comunque un'opportunità...
Non è chiaro cosa intendi
Intendo che un autore interessato a un mercato di tipo internazionale in cui vendere la propria opera considera la questione se un mezzo in cui vendere, in questo caso l'app, ha effettive possibilità di farlo commerciare nel mondo basandosi sul numero di utenza che, in media, partecipa al mezzo.
Un mezzo che utilizza esclusivamente il giapponese è un mezzo usato solo ed esclusivamente da utenti che conosco questa lingua, e per un autore interessato a vendere oltre il Giappone questo non conviene, soprattutto per lo sviluppo palese di questi utimi anni in cui i giapponesi si stanno fortemente indirizzando alla vendita di prodotti artistici nel mercato globale. Insomma il giapponese non è l'inglese e almeno una versione di quest'app con questa seconda lingua ci dev'essere per permettere l'entrata di un maggior numero di consumatori e compratori.
?? Intanto preoccupati di vendere a casa tua (come se sia scontato), già pensi alla conquista del mondo? Credo invece che per un emergente avere non solo una piattaforma dove pubblicare i propri lavori, ma addirittura la possibilità di guadagnarci qualcosa con la pubblicità sia decisamente un passo in avanti rispetto all'epoca pre-app dove non solo non pubblicavi nulla, ma ti prendevi anche le porte in faccia.
Inoltre penso che ad essere interessati al mercato internazionale siano prima di tutto gli editori. Se un manga non supera prima il test nazionale difficilmente ci saranno case editrici estere interessate, che senso avrebbe? I lettori di manga stranieri comprano questi fumetti proprio perché hanno quel caratteristico "gusto" giapponese che é stato prima sperimentato in patria, se no viene snaturato proprio il concetto di manga.
Beh, ma questo discorso vale a prescindere...
È ovvio che un nome già conosciuto sulla scena abbia più appeal, ma più in particolare un professionista che lavora in quel campo abbia più probabilità di fare successo.
La differenza tra un lavoro amatoriale e uno professionale si vede e il cliente non è disposto a passar sopra alla qualità.
Però è altrettanto vero che avere a disposizione piattaforme come kickstarter aiuta, e che spesso nascono veri e propri capolavori che mai sarebbero stati pubblicati da un publisher perché troppo di nicchia.
Giochi come Pillars of Eternity e Divinity Original Sin non sarebbero nati da un publisher.
Giochi come Yandere Simulator sono veri e propri indie che, senza strumenti come kickstarter, rimarrebbero incompleti o molto meno ambiziosi e non avrebbero modo di raccogliere fondi dopo il successo.
Giochi come Anima Gate of Memories (che non si è cagato quasi nessuno, ma che io ho adorato) non esisterebbero.
Non sempre un prodotto dev'essere di successo, a volte basta che si ripaghi il costo di produzione, a volte serve a far fare esperienza all'autore.
È vero che viene prodotto molto "pattume", ma è altrettanto vero che si tende ad affibbiare l'aggettivo anche a produzioni amatoriali che, di per se, sono solo prodotti che si ritiene brutti (frutto dell'inesperienza sicuramente, ma che comunque hanno un effort dietro e che possono avere i loro estimatori).
Personalmente penso sia giusto che anche i prodotti peggiori, che non siano copie spudorate di assets degli engine, meritino di venir pubblicate. E, a prescindere dal successo commerciale, penso che sia una fortuna avere tutti questi strumenti per la pubblicazione.
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