Qualche giorno fa è stata decisamente sulla bocca di tutti ed ora è giusto sentire anche cos'abbia lei da da dire. Sara Loccioni è la cosplayer che ha attirato le attenzioni di tutti i fan di anime e manga partecipando a La Corrida lo scorso 4 maggio 2018, come potete vedere da questa news fatta ad hoc.

Le reazioni non sono state particolarmente positive e sicuramente, in una certa misura, eccessive. Leggiamo quindi cosa ha da dire.

È possibile vedere il filmato dell'esibizione su Raiplay.it.
 
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Intanto, dicci, come stai? è stata sicuramente una settimana molto (molto) movimentata per te! Come l'hai vissuta?

Bene! Molto stanca ma bene! Purtroppo diciamo che tutto ciò è venuto ad incastrarsi con una settimana lavorativa molto impegnativa, infatti ho sempre lavorato anche nei due giorni in cui sono stata impegnata con il programma. Come l’ho vissuta? Beh sicuramente con molta ansia, e tanti pensieri.

Da quanto tempo fai cosplay? Cosa è che ami del cosplay?

Faccio Cosplay dal 2004, per problemi di salute ho dovuto interrompere per un periodo, infatti dal 2013 al 2014 non ho quasi più frequentato fiere, diciamo che sto riprendendo da poco. Amo il potermi sentire un’altra persona, poter impersonare un personaggio che amo e che magari ha delle caratteristiche che vorrei, è una bella sensazione.

Come è nata l'idea di esibirti in un programma simile e cantare Start:Dash!!?

Avevo partecipato ai provini diversi anni fa prima che interrompessero il programma, mi era rimasta questa voglia di mettermi in gioco e di divertimento, che poi è alla base del programma, per cui quando ho visto che da quest’anno avrebbero riaperto le selezioni ho mandato la domanda.

Fondamentalmente l’idea era di cantare qualcosa in Cosplay, il pensiero a Love Live è venuto successivamente mentre cercavo di decidere cosa fare. Start dash, può sembrare una cavolata, in realtà per me è una canzone che nella mia vita ha contato e conta molto.

Questa canzone parla di motivazione, di speranza, di qualcuno che in qualche modo riesce o riuscirà a superare gli ostacoli della vita, “anche gli uccellini appena nati un giorno voleranno nel cielo”.

Ho passato anni in cui per problemi di ansia non riuscivo più ad uscire da casa, avevo abbandonato tutto; le passioni, gli hobby, il lavoro, lo studio, gli amici... nulla aveva più significato e niente riusciva a smuovermi. Posso dire che in questi anni ho faticato molto per riuscire a tornare a vivere, ancora ho molta strada da fare ma l’idea di esser riuscita a fare una cosa del genere davanti a tante persone, guardando da dove ero partita, è una grande motivazione. Mi fa pensare che se sono riuscita in questo, con tutti i problemi che ho avuto, allora posso fare tante cose.

 
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Com'è andata con un presentatore leggendario come Carlo Conti? Sei stata giudicata da qualcuno per via del tuo essere cosplayer?

Ho avuto modo di interagire con Carlo il giorno prima, è stato molto cortese con noi partecipanti spiegandoci cosa dovevamo fare, su cosa gli sarebbe piaciuto interagire per ognuno di noi. Il giorno stesso ci ha chiesto la gentilezza di parlare perché poveraccio era abbastanza senza voce. Nessuno mi ha fatto sentire a disagio per il Cosplay, anzi, l’orchestra ed il maestro sono stati piuttosto incuriositi dalla scelta e per me è stato un vero piacere sentire musicata una delle mie canzoni preferite da loro, dato che sono una grande fan del maestro Pirazzoli. Ho letto di post dove si parlava di Carlo che avrebbe in qualche modo "preso in giro" la cosa, vi posso assicurare che io mai mi sono sentita presa in giro, anzi, sono stati sempre tutti cortesi e disponibili nei confronti di tutti noi partecipanti e Carlo è stato veramente molto carino a prendermi per mano quando ha visto che letteralmente stavo tremando dal nervoso. Lo staff è stato sempre disponibile in ogni cosa di cui potevamo avere bisogno e non mi sono mai sentita fuori luogo, anzi sono stati iper accomodanti nel cercare di far combaciare i miei turni di lavoro con le giornate.

Su internet non tutti hanno particolarmente apprezzato la tua performance, cosa hai da dire a tutti coloro che ti hanno criticato? Magari a chi crede che tu abbia fatto fare una brutta figura al mondo del cosplay

Allora, partiamo dal fatto della “figura al mondo del Cosplay”. Su quel palco in diretta c’ero solamente io, una persona con un nome e cognome, non ero venuta a rappresentare nessun altro se non me stessa, altrimenti se avessi dovuto rappresentare ogni categoria che mi riguarda sarei dovuta essere la rappresentante di “tutti i giovani di 27 anni” o di “tutti i cittadini della mia città” e via dicendo. Partendo da questo presupposto posso dire che sicuramente lo spirito del programma è il divertirsi, cosa che poi fondamentalmente era ed è lo spirito del Cosplay ma che certe persone con la loro maniacalità hanno dimenticato.

Oggi se non hai le lenti, il trucco perfetto, la parrucca da bilioni comprata dal cinese che la intesse a mano non fai Cosplay. Quando ho iniziato, diversi anni fa ormai, i siti internet dove comprare non erano accessibili a tutti e non c’erano tutte le cose che ci sono ora eppure ci divertivamo, il Cosplay era un modo per stare insieme, ci si aiutava e si portava in scena un personaggio che si amava.

Non dico che la mia esibizione debba piacere a tutti, io stessa riconosco che purtroppo a causa del nervosismo e dell’ansia ho fatto probabilmente un 20% di ciò che in un ambiente friendly riesco a dare, e questo mi dispiace, la cosa però che chiedo è di mettervi nei miei panni. Parlare da casa senza aver provato una tale ansia è abbastanza facile, come quando guardiamo un quiz a premi conoscendo le risposte e scalpitiamo davanti al concorrente che apparentemente non le conosce.

Detto questo posso dirvi di non sentire le classiche cose del “non andate ai programmi, vi andate a ridicolizzare, ridicolizzate il Cosplay blabla la gente non capisce”, volete fare una cosa per voi? Pensate che per quanto possa esser vista da fuori come una cavolata faccia la differenza? Non lede al prossimo? Fatela, meglio affrontarle le cose che pentirvi in un futuro di non averci nemmeno provato.