Fino adesso la differenza fra un computer e l'uomo si è sempre basata sulla capacità umana di creare qualcosa di artistico: sia esso un poema o un dipinto, la scintilla della creatività sembra essere una prerogativa dell'homo sapiens. Ma con l'avvento delle intelligenze artificiali, ogni giorno leggiamo notizie di nuovi progressi, di computer e robot che imparano dall'ambiente esterno e riescono ad interagire con le persone e ad interpretare le loro emozioni.
Dopo aver annunciato al Comiket di agosto 2017 l'apertura del sito Makegirls.moe per creare la propria ragazza anime ideale, lo studente cinese Yanghua Jin dell'università Fudan, è andato oltre e durante un seminario tenutosi a Tokyo lo scorso marzo ha presentato un programma di intelligenza artificiale che riesce a creare anime partendo da una foto.
 


Usando il Deep Learning, un metodo di apprendimento analitico, il programma, per ogni tentativo di disegno, analizza i suoi successi e i suoi fallimenti e impara da essi, in modo che la sua capacità di creare una versione anime di una persona partendo da una foto andrà sempre migliorando.
Jin ha introdotto il concetto di Generative Adversarial Networks (GAN): due reti dette generatore e discriminatore che collaborano fra di loro. Il generatore produce immagini anime partendo da una foto, avendo come riferimento un archivio di disegni da cui attingere per decidere il colore dei capelli o degli occhi, se i capelli sono lunghi o corti e se la bocca è aperta o chiusa. Una volta completato un primo disegno lo passa al discriminatore che confronta quindi le immagini che il generatore ha prodotto con il suo database per determinare se l'immagine è nuova e originale oppure frutto di un collage mal riuscito.
 

Le due reti imparano dai loro errori, il generatore sta gradualmente migliorando la produzione delle immagini, mentre il discriminatore diventa più bravo nel giudicare se le immagini sono belle oppure no. Agli inizi i risultati lasciavano alquanto a desiderare, i volti erano spesso deformi ma in un lasso di tempo relativamente breve, le immagini sono diventate molto più realistiche, tanto che ad occhio nudo si sarebbe fatto fatica a capire se l'immagine fosse stata disegnata a mano o al computer. Considerando che questo è solo il progetto di uno studente universitario, il potenziale che si può intravedere è decisamente notevole.
 


Su internet la notizia è stata commentata in maniera abbastanza positiva:
"Il miglioramento è così rapido, all'inizio sembravano mostri, ma ora ..."
"Quindi i computer possono creare immagini. Quanto tempo ci vorrà per scrivere e disegnare manga?"
"Whoa, quelle ragazze moe generate al computer sono davvero carine."
"Quanto ci vorrà prima che il computer ci prenda gusto e inizi a produrre hentai?"

Servirà ancora la creatività umana o fra qualche decina di anni farà tutto una AI?

Fonte consultata:
SoraNews