È significativo che Disney e Universal, tradizionalmente concorrenti, abbiano deciso di unire le forze in questa causa legale. Nella denuncia, depositata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Los Angeles, le due aziende affermano che Midjourney vende un servizio di generazione di immagini che “funziona come un distributore automatico virtuale, generando infinite copie non autorizzate delle opere coperte da copyright di Disney e Universal”.
Disney e NBCUniversal definiscono la violazione da parte di Midjourney come “sistematica, continua e intenzionale”, e sostengono che l’azienda non abbia adottato alcuna misura per impedire agli utenti di ricreare i loro contenuti protetti da copyright.
Il fondatore di Midjourney, David Holz, ha ammesso in precedenti interviste di non essere stato selettivo riguardo ai materiali utilizzati per addestrare il modello. “È solo una grande raccolta dal web,” ha detto a Forbes nel 2022. “Non siamo stati schizzinosi.”
Holz ha inoltre affermato di aver utilizzato opere di milioni di artisti senza il loro consenso: “Non esiste davvero un modo per ottenere cento milioni di immagini e sapere da dove provengano.”
Le due aziende descrivono Midjourney come “l’emblema del parassita del copyright e un pozzo senza fondo di plagio.” L’animazione gioca un ruolo fondamentale in questa causa, e Disney e Universal citano molti esempi di loro proprietà intellettuali animate che sarebbero state riprodotte da Midjourney, tra cui film d’animazione Disney e Pixar, Shrek, Cattivissimo Me, Minions, Kung Fu Panda e I Simpson.
La causa di 110 pagine (scaricabile in PDF QUI) è piena di decine di esempi visivi che mostrano le somiglianze tra le immagini generate da Midjourney e i personaggi protetti da copyright di proprietà di Disney e Universal.
Alcuni degli esempi forniti dagli studios sono visibili qui sotto:


Horacio Gutierrez, vicepresidente esecutivo senior e responsabile legale e della conformità per Disney, ha dichiarato in un comunicato:
“La nostra proprietà intellettuale di livello mondiale si basa su decenni di investimenti finanziari, creatività e innovazione — investimenti resi possibili solo dagli incentivi sanciti dalla legge sul copyright, che garantisce agli autori il diritto esclusivo di trarre profitto dalle loro opere. Siamo ottimisti riguardo al potenziale della tecnologia AI e fiduciosi su come possa essere utilizzata responsabilmente come strumento per promuovere la creatività umana. Ma la pirateria è pirateria, e il fatto che sia perpetrata da un'azienda di intelligenza artificiale non la rende meno illecita.”
Kim Harris, vicepresidente esecutivo e consulente legale generale di NBCUniversal, ha aggiunto:
“La creatività è il pilastro della nostra attività. Oggi intraprendiamo questa azione legale per proteggere il duro lavoro di tutti gli artisti le cui opere ci intrattengono e ispirano, e per salvaguardare i significativi investimenti che facciamo nei nostri contenuti. Il furto è furto, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, e questa causa riguarda una violazione palese dei nostri diritti d'autore.”
La causa intentata da Disney e Universal chiede che Midjourney paghi i danni, anche se in questa prima fase non viene specificato un importo. Le due aziende puntano anche a impedire che Midjourney rilasci il suo prossimo generatore di video “senza adeguate misure di protezione del copyright per prevenire tali violazioni.”
Midjourney non ha ancora risposto pubblicamente alla stampa in merito alla causa.
Fonte: Cartoonbrew
Azione inevitabile e giusta. In mancanza di leggi apposite, speriamo che serva da monito anche per le altre aziende come OpenAI, e non solo per i soggetti Disney e Universal.
Personalmente non trovo sbagliato il concetto di addestramento tramite immagini protette da copyright, a patto che poi vengano correttamente rielaborate per l'output. Ma non siamo ancora a quei livelli, e attualmente il mondo degli LLM è una giungla piena di falle e grigi legali.
Tra l'altro, forse un po' OT, posso chiedere perché sul sito non si è parlato degli annunci di Toei in merito all'IA?
Chissà se anche loro si muoveranno per fare causa, oppure no, per ora dal Giappone tutto tace.
Personalmente però non trovo corretto bloccare/vietare "lo strumento" se ne deve vietare il guadagno (massivo) che il singolo utilizzatore potrebbe farne.
Un take a mio parere molto interessante in merito l'ha fatto Adam Ragusea (io la pensavo già così ma alcuni dei punti da lui toccati io non li avevo mai considerati):
Mi pare giustissimo limitare molto l'uso dell'AI. Perché di fatto va contro la creatività umana.
Finchè lavora per un datore di lavoro è quest'ultimo a risponderne, vale anche per l'IA.
Un taglio di 1/5 sulle spese di alimentazione non è poco XD
E che l'IA si appellerà al quinto emendamento.
Anche perché ad esempio (nonostante gli ovvi fini autoassolutori) l'obiezione del fondatore non è affatto campata in aria. È impossibile che milioni di processazioni possano essere tutte sotto controllo.
Il che non deve essere solo uno spunto per responsabilizzare chi utilizza le IA ma un campanello d'allarme per chi dovrebbe legiferare in merito.
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