Nessun altro ristorante di Tokyo ha forse legioni di fan come lui. Fra tutti quelli che servono tonkatsu (la famosa cotoletta di maiale impanata e fritta), nessuno spicca come Tonki.
Perché non parliamo di cucina gourmet né stellata: da Tonki si mangia vecchio stile, casalingo e semplice, con una ricetta e un modo di preparazione rimasti immutati dal 1939, anno in cui fu aperto.
 

Non è facile trovarlo: l'edificio risale agli anni '70 ed è piuttosto anonimo. È a pochi passi dal famoso fiume Meguro (dove la gente viene a vedere i sakura) e a 5 minuti a piedi dall'omonima fermata. Insomma fatevi aiutare da Google Maps e non fatevi fuorviare dalle apparenze. Una volta fatte scivolare le porte di legno, sarete accolti da un festoso "Irasshimaise" e troverete un locale molto ampio e luminoso, con un arredamento minimal sempre di legno.
La sensazione potrebbe essere quella di trovarsi in una mensa scolastica o in una sala municipale di un comune disperso nella provincia. La prima cosa che noterete sarà probabilmente la relativa quiete: a parte le urla di benvenuto quando i clienti entrano e gli ordini dei camerieri che si rincorrono da un lato all'altro della stanza, non c'è musica di sottofondo nè altri rumori molesti.
 

Da Tonki si viene per mangiare. Punto. Probabilmente dovrai aspettare un po' perché la sua nomea attira molte persone, ma intanto che aspetti un gentile cameriere ti porgerà il menù.
Non che ci sarà da scervellarsi per decidere: da Tonki sono proposti solo due piatti, il rosukatsu (cioè il tonkatsu fatto con carne più grassa) e l'hirekatsu (con carne più magra). Nel piatto vi saranno d'ufficio anche una fetta di pomodoro, una generosa porzione di cavolo tagliato a listine sottilissime e uno sbuffo di senape. Se volete, potete scegliere anche un set che prevede, oltre ovviamente alla cotoletta, riso, zuppa di miso, sottaceti. Potrete richiedere altro cavolo tagliato a volontà.
Non c'è altro. Semplice, ma geniale.
 

Una volta presa l'ordinazione, la cosa migliore da fare è ammirare lo spettacolo che si tiene nella cucina a vista: vestiti di bianco da capo a piedi, i cuochi lavorano con il minimo di parole e movimenti e la rilassata sicurezza che può derivare solo da decenni di lavoro consolidato.
Il processo di preparazione del piatto è l'efficienza studiata nel dettaglio, con ogni chef assegnato a un singolo compito e che non va mai a sovrapporsi a quello di un altro. Una signora è addetta a tagliare i cavoli e fa solo quello. Un altro è responsabile della zuppa, un altro ancora del riso e uno è addetto solo alle ordinazioni. Un altro si occupa di farvi accomodare e non allarmatevi se qualcuno arrivato dopo di voi viene fatto sedere prima: è tutto pensato per rendere il lavoro rapido ed efficiente. Al centro spicca un uomo anziano, molto silenzioso, che con qualche cenno e annuendo, dirige il tutto, come se fosse un'orchestra.
 

Le fette di carne sono impastellate, ricoperte di pane grattugiato fine, quindi fritte. Il segreto sta qui: la cottura avviene in modo molto lento, più lento del solito e questo rende la panatura scura e molto croccante, lasciando però la carne tenera, soprattutto se scegliete il taglio grasso, ma senza trasudare succo. Una volta pronti, sono tagliati in piccoli pezzi, più facili da prendere con le bacchette, impiattati e serviti. La panatura tende a separarsi dalla carne: non è un errore, ma è proprio la cottura tipica di questo ristorante.
Niente dessert o caffè, una volta finito si può soffermarsi un po' giusto per assaporare l'atmosfera. Perché Tonki è un'istituzione a Tokyo. E offre un'esperienza culinaria unica. Qui è dove mangiano gli autoctoni e qui è dove dovete andare se volete avere un assaggio della Tokyo di altri tempi.
 

Se volete provare, le coordinate sono:
Tonkatsu Tonki
153-0064 Tokyo, Meguro, Shimomeguro, 1 Chome-1-2 (5 minuti a piedi dalla stazione di Meguro)
Tel: +81 3-3491-9928
Orario di apertura: 16:00 - 22.45 chiuso il lunedì e il martedì

Fonti consultate:
TheJapanTimes
DanielFoodDiary
TrulyTokyo