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Isekai (異世界?) è un sottogenere di light novel, manga e anime solitamente di genere fantasy in cui una persona normale viene trasportata o intrappolata in un universo parallelo. Di solito tale universo esiste già nel mondo del protagonista come videogioco o opera letteraria, ma talvolta può essere anche sconosciuto. A volte il protagonista si ritrova in un mondo completamente nuovo mantenendo i ricordi della sua vita precedente (come accade in Saga of Tanya the Evil) oppure dimenticarsi completamente di quanto accadutogli fino al suo risveglio in quel mondo (come accade in Hai to gensō no Grimgar).In altri casi il nuovo universo può essere un mondo virtuale (come succede in Sword Art Online) o un mondo virtuale che si trasforma in reale (si veda Log Horizon o Overlord). Le storie di viaggi temporali (passato o futuro) non vengono ritenute isekai, in quanto i personaggi vengono teletrasportati nello stesso mondo e non in una dimensione parallela

Il protagonista di un'opera Isekai è spesso un NEET, un hikikomori o un giocatore che spesso esprime il desiderio di abbandonare il mondo reale per viaggiare nel suo mondo fantasy preferito

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Su questo argomento ha fatto discutere gli addetti ai lavori questo articolo su Akiba Gamers intitolato "Isekai: è ora di lasciarceli alle spalle"

"Il genere Isekai è diventato molto famoso soltanto negli ultimi anni, anche se il suo inizio risale alla fine degli anni novanta con serie anime come El HazardI Cieli di Escaflowne, tecnicamente anche Digimon, e il manga shōjo Fushigi Yugi. A parte una piccola parentesi con il franchise di .hack prodotto da BANDAI NAMCO sotto forma di videogiochi poi adattati in OVA e manga,  questo filone narrativo è poi diventato appannaggio quasi solamente degli scrittori di light novel adatte ad un pubblico giovanile, fino all’uscita della serie che ne avrebbe cambiato totalmente la percezione nel 2012, portando questo genere alla ribalta e all’attenzione mainstream: Sword Art Online.

Scatenando una reazione a catena che mi porta oggi a scrivere questo editoriale, il successo di SAO ha purtroppo aperto i cancelli ad un’orda di emulatori che ha saturato il genere al massimo e si è arrivati al punto di rottura: l’Isekai ormai è diventato la terza cosa certa nella vita dell’uomo insieme alla morte e alle tasse, e ad ogni stagione almeno un paio di light novel vengono animate con qualità quantomeno discutibile.


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In conclusione, le uniche serie appartenenti a questo genere che hanno successo sono ironicamente quelle che cercano di liberarsi dalle catene imposte dai canoni dell’Isekai, e questo mi fa pensare a come alla fine il “mondo parallelo” per loro sia in realtà soltanto un pretesto e a come la storia potrebbe funzionare perfettamente anche con un inizio diverso, ma questa premessa è necessaria per attirare abbastanza attenzione agli spettatori iniziali. Considerate il mio come un appello agli studi d’animazione nipponici: come agli inizi del duemila, penso che ormai sia ora di lasciarci questo genere alle spalle, far ricaricare le batterie creative agli scrittori e ritornarci su una volta che avremo perfezionato o addirittura inventato, chissà, altri espedienti narrativi; magari che ci permettano, tramite un visore VR, di viverle in prima persona."

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In effetti bisogna dire che le trame Isekai hanno davvero invaso ogni stagione anime da qualche anno a questa parte. Anche il più ingenuo si sarà accorto dell'abuso di questa formula che sembra stia un pò saturando l'appassionato di anime.



Voi siete d'accordo? O comunque gli isekai vi piacciono e più ce n'è meglio è?


Cosa ne pensi del proliferare di Isekai tra anime, manga, videogiochi e light novel?