
Leggiamo su wikipeedia:
Isekai (異世界?) è un sottogenere di light novel, manga e anime solitamente di genere fantasy in cui una persona normale viene trasportata o intrappolata in un universo parallelo. Di solito tale universo esiste già nel mondo del protagonista come videogioco o opera letteraria, ma talvolta può essere anche sconosciuto. A volte il protagonista si ritrova in un mondo completamente nuovo mantenendo i ricordi della sua vita precedente (come accade in Saga of Tanya the Evil) oppure dimenticarsi completamente di quanto accadutogli fino al suo risveglio in quel mondo (come accade in Hai to gensō no Grimgar).In altri casi il nuovo universo può essere un mondo virtuale (come succede in Sword Art Online) o un mondo virtuale che si trasforma in reale (si veda Log Horizon o Overlord). Le storie di viaggi temporali (passato o futuro) non vengono ritenute isekai, in quanto i personaggi vengono teletrasportati nello stesso mondo e non in una dimensione parallela
Il protagonista di un'opera Isekai è spesso un NEET, un hikikomori o un giocatore che spesso esprime il desiderio di abbandonare il mondo reale per viaggiare nel suo mondo fantasy preferito
Il protagonista di un'opera Isekai è spesso un NEET, un hikikomori o un giocatore che spesso esprime il desiderio di abbandonare il mondo reale per viaggiare nel suo mondo fantasy preferito

Su questo argomento ha fatto discutere gli addetti ai lavori questo articolo su Akiba Gamers intitolato "Isekai: è ora di lasciarceli alle spalle"
"Il genere Isekai è diventato molto famoso soltanto negli ultimi anni, anche se il suo inizio risale alla fine degli anni novanta con serie anime come El Hazard, I Cieli di Escaflowne, tecnicamente anche Digimon, e il manga shōjo Fushigi Yugi. A parte una piccola parentesi con il franchise di .hack prodotto da BANDAI NAMCO sotto forma di videogiochi poi adattati in OVA e manga, questo filone narrativo è poi diventato appannaggio quasi solamente degli scrittori di light novel adatte ad un pubblico giovanile, fino all’uscita della serie che ne avrebbe cambiato totalmente la percezione nel 2012, portando questo genere alla ribalta e all’attenzione mainstream: Sword Art Online.
Scatenando una reazione a catena che mi porta oggi a scrivere questo editoriale, il successo di SAO ha purtroppo aperto i cancelli ad un’orda di emulatori che ha saturato il genere al massimo e si è arrivati al punto di rottura: l’Isekai ormai è diventato la terza cosa certa nella vita dell’uomo insieme alla morte e alle tasse, e ad ogni stagione almeno un paio di light novel vengono animate con qualità quantomeno discutibile.

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In conclusione, le uniche serie appartenenti a questo genere che hanno successo sono ironicamente quelle che cercano di liberarsi dalle catene imposte dai canoni dell’Isekai, e questo mi fa pensare a come alla fine il “mondo parallelo” per loro sia in realtà soltanto un pretesto e a come la storia potrebbe funzionare perfettamente anche con un inizio diverso, ma questa premessa è necessaria per attirare abbastanza attenzione agli spettatori iniziali. Considerate il mio come un appello agli studi d’animazione nipponici: come agli inizi del duemila, penso che ormai sia ora di lasciarci questo genere alle spalle, far ricaricare le batterie creative agli scrittori e ritornarci su una volta che avremo perfezionato o addirittura inventato, chissà, altri espedienti narrativi; magari che ci permettano, tramite un visore VR, di viverle in prima persona."

In effetti bisogna dire che le trame Isekai hanno davvero invaso ogni stagione anime da qualche anno a questa parte. Anche il più ingenuo si sarà accorto dell'abuso di questa formula che sembra stia un pò saturando l'appassionato di anime.
Voi siete d'accordo? O comunque gli isekai vi piacciono e più ce n'è meglio è?
"Ti piace Rayearth?"
"Sì, molto"
"Ti piace Escaflowne?"
"Sì, molto"
"Ti piace Fushigi Yuugi?"
"Sì, molto... e a pensarci adoro Kyo kara maho che parla di un tipo trasportato in un altro mondo.., ok, forse non è vero che gli isekai non mi piacciono!"
In realtà non è che non mi piacciano gli isekai, anzi, l'idea del personaggio trasportato in un altro mondo mi è sempre piaciuta moltissimo, diciamo che forse non apprezzo/non ho interesse per questi moderni perché spesso sono degli harem o c'è fanservice a manetta o è roba con il protagonista super forte, e sono caratteristiche che in genere non mi piacciono, che siano negli isekai o meno.
Overlord (sono alla seconda stagione) mi sta piacendo quindi direi che non faccio di tutta l'erba un fascio e dico che Ben vengano se hanno trame interessanti e personaggi iconici.
E quoto tutto ciò per completare il discorso!
EDIT: sfogo da schedista manga/novel
Odio gli isekai moderni perché hanno dei titoli lunghissimi!
Comunque tornando al discorso principale penso che sia una moda passeggera, visto che c'è stato il Bum con SAO tutti vogliono fare cassa facendo un anime che rispecchia quel genere. Dopo un po' stancano perchè tutti uguali ma se c'è una trama ben studiata ed elaborata ben venga
Gli isekai seguiranno il destino dei mecha.
Dopo il momento di boom in cui sembra non si faccia altro, passeranno di moda. Non smetteranno mai di esistere realmente essendo alla fine un genere (così come esistono ancora mecha anime, anche se in numero minore) ma probabilmente diminuiranno e subiranno una trasformazione. Una volta i mecha erano tutti come Goldrake, poi tutti come Gundam. Infine è arrivato Evangelion.
Ecco quello che manca a noi che siamo ancora nel mezzo della bolla è un "Evangelion" degli isekai, qualcosa dentro al genere ma così diverso e innovativo da dare nuova linfa e trasformare il tipo di storie che vi vengono raccontate.
Che poi il concetto di isekai non e' stato inventato dagli anime, ma viene dal mondo occidentale. Era un luogo comune della narrativa pulp fin dal tempo di John Carter di Marte (1911) ma sicuramente ci saranno anche esempi precedenti. Il personaggio che si ritrova "magicamente" in un mondo di ambientazione fantasy e' un classico.
Davvero credo sia sbagliato fare di tutta l'erba un fascio, va visto caso per caso.
Che poi l'idea sia strabusata, se ne può parlare, ma non è l'incipit il problema.
Mi sà anche prima... credo che sia legato al mondo arabo.E non ci dimentichiamo il Volo di Astolfo sulla Luna per recuperare iil senno di Orlando, nel poema Orlando Furioso dell'Ariosto - opera del 1500.
Il fatto è che alla fine non sei tu per davvero e il protagonista di queste storie ti finisce per diventare antipatico
Escluderei dal discorso Overlord perché in quel caso il protagonista è anche "il cattivo", ma nei fatti gli isekai migliori sono quelli in cui il protagonista non ha chissà quali superpoteri.
A dirla tutta, anche la Divina Commedia racconta di un viaggio in un altro "mondo".
Tanya, Overlord, Shield Hero, Slime. Secondo me per buone storie c'è sempre posto, in tutti i generi, gli Isekai essendosi inflazionati hanno una percentuale altissima di minc**ate tra le fila.
Concordo, non ho mai visto Overlord, ma a me Re:zero è piaciuto parecchio (sto anche leggendo le novel della trama principale) proprio per il protagonista senza poteri, o meglio con poteri che è meglio non usare per niente
ora probabilmente è la moda del momento certo, ma onestamente credo che ce ne fossero parecchi già ancor prima che diventasse un genere, esempi di anime che oggi categorizzerei come isekai?
-inuyasha ( di fatto kagome vive quello che per noi oggi è definibile come una esperienza alla isekai)
- yu yu degli spettri ( infatti viene catapultato nel mondo degli spettri con la promessa di tornare nel proprio mondo superando delle prove)
insomma,ci sono sempre stati credo, magari non avevano un loro genere così identificativo.
per quanto se ne dica male ho adorato Re:zero, ma trovo alquanto altalenante SAO,dove ci sono cose che apprezzo e altre che cancellerei dalla faccia della terra.
insomma, apprezzo l'idea generale dell'isekai, ma dire "adoro gli isekai" o "mi fanno schifo gli isekai " mi pare eccessivo,andrebbero valutati come singoli prodotti. perché se è vero che possiamo apprezzare un genere più di un altro o che possiamo odiarne uno in particolare, ciò non vuol dire che non possa esistere un prodotto di quel genere odiato che ci possa piacere davvero tanto
Aggiungerei anche Hai to Genso no Grimgar, ma anche Konosuba!
Il primo è stata una notevole scoperta: crudo, violento e abbastanza verosimile per le reazioni dei personaggi.
Beh, il secondo prende in giro gli stessi Isekai proponendo una commedia da farsela addosso.
Isekai no Smapho è lezzo come pochi e ancora non mi spiego come diamine lo abbia potuto vedere per intero....
Guarda che è il protagonista che rinomina quel personaggio puttana e costringe tutti a chiamarla così , concedendo una variazione al suo nome party con Troia , ed ecco il vostro non volgare nuovo capolavoro dell'animazione con temi profondi per Otaku repressi
Come tutti i generi, se la storia è bella il fatto che sia un isekai nemmeno lo noti.
Io preferisco le storie ambientate nella realtà, raramente vengo attratta da una trama che parla di gente portata in un altro mondo, non so se sia una moda e onestamente non mi importa, la loro esistenza a me non reca alcun fastidio quindi possono pure continuare a produrli per i prossimi decenni.
Non finiranno di esistere certo che no anzi se capiscono che vanno bene fanno un continuo. Loro progettano e quello che piace di più alla gente lo approvano e ne fanno un marchio di fabbrica.
Quindi, mi piacciono degli isekai diversi e originali, per esempio Konosuba, il quale prende l'ambientazione di isekai, ma narrando una storia di slice of life e commedia.
Almeno era divertente Konosuba...
Ma l'industria culturare giapponese fa così con tutto, noi che stiamo fuori filtriamo.
Ad esempio Yu gi oh per noi è il gioco giappo per eccellenza invece da loro ne esistono per così di cloni, idem per i pokemon(siamo noi che abbiamo una idea di "originale" vs "copia", loro no)
Ciò che intendevo è che se altri,vista un idea di moda,vi si gettano a capofitto,poi il pubblico considera ciò "di già visto" e pretende poi novità
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