Cos'è l'AgoraClick? Mettiamola così è uno spazio completamente dedicato a voi, in cui potete discutere di tutto e di niente. Volete parlare delle notizie della settimana? Avete delle domande che vi frullano in testa da un po'? Volete chiedere pareri ad altri utenti? Beh ecco AgoraClick è il posto che fa per voi, un posto dove l'off topic non esiste.
 
YouTube per molti degli utenti di internet è la fonte primaria di informazione e di intrattenimento, in un mondo dove la TV va sempre più ad eclissarsi, YouTube è riuscito ad imporsi sempre di più grazie alla sua capacità di dare spazio ad un numero infinito di creators capaci di creare contenuti originali e offrendo a noi fruitori una vastità incredibile di scelta. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato.

Negli ultimi 5 anni il canale con maggior numero di iscritti (a mezzanotte del 27 gennaio: 82.770.000 iscritti) è stato PewDiePie, nickname di Felix Kjellberg, ragazzo svedese di 29 anni, presto marito dell’italiana Marzia Bisognin (l’ex youtuber CutiePieMarzia). Una cosa però è sicura, non è lui l’uomo che i capi del sito vogliono vedere in quella posizione. Pewds è stato negli ultimi anni al centro di numerose controversie con i mainstream media principalmente americani, come il Wall Street Journal, asserendo che molte delle sue battute fossero razziste, accuse infamanti che hanno costato la chiusura del suo show su YouTube REDScare PewDiePie” e la fine del suo contratto con Disney.

Queste accuse, per quanto abbiano fatto nascere una visione distorta dell’immagine pubblica di Felix, allo stesso tempo non hanno intaccato la sua popolarità nella piattaforma, grazie alla difesa di fan e di colleghi che hanno protetto lo youtuber mettendo in chiaro che le battute debbano essere viste nel giusto contesto e che molte di esse erano invece delle accuse verso altre questioni. Ma il fatto che il sito di per sé non abbia mai sostenuto il suo canale più famoso e importante è stato il passo definitivo per comprendere la nuova natura di YouTube.

YouTube negli anni si è sempre di più distanziato dal proprio fandom, dai propri stessi creators, pensando esclusivamente a spingere determinati canali che potessero essere facilmente appetibili a sponsor importanti (i quali hanno minacciato di chiudere i rubinetti, creando l’Adpocalypse). Cercare finanziamenti è qualcosa di sicuramente rispettabile e condivisibile ma allo stesso tempo non ha senso se snaturi la tua piattaforma cercando di farla diventare un clone della TV, dando più spazio a personalità della TV e di Hollywood dimenticando volutamente persone che portano indipendentemente milioni e milioni di iscritti.
 

PewDiePie vs T-Series.

Eccoci ai giorni nostri. Ogni giorno PewDiePie potrebbe perdere la corona in favore del canale di T-Series, la più grande casa discografica indiana, immenso colosso di Bollywood. Centinaia di creators e milioni di persone hanno iniziato vere e proprie campagne per far modo che Felix possa rimanere al primo posto per più tempo possibile, facendogli guadagnare negli ultimi mesi più di 20 milioni di iscritti. Secondo le prime stime, ad agosto, T-Series sarebbe dovuto diventare il canale numero 1 a dicembre, ma grazie a questa "guerra" la situazione è rimasta invariata.

Ma perché tutto questo? Per fare uno sgarbo a T-Series? Sul canale indiano non c’è nulla da dire, loro saranno primi magari già domani, questa è una guerra persa fin dalla partenza, loro non sono assolutamente mai stati un problema per quel che sono, il problema è che milioni di persone hanno compreso che avere PewDiePie (come qualsiasi persona fisica indipendente) al posto di un’azienda miliardaria al primo posto è l’ultimo baluardo per una realtà che sta rovinosamente cambiando in peggio giorno dopo giorno.

Milioni di persone non vogliono arrendersi facilmente al declino di una piattaforma che ha ormai abbandonato la sua natura, decidendo in modo arbitrario e senza pensare ai gusti dei propri spettatori di promuovere alcuni video invece di altri, supportando ipocritamente canali con contenuti ben peggiori di quelli di PewDiePie a patto che abbiano buoni accordi commerciali; un sito con regole assurde sul copyright e con algoritmi di moderazione dannosi.

MrBeast è lo youtuber che maggiormente ha aiutato PewDiePie, spendendo tantissimi soldi (di suoi sponsor) per promuoverlo un po' dovunque. E pare stia architettando qualcos'altro per l'evento più visto dell'anno in USA...


Senza dimenticare il caso “YouTube Rewind 2018”, un video che avrebbe dovuto riassumere l’anno del sito ospitando diversi creators e “dando voce alla community”, che invece è stato solo un’imbarazzante marchetta che ha dato spazio a personalità che poco hanno a che fare con il sito e che è divenuto difatti il video con il maggior numero di dislikes di sempre.

YouTube sta andando incontro una rivoluzione e iscriversi a PewDiePie è diventata una delle ultime forme di dissenso e di democrazia.

Per ulteriori informazioni cliccate qua.

Ovviamente ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini), ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming, e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vede comunque di non esagerare troppo.Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D