Credo lo sapranno ormai tutti ma da ieri sono  disponibili su Netflix in 190 paesi del mondo la serie di 26 episodi di Neon Genesis Evangelion con i film The End of Evangelion e Death and Rebirth. La particolarità è che sono on line con un nuovo doppiaggio e un nuovo adattamento, cosa che ha letteralmente fatto insorgere il web e il fandom di anime in particolare. Sul banco degli imputati è finito l'adattamento di Gualtiero Cannarsi. i motivi? diversi!
Abbiamo deciso di fare una rassegna di quelle che sono state le principali opinioni sui siti di settore a cominciare da

 
Leganerd, che non ci va per il sottile e dichiara (qui articolo):

"La versione presente sulla piattaforma ha nuove voci ed un nuovo adattamento ad opera di Gualtiero Cannarsi (si, purtroppo sempre lui), il quale è riuscito a rovinare Evangelion, non solo cambiando alcuni nomi senza motivo (gli Angeli sono dibentati Apostoli e l’Unità 01 è diventato Unità Primaria), ma dando all’anime um linguaggio aulico fuori luogo. Solo nel primo episodio non si “contano” le perle ad opera di Cannarsi.

Non c’è quindi da stupirsi se il nuovo adattamento ha scatenato sul web furia ed ironia per una versione dir poco imbarazzante. Quello che resta inspiegabile è come mai si continui a dare fiducia ad una persona che negli anni non ha fatto che suscitare polemiche. Dopo i film dello Studio Ghibli, ora Cannarsi ha colpito Evangelion. Purtroppo.
"


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La tocca piano il docmanhattan.blogspot
Con la sua consueta ironia Alessandro Apreda ci regala forse uno degli articoli più letti della giornata, articolo che già dal titolo è tutto un programma: NEON GENESIS EVANGELION SU NETFLIX: LA CANNARSIZZAZIONE SENZA NESSUNA RECALCITRANZA

"Neon Genesis Evangelion è da oggi su Netflix. Il che, per chi è abbonato a retepellicole, consente a) di ripupparsi tutta la serie di Anno in alta definizione, b) di riguardarselo in giapponese sottotitolato, c) di ascoltare i nuovi dialoghi in italiano curati da Cannarsi in cannarsico, con Shinki Ikari, anzi Ikari Shinji, Misato e gli altri che parlano come i personaggi di un film Ghibli curato da Cannarsi. Facendoti venire voglia di prendere a testate un muro dopo cinque minuti [...]
Il nuovo doppiaggio di Evangelion è in effetti una cannarsata di secondo livello. Già responsabile in parte dei dialoghi della prima versione, ora è tornato a Neo Tokyo-3 a briglie sciolte. Bastano cinque minuti del primo episodio, dicevi.

Cinque minuti in cui gli angeli diventano apostoli - il suo nickname è sempre stato Shito, figurati se Cannarsi si lasciava scappare l'occasione per cambiare la traduzione del termine. Nonostante tutti quegli "angel" della versione internazionale e il fatto che per casi del genere, per te, dovrebbe valere sempre la storia del Grande Cocomero di Charlie Brown - il berserk "stato di furia", i cognomi precedono sempre - alla giapponese - i nomi, l'EVA-01 è "Unità Prima", e i militari parlano di attacchi portati "senza nessuna recalcitranza" e di "procedere alla messa in uso come da programmato", prima di chiosare con un "È un vero peccato, ma pare che il turno di voialtri non ci sarà"....

Non sei mai stato tenero con i lavori curati da quest'uomo. Non condividi affatto la sua concezione di adattamento, né le argomentazioni o il tono usati negli anni per sostenerla, indicandola peraltro come unica via percorribile in un mondo di stolti. E certo ti fa meno specie il completamento della cannarsizzazione di Evangelion rispetto a quanto sentito in anni di suoi film Ghibli in cui i bambini parlavano come nonne dell'ottocento che avevano fatto le elementari con Yoda su Dagobah.

Ma questa cosa del fermarti con un "Eh?" ogni tre secondi, quando qualcuno parla, chiedendoti cos'è che hai appena ascoltato, continua a farti un effetto straniante che non ha paragoni. Lo scopo è trasformare ogni scambio, indipendentemente da quanto drammatico sia in originale, in qualcosa di cui ridere con gli amici? In un'ilare gag pronta per un meme da social? Se sì, oh, bingo."

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Bocciatura senza vie di mezzo anche su Tom's Hardware in un articolo piuttosto ben spiegato di Raffaele Giasi intitolato: "L’enorme problema del nuovo adattamento di Evangelion"
Il problema di Evangelion in questa “Netflix version” è infatti uno, ed esula schiettamente dal prodotto originale la cui qualità, come avrete capito, è fuori scala. Paradossalmente, però, è un problema così grande che finisce per affossare la visione tanto per i cultori quanto per i nuovi arrivati.
Di che stiamo parlando? Dell’adattamento. Una discussione che spesso influisce su tutti i prodotti che arrivano nel nostro paese, dai film alle serie tv, e che spesso riguarda la “legittimazione” di un lavoro che, a conti fatti, in qualche modo snatura l’opera originale. Tuttavia, non è questo il caso in cui si vorrà aprire una lunga, e inutile, diatriba sul senso dell’adattamento in lingua (e dell’annesso doppiaggio), semmai solo constatare la sostanza di un lavoro indegno, se non offensivo.
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Il nuovo adattamento apportato da Netflix, a cura di Gualtiero Cannarsi (storico adattatore della stragrande maggioranza delle edizioni nostrane dei film di Studio Ghibli) è infatti indecente, inutilmente barocco, quanto poi talvolta proprio sgrammaticato e incomprensibile. Ai cultori di Evangelion serviranno forse pochi minuti per rendersi conto che c’è qualcosa che non va, partendo dall’immotivata e inspiegabile volontà di modificare delle terminologie che sono state assodate in ben 19 anni, ovvero dal 2000, data della prima messa in onda sulla nostrana versione di Mtv. Ma fidatevi, non è che ai “non fan” servirà molto di più per capire che ci sono dei problemi che prescindono l’adattare o meno i tecnicismi partoriti dalla serie. Perché il problema è proprio nella sintassi di molte, moltissime linee di dialogo, che sembrano ignorare le più comuni regole di soggetto, predicato e complemento.
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Capirete che con 19 anni di “tradizione” sulle spalle, pretendere di modificare il nome delle creature di Evangelion ha il sapore di una presa di posizione faziosa e inutile. La pretesa di chi, evidentemente, sentiva il bisogno di dire la propria in nome di una presupposta fedeltà. Una fedeltà che, ripetiamo, sarebbe plausibile se non esistesse disambiguazione, ma così non è.
La questione degli Angeli, che proprio nelle ultime ore infiamma i fan italiani, è comunque del tutto superflua se si considera un qualcosa che, a giudizio di chi vi scrive, è forse molto più grave. L’adattamento scelto da Netflix è infatti spesso incomprensibile e forzatamente barocco, e cerca delle costruzioni grammaticali inspiegabili, se non proprio errate. Gli errori sono numerosi, e si manifestano in ogni episodio, e fa specie che si scontrino persino con i più accurati sottotitoli, che non seguono le logiche dell’adattamento, optando per una traduzione più logica, per quanto forse meno “divertente”.


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Non tutte sono decise bocciature, una certa apertura a questo nuovo adattamento arriva da EveryEye in un articolo di Gabriele Laurino intitolato: NEON GENESIS EVANGELION: E SE IL DOPPIAGGIO NETFLIX NON FOSSE COSÌ MALE?

"..Bastano, in effetti, pochissimi minuti di ascolto durante l'incipit del primo episodio di Evangelion per rendersi conto che il nuovo doppiaggio (forte, peraltro, di un cast totalmente rinnovato rispetto a quello proposto da Dynit) è totalmente diverso da quello a cui siamo abituati da sempre. E, prima di continuare, è doveroso sottolineare che non è la prima volta che accade: già Yamato Video, quando tradusse I Cavalieri dello Zodiaco: Lost Canvas, ebbe il coraggio di rimescolare le carte in tavola, proponendo un adattamento italiano più vicino alle nomenclature originali giapponesi...4allo stesso modo in cui la matematica è tutto fuorché opinione, una traduzione seria, attenta, veritiera e rispettosa del testo primo meriti un elogio in più rispetto a una mera operazione di fanservice. D'altronde, se per ogni prodotto fosse possibile accontentare sia i puristi che le masse come nella doppia versione di Dragon Ball Super: Broly saremmo certamente più contenti. In assenza di ciò, invece, impariamo a distinguere la serietà professionale da ciò che vorremmo ascoltare.

Cosa c'entra tutto ciò con il capolavoro di Hideaki Anno? Bene, torniamo ad Evangelion, perché le differenze con l'adattamento originario non sono poche: d'improvviso, gli Angeli sono diventati Apostoli, i mecha come Eva-01 diventano Unità Prima. Lo staff che ha lavorato al nuovo doppiaggio - che, in larga parte, dovrebbe essere lo stesso che ha operato le traduzioni effettuate sulla prima edizione italiana - porta poi gli imprescindibili virtuosismi linguistici di Cannarsi, che tanto hanno fatto discutere i fan della Ghibli nel nostro Paese. Dialoghi anche molto semplici, quindi, vengono infarciti di terminologie ricercate o di linguaggi particolarmente elaborati: linee di testo che, peraltro, stridono fortemente con i sottotitoli proposti dalla piattaforma streaming, che invece snelliscono e semplificano enormemente il linguaggio rispetto alle parti audio.
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Se pretendessimo che tutto debba venire "occidentalizzato" (soltanto nelle situazioni più formali noi tendiamo a premettere il nostro cognome), perché allora sosteniamo altrettanto strenuamente che anche un manga in italiano debba essere letto da destra verso sinistra? Perché redarguiamo Cannarsi per aver mantenuto un'usanza tutta nipponica se, subito dopo, riempiamo di insulti la casella di posta di Planet Manga per averci propinato l'impaginazione di Akira e Berserk in senso occidentale?"