Mentre in Italia è iniziata la guerra di quelli che rinnegano le proprie “origini” e sono per la lingua originale, in America Netflix sta cercando sempre di più di incentivare il doppiaggio, visto da sempre come una “parodia” a causa di scarsi fondi, e quindi scarsa bravura di traduttori e doppiatori .Con la crescita di prodotti creati non in lingua inglese, il colosso dello streaming ha deciso di puntare sul doppiaggio per ricoprire un maggiore numero di utenti, comprendendo quelli che non simpatizzano per i sottotitoli.
Secondo i dati forniti da Netflix, l’85% degli utenti americani della piattaforma preferiscono il doppiaggio ai sottotitoli per la serie The Rain (creata in Danimarca), il 78% per Dark (Germania), e il 72% per La casa de papel (Spagna). E a proposito di quest’ultima, Netflix ha deciso di fare un test: ha doppiato di nuovo le prime due parti della serie con il cast e il direttore che hanno scelto per la terza parte, a seguito di aspre critiche ricevute per il primo doppiaggio.
Sono nove le lingue in cui Netflix doppia maggiormente: francese, italiano, tedesco, turco, polacco, giapponese, spagnolo castigliano, spagnolo dell’America Latina e portoghese brasiliano. Sono invece 27 le lingue dei sottotitoli. Da aprile di quest’anno, la piattaforma ha creato una nuova posizione lavorativa: “Manager creativo per il doppiaggio inglese”, e ha assunto David McClafferty, uno dei direttori al doppiaggio.
McClafferty ha già iniziato a lavorare costruendo un network con talenti creativi. L’uomo propende verso un approccio in cui i progetti di doppiaggio sono visti più come vere e proprie produzioni e non come sessioni di registrazione.
La speranza è quella di trasmettere il cambiamento di pensiero, che già si è attuato in studio di registrazione, anche agli spettatori. Vogliono cambiare la percezione negativa che gli americani hanno per il doppiaggio, aumentando la qualità di un’arte che troppo spesso viene ingiustamente denigrata.
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Ps: bello il tag Cristina D'Avena XD
per non parlare degli adattamenti fatti dal'inglese e non dal giapponese
Tuttavia il fatto che si siano accorti che il doppiaggio è un'arte e bisogna creare dei doppiatori all'altezza fa sì che applauda con gioia la loro decisione che spero non ritireranno.?????
Ho sbirciato film, serie tv e anime doppiati in francese, tedesco e inglese.
So perfino che alcune puntate di Superquark furono doppiate in turco e cinese.
E con l'inglese fanno dieci.
In pratica doppiano nelle lingue (escluso il cinese) maggiormente parlante al mondo e non.
Quindi si intravede un futuro tutt'altro che fosco in tal senso.
Ma il problema non è la quantità,quanto la qualità.
Bisogna riformare il doppiaggio con maggior espressività e fedeltà alla parlata originale
Le prime 5 stagioni furono esclusiva FOX, le ultime 2 passarono a netflix (e qui tirai giù le madonne...ma dettagli). Il doppiaggio ne risentì tantissimo. Ricordo che le stagioni su fox avevano un doppiggio niente male, curato per lo meno. Passata su netflix mi parve tutt'altra serie, a livello di doppiaggio. Specialmente l'ultima stagione, fu doppiata con i piedi e a mio avviso di sentiva tantissimo. Eppure i doppiatori erano gli stessi.
Però forse hanno capito l'antifona se si mettono a fare ridoppiaggi. E se hanno ritirato il "capolavoro" di Evangelion confezionato per gli italiani.
Ciò che intendo dire non è la quantità di lingue in cui fanno il doppiaggio,quanto la qualità del doppiaggio nelle lingue fatte
Sto rivedendo ora su Netflix Orphan Black che lo guardavo in lingua originale quando abitavo in America, ora che lo rivedo doppiato in italiano non mi cambia niente appunto perché il doppiaggio è stato fatto bene.
Sì, l'avevo capito.
Invadendo il mondo con i loro prodotti non sono abituati a dover invece doppiare tante serie quanto nel resto del Mondo e i doppiaggi in inglese in effetti la maggior parte ad oggi sono scadenti
Prendo ad esempio i prodotti per famiglie (serie tv e animazioni) che nulla hanno a che vedere con le produzioni cinematografiche: è chiaro che il doppiaggio le rende considerevolmente più fruibili ad un mercato caratterizzato per la maggior parte, diciamocelo fuori dai denti, da un pubblico (in questo caso quello americano) che con le lingue non ha certo questa gran dimestichezza (e non dimentichiamo la grossa fetta ispanica della popolazione).
Aggiungiamo che i sottotitoli non rendono certo di immediata fruizione il prodotto televisivo (lo schermo di un cinema è abbastanza grande da ospitare con comodo i sub senza rovinare la visione, non si può dire lo stesso per una tv o un supporto portatile).
Credo che Netflix non potesse che investire nel doppiaggio anche per gli USA, con tutte le magagne che ne escono fuori (critiche e blablabla) quando le competenze di fatto non esistono, ma anche col risultato di aumentare i posti di lavoro e col tempo anche il numero degli spettatori, con risultati positivi a cascata sulle produzioni stesse.
Pensavo che l'anomalia fossero le nazioni dell'europa occidentale e dell'america latina, dove si preferisce doppiare. Tutti gli altri paesi mi risulta che hanno una tradizione molto meno sentita per questo verso.
Chiaro che negli stati uniti sia molto meno necessario, dato che la maggior parte delle serie è in inglese. Però anche lì, soprattutto per gli anime, han sofferto di doppiaggi pessimi e maleadattamenti che fanno sembrare in nostri dei bei lavori.
Io sono di questa idea: l'originale deve sempre essere disponibile, i sottotitoli pure. Poi se uno può ascoltare in lingua originale è sicuramente meglio a livello di fruizione, ma chiaramente non potrà conoscere tutte le lingue e quindi per alcuni contenuti la scelta diventa o sottotitoli o doppiaggio.
Comunque partire subito con l'etichettare come arte tende un po' a creare dei pregiudizi. Il doppiaggio è soprattutto un servizio, che poi ci sia una componente artistica e artigianale va bene, ma non dimentichiamoci la sua funzione.
Io al contrario penso che sia un lavoro troppo spesso esaltato, anche quando non se lo merita.
Se lo vedi sub ita non cambia la cosa...a meno che tu non sappia tutte le lingue e allora tanto di cappello
@miko si l' articolo parte in maniera un po' pomposa...diciamo che come nel disegno ci sono artisti e disegnatori così pure nel doppiaggio ci sono ottimi professionisti e normali doppiatori...
E' vero che in lingua originale permette di usufruire dell'interpretazione dell'attore ma non sempre una persona ha le competenze per capire una lingua diversa (molto dipende anche dalle capacità di dizione di chi recita e se vengono usati molti slang e termini tecnico/scientifici) quindi si rischia di passare il tempo con gli occhi fissi sulle scritte perdendosi le espressioni e sacrificando il lato visivo
Sinceramente certe voci sono meglio dell'originale e diventano un tutt'uno con il personaggio stesso, io guardo queen of the south doppiato da netflix e la voce italiana di teresa la adoro e per me è teresa stessa, è lei quella voce, ho provato a guardarlo in sub ita e alice braga non mi ha trasmesso 1/10 di quanto ha fatto la doppiatrice, ovviamente è successo anche l'opposto e ci sono state volte che voce originale tutta la vita e il doppiaggio non si poteva sentire (the flash per dirne uno)
Dipende da caso a caso e alle preferenze di ognuno
Poi vabe non commento le uscite dei bimbi giappominkia esaltati "w l'originale schifo il doppiaggioh!!1!!1, come dico sempre; togliete l'internet
davvero è stata epica Cristina, semplice ma divertente, in vecchio stile
Non è neanche una questione di "se il doppiaggio italiano o inglese è all'altezza o meno" ma il semplice fatto che la lingua giapponese ha sfumature e particolarità che negli anime sono l'ideale... non so neanche metterlo a parole. Dopo decine di anni di visione quando mi capita di guardare un anime doppiato in italiano o inglese mi fa subito cambiare canale/spegnere il video youtube per cercare altrove.
E poi diciamocelo, l'espressività dei seiyuu è di tutt'altro livello, i personaggi non prendono vita allo stesso modo quando mi capita sfortunatamente di guardare un qualche vecchio episodio a casa di un amico.
Altra cosa particolare, è capitato che una serie poco conosciuta come Ghost Stories ( da noi uscita come Fantasmi a scuola) in America sia stata doppiata come un abridged, come una parodia. Cioè la loro versione è parodistica, con scene e trama inventate penso dai doppiatori. E lo fanno anche per alcuni hentai.
Se te lo vedi con i sub ita senza sapere la lingua ripeto...cosa cambia? Alla fine tu intenderai sempre quello che altri hanno tradotto e adattato...
Un conto chi dice che preferisce sentirlo in lingua per le sfumature o (nel caso dei giapponesi) la bravura dei seiyu...un conto chi dice che lo segie in originale sub ita per fruire della versione originale senza stravolgimenti...
Il sub ita deve essere corretto (ovviamente), l'accoppiata sub-ita e dub-jpn ti da l'intonazione e la recitazione di quella battuta che leggi. È una dicotomia. Il sapere il giapponese in tutto questo conta poco perché a forza di sentire il dub jpn (e quindi con l'esperienza di "ascoltarlo" davvero), come si suol dire, "ci fai l'orecchio" e capisci l'intonazione originale. Il cervello non è stupido, non serve sapere cosa significa "Uso" per la recitazione. Ti basta sentire il modo in cui viene detto (e questo lo ottieni a forza di sentire il giapponese) per capire che viene detto da un personaggio magari in modo "estremamente incredulo e con stupore"... poi senti l'italiano che dice "Davvero?" O "Non ci credo..." in modo blando e colloquiale... e capisci che la recitazione è stata scazzata.
Il problema del doppiaggio italiano (e probabilmente di quello straniero, ma non conoscendo come lavorano ipotizzo valga anche per loro) è che il direttore non ha questo allenamento col giapponese (figurati, è già un miracolo se si guarda qualche spezzone di quello che andrà a dirigere) quindi dirige il copione secondo quello che lui pensa sia la caratterizzazione e la recitazione da applicare, secondo il suo gusto o la sua sensibilità, senza capire come viene detto in originale. E infatti è pieno di titoli doppiati in un modo la cui recitazione originale va in tutt'altra direzione.
Senza "stravolgimenti" di recitazione.
Non semplifichiamo tutto con il solo discorso di "traduzione e adattamento", che quello è facilmente risolvibile volendo. Il problema vero è la recitazione... nessuno sul giapponese è davvero competente in quel merito perché nessuno "c'ha l'orecchio" su quella lingua (o comunque lingue così distanti da noi). Da quel punto di vista, uno che si segue fansub da dieci anni è anni luce avanti rispetto a un direttore italiano di doppiaggio.
Per rendere fruibile un'opera ci sono una serie di operazioni che portano a stravolgimenti più o meno evidenti. Doppiaggio originale più sottotitoli in una lingua che si comprende sono uno step in meno di stravolgimenti rispetto alla sostituzione dell'audio originale in quanto è preservata una componente in più dell'opera che volente o nolente si porta dietro un po' di più dell'intenzione originale anche se non si comprende la lingua parlata (rimangono recitazione ed intonazione ad esempio). Quindi non trovo che sbagli chi afferma che c'è una differenza.
La discriminante su adattamento e doppiaggio la fa proprio la qualità, che avvicina o meno all'intenzione originale e che è quella su cui spesso si discute dividendo i pareri.
Alla fine come hanno detto tutti l' opera la si fruisce come si vuole fornendo entrambe le facoltà di farlo...
Guardati lo scontro di Saiyaka con Elsa Maria, in giapponese prima, in italiano "serie tv" poi e in italiano "da film recap" alla fine. Vedrai che la recitazione -rifatta!- della versione "da film recap" è molto più aderente all'originale rispetto alla versione televisiva (che era completamente sbagliata). E bada bene che in giapponese la recitazione è sempre la stessa. A dimostrazione che "a parità di copione" la recitazione può variare a un punto da travisare completamente il senso.
Nella versione italiana "tv" Saiyaka recitava quasi divertita, addirittura rideva ed era una recitazione sbagliata e si avvertiva subito, perché benché fosse disegnata "a mo' di ombra", ciò che avviene prima dello scontro e i disegni durante lo scontro ti facevano capire che il personaggio aveva "sbarellato" Nella versione "film recap" invece recita da "fuori di testa" da persona che "ha perso la ragione" che è invece come doveva essere da principio.
Quindi la prima volta che l'hai vista non te la sei "goduta alla stessa maniera", ma in maniera travisata (sistemata solo dopo col film recap).
Ok in quel passaggio la recitazione è diversa ma è una cosa su cui francamente sono disposto a chiudere un occhio (sempre se non sia tutto il film così) a fronte del beneficio ottenuto...
E mi spiace ma non credo che uno che ha visto 10 anni di sub possa soppiantare il lavoro di un esperto direttore del doppiaggio...ok magari da appassionato e con l' orecchio allenato ci metterebbe il triplo sella passione ma i tecnicismi e le basi del mestiere non le conosce affatto ..
Tutto quello che arriva sulla tv generalista è doppiato
Hai ragione, ma è anche vero il contrario. Non è automaticamente detto che 10 anni di esperienza come direttore del doppiaggio, soprattutto se con certe logiche alla base, siano sufficienti a contribuire a creare un buon adattamento.
Penso che quello che ti si volesse dire sopra è che ti puoi anche godere una serie doppiata, ma è molto probabile che tu ti sia perso qualcosa. Ed in molti casi non conoscendo la lingua o non avendo sentito l'originale è difficile rendersene conto. Potremmo creare un doppiaggio che stravolge completamente il senso di una serie, con voci fuori personaggio e magari per bravura o fortuna con un'alchimia che la renda molto godibile, ma sarebbe sempre un pessimo adattamento. Forse lo si potrebbe considerare un nuovo prodotto, ma non un adattamento.
Non capisco invece quando tu sostanzialmente elimini il dialogo quando si parla della posizione contraria, ovvero di chi preferisce il compromesso del sottotitolo. La tua critica si basa sul fatto che se non si conosce la lingua originale, allora non ci si accorge se il testo è adattato bene o male e che quindi non farebbe differenza. Che è in parte vero, ma non elimina totalmente il beneficio di quella scelta. Chiaro che poter capire l'originale sarebbe l'ideale, ed è altrettanto chiaro che non si può conoscere ogni lingua. Però il sottotitolo libera dall'interpretazione, il più delle volte sbagliata, del doppiaggio inteso sia come scelta delle voci che di caratterizzazione oltre ovviamente del testo vero e proprio. Quest'ultimo è un problema in comune con il sottotitolo anche se il doppiaggio si porta dietro dei problemi di tempistiche e di policy dell'emittente, mentre il sottotitolo in genere ha più libertà di azione. Quindi a conti fatti pur non conoscendo la lingua si preserva una parte maggiore dell'opera originale. A bun ritmo il cervello riesce ad unire il senso dato dai sottotitoli alla recitazione che percepiamo con l'udito e ci regala un buon compromesso tra originale e comprensione di cosa accade.
Come ultima cosa aggiungo questo. Mi sta bene il discorso del doppiaggio per godersi un'opera. Non è che lo schifi a priori. Ma ci si dovrebbe battere per un doppiaggio e un adattamento di qualità perché una volta fatto quello ci teniamo ed è difficile che qualcun altro si imbarchi nella stessa impresa. Quindi la comodità non può essere l'unica discriminante, altrimenti ci aspettano solo gli adattamenti dozzinali di Netflix solo perché è comodo e diffondendosi diventerà la versione ufficiale de facto. Questo quando fatichiamo ancora ad uscire dalla stagnazione degli adattamenti incolti che la tv ci ha propinato per anni, almeno per quanto riguarda gli anime (in particolare perché non vi era l'interesse per il risultato finale, colpevoli i dettami del committente).
Infatti il problema è che se non è possibile doppiarlo non viene portato del tutto perché si crede che non ci sarà nessuno interessato. E questo un po' sta cambiando almeno con i servizi di streaming.
Dai, se hai visto tanti prodotti sottotitolati, sei perfettamente abituato e conscio che si può leggere e contemporaneamente apprezzare il video. La visione perimetrale l'abbiamo apposta. Certo, molti "fansub" se ne fregano di fare i sottotitoli secondo un certo "standard", ma quelli più professionali sono impostati e fatti in modo da sfruttare la visione perimetrale e perdere praticamente nulla del video.
Non è cosa da poco aver sentito un passaggio travisato, poi magari troviamo pure chi sostiene che il doppiaggio "migliora l'originale". Quello poi è un passaggio "famoso" ma ce ne sono tanti altri minori con recitazione diversa dall'originale. Tanti piccoli tasselli messi male... e allora a quel punto davvero preferisci non vedere l'opera originale ma una versione reinterpretata da un direttore del doppiaggio?
L'esperto direttore del doppiaggio ti controlla i tecnicismi, la battuta lunga, la battuta corta, il "falla un po' più così" o "falla un po' più cosà", togli fiato lì, fai pausa là, la dizione lì... ma la cosa più importante in assoluto (la recitazione fedele all'originale) non la sa fare, perché né conosce il giapponese né c'ha l'orecchio su quella lingua (cosa che un fan che si è sorbito anni e anni di anime in lingua giapponese invece ha). In aggiunta a ciò, il più delle volte non si "prepara" sul titolo... ovvero inizia a dirigere avendo letto poco o nulla del copione che andrà a dirigere, coi doppiatori che nulla sanno del titolo (ovviamente).
Sarebbe interessante ad es. chiedere perché uno stesso direttore ha fatto recitare lo stesso blocco di battute con due recitazioni diverse in due periodi diversi, oppure perché un direttore esperto che ha diretto 3 volte lo stesso film (End of Eva/Death-Rebirth per la cronaca) alla terza volta ancora ha fatto scazzi paurosi di recitazione (oltre ad alcune pronunce ancora sbagliate (un sempreverde) tipo Kaworu/Kaoru/Kauoru).
BTW non sono contro il doppiaggio in senso assoluto... ma deve essere fatto bene e fedele all'originale, cosa che mediamente non avviene perché sull'animazione giapponese non noto direttori sufficientemente preparati... anzi, il più delle volte gli anime vengono considerati come prodotti di serie b buoni per fatturare in velocità.
1: Io ritengo che attualmente il doppiaggio italiano sia di qualità superiore a quello inglese in tutto e per tutto (eccetto le porcate di Cannarsi), ma sono contento che stiano cercando di migliorare.
2: Finché si lascia la possibilità di scegliere tra doppiaggio o sottotitoli per me va bene, non sopporto i fanboy del doppiaggio che tirano merda sui doppiatori giapponesi così come i fanatici della lingua originale.
Va benissimo, la scelta deve sempre esserci. Però a mio avviso bisogna anche lottare per permettere a chi vuole fruire del doppiaggio di ottenere la versione più fedele possibile. Altrimenti si rischia di diffondere errori e sviste o cattive scelte che influiscono sulla caratterizzazione e farli passare come canonici solo perché diffusi.
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